Autore Topic: Zeman e i derbies (intervista al messaggero)  (Letto 7936 volte)

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geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #80 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10:43:01 »
Zoff un qualcosina con la Juve la vinse se non ricordo male. Così come bisogna riconoscergli l'ottima figura fatta dall'Italia all'europero del 2000. E l'averci finalmente riportato in europa.
La sua ultima Lazio era grottesca, questo è vero.

BobCouto

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #81 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10:47:23 »

Eriksson a 63 anni allena il Leicester City, seconda divisione inglese.
quì il confronto con Reja che dice?

Che Eriksson ha un illustre passato. Zeman, no.

Offline Skorpius

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Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #82 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10:49:20 »
De Paola (soprattutto) e Luzardi li chiese lui. Così come chiese Di Mauro.
Boavista-Lazio rimane una delle partite più invereconde che io ricordi, Luzardi o non Luzardi. Se poi vogliamo parlare di difensori, a Delio Rossi con Cribari e Siviglia per 4 anni dovremmo fare il monumento equestre al Gianicolo.

Zoff ha fatto molto bene quando c'era da raddrizzare una stagione sbagliata (1997 e 2001).
Quando gli hai dato in mano squadre da inventare, plasmare e cui dare un gioco, abbiamo visto che stagioni sono state...
Sinceramente, a parte il girone di ritorno 1993-'94, Beppe Signori e squarci di Gascoigne, tutto il resto lo ricordo come un incubo.

Ti faccio una domanda secca: sei costretto a uno tra Zeman e Zoff chi prendi?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #83 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10:54:18 »
Rispondo anche io, Skorpius.
Io prendo Dino. Perchè come uomo di calcio non ha uguali. Pure perchè non è più solo il portierone della Juve e della nazionale. Anche il presidente e l'allenatore della Lazio.

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #84 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10:55:44 »

Eriksson a 63 anni allena il Leicester City, seconda divisione inglese.
quì il confronto con Reja che dice?

Che è meglio soprassedere.

Ti faccio una domanda secca: sei costretto a uno tra Zeman e Zoff chi prendi?

La domanda non può non essere storicizzata.
Zoff ti dimostrò che con un uomo in più a centrocampo la squadra girava a mille, tanto che dalla salvezza passò in UEFA.
Pertanto, con lo squadrone che poi fu allestito per Eriksonn, Zoff avrebbe fatto molto probabilmente meglio di uno Zeman.
Oggi Zoff è un anziano signore che sta bene a casa sua. Zeman ancora sbuffa nei campi di secondo piano del calcio italiano, dispensando ancora un po' qua e là del suo (antico) genio tattico.

Per seguire il ragionamento di cuchillo, Zoff è un Reja ante litteram, ma leggermente più coraggioso.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #85 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:02:07 »
Reja è un coraggioso Mark. Si è fatto comprare due centravanti e li schiera entrambi. Insieme a Hernanes e Mauri. Chiaro che poi debba salvaguardare gli equilibri e chiedere un qualche sacrificio. Non è uno però  che leva il centravanti e fa entrare lo stopper a un quarto d'ora dalla fine. La sua Lazio l'anno scorso ha proposto uno splendido calcio per molte partite. Qualche volta regala magari un tempo agli avversari. Zeman intere partite.

Boks XV

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #86 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:02:31 »
Che Eriksson ha un illustre passato. Zeman, no.

rispetto allo svedese.
Reja un secondo e un terzo in serie A se li sogna.

Offline Skorpius

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Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #87 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:04:00 »
rispetto allo svedese.
Reja un secondo e un terzo in serie A se li sogna.

Questo vale anche rispetto a Zeman. A no dimenticavo si parla di allenatori non di buffoni
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #88 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:06:35 »
rispetto allo svedese.
Reja un secondo e un terzo in serie A se li sogna.
Mai dire mai.

Offline cuchillo

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #89 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:08:38 »
Tra Zeman e Zoff: Zeman, allora come oggi.

Poi, ovvio, oggi Zoff non allena più.

Ma 7 anni fa se mi avessi detto: "Ci sono da rimettere insieme i cocci di una squadra allo sbando e siamo a febbraio, a chi ti affidi?" Probabilmente avrei risposto a Superdino.
Voglio dire, se la situazione Ballardini si fosse verificata 7 anni fa, avrei pensato a Zoff più che a Zeman. Ovviamente, cambiandolo alla fine dell'anno a salvezza raggiunta. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #90 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:10:10 »
Reja è un coraggioso Mark. Si è fatto comprare due centravanti e li schiera entrambi. Insieme a Hernanes e Mauri. Chiaro che poi debba salvaguardare gli equilibri e chiedere un qualche sacrificio. Non è uno però  che leva il centravanti e fa entrare lo stopper a un quarto d'ora dalla fine. La sua Lazio l'anno scorso ha proposto uno splendido calcio per molte partite. Qualche volta regala magari un tempo agli avversari. Zeman intere partite.

Non mi va di accendere la polemica perché basta andare a vedere i tabellini, ma io ho impressioni diverse su ciò che Reja durante la partita, specie quando ha il risultato in mano.
Osservo soltanto che le sue squadre non ammazzano le partite né provano a farlo. Con Zoff, specie in nazionale, il calcio era diverso: niente di esilarante, ma molto meglio del trotto di Reja.
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Offline AlenBoksic

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #91 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:22:22 »
Con Zoff, specie in nazionale, il calcio era diverso

Sarà mica che erano diversi anche i giocatori?

Perchè qui si analizzano i massimi sistemi ma poi in campo ci vanno quelli e fare con Manfredini lo stesso calcio che fai con Robben mi sa sia difficile,
altrimenti facciamo che il Barça si viene a prendere Makinwa e Del Nero e ci da Messi e Iniesta e vediamo se poi gioca meglio Reja o Guardiola.

L'unica comparazione plausibile è l'annata 1996/7: la stessa squadra in mano a due allenatori diversi. Il risultato è noto ed anche assai impietoso.
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Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #92 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 11:38:20 »

L'unica comparazione plausibile è l'annata 1996/7: la stessa squadra in mano a due allenatori diversi. Il risultato è noto ed anche assai impietoso.

Guarda con me sfondi un portone aperto.
IL tuo post fa strame del calcio visto e risolto come pura tattica.
Hai voglia a fare i schemi più raffinati, il modulo più geniale, in campo ci sono sempre i calciatori che sono altro da sè rispetto all'allenatore. In casi rarissimi una squadra di modesti giocatori riesce a fare il miracolo: penso al Perugia di Castagneri, al Vicenza di GB Fabbri, al Chievo di Del Neri. Casi rarissimi, appunto.
La differenza la fanno i giocatori, con buona pace dell'umiltè di Sacchi.
Altrimenti basterebbe giocare a calcio balilla dove c'è un modulo fisso, sempre quello: il 2-5-3 e guai a chi fa passetto e/o mulinella!
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Offline Skorpius

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #93 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 12:49:20 »
Guarda con me sfondi un portone aperto.
IL tuo post fa strame del calcio visto e risolto come pura tattica.
Hai voglia a fare i schemi più raffinati, il modulo più geniale, in campo ci sono sempre i calciatori che sono altro da sè rispetto all'allenatore. In casi rarissimi una squadra di modesti giocatori riesce a fare il miracolo: penso al Perugia di Castagneri, al Vicenza di GB Fabbri, al Chievo di Del Neri. Casi rarissimi, appunto.
La differenza la fanno i giocatori, con buona pace dell'umiltè di Sacchi.
Altrimenti basterebbe giocare a calcio balilla dove c'è un modulo fisso, sempre quello: il 2-5-3 e guai a chi fa passetto e/o mulinella!

Proprio per questo agroppi era pronto a mangiarsi il cappello
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Offline Skorpius

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #94 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 13:12:42 »
Una chicca sul calcio spettacolo tratta da "febbre a 90"
"Lamentarsi perché il calcio è noioso è un po' come lamentarsi per il finale triste di Re Lear,
vuol dire non aver capito niente, e questo è quello che invece capì Alan Durban (un allenatore inglese che all'ennesima domanda sul non gioco della sua squadra rispose:"se volete divertirvi andate a vedere i pagliacci"): che il calcio è un universo alternativo, serio e stressante quanto il lavoro, con le stesse preoccupazioni e speranze e delusioni e gioie occasionali. Io seguo il calcio per una marea di motivi, ma non vado per divertirmi, e quando mi guardo attorno il sabato e vedo quelle facce accigliate, in preda al panico,
mi rendo conto che anche per gli altri è la stessa cosa. Per il tifoso vero, il calcio come divertimento esiste nella stessa maniera in cui in mezzo alla giungla esistono gli alberi che cadono: presumiamo che succeda ma non siamo in grado di poterlo dire
."

Condividete?
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Offline Kim Gordon

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #95 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 13:32:37 »
Una chicca sul calcio spettacolo tratta da "febbre a 90"
"Lamentarsi perché il calcio è noioso è un po' come lamentarsi per il finale triste di Re Lear,
vuol dire non aver capito niente, e questo è quello che invece capì Alan Durban (un allenatore inglese che all'ennesima domanda sul non gioco della sua squadra rispose:"se volete divertirvi andate a vedere i pagliacci"): che il calcio è un universo alternativo, serio e stressante quanto il lavoro, con le stesse preoccupazioni e speranze e delusioni e gioie occasionali. Io seguo il calcio per una marea di motivi, ma non vado per divertirmi, e quando mi guardo attorno il sabato e vedo quelle facce accigliate, in preda al panico,
mi rendo conto che anche per gli altri è la stessa cosa. Per il tifoso vero, il calcio come divertimento esiste nella stessa maniera in cui in mezzo alla giungla esistono gli alberi che cadono: presumiamo che succeda ma non siamo in grado di poterlo dire
."

Condividete?

non solo condivido ma dico, è robba vecchia. ahimè.

oggi il calcio è entertainment, è spettacolo, è tv, slow motion, primi piani suggestivi, stadi comodi e accomodanti, da cui vedersi la partita calmi e rilassati e pop cornati....

e i bambini, e le famije, e lo spettacolo in campo e fuori...

io dico::"se volete divertirvi andate a vedere i pagliacci"




Offline carpelo

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #96 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 13:41:26 »
Una chicca sul calcio spettacolo tratta da "febbre a 90"
"Lamentarsi perché il calcio è noioso è un po' come lamentarsi per il finale triste di Re Lear,
vuol dire non aver capito niente, e questo è quello che invece capì Alan Durban (un allenatore inglese che all'ennesima domanda sul non gioco della sua squadra rispose:"se volete divertirvi andate a vedere i pagliacci"): che il calcio è un universo alternativo, serio e stressante quanto il lavoro, con le stesse preoccupazioni e speranze e delusioni e gioie occasionali. Io seguo il calcio per una marea di motivi, ma non vado per divertirmi, e quando mi guardo attorno il sabato e vedo quelle facce accigliate, in preda al panico,
mi rendo conto che anche per gli altri è la stessa cosa. Per il tifoso vero, il calcio come divertimento esiste nella stessa maniera in cui in mezzo alla giungla esistono gli alberi che cadono: presumiamo che succeda ma non siamo in grado di poterlo dire
."

Condividete?

Certo. E questa riflessione mi fa pensare ad uno stato d'animo dei tifosi apparentemente assurdo, ma solo per chi non lo è. Aspetti magari per un anno un match (il derby ad esempio), con ansia e partecipazione e speranza e voglia di vederlo.  Poi succede che sei avanti di due gol dopo 10 minuti e allora inizi a sperare che l'arbitro fischi la fine dela partita, controlli nervosamente l'orologio sperando che ciò che hai atteso per tanto tempo termini il prima possibile!

Offline MagoMerlino

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #97 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 13:59:42 »
Zeman con quell'intervista dimostra che del derby non ha mai capito niente.
E' un idealista del calcio ma con scarsissimo senso pratico.
La sua Lazio poteve vincere qualcosa ne aveva i mezzi, ma lui non ha saputo gestire le situazioni e fedele alla sua filosofia è sempre andato allo sbaraglio anche qundo sarebbe stato utile temporeggiare palla al piede.
Il derby che perdemmo nel '94 contro una squadra di maniscalchi guidata da mazzone per 0-3, dove per tutta la partita non riuscì a trovare una soluzione che fosse una, almeno per arginare moriero, è l'esempio emblematico di come non riuscisse ad interpretare le situazioni che il calcio ti presenta durante la partita.
La Lazio era una signora squadra, ma lui non è riuscito ad assicurarle continuità, quella sconfitta incredibile fece perdere ai giocatori l'autostima, relegandoci ad un ruolo di comprimari.
Il bello, o il brutto, è che a lui non gliene è fregata una emerita ceppa.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline robylele

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #98 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 14:17:37 »
Voglio dire, se la situazione Ballardini si fosse verificata 7 anni fa, avrei pensato a Zoff più che a Zeman. Ovviamente, cambiandolo alla fine dell'anno a salvezza raggiunta.

Con Zeman saremmo andati in B con un paio di giornate di anticipo ma divertendoci molto.
Anche a Gol di Notte avrebbero applaudito alla nuova Mentalità, al nuovo Ideale e a quel punto anche una retrocessione l'avremmo accettata di buon grado, perché parte integrante di Un Modo di Essere.

Purtroppo invece arrivò Reja e arrivammo ad un punto dai progettanti (cit.).

Ma Reja, minestraro, per alcuni sarebbe dovuto andare via perché: curriculum mediocre, difensivista, non faceva divertire. Tante critiche dal Piccolo Gruppo, ma fu tutto inutile.
Arrivammo quarti ex aequo, ma senza divertirci troppo.

Ora giustamente, dopo 5 giornate, era arrivato il momento della consueta ramanzina di Zeman e puntuale eccola qua.

Stavolta parlando male dei propri colleghi e sminuendo la Lazio del '98, raggiunta dall'Idealista unicamente perché in altre faccende affaccendata.

Ma già questa estate aveva iniziato, intervistato da Max Leggeri ed altri simili, con la roma nel cuore nonostante sia stato cacciato in maniera più cruenta e PRIMA e nonostante abbia avuto nella Lazio un Presidente che gli lasciava carta bianca, come neanche nei Sogni degli attuali zemaniani.
La storia ha detto che non meritava così tante chances, almeno qui da noi.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #99 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 14:18:53 »
Il derby che perdemmo nel '94 contro una squadra di maniscalchi guidata da mazzone per 0-3, dove per tutta la partita non riuscì a trovare una soluzione che fosse una, almeno per arginare moriero, è l'esempio emblematico di come non riuscisse ad interpretare le situazioni che il calcio ti presenta durante la partita.

Personalmente, ritengo quella partita da studiare nelle migliori scuole di calcio, perché Mazzone gli rifilò una lezione che ancora gli fischiano le orecchie.
I tre gol loro sono fotocopie della stessa azione, si va sul fondo si crossa al centro per il tap-in vincente.
Noi invece rispondevamo con azioni che si sviluppavano per linee verticali con i nostri che andavano a perdersi nella tonnara organizzata da Carletto.

Le sue squadre spesso e volentieri insistevano troppo su uno stesso spartito con i risultati che sappiamo.
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