Autore Topic: Zeman e i derbies (intervista al messaggero)  (Letto 8357 volte)

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bak

Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« : Martedì 11 Ottobre 2011, 12:14:16 »
Zeman: «Non stimo Reja e Luis Enrique: uno cambia troppo, l'altro deve imparare»

dal nostro inviato Gabriele De Bari
PESCARA - Istrionico, sarcastico, tagliente. Amletico, mai banale. Zdenek Zeman non ama i giri di parole: «Non mi piace Reja e nemmeno Luis Enrique. Il laziale cambia troppo e non ha mai vinto niente, con lo spagnolo la Roma fa troppo possesso palla e non tira mai in porta». Il derby continua a non affascinarlo: «I giocatori sono sempre troppo tesi e lo spettacolo non si vede quasi mai. La cosa più bella è la cornice. E’ vero che ne ho persi quattro, quando allenavo la Roma, ma in classifica sono poi arrivato sopra la Lazio. E comunque con il mio gioco riempivo gli stadi». Una marlboro dopo l’altra, le pause sono abili e rispecchiano quelle del teatro, le risposte vanno dritte al cuore del problema. Zeman è sempre lo stesso, nessuno è mai riuscito ad abbatterlo anche se ci hanno provato in tanti a cacciarlo dal suo mondo.

Perché è tornato in pista, rimettendosi in discussione?
«Il calcio è la mia vita e mi diverte ancora».

Nonostante tutto.
«Sì. Hanno fatto il possibile per rovinarmi la carriera e, almeno in parte, ci sono riusciti. Nei miei confronti c’è stato il veto, quello che mi ha impedito di allenare grandi squadre, come Inter e Juventus. Le intercettazioni hanno confermato che i sospetti che nutrivo corrispondevano a verità. In poche parole, me l’hanno fatta pagare».

Qualcuno sostiene che il suo modo di essere ”anti” le abbia creato troppi nemici.
«Sono sempre stato pro-calcio, gli altri erano anti-qualcuno. Io dicevo solo quello che pensavo».

Non le manca la serie A, che l’ha vista protagonista?
«Mi accontento della B. Basta un campo, una società e una squadra per fare calcio, in A spero di tornarci con il Pescara».

Che mondo ha ritrovato?
«I personaggi sono quasi sempre gli stessi, perciò è cambiato poco, mentre serviva un rinnovamento radicale».

Ci sono ancora troppe farmacie?
«Pensiamo e speriamo siano diminuite. Ma non esiste certezza».

I critici le rimproverano di aver vinto belle battaglie, però mai una guerra.
«Sono arrivato secondo e terzo in società che non erano certo abituate a vincere, portando tanta gente allo stadio. Una volta siamo finiti quinti con la Roma, però ci hanno tolto una ventina di punti. Per me sono stati comunque dei successi. Oggi, purtroppo, sono bravi quelli che si piazzano dodicesimi».

Ha perso anche 4 derby in una stagione: questo record negativo le è pesato?
«A meno no, forse ai tifosi. Si è detto tanto dei derby persi e non del fatto che sono arrivato avanti alla Lazio in classifica. Dire che Zeman ha perso quattro volte consecutive fa notizia. E Reja allora?».

Pensa sempre che il derby sia una partita come le altre?
«Certamente. Per un allenatore è così, per la gente no».

Cosa le piace di questa sfida?
«Il pubblico e lo spettacolo, la partita meno perché solitamente è bruttina, domenica la guarderò in tv. E non mi piace l’attesa esasperata che condiziona i calciatori. La mattina di un derby vidi i calciatori bianchi in volto, alcuni erano stati minacciati in caso di sconfitta. Questo è troppo».

Chi stima di più come tecnico: Reja o Luis Enrique?
«Nessuno dei due».

Entriamo nel dettaglio, cominciamo dal friulano.
«Cambia troppo per i miei gusti».

Si dice che sia troppo antico nel gioco.
«In trent’anni da carriera non ha mai lottato per grandi obiettivi, ci sarà pure un motivo».

E lo spagnolo innovatore?
«Esagera nel possesso palla e, così facendo, tira poco in porta. E’ arrivato da qualche mese, sta effettuando delle prove ed è alla ricerca di certezze, deve imparare tanto».

Chi vincerà domenica sera?
«Un pronostico è impossibile. Dico che la Lazio mi sembra più squadra e che si presenta meglio all’appuntamento, ma il pronostico resta comunque aperto. Conterà molto la voglia che avranno le squadre di aggiudicarsi la sfida».

Klose è la bella novità della Lazio.
«Il tedesco ha una grande carriera alle spalle, gli ha fatto bene riposarsi un po’ lo scorso anno».

E Osvaldo la novità della Roma.
«L’ho scoperto io, lo conosco bene. Lo vidi giocare in una gara Primavera fra Brescia e Atalanta e chiesi al Lecce di acquistarlo. Con me ha esordito, è un calciatore fisico e di buona tecnica. Aveva limiti caratteriali perché litigava con arbitro e avversari. Una volta prese quattro turni di squalifica: se ben guidato, farà bene».

Chi è stato il calciatore migliore che ha allenato?
«Francesco Totti».

C’è chi sostiene sia agli sgoccioli.
«Chi lo dice non conosce le risorse di questo campione».

Qual è stato il calciatore che usciva, più di tutti, fuori dai suoi schemi tattici.
«Gascoigne. Mi dispiace averlo allenato per poco tempo, aveva qualità straordinarie».

È vero che litigava spesso con Boksic?
«Quando Alen torna a Roma, ci vediamo sempre. Boksic aveva grandi mezzi, ma non era continuo. Eppoi ogni singolo deve mettere il suo talento al servizio della squadra».

Per questo lo rimproverò dopo una grande azione a Lione?
«Gli feci solo notare che è difficile dribblare tre-quattro avversari e che sarebbe stato meglio servire un compagno smarcato. Da questo episodio è nata la leggenda che io e Alen litigavamo sempre».

Da allenatore anche due fallimenti.
«Belgrado e Istanbul, le uniche esperienze che non rifarei. Al Fenerbahce c’era il problema della lingua: io dicevo cinque parole e il traduttore parlava per mezzora, chissà cosa spiegava. Nella Stella Rossa non ho trovato professionalità da parte dei calciatori. Però tengo a precisare di non essere mai stato cacciato. Viste le situazioni, ho scelto io di lasciare».

Qual è il più grande rimpianto della carriera?
«Non essere andato al Real Madrid. Allenavo alla Roma e sembrava che la trattativa potesse concretizzarsi, invece saltò tutto».

Chi è l’allenatore che più le somiglia in serie A?
«Nessuno, perché non propongono calcio».

Neppure Allegri, che ha vinto lo scudetto?
«No, anche lui è un gestore. Come tutti gli altri».

Perché le sue difese subiscono tanti gol?
«Anche questa è una leggenda. Nella Lazio incassammo meno gol della Juve campione d’Italia, eppure si diceva che non lavoravo sulla difesa. Per due volte ho avuto la peggior difesa, per dieci il migliore attacco. Io gioco sempre per vincere e chi propone calcio rischia sempre di più e la gente è contenta di vedere lo spettacolo».

Fu il primo a scommettere su Giovinco.
«Lo vidi al Flaminio, in un torneo intitolato a Padre Pio. Mi colpirono le qualità di questo ragazzo, però i grandi osservatori dicevano che era troppo piccolo».

Su chi è pronto a scommettere ancora?
«Su Insigne e Gabbiadini».

Quali sono stati i presidenti con cui ha legato di più?
«Massimino, perché era divertente. E Cragnotti perché non interferiva mai».

Ma quasi tre pacchetti di sigarette al giorno non le fammo male?
«Non ci penso. Fumo per fame. Non lo faccio in panchina, negli spogliatoi, negli aeroporti. Ma recupero a casa. Una volta, a Napoli, un telecronista disse che stavo accendendo una sigaretta e nacque la favola di Zeman che fumava in campo. Una bugia colossale, perché non era una sigaretta, ma una caramella».

È ancora superstizioso?
«Non lo sono mai stato».

E quei riti prima delle partite?
«Erano superstizioni dei tifosi, non mie. Portavano delle caramelle e le accettavo, proseguono anche adesso».

Fino a quando continuerà a combattere in panchina?
«Non ho alcuna intenzione di ritirarmi. Finchè mi divertirò e ci sarà una società che mi affiderà una squadra, vedrete Zeman indossare la tuta. A dispetto di molti».

Ma non di tutti, perché Pescara l’ha accolto come un mito e adottato come un idolo.

 
Martedì 11 Ottobre 2011 - 11:47

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #1 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:02:09 »
Bah. Davvero è convinto di aver meritato una chance alla guida di uno squadrone?
Si atteggia a profeta, ma al suo attivo ha una grande partita contro la Juve e poco altro. Poco più di Maifredi insomma. Da anche l'impressione di sputare nel piatto dove ha mangiato. Che delusione.

Giglic

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #2 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:04:05 »
Una sola parola: tenerife.

Offline Brunogiordano

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #3 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:17:19 »
Ha perso anche 4 derby in una stagione: questo record negativo le è pesato?
«A meno no, forse ai tifosi. Si è detto tanto dei derby persi e non del fatto che sono arrivato avanti alla Lazio in classifica. Dire che Zeman ha perso quattro volte consecutive fa notizia. E Reja allora?».
Zeman, te vojo bene, ma hai dimenticato di dire che, a fronte di due di quei quattro derby, la Lazio ha proseguito un cammino che l'ha portata ad alzare al cielo un trofeo, in una competizione in cui tu hai smesso di partecipare. Come fai ad imputare a Reja di non aver mai vinto nulla in carriera? Ricorda inoltre come ci sei arrivato 1 punto sopra la Lazio in quel campionato: da 7 partite la Lazio si era messa in ferie per preparare due finali di coppa. A che ti è servito arrivare sopra in classifica?

Di Zeman ricordo con piacere un'intervista sul divano rosso di "Parla con me", quando la conduttrice gli ha riferito le parole del neo tecnico peperone. Sì, il macellaretto. "ho curato più io la difesa della xxxx in 15 giorni che Zeman in 2 anni". Risposta: "beh, per uno che cura la fase difensiva...8 sono tanti, eh!?". Grande!

Zeman non ha simpatie particolari per nessuna squadra. E' tifoso di se stesso.
E comunque:

A.S. romammerda.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

Offline Skorpius

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #4 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:33:31 »
Bah. Davvero è convinto di aver meritato una chance alla guida di uno squadrone?
Si atteggia a profeta, ma al suo attivo ha una grande partita contro la Juve e poco altro. Poco più di Maifredi insomma. Da anche l'impressione di sputare nel piatto dove ha mangiato. Che delusione.

Ha anche all'attivo la più bella partita mai giocata dalla Lazio (lazio-borussia) e ha sfiorato una finale di coppa italia per un palo al 90esimo in periodi in cui ancora eravamo piccoli

L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che non abbia risposto "Signori" alla domanda sul + forte giocatore...interessante invece il discorso su gazza.
Quando gazza si riprese dall'infortunio zeman disse che lo vedeva interno mentre tutto il catetere lo vedeva centrale, Gazza giocò due partite intere con zeman una da interno di centrocompa (voto 7 di media) e una da centrale (voto 4)
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #5 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:46:58 »
Lazio Juventus è la più bella partita mai giocata dalla Lazio. Sempre quando ci allenava lui. Sempre poco è per atteggiarsi a profeta.
Non eravamo poi così piccoli quando ci allenava lui. Si aveva Winter, Fuser, Riedle, Signori, Rambaudi, Chamot,Casiraghi, Boksic, Nesta, Favalli, Negro  e nel suo ultimo anno anche Nedved. Non eravamo una squadretta.Sapevamo giocare solo in un modo però.
A Dortmund, al ritorno, non riuscimmo a proporre nulla di nulla per 90 minuti. Rigore negato a Casiraghi a parte.. Scenario che troppo spesso si ripeteva nei mesi invernali.

bak

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #6 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:49:35 »
Ha anche all'attivo la più bella partita mai giocata dalla Lazio (lazio-borussia) e ha sfiorato una finale di coppa italia per un palo al 90esimo in periodi in cui ancora eravamo piccoli

ancora la ricordo quella partita, trasmessa dalla rai senza commento per lo sciopero dei giornalisti. Al palo ricordo una caterva di improperi che svegliai moglie e mio figlio, all'epoca appenna nato. Se ben ricordo ci fu anche un rigore assegnato alla juve che solo l'arbitro vide

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #7 : Martedì 11 Ottobre 2011, 13:57:17 »
Perdemmo in casa contro la Juve all'andata.  0 a 1 goal di Ravanelli. Da polli. Al ritorno giocammo meglio della juve sicuramente, ma non così tanto meglio.Ricordo anche io un rigore regalato. Avevamo una bella squadra. L'anno dopo ci buttò fuori il Napoli, per dire. Se rimproveriamo a Reja, Zoff, Erikson etc di non aver tirato fuori il meglio dalla squadra mi riesce difficile non fare  lo stesso con Zeman. In più il signore dopo se ne è andato pure alla roma.

BobCouto

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #8 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:06:24 »
Reja a 66 anni allena la Lazio, Zeman a 64 allena il Pescara. Fine del confronto, per quanto mi riguarda.

Offline Matita

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #9 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:15:11 »
Quando gazza si riprese dall'infortunio zeman disse che lo vedeva interno mentre tutto il catetere lo vedeva centrale, Gazza giocò due partite intere con zeman una da interno di centrocompa (voto 7 di media) e una da centrale (voto 4)

Quella in casa da interno fu sostituito all'intervallo . Sincermanente il 7 non me lo ricordo , anzi . . Io che lo adoro tutt'oggi faticai a riconoscerlo.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Martin Scortese

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #10 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:21:00 »
«In trent’anni da carriera non ha mai lottato per grandi obiettivi, ci sarà pure un motivo».

Osservazione sacrosanta, che vale anche per la sua, di carriera.
Reja e Zeman sono molto diversi, ma nessuno dei due è un grande allenatore.

Offline robylele

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #11 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:25:21 »
è sempre colpa degli altri, mai di sè stessi.

vantarsi poi di aver sopravanzato di un punto la Lazio che stava preparando la finale di Coppa Italia e la finale di Coppa Uefa... é paradossale.

Comunque la sua migliore partita rimane per me Lazio-Milan 4-0, non con la Juve.
quella coi bianconeri forse é più ricordata perché ci proiettò al primo posto, con migliore difesa e migliore attacco. Ma erano le prime giornate, mi pare.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Reflexblue

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #12 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:27:14 »
 
A Dortmund, al ritorno, non riuscimmo a proporre nulla di nulla per 90 minuti. Rigore negato a Casiraghi a parte.. Scenario che troppo spesso si ripeteva nei mesi invernali.


L'unica squadra in Europa a giocare un quarto di finale di coppa dopo 48 ore secche da un posticipo di campionato. Entrambe le gare in trasferta, peraltro.

Sul resto, che dire? Zeman che parla di vittorie è più paradossale di Formigoni che parla di figa.

Offline AlenBoksic

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #13 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:28:01 »
Reja a 66 anni allena la Lazio, Zeman a 64 allena il Pescara. Fine del confronto, per quanto mi riguarda.

Aggiungerei che Reja ha ottenuto 4 promozioni dalla B contro una e che non è mai retrocesso in C.
Voglio 11 Scaloni

esculapio

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #14 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:28:34 »
Reja a 66 anni allena la Lazio, Zeman a 64 allena il Pescara. Fine del confronto, per quanto mi riguarda.
Messa cosi' pero' è un po' ingenerosa con zeman. Premesso che ho l'impressione che ormai da tempo zeman insegua piu' il suo esser un certo tipo di pesonaggio che un allenatore, quasi tutti gli allenatori hanno prima o poi la loro occasione zeman le ha avute dopo i 40 anni con lazio e roma, reja dopo i sessanta con napoli e lazio, a fine carriera si tireranno le somme e si vedra chi ha fatto meglio  ( o peggio  ;) )

è sempre colpa degli altri, mai di sè stessi.

vantarsi poi di aver sopravanzato di un punto la Lazio che stava preparando la finale di Coppa Italia e la finale di Coppa Uefa... é paradossale.

Comunque la sua migliore partita rimane per me Lazio-Milan 4-0, non con la Juve.
quella coi bianconeri forse é più ricordata perché ci proiettò al primo posto, con migliore difesa e migliore attacco. Ma erano le prime giornate, mi pare.


ciao roby. Uno che perde 4 derby (consecutivi e nello stesso anno peraltro) in qualche modo li deve pur giustificare !

esculapio

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #15 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:31:11 »
Aggiungerei che Reja ha ottenuto 4 promozioni dalla B contro una e che non è mai retrocesso in C.
vero ma dall'altra parte c'è da dire che ha conquistato un secondo un terzo ed un quarto posto!

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #16 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:36:13 »
Interessante intervista a un allenatore mai banale, in campo e fuori dal campo.
Mi piace molto la sua considerazione del derby, totalmente filtrata dal suo essere professionista, con un giudizio sugli eccessi del tifo che fa riflettere.
Interessantissimo il riferimento a Gazza, di cui però ricordo che appena rimesso in piedi giocò un discreto derby e poi fu spedito a Glasgow.

Ma il confronto tra Zeman e Reja è ingeneroso, per quest'ultimo soprattutto.
E' come mettere accanto Mozart a Raul Casadei.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Reflexblue

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #17 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:39:32 »


Ma il confronto tra Zeman e Reja è ingeneroso, per quest'ultimo soprattutto.
E' come mettere accanto Mozart a Raul Casadei.

Esagerato. Io direi Antonio Salieri e Raul Casadei.  ;D

Giglic

Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #18 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:42:16 »
Io stavolta sono con Reja. Non si propone come il vate di tutto ciò che è giusto e santo

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #19 : Martedì 11 Ottobre 2011, 14:49:52 »
Esagerato. Io direi Antonio Salieri e Raul Casadei.  ;D

Non sono d'accordo. Zeman è il genio, è il fantastico è anche l'irrisolto e l'incompiuto, ma è stato un sogno di un certo tipo di calcio.
Reja è un onesto mestierante, un reduce da mille battaglie che ne ha viste di cotte e di crude, ma che ha suonato soltanto nei peggiori bar di Caracas, visto che a Broadway non sanno neanche chi è.
Zeman è stato (ma ancora potrebbe essere) molto di più di un allenatore, visto che si è messo i panni anche del censore denunciando i mali del nostro calcio. Un personaggio forte, contro, che non può passare inosservato e che rimane nella storia del nostro futebol.
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