Sabatini

[bak]

Disclaimer: il post lo colloco su "Solo Lazio" perchè si parla della Nostra. Avesse parlato solo di quelli là sarebbe stata giustamente collocata nel loro habitat natutale: in coprologia

Si sente truomista o non si è mai sentito la­ziale?
«Io sono stato laziale, sono stato laziale con fede incrollabile in quel momento storico del­la mia vita. E’ un passato che non rinnego, non l’ho fatto quando mi sono presentato ai romanisti, non lo faccio alla vigilia della par­tita, anche se la **** per me è una questio­ne chimica. Non è stato difficile riaccendere una scintilla perché, se pur male, nella ++++ ci avevo giocato, quindi è stata una sorta di immediatezza rituffarmi in quell’universo».

[BobLovati]

"  pulvis eris et in pulverem reverteris (cit) "

sostituendo alle parole pulvis e pulverem quelle appropriate alla bisogna (      )

Piú che altro, ridacce quei 14-15mln€ de Makinwa e Carrizo, prima de tutto     

[paoletto]

c'è un altro passaggio interessante
“Parlo di Carrizo. E’ un ottimo portiere, il suo acquisto fu figlio di un’ipnosi collettiva. Mi assumo la responsabilità di quello che ho fatto. Peruzzi smetteva di giocare a calcio. Lui stesso, dopo averlo visto, segnalò Carrizo come uno dei suoi possibili successori, lo disse generosamente. Partì un’ipnosi collettiva, sembrava non potessimo giocare a calcio senza Carrizo. Decidemmo di rinunciare a Lloris, già preso per 2 milioni, in virtù di questo convincimento”

a latere Lloris ha 25 anni ed è dal 2008 il portiere della Nazionale francese

[robylele]

anche se la **** per me è una questio­ne chimica. Non è stato difficile riaccendere una scintilla perché, se pur male, nella ++++ ci avevo giocato, quindi è stata una sorta di immediatezza rituffarmi in quell’universo».

ma Sabatini la sera frequenta Cagnucci?   

[Matita]

Bella intervista. Mi è piaciuta.

Pero' ricordo che saltato Carrizo , Lloris era ancora disponibile ma si scelse Muslera. Probabilmente per Lloris l'attimo fuggente per acquistarlo era comunque passato.


Bello il racconto sulla bomba di giordano e anche la mano tesa verso Lotito  sebbene in colpa.

[paoletto]

Bella intervista. Mi è piaciuta.

Pero' ricordo che saltato Carrizo , Lloris era ancora disponibile ma si scelse Muslera. Probabilmente per Lloris l'attimo fuggente per acquistarlo era comunque passato.


Bello il racconto sulla bomba di giordano e anche la mano tesa verso Lotito  sebbene in colpa.

cosa è la bomba di gioradano?
forse intendevi quella di Ledesma al suo I Derby?

[bak]

Questa partita

http://www.laziowiki.org/wiki/28_novembre_1976_-_Roma,_stadio_Olimpico_-_Lazio-Roma_1-0

la bomba di Bruno se li è ciulati e lui, dicono, sbagliò un gol quasi a porta vuota.
Ho notato con piacere che non ha rinnegato il passato; diciamo che dopo una estate blah blah blah, un pochino l'ho rivalutato.

[ammiraglio]

il bal bla bla fa parte del personaggio che ha esternato molto a palermo, ma dato che voi abitate a roma (la maggior parte) siete rimasti choccati delle dich.ni del saba romanista che ha praticamente rilasciato almeno una battuta alla stampa ogni due giorni questa estate, battute riprese dalla miriade di radio e sitarelli vari.
parlava moltissimo anche vestito di rosanero, solo che l'eco è diverso.

è un bravo dirigente, un professionista con pregi e difetti.
credo che debba molto a lotito che lo ha rilanciato nel grande calcio dopo il fallimento del perugia dei gaucci.
è stato un mostro, insieme con osti, ad organizzare la squadra del sesto posto con delio, ossatura che poi si è riconfermata l'anno dopo.
 

[Dija]

il bal bla bla fa parte del personaggio che ha esternato molto a palermo, ma dato che voi abitate a roma (la maggior parte) siete rimasti choccati delle dich.ni del saba romanista che ha praticamente rilasciato almeno una battuta alla stampa ogni due giorni questa estate, battute riprese dalla miriade di radio e sitarelli vari.
parlava moltissimo anche vestito di rosanero, solo che l'eco è diverso.

è un bravo dirigente, un professionista con pregi e difetti.
credo che debba molto a lotito che lo ha rilanciato nel grande calcio dopo il fallimento del perugia dei gaucci.
è stato un mostro, insieme con osti, ad organizzare la squadra del sesto posto con delio, ossatura che poi si è riconfermata l'anno dopo.
 

L'unico sbaglio di Lotito(a mio umile avviso), e' non avere ancora la coppia Sabatini-Rossi.

[MCM]

erroraccio non prendere Lloris allora.
Quanto a rieumaticità e Lazialità di un DS, allenatore, DT o AD non me ne frega niente.
Se viene alla Lazio, basta che sappia lavorare.

[LaLazioMia]

L'intervista è interessante , in particolare per chiarire alcune scelte del passato

SABATINI – “Non rinnego il mio passato laziale, Lotito fa bene il difficile e male il facile”
Walter Sabatini, grande ex direttore sportivo della Lazio, ora è ds nella Roma di Di Benedetto. In passato, vestì la casacca giallorossa da calciatore nella stagione 1976/77, Liedholm lo stimava molto. A Lotito ed alla Lazio deve tanto. E’ da lì che, prima come consulente poi come ds, è diventato quello che è oggi. Tra le pagine dell’edizione odierna del Corriere dello Sport, a firma di Fabrizio Patania, Sabatini ha rilasciato un’intervista a otto giorni dall’atteso derby. Otto giorni al derby, e l’emozioni per Sabatini sono ancora forti. “Ho una leggera inquietudine, non è un pensiero ma un sentimento. Perché definirla partita normale mi sembra improprio. Non lo è anche se con la Lazio mi sono già incrociato diverse volte con il Palermo. Ho perso e vinto, una certa abitudine ce l’ho, ma il derby è una circostanza diversa. Dovrei considerarla una partita da tre punti. Quando ci avvicineremo all’evento, non guarderò la classifica: sarò totalmente risucchiato dai sentimenti”. Il ds giallorosso non nasconde di essere stato di fede biancoceleste in passato. “Sono stato laziale e direi anche con fede incrollabile in quel momento storico della mia vita. E’ un passato che non rinnego, non l’ho fatto quando mi sono presentato ai romanisti, non lo faccio alla vigilia della partita, anche se la Roma per me è una questione chimica. Non è stato difficile riaccendere una scintilla perché, se pur male, nella Roma ci avevo giocato, quindi è stata una sorta di immediatezza rituffarmi in quell’universo. Per la verità l’universo romanista lo devo ancora decifrare compiutamente”. La squadra di Luis Enrique arriva alla stracittadina con i nervi distesi. “Ci arriva con una moderata tranquillità perché negli ultimi giorni alcune cose si sono aggiustate, altre si dovranno aggiustare per poter essere competitivi. La Roma la sento già fortemente mia, la sento fortemente di un gruppo di persone che sta mettendo energie, forze, idee dentro questo progetto”. Il mercato delle due squadre capitoline è stato uno dei migliori della Serie A. “La Lazio ha operato benissimo. Ha fatto delle scelte mirate e volendo puntare ad un risultato immediato, non voglio dire oggi ma per produrre risultati importanti nel giro di questa e della prossima stagione. La Roma ha cercato di integrare con un gruppo di giovani lo zoccolo duro altamente competitivo che già possedeva. Da questa sintesi tra nuovi e vecchi speriamo si produca un risultato accettabile nel presente e un grande risultato a breve termine”. Lotito e Tare hanno voluto puntare su giocatori più esperti, a differenza di Sabatini. “La Lazio ha fatto scelte importanti. A vederli oggi Klose e Cisse, due calciatori anagraficamente non giovanissimi, sembrano due ragazzini. Hanno freschezza, voglia di fare, sono propositivi: mi stanno impressionando. Anche gli altri giocatori che sono andati a prendere sono di rendimento e molto affidabili. L’unica scommessa è Lulic. Il bosniaco è contraddittorio. Tutto e il contrario, ma quando fa il tutto è impressionante in senso positivo”. Il ds giallorosso teme il trio biancoceleste composto da Hernanes-Cisse-Klose. “Dovrei rendere organico un discorso per tutti e tre i giocatori che si integrano a meraviglia. Tutti e tre insieme sono portatori di tutte le soluzioni tecnico-tattiche dello scibile calcistico. Uno può agire di potenza, l’altro con opportunismo e c’è la tecnica. Il calcio è ampiamente rappresentato in tutte le sue forme, quindi mi fanno notevolmente paura”.  I dubbi su Reja continuano a rimanere in casa Lazio. Molti credono che non sia l’allenatore giusto per questa squadra. “E’ stato sicuramente l’allenatore giusto per la Lazio. Se potrà essere l’allenatore giusto di questa Lazio dipenderà dalla sua fortuna, non certo dalle sue qualità, che sono conosciute”. Sono stati tanti i giocatori sconosciuti o semi-sconosciuti che, Sabatini, ha portato alla Lazio i quali, in seguito si sono rivelati delle scommesse vinte. “Ce ne sono tante. Vedendo il suo livello di rendimento, di Stefano Mauri sono orgogliosissimo, mi dà gioia: a distanza di tanti anni, oggi rappresenta ancora un valore aggiunto. Potrei dire lo stesso di Rocchi e Ledesma. Era stata la prima ondata di Lotito. Mi inorgoglisce Diakitè, perché quando entra è quasi sempre all’altezza della situazione, è giovane, ha margini di miglioramento importanti, è costato pochissimo. Potrei dire Kolarov visti gli esiti sportivi e commerciali che ha avuto in carriera. In generale conservo un ricordo professionalmente appagante della Lazio. Abbiamo, non dico ho perché altrimenti Lotito si indispettisce, in un’altra epoca e con altre esigenze, centrato risultati importanti. Il primo anno con Rossi l’Uefa, nel secondo la Champions nonostante la penalizzazione, attigendo a un altro mercato, quello dei parametri zeri, dei prestiti, del tetto salariale a 500 mila euro. Accetto le critiche dei contestatori, ma sarebbe meglio rivisitare la storia della Lazio”. Sono stati molti i successi di mercato per Sabatini, ma non tutti le scelte si rivelarono azzeccate, come ad esempio Carrizo e Makinwa. “Parlo di Carrizo. E’ un ottimo portiere, il suo acquisto fu figlio di un’ipnosi collettiva. Mi assumo la responsabilità di quello che ho fatto. Peruzzi smetteva di giocare a calcio. Lui stesso, dopo averlo visto, segnalò Carrizo come uno dei suoi possibili successori, lo disse generosamente. Partì un’ipnosi collettiva, sembrava non potessimo giocare a calcio senza Carrizo. Decidemmo di rinunciare a Lloris, già preso per 2 milioni, in virtù di questo convincimento”. Non è ancora del tutto convinto che il portiere argentino sia un flop assoluto. “Carrizo non è vecchio, nella scorsa stagione ci fu una petizione popolare dei tifosi per trattenerlo al River Plate tanto aveva giocato bene. Un paio di errori fatali, nel momento decisivo del campionato, e la sua situazione si è ingarbugliata. Ma Carrizo è forte e sono convinto si ricostruirà nel tempo”. Lichtsteiner, Kolarov  e Radu sono tre giocatori che hanno fatto le fortune della Lazio. “Lo svizzero ed il serbo sono state due operazioni speculari, hanno prodotto soddisfazione tecnica ed economica. Su Lichtsteiner ho dato solo il mio parere, ero già in uscita dalla Lazio. Radu l’ho scoperto giocando contro la Dinamo Bucarest nel preliminare di Champions, ci aveva impressionato. E soprattutto aveva impressionato Delio”. Quando era ds della Lazio, vinse due derby. “Uno 3-0 e uno 3-2. Ho un ricordo importante, legato al primo. In quel periodo Cristian Ledesma era subissato dai fischi e dalle contestazioni. Il sabato, dopo la rifinitura a Formello, mi ritrovai in panchina seduto accanto a Cristian. Gli dissi: ‘Non ti preoccupare, vedrai che un giorno tirerai un siluro che andrà all’incrocio dei pali o giocherai una partita che si alzerà tutta la gente dell’Olimpico per applaudirti’. La sera dopo, quando vidi Ledesma tirare all’incrocio e sbloccare il risultato, mi sembrò di essere un uomo particolarmente fortunato”. I vecchi dissapori con Lotito continuano tutt’oggi. “Non lo sento da tanto. Credo sia arrabbiato con me. Per colpa mia. Abbiamo avuto una discussione l’anno scorso, i rapporti di sono raffreddati, nonostante abbia affetto per lui e continui a pensare che sia il presidente delle cose difficili. Aggiungerei per fortuna della Lazio: aveva bisogno di un presidente che sapesse affrontare le cose difficili. Deve imparare a gestire le cose facili un po’ più di quanto stia facendo. Penso debba consegnare la squadra alla gente. Le squadre non sono dei presidenti, ma di chi gli vuole bene”. Ceduto Zàrate all’Inter, c’è da capite se la Lazio si sia indebolita. “Qualcuno può dire che si è rinforzata perché avrà più coesione nello spogliatoio. Zarate può ribaltare qualsiasi partita in qualsiasi momento, anche partendo dalla panchina. L’attacco era forte, la Lazio ha fatto una scelta strategica, non penso tecnica”. Di Benedetto ha teso la mano a Lotito per l’ Olimpico per collaborare insieme. “Di Benedetto si è messo in posizione di ascolto, interlocutore di tutti per capire la realtà che lo circonda. Poi procederà lui stesso a una selezione successiva rispetto a quanto avrà sentito e valutato”.

[Kim Gordon]

ho letto l'intervista completa

Mi è piaciuto, e francamente ho condiviso molte delle sue risposte.

In particolare, il passaggio su Lotito e l'esigenza/consiglio/critica di "lasciare la squadra alla gente, perchè una squadra è della gente..e non del presidente e dei dirigenti
"

cose banali che non si ascoltano più, e  quindi diventate preziose.

Grazie

[surg]

ho letto l'intervista completa

Mi è piaciuto, e francamente ho condiviso molte delle sue risposte.

In particolare, il passaggio su Lotito e l'esigenza/consiglio/critica di "lasciare la squadra alla gente, perchè una squadra è della gente..e non del presidente e dei dirigenti
"

cose banali che non si ascoltano più, e  quindi diventate preziose.

Grazie

Lasciare la squadra alla gente mi sembra una strun..ta

[zorba]

Lasciare la squadra alla gente mi sembra una strun..ta

ho letto l'intervista completa

Mi è piaciuto, e francamente ho condiviso molte delle sue risposte.

In particolare, il passaggio su Lotito e l'esigenza/consiglio/critica di "lasciare la squadra alla gente, perchè una squadra è della gente..e non del presidente e dei dirigenti
"

cose banali che non si ascoltano più, e  quindi diventate preziose.

Grazie

Soprattutto se la squadra venisse 'lasciata alla gente' dopo, che ne so, un derby perso come l'ultimo giocato....

 

[LaLazioMia]

Lasciare la squadra alla gente mi sembra una strun..ta

Diciamo che è una utopia populista e di semplice  e demagogia . a meno che i tifosi non "cacceno lisordi" e costituiscono un azionariato popolare( ma ci vogliono tanti tifosi e tanti soldi, cosa che appare del tutto irrealizzabile).
Ovviamente la frase di Sabatini ha fatto andare in giuggiole " quello delle olive " che c'ha scritto un titolo e un articoletto( poco letto )

[Kim Gordon]

secondo me non avete capito cosa intendesse Sabatini.
e francamente, vista la semplicità del compito, rimango basito.

lasciare la squadra ai tifosi non intendeva la gestione societaria...

mammamia ao, de teck.

[fish_mark]

secondo me non avete capito cosa intendesse Sabatini.
e francamente, vista la semplicità del compito, rimango basito.

lasciare la squadra ai tifosi non intendeva la gestione societaria...

mammamia ao, de teck.

la visione farisaica delle cose di Lazio determina, purtroppo, pavlovianamente queste tipo di reazioni.
Giorni fa ho letto un'intervista con Carlo Ancelotti su Repubblica dove mi ha colpito una frase a proposito del calcio inglese, dove l'ex centrocampista di Milan e Parma, nonché trainer di Milan, Reggiana e Chelsea, si trova a meraviglia. Nella sua chiaccherata con Gianni Mura evidenzia il suo fastidio verso il calcio italiano e a proposito come come si intende il calcio nella terra d'Albione sottolinea come non si vedono mai interviste di presidenti negli spogliatoi nel dopo partita.

"...Poi: sai dirmi come si chiama il presidente dello United?".
No.

"Neanch'io, so che è americano e non dà interviste da una vita. Esattamente come Abramovich. Tutto chiaro, mica come da noi".

Ti viene in mente Berlusconi?
"Lui e molti altri"

Ecco per me può bastare per comprendere il significato della battuta di Sabatini sulla necessità di "lasciare la squadra ai tifosi".
La comunicazione mediatica ha bisogno di eroi per la "narrazione" della squadra e per alimentare il senso di appartenenza.

Da bambino mi sono innamorato della Lazio perché i miei miti erano Chinaglia, ma soprattuto quel biondino a centrocampo di Re Cecconi o quel centravanti incantevole che era Giordano.
La figura di un Lenzini, con tutta la buona volontà e tutto l'amore per una figura comunque molto affabile e simpatica, non poteva interessarmi, perché non scendeva in campo lui, non insaccava sotto la curva.

E' questo che deve capire questo presidente: nelle interviste del dopo partita voglio vedere Rocchi, Dias, Hernanes e tutti i giocatori, financo Del Nero, come avveniva un tempo.
Ma tutto questo non avverrà mai. Siamo a Roma, siamo in Italia.

[LaLazioMia]

lasciare la squadra ai tifosi non intendeva la gestione societaria...

E che vorrebbe da di' , visto che tu non sei de tek ma molto peggio?

[ammiraglio]

secondo me non avete capito cosa intendesse Sabatini.
e francamente, vista la semplicità del compito, rimango basito.

lasciare la squadra ai tifosi non intendeva la gestione societaria...

mammamia ao, de teck.

è piuttosto evidente che sotto il periodo di sabatini c'è stata una sovraesposizione costante e cercata all'ossesso di lotito con i media, quasi sempre con l'intento di radicalizzare alcune tematiche portandole al conflitto.
per fortuna quel periodaccio è passato.
accortisi molti tifosi, quelli senza le orecchie a sventola e gli occhi foderati di melma con la mayonnaise, che lotito era spesso inascoltabile, insentibile, piuttosto cafone e quasi sempre fuori tono, molti supporter coniarono il famoso refrain "sostengo lotito perchè è il presidente della mia lazio" abdicando di fatto al diritto di critica e usandolo come porto franco di discussioni che dovevano per forza poi essere calmate a botte di bromuro. nulla di male se si lmitasse il proprio diritto di critica senza rompere troppo i coglioni a quello ìdegli  altri, ma ahimè i paradisi non esistono e i talebani erano spesso al lavoro a ramazzà le strade.

[fish_mark]

è piuttosto evidente che sotto il periodo di sabatini c'è stata una sovraesposizione costante e cercata all'ossesso di lotito con i media, quasi sempre con l'intento di radicalizzare alcune tematiche portandole al conflitto.
per fortuna quel periodaccio è passato.
accortisi molti tifosi, quelli senza le orecchie a sventola e gli occhi foderati di melma con la mayonnaise, che lotito era spesso inascoltabile, insentibile, piuttosto cafone e quasi sempre fuori tono, molti supporter coniarono il famoso refrain "sostengo lotito perchè è il presidente della mia lazio" abdicando di fatto al diritto di critica e usandolo come porto franco di discussioni che dovevano per forza poi essere calmate a botte di bromuro. nulla di male se si lmitasse il proprio diritto di critica senza rompere troppo i coglioni a quello ìdegli  altri, ma ahimè i paradisi non esistono e i talebani erano spesso al lavoro a ramazzà le strade.

Condivido in pieno quanto dici, ma non capisco perché usi i verbi al passato ...