Autore Topic: Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".  (Letto 3202 volte)

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Offline jegue98

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Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« : Giovedì 6 Ottobre 2011, 07:33:04 »
Era tanto che volevo aprire un topic in suo onore., ho dato un'occhiata in giro e non mi pare che ci siano.
So che è passato tanto tempo e so anche che molti di noi rimasero delusi dal suo comportamento dopo aver allenato (alla grande) la Lazio per passare alla corte di Moratti. Secondo il mio modestissimo parere però, questo signore cambiò le sorti dell'amata.
Il suo arrivo fu fondamentale.
E' grazie soprattutto a lui, se quella squadra incominciò a farci sognare.
Di seguito tre perle, a voi il resto (qualora vogliate contribuire):



















Never change the way you are...

Offline Eagles71

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #1 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 08:14:04 »
Come hai detto tu, la svolta vincente è stato il suo arrivo, la sua mentalità e il suo modo di fare calcio trasformarono la squadra da bella a bella-vincente.
Il prezzo, l' unico, fu la perdita di Signori che colpa del suo carattere vedendosi oscurato prese e se ne andò, perdendosi così tutti i trofei.

Mancini in campo lo adoravo alla Samp l' ho amato con noi.

Come si chiuse la sua avventura lo sappiamo tutti e del resto un professionista segue non solo il cuore.

Io però non lo fischierò mai.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

sfumatura

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #2 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 09:28:55 »
Come hai detto tu, la svolta vincente è stato il suo arrivo, la sua mentalità e il suo modo di fare calcio trasformarono la squadra da bella a bella-vincente.
Il prezzo, l' unico, fu la perdita di Signori che colpa del suo carattere vedendosi oscurato prese e se ne andò, perdendosi così tutti i trofei.

Mancini in campo lo adoravo alla Samp l' ho amato con noi.

Come si chiuse la sua avventura lo sappiamo tutti e del resto un professionista segue non solo il cuore.

Io però non lo fischierò mai.
D'accordo su tutto.

L'ho amato da calciatore, portando negli spogliatoi quella grinta e voglia di vincere, che non avevamo, nonostante forti.
La Banda Mancini, dopo, era uno spettaolo vederla in campo.
Ha acettato la  corte di Moratti...ma nel corso degli anni abiamo visto che è un po' vizio di tanti...

Offline carpelo

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #3 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 11:05:48 »
Era già un idolo prima di venire alla Lazio. Il più grande uomo squadra italiano degli ultimi 25 anni

Offline Kim Gordon

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #4 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 11:18:39 »
Che je voi dì...

giocatore unico
allenatore raro


Offline Matita

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #5 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 11:23:53 »
Un genio.

Solo applausi per il Mancio.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

malacarne

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #6 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 12:47:37 »
Un grandissimo giocatore, il suo arrivò fu davvero una sterzata... genio calcistico e carattere non facile, un vero artista del pallone.
Il suo primo gol alla Roma e soprattutto quello di tacco al Parma resteranno sempre i miei preferiti tra quelli che ha fatto.

L'unico anno in cui feci l'abbonamento fu il 2002/03 (poi mai più rinnovato per cause di forza maggiore) e quella fu la sua prima stagione da tecnico della Lazio.
S'ispirò molto al gioco del Chievo dei miracoli dando bei frutti.
La sua Lazio era una squadra un po' "da trasferta", tant'è vero che infilò una serie impressionante di vittorie esterne, mentre in casa molti furono i pareggi.
Ad ogni modo riusci' ad ottenere un risultato straordinario classificandosi quarto subito a ridosso di Juventus, Inter e Milan (a quei tempi tre corazzate VERE, con il Real Madrid furono le prime quattro in Champions) e lasciandosi alle spalle la Roma (a quei tempi più forte di noi) il Parma (più o meno al nostro stresso livello) ed il sempre sorprendente Chievo, che allora era una vera "piccola peste".
Non solo.
Arrivò pure in semifinale di Coppa Uefa pagando carissimo il fatto d'essere incappato nella serata peggiore della stagione proprio contro il fortissimo Porto di Mourinho, che l'anno successivo avrebbe vinto la Champions League... e pensare che quella gara in Portogallo era iniziata cosi bene, con quel gol di Claudio Lopez all'inizio.
Meno bene la stagione successiva, deluse molto le aspettative in Champions e non riusci' ad arrivare nuovamente quarto, facendosi rimontare un sacco di punti (e quindi scavalcare) da Inter e Parma, ma in compenso vinse la Coppa Italia con una finale di ritorno EROICA in quel di Torino.
Ad ogni modo due belle annate... peccato per come si è lasciato con noi.

Offline Setteblu

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #7 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 14:53:10 »
Infinitamente decisivo negli anni delle vittorie. Giocatore pazzesco e uomo spogliatoio di rara personalità.
Da allenatore mi fece impazzire nella prima stagione, quando divenne un baluardo di lazialità dopo le cessioni di Crespo e del Capitano il 31 agosto 2002; la squadra si compattò intorno a lui e fece una stagione meravigliosa, giocando un calcio che raramente si è visto.
Nella seconda stagione non ci divertimmo così tanto, probabilmente risentendo dei problemi societari. Ero a Torino nella finale di ritorno quando vincemmo la Coppa Italia e quando venne sotto lo spicchio a festeggiare sentii che stava per lasciare. Poteva farlo il giorno dopo, lasciandoci il tempo di programmare il futuro....lo fece troppo tardi e ciò mi deluse moltissimo.
Probabilmente non è l'uomo più corretto del mondo ma gli sono grato.
PS. Tifo City in Inghilterra (dal 1995) e me lo sono ritrovato come manager, qualche anno dopo Sven...che destino....

malacarne

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #8 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 15:46:30 »
la squadra si compattò intorno a lui e fece una stagione meravigliosa, giocando un calcio che raramente si è visto.

Solitamente esultavano mettendosi seduti uno davanti all'altro e simulando il movimento dei remi, come per dire che tutti remavano nella stessa direzione... era un gruppo molto unito.
Quell'anno la Lazio fu la squadra migliore nell'attuare il contropiede grazie alla presenza di veri velocisti, Claudio Lopez (strepitoso quell'anno) e Cesar tutti, infatti vinse un botto di partite fuori casa.
Frequenti erano anche gli inserimenti dei centrocampisti grazie al centravanti boa Corradi che di testa le prendeva TUTTE.

La vera pecca di quella squadra però era appunto il fatto che andava in difficoltà quando si trattava di fare la partita e di perforare squadre chiuse. Ricordo diversi pareggi interni contro squadre di classifica medio-bassa che venivano all'Olimpico a fare catenaccio e che non riuscivamo proprio a scardinare... a quella squadra mancava l'attaccante da 20 gol a campionato, Chiesa avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo ma non riusci' ad esprimersi ai suoi consueti livelli.

Avessimo avuto un bomber vero non so proprio dove sarebbe arrivata la Lazio quell'anno... giocava davvero splendidamente, ma le mancava il terminale offensivo e questa mancanza ci fece perdere molti punti... quelli che ci separarono dalla Juventus campione d'Italia... chissà, forse già un Tommaso Rocchi a quei tempi 25enne ci avrebbe fatto comodo e invece arrivò solo due anni dopo...

Offline Fulcanelli

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #9 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 16:03:26 »
Col tempo una cosa si è capita: Signori non finì in panchina per colpa di Mancini ma per colpa della sua schiena. Aveva un'ernia del disco che gli rendeva difficile scattare. Andò alla Samp e fu la stessa storia. Finalmente si operò, perse peso (lo ammise lui stesso che a Bologna lo seguivano con attenzione) e a Bologna fece qualche altra stagione buona con Mazzone.

Offline Rupert

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #10 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 16:34:35 »
Solitamente esultavano mettendosi seduti uno davanti all'altro e simulando il movimento dei remi, come per dire che tutti remavano nella stessa direzione... era un gruppo molto unito.
Quell'anno la Lazio fu la squadra migliore nell'attuare il contropiede grazie alla presenza di veri velocisti, Claudio Lopez (strepitoso quell'anno) e Cesar tutti, infatti vinse un botto di partite fuori casa.
Frequenti erano anche gli inserimenti dei centrocampisti grazie al centravanti boa Corradi che di testa le prendeva TUTTE.

La vera pecca di quella squadra però era appunto il fatto che andava in difficoltà quando si trattava di fare la partita e di perforare squadre chiuse. Ricordo diversi pareggi interni contro squadre di classifica medio-bassa che venivano all'Olimpico a fare catenaccio e che non riuscivamo proprio a scardinare... a quella squadra mancava l'attaccante da 20 gol a campionato, Chiesa avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo ma non riusci' ad esprimersi ai suoi consueti livelli.

Avessimo avuto un bomber vero non so proprio dove sarebbe arrivata la Lazio quell'anno... giocava davvero splendidamente, ma le mancava il terminale offensivo e questa mancanza ci fece perdere molti punti... quelli che ci separarono dalla Juventus campione d'Italia... chissà, forse già un Tommaso Rocchi a quei tempi 25enne ci avrebbe fatto comodo e invece arrivò solo due anni dopo...

A detta del Mancio, con Crespo e Nesta quella Lazio avrebbe lottato per lo scudetto.
Mi sa che aveva ampiamente ragione.

Avremmo comunque fatto i conti col potere di Moggi.
Diciamo che saremmo arrivati secondi...

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

malacarne

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #11 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 17:11:27 »
Anch'io penso che con quei due la Lazio sarebbe andata molto più lontano.
Ma forse sarebbe bastato anche Adriano che a quei tempi pensava ancora solo a giocare a calcio e non ai festini e che faceva faville... fu molto vicino alla Lazio nell'estate del 2002, ci avrebbe fatto molto comodo, a quei tempi era un mostro.

Ad ogni modo l'anno successivo ci presentammo con una rosa sulla carta ancora più forte, visto che prendemmo Demetrio Albertini (a quei tempi 31enne quindi ancora in piena attività) il cavallo di ritorno Sergio Conceicao (29enne) il sempre buono Roberto Muzzi e ci tornò indietro Mendieta (speravo che il Mancio riuscisse a rilanciarlo, invece nada)... qualcuno ci mise anche tra le pretendenti al titolo insieme alle strisciate e alla Roma.
Ma non riuscimmo a ripeterci in campionato, pur essendo più forti dell'anno prima ai nastri di partenza.
Certo, la partenza di Stankovic fu una brutta botta, va detto... e per il titolo cmq credo non ci sarebbe stato nulla da fare, visto che il Milan realizzò il record di punti con il campionato a 18 squadre e i 3 punti a vittoria (81 il totale)

Furono anni molto importanti comunque, perchè parliamo dell'interregno di Longo-Baraldi tra l'era Cragnottiana e quella Lotitiana.
La vittoria più bella con il Mancio in panca secondo me fu Juventus-Lazio 1-2, doppietta di Stefano Fiore.

Offline Reflexblue

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #12 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 17:42:12 »
Anch'io penso che con quei due la Lazio sarebbe andata molto più lontano.
Ma forse sarebbe bastato anche Adriano che a quei tempi pensava ancora solo a giocare a calcio e non ai festini e che faceva faville... fu molto vicino alla Lazio nell'estate del 2002, ci avrebbe fatto molto comodo, a quei tempi era un mostro.

Ad ogni modo l'anno successivo ci presentammo con una rosa sulla carta ancora più forte, visto che prendemmo Demetrio Albertini (a quei tempi 31enne quindi ancora in piena attività) il cavallo di ritorno Sergio Conceicao (29enne) il sempre buono Roberto Muzzi e ci tornò indietro Mendieta (speravo che il Mancio riuscisse a rilanciarlo, invece nada)... qualcuno ci mise anche tra le pretendenti al titolo insieme alle strisciate e alla Roma.
Ma non riuscimmo a ripeterci in campionato, pur essendo più forti dell'anno prima ai nastri di partenza.
Certo, la partenza di Stankovic fu una brutta botta, va detto... e per il titolo cmq credo non ci sarebbe stato nulla da fare, visto che il Milan realizzò il record di punti con il campionato a 18 squadre e i 3 punti a vittoria (81 il totale)

Furono anni molto importanti comunque, perchè parliamo dell'interregno di Longo-Baraldi tra l'era Cragnottiana e quella Lotitiana.
La vittoria più bella con il Mancio in panca secondo me fu Juventus-Lazio 1-2, doppietta di Stefano Fiore.

E' vero, l'anno dopo la squadra era ancora più ricca, anche se Conceicao era oggettivamente impresentabile e Muzzi sul viale del tramonto, ma qualcosa si ruppe nel ritiro estivo quando i giocatori vennero a conoscenza del faraonico stipendio che la società aveva concesso all'allenatore che, ricordiamolo, pochi mesi prima aveva fatto pressioni perché firmassero il piano Baraldi.
Infatti, pur vincendo la Coppa Italia e meritando la qualificazione in CL che ci fu scippata dall'Inter nel finale, esprimemmo solo a sprazzi il bel gioco mostrato l'anno precedente. Ricordo due belle vittorie casalinghe con Juventus e Inter -gol di Zauri su passaggio di Delgado-, anche se con i nerazzurri soffrimmo parecchio.
Per me, l'ho scritto decine di volte, la prima Lazio di Mancini è stata di gran lunga la più spettacolare degli ultimi trent'anni, cioè tra quelle che ho visto giocare.
 

Online MCM

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #13 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 17:57:58 »
Sicuramente nella top 11 della Lazio.

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Offline Rupert

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #14 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 21:19:45 »
E' vero, l'anno dopo la squadra era ancora più ricca, anche se Conceicao era oggettivamente impresentabile e Muzzi sul viale del tramonto, ma qualcosa si ruppe nel ritiro estivo quando i giocatori vennero a conoscenza del faraonico stipendio che la società aveva concesso all'allenatore che, ricordiamolo, pochi mesi prima aveva fatto pressioni perché firmassero il piano Baraldi.
Infatti, pur vincendo la Coppa Italia e meritando la qualificazione in CL che ci fu scippata dall'Inter nel finale*, esprimemmo solo a sprazzi il bel gioco mostrato l'anno precedente. Ricordo due belle vittorie casalinghe con Juventus e Inter** -gol di Zauri su passaggio di Delgado-, anche se con i nerazzurri soffrimmo parecchio.
Per me, l'ho scritto decine di volte, la prima Lazio di Mancini è stata di gran lunga la più spettacolare degli ultimi trent'anni, cioè tra quelle che ho visto giocare.

* Ci suicdammo noi ma ci misero il carico a coppe anche gli arbitri. Vedi il derby di ritorno o la partita di Verona contro il Chievo

** ero a Praga in viaggio di nozze....  ;D Non vi sto a raccontare come stavo durante l'ora della gara visto che ero all'oscuro di tutto!  E dovevo fare pure il romantico... 8)  ;D
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malacarne

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #15 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 21:21:23 »
Nel derby di ritorno 2003/04 (la ripetizione di quello sospeso per il bambino morto che non c'era) finito 1-1 mi ricordo benissimo una parata PAZZESCA di Peruzzi su punizione del coatto.

Pazzesca.

Offline Matita

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #16 : Giovedì 6 Ottobre 2011, 21:31:37 »
Mancini diventa imprenditore nautico

Roberto Mancini, ex allenatore dell'Inter, nonostante il momento non favorevole, ha deciso di entrare da armatore nel business della nautica, insieme ad alcuni importanti nomi del settore, diventando azionista di un nuovo cantiere.
 Mancini sarà il presidente del cantiere Kifaru Yachts, mentre amministratore delegato sarà un personaggio importante della nautica, Faliero Sarti, fondatore e azionista di maggioranza di Tecnomar dal 1987 al 2008.
Un altro nome importante è quello del designer chiamato a progettare le imbarcazioni, che sarà il fiorentino
Luca Dini.
Il nome Kifaru significa “Rinoceronte”, in Swahili, simbolo di robustezza e prestazioni, di determinazione e intraprendenza, elementi portanti delle linea strategica del cantiere.
 Il primo giugno sarà varata la prima imbarcazione, l'Askari 63, yacht di quasi 20 metri, primo della serie che promette di portare delle importanti innovazione nel segmento.


Qualche foto dell'ascari 63 :


http://www.deluxeblog.it/galleria/askari-63/12
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Offline NebbiaBiancoceleste

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #17 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 00:06:07 »
Un grande. Forse il giocatore italiano più forte e determinante degli ultimi 30 anni.
Vincere 2 scudetti, da leader, con Samp e Lazio, non è da tutti.

Sempre piaciuto, adorato, quando seppi dell'arrivo alla Lazio, fui felicissimo. Stava giocando una stagione eccezionale con la Samp, 96/97, ed a gennaio, la notizia del sui passaggio da noi.

Un trascinatore, intelligente, cacacazzo come pochi, astuto. IL CALCIATORE. Ero a san Siro per inter Lazio 3 - 5, e ricordo come fosse ora, quando segnò il gol a tu per tu con Pagliuca, su lancione di Favalli, prendere il pallone, metterlo su una mano, e venire sotto il settore ospiti, come per dire "sì, IO sono il calcio"

Con noi, partite e gol come perle. Una marea alla rioma, l'ultima volta che abbiamo battuto il milan, ha segnato lui. Gli assist, i colpi di tacco, mai leziosi e mai fini a sè stessi. L'eleganza, poche smancerie. Ricordate il gol mostruoso che fece al napoli con la Samp, che poi vinse lo scudetto? Tiro al volo in corsa da fuori area, su cross di Lombardo, con la palla che sbatte prima sul palo sinistro, poi destro. Un gol pazzesco, ed un'esultanza, semplice, normale, senza cuori, braccia aperte alla ibra, dita in bocca.. Un gol fantastico fatto da un calciatore fantastico.

Una vergogna che un calciatore come lui non abbia giocato UN MINUTO UNO ai mondiali, e non mi si dica "eh, ma in nazionale ha sempre deluso...".
Ci siamo sorbiti anni di titti, del piero impresentabili, e comunque sempre convocati. Ai mondiali c'è stato di livio, doni...mamma mia...

Peccato il modo in cui sia andato via, ma ahinoi, ci sta.
Certo che vederlo, elegantissimo, in panchina, con lo sciarpone bianco celeste, è sempre bello.

Grande Mancio



Giulio

Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #18 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 00:58:05 »
Ho amato (calcisticamente) tantissimo questo giocatore. Quando arrivò da noi non volevo crederci anche se all'epoca, lavorando in Liguria, seguivo le vicende del suo trasferimento sia sui quotidiani romani che genovesi. Io credo che i tanti successi dell'era cragnottiana siano da ascrivere a lui ed a quel gruppo di ex blucerchiati che arrivarono da noi. Che perle ci ha regalato il Mancio, un calciatore che ancora oggi, nonostante tutto, sento particolarmente nel cuore.

Nei momenti in cui voglio ritirarmi su il morale rivedo volentieri questo video:

&feature=related
[/youtube]

oppure questo (anche se non centra con il Mancio e mi perdonerà, spero, l'estensore del topic):


[/youtube]

Quanti momenti speciali...

Offline Kebab

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Re:Roberto Mancini "Il numero 10 della Lazio".
« Risposta #19 : Venerdì 7 Ottobre 2011, 01:55:18 »
A me rimarrà per sempre negli occhi il goal che fece alla rubentus in quella che penso sia stata una delle giornate più tristi della nostra storia recente (Lazio rube 1 a 3 con la papera su Henry.. è a 2 e 38 circa del primo video postato da Giulio..) ... finta di andare incontro al pallone con la quale manda a vuoto Conte e poi anticipo di testa sull'altro difensore... un goal di cabeza così me sa non l'ho più rivisto... peccato la partita finì come finì e li cambiò il Nostro destino

Calciatore spaziale cmq... in effetti vincere due Scudetti con due squadre fuori dal giro delle strisciate penso sia cosa da pochi specie nell'era moderna... o forse proprio in assoluto, ma su questo lascio pronuncià gli storici del forum di certo più accurati di me...

Cmq un solo appunto.. non per togliergli nulla come allenatore ma la storia dell'Inter per me l'ha cambiata calciopoli... non lui