Lotito: Vergognoso parlare di stadio romanista per il 2013

[POMATA]

E' inutile parlare di stadi a Roma, fino a quando non ci sarà un "mani pulite" nel calcio non si muove nulla.

[Trippanera]

siamo ad ottobre 2011, parlare di uno stadio FINITO entro fine 2013 è qualcosa di fantascientifico che non sta nè in cielo nè in terra. ci hanno messo più tempo a fare UN PALAZZO UNO (campidoglio due) dietro circonvallazione ostiense.. e lì problemi di permessi ecc ecc non ce ne erano..

chi ha detto questa castroneria, o è un marziano, oppure un passante a cui è stata data una poltrona.

dichiarazioni del genere contano come il due di coppe quando regna bastoni..

senza dimenticare il fatto che l'italia è il paese in cui le opere pubbliche vanno fatte due volte.. visto che la prima non è mai a norma (vedi Metro A, stadio olimpico ecc ecc)

Sì, ma intanto con queste dichiarazioni ignobili, che la stampa schierata ha passato senza il minimo commento critico, la mafia ha messo cappello sulla sua priorità nel costruire prima lo stadio dei sanipolesi. Chi si ricorderà del fatto che Lotito della mecessità di uno stadio per la LAzio ne parla da anni?

[Matita]

Sì, ma intanto con queste dichiarazioni ignobili, che la stampa schierata ha passato senza il minimo commento critico, la mafia ha messo cappello sulla sua priorità nel costruire prima lo stadio dei sanipolesi. Chi si ricorderà del fatto che Lotito della mecessità di uno stadio per la LAzio ne parla da anni?

Perchè Lotito , che ne parla da anni non sa porsi nella giusta maniera.
Deve bussa' coi piedi , mica coi cazzotti sulla porta.

[disabitato]

Guardate che a roma non si muove foglia che qualche palazzinaro non voglia...

I terreni privi di vincoli, o sono già belli che lottizzati, oppure costano un occhio della testa. Quindi se tolgono a tom il vincolo su tor di valle (ad esempio), in automatico cadranno anche quelli sulla tiberina.

E cronaca di questi giorni che entro fine anno si libererà un bel terreno a malagrotta.. quello il comune lo cederebbe molto volentieri.

Qualsiasi stadio che nascerà a roma, verrà accompagnato da palazzine. L'unica alternativa sarebbe ricorrere al credito sportivo (altro buffo trentennale almeno), oppure a vari sponsor che ci mettono i soldi, tagliando fuori i palazzinari.

[LaLazioMia]

Guardate che a roma non si muove foglia che qualche palazzinaro non voglia...

I terreni privi di vincoli, o sono già belli che lottizzati, oppure costano un occhio della testa. Quindi se tolgono a tom il vincolo su tor di valle (ad esempio), in automatico cadranno anche quelli sulla tiberina.

E cronaca di questi giorni che entro fine anno si libererà un bel terreno a malagrotta.. quello il comune lo cederebbe molto volentieri.

Qualsiasi stadio che nascerà a roma, verrà accompagnato da palazzine. L'unica alternativa sarebbe ricorrere al credito sportivo (altro buffo trentennale almeno), oppure a vari sponsor che ci mettono i soldi, tagliando fuori i palazzinari.

Non lo dire che i puristi del forum, quelli tutti di un pezzo ti saltano alla gola. SPECULATORE ( a meno ke non sei amerikano e riommerdista, allora sei puro come un giglio;D)

[disabitato]

Grazie a Dio nella facoltà di architettura, oltre ad andare dietro alle ragazze (bei tempi andati.. una prece), qualche cosa ho imparato.

1) L'urbanistica non ha nulla a che fare con l'architettura o la pianificazione urbana: è politica. Se il comune è di un colore lavoreranno alcuni, se è di un altro altri.. Verranno valorizzati tali terreni a scapito di altri. Un segno di pennarello su una CTR può fare la differenza fra un campo di fave ed un residence.

2) Scordiamoci TUTTI che il comune spenda soldi per una metro, bus, calesse che si voglia per raggiungere un ipotetico stadio nel nulla 2 volte al mese. Manco la breccia per le strade... I servizi vanno dove c'è popolazione. No case, no popolazione, no servizi.

3) Parliamo di archeologia? a roma nord ci sono QUATTRO sovrintendenze che hanno competenza sullo stesso territorio (comunale, etruria meridionale, ecc).

4) tirare su una civile abitazione ha costi molto morigerati tuttavia (7-800 euro/m2 + costo area), dice :" eh ma io la pago 4000 al metro.." anche a me per una grotta autocostruita in caffarella hanno chiesto 520000 euro (ex casa abusiva condonata..). L'impresa che ti costruisce lo stadio, a meno che non je damo de molazza noi tifosi insieme a Lotito e Tare, vuole gli sghei, i quatrini.. in questo caso una alleanza col palazzinaro di turno ti permette, in cambio di palazzine, di fare lo stadio spendendo meno.

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Grazie a Dio nella facoltà di architettura, oltre ad andare dietro alle ragazze (bei tempi andati.. una prece), qualche cosa ho imparato.

1) L'urbanistica non ha nulla a che fare con l'architettura o la pianificazione urbana: è politica. Se il comune è di un colore lavoreranno alcuni, se è di un altro altri.. Verranno valorizzati tali terreni a scapito di altri. Un segno di pennarello su una CTR può fare la differenza fra un campo di fave ed un residence.

2) Scordiamoci TUTTI che il comune spenda soldi per una metro, bus, calesse che si voglia per raggiungere un ipotetico stadio nel nulla 2 volte al mese. Manco la breccia per le strade... I servizi vanno dove c'è popolazione. No case, no popolazione, no servizi.

3) Parliamo di archeologia? a roma nord ci sono QUATTRO sovrintendenze che hanno competenza sullo stesso territorio (comunale, etruria meridionale, ecc).

4) tirare su una civile abitazione ha costi molto morigerati tuttavia (7-800 euro/m2 + costo area), dice :" eh ma io la pago 4000 al metro.." anche a me per una grotta autocostruita in caffarella hanno chiesto 520000 euro (ex casa abusiva condonata..). L'impresa che ti costruisce lo stadio, a meno che non je damo de molazza noi tifosi insieme a Lotito e Tare, vuole gli sghei, i quatrini.. in questo caso una alleanza col palazzinaro di turno ti permette, in cambio di palazzine, di fare lo stadio spendendo meno.

Tutto vero caro Disabitato.
Spero soltanto che nella tua libreria ci sia un testo come "Roma Moderna" di Italo Insolera.
Che l'urbanistica sia politica è evidente. C'è l'urbanistica che pianifica e che pone e impone delle regole e quella che non pianifica ma lascia costruire a tutti e su tutto in assenza di regole. Poi c'è anche l'urbanistica che "pianifica facendo", quella che "densifica non pianificando", oppure “l'informale in attesa di formalizzazione”. Tutte queste sono scelte politiche.

A Roma si è pianificato un po' - ma solo un po' - durante il primo novecento, con sindaco Ernesto Nathan, mentre altri pregevoli tentativi furono fatti con Argan e Petroselli.
Per il resto si è costruito in maniera tale da consegnarci una città invivibile e irrecuperabile.

"Come si fa voler bene a Roma? Città socialmente spregevole, culturalmente nulla, storicamente sopravvissuta a furia di retorica e turismo?" Alberto Moravia, 1971.

[Trippanera]

Ma di che parli? MA DI CHE STAI PARLANDO?

[Giglic]

"Come si fa voler bene a Roma? Città socialmente spregevole, culturalmente nulla, storicamente sopravvissuta a furia di retorica e turismo?" Alberto Moravia, 1971.

Questa frase, oltre che falsa, è anche estrememente stupida (secondo moravia - il minuscolo è d'bbligo - il turismo c'è per volontà divina, evidentemente). Portarla a supporto di un discorso tutto sommato "leggero" non mi sembra pertinente.

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Questa frase, oltre che falsa, è anche estrememente stupida (secondo moravia - il minuscolo è d'bbligo - il turismo c'è per volontà divina, evidentemente). Portarla a supporto di un discorso tutto sommato "leggero" non mi sembra pertinente.

Chi la riporta - cioè io - è un romano, nato a Roma, cresciuto a Roma, che ha studiato a Roma, che ha fatto il servizio di leva a Roma, che ha trovato lavoro a Roma e che ha costruito famiglia a Roma. Sono romano anziché no e non posso che ritenermi fortunato, al di là dell'imprinting, di essere nato in questa città.

Non meno vanto però di appartenere alla Roma imperiale (che non era una città vivibilissima: leggetevi le cronache dell'epoca; era una specie di New York, con grandi palazzi e moltitudini di disperati pronti a tutto, anche a uccidere) perché non ne o titolo, visto che la Roma di oggi è figlia del Marchese del Grillo, più che di Giulio Cesare. Sonnolenta, viziosa, caciarona, disorganizzata e provinciale. Un paesotto di 3 milioni di persone, tutti motorizzati, ai margini del circuito culturale internazionale per quanto concerne mostre, concerti, programmazione teatrale, anche se sul cinema ha una "certa" tradizione.

Pertanto, in questo discorso - lo so bene, leggero - mi piaceva mettere quella frase di Moravia che dice molte amare verità della nostra città, un pugno allo stomaco, uno schiaffo in pieno volto per farci rendere conto dei nostri problemi e dei nostri limiti.

PS La frase fu pubblicata su l'Espresso (quello di "capitale corrotta, nazione infetta", espressione coniata all'epoca dei palazzinari) il 28 maggio 1971.

[LaLazioMia]

Vai a farti un giro per il mondo prima di svomitazzare su Roma, tu e il tuo moravia. Roma è una delle città piu' vivibili del pianeta, senza grattaceli, piena di parchi etc. Certo poi ci sono le periferie( come in tutte le metropoli del mondo, e i riommerdisti ).

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Vai a farti un giro per il mondo prima di svomitazzare su Roma, tu e il tuo moravia. Roma è una delle città piu' vivibili del pianeta, senza grattaceli, piena di parchi etc. Certo poi ci sono le periferie( come in tutte le metropoli del mondo, e i riommerdisti ).

Già fatto, caro Lalaziomia, grazie.
Proprio per questo quando rientro da queste parti mi incazzo, affogato di traffico, borgate cresciute con l'edilizia spontanea e carenza di servizi pubblici. Amo e odio la mia città, e la odio tanto di più prorio perché la amo.

[LaLazioMia]

Già fatto, caro Lalaziomia, grazie.
Proprio per questo quando rientro da queste parti mi incazzo, affogato di traffico, borgate cresciute con l'edilizia spontanea e carenza di servizi pubblici. Amo e odio la mia città, e la odio tanto di più prorio perché la amo.

Il traffico a Roma è molto piu' vivibile che a Parigi, Londra , Madrid o NY, ad esempio. Per non parlare del medio oriente ( Dubay) o di Tokio, o Shangai etc etc. Viverci per credere.
Un paragone con velo pietoso sulle borgate nelle altre capitali.

[giangoverni]

ai margini del circuito culturale internazionale per quanto concerne mostre, concerti, programmazione teatrale, anche se sul cinema ha una "certa" tradizione.


PS La frase fu pubblicata su l'Espresso (quello di "capitale corrotta, nazione infetta", espressione coniata all'epoca dei palazzinari) il 28 maggio 1971.

Appunto una frase datata estrapolata da un contesto molto più ampio che non conosco o non ricordo.
Volevo soltanto dirti che per vedere le mostre che si fanno oggi a Roma, una volta, prima di Rutelli e 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', bisognava andare a Parigi. Oggi quelli di Parigi vengono qui. Da quando Motavia scriveva quella frase i tempi sono cambiati.

[BobLovati]

Salute a tutti; sono Gaio Valerio Catullo.
Vedo che qualcuno da ´ste parti me copia le frasi   

" Odi et amo quare id faciam fortasse requiris nescio sed fieri sentio et excrucior "   

[MagoMerlino]

Il traffico a Roma è molto piu' vivibile che a

ma per piacere, manco a Napoli stanno messi peggio. Solo ieri: Ponte Margherita, Via F.di Savoia, piazzale Flaminio per il muro Torto, tre quarti d'ora per fare 800metri.... la gestione traffico a Roma è INDIFENDIBILE, in mano a dei completi incapaci, da anni.

[LaLazioMia]

ma per piacere, manco a Napoli stanno messi peggio. Solo ieri: Ponte Margherita, Via F.di Savoia, piazzale Flaminio per il muro Torto, tre quarti d'ora per fare 800metri.... la gestione traffico a Roma è INDIFENDIBILE, in mano a dei completi incapaci, da anni.

Fatti un giro nelle altre metropoli del mondo e poi torna.
Attaccarsi al traffico ( problema comune ) per attaccare Roma è strumentale e da lega nord( cioe' senza parole).
Tutto è migliorabile, sia chiaro, ma questa città ha ben poco da invidiare ( nonostante gli scempi edilizi è una città con tanto verde e senza gli orribili grattaceli , con un centro storico ancora vivibile, con mostre e spettacoli che, come Giancarlo ricorda, non fanno rimpiangere altre metropoli).
Moravia pensasse al c... suo di cui era grandissimo estimatore.

[Giglic]

Salute a tutti; sono Gaio Valerio Catullo.
Vedo che qualcuno da ´ste parti me copia le frasi   

" Odi et amo quare id faciam fortasse requiris nescio sed fieri sentio et excrucior "   

Non spacciarti per tuo nipote 

(Roma non deve essere giudicata, deve essere vissuta: come fa da 3000 anni.)

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A Roma salutavo gli amici. Dove vai? Vado in Perù. Ma che sei matto?

Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del “volemose bene e annamo avanti”, da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei “Sali e Tabacchi”, degli “Erbaggi e Frutta”, quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei supplì, dei lupini, delle mosciarelle…

Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell’anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci voleva una raccomandazione…

Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti…

Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista, la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell’orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini…

Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Romacaput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, del’Altare della Patria, dell’Università di Roma, quella Roma sempre con il sole – estate e inverno – quella Roma che è meglio di Milano…

Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade, quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara, quella Roma dei ricchi bottegai: quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c’è lavoro, dove non c’è una lira, quella Roma del “core de Roma”…

Me ne andavo da quella Roma del Monte di Pietà, della Banca Commerciale Italiana, di Campo de’ Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese, quella Roma dei “che c’hai una sigaretta?”, “imprestami cento lire”, quella Roma del Coni, del Concorso Ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini, Me ne andavo da quella Roma dimmerda! Mamma Roma: Addio!

…e poi ce so’ tornato!

[giangoverni]

Io ho vissuto molto a Parigi. Quando arrivavo mi sembrava di stare in un altro mondo, più bello più fascinoso più elegante più grandioso. ma poi quando scendevo dall'aereo a Fiumicino il cuore batteva più forte: ero tornato a Roma!
La grande Nannarella quando lasciò l'America che le aveva dato il successo mondiale disse: ero stanca di vedere i grattacieli e avevo voglia di vedere le case basse con le chiese sedute sui tetti.