www.gazzetta.itI viola vanno in vantaggio per primi con un vivacissimo Cerci, ma vengono raggiunti da Hernanes. Poi una ripresa combattuta fino a quando Reja azzecca i cambi: e il tedesco è nuovamente decisivoAdesso si spera che le difficoltà di Reja con certe frange della tifoseria laziale finiscano finalmente nel dimenticatoio. Perché è vero, a risolvere la gara è stato il solito Klose, ma per avere ragione di una bella Fiorentina, che era andata in vantaggio per prima, sono state decisive soprattutto le mosse del tecnico, su tutte l'inserimento al momento giusto di Matuzalem. E anche la classifica ora inizia a dare la misura delle potenzialità biancocelesti, che tra l'altro, oltre al caldo, avevano nelle gambe la rocambolesca trasferta di Euriopa League.
VIOLA SULLE ALI — I viola prendono subito il volo sulle ali, dove Cerci e Vargas sono molto vivaci. Non a caso dopo soli 8 minuti arriva il gol del vantaggio viola: Jovetic è lanciato sulla sinistra e mette in mezzo proprio per Cerci, che riesce a stoppare portandosi a destra e poi a infilare un diagonale sul secondo palo. Tre i dubbi nell'occasione: la posizione di Jovetic al momento del lancio, quella della palla al momento del cross del montenegrino e l'aggancio di Cerci (si aiuta col braccio?). Le immagini fugheranno i primi due, ma il terzo rimane. Sullo slancio, comunque, i viola continuano ad attaccare e sembrano in grado di prendere definitivamente il controllo della gara. Ma al 28' arriva l'episodio che cambia le cose: Hernanes riceve sulla sinistra, mette fuori causa De Silvestri con un rapidissimo doppio passo, vede il portiere viola Boruc troppo sbilanciato sul primo palo e lo infila sul secondo. A quel punto è la Lazio a trarre nuova linfa dal gol, e fino alla fine del tempo cercherà di completare la rimonta, nonostante le bordate di fischi che sommergono Klose (autore col Bayern del famoso gol in plateale fuorigioco che eliminò i toscani dalla Champions) ogni volta che tocca palla. Sul fronte opposto invece la Fiorentina sbanda: Jovetic prova a darsi da fare ma è spesso troppo solo.
CHE RIPRESA — Quando si ricomincia la Lazio è decisa a mostrarsi quella del finale di primo tempo, e in effetti sfiora il gol su corner con Dias (bravo Boruc). Ma anche Mihajlovic ha lavorato nell'intervallo: si sveglia il treno di fascia sinistra, con Lazzari e soprattutto Pasqual a spingere, ed è proprio quest'ultimo a impegnare ben presto Marchetti. Così la partita si fa piacevolissima con continui capovolgimenti di fronte: da una parte ci provano un inafferrabile Cerci e Silva, dall'altra Stankevicius e Klose. I due tecnici cercano comunque di superarsi e rinforzano i rispettivi fronti offensivi: Mihajlovic gioca la carta Silva (fuori Vargas), Reja toglie Radu per Sculli. Cerci sulla destra è un pericolio costante per la Lazio, sia quando conclude sia quando dispensa assist. Alla Lazio servono idee nuove ed ecco Matuzalem per un Radu in evidente difficoltà su Cerci. I fatti danno subito ragione a Reja: il brasiliano mette ordine, si rende pericoloso e distribuisce palloni. E probabilmente fa la differenza, anche se il gol del vantaggio laziale, al 38', è farina del sacco di Sculli e Klose: il primo, su cross dalla destra, salta con le molle e fa da torre, il secondo sempre di testa non perdona. Da lì alla fine la Lazio controlla con saggezza tattica il risultato e porta a casa tre punti che possono segnare una svolta nel suo campionato.
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