Autore Topic: Più veloci della luce?  (Letto 8566 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Più veloci della luce?
« Risposta #40 : Sabato 24 Settembre 2011, 22:30:20 »
Il viaggio nel tempo è impossibile: altrimenti, qualcuno sarebbe già venuto a trovarci dal futuro.

Leggi troppa poca SF
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline sassoxsasso

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 2359
  • Karma: +55/-2
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #41 : Domenica 25 Settembre 2011, 01:18:06 »
Si può dire che nun c'ho capito un benemerito sfrido?!?

 ::)

quoto.

si può dire, si puo dire.


ma mettere un poco di neutrini nelle gambe di Hernanes sarebbe considerato doping?
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Offline zanzalf

  • Celestino
  • ****
  • Post: 497
  • Karma: +23/-1
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #42 : Domenica 25 Settembre 2011, 01:39:27 »
Direi che tre quarti, almeno, delle conoscenze sulla Fisica sarebbero da cestinare.
Per me si sono sbagliati.

Allo stato attuale, se si sono sbagliati, non si capisce dove. Sono tre anni che prendono queste misure ed al seminario di presentazione hanno risposto a tutte le ipotesi di errore dei partecipanti con la conferma di verifiche gia' effettuate.

Adesso e' proprio il caso di ripetere l'esperimento in altri laboratori. Quella e' la prova maestra.

Naturalmente i signori giornalisti, che in quanto tali pensano di essere esperti di tutto, non si sono preoccupati di non scrivere stronzate. "I neutrini sono più veloci di 60 nanosecondi". Sì, ma relativamente a quale distanza? Cento metri, mille, tremila siepi, un miliardo di kilometri?

Non si sa.

Per dareun'idea delle scale: nella corsa Ginevra - Gran Sasso I neutrini arriverebbero diciotto metri prima della luce.

Offline Clazia

  • Superbiancoceleste 2015
  • *
  • Post: 2499
  • Karma: +345/-10
  • Sesso: Femmina
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #43 : Domenica 25 Settembre 2011, 03:19:17 »
Sì, va bene, ma Hari Seldon che ne pensa?
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

malacarne

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #44 : Domenica 25 Settembre 2011, 04:03:42 »
Sì, va bene, ma Hari Seldon che ne pensa?

ahahahahha la Trilogia Galattica di Asimov, semplicemente fantastica  ;)

Ad ogni modo io sapevo che la velocità della luce era stata battuta dal BORcellona de noantri.
Ma nel piassela in quel posto, non in altro  :P

Ok, seriamente ora... non so... forse dico una colossale scemenza... potrebbe influenzare un'ipotetica missione su Marte?  ::)
Oppure mandare delle sonde spaziali per lo studio di sistemi solari molto lontani dal nostro?

BobCouto

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #45 : Domenica 25 Settembre 2011, 06:46:07 »
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini

 "La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."


 Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
 Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
 
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
 
Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".

---------------------------

Poveri noi.

Qui ci siamo ammazzati per una formazione dell'Inter di mezzo secolo fa, che Peirò o Domenghini era comunque corretta.

Questa scema ha detto, in pratica, che Rivera ha fatto una grande carriera nel basket, a fianco di Dalipagic. E nessuno le corre dietro col forcone o la invita a dimettersi di corsa.

leo

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #46 : Domenica 25 Settembre 2011, 08:30:49 »
non solo non si dimette, ma c'è pure chi si sta attivando per difenderla   :o

Offline sassoxsasso

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 2359
  • Karma: +55/-2
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #47 : Domenica 25 Settembre 2011, 09:04:26 »
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini

 "La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."


 Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
 Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
 
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
 
Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".

---------------------------

Poveri noi.

Qui ci siamo ammazzati per una formazione dell'Inter di mezzo secolo fa, che Peirò o Domenghini era comunque corretta.

Questa scema ha detto, in pratica, che Rivera ha fatto una grande carriera nel basket, a fianco di Dalipagic. E nessuno le corre dietro col forcone o la invita a dimettersi di corsa.

per favore Bob mi citi la fonte di questa dichiarazione?
quali giornali l'hanno riportata?
in quale contesto è stata pronunciata? c'è un video?
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Giglic

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #48 : Domenica 25 Settembre 2011, 10:02:06 »
Onde evitare mischioni fisico filosofici (che sono importantissimi, ci mancherebbe altro, ma che nel caso in questione non possono ancora essere sviluppati, tanto è ancora in fieri la situazione, è opportuno secondo me, affinché ognuno possa farsi un’opinione, riportare le cose nel loro giusto alveo. Il seguito sarà un piccolo trattatello di storia della fisica (che ovviamente nessuno è obbligato a leggere, anche se cercherò di evitare formule) che a mio modo di vedere spiega perché i giornalisti cercano solo sensazionalismi (hanno scritto cazzate scientifiche tali da poter essere paragonabili a quella della Gelmini, con la differenza che per smentirli ci vuole una certa preparazione culturale che in Italia, vedo, sta diminuendo paurosamente).

Dunque: se io voglio misurare la velocità di un treno in corsa ho svariati modi per farlo: se sono a terra prendo due punti distanti poniamo un chilometro e vedo quanto tempo ci mette il treno a transitare, oppure se sono sul treno conto quanti giri fa una ruota di circonferenza nota (poniamo 10 metri) in un minuto. Uso in tutti e due i casi un cronometro che, mettiamo, ha la precisione del centesimo di secondo. Otterrò in entrambi i casi una misura con un determinato margine di errore che è dovuto a due fattori: l’imprecisione intrinseca del cronometro ed il fatto che io “veda”, tramite la luce, gli eventi che ho deciso di cronometrare. Otterrò quindi una misura che, se sono corretto, avrà un margine d’indecisione che viene rappresentato in generale in questa maniera: il treno ha una velocità di 200 chilometri l’ora più o meno (anche qui uso un esempio) 100 metri. Ossia, per convenzione del linguaggio scientifico (ci sono raffinate teorie statistiche a confermare questo, ma per ora credetemi sulla parola), la probabilità che il treno vada ad una velocità tra 199,9 e 200,1 chilometri l’ora è del 70% circa. Se voglio una probabilità più alta (poniamo del 95%) allora devo aumentare l’imprecisione del doppio (ossia dire che esiste il 95% di probabilità che il treno abbia una velocità compresa tra 199,8 e 200,2 chilometri l’ora). Si può raggiungere il 100%? No, ma in generale i fisici usano il primo margine di incertezza (quello del 70% circa), sapendo che se vogliono un margine di incertezza minore (il 95%) devono raddoppiare l’errore, e se lo vogliono ancora minore (il 99,7%) lo triplicano. Con questo sistema, per verificare una teoria (ad esempio la relatività galileiana che afferma che rispetto ad un osservatore ferma due velocità si sommano semplicemente) se io vado dall’ultimo vagone alla locomotiva correndo a 20 chilometri orari, rispetto ad un osservatore in terra io vado a 220 chilometri l’ora più o meno 200 metri (due errori di misura fatti col lo stesso strumento si devono sommare).
Come migliorare le misure ed abbassare l’incertezza? In due modi: costruendo strumenti sempre più sofisticati (cronometri con un’incertezza del millesimo di secondo o del milionesimo di secondo) e studiare bene lo “strumento” che porta l’informazione al sottoscritto (la luce).
Quando questa venne studiata la domanda che i fisici si fecero era se fosse una particella (ossia un corpuscolo con massa e dimensioni definite) oppure un’onda (che si trasmetteva in un mezzo come le onde si trasmettono nel mare). Newton, uno dei più grandi scienziati della storia era per la natura “corpuscolare” della luce (ma Newton, e questo ci tornerà utile in seguito, era un ciarlatano in tante sue manifestazioni: ad esempio era un astrologo famoso, all’epoca. Non per questo i suoi risultati matematici e fisici perdono il loro valore), ma un esperimento fatto agli inizi del XIX secolo da tale Young dimostrò senza ombra di dubbio (PER LA PRECISIONE DEGLI STRUMENTI DELL’EPOCA) che essa era un’onda. Newton aveva sbagliato tutto, allora? Ovviamente no, ma in quel caso si. I fisici, che in genere sono molto più logici dei logici, non credevano in Newton: credevano nelle teorie di Newton che si erano dimostrate valide sotto esperimenti, e nel fatto che esse spiegavano meravigliosamente bene leggi empiriche quali quelle di Keplero (le leggi empiriche sono quelle ricavabili solo dall’osservazione, ma che non hanno un supporto teorico dietro: che i pianeti orbitassero su orbite ellittiche attorno al sole era la legge di Keplero, che questo, per la teoria gravitazionale e la dinamica classica fosse necessario è stato il merito della legge di Newton).
Torniamo alla storia: dall’accertare la natura della luce al capire che questa fosse il mezzo trasmissivo di una forza diversa da quella di gravità (quella elettrica), fino a studiare i fenomeni elettrici grazie a questa scoperta ed a capire che la luce è solo onda elettrica ad una determinata frequenza, per cui i raggi infrarossi, le microonde le onde radio, i raggi ultravioletti, quelli X e quelli gamma fossero insieme con la luce la stessa onda, solo con frequenza di cicli diversa, passò tutto o quasi il XIX secolo, fino a quando un grande teorico (secondo me il più grande di tutti i tempi), lo scozzese Maxwell, sistematizzò tutte le leggi sulla forza elettrica e magnetica (che si scoprì essere la stessa cosa) in quattro famose equazioni, che spiegavano tutto, ma proprio tutto, di tale forza, SEMPRE PER LE CONOSCENZE DELL’EPOCA. Rimaneva un piccolo dubbio (o almeno, per l’epoca, era proprio piccolo). Attraverso quale mezzo si spostano le onde elettromagnetiche? All’epoca si supponeva un “etere” invisibile (ah, i danni di Aristotele applicato alla fisica!) che doveva però avere proprietà abbastanza sconcertanti (così leggero da essere invisibile, ma così rigido da consentire il trasferimento di onde di frequenza elevatissima, dell’ordine dei milioni di cicli, ossia di creste per continuare il paragone con quelle del mare, al secondo). Bene, se questo etere esisteva, allora si poteva misurare, sempre con la luce, la velocità della terra rispetto a questo etere immobile (ad esempio vedendo quanto la velocità della luce variasse a secondo del moto della terra). Il risultato di questo esperimento (il più famoso esperimento negativo della storia della fisica, fatto dai fisici Michelson e Morley) fu sconvolgente: la velocità della luce non variava (con una precisione che in un secolo era diminuita da un più o meno 100 chilometri l’ora a più o meno qualche centimetro) MAI. Al tempo stesso, la teoria della radiazione elettromagnetica non riusciva a spiegare in quale modo da un forno uscissero onde elettromagnetiche con un intervallo di frequenza ben definibile (legge empirica non codificabile da nessuna teoria). Un fisico, Max Planck, scoprì che la radiazione di “corpo nero” (così era chimata quella che usciva dal forno) era spiegabile ipotizzando che la luce non fosse un’onda continua, ma potesse esistere solo sotto forma di “quanti”, ossia particelle”, di energia e frequenza ben definite. I fisici, prima di buttare a mare un secolo di successi, però, volevano delle teorie a supporto di ciò, che non fosse quella che spiegasse un unico esperimento. Anche nel caso dell’esperimento di Michelson e Morley un fisico (credo) olandese, tale Lorentz, sviluppo delle equazioni del moto che contraddicevano quelle di Newton ma spiegavano benissimo l’esperimento: altro caso di legge empirica: Bene, anche in questo caso i fisici prima di buttare una teoria che aveva funzionato egregiamente per 250 anni, volevano altre prova che non fossero un unico esperimento. Questo era lo stato di cose quando, nel 1905, un giovanotto impiegato all’ufficio brevetti di Zurigo pubblicò, in soli quattro mesi, da febbraio a maggio, tre articoli che rivoluzionarono completamente le teorie fisiche. Ovviamente questo era Albert Einstein.

(1 – continua)

Offline sassoxsasso

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 2359
  • Karma: +55/-2
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #49 : Domenica 25 Settembre 2011, 10:08:32 »

 
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
 


ho trovato le fonti...... ne parlano tutti i giornali ;D

siccome pare sia bravissima a fare una cosa, a detta di berlusconi, continuasse ad impegnarsi in quello che gli viene bene. e si dimettesse.
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Giglic

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #50 : Domenica 25 Settembre 2011, 20:07:10 »
Gli articoli parlavano dell’incertezza statistica studiando il moto cosiddetto “browniano”, ossia il moto di un corpuscolo all’interno di un liquido (consentendo così di meglio sistematizzare l’errore sperimentale ed avere misure più precise), della meccanica quantistica, dimostrando che la legge di Planck spiegava benissimo anche un altro effetto poco spiegabile con la fisica “classica”, ossia quello fotoelettrico (non è vero, quindi, che Einstein rifiutava la meccanica quantistica: ne era stato addirittura uno dei pionieri: la frase “Dio non gioca a dadi” che lui pronunciò era riservata all’indeterminazione che questa portò quando venne sistematizzata, circa 25 anni dopo, e per motivi più che comprensibili – la legge causa effetto SEMBRAVA essere violata. Vedremo poi come esperimenti chiari dimostrassero come in questo caso Einstein avesse torto) e, ultimo ma non per ultimo, l’articolo che assiomatizzava la costanza della velocità della luce indipendentemente dal sistema di riferimento. Ossia, sia sul treno a 200 chilometri l’ora, sia in stazione la luce aveva la stessa velocità. Oltre quindi a confermare le equazioni di Lorentz (lui ha affermato di non averle lette mai prima, io qualche dubbio ce l’ho) c’era un sistema molto chiaro adesso per vedere chi avesse ragione: L’esperimento che ho descritto all’inizio. Se per newton la velocità di chi correva sul treno doveva essere di 220 chilometri l’ora, per Einstein doveva essere di (faccio un esempio semplificativo) di 219,999999999999. Ormai gli strumenti erano in grado di cogliere questa differenza, e si scoprì che Einstein aveva ragione.
La relatività di Galileo e Newton era da buttare, quindi? Neanche per idea! Alle nostre esperienze quotidiane, quella microdifferenza è insignificante, e possiamo tranquillamente vivere bene con la meccanica di Newton (del resto, i pianeti girano allegramente da milioni di anni seguendo quella legge elaborata 250 anni fa). E’ in condizioni estreme (ossia per velocità vicine a quelle della luce) che gli effetti della relatività di Einstein diventano visibili. Per capirci, questa è di 300.000 Km/s, ossia fare il giro dell’equatore sette volte e mezzo IN UN SECONDO, cosa che è evidentemente poco sperimentabile da esseri umani. L’effetto più “impressionante”, comunque della relatività di Einstein, che completò poi nel 1915 con la teoria della Relatività generale, che aggiungeva a quella ristretta anche lo studio e la schematizzazione dei moti accelerati non fu tanto quello di sostituire formule matematiche che descrivevano un moto ad altre, applicabili solamente in casi particolari oltretutto, quanto quello di dimostrare che lo spazio ed il tempo non erano due entità distinte ed assolute, ma un unico “frame” entro il quale l’universo da noi percepito si muoveva. Aveva poco senso, quindi, parlare di “punto dello spazio” o di “istante del tempo”; si doveva parlare di “evento nello spazio-tempo” (qui l’eterna diatriba tra l’essere Parmenideo ed il divenire di Eraclito ne ha da dire! Peccato che le conclusioni alle quali giunge la filosofia siano, senza l’aiuto della fisica, indimostrabili). La velocità della luce, essendo una costante universale (ossia essendo la stessa in qualsiasi evento dello spazio-tempo; in poche parole la luce viaggia alla stessa velocità sia sul famoso treno in corsa sia se si è fermi nella stazione, al contrario del signore che cammina) viene definita “orizzonte degli eventi”, ossia il limite oltre il quale non si è più in grado di trasmettere o ricevere informazioni. Il concetto è difficile da comprendere per la nostra esperienza, proverò quindi a farlo con un esempio: se la velocità della luce fosse di 100 chilometri all’ora, ed io mi allontanassi a 200 chilometri l’ora da un punto, non potrei mare avere informazioni da quel punto, in quanto la luce (che ricordiamo essere la trasmissione tramite radiazione di una forza, quella elettromagnetica) non mi raggiungerebbe mai… rimarrebbe fuori dal mio “orizzonte spazio-temporale degli eventi”, detto in maniera difficile.
La teoria di Einstein afferma che un evento macroscopico del genere è comunque impossibile: alla velocità della luce si possono muovere soltanto oggetti privi di massa – la radiazione elettromagnetica, appunto, o meglio quei “quanti” di luce che lui stesso aveva contribuito a “svelare”. Ecco dunque un’altra falsità svelata: non è vero che per la teoria di Einstein NULLA può andare oltre la velocità della luce: è vero che non possiamo mai avere informazioni da tali “cose” che vanno oltre la velocità della luce, perché sarebbe fuori dal nostro “orizzonte degli eventi”. In particolar modo, tali “cose” potrebbero andare SOLO a velocità maggiori di quella della luce (i famosi “tachioni” che forse qualcuno ha sentito nominare)  ed avrebbero massa negativa (qualsiasi cosa questa frase voglia dire…). E’ ovvio che questa è solo matematica, nel senso che oggetti del genere non sono mai stati scoperti, né si ha un’idea di come scoprirli, almeno fino ad oggi. Prima di passare all’altro grande sviluppo dei primi anni del XX secolo, però è utile dire un’ultima cosa su Einstein: l’equivalenza “di natura” tra spazio e tempo (matematicamente si riesce anche a rappresentare che lo spazio è tridimensionale ed è reversibile, ossia si può andare avanti ed indietro, mentre il tempo è unidimensionale e non reversibile, ossia si può andare solo avanti) implica l’equivalenza naturale tra massa ed Energia (con la massa nel ruolo del tempo, non esiste massa negativa…) da cui la più famosa equazione del mondo: E=mc^2, dove c è proprio la velocità della luce.

Nello stesso periodo, i quanti di luce teorizzati implicavano che l’Energia non fosse più una quantità “continua”, ossia che potesse assumere qualsiasi valore, ma un qualcosa di “discreto”, ossia che potesse assumere solo valori ben definiti. Poiché alle nostre scale, tali valori sono all’incirca un milione di miliardi di miliardi di miliardi, noi percepiamo in praticamente tutto ciò che facciamo l’energia come continua, comunque. Ma a livello di particelle (l’elettrone, scoperto solo 40 anni prima, o il “quanto di luce”) tale distinguo diventava fondamentale. L’atomo, composto da elettroni in orbita, poteva avere questi ultimi solo a determinate orbite ed a determinate energie. Questo si spiegava benissimo ammettendo che l’elettrone stesso fosse, oltre che una particella, un’onda. A questo punto – e solo grazie a strumenti di misura più raffinati, senza inutili preconcetti! – si entrava in un mondo fantastico, dove tutte le componenti fondamentali della materia erano sia onda sia particella. Le nuove teorie, difficili da accettare mentalmente, ma incontrovertibili dal punto di vista sperimentale, prevedevano questo salto concettuale, che novanta anni fa doveva apparire enorme. Io adesso adoro spiegarlo come faceva Asimov, prendendo in prestito il nostro BobLovati: chi è BobLovati? Un Orger, un tifoso della Lazio, un signore che ha lavorato in Alitalia o un Bongustaio? Bene, a seconda di cosa voglio “misurare” di BobLovati (non fate battute idiote…) egli sarà una cosa o l’altra: difficile vederlo tifoso della Lazio quando deve lavorare, difficile vederlo bongustaio mentre smadonna contro Reja. L’unica risposta possibile è che BobLovati è BobLovati, e che quello che è dipende dalla prospettiva dalla quale lo vedo (ossia dal tipo di misura che faccio). Questo cambio di paradigma portò a scoperte meravigliose in pochissimi anni, ed Einstein non a caso il Nobel nel 1921 lo prese per l’effetto fotoelettrico, che aveva dato inizio a tutta la Meccanica Quantistica. Altro che rifiuto della meccanica quantistica! A chi gli chiedeva, oltretutto, cosa avrebbe detto al buon Dio se le sue teorie della relatività si fossero rivelate sperimentalmente errate, rispose “Mi sarebbe spiaciuto per il buon Dio, perché la teoria era giusta”. Atteggiamento, questo, che è fondamentale in fisica: lavorare senza preconcetti e personificazioni è fondamentale: si deve accettare solo quello che è misurabile ed il risultato di questa misura, e la teoria che mostra in numeri i risultato stessi. I fisici un errore del genre lo avevano appena fatto: quando si tentò di misurare la carica elettrica dell’elettrone, il primo a farlo fu tale Millikan, un potente – anche politicamente – fisico. La sua misura era errata sperimentalemente, e sottostimò il valore. I risultati degli altri gruppi di lavoro portarono nel tempo risultati sempre lievemente maggiori, fino a raggiungere il valore giusto dopo qualche anno. Cosa era successo? In realtà, tranne Millikan, tutti avevano trovato subito il valore reale, ma sottostimavano sempre le loro misure per non andare contro “un mostro sacro”. Un errore concettuale che ha ritardato tante scoperte, dal quale si spera di esserne guariti, se non altro come comunità scientifica.
Torniamo a noi: quando si provò ad unificare la teoria della retività con quella quantistica uscirono fuori tanti aspetti meravigliosamente nuovi tra cui, però uno che era particolarmente sconvolgente: poiché le misure venivano fatte con gli oggetti che si volevano misurare a quel livello, era impossibile conoscere con precisione assoluta più di un aspetto dell’oggetto da misurare: se volevo sapere la posizione, poniamo, di un elettrone, non ne potevo sapere la velocità, se volevo sapere la massa di questo, non ne potevo conoscere l’energia. Questo principio di indeterminazione (dovuto al fatto che gli strumenti di misura erano diventati gli oggetti stessi da misurare, nella continua corsa alla perfezione della misura) portò ad un fatto sconvolgente: le particelle quantistiche non erano più in un luogo, ma “in tutto lo spazio-tempo”, descritte da una funzione matematica il cui quadrato dava la probabilità che la particella fosse effettivamente in quel luogo. Era troppo anche per Einstein che affermò in questo caso la famosa frase “Dio non gioca a dadi”, rifiutando quindi non la meccanica quantistica, ma le sue conseguenze di indeterminazione… Si era arrivati ad un punto morto.

(2 – Continua)

Offline giamma

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 7962
  • Karma: +218/-7
  • Sesso: Maschio
  • Lazio...che altro ?
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #51 : Domenica 25 Settembre 2011, 20:43:50 »
Mi chiedo cosa avrò mai fatto di buono per meritarmi un amico come Giglic !!!
 :chapeau:CHAPEAU :chapeau:[
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline lollapalooza

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 5312
  • Karma: +202/-3
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #52 : Domenica 25 Settembre 2011, 20:48:43 »
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
...
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
...



Offline chemist

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6329
  • Karma: +120/-3
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
    • biancocelesti.org
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #53 : Martedì 27 Settembre 2011, 00:34:42 »
Grande Cesare..aspetto il seguito con impazienza!
Mi chiedo una cosa...la famosa materia oscura che dovrebbe spiegare la continua accelerazione dell'universo, potrebbe non essere altro che 'neutrini' o chi per loro che fuggono ad una velocita' maggiore a quella della luce (e quindi per noi invisibile)?

CiPpi

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #54 : Martedì 27 Settembre 2011, 07:28:57 »
te sei fatto li cax tuoi, Claudie'  ;)

Giglic

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #55 : Martedì 27 Settembre 2011, 07:32:58 »
Grande Cesare..aspetto il seguito con impazienza!
Mi chiedo una cosa...la famosa materia oscura che dovrebbe spiegare la continua accelerazione dell'universo, potrebbe non essere altro che 'neutrini' o chi per loro che fuggono ad una velocita' maggiore a quella della luce (e quindi per noi invisibile)?


te sei fatto li cax tuoi, Claudie'  ;)

A 'sto punto, rispondere è inutile  ;)

Offline giamma

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 7962
  • Karma: +218/-7
  • Sesso: Maschio
  • Lazio...che altro ?
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #56 : Martedì 27 Settembre 2011, 08:44:48 »
Grande Cesare..aspetto il seguito con impazienza!
Mi chiedo una cosa...la famosa materia oscura che dovrebbe spiegare la continua accelerazione dell'universo, potrebbe non essere altro che 'neutrini' o chi per loro che fuggono ad una velocita' maggiore a quella della luce (e quindi per noi invisibile)?
L'infima massa del neutrino non può giustificare gli effetti che attribuiamo alla materia oscura, si suppone che se essa esista sia invece composta da particelle piuttosto massive.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

CiPpi

Re:Più veloci della luce?
« Risposta #57 : Martedì 27 Settembre 2011, 08:45:04 »

A 'sto punto, rispondere è inutile  ;)

provo a rispondergli io, allora, poi in caso mi correggi,......again  ;D

caro Claudiuccio, l'intero topic e' basato sulla giustissima asserzione che la notizia vada presa con le molle, e pure le piu' grandi che si possano immaginare, anzi bisognerebbe pensare che e' completamente falsa.

questo, non solo per gli ovvi problemi di sfrido e tolleranza di cui si e' parlato nel post di apertura, ma soprattutto, e da qui il motivo per cui e' meglio pensare che sia falsa a questo punto della storia, che l'abbattimento della velocita' della luce da pate di qualsiesi cosa immaginabile, sia neutrino sia gravitone o finanche' .....un tiro di Aquilani :D, significherebbe il dover rivedere la legge base della fisica degli ultimi 100 anni, e della quantistica in particolare.

sarebbe come quando Stephen Hawkins se ne usci con il paradosso dell'informazione che dimostrava l'invalidita' del primo principio della termodinamica, nulla si crea nulla si distrugge, per te chimico estremamente essenziale.

il paradosso fu poi dimostrato errato, ma questa e' un'altra storia.

quindi la tua ipotesi che la massa oscura possa essere composta da particelle che si muovono ad una velocita' superiore a quella della luce, cozza con tutto quello che Gligic ha cercato di spiegare negli ultimi 3 giorni, quasi 4.

ergo l'espressione 'te sei fatto li cax tuoi' ben diversa da quella 'fatte li cax tuoi', con la quale intendevo dire che ti eri messo in una situazione poco felice.  :D

o no?

Offline Ataru

  • Rimarrò Celestino a vita
  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 11220
  • Karma: +297/-18
  • Sesso: Maschio
  • comunque, censore
    • Mostra profilo
    • Fotoblog di Ataru
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #58 : Martedì 27 Settembre 2011, 09:42:22 »
la massa oscura la possiamo osservare ogni domenica: l'immenso bdc del rioman.

però ci sono dei quesiti che non trovano risposta nel modello standard:

il loro bdc, effettivamente, oltre a fare provincia, ha massa? se si, perché puzza tanto? questa puzza di merda, a sua volta, ha massa? viceversa, un qualcosa privo di massa può puzzare tanto? c'entra qualcosa il bosone di higgs, considerando che il fermione di trigoria sta per compiere 35 anni?
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline cartesio

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6953
  • Karma: +202/-8
  • Sesso: Maschio
  • sex 'n drug 'n cupinface
    • Mostra profilo
Re:Più veloci della luce?
« Risposta #59 : Martedì 27 Settembre 2011, 10:06:57 »
Ataru, scusa, ma la particella elementare di trigoria non si chiama fermione, ma puzzone.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.