La Trappola

[lollapalooza]

Sono due vie, da una parte la vietta nostra, dall'altra quella piena demmerda, quella che affligge la capitale dal '27.
Torniamo con la mente al lunedì post-seconda_di_campionato: la Lazio ha pareggiato a Milano e il rioma — stemmerde — è stato giustamente battuto dai sardi.
Gli umori sono opposti, la Lazio si coccola il duo Ck e manna idealmente affanculo Zauriluciano, i coprofagi sbroccano per la sconfitta, con le chiappe ancora roventi per l'Europa.

Però il "vento" soffia strano: è compatto, pompiere sul rogo di escrementi secchi e giallerossi; "un po' di pazienza", grufolano dellà.
Su quelle du' pagine de Zagor che bruciano a casa nostra invece, giù litri de alcool denatutato der discount.

Ché sì, Zauri titolare nun se po' vede, lacune de mercato, tutto quello che ve pare, però cazzarola, undici giorni fa per mezz'ora abbiamo messo in mezzo il Milan e mo' stamo a parla' de Marino. (senza offesa, ce mancherebbe)

Non voglio di' che s'è perso col Genoa per colpa dei giornalisti, figuriamoci, nun so' mica romanista.
E non voglio nemmeno gridare al complotto, "figuriamoci, nun so' mica romanista".

Voglio di' che non aspettavano altro che mettercelo in der posto e noi se semo calati i carzoni e acceso la lampadina, facile facile.
E che tecnico e squadra non sono da buttare, anzi.

So' matto?
Anche se fosse, vie d'uscita?



SFL

[aaronwinter]

'sto ragazzo ha talento.
E, sostanzialmente, ragione.

 

[Rupert]

Infatti.
Calma e gesso.

Siamo a settembre porco zio, remiamo tutti nella stessa direzione e asrioommma merda !

[dukenduke]

Devo darvi ragione eppoi sono stufo dei soliti discorsi che si avvitano su se stessi senza mai portare a niente, quindi calma e piano con i giudizi perché vorrei ricordare che qui dentro nessuno è un tecnico  indi reja sa un universo più di noi.



(un detrattore di reja)

[Matita]

anche perchè una volta trovata la condizione , sta squadra è un trattore.

[disabitato]

compattezza e mente lucida.
ci stanno scavando la terra da sotto i piedi.

[Matita]

compattezza e mente lucida.
ci stanno scavando la terra da sotto i piedi.

 Ci , chi ?

[disabitato]

catere.. ambientone.. chiamali come ti pare.

sempre pronti a spegnere gli incendi altrui, ma con la tanichetta di benzina sempre in mano per la nostra brace.

[Matita]

catere.. ambientone.. chiamali come ti pare.

sempre pronti a spegnere gli incendi altrui, ma con la tanichetta di benzina sempre in mano per la nostra brace.

Si lo so , chiedevo i nomi specifici.

Io ad esempio li chiamo :

guido , alessandro,gianluca , alessio , ilario .

Gente che pe difende la Lazio nse' mai mossa , ma pe menaje , manco se fa' invita'.
E sti cazzi che ce l'hanno solo con una persona , ma il fianco pero' se lo prendono tutto.


ps. Copincollo da altro utente, che condivido :

Avevo già in mente di scrivere prima del fatal lunedì.
Tanto non cambia di una virgola il mio timore.
Il mio timore è che la nostra tifoseria sia una tifoseria di mer.da.
Intendiamoci sul termine tifoseria. Quando si critica, spesso qui, sono tutti d'accordo. Tifoseria di mer.da. Tranne me.
C'è una scuola di pensiero. Sarà di merda, né più né meno di altre. E giù copiosi esempi.
Vero, eh? I copiosi esempi però rendono solo più desolante il quadro, non modificano l'assioma.
Se altre tifoserie mantengono nei confronti della propria società (intesa come dirigenza, staff, giocatori) gli stessi atteggiamenti della nostra, ebbene trattasi di pandemia: tifoserie di merda. Tutte.
Il problema è che io speravo che la nostra fosse differente.
Io, che ho passato i cinquanta, mi ricordavo dei cinquantamila che si strinsero attorno alla squadra a Lazio-Catanzaro, e io il pomeriggio andavo a Tor di Quinto a "far quadrato", mi ricordavo dei nostri momenti eroici, sempre coincidenti con le difficoltà, i drammi, ma noi c'eravamo, tanti, tantissimi, magari con meno distinguo e meno puzze sotto il naso. Stavamo in B e non è che dicevamo siamo la quinta tifoseria d'Italia, quindi ogni posto sotto il quinto non lo accetto. No, andavamo in diecimila ad Arezzo (c'ero) oppure a Como, che eravamo in A ma in B ci stavamo finendo, ed eravamo sempre diecimila (c'ero, e m'ero perso le chiavi della macchina nell'entusiasmo, sono tornato allo stadio e le ho ritrovate), oppure a Pisa, e quante altre...
Questo mi ricordo, e allora penso davvero che noi siamo diversi. Sappiamo soffrire, prendiamo bottigliate in faccia ma siamo accanto alla squadra. A questi megnifici colori. A questa storia emozionante. Pure se ci avevamo quelle magliette della Seleco che ho sempre trovato orride. Pure se non ci organizzava nessuno, non è che ci preparavamo per gli scontri, sto cazzo di tessera del tifoso non era ancora stata partorita a forza da un idiota in preda alla stipsi, papà, mia sorella, mio zio, un paio di cugini, pure una cugina tettona che mi attizzava, un paio di macchine, un po' di sciarpe e via sull'autostrada verso posti improbabili, Terni, Rimini, San Benedetto, Campobasso, e vai, facendo risuonare il clackson ogni volta che ci superava una sciarpetta biancoceleste.
Ma oggi, settembre 2011, siamo diversi dagli altri? Cosa distingue la nostra tifoseria da un Napoli, un'Inter, una Roma? Togliamo bandiere e colori, mischiamoli e invertiamoli a piacimento. Li riconosceremmo? Forse per alcuni cori, qualche romanista ebreo o laziale che avevi il moschetto ci potrebbe indirizzare, ma per il resto... reazioni, contestazioni preventive, rancore, frustrazione, odio... lo stesso identico rispetto agli altri.
Siamo diversi? In cosa siamo diversi? Nella nostra storia? Ma chi cavolo la conosce la nostra storia, e più che altro chi la ricorda? La storia bisognerebbe non solo conoscerla, ma anche onorarla e rispettarla, e onorare e rispettare i suoi protagonisti. Qua non si onora e non si rispetta niente e nessuno. Non c'è un attimo di felicità, un attimo di gioia, neanche quando si vince. Quando si vince, è dovuto. Tutto è dovuto, e se tutto è dovuto, se il tifoso ha tutti i diritti (diritti di incazzarsi, di fischiare, di insultare tutto e tutti, prima, durante e dopo) ma nessun dovere (che sarebbe quello - mi rendo conto di essere obsoleto - di incitare la propria squadra), tutto quanto accade è logicamente conseguente. Nessuna sorpresa.
A questo punto di solito si alza uno che - con meritorio vigore - rivendica il proprio diritto di critica. Perbacco, è un forum, si può - anzi si deve - criticare. Sennò che ci stiamo a fare.
E ha ragione, lo dico subito. Critichi pure, è sancito costituzionalmente. Se (per tornare all'attualità) il nostro allenatore è un minestraro e pure vecchio, perbacco, urliamolo forte. Più forte dei nostri dirimpettai, che quasi ci perdono gusto. Con tutte quelle spalate di mmerda che leggo qua sulla nostra società, non saprebbero fare di meglio. Ma - ripeto - il diritto c'è, la voglia pure. Fate vobis.
Però anche qui sui forum. Togli ******** (che ritengo fra l'altro cent'anni luce superiore ad ogni forum sulla Lazio) e metti Violanet o Ciuccionet. Cambia l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia.
Siamo tutti uguali. E se qualcuno può trarre consolazione dal fatto che gli altri sono pessimi, io no. Speravo con tutto il cuore che fossimo diversi, era un po' come quando c'era una persona che stimavi e scoprivi che era laziale, ti faceva un bel piacere. Vedi, il laziale è mejo. E se invece qualcuno sempre che stimavi era tipo difettoso, bé a me seccava, c'era qualcosa che non andava. Ora che cambia?
Fare il tifo non è mettersi uno straccio biancoceleste o giallorosso e sei della Lazio o della roma. E' altro. Sei della Lazio? Bé cazzo te lo devi meritare di essere della Lazio, non basta affermarlo, se poi ti comporti come uno qualsiasi.
E noi - oggi - non ce la meritiamo, la Lazio.





Ecco , i 50 mila di Lazio-Catanzaro rispetto a oggi non avevano l'ambientone ,ed erano tutti COMPATTI .
Uno scudo umano.

Oggi e tutto un "prego s'accomodi, un calcio in culo alla Lazio non se nega a nessuno".

[Breizh]

Ve posso quota' a tutti?

[pantarei]

non avevo letto il topic, ne ho aperto uno che e' diverso nella sostanza ma condivide l'anima di questo.
ti quoto.

[jegue98]

Sempre grande Lolla.
Quoto assieme a tutti gli altri interventi.

[Il frigorifero]

 Ci , chi ?

Quelli che occupano la Curva Nord, ad esempio. Farebbero una festa se sprofondassimo in serie B. Inviterebbero anche tantissimi commentatori e giornalisti. Un bel gruppo di gente che definisco "romanisti in incognito".

[Dija]

Sono due vie, da una parte la vietta nostra, dall'altra quella piena demmerda, quella che affligge la capitale dal '27.
Torniamo con la mente al lunedì post-seconda_di_campionato: la Lazio ha pareggiato a Milano e il rioma — stemmerde — è stato giustamente battuto dai sardi.
Gli umori sono opposti, la Lazio si coccola il duo Ck e manna idealmente affanculo Zauriluciano, i coprofagi sbroccano per la sconfitta, con le chiappe ancora roventi per l'Europa.

Però il "vento" soffia strano: è compatto, pompiere sul rogo di escrementi secchi e giallerossi; "un po' di pazienza", grufolano dellà.
Su quelle du' pagine de Zagor che bruciano a casa nostra invece, giù litri de alcool denatutato der discount.

Ché sì, Zauri titolare nun se po' vede, lacune de mercato, tutto quello che ve pare, però cazzarola, undici giorni fa per mezz'ora abbiamo messo in mezzo il Milan e mo' stamo a parla' de Marino. (senza offesa, ce mancherebbe)

Non voglio di' che s'è perso col Genoa per colpa dei giornalisti, figuriamoci, nun so' mica romanista.
E non voglio nemmeno gridare al complotto, "figuriamoci, nun so' mica romanista".

Voglio di' che non aspettavano altro che mettercelo in der posto e noi se semo calati i carzoni e acceso la lampadina, facile facile.
E che tecnico e squadra non sono da buttare, anzi.

So' matto?
Anche se fosse, vie d'uscita?



SFL

 

[CiPpi]

nessuna trappola, Lolla.

non ce n'era bisogno.

bastava sedersi sulla riva del fiume, tanto era prevedibile la situazione.

era prevedibile da luglio quando si e' cominciati con l'alzar dei toni, ma era dal giorno dopo la nostra salvezza un anno e mezzo fa, che il 'malessere' verso Reja serpeggiava.

i contorni a cui fai riferimento, e cui fa riferimento Zaradona, non hanno dovuto far altro che farsi trovare pronti a cavalcare l'onda del 'dispiacere'. (specialmente ora che di 'dispiaceri' ne hanno tanti anche della').

sarebbe successo anche fra tre mesi e mezzo, secondi in classifica, se sconfitti in casa dal Lecce.

l'unica speranza e' che squadra e tecnico trovino al piu' presto una soluzione ai problemi, che nessuno nega esistano.

per il resto sara' il solito anno.

tanto, che si vinca o che si perda, la critica, il Laziale, la fa comunque.

[Eagles71]

Si lo so , chiedevo i nomi specifici.

Io ad esempio li chiamo :

guido , alessandro,gianluca , alessio , ilario .

Gente che pe difende la Lazio nse' mai mossa , ma pe menaje , manco se fa' invita'.
E sti cazzi che ce l'hanno solo con una persona , ma il fianco pero' se lo prendono tutto.


ps. Copincollo da altro utente, che condivido :

Avevo già in mente di scrivere prima del fatal lunedì.
Tanto non cambia di una virgola il mio timore.
Il mio timore è che la nostra tifoseria sia una tifoseria di mer.da.
Intendiamoci sul termine tifoseria. Quando si critica, spesso qui, sono tutti d'accordo. Tifoseria di mer.da. Tranne me.
C'è una scuola di pensiero. Sarà di merda, né più né meno di altre. E giù copiosi esempi.
Vero, eh? I copiosi esempi però rendono solo più desolante il quadro, non modificano l'assioma.
Se altre tifoserie mantengono nei confronti della propria società (intesa come dirigenza, staff, giocatori) gli stessi atteggiamenti della nostra, ebbene trattasi di pandemia: tifoserie di merda. Tutte.
Il problema è che io speravo che la nostra fosse differente.
Io, che ho passato i cinquanta, mi ricordavo dei cinquantamila che si strinsero attorno alla squadra a Lazio-Catanzaro, e io il pomeriggio andavo a Tor di Quinto a "far quadrato", mi ricordavo dei nostri momenti eroici, sempre coincidenti con le difficoltà, i drammi, ma noi c'eravamo, tanti, tantissimi, magari con meno distinguo e meno puzze sotto il naso. Stavamo in B e non è che dicevamo siamo la quinta tifoseria d'Italia, quindi ogni posto sotto il quinto non lo accetto. No, andavamo in diecimila ad Arezzo (c'ero) oppure a Como, che eravamo in A ma in B ci stavamo finendo, ed eravamo sempre diecimila (c'ero, e m'ero perso le chiavi della macchina nell'entusiasmo, sono tornato allo stadio e le ho ritrovate), oppure a Pisa, e quante altre...
Questo mi ricordo, e allora penso davvero che noi siamo diversi. Sappiamo soffrire, prendiamo bottigliate in faccia ma siamo accanto alla squadra. A questi megnifici colori. A questa storia emozionante. Pure se ci avevamo quelle magliette della Seleco che ho sempre trovato orride. Pure se non ci organizzava nessuno, non è che ci preparavamo per gli scontri, sto cazzo di tessera del tifoso non era ancora stata partorita a forza da un idiota in preda alla stipsi, papà, mia sorella, mio zio, un paio di cugini, pure una cugina tettona che mi attizzava, un paio di macchine, un po' di sciarpe e via sull'autostrada verso posti improbabili, Terni, Rimini, San Benedetto, Campobasso, e vai, facendo risuonare il clackson ogni volta che ci superava una sciarpetta biancoceleste.
Ma oggi, settembre 2011, siamo diversi dagli altri? Cosa distingue la nostra tifoseria da un Napoli, un'Inter, una Roma? Togliamo bandiere e colori, mischiamoli e invertiamoli a piacimento. Li riconosceremmo? Forse per alcuni cori, qualche romanista ebreo o laziale che avevi il moschetto ci potrebbe indirizzare, ma per il resto... reazioni, contestazioni preventive, rancore, frustrazione, odio... lo stesso identico rispetto agli altri.
Siamo diversi? In cosa siamo diversi? Nella nostra storia? Ma chi cavolo la conosce la nostra storia, e più che altro chi la ricorda? La storia bisognerebbe non solo conoscerla, ma anche onorarla e rispettarla, e onorare e rispettare i suoi protagonisti. Qua non si onora e non si rispetta niente e nessuno. Non c'è un attimo di felicità, un attimo di gioia, neanche quando si vince. Quando si vince, è dovuto. Tutto è dovuto, e se tutto è dovuto, se il tifoso ha tutti i diritti (diritti di incazzarsi, di fischiare, di insultare tutto e tutti, prima, durante e dopo) ma nessun dovere (che sarebbe quello - mi rendo conto di essere obsoleto - di incitare la propria squadra), tutto quanto accade è logicamente conseguente. Nessuna sorpresa.
A questo punto di solito si alza uno che - con meritorio vigore - rivendica il proprio diritto di critica. Perbacco, è un forum, si può - anzi si deve - criticare. Sennò che ci stiamo a fare.
E ha ragione, lo dico subito. Critichi pure, è sancito costituzionalmente. Se (per tornare all'attualità) il nostro allenatore è un minestraro e pure vecchio, perbacco, urliamolo forte. Più forte dei nostri dirimpettai, che quasi ci perdono gusto. Con tutte quelle spalate di mmerda che leggo qua sulla nostra società, non saprebbero fare di meglio. Ma - ripeto - il diritto c'è, la voglia pure. Fate vobis.
Però anche qui sui forum. Togli ******** (che ritengo fra l'altro cent'anni luce superiore ad ogni forum sulla Lazio) e metti Violanet o Ciuccionet. Cambia l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia.
Siamo tutti uguali. E se qualcuno può trarre consolazione dal fatto che gli altri sono pessimi, io no. Speravo con tutto il cuore che fossimo diversi, era un po' come quando c'era una persona che stimavi e scoprivi che era laziale, ti faceva un bel piacere. Vedi, il laziale è mejo. E se invece qualcuno sempre che stimavi era tipo difettoso, bé a me seccava, c'era qualcosa che non andava. Ora che cambia?
Fare il tifo non è mettersi uno straccio biancoceleste o giallorosso e sei della Lazio o della roma. E' altro. Sei della Lazio? Bé cazzo te lo devi meritare di essere della Lazio, non basta affermarlo, se poi ti comporti come uno qualsiasi.
E noi - oggi - non ce la meritiamo, la Lazio.





Ecco , i 50 mila di Lazio-Catanzaro rispetto a oggi non avevano l'ambientone ,ed erano tutti COMPATTI .
Uno scudo umano.

Oggi e tutto un "prego s'accomodi, un calcio in culo alla Lazio non se nega a nessuno".

parole sacre

[CiPpi]

PS:. inutile nasconderselo, finche' ci sara' Lotito, la situazione cambiera' molto poco. Del resto anche alla trasmissione piu' pacata, quella su Radio Incontro, (pessima pero' dal punto di vista strettamente tecnico radiofonico), le telefonate non riescono ad essere esenti dai 'da quando c'e' Lotito, io non vado piu' allo stadio', 'finche' ci sara' Lotito, non si fara' il salto di qualita'', ecc.ecc.

ne' negli ultimi giorni c'e' ne sono state in [banalita'-mode off].

[Eagles71]

beh, la trappola la tende chi spera che Zarate faccia una doppietta e abbracci Milito, piuttosto che la Lazio vinca.

[Matita]

Corsport :" Reja ma che dici !!!  "


Ecco il marcio.

Vocale' , c'hai rotto li cojoni , lassace perde !

ps. e non ho visto altri giornaletti..

[AlenBoksic]

Concordo con Lolla come quasi sempre

Aggiungo un piccolo mattone.
Di la hanno un punto, son l'unica squadra non solo a non aver battuto l'inter ma non averle neanche fatto gol, hanno perso in casa col Cagliari e son stati eliminati dall'EL.
L'incendio dovrebbe essere a casa loro.
Invece no.
Addirittura ho visto un servizio su SportItalia lunedì sera che decantava la filosofia del Cinesinho asturiano di cui a SanSiro s'erano visti i primi risultati

I tifosi son malati e come tali propensi ad essere intortati, ma qui si sta esagerando.