Autore Topic: l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo  (Letto 3930 volte)

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Offline WombyZoof

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l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« : Lunedì 12 Settembre 2011, 09:11:21 »
leggendo dei commenti sui quotidiani mi sono imbattuto in questo "corsivo".  niente di che, opinioni.  però ho pensato, ma a questo perchè lo pagano? cosa ha di più di un qualunque appassionato che scriva in un buon italiano le sue idee su una squadra o su un giocatore o una partita?   doce è soprattutto il commento tecnico, il racconto di un gesto, di un gol, con parole che possano colpire, stimolare la fantasia, restare impresse, o l'analisi critica di una tattica. oppure una statistica interessante. nulla, un temino infarcito di banalità.   pubblico solo questo esempio, ma mi riesce difficile ormai da almeno un decennio trovaer sulla stampa tradizionale qualcosa di interessante   


MILANO - Un paio di considerazioni a margine di Milan-Lazio, vernice di una stagione che, se tanto mi dà tanto (querelle Coni-Lotito, contenzioso Agnelli-Moratti-Della Valle, braccio di ferro De Laurentiis vs tutti gli altri per azzannare la torta dei diritti tv) si annuncia quantomeno sofferta. La prima riflessione è inerente al peso specifico da attribuire al 2-2 rossonero, agguantato al cospetto di avversari incapaci di sferrare il colpo del k.o. La Lazio, nella sostanza, è una formazione che si specchia nel suo allenatore, gentiluomo di antico stampo in un calcio di esagitati, perfetto nel garantire una serena navigazione ma evidentemente a disagio nel momento del salto di qualità, come del resto dimostra l' epilogo della stagione scorsa, chiusa con una lenta agonia, a un passo dalla Champions League. Il calcio è bello anche perché rischia di smentirti a ogni curva, però c' è il sospetto che se sulla panchina biancoceleste ci si fosse trovato José Mourinho, trasgressivo e provocatorio, e non il placido Reja, difficilmente i campioni d' Italia sarebbero riusciti a rimediare alle frittate iniziali di Nesta. Questa in fondo è la differenza tra la realtà calcistica italiana e quella internazionale. Di certo se dopodomani a Barcellona il Milan dovesse riproporsi così svagato e scollegato come nella mezz' ora iniziale di venerdì, rischierebbe di trovarsi spazzato via senza neppure sapere chi ringraziare. Perché se è vero che Klose, Cissè, Mauri ed Hernanes sanno il fatto loro, è altrettanto vero che (forse) Messi, Xavi, Fabregas e Iniesta sono un po' meglio. Seconda riflessione. La bella recita con la Lazio non ha cambiato la situazione di Cassano all' interno del Milan per il semplice fatto che è lui (Fantantonio) a dover cambiare. La sua carriera è satura di acuti sporadici e di ricorrenti e prolungate cadute. Senza nulla togliere al suo ricco repertorio, l' ex talentino di Bari vecchia ormai è in grado di fare la differenza soltanto da fermo, contro difensori inamidati come quelli di Reja. Il Milan però è una squadra che corre e non può aspettare a lungo.

 Alberto Costa, corriere della sera.
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Offline LaLazioMia

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #1 : Lunedì 12 Settembre 2011, 10:01:29 »
La Lazio, nella sostanza, è una formazione che si specchia nel suo allenatore, gentiluomo di antico stampo in un calcio di esagitati, perfetto nel garantire una serena navigazione ma evidentemente a disagio nel momento del salto di qualità, come del resto dimostra l' epilogo della stagione scorsa, chiusa con una lenta agonia, a un passo dalla Champions League. Il calcio è bello anche perché rischia di smentirti a ogni curva, però c' è il sospetto che se sulla panchina biancoceleste ci si fosse trovato José Mourinho, trasgressivo e provocatorio, e non il placido Reja, difficilmente i campioni d' Italia sarebbero riusciti a rimediare alle frittate iniziali di Nesta

Non mi sembra che faccia una piega. Io comunque credo che basterebbe un Mangia a piacere.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Boks XV

Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #2 : Lunedì 12 Settembre 2011, 10:02:10 »
articolo più che condivisibile.
a dimostrazione che Alberto Costa, quando non è posseduto dallo spirito del ghost writer antilotitiano, è in grado di esprimere pensieri più che ragionevoli.

Offline MagoMerlino

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #3 : Lunedì 12 Settembre 2011, 10:18:28 »
Un fracco de cazzate come al suo solito. I tifosi non dovrebbero fare gli opinionisti su testate giornalistiche nazionali.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

bak

Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #4 : Lunedì 12 Settembre 2011, 10:20:26 »
come del resto dimostra l' epilogo della stagione scorsa, chiusa con una lenta agonia, a un passo dalla Champions League

ma lenta agonia de che ? A Napoli siamo stati scippati in piena regola. Abbiamo toppato il primo tempo di Udine e 45 minuti a San Siro, più per la cacarella dei giocatori in campo che altro (Udine) o la superficialità e l'arroganza di aver già vinto quando c'era ancora tutto in gioco (Milano). Pali e traverse non mi sembra siano sintomo di lenta agonia; quella ce l'avrà avuta la malagrottese squadra di a.c.

Offline Eagles71

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #5 : Lunedì 12 Settembre 2011, 10:56:24 »
...più che lenta agonia mi pareva fretta del palazzo nel toglierci i punti buoni per il 4° posto il più presto possibile...napoli e juve docet...

il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

CiPpi

Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #6 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:11:38 »
un articolo che butta la benzina sul fuoco della querelle di questa stagione, a Reja vanno i meriti o le colpe, dal giornalista che ultimamente ha accusato Lotito di essere la palla al piede del calcio italiano e di non aver permesso una soluzione alla sospensione della giornata di campionato.

strano?

manco pu' cax.

Offline fish_mark

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #7 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:15:53 »
come del resto dimostra l' epilogo della stagione scorsa, chiusa con una lenta agonia, a un passo dalla Champions League

ma lenta agonia de che ? A Napoli siamo stati scippati in piena regola. Abbiamo toppato il primo tempo di Udine e 45 minuti a San Siro, più per la cacarella dei giocatori in campo che altro (Udine) o la superficialità e l'arroganza di aver già vinto quando c'era ancora tutto in gioco (Milano). Pali e traverse non mi sembra siano sintomo di lenta agonia; quella ce l'avrà avuta la malagrottese squadra di a.c.

Lazio-Juventus?
Lenta agonia può non piacere, ma la Lazio dello scorso anno sembrava quel ciclista che al chilometro finale, ormai in zona podio, arranca e viene risucchiato dal gruppo.
Tutto questo al netto dei torti o errori arbitrali, per non parlare del "tintinnio di manette", tutto materiale bbono per le autoassolutorie teorie complottiste.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #8 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:20:36 »
cosa ha di più di un qualunque appassionato che scriva in un buon italiano le sue idee su una squadra o su un giocatore o una partita?   

Nulla.

Da uno che si occupa di calcio, mi aspetterei una competenza estrema: da dove viene Jonathan? Com'è Jose Angel? Che propongono di interessante i campionati sudamericani? Boh, loro erogano sempre il temino su Pirlo, Gattuso, Matri, Milito, cioè quello che vediamo tutti in continuazione in tv. Graziarca'. Li distingue solo il fatto che le loro venti-quaranta righe devono tirarle fuori anche quando non sanno che scrivere, cosa per niente facile.

bak

Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #9 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:21:05 »
Lazio-Juventus?

Giusto. Quella dello scarpino di Floccari, altro rigore nettissimo negato

Lenta agonia può non piacere, ma la Lazio dello scorso anno sembrava quel ciclista che al chilometro finale, ormai in zona podio, arranca e viene risucchiato dal gruppo.
Tutto questo al netto dei torti o errori arbitrali, per non parlare del "tintinnio di manette", tutto materiale bbono per le autoassolutorie teorie complottiste.

Sicuramente erano in debito d'ossigeno, ma comincia a darmi quel che mi spetta poi si fanno i conti

Offline WombyZoof

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #10 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:22:20 »
veramente non volevo soffermarmi sulle opinioni di costa, sulle quali si sono buttati a capofitto felici gli ... adoratori di reja. basta che uno dica che è meglio mourinho che reja, e il cervello emana endorfina. 


dicevo, io credo che una prima firma possa e debba andare oltre una sfilza di banalità e luoghi comuni, tipo a barcelona sarà più dura, messi e ineista sono meglio di cisse e mauri, cassano gioca da fermo (vabbè, facciamo passare anche questa) . 

non volevo dire che costa ha torto o ha ragione, ma che una volta leggevo di tattica, di tecnica, con parole e linguaggio che si elevava dal commento da bar. 

 
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BobCouto

Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #11 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:26:16 »
Ricorda sempre, Womby:

"Se non avessi dichiarato pubblicamente che la xxxx gioca a zona, voi giornalisti non ve ne sareste mai accorti."

(Nils Liedholm, 1980 ca)

Offline Ataru

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #12 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:32:43 »
Lazio-Juventus?
Lenta agonia può non piacere, ma la Lazio dello scorso anno sembrava quel ciclista che al chilometro finale, ormai in zona podio, arranca e viene risucchiato dal gruppo.
Tutto questo al netto dei torti o errori arbitrali, per non parlare del "tintinnio di manette", tutto materiale bbono per le autoassolutorie teorie complottiste.
al netto che vuol dire?

il ciclista allo stremo viene raggiunto non dal gruppo, ma dal corridore dietro.

però nella volata il corridore davanti ha "scatenato", mandando a vuoto 4 o 5 pedalate. se la catena avesse funzionato a dovere, il corridore sarebbe ancora abbondantemente in testa
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #13 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:39:10 »
veramente non volevo soffermarmi sulle opinioni di costa, sulle quali si sono buttati a capofitto felici gli ... adoratori di reja, e il solito troll. basta che uno dica che è meglio mourinho che reja, e il cervello emana endorfina. 


dicevo, io credo che una prima firma possa e debba andare oltre una sfilza di banalità e luoghi comuni, tipo a barcelona sarà più dura, messi e ineista sono meglio di cisse e mauri, cassano gioca da fermo (vabbè, facciamo passare anche questa) . 

non volevo dire che costa ha torto o ha ragione, ma che una volta leggevo di tattica, di tecnica, con parole e linguaggio che si elevava dal commento da bar.

Premesso che del professionista Costa mi interessa zero,
Oggi un giornalista e opinionista di calcio ha un nemico: la televisione. Si è visto tutto, si sa già tutto.
A quel punto si può scadere sui sofismi da bar (tipo messi è mejo ee Cissè).

Se proprio vuoi cambiare, ti consiglio un Mura domenicale.
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Offline WombyZoof

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #14 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:39:59 »
Nulla.

Da uno che si occupa di calcio, mi aspetterei una competenza estrema: da dove viene Jonathan? Com'è Jose Angel? Che propongono di interessante i campionati sudamericani? Boh, loro erogano sempre il temino su Pirlo, Gattuso, Matri, Milito, cioè quello che vediamo tutti in continuazione in tv. Graziarca'. Li distingue solo il fatto che le loro venti-quaranta righe devono tirarle fuori anche quando non sanno che scrivere, cosa per niente facile.

meno male che qualcuno mi ha capito 

ricordo bene anche la storia di liedholm.   mi sembra che era dopo una scoppola ad ascoli, stava per esplodere una di quelle ubriacature tipiche del mondo romanista e plastiniano, tipo quelle odierne sul tikitaka e la cantera. melidoni e cascioli impazzavano. ma almeno era un giornalismo con delle tesi.   

non parliamo neanche del gigante brera, che dettagliava per filo e per segno anche un tipo di corsa di un giocatore, e ti raccontava gli esempi passati, del perché correva in quel modo, quali ne erano i vantaggi o svantaggi. il tutto con un linguaggio superiore, dal quale potevi imparare.

ora è tutto piatto, non c'è nessun valore aggiunto.   la cosa triste è che non se ne accorge quasi nessuno, basta che dicano che è come la pensiamo noi e gli si dice bravi.
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Offline WombyZoof

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« Risposta #15 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:43:50 »
Oggi un giornalista e opinionista di calcio ha un nemico: la televisione. Si è visto tutto, si sa già tutto.
A quel punto si può scadere sui sofismi da bar (tipo messi è mejo ee Cissè).

ma perché se si è visto tutto non si può scrivere una analisi interessante, ricca di spunti, che possa stimolare una riflessione, un ragionamento?   cosa lo impedisce, se non la pigrizia, la mediocrità, la sciatteria del giornalista?


e cosa verrà dalle nuove generazioni cresciute con il copia e incolla e siti e le radio de carcio?   

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Offline Ataru

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #16 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:49:05 »
perché il giornalista sportivo oggi è uno di noi, nel senso che ne sa quanto uno di noi, che l'unico approfondimento che riesce a fare è sulle beghe interne agli spogliatoi, ma solo perché magari riesce a sentire più spifferi, diretti o per sentito dire degli "addetti ai lavori" di quanto possa fare uno di noi dal bancone di un bar.

però non sente il bisogno di fare altro, di capire meglio le tattiche e i loro perché, tanto si è già visto tutto alla tv, quindi è meglio aspettare la conferenza stampa per chiedere ai diretti interessati conferme o smentite sulle voci che "girano".
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« Risposta #17 : Lunedì 12 Settembre 2011, 11:52:47 »
ma perché se si è visto tutto non si può scrivere una analisi interessante, ricca di spunti, che possa stimolare una riflessione, un ragionamento?   cosa lo impedisce, se non la pigrizia, la mediocrità, la sciatteria del giornalista?


e cosa verrà dalle nuove generazioni cresciute con il copia e incolla e siti e le radio de carcio?

C'è anche una coazione alla mediocrità. Compitino facile, nessuno scarto dal seminato, nessuno scatto di fantasia.
Il calcio è argomento altamente infiammabile. Guai a debordare che il minimo che ti capita è una bella querela.

Questo vale anche per noi tifosi, che invochiamo originalità di pensiero e di analisi e poi sguianiamo le spade non appena ci mettono il ditino su qualche piaga (la squadra, l'allenatore, il presidente).


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« Risposta #18 : Lunedì 12 Settembre 2011, 12:08:26 »
C'è anche una coazione alla mediocrità. Compitino facile, nessuno scarto dal seminato, nessuno scatto di fantasia.
Il calcio è argomento altamente infiammabile. Guai a debordare che il minimo che ti capita è una bella querela.

Questo vale anche per noi tifosi, che invochiamo originalità di pensiero e di analisi e poi sguianiamo le spade non appena ci mettono il ditino su qualche piaga (la squadra, l'allenatore, il presidente).


ma no, che c'entrano le polemiche, le querele, non mi interessano i biscardismi.

 parlo di qualità della scrittura, di racconto del gesto tecnico.  di calcio. 




perché il giornalista sportivo oggi è uno di noi, nel senso che ne sa quanto uno di noi, che l'unico approfondimento che riesce a fare è sulle beghe interne agli spogliatoi, ma solo perché magari riesce a sentire più spifferi, diretti o per sentito dire degli "addetti ai lavori" di quanto possa fare uno di noi dal bancone di un bar.

però non sente il bisogno di fare altro, di capire meglio le tattiche e i loro perché, tanto si è già visto tutto alla tv, quindi è meglio aspettare la conferenza stampa per chiedere ai diretti interessati conferme o smentite sulle voci che "girano".

le voci che girano, ecco qual'è il problema.   non capendo niente di calcio, non volendo documentarsi, ci si sofferma sulle voci che girano.  il gossip del cazzo che sta ammazzando la nostra cultura.

ritorno sul "tanto si è visto già tutto".    non è vero.  a una prima giornata di campionato ci sono tanti giocatori nuovi, tanti spunti di cui parlare.   il tutto dovrebbe essere scritto bene, con fantasia, originalità e  ricchezza lessicale.     se no veramente, che ci sta a fare un costa, oltre a pubblicare per conto di petrucci?

 proprio perché  se si è visto tutto, è proprio lì che dovrebbe nascere l'approfondimento, l'analisi, per rendere interessante la lettura di un articolo.   

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Re:l'inarrestabile decadenza del giornalismo sportivo
« Risposta #19 : Lunedì 12 Settembre 2011, 12:15:42 »

 proprio perché  se si è visto tutto, è proprio lì che dovrebbe nascere l'approfondimento, l'analisi, per rendere interessante la lettura di un articolo.   

Non dimenticare che parli di un pezzo di un quotidiano che leggerai sulla metropolitana o sulla poltrona del tuo hair stylist, non di un articolo dell' "Harward Law Review"
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