www.ilmessaggero.itdal nostro inviato Gabriele De Bari
MILANO - Il grande barnum del campionato accende le luci e comincia con un numero a effetto, una sfida ad alto contenuto spettacolare, scintillante, un antipasto appetitoso di quello che saprà e potrà regalare la stagione. Tutti gli occhi sono puntati su San Siro, per guardare e gustare l’anticipo degli anticipi fra i campioni d’Italia e l’ambiziosa Lazio.
Un inizio col botto, subito partita di vertice, fra due annunciate protagoniste del torneo. Dopo lo sciopero, le polemiche e la lunga attesa, finalmente si parte. E si parte in grande stile, come mai era capitato.
Da una parte il Milan di Allegri: forte, collaudato, rinforzato, che tutti danno per candidato al bis dello scudetto. Dall’altra la Lazio di Reja: quadrata, migliorata, rampante, orfana di Zarate. Allenatori con filosofie calcistiche diverse: giovane, scapigliato, deciso, moderno il rossonero; stagionato, un po’ antiquato, pragmatico il biancoceleste. Reduci da un’annata decisamente importante, entrambi attesi alla conferma. Possono contare su potenziali tecnici di assoluto valore, devono solo trovare la formula migliore per valorizzarli al massimo.
Soprattutto Reja, che si affiderà al 4-2-3-1 per far coesistere Mauri, Hernanes, Cisse e Klose. Tutti calciatori offensivi che richiederanno sacrifici tattici inevitabili per non pregiudicare gli equilibri in mezzo al campo. Il tecnico friulano ha avuto i rinforzi che cercava, soprattutto per migliorare l’attacco, la personalità, l’esperienza del collettivo, ha ottenuto la testa di Zarate, guida la formazione più forte della sua longeva carriera: ora non ha alibi, deve solo fare risultati importanti. Altrimenti l’onda lunga di Zarate farà immediatamente sentire i suoi effetti negativi.
Allegri è consapevole di quello che può garantirgli il Milan, soprattutto in Italia dove la concorrenza è minore rispetto all’Europa. In avanti schiera i temuti Ibrahimovic e Pato (o Cassano), Reja risponde con l’inedita coppia Cisse-Klose. Bastano questi goleador per assicurare lo spettacolo che tutti si aspettano dalla serata meneghina. Sono i pezzi pregiati delle squadre, quelli in grado di catalizzare l’interesse del pubblico e sui quali si appuntano le speranze delle rispettive tifoserie. Lo svedese e il brasiliano si conoscono bene, fanno gol, regalano voicalizzi d’alta scuola, sono gli idoli di San Siro, i trascinatori del Milan e si sono già presentati alla grande nella Supercoppa vinta a Pechino.
Il tedesco e il francese sono le novità più interessanti e stimolanti della Lazio, gli acquisti che hanno infiammato la fantasia del popolo biancoceleste, molto attesi all’esordio nel nostro campionato dove arrivano in ritardo. Klose è reduce da 2 modeste stagioni in Bundesliga (appena 4 gol), mentre ha sempre fatto molto bene in nazionale.
Cisse ha vinto 2 volte il titolo cannonieri in Grecia (54 gol complessivi), punte centrali chiamate a coesistere con il francese dirotatto a sinistra dove può sfruttare velocità e forza fisica. Farli giocare insieme e farli rendere al meglio rappresenterà la scommessa più importante e rischiosa di Edy Reja. Se vinta potrà davvero far decollare le ambizioni di un gruppo compatto e molto deciso a rubare la copertina. Fin’ora la Lazio non ha affrontato avversari di lignaggio, perciò nessuno può dire quanto valga sul piano tecnico-tattico e cosa potrà fare contro una compagine veramente competitiva. Quello di San Siro rappresenterà quindi il primo vero test per capire il peso specifico della nuova formazione biancoceleste.
Il Milan gioca contro la Lazio e la legge dei grandi numeri. La Lazio sfida il Milan, la tradizione negativa, la storia. I biancocelesti, infatti, sono a caccia di un successo che, a Milano contro i rossoneri, manca da oltre 22 anni. Un’eternità. Tanti allenatori e tanti attaccanti di prestigio hanno tentato a far saltare il banco di San Siro, senza successo. Quasi una maledizione. Questa sera ci proveranno i nuovi Klose e Cisse: sarebbe un modo straordinario di lasciare il segno all’esordio in Italia.