Autore Topic: Intervista ellenica a Cragnotti  (Letto 6171 volte)

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Offline lollapalooza

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Intervista ellenica a Cragnotti
« : Venerdì 9 Settembre 2011, 08:44:19 »
Da notare l'azzeccatissimo tempo scenico, antivigilia dell'esordio in campionato.
Anyway, ecco alcuni spunti presi dalla fonte:

Sullo scudetto:

“Uno dei giorni più belli della mia vita. Ho ottenuto successi importanti nella mia carriera di imprenditore, ma nessuno è paragonabile, a livello emotivo, a quel trionfo. Niente come il calcio ti può regalare simili emozioni. Quello è stato il mio giorno di gloria, una giornata che rispecchia il dna di questa società, che nella sua storia ultracentenaria ha sempre vissuto di alti e bassi. Più bassi che alti– e mentre lo dice esplode in una risata – almeno fino a quando siamo arrivati noi. Quel giorno ho visto la gente felice come chi all’improvviso riesce a liberarsi da un grande peso, da anni di sofferenza e di tribolazione. Quel boato al fischio finale di Collina a Perugia è durato un’eternità. Ce l’ho ancora nella mente. Un urlo di liberazione. In 100 anni di calcio in Italia non si era mai vista una cosa del genere. Quasi 70.000 persone chiuse dentro uno stadio un’ora dopo la fine della partita e mezza città incollata davanti ai televisori o attaccata alle radio per conoscere il verdetto di quella stagione, tutti sospesi tra l’Inferno di una nuova cocente delusione e il coronamento di un sogno che per i tifosi è come un biglietto d’ingresso per il Paradiso. E dopo esserci visti sbattere la porta in faccia un anno prima, quel giorno noi siamo entrati finalmente in Paradiso, alla fine di una delle giornate più incredibili nella storia del calcio italiano. Per questo quello scudetto resterà per sempre speciale. Per questo ognuno di noi ha stampate nella mente come fotogrammi indelebili le immagini di quella giornata”.

Sula fine del "progetto":

E’ il mio grande rammarico, perché avevo tracciato un percorso che purtroppo non è andato fino in fondo a compimento a causa della grave crisi economica che ha colpito il gruppo a cui faceva riferimento la Lazio, il gruppo-Cirio. Ed è stata la Lazio a pagare le maggiori conseguenze di quella crisi. All’improvviso la Lazio si è trovata senza un gruppo alle spalle, senza punti di riferimento, ma la situazione debitoria non era preoccupante, proprio perché avevamo un grande patrimonio giocatori, proprio perché volendo potevamo fare cassa vendendo, come facemmo nell’estate del 2002 cedendo Nesta e Crespo e incamerando oltre 70 milioni di euro. E nonostante quelle cessioni, l’anno successivo la squadra lottò per lo scudetto e conquistò la qualificazione alla Champions League. Io al 31.12.2002 ho lasciato un bilancio in linea con il progetto. Avevamo un patrimonio immobiliare importante, un parco giocatori tra i primi in Italia e in Europa, ed io stavo convincendo grandi imprenditori internazionali a investire nella Lazio. Avevo progettato di dividere la società, di separare la squadra dal settore marketing o da quello della comunicazione o della gestione di Formello, creando altre società. E di questo avevo parlato con Gheddafi, con Murdoch, con Bertarelli. C’era un piano ben preciso che fu interrotto bruscamente per volontà della Banca di Roma. E a distanza di anni, tutti parlano della gestione-Cragnotti, ma nessuno parla di quello che successe dopo la mia uscita di scena sotto la gestione-Capitalia voluta da chi guidava (il riferimento è chiaramente a Geronzi, anche se lui quel nome non lo pronuncia mai, ndr) la banca di riferimento della Lazio. Nessuno parla di quei 16 mesi che sono stati fondamentali per determinare la situazione economica che poi ha ereditato Lotito. E anche Lotito parla sempre di gestione-Cragnotti, ma non accenna mai a quello che è successo dopo la mia uscita di scena. Nessuno parla mai di quell’aumento di capitale dell’estate del 2002 al quale partecipai anche io accettando di non sottoscrivere e quindi di diluire così la mia partecipazione: un aumento di capitale che porto circa 120 milioni di euro nelle casse della Lazio, soldi che non sono andati né a sanare i 40 milioni di euro di debito fiscale né gli altri debiti. Con quei soldi, noi avremmo potuto continuare a gestire la Lazio come avevamo fatto nei 10 anni precedenti, senza contare che io in quello momento stavo portando avanti il progetto dello stadio di proprietà. Il mio primo progetto di stadio polifunzionale è del 1998, siamo nel 2011 e ancora si parla di stadi a Roma. E il primo alla fine lo ha costruito la Juventus. Anche in questo, eravamo 10 anni avanti agli altri. Ma il 1° gennaio del 2003 la Banca di Roma ha voluto prendere il controllo della Lazio. Quindi è lì che devono essere ricercate le responsabilità per il fallimento di quel progetto e del perché nel giro di poco tempo i debiti della Lazio sono cresciuti a dismisura. Il perché è presto detto: uscito di scena Cragnotti, quel progetto è stato affidato a uomini improvvisati, a uomini che non avevano nessuna mentalità industriale e che quindi non hanno portato nessun valore aggiunto alla conduzione della società, aumentando invece a dismisura certi stipendi e quindi i costi di gestione. Questa è la verità, scritta nero su bianco nei bilanci”.

Sull'attuale presidenza:

“Lotito nella sua gestione in complesso non ha fatto male. Ha fatto alcune cose molto bene, altre meno, ma nel complesso la gestione non è disastrosa, anche se abbiamo una visione completamente diversa sul modo di gestire una società. L’unica cosa veramente disastrosa della sua gestione è stata l’assoluta incapacità di comunicare o il suo disinteresse nel comunicare agli altri il suo pensiero, le sue idee. Non si è reso conto che una società calcistica è una società che deve per prima cosa fare comunicazione. Non è solo una società di attività sportiva ed economica, ma è un mezzo per entrare nelle famiglie, per far presa sui giovani e su chi ama il calcio, conquistare il cuore delle tante persone che sono affezionate alla società. Perché alla fine è un po’ il tifoso ad aver creato questa idea del campione che ama la maglia, della bandiera. Non è la società che ha inventato l’amore per i colori sociali e la bandiera, ma è il tifoso. E a Lotito nessuno gli ha perdonato il fatto di aver in qualche modo strappato simbolicamente la bandiera non rispettando il tifoso, le sue idee, la sua passione, i suoi sogni. Il tifoso in questo va rispettato. E detto da me che sono passato alla storia per aver definito i tifosi dei clienti– dice sorridendo –sembra quasi il colmo, ma è così. Lui è come se si fosse chiuso dentro Formello tenendo fuori la gente, impedendo quasi ai tifosi di partecipare alla vita della società. Invece la gente vuole partecipare, vuole sognare, non vuole sentir parlare solo di numeri e di bilanci. Quindi bisogna trovare il giusto equilibrio, il modo per entrare in contatto ed in sintonia con la gente, accontentare e ascoltare tutti. Poi è chiaro che le scelte le deve fare il presidente e che il progetto è inevitabilmente legato a quello che si possiede, ai mezzi che si hanno e che si vogliono immettere in questa attività. Però io ritengo che quello che è proprio mancato al tifoso della Lazio è il rispetto per le sue emozioni e per i suoi sentimenti. A parte quelle che possono essere le varie strumentalizzazioni, che nel mondo del calcio esistono e sono all’ordine del giorno. Ma è importante farsi rispettare e allo stesso tempo rispettare i sentimenti della gente, senza calpestare le emozioni, che poi sono il vero cordone ombelicale che tiene unito un tifoso ad una squadra di calcio, anche in mancanza di risultati. Qui invece non si vuole mai comunicare che cosa si vuole fare, quale è veramente il progetto. Quindi la società perde di credibilità, alcuni giocatori sono scappati e continuano a scappare, ed altri vedendo la situazione dall’esterno faticano ad accettare l’idea di venire a giocare nella Lazio. E questo oltre a danneggiare l’immagine della Lazio provoca delle tensioni, perché in questa città il calcio è sempre stato una grande valvola di sfogo, con inevitabili risvolti legati anche all’ordine pubblico”.


mrmoto

Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #1 : Venerdì 9 Settembre 2011, 08:54:19 »
In Italia si confonde il concetto di intervista con quello di comunicato stampa. Questa non è un'intervista.

Offline MCM

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #2 : Venerdì 9 Settembre 2011, 09:00:04 »
E' noto che si tenti in tutti i modi di affossare l' attuale dirigenza.
L' intervistatore in questione è tutto tranne che un tifoso laziale.
Se vuole può iscriversi al forum così glielo si spiega.

Il vecchio volpone Cragnotti dimentica di dire una cosa fondamentale: la questione Cirio non è una storia di crisi economica, ma di bancarotta fraudolenta.
Il santo da calendario Cragnotti per questa storia si è beccato 9 anni di reclusione. Fosse successo altrove, non avrebbe rilasciato intervista alcuna, per la ragione che sarebbe rinchiuso in chissà quale galera.


Offline lollapalooza

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #3 : Venerdì 9 Settembre 2011, 09:12:18 »
Intervista assai paracula, lo scenario con Cragnotti oculato imprenditore/povera vittima,  ingiustamente assediato dal Geronzi cattivone sta in piedi come un serpente zoppo.

Poi c'è la parte sull'entrare in contatto ed in sintonia con la gente che mi sembra davvero troppo; s'è vinto, e tanto, eccotela la sintonia.

D'altro canto ogni singola riga era decisamente prevedibile nonché in linea con le precedenti dichiarazioni.


Aquilotta del Nord

Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #4 : Venerdì 9 Settembre 2011, 09:22:29 »
E di questo avevo parlato con Gheddafi

 :o

Da qui ho smesso di leggere.

Offline WombyZoof

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #5 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:30:36 »
bah, è come se a pelè fanno dire, sì, ho avuto una bella carriera ma mi è mancata solo una cosa, giocare con totti.   cragnotti cerca di salvare la faccia, l'estensore del comunicato pure. 

monnezza.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

sfumatura

Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #6 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:40:34 »
A me sorprende sempre leggere commenti negativi su Cragnotti.

Se oggi siamo l'unica squadra della Capitale a stare sui tabellini dei trofei UEFA è merito di Cragnotti.

Ci possiamo permettere di prendere per il culo i romanisti che hanno beccato 7 gol dal manchester, mentre quando l'abbiamo incontrati noi gli abbiamo tolto l'unica Coppa che gli mancava per vincere tutto, quell'anno....ed è grazie a Cragnotti.

E possiamo continuare all'infinito in quei 10 anni...

Poi i suoi problemi legali legati alla Cirio son un'altra cosa e tante cose lette su quest'intervista non sono fantasia.....

Offline BobLovati

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #7 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:40:53 »
blah blah blah blah blah blah 

 :bootyshake:
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline fish_mark

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #8 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:44:46 »
"Invece la gente vuole partecipare, vuole sognare, non vuole sentir parlare solo di numeri e di bilanci. "

Grazie Sergio per la tua lezione di vita, di imprenditoria, di gestione di una società di calcio.
Ma tornerà presto l'era del cinghiale bianco-azzurro.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Fulcanelli

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #9 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:49:44 »
Il nocciolo di ciò che dice (o comunica, fa lo stesso) Cragnotti pone una questione fondamentale. Vendendo qualche altro pezzo pregiato e impiegando quei 120 milioni di aumento di capitale ce n'era abbastanza per non stare con le pezze al culo. Invece Capitalia ha fatto a pezzi la società, l'ha divorata, sventrata e poi, senza Lotito, l'avrebbe forse fatta fallire. Io non dimentico i lauti contratti fatti firmare al Mancio, a De Mita, allo studio Ripa di Meana ecc., né l'aver tirato dentro il CDA gente come Brachetti Peretti, Ricucci e altri furbetti del quartierino, ai quali si davano lauti stipendi per la loro presenza.
Ha ragione il "dottore": è lì l'origine del buco nero in cui poi siamo caduti. Almeno il 65%, lasciando intatto quel 35% addebitabile alla gestione Cragnotti.
Mi inquieta e mi pone interrogativi la strada differente che l'erede di Capitalia, Unicredit, ha intrapreso con il Trigoria, pur essendo questo, a differenza dei primi anni 2000, un momento di crisi per le banche (almeno così piangono).
Più che ad arrovellarmi sul default Cirio (ormai ci sono condanne, dovrebbe essere tutto chiaro), sulle divisioni di responsabilità tra banche e Cragnotti sui bond a rischio, mi piacerebbe sapere cosa in effetti ci fu dietro quelle questioni. Chi e perché decise che la Lazio doveva uscire dal Gruppo Cirio, invece di fare come il Parma che rimase legato alla Parmalat, fruendo di leggi che cancellarono il debito. Chi e perché decise di annullare l'aumento di capitale dilapindadolo. Chi e perché decise di affidare il CDA della Lazio a un gruppo di affaristi pescecani che non cacciarono un euro. E infine, chi e perché ha deciso oggi che Unicredit mantenesse in vita il trigoria, finanziandone addirittura gli acquisti.
Nel 2012 saranno 10 anni. Fossimo un paese serio, un giornalista bravo andrebbe a porre queste domande, oltre che a Cragnotti, a Geronzi, ad Arpe, a Ricucci, a Masoni... Ma mettiamoci calmi. Non succederà.

bak

Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #10 : Venerdì 9 Settembre 2011, 10:55:04 »
Quanta acrimonia per il presidente, anzi il Presidente, più vincente della nostra storia  :(.

Offline Er Matador

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #11 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:07:03 »
Sostenere che la gestione di Lotito "non è stata disastrosa", sapendo da dove ha cominciato, mi sembra di cattivo gusto.
Assolutamente condivisibile il passaggio sui limiti - meglio: sul rifiuto totale e preconcetto - in materia di comunicazione: ma non appena si passa al rigo successivo si scopre che al suo interno la mela è marcia, se non avvelenata.
La comunicazione, caro Cragnotti, non riguarda certo quei loschi e venali figuri cui lei ha delegato in parte lo sfruttamento del marchio.
E nulla mi toglie dalla testa che proprio quella scelleratezza, per i mancati ricavi e il mancato allineamento a standard gestionali più sostenibili, abbia contribuito ad approfondire il baratro nel quale abbiamo rischiato di finire.
Sarebbe interessante, casomai, chiarire una volta per tutte quanto ci sia di vero nella cronologia della crisi e dell'indebitamento.
Senza dimenticare una sentenza scritta nella pietra: "Non c'era bisogno di ridursi così per vincere". Parole di un certo Alessandro Nesta.
Per il resto, caro EX Presidente, grazie di tutto fino a un certo momento. E grazie se, da quel momento in poi, non avrà più nulla a che fare con la Lazio. Nemmeno a parole.

Offline fish_mark

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #12 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:10:00 »

Più che ad arrovellarmi sul default Cirio (ormai ci sono condanne, dovrebbe essere tutto chiaro), sulle divisioni di responsabilità tra banche e Cragnotti sui bond a rischio, mi piacerebbe sapere cosa in effetti ci fu dietro quelle questioni. Chi e perché decise che la Lazio doveva uscire dal Gruppo Cirio, invece di fare come il Parma che rimase legato alla Parmalat, fruendo di leggi che cancellarono il debito. Chi e perché decise di annullare l'aumento di capitale dilapindadolo. Chi e perché decise di affidare il CDA della Lazio a un gruppo di affaristi pescecani che non cacciarono un euro. E infine, chi e perché ha deciso oggi che Unicredit mantenesse in vita il trigoria, finanziandone addirittura gli acquisti.
Nel 2012 saranno 10 anni. Fossimo un paese serio, un giornalista bravo andrebbe a porre queste domande, oltre che a Cragnotti, a Geronzi, ad Arpe, a Ricucci, a Masoni... Ma mettiamoci calmi. Non succederà.

Queste sono le domande serie.
In attesa che un giornalista qualsiasi ponga queste domande ai soggetti da te indicati, un giornalista qualsiasi potrebbe attingere alle fonti, vale a dire
bilanci e provvedimenti giudiziari per ricostruire quella fase e per capire ciò che è stato fatto con noi (defenestrazione immediata di Cragnotti, motivata dal default ma troppo repentina) non è stato fatto con loro (debiti per centinaia di milioni lungamente negoziati e poi società affidata a un gruppo di investitori finanziati dalla venditrice controllante).
Il materiale non manca, anzi, ce n'è a sufficienza e neanche il coraggio sarebbe un problema per gli impavidi giornalisti d'assalto.
Ci vuole soltanto pazienza, duro lavoro e curiosità.
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Offline WombyZoof

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #13 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:14:53 »
fulcanelli il chi e il perchè possiamo intuirlo con buona approssimazione.   chiamamola lobby giallorossa, se non vogliamo parlare di cosca.  è il potere dei palazzi romani quelli veri, lo strascico andreottiano, i club montecitorio (ma ci rendiamo conto?), la magistratura giallorossa. è il potere del consenso della massa, quello che spinge 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' ed alemanno a diventare penose marionette, quello che fa diventare la rosella assessora, che insabbia le inchieste. sono le maghine rigate e le redazioni tottizzate, sono serra da marione e i maxischermi alla seconda giornata. chi  si ricorda quella strana storia del servizio militare di emerson? fu praticamente chiamato dal nostro servizio militare e poi esonerato. voglio dire l'esercito si  prestò anch'esso alla causa.

la pubblicità della de rica te li ricordi, "su de rica non si può", recitava. ecco, sulla roma non si può.  la lazio invece è calimero il pulcino nero, che ha bisogno di essere lavato con ava.
e lo era anche nel periodo della strapotenza cragnottiana.


non c'è acrimonia, i suoi successi, il suo periodo li ho nel cuore e sono i più belli della nostra storia. le successive vicende finanziarie, no.  non posso neanche accettare che si faccia infiocchettare da un pagliaccio che gli mette in bocca nomi di fantasia.  se c'erano veramente quei nomi, cragnotti ci dica pure perchè la banca di roma si oppose. altrimenti ripeto, è il ripetersi di cazzate autoassolutorie. 
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Offline MagoMerlino

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #14 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:19:47 »
Il nocciolo di ciò che dice (o comunica, fa lo stesso) Cragnotti pone una questione fondamentale. Vendendo qualche altro pezzo pregiato e impiegando quei 120 milioni di aumento di capitale ce n'era abbastanza per non stare con le pezze al culo. Invece Capitalia ha fatto a pezzi la società, l'ha divorata, sventrata e poi, senza Lotito, l'avrebbe forse fatta fallire. Io non dimentico i lauti contratti fatti firmare al Mancio, a De Mita, allo studio Ripa di Meana ecc., né l'aver tirato dentro il CDA gente come Brachetti Peretti, Ricucci e altri furbetti del quartierino, ai quali si davano lauti stipendi per la loro presenza.
Ha ragione il "dottore": è lì l'origine del buco nero in cui poi siamo caduti. Almeno il 65%, lasciando intatto quel 35% addebitabile alla gestione Cragnotti.
Mi inquieta e mi pone interrogativi la strada differente che l'erede di Capitalia, Unicredit, ha intrapreso con il Trigoria, pur essendo questo, a differenza dei primi anni 2000, un momento di crisi per le banche (almeno così piangono).
Più che ad arrovellarmi sul default Cirio (ormai ci sono condanne, dovrebbe essere tutto chiaro), sulle divisioni di responsabilità tra banche e Cragnotti sui bond a rischio, mi piacerebbe sapere cosa in effetti ci fu dietro quelle questioni. Chi e perché decise che la Lazio doveva uscire dal Gruppo Cirio, invece di fare come il Parma che rimase legato alla Parmalat, fruendo di leggi che cancellarono il debito. Chi e perché decise di annullare l'aumento di capitale dilapindadolo. Chi e perché decise di affidare il CDA della Lazio a un gruppo di affaristi pescecani che non cacciarono un euro. E infine, chi e perché ha deciso oggi che Unicredit mantenesse in vita il trigoria, finanziandone addirittura gli acquisti.
Nel 2012 saranno 10 anni. Fossimo un paese serio, un giornalista bravo andrebbe a porre queste domande, oltre che a Cragnotti, a Geronzi, ad Arpe, a Ricucci, a Masoni... Ma mettiamoci calmi. Non succederà.
Sarebbe finalmente ora di passare a questa "fase 2" della vicenda.
Invece siamo ancora al "dagli al Cragnotti".
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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Offline Rebecca

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #15 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:22:16 »
Notizie,da parte dell'ellenico,sulla cordata di San Marino?
Niente?
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Offline WombyZoof

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #16 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:26:45 »
ecco, ci rendiamo conto? cragnotti si presta a fare da spalla stefano greco. incredibile.
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Offline WBB

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #17 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:28:56 »
Cragnotti è stato un grande, il migliore, fino al campionato 2000-2001, una stagione falsata da arbitraggi monotematici e che passerà alla stroia come lo scudetto di pallamano più famos della storia.
Successivamente, ha fatto IL DISASTRO. DISASTRO ingigantito dai suoi loschi successori che hanno finito di sbranare il cadavere.
Quindi si taccia.
trigoria delenda est

Offline LaLazioMia

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Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #18 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:33:22 »

L’unica cosa veramente disastrosa della sua gestione è stata l’assoluta incapacità di comunicare o il suo disinteresse nel comunicare agli altri il suo pensiero, le sue idee. Non si è reso conto che una società calcistica è una società che deve per prima cosa fare comunicazione. Non è solo una società di attività sportiva ed economica, ma è un mezzo per entrare nelle famiglie, per far presa sui giovani e su chi ama il calcio, conquistare il cuore delle tante persone che sono affezionate alla società. Perché alla fine è un po’ il tifoso ad aver creato questa idea del campione che ama la maglia, della bandiera. Non è la società che ha inventato l’amore per i colori sociali e la bandiera, ma è il tifoso. E a Lotito nessuno gli ha perdonato il fatto di aver in qualche modo strappato simbolicamente la bandiera non rispettando il tifoso, le sue idee, la sua passione, i suoi sogni. Il tifoso in questo va rispettato.


Caro Sergio, quando si dice il bottom on the face.
A) Il tuo modo di comunicare era dileggiato dai media e il tuo addetto stampa era nullo
B) Sei stato soprannominato "er bucia" per le tue dichiarazioni.
C) Hai fatto presa sul tifo organizzato elargendo e comunque sei stato oggetto di continui ricatti( incluso squalifica del campo).
D) Hai chiamato "clienti" i tifosi della Lazio e non hai mai fatto una iniziativa di favore( indimenticabile la disorganizzazione per la celebrazione dello scudetto, dove io abbonato in tribuna sono finito in curva con fatica).
E) Sei stato ferocemente contestato per alcune cessioni( Pandev su tutti)temendo anche per la tua famiglia.
F) Ti sei circondato di incapaci yesmen , confidando esclusivamente sulle tue indubbie capacita' , ma certamente non hai mai creato una Società con deleghe e struttura.
G) Hai elogiato i tifosi delle mmerde paragonandoli a quelli della Lazio.
H)Hai accettato supinamente assurde accuse dai Capello e da Sensolo mostrando sempre e solo l'altra guancia.

A Serge', insieme all'ellenico, ma de che state a parla'? Parli delle vittorie? tanto di cappello, ma non parlare di comunicazioni e di tifosi e non continuare a mistificare sulla situazione fallimentare lasciata ( con casse prosciugate non solo al presente ma anche al futuro , con impegni economici pluriennali scandalosi per ingaggi stratosferici a mezze seghe). Non hai avuto la mafia bancaria a favore come i mmerdosi , ma di questo non hai neanche il coraggio di parlarne.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

CiPpi

Re:Intervista ellenica a Cragnotti
« Risposta #19 : Venerdì 9 Settembre 2011, 11:36:10 »
...

ti sei dimenticato il meglio  ::)
...
Undici anni fa la Lazio festeggiava il suo secondo scudetto. Undici anni dopo di quella squadre e di quel progetto non è rimasto nulla o quasi, se non il blasone un po’ impolverato di una società con 111 anni di storia. Un delitto per una piazza dal potenziale enorme. E in molti si chiedono cosa c’è dietro l’angolo, se nel futuro della Lazio c’è un raggio di sole.
“Dipende solo ed esclusivamente da Lotito – risponde secco Cragnotti – e da quello che vuole fare. Se vuole dare a questa squadra e a questa società un lustro calcistico o se la vuole condannare al semi-anonimato, ad essere una delle tante società che partecipano ai campionati senza nessun tipo di ambizione, che un anno possono arrivare quarte e l’anno dopo decime. Senza continuità”.
Lui l’ambizione ce l’aveva. Un’ambizione che lo ha portato a trasformare la Lazio dalla squadra anonima (come ha dipinto la società guidata ora da Lotito)...

ma per fortuna che stasera si gioca  :sciarpa:

Citazione
...
perché il calcio fosse credibile, perché a decidere fosse sempre e solo il campo.
...