Ai quarti di Champions contro il Barcellona

[disabitato]

Non mi sento offeso, io un problema ce l’ho, e bello grosso.
Si chiama roma.
Il tifo mi obnubila e molto, ma di certo non per questo mi piace disconoscere la realtà.
Paragonare questa Roma a quel depor è miope nella migliore delle ipotesi. La Roma non gioca sporadicamente la Champions, bensì sporadicamente la manca. Già questo è sufficiente a declinare la supremazia cittadina.
Ma una semifinale Champions è un crinale, un obelisco (nel nostro posteriore) che segna un prima o un dopo.
Stando così le cose la Roma ha raggiunto un traguardo a cui noi non possiamo ragionevolmente ambire.
Poi se voi la cosa la vivete bene meglio per voi



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Tendenzialmente d'accordo, con un piccolo appunto: in bacheca non ci va, per quanto pericolosa sia, una semifinale. L'Irreparabile sì, scaverebbe un solco definitivo fra noi e loro (sportivamente parlando). Il fatto che siano a tre pareggi dalla Catastrofe, non può far dormire sonni tranquilli qualsiasi persona anche velatamente o vagamente Laziale.
Una cosa del genere vale, almeno, cinque scudetti.

Spero che i nostri in Austria abbiamo ben chiara l'importanza della partita di domani, per il significato extra calcio che ha necessariamente assunto.
Del derby di domenica non me ne frega, letteralmente, un cazzo.
LA PARTITA è domani.
La finale di EL è il 16 Maggio, quella di CL il 26. Obbligatorio restare dentro un minuto in più di quanto restino loro.

[disabitato]

Scusa borgorosso, ma per te come finisce il derby domenica sera?

Secondo me vinciamo noi.

 

Zorba, in simpatia, non te ce mette' pure te.

[zorba]

disabità, non dimenticare che sei il "Biancoceleste Clamoroso", qui dentro.

In altrettanta simpatia, sto semplicemente facendo il tifoso della mia (nostra) squadra del cuore, la Lazio...

 

[disabitato]

Io non capisco, e Borgorosso non mi ha risposto, cosa abbia fatto scattare sta crisi mistica in lui....cioe' , se la roma fosse uscita ai quarti di champions, che e' gia' un ottimo traguardo, sarebbe stata na merda, e' passata, quindi mo son cazzi ed 'e' la fine per l'equilibrio (mai esistito a detta sua), della rivalita' cittadina....veramente mi vuoi dire questo ? la differenza tra quarti e semifinale crea un varco spazio temporale cosi ampio tra noi e loro incolmabile per te ? distruttivo e fonte di tragedia sportiva irrecuperabile ? per me, tra 3 anni, di questo quarto non se ne parlera' piu', a meno che ovviamente....e non voglio neanche pensarci.....ma addirittura il panico lo trovo esagerato....poi oh, ognuno.....

I quarti sono un passo in più rispetto al loro standard, la semifinale un passo prima della venuta dell'Anticristo.

C'è una differenza abissale.

[Davide]

È una cosa che sostengo da anni.
Ieri ha solo acuito e spettacolarizzato la nostra subalternità nei loro confronti.
Questi fanno le semifinali di Champions e noi parliamo del 26 maggio.
2013.

Ah.....quindi in sostanza non aspettavi che questo exploit per sbroccare...io, e abbiamo gia' fatto mille volte sto discorso, non scambierei un piazzamento o una semifinale champions con una coppa o coppetta che sia....quindi del loto passaggio del turno mi ci sciacquo lo scroto, ma e' come ho detto prima una questione soggettiva....di sicuro non mi sento subalterno perche' hanno fatto l'impresa ieri .....scommetto quello che vuoi che a mente fredda, non ora che sono esaltati, ci sono parecchi Borgorosso romanisti, passami il termine, che dicono : aooo noi ci esaltimano per le partecipazioni ma gli sbiaditi vincono le coppe !!!

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[Panzabianca]

Una domanda: perché il problema di uno deve diventare il problema di tutti?
Grazie.

[franz_kappa]

Una domanda: perché il problema di uno deve diventare il problema di tutti?
Grazie.

Perché se non condivido un terrore del genere con te e con tutti gli altri fratelli di tifo che frequento da anni su questo forum con chi dovrei condividere?

La modalità di condivisione assume, purtroppo, i toni dell'imposizione, nel senso che l'allarme percepito è talmente assoluto e universale da auspicare che tutti abbiano un medesimo identico sentire. Ne discende un non capacitarsi che altri vivano il momento in un diverso (e, vorrei dire, più sereno modo. E lo dico da 'tragedista'). Come se una diga fosse esplosa e le acque, non più costrette, di un vasto bacino artificiale stessero per inondare la nostra amata Contea. Alcuni credono di percepire nitidamente il pericolo incombente e la tragedia ineluttabile, si allarmano per il fatto che molti non sono affatto allarmati e provano a metterli in guardia.

Io capisco che la forma di certi interventi può disturbare assai ma invito a badare alla sostanza: siamo molto preoccupati dopo la gara di ieri sera e condividiamo questa assoluta preoccupazione con altri laziali. Non la vogliamo imporre: semplicemente, fatichiamo a gestirla. Tolleriamoci, dunque. E "volemose bene", anche se non è sempre facile.

[violator]

a parte tutto ci stanno i festeggiamenti e pure le cavolate di Zazzaroni, ma non capisco la chiosa finale di questo articolo. Il camion dell'Ama  come goliardia, poi la chiosa finale dell'articolo (quindi se uno parla di civiltà deve essere per forza un rosicone laziale  ). Non si smentiscono mai...
https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_barcellona_tifosi-3662733.html

[disabitato]

a parte tutto ci stanno i festeggiamenti e pure le cavolate di Zazzaroni, ma non capisco la chiosa finale di questo articolo. Il camion dell'Ama  come goliardia, poi la chiosa finale dell'articolo (quindi se uno parla di civiltà deve essere per forza un rosicone laziale  ). Non si smentiscono mai...
https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_barcellona_tifosi-3662733.html

Nulla, in confronto a quanto succederebbe in caso di Apocalisse.

Pallotta che si butta in una fontana monumentale (violazione), passa in cavalleria; l'interruzione di pubblico servizio e danneggiamenti vari, paranoie di un laziale rosicone.

Annamo bene così..

(Sacrosanti i festeggiamenti eh, intendiamoci)

[Panzabianca]

Perché se non condivido un terrore del genere con te e con tutti gli altri fratelli di tifo che frequento da anni su questo forum con chi dovrei condividere?

La modalità di condivisione assume, purtroppo, i toni dell'imposizione, nel senso che l'allarme percepito è talmente assoluto e universale da auspicare che tutti abbiano un medesimo identico sentire. Ne discende un non capacitarsi che altri vivano il momento in un diverso (e, vorrei dire, più sereno modo. E lo dico da 'tragedista'). Come se una diga fosse esplosa e le acque, non più costrette, di un vasto bacino artificiale stessero per inondare la nostra amata Contea. Alcuni credono di percepire nitidamente il pericolo incombente e la tragedia ineluttabile, si allarmano per il fatto che molti non sono affatto allarmati e provano a metterli in guardia.

Io capisco che la forma di certi interventi può disturbare assai ma invito a badare alla sostanza: siamo molto preoccupati dopo la gara di ieri sera e condividiamo questa assoluta preoccupazione con altri laziali. Non la vogliamo imporre: semplicemente, fatichiamo a gestirla. Tolleriamoci, dunque. E "volemose bene", anche se non è sempre facile.

io comprendo tutto ma non so, anzi, non conosco la soluzione di un problema che francamente non ho mai né sentito come tale né, tanto meno, affrontato. Mi autoelimino dal topic a causa di evidente incapacità di dare consigli o soluzioni di vantaggio. 

[borgorosso]

@davide: esatto, non aspettavo altro che questo, anzi, non vedevo l’ora... ma ti dirò di più, in realtà ero allo stadio ieri sera.
Così va meglio?
Oggi ho scoperto che negare la realtà (la subalternità sportiva della SS Lazio nei confronti del sodalizio nato nel 1927) è profondamente Laziale.
Ho scoperto che chi ha L’Aquila tatuata sul cuore fortissimamente crede che, rimanendo così le cose (le politiche gestionali dei rispettivi presidenti) la Lazio potrà mai arrivare dove la Roma è arrivata ieri, sperando che null’altro faccia tra l’altro.
Ne discende che il Super Laziale non avverte questa problematica, che importanza ha se i rivali cittadini ambiscono a mete che noi neanche sogniamo, giocano tornei che noi guardiamo in TV? Noi abbiamo la nostra EL da onorare, e considereremo una stagione straordinaria (extra ordinem) una annata che ci veda in Champions.



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[disabitato]

@davide: esatto, non aspettavo altro che questo, anzi, non vedevo l’ora... ma ti dirò di più, in realtà ero allo stadio ieri sera.
Così va meglio?
Oggi ho scoperto che negare la realtà (la subalternità sportiva della SS Lazio nei confronti del sodalizio nato nel 1927) è profondamente Laziale.
Ho scoperto che chi ha L’Aquila tatuata sul cuore fortissimamente crede che, rimanendo così le cose (le politiche gestionali dei rispettivi presidenti) la Lazio potrà mai arrivare dove la Roma è arrivata ieri, sperando che null’altro faccia tra l’altro.
Ne discende che il Super Laziale non avverte questa problematica, che importanza ha se i rivali cittadini ambiscono a mete che noi neanche sogniamo, giocano tornei che noi guardiamo in TV? Noi abbiamo la nostra EL da onorare, e considereremo una stagione straordinaria (extra ordinem) una annata che ci veda in Champions.



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Io sventolo ancora il vessillo della bacheca.
È altresì vero che ormai parliamo di ordini di grandezza economici diversi.
Entrare costantemente in cl (rubando, sculando, meritando), avere una gestione economica praticamente fallimentare, essere proprietà di una banca, alla lunga, paga più di scudetti del bilancio ed oneste qualificazioni a coppe europee minori.

Questo, va sempre specificato, al netto della bacheca.
Ma fra tanti giri in cl e la bacheca, scelgo ancora la bacheca.
Ovviamente il sistema è in equilibrio fintanto che tu vinci e loro no.

[geddy]

Perché se non condivido un terrore del genere con te e con tutti gli altri fratelli di tifo che frequento da anni su questo forum con chi dovrei condividere?

La modalità di condivisione assume, purtroppo, i toni dell'imposizione, nel senso che l'allarme percepito è talmente assoluto e universale da auspicare che tutti abbiano un medesimo identico sentire. Ne discende un non capacitarsi che altri vivano il momento in un diverso (e, vorrei dire, più sereno modo. E lo dico da 'tragedista'). Come se una diga fosse esplosa e le acque, non più costrette, di un vasto bacino artificiale stessero per inondare la nostra amata Contea. Alcuni credono di percepire nitidamente il pericolo incombente e la tragedia ineluttabile, si allarmano per il fatto che molti non sono affatto allarmati e provano a metterli in guardia.

Io capisco che la forma di certi interventi può disturbare assai ma invito a badare alla sostanza: siamo molto preoccupati dopo la gara di ieri sera e condividiamo questa assoluta preoccupazione con altri laziali. Non la vogliamo imporre: semplicemente, fatichiamo a gestirla. Tolleriamoci, dunque. E "volemose bene", anche se non è sempre facile.

Siamo tutti preoccupati vero, ma leggere ad ogni intervento cge siamo subalterni a loro infastidisce. Ancor di piu quando questa inferiorita viene data per conclamata Franz. Ne discende che se il vaffanculo a Pomata e' implicito perche effettivamente Laziale imprudente, ma Laziale senza ombra di dubbio, il vaffanculo a Borgorosso diventa imperativo, perche' i suoi somigliano troppo a discorsi da romanista. Noi siamo i buoni e loro i cattivi, non e' mica tanto difficile. I buoni neanche nei film vincono sempre.

[SAV]

Paragonare questa Roma a quel depor è miope nella migliore delle ipotesi. La Roma non gioca sporadicamente la Champions, bensì sporadicamente la manca.

A me rode il culo quanto te (non dico di più perché mi sembra ti roda veramente tanto ), però non vedo l'espanyolizzazione della Lazio.

L'esempio del Depor è meno sbagliato di quanto credi.
I Galiziani hanno partecipato a queste edizioni della CL: 2000-01, 2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-05 e la remuntada contro il Milan risale al 2004, quando furono eliminati in semifinale da Porto di Mourinho.
Quindi, il Depor aveva partecipato a praticamente tutte le edizioni della CL quando fece il suo exploit.

[Davide]

Boh x me Borgo stai a fa na tragedia che non esiste...

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[SAV]

Questo, va sempre specificato, al netto della bacheca.
Ma fra tanti giri in cl e la bacheca, scelgo ancora la bacheca.

Anche per me la bacheca viene prima di tutto e, sono d'accordo con te, che bisogna pregare che a maggio si possano celebrare felicemente i 10 anni dell'ultimo titulo delle merde.

[gentlemen]

http://www.guerinsportivo.it/news/calcio/2018/04/11-1458163/molto_meglio_di_roma-dundee_united/

Molto meglio di Roma-Dundee United

di Stefano Olivari  // 11 apr - 12:32

La rimonta con il Barcellona è stata probabilmente la più importante del calcio italiano nella massima competizione europea, di sicuro la più grande impresa europea nella storia giallorossa. Anche se quel pomeriggio di 34 anni fa non va dimenticato e Pruzzo era degno di Dzeko....
Il tre a zero della Roma contro il Barcellona è stata la più grande rimonta nella storia del calcio italiano in Coppa dei Campioni-Champions League. Non l’unico tre a zero, ma l’unico ‘necessario’, quello che doveva ribaltare un quattro a uno nella prima partita. Una volta tanto il termine ‘impresa’ non è quindi usato a caso, perché quella della squadra di Di Francesco è stata un’impresa e non certo un miracolo visto l’andamento della sfida, anche quella dell’andata. L’attualità di Dzeko, de Rossi e Manolas ha quindi superato la storia, pur gloriosa, di Roma-Dundee United anche se il fascino della prima partecipazione alla massima competizione europea rimane nella memoria e Pruzzo non era inferiore a Dzeko, senza metterci a fare tutti gli altri confronti diretti che, ma con l'effetto nostalgia siamo di parte, secondo noi premiano la grandissima Roma dell'epoca.

È vero che quella partita era la semifinale della Coppa dei Campioni 1983-84, ma il peso specifico dell’avversario scozzese non era nemmeno paragonabile a quello di un Barcellona che non sta vivendo bene il dopo Neymar ma che sta per vincere in scioltezza il suo venticinquesimo campionato spagnolo, il nono di un’era Messi (meglio, Messi-Iniesta) condita anche da quattro Champions League e mille altri trionfi. Insomma, una squadra che ha avuto una serata sbagliata ma che rimane fra le migliori del mondo. E quel Dundee United? Nessun campione, nemmeno in rapporto alla storia del calcio scozzese, ma diversi buoni giocatori: il regista Bannon, i difensori Gough e Narey (autore del gol al Brasile a Spagna ’82), l’attaccante Sturrock. Anche se il segreto di quella squadra iperdifensiva, arrivata in vetta all’Europa a forza di difese eroiche, era Jim McLean, assistente di Jock Stein al Mondiale del 1982 e grande motivatore di giocatori di seconda fascia. Per dare un’idea delle differenze di budget, basta confrontare i premi per la qualificazione alla finale: 15 milioni di lire a testa per i romanisti, l’equivalente di circa un milione per gli scozzesi.

L’unico problema per Liedholm fu l’assenza di Falcão nella partita di andata, a causa di un infortunio. Ma si pensava che la differenza di cilindrata fosse sufficiente per ridurre il ritorno dell’Olimpico a una festa. Invece il primo tempo in Scozia fu terribile, con la Roma brutalizzata dal pressing del Dundee United nonostante fosse in formula iper-offensiva, con Bruno Conti a centrocampo insieme a Cerezo e Di Bartolomei, Chierico esterno più Graziani e Pruzzo di punta. I gol arrivarono però nel secondo tempo, opera di Dodds e Stark (con la collaborazione di Tancredi), e trasformarono una semifinale sulla carta morbida in un grosso problema. Eppure la fisicità del Dundee, che fece invocare l’antidoping al presidente romanista Viola (l’antidoping comunque c’era, all’epoca partiva proprio dalle semifinali), non era certo una sorpresa.

Nel ritorno dell’Olimpico, il pomeriggio del 25 aprile di 34 anni fa, Falcão fu della partita ma incise poco. Il Dundee United fu meno aggressivo che al Tannadice Park e con un ritmo più umano la superiorità tecnica dei giallorossi venne fuori tranquilla. Tancredi in porta, Nappi, Righetti, Nela e Maldera a centrocampo, Cerezo, Di Bartolomei, Falcão e Conti a centrocampo, Pruzzo e Graziani in avanti. Sullo zero e zero gli scozzesi ebbero un’occasione enorme con Milne, poi a metà del primo tempo un colpo di testa di Pruzzo mise la partita sul binario giusto. Prima dell’intervallo raddoppio del bomber e al 12’ del secondo tempo il gol del definitivo tre a zero: rigore fischiato da Vautrot per atterramento di Pruzzo e solita bomba di Di Bartolomei. Gli 80mila presenti gioirono, anche se in maniera non paragonabile a quella post Barcellona: comunque alla fine ci fu una mini-invasione di campo, che all’epoca non destò scalpore ma oggi sarebbe inimmaginabile e non soltanto in  Champions League.
Non sarebbe andata bene e peggiore sarebbe stato il lascito della partita con il Dundee United: la Roma era sì più forte degli scozzesi, ma Viola aveva avuto la bella idea di assicurare il passaggio del turno facendo avere 100 milioni di lire all’arbitro tramite un intermediario, il direttore sportivo del Genoa Spartaco Landini, che a sua volta si era rivolto ad un altro intermediario, tale ‘Paolo’ (Giampaolo Cominato). Un tentativo di corruzione che passò in cavalleria, per avvenuta prescrizione, ma che rimane una macchia su quella partita al contrario dell’arbitraggio di Vautrot che, totalmente estraneo ai fatti (i soldi non gli arrivarono mai né lui ne aveva mai saputo qualcosa), arbitrò bene e assegnò alla Roma un rigore nettissimo.
Tutti iniziarono a sognare la coppa nella finale da giocarsi proprio all’Olimpico, il 30 maggio, contro il Liverpool.  Vecchie storie, Roma-Barcellona è stata e rimarrà di tutt’altro livello.

[aaronwinter]

L'esempio del Depor è meno sbagliato di quanto credi.
I Galiziani hanno partecipato a queste edizioni della CL: 2000-01, 2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-05 e la remuntada contro il Milan risale al 2004, quando furono eliminati in semifinale da Porto di Mourinho.
Quindi, il Depor aveva partecipato a praticamente tutte le edizioni della CL quando fece il suo exploit.

Manfatti, SAV.
Chissà quelli del Celta Vigo come rosicavano pensando ad un destino da eterni subalterni.
"Proprio come l'Espanyol, e loro come il Barça"
Ed invece

[cartesio]

Forse un ripassino di italiano aiuta. Dalla Treccani:

subaltèrno agg. [dal lat. tardo subalternus, comp. di sub- e alternus «alterno»]. – 1. Che è subordinato, in sottordine e in diretta dipendenza, rispetto ad altri di grado maggiore, o anche, riferito a istituzioni e sfere di attività, rispetto ad altre di livello superiore:

A chi saremmo subalterni?

[franz_kappa]

"Subalterni" è un termine probabilmente infelice e borgorosso deve fronteggiare le inevitabili reazioni dei tifosi della Lazio.
Quello che borgo vuol condividere è la delusione, terribile, che deriva dal rilevare che xxxx e Lazio giocano su piani differenti, purtroppo.
La xxxx si qualifica stabilmente per la Champions e non di rado avanza sino ai turni a eliminazione diretta; la Lazio no.
Questo è avvenuto nell'ultimo decennio e questo, probabilmente, si confermerà nei prossimi anni.

In Italia la Lazio ha ottenuto più vittorie nelle competizioni Coppa Italia e Supercoppa ma la xxxx, nell'ultimo decennio, ha anche concretamente lottato per lo Scudetto.
La Lazio, al massimo, è arrivata terza.

La bacheca dice Lazio. Per ora.
Se si 'rompe' l'equilibrio, tuttavia, si romperà assai male, per noi.