Autore Topic: L' Ariberto furioso.  (Letto 1536 volte)

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Offline Frusta

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L' Ariberto furioso.
« : Venerdì 9 Marzo 2018, 14:08:21 »
Vabbè, lassamo perde le elezioni e parliamo di una (felicissima) ricerca che mi sta appassionando da quasi due anni.
Se andate a digitare su wikipedia il nome di Alberto Grapputo ci troverete scritto: "Genio e sregolatezza: Alberto Grapputo e il suo Ariberto Furioso / Mario Cavazza. - [4] c. : ill. ; 30 cm. ((Estr. da: Almanacco storico carmagnolese. - Carmagnola: Scolastica editrice, 1996. P. 19-22" e niente altro.
Al massimo, frugando ancora, ci potete trovare il nome di sua figlia Annarita, la bellissima ragazza Algida-cuore-di-panna del Carosello che fu e poi attrice di un qualche successo dei primi anni settanta di un paio di film di Lizzani. Poi niente altro.
Dell' Ariberto, tranne una decina di ottave pubblicate nell' almanacco di cui sopra, niente di niente.
Uno strepitoso poema cavalleresco iniziato nella prima metà degli anni quaranta e terminato un decennio dopo e che sembra un affresco dipinto quattro mani dal Tassoni e dall' Ariosto, perso o sepolto chissà dove.
Un pozzo senza fondo di ironia e di autoironia scavato da un genio folle che considera se stesso, la politica ed il potere di un mondo che l' opprime e lo assedia, attraverso la lente della sua sessualtà bislacca, ingenua e disperata, i cui pezzi di manoscritto, dietro le indicazioni di Mario Cavazza, un pittore novantaduenne dalla memoria spettacolare, sono riuscito a reperire parte a casa di un avvocato carmagnolese, parte a casa di sua figlia a Roma e parte nella biblioteca di un vecchio maestro elementare a Sgurgola, e che ho pazientemente trascritto (ora mi sto giocando le ultime diottrie terminando di copiare le note esilaranti in calce ad ogni pagina) e poi regalerò l' opera completa alla biblioteca comunale di Carmagnola.
Il appendice al poema una lettera ad uno dei suoi amori sparpagliati per la Penisola e una serie di ottave intitolata "La morte del Doge" in cui preconizza un paio di mesi prima dei fatti di Piazzale Loreto la morte di Mussolini, responsabile indiretto della morte dell'omologo (reale, non immaginario!) dell' Angelica ariostesca.

P.s.
Grapputo è stato un grecista appassionato, allievo di Lorenzo Rocci, e, nella sua parentesi romana, amico e frequentatore di Trilussa, Taggi, Pascarella, Jandolo eccetera, insomma del Gruppo dei Romanisti (intendo dire quello vero, che niente ha a che spartire con la monnezza trigoriese), e morto prematuramente in seguito agli strascichi di una affezione polmonare contratta in Russia durante l'infausta campagna che travolse migliaia di ragazzi della sua generazione.

Dice: e perché starobba la posti qui?  ;D
...
E perché no?  :P

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.