Autore Topic: Crescenzi  (Letto 801 volte)

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Offline Whistle

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Crescenzi
« : Martedì 30 Agosto 2011, 10:22:56 »
Luca Andrea Crescenzi, classe '92, é un fenomeno!
Guardate la sua scheda dal sito ufficiale della S.S. Lazio:
http://www.sslazio.it/i-tesserati/i-tesserati-20112012/luca-andrea-crescenzi.html

Addirittura a 6 anni era giá nelle giovanili della Juve e ha esordito in serie B a 8 anni col Crotone!
A 10 anni ha esordito in serie A col Modena! E' record!
 :o

Offline WombyZoof

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Re:Crescenzi
« Risposta #1 : Martedì 30 Agosto 2011, 10:37:44 »
er fijo de lequi ogni tanto gioca cor pc del padre
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Mazzola

Re:Crescenzi
« Risposta #2 : Martedì 30 Agosto 2011, 10:48:13 »
Come Sculli ! Uguale !

Offline SAV

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Re:Crescenzi
« Risposta #3 : Martedì 30 Agosto 2011, 11:10:41 »
Come Sculli ! Uguale !

Molto meglio di Sculli!
Questo, con 11 anni di meno, ha fatto la stessa carriera! :o
E poi Crescenzi è un difensore!  Guarda quanti gol ha fatto! :o  È veramente "un difensore che segna come un attaccante"!

Offline satanasso

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Re:Crescenzi
« Risposta #4 : Martedì 30 Agosto 2011, 15:17:35 »
Corriere dello sporco, pag. 3
a firma di Daniele Rincone.

Crescenzi, il predestinato

Quando si dice un predestinato. Ebbene sì, perché Luca Andrea Crescenzi, baby fenomeno della Lazio classe 1992, ha iniziato a calcare i campi di calcio già all’età di 6 anni. Come migliaia di altri giocatori, si potrebbe del resto chiosare. Non esattamente. Perché la prima maglia indossata non è stata quella di una squadretta di periferia, impegnata su campi di terra battuta abbrustoliti dal sole e induriti da pioggia e grandine, ma quella della Juventus. Fino a qui, niente di davvero speciale, si ribatterà. Eppure, già due anni dopo, a soli 8 anni, Crescenzi viene ceduto al Crotone. Per farsi le ossa, lui che, ancora prima di compiere 9 anni, aveva già raggiunto un peso di 60 chilogrammi, e un metro e settanta di altezza. Un predestinato, appunto. Con il Crotone, alle prese con avversari senza dubbio più esperti e smaliziati, che avrebbero potuto essere tranquillamente i suoi nonni, il nostro campione in erba colleziona 24 presenze, realizzando anche tre reti, tra le quali è impossibile dimenticare il gol in rovesciata direttamente su calcio d’angolo nell’accesissimo derby calabro contro la Reggina e la conseguente esultanza che lo ha reso da subito il beniamino della curva crotonese: orsacchiotto di peluche che spunta dai pantaloncini con la maglia del Crotone e una dedica speciale alla mamma (“mamma, ti volio tanto bene e prometo di esere bravo e ubidire). L’anno successivo, stagione 2001-02, la conferma di tutta la sua classe. Non più tenera e ingenua promessa, il novenne Crescenzi guadagna il rispetto dei suoi compagni e la considerazione del mister, che lo schiera in campo da titolare, 27 presenze in totale e stima pienamente ripagata dallo stesso Crescenzi che segna ben 5 reti. Dopo un exploit del genere, tutti si accorgono di questo ometto, che sul campo non si lascia intimidire da nessuno e che sembra aver guadagnato, tra gli 8 e i 10 anni, una invidiabile maturità agonistica. Così, nel 2002-03, il Modena lo acquista per rinforzare una rosa non all’altezza per affrontare un campionato come la serie A. Crescenzi non delude le attese, e anzi, oltre a confermare i suoi progressi, strappa una maglia da titolare, portando a 8 le sue realizzazioni in 31 presenze. A undici anni, nella massima serie, è record personale di segnature, con un peluche sempre più spelacchiato, e con una nuova dedica, simbolo della sua crescita intellettuale, oltre che fisica e tecnica (“mamma, ti voglio tanto bene e prometto di essere bravo e di ubbidire). Seguono tre stagioni di buon livello, tutte giocate sui campi della serie A, sebbene con tre squadre diverse (Chievo, Brescia e infine Messina). Crescenzi viaggia, matura esperienze, si afferma definitivamente nel panorama professionistico. A tal punto che, nel 2005-06, la Juventus lo rivuole con sé nella stagione del riscatto, dalla B alla A. “E’ l’ometto giusto per noi” aveva dichiarato Deschamps, caldeggiando presso la dirigenza il suo acquisto. Ma, alla soglia dei quattordici anni, qualcosa si rompe. Crescenzi appare diverso, irriconoscibile. Sul suo volto compare un’insolita peluria, accompagnata da bolle che potrebbero sembrare brufoli e macchie paragonabili forse all’acne, la sua voce sembra a molti più profonda. Sparisce il peluche che lo aveva accompagnato nelle sue precedenti avventure. Al suo posto compaiono riviste “di dubbio gusto”, per usare le parole di Gigi Buffon, con il quale Crescenzi passa ore in ritiro attaccato alla playstation. Crescenzi finisce in panchina, sempre più affranto. Qualcuno azzarda l’ipotesi che si tratti dell’adolescenza. Di un male di passaggio, tutto sommato: una fase transitoria nello sviluppo umano destinata a non lasciare segni negativi. Ma si tratta di una spiegazione che non convince i più. Eppure, proprio nel momento in cui si addensano più fittamente le nubi sul destino di un calciatore apparso da subito come un predestinato, la svolta. Nell’agosto del 2006, Crescenzi passa al Genoa. La trattativa è condotta in gran segreto, e secondo alcune voci sembra che a convincere il baby-campione a indossare la maglia rossoblu sia stata l’offerta di uno scarabeo 50 tutto cromato e con la marmitta modificata. Dopo un anno difficile, inizia la risalita: 11 presenze coronate da 4 realizzazioni, rilanciano il quasi 15enne Crescenzi nel circuito del calcio che conta. Altre quattro stagioni al Genoa, segnano la sua definitiva consacrazione. A diciannove anni, con 12 stagioni alle spalle giocate sui campi di serie A e B, Crescenzi passa alla Lazio, lasciando nei tifosi rossoblu un forte rimpianto e un amore altrettanto profondo. Con i colori biancocelesti, da gennaio 2011, Crescenzi parte subito titolare e conferma tutto il suo valore: 13 presenze e 2 gol. Alla vigilia di una nuova stagione, mister Reja ammette: “abbiamo puntato molto su Luca Andrea, la sua classe ci aiuterà nei momenti difficili”. Gli fa eco, Miroslav Klose, neoacquisto laziale: “Ho molto da imparare da Crescenzi, è un giocatore con una esperienza straordinaria. Potrebbe sembrare un giocatore al tramonto, ma non è così. Nonostante la sua non più tenera età, ha ancora tanto da dare. Per tutti noi è una chioccia, un punto di riferimento importante.” Gongola Crescenzi: “dopo 14 anni di calcio professionistico, molti mi chiedono cosa mi spinga ancora a continuare, a mettermi ancora in gioco. Io mi sento ancora un ragazzino, ho ancora gli stimoli giusti per fare bene.” Altro giro, altra corsa, quindi. Come quella della minicar 50 sulla quale Crescenzi si allontana agli 80 km/h dai campi di Formello, circondato dall’affetto dei suoi tifosi. Crescenzi, il baby fenomeno con una lunga storia alle spalle e una storia ancora più lunga di fronte a sé.
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

Offline Whistle

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Re:Crescenzi
« Risposta #5 : Martedì 30 Agosto 2011, 15:23:26 »
Ci leggono.
Daniele Rincone, qual'é il tuo nick?

Offline ammiraglio

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Re:Crescenzi
« Risposta #6 : Martedì 30 Agosto 2011, 15:49:56 »
rindone. si chiama daniele rindone e secondo me è pure bravino.
l'articolo è uno spasso, davvero.

il sito della ss lazio è gestito da una manica di ebeti, ma io referisco la versione sorf della vicenda: lequi.
uno come guarda nel futuro e riscrive il passato, tra un giro palla e un colpo di testa di allegerimento al portiere.
lequi in questo caso ha voluto riscrivere il passato di crescenzi, ispirandosi alle perpipezie degli eroi dei vari libri galattici di douglas adam.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline satanasso

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Re:Crescenzi
« Risposta #7 : Mercoledì 31 Agosto 2011, 14:17:40 »
Attenzione! Hanno cambiato la schermata...allora ci leggono davvero! La segnalazione di Whistle e l'articolo di Rincone (O0) avranno prodotto i loro effetti?
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