È roba fresca di stamani,
ci vorrebbe oizaL,
altrimenti s'aspetta fiduciosi.
Intervista al campionato
Il Milan è più squadra
L'Inter rischia in avvio
l pronostico sul torneo che sta per cominciare, partendo dai campioni d'Italia: sono favoriti perché sanno attaccare anche senza attaccanti, almeno per quanto visto in estate, e perché le rivali non si sono rinforzate abbastanza. Ma le percentuali di successo andranno aggiornate alla fine del mercatodi GIANNI MURA
Pronto alla lettura della palla di lardo?
"Milan 40%, Juventus 15, Inter, Lazio e Napoli 11, Roma 3".
Mica tanto pronto: il totale fa 91.
"Ben detto. C'è ancora una settimana di mercato. Posso leggere in una palla di lardo, ma nella testa di Moratti, di Marotta, di Galliani, di chi volete no. Che ne so io se torna Kakà di qua o arriva Alex di là".
E come facciamo?
"Aggiornerò le previsioni alla seconda di campionato, nella nota rubrica".
Che lardo è?
"Un lardaccio anonimo da quattro soldi preso al supermercato".
Le sembra una cosa seria?
"Mi sembra una cosa in sintonia col periodo di crisi. Tutti risparmiano e risparmio anch'io, tanto più che è lardo da leggere, mica da mangiare".
L'anno scorso aveva sentenziato: Inter 70% e il resto fate voi. Al Milan aveva dato un misero 7% e sappiamo com'è finita.
"Ho sottovalutato le capacità diserbanti di Mourinho, questo sì è grave perché pensavo di averlo inquadrato per benino. E non mi convinceva la difesa del Milan. Non commetterò lo stesso errore. Do più possibilità al Milan perché, per quel che ho visto finora, è più squadra delle altre, riesce ad attaccare bene anche quando mancano gli attaccanti. Allegri ha un anno d'esperienza in più e comunque al debutto se l'è cavata bene. Il centrocampo
è vecchiotto, ma basterà un po' d'alternanza. Manca Mister X, come lo chiamano. Sarà Aquilani o Montolivo o Kakà? Più facile il primo, costa meno".
A proposito di costi, è ammissibile lo sciopero dei calciatori?
"Sì. E non è dovuto, come vorrebbero far credere Galliani e Calderoli, al contributo di solidarietà. Se c'è una buona notizia in questa stagione, oltre al lavoro di Prandelli in Nazionale, è quella di Tommasi presidente dell'Aic. E' una persona seria. Aggiungo, non richiesto, che io sciopererei volentieri, meglio se in foltissima compagnia, contro un certo uso delle parole. Contributo per tributo, e poi quale solidarietà? Quella che hanno sventrato coi tagli della Finanziaria? Dai e dai, hanno trovato anche il modo di levarsi dai piedi 25 aprile e 1 maggio, due date che fanno parte della storia. Ne vogliamo parlare oppure no?"
No. Parliamo di Eto'o? Come vede la faccenda?
"Al posto suo avrei timore solo di essere rapito. Non è evento raro, in Daghestan. Anzhi".
Non si metta a fare lo scemo con le parole. Quanto ci rimette l'Inter?
"Molto. Non in termini economici. Un tempo i soldi li avevamo noi, adesso ne abbiamo meno e altri ne hanno moltissimi. Ho letto di un argentino a me sconosciuto, Conca mi pare si chiami, che gioca in Cina ed è il terzo più pagato al mondo. Il campionato russo è pieno di extrarussi e vent'anni fa non ce n'era uno. Un domani, si sveglia un miliardario nel Qatar e decide di allestire la squadra dei sogni. Chi glielo impedisce? E perché impedirglielo, se quel che conta sono i soldi?".
Se non le spiace, torniamo al calcio.
"Anche questo è calcio, se non vi spiace".
Forse, ma non quello che piace a noi.
"Però conviene abituarsi all'idea. Soliti discorsi: il vivaio. Dicono che il bisogno aguzza l'ingegno. In Italia, calcisticamente parlando, il bisogno lo vedo ma l'ingegno no. Vedo, con preoccupazione, molti segnali di nervi tesi prima ancora che si cominci a fare sul serio".
Tipo?
"Tipo De Laurentiis che si comporta da cafone in Lega e poi lo ammette, precisando però che era a casa sua. Nel suo condominio, semmai, perché la Lega è sua per un ventesimo e gli altri 19 inquilini li ha definiti alla Cambronne. Tipo Cellino, che ha già licenziato Donadoni per mantenersi in media. Tipo Zamparini, che per qualche fischio ha detto che non farà più il presidente, e qui non bisogna credergli. Prima licenzi Pioli, non ci tenga in ansia, poi vedremo. Tipo il triangolo Mad (Moratti-Agnelli-Della Valle): mesi che se ne dicono, senza un'ombra d'ironia. Tipo le contestazioni già attuate contro Reja e Mihajlovic. Tipo Milanetto, che non può più giocare nel Genoa perché l'hanno deciso i tifosi, sono loro a dare la patente di degnità e indegnità, e contrariarli non conviene. Piccoli talebani crescono".
E allora?
"Allora niente, ma tanto vale dire le cose. Se poi volete approfondimenti sulle percentuali, eccomi: il Milan ha puntato su un giovane, Abate, enormemente migliorato. Dietro è in attesa Mexès e di El Shaarawi si parla benissimo. Non avrei ceduto Pirlo a nessuno e tantomeno a una diretta concorrente, ma Seedorf se vuole può recitare la parte, non per niente lo chiamano Professore. Più distanziata la Juve, che si vede a sprazzi ma qualcosa di buono si vede. Basta non si parli di 4-4-2, che forse solo il Brasile di Vicente Feola si poteva permettere (se Zagalo arretrava un po'). In qualche rovesciamento di fronte, perfino in 6 contro 3, ho visto la Juve che vorrebbe Conte. Un 4-4-2 come quello di Delneri nel primo Chievo, con gli esterni rapidi ad aggiungersi in avanti. Serve un difensore centrale, come il pane. Alex non mi entusiasma, meglio Lugano che forse va alla Lazio. Non mi è chiaro l'impiego che s'intende fare di Vidal. Dieci anni fa dire che in uno squadrone italiano ci sarebbero stati due terzini svizzeri equivaleva alla fantascienza. Adesso è realtà (Lichtsteiner ok, ma Ziegler?). Molto dipende da quanto Conte riuscirà a farsi seguire, e da quanto lo sosterrà la società: le partenze di quest'anno dicono che erano sbagliati gli acquisti dell'anno scorso, se non tutti quasi. Dopo due settimi posti, la Juve è affamata e Vucinic un ottimo acquisto".
Mette l'Inter sullo stesso piano di Lazio e Napoli. Come mai?
"Nell'Inter ci sono ancora alcuni tasselli da riempire. Sneijder va o rimane? Milito è quello dell'anno scorso o di due anni fa? Alvarez mi sembra un po' tenero, Castaignos acerbo ma con buoni numeri. Molti dicono che la difesa a tre non s'addice all'Inter. Può darsi, ma non è questo il punto. Il punto è che Gasperini, della cui competenza non dubito, si troverà ad assemblare la squadra a campionato già in corso e non è facile, quando le pedine da inserire sono più di una e il calendario è nemico degli esperimenti".
Prevede una sorta di Benitez-bis?
"Prevedo una partenza non entusiasmante. Se Moratti pensa al cosiddetto fair-play economico sono il primo a dargli ragione. Ma non si può dire che senza Eto'o l'Inter ha la stessa forza. Senza Eto'o l'Inter avrebbe stentato ad arrivare in Uefa. Leggo di indecisioni tra Tevez, Lavezzi e Zarate. Evidentemente a Moratti piacciono i piantagrane. Meglio Forlan, semmai. Ma l'uomo da prendere era Sanchez, in assoluto, per una grande. Costava, sì, ma certamente non era una patacca e si stava tranquilli per 7-8 anni".
Al posto dei Pozzo, l'avrebbe venduto?
"A malincuore, sì. L'Udinese ha ceduto un pezzo importante in ogni settore. Ma Guidolin saprà allestire una squadra di cui essere orgoglioso e tra un anno gli venderanno qualche altro pezzo pregiato. E' il destino dell'Udinese e in Friuli lo sanno, nessuno li ha mai illusi dai tempi di "O Zico o Austria" in qua".
Le romane e il Napoli.
"Mi piace parecchio la Lazio, ha fatto un mercato intelligente. La fisicità di Cissé e l'astuzia di Klose porteranno molti gol. Forse manca un buon centrocampista in più. A proposito, mezza serie A voleva Parolo e sembra resti a Cesena, e il Cesena ha fatto un mercato da squadra medio-alta. Mutu, addirittura".
E quindi?
"Cesena è troppo vicina a Rimini. Non per i miei gusti ma per quelli di Mutu. Mai dire mai, anche se ho perso il conto delle sue ultime spiagge".
Restano Napoli e Roma.
"Torno a dire che il Napoli ha già fatto un miracolo l'anno scorso. S'è rinforzato dietro, con Fernandez e Britos. E in mezzo, con Inler e Dzemaili. Ha tenuto Hamsik. Credo manchi in panchina una punta forte, che garantisca un certo numero di gol. Mi pare che Mazzarri abbia la rosa non meno vasta, rispetto ad altre grandi, ma con più differenza tra titolari e riserve. Hanno pure, lui e la squadra, un tifo caldo come nessun altro. Quanto alla Roma, sembra in mezzo al guado tra vecchi e giovani, tra passato e futuro, tra Totti e Lamela (o Bojan), tra Ranieri e Luis Enrique, tra Barcellona e Trigoria. Penso che serva tempo per capire la serietà del progetto e temo che, prima che si capisca, possa succedere di tutto".