Autore Topic: Ho cominciato a morire.  (Letto 3697 volte)

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Giglic

Ho cominciato a morire.
« : Domenica 21 Agosto 2011, 16:30:10 »
Non voglio sembrare melodrammatico, ma per la prima volta ho sperimentato la mia morte.  Non ovviamente nel senso fisico, né nel senso mentale, ma proprio della mia vita, intendendo con questa parola quell’insieme di esperienze, ricordi ed affetti che forma e progetta ognuno di noi.
Vengo però al dunque, che un post in un forum non è un romanzo: con la mia famiglia facevamo quella che veniva una volta chiamata villeggiatura ad Alba Adriatica, in un albergo appena costruito all’epoca, l’hotel Caravel. Era bellissimo, con il giardino fatto con ciotoli arrotondati, una scala enorme per entrare nella hall, stanze bellissime ed un ristorante che è sempre stato di qualità. Il bar, insieme con i giochi ed il tavolo da ping pong sul quale ho imparato questo sport era di sotto. A 100 metri dal mare, ci si andava a piedi attraversando una neonata pineta con alberi bassi e fittissimi. Era gestito da una famiglia “strana” per l’epoca: lei, ravennate e di mestiere albergatrice; lui, Olandese (Voogt credo fosse il cognome) cuoco, sorridente e rosso come tutti gli olandesi dovrebbero essere. In quell’albergo ho praticamente passato almeno tre settimane (allora si poteva fare, con due stipendi da impiegati statali) di luglio degli anni dal 1972 (anno della fondazione dell’albergo) al 1986. Da quando arrivare ad Alba Adriatica voleva dire fare il passo delle Capannelle (vomitando anche l’anima, a 4 anni) fino alla galleria del Gran Sasso. Dal periodo in cui ero figlio unico (mio fratello è del 1976) all’adolescenza ed alle discoteche. Due episodi in particolare, tra i tanti che ricordo con precisione fotografica: i mondiali del 1982, visti con un ragazzo poco più grande di me e Lazialissimo (credo si chiamasse Saverio: è incredibile, ho visto tante partite con lui, ricordo benissimo fisico ed abbigliamento e persino la via di Roma dove abitava, in zona Corso Vittorio: ma sul nome non sono sicuro): le emozioni intensissime di quel mondiale, quel Brasile fenomenale su cui vorrei aprire un topic “filosofico”, e la hall piena per metà di tedeschi, che tifarono per noi contro il Brasile, contro di noi nella semifinale con la Polonia, ma che dopo il “nur eins, bitte”, scritto da mio padre dopo la finale a caratteri cubitali nel locale ristorante festeggiarono con noi ubriacandosi serenamente. Ah, durante la semifinale era ospite anche un francese nell’albergo: venne schifato da entrambe le nazionalità ☺
Il secondo ricordo è stato il primo sentimento verso una donna: non dico uno stimolo (di quelli ce ne sono stati a migliaia prima, qualcuno anche soddisfatto ☺), ma una voglia di stare con lei e di godere della sua presenza non solo fisica: era la figlia di uno dei negozianti di chincaglierie quella via, della mia età, con la quale due anni dopo – 1984 - strinsi quella che verrebbe chiamata “un’affettuosa amicizia” non solo fisica ma anche (e qui era la vera novità per me) intellettuale. La pineta che cresceva ci vide abbracciati spesso, non solo e non necessariamente per “pomiciare”. Di lei conservo il libro Shout! – la vera storia dei Beatles (o meglio, la copia che mi regalò, visto che io l’avevo già comprato), con una dedica che ancora oggi mi fa fermare e riflettere, ed una corrispondenza fermatisi quando poi  le nostre vite sono inevitabilmente continuate su strade molto distanti. Bene, venerdì sono stato di nuovo ad Alba Adriatica. A parte il fatto che è diventata Rimini (ma sarebbe stato ingenuo credere il contrario), sono andato sparato di nuovo in quella via, cercando di nuovo Albergo e negozio (non i gestori, che ormai credo siano abbastanza in là con gli anni, per usare un eufemismo). Bene, il negozio è chiuso con un affittasi grosso così sopra, e l’albergo non esiste più. Al suo posto è stato costruito un palazzo di quattro piani. La non esistenza dell’albergo, in particolar modo, mi ha colpito come un cazzotto sullo sterno. Quando ho visto tutto questo, io sono morto. O almeno, questo è quello che ho sentito.
Ed allora, per elaborare questo momento di “sorrow” (scusate, non mi viene in mente una parola italiana altrettanto efficace – lutto dice cose diverse per me), ho riletto quella dedica. E’ così bella che ho seriamente pensato di pubblicarla, anche per rendere merito ad una persona che per me è stata comunque speciale, Ma mi sono vergognato.
Grazie, se avete letto fin qui, per aver raccolto il mio sfogo.

jumpingjackflash

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #1 : Domenica 21 Agosto 2011, 16:35:37 »
bellissima storia e bellissimo ricordo anche per me Shout! lettura della mia adolescenza  :)

grande G

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #2 : Domenica 21 Agosto 2011, 18:48:01 »
Capita!
Sul suolo dove era la casa con giardino, dove ho vissuto una decina d'anni da 5 ai 15, ora vi scorre Viale della Primavera.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

sfumatura

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #3 : Domenica 21 Agosto 2011, 19:06:12 »
Dicci la dedica...si capisce che hai voglia di scriverla e chi ha letto il post ha piacere di conoscerla....e l'autrice non resterebbe male a sapere che le hai dedicato uno spazio di cuore, anche a distanza di anni :)

Offline aquilafelyx

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #4 : Domenica 21 Agosto 2011, 19:08:35 »
M'illumino di Lulic

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Offline BobLovati

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #5 : Domenica 21 Agosto 2011, 19:10:49 »
di storie cosí ne ho vissute troppe per raccontarle; poi vi tolgo in anticipo il gusto di fare gli str...ani, e vi dico che, data l´etá, è chiaro che di storie da raccontare ne abbia ... troppe    ;) 
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Offline aquilafelyx

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #6 : Domenica 21 Agosto 2011, 19:20:43 »
io sono resuscitato quando ho incontrato una mia ex 30 kg dopo ;D
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POMATA

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #7 : Domenica 21 Agosto 2011, 20:58:24 »
Dicci la dedica...si capisce che hai voglia di scriverla e chi ha letto il post ha piacere di conoscerla....e l'autrice non resterebbe male a sapere che le hai dedicato uno spazio di cuore, anche a distanza di anni :)

Siamo un forum di portieri ;D ;D ;D

Offline hidalgo

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #8 : Domenica 21 Agosto 2011, 21:31:16 »
bella storia, come tutte quelle di vita vissuta che trasmettono e ricordano emozioni genuine ed un tempo che ormai non torna piu'...
complimenti Giglic....
di cuore....

...
...
ma' mo' hai da caccia' fora sta dedica.... O0

Offline BobLovati

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #9 : Domenica 21 Agosto 2011, 21:58:18 »
Siamo un forum di portieri ;D ;D ;D

parla pe´te, abbellooooooooooooo   >:( 


 :P
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Offline robylele

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #10 : Domenica 21 Agosto 2011, 22:21:09 »
il post é bello, ma di cose così ne capitano tante.

fregatene, tutto ha una fine.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
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Offline BobLovati

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #11 : Domenica 21 Agosto 2011, 22:29:52 »
il post é bello, ma di cose così ne capitano tante.

fregatene, tutto ha una fine.

vabbé, peró ne troppo, né troppo poco, noo  :-X
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BobCouto

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #12 : Lunedì 22 Agosto 2011, 02:31:56 »
Ti capisco: t'hanno spezzato un filo che ti legava, in modo plausibile, all'infanzia.

Offline Chuncho

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #13 : Lunedì 22 Agosto 2011, 04:09:19 »
Topic bellissimo!
Alla fine tutti diventa un ricordo, magari tutti belli come il tuo!

Aquilotta del Nord

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #14 : Lunedì 22 Agosto 2011, 08:54:50 »
Però sono emozioni e sensibilità come queste che rendono la vita degna d'essere vissuta, secondo me.
Bellissimo racconto, un abbraccio sincero.

P.S. Baci da Rimini  :D

sfumatura

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #15 : Lunedì 22 Agosto 2011, 09:20:32 »
Siamo un forum di portieri ;D ;D ;D

ahahahahaha
se ci dice cosa c'era scritto sulla dedica, questo topic può arrivare anche a 20 pagine...ahahahhaahha

Offline NoSurrender

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #16 : Lunedì 22 Agosto 2011, 20:26:11 »
E' un post davvero bello,Giglic. Commovente e anche molto proustiano.

Mi hai fatto venire subito in mente la chiusa de "La strada di Swann", che mi è sempre piaciuta tantissimo e sentita terribilmente mia : "I luoghi che abbiam conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio, nel quale li situiamo per maggiore facilità. Essi sono solamente uno spicchio sottile fra le impressioni contigue che costituivano la nostra vita d'allora; il ricordo d'una certa immagine non è che il rimpianto di un certo minuto; e le case, le strade, i viali, sono fuggitivi, ahimè, come gli anni".

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Offline jegue98

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #17 : Lunedì 22 Agosto 2011, 21:59:31 »
Bello Giglic mi ha fatto piacere leggere questo post.
Mentre leggevo il tuo racconto mi sono venute in mente, oltre ad alcune immagini della mia infanzia, le scene di un film speciale, Nuovo Cinema Paradiso.
Quando il protagonista ormai adulto, ritorna in paese ed assiste alla demolizione del vecchio cinema.
La carrellata di inquadrature sui volti dei protagonisti che assistono impotenti all'evento è di una malinconia infinita. Probabilmente la stessa sensazione che hai vissuto tu qualche giorno fa.
Mi dispiace... anche queste "emozioni" dobbiamo provare prima o poi.
Ti auguro di non dimenticare mai tutto quello che hai vissuto in quell'albergo.
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Offline chemist

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Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #18 : Martedì 23 Agosto 2011, 00:56:43 »
E' vero che di cose del genere ne capitano a iosa, ma e' sempre intenso, per ognuno di noi che le prova, quel senso di profonda tristezza che accompagna la scoperta del tempo che avanza.

5 anni fa ritornai sulle dolomiti, nel paese di mio padre. Un luogo (la val di fiemme) in cui ho passato praticamente tutte le estati dal 1969 al 1987. Mi ricordavo nitidamente un luogo su di un torrente dove sovente organizzavamo picnic e barbecue. Era per me un paradiso, dove poter saltare sui massi arrotondati, fare il bagno nell'acqua gelida e cristallina e mangiare lamponi selvatici. Sapevo bene dove era, ma su quella strada non sono piu' riuscito a trovare il punto. C'era un boschetto di abeti sulla destra, prima di un tornante, dove partiva una stradina sterrata che in 200 metri portava al luogo segreto. Niente. Niente boschetto, il torrente completamente stravolto da lavori di imbrigliatura, niente piu' massi su cui saltare sopra, niente lamponi.
Ha stento ho trattenuto le lacrime pensando che il mio paradiso era stato violato cosi' brutalmente.

BobCouto

Re:Ho cominciato a morire.
« Risposta #19 : Martedì 23 Agosto 2011, 01:32:52 »
E' un post davvero bello,Giglic. Commovente e anche molto proustiano.

Mi hai fatto venire subito in mente la chiusa de "La strada di Swann", che mi è sempre piaciuta tantissimo e sentita terribilmente mia : "I luoghi che abbiam conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio, nel quale li situiamo per maggiore facilità. Essi sono solamente uno spicchio sottile fra le impressioni contigue che costituivano la nostra vita d'allora; il ricordo d'una certa immagine non è che il rimpianto di un certo minuto; e le case, le strade, i viali, sono fuggitivi, ahimè, come gli anni".

Ecco, così è spiegato meglio che mai.

Tempo fa, sono tornato nel luogo dove ho vissuto i primi anni della mia vita, cambiammo casa nell'estate del '74, io avevo appena terminato la seconda elementare (e vinto uno scudetto, sono periodi intensi e di scoperta del mondo di cui ricordo tantissime cose).
La mattina andavo a scuola a piedi, da solo, era un breve tratto. Altri tempi.
Insomma, una sera che andavo al lavoro e passavo lì vicino, ero in anticipo e ho deviato. Ho lasciato la macchina sotto "casa" e ho ripercorso, a piedi, quel tratto. Come allora. Ho rivisto particolari che erano sepolti nella mia mente ma sono tornati alla luce in un attimo, appena erano di nuovo davanti a me.
Ma di percorrere quella strada non ne avevo motivo: non stavo andando a scuola: il mio era solo un tuffo, improbabile, nel passato.
Sono state sensazioni struggenti, violente.
Ecco, io credo che la sparizione del "dove" e quella del "senso" di quel dove, siano la stessa cosa.
Un luogo immutato deve esserlo anche nel "senso" che ha. L'altalena dei miei cinque anni, per dire, era ancora dove l'avevo "lasciata". Ma non era più lo stesso oggetto.

C'è un luogo dell'infanzia che è rimasto immutato, nella funzione (con qualche variante estetica) e nel "significato". Ci torniamo domenica prossima, e per me fanno quarant'anni dalla prima volta. E, per questo, quella passeggiata sui marmi, prima e dopo, vale quasi più di tutto il resto.