Allora,qualche appunto sparso dalle vacanze a Cipro Nord, se a qualcuno può interessare sapere qualcosa di una meta tutto sommato piuttosto inconsueta.
Intanto il
resort che abbiamo prenotato, in un posto dal nome impronunciabile, Karaoðlanoðlu, si è rivelato un posto davvero bellissimo, dal fascino retro. Avevamo un bungalow a tre metri dal mare e la notte si sentiva solo lo sciabordio delle onde. L’anziano proprietario è una persona speciale e benché io sia un medico e quindi, ovviamente, a dir poco scettica sulle terapie alternative, mi sono sottoposta a due sedute di Reiki con lui (del tutto gratuite). Deve aver percepito in me qualcosa, credo, perché in effetti ero molto preoccupata per uno dei miei fratelli che sta male ( ora finalmente si è capito cosa ha e quindi la situazione è migliorata, ma si stava sottoponendo a TAC e altri accertamenti proprio mentre io ero in vacanza ) e quindi le mie energie dovevano essere riconoscibilmente disastrose. E sarà l’effetto placebo, ma una delle giornate più serene è stata dopo una di queste sedute di trasmissione di energia positiva…
Voce
temperature: le temperature di giorno salivano a 44-45 gradi quindi servono chili di integratori di potassio, che io avevo con me (previdente
) perché sennò nessun Reiki può prevenire colpi di calore o aritmie cardiache fatali per i cardiopatici
La temperatura dell’acqua è impressionante : pare di stare in una vasca da bagno e all’ingresso in acqua nemmeno rinfresca, saranno 31 gradi almeno in superficie e sotto poco di più. A me piace da morire perché si può rimanere tantissimo in acqua, nuotare, guardare i fondali con la maschera ( i tanti pesciolini e le oloturie entrati dal Mar Rosso con la cosiddetta migrazione Lessepsiana,attraverso il canale di Suez), sguazzare senza pensare a nulla e senza aver mai freddo. Alcune spiagge (abbiamo esplorato con un’auto a nolo tutta la costa Nord e tutta la penisola di Karpaz ,quel “dito” a Est, sono meravigliose, acqua cristallina,caldissima, pochissime persone, con il disastroso sviluppo edilizio che fortunatamente si ferma ad un certo punto (anche per ragioni politiche inerenti la risoluzione dei problemi dei terreni espropriati ai greco-ciprioti). Purtroppo sono devastate,in alcune baie, dalla plastica che in parte proviene dall’incuria dei locali, in parte gli arriva, grazie a correnti particolari, da Egitto, Siria e soprattutto Libano. Ci piangeva il cuore a vedere spettacoli simili, che sembravano prese da un film post-apocalittico e invece è quello che la nostra cultura sta lasciando ai suoi figli. Ed è curioso, poi, vedere ragazzi che si impegnano nel Turtle Project, che protegge i tantissimi, mai visto niente del genere, nidi di Caretta caretta e di Chelonia mydas che addirittura si possono vedere fra i lettini e gli ombrelloni dei bagnanti! Abbiamo assistito all’apertura di un nido: i ragazzi tirano fuori le tartarughine, piccolissime e perfette, le segnano con un chip e poi le metteranno loro in mare al momento opportuno, tentando di far diminuire almeno all’inizio il numero delle morti, dato che poi ci penseranno i predatori, la plastica che mangeranno scambiandola per meduse, l’inquinamento, ecc. a farne strage. Ce la farà comunque solo una su mille, come nella canzone. Tristezza.
Voce
piante e animali selvatici : a parte le tartarughe, abbiamo visto un camaleonte attraversare una strada di collina, lui pensava di essere invisibile sull’asfalto, ma dato che questo per le auto è uno svantaggio e lui non lo sa, lo abbiamo gentilmente riportato verso i cespugli a lato, cosa che non ha mostrato di apprezzare molto
anzi si è incavolato, ma speriamo di averlo salvato dallo spiaccicamento…
Bellissimi i cipressi selvatici che non hanno la forma degli “alberi pizzuti” di cimiteriale fama. D’altra parte,dove vedere cipressi se non a Cipro?
Visto anche qualche uccello locale,un giorno ho sentito il mio consorte gridare: “Un Coracias Garrulus,da quanto tempo non ne vedevo uno!”. Sarebbe la Ghiandaia marina, così tanto per dire come sono le mie vacanze col professore ordinario di Zoologia a Scienze Naturali. Comunque è come avere una guida naturalistica in ogni momento e in ogni luogo, non è male…
Voce
castelli : ce ne sono di bellissimi,ne abbiamo visitati quattro o cinque a rischio della vita perché le temperature mal si conciliano con le salite ripide o la permanenza su bastioni dal sole a picco. Essendo a stento sopravvissuta, posso dire che il Castello di Sant’Ilarione che svetta sulla catena costiera alle spalle della costa Nord dove eravamo, dietro Girne (Kirenia), è fantastico, così arrampicato, movimentato, pare un castello delle favole e arrivandoci dà un’impressione di dejà-vu : infatti sembra sia quello che un certo Walt Disney ha scelto come modello per il castello di Biancaneve. Insomma un’emozione un po’ di celluloide, un po’ pop, un po’ infantile per un monumento molto interessante e bellissimo. Arrivare in cima è un’impresa ma ne vale la pena.
Voce
Nicosia-Lefkosa: una delle capitali ancora tristemente separata da una frontiera. I monumenti della parte turca sono splendidi, in particolare il Caravanserraglio medioevale, Büyük Han, che è stato ristrutturato quindi è spettacolare, anche se io preferisco il fascino delle rovine famagostiane (vedi dopo).
Voce
Salamina: bellissimo sito archeologico molto vasto, che non è la Salamina della battaglia ovviamente. Da vedere.
Un vero luogo magico è la città di
Famagosta , ora Gazimağusa, con i suoi meravigliosi palazzi lasciati morire e andare in rovina, a parte la cattedrale gotica in stile francese divenuta una moschea. Da ogni parte della città, sorprendentemente deserta, comunque anche qui con pochi turisti, spuntano queste rovine che ancora conservano l’antica bellezza, la finezza architettonica veneziana, le splendide mura, il colore meraviglioso della pietra. E dall’altra parte della città, inavvicinabili ed intoccabili si stagliano i palazzi moderni di Varosha, che i greco ciprioti abbandonarono nel 1974 pensando di tornarvi dopo 24 ore e invece sono rimasti così, come in un tempo che si è fermato, come una moderna Pompei senza lava e senza persone. Ed infine, le rovine del castello di Otello, dove si dice Shakespeare abbia ambientato la sua tragedia e dove, per chi li sappia percepire, risuonano e riecheggiano fantasmi delle nostre emozioni più confuse e forti: il sentirsi traditi, la gelosia e l’amore mescolati insieme, l’odio e la disperazione, gli intrighi, la perdizione cui tutto questo conduce che poi è una rovina interiore. E i ruderi di Famagosta diventano i resti dei nostri sentimenti e delle nostre storie, ma alla fine ci raccontano che le macerie dentro di noi altro non sono che la vita stessa che abbiamo vissuto.
Voce
persone: i turco ciprioti sono delle persone gentilissime e splendide, stessa impressione che avevo riportato ad Istambul in Turchia.
E, last but not least, voce
gatti (per disabitato, giamma, Gatta, Schwitters, Holly) : per la riuscita della mia vacanza è fondamentale vedere lo stato di questi ed altri animali domestici, perché mi ci sento male. Devo dire che tutti i gatti ciprioti sono trattati benissimo, sono moderatamente cicciottelli, al nostro Hotel c’era un apposita struttura di metallo per il Cat feeding, anche se noi un po’ di cibo quando venivano alla tavola glielo davamo comunque, anche se in teoria non si poteva… ma come si fa a resistere?
Vedevo che sia il nostro albergo che molti ristoranti mettono gli avanzi per i gatti, insomma gatti piuttosto felici. Molte gatte, poi, hanno un pezzettino dell’orecchio tagliato, segno che viene lasciato per rendere noto che sono state, civilmente, sterilizzate. In giro pochissimi cani randagi e ho anche visto molti negozi di articoli per animali e veterinari.
Nel complesso,credo che Cipro Nord vada apprezzata, capita, così un po’ lontana dalla pazza folla, con molte contraddizioni e il fascino di un luogo ancora non troppo omologato al turismo di massa, ma nemmeno abbastanza impostato ad un turismo colto ed eco-consapevole. Forse l’incertezza sul proprio futuro, così forte per i turco ciprioti per la situazione internazionale che li riconosce solo come invasori ed usurpatori, con il rischio di dover lasciare tutto, li lascia in questa specie di limbo propositivo. Vale la pena andare ora, prima che pub irlandesi,ristoranti finto-italiani, discoteche e bar rumorosi sul mare, più lo sfruttamento edilizio selvaggio rovinino anche questo angolo del Mediterraneo (vedi alcune località della Grecia o della Spagna e dell'Italia stessa),ma con la consapevolezza che bellezza e bruttezza possono essere sempre dietro l’angolo,l’una o l’altra separate o mescolate, come a Famagosta.
E buone vacanze a chi le sta godendo ora o a chi sta per partire!
