Autore Topic: Per non dimenticare  (Letto 2924 volte)

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Giglic

Per non dimenticare
« : Martedì 2 Agosto 2011, 09:09:14 »



Per il secondo anno consecutivo nessun esponente del governo alle commemorazioni.

schwitters

Re:Per non dimenticare
« Risposta #1 : Martedì 2 Agosto 2011, 09:11:04 »
E' meglio.

bak

Re:Per non dimenticare
« Risposta #2 : Martedì 2 Agosto 2011, 10:08:38 »

Per il secondo anno consecutivo nessun esponente del governo alle commemorazioni.

L'unica persona autorevole che poteva presentarsi su quel palco è Napolitano; il resto fuffa dall'uno e dall'altro schieramento.
Poi se ci fanno il piacere di togliere il segreto di stato, tutto potrebbe essere più chiaro.

Giglic

Re:Per non dimenticare
« Risposta #3 : Martedì 2 Agosto 2011, 10:11:03 »
L'unica persona autorevole che poteva presentarsi era Napolitano; il resto fuffa dall'uno e dall'altro schieramento.
Poi se ci fanno il piacere di togliere il segreto di stato, tutto potrebbe essere più chiaro.

Tu dici quello che voleva levare Prodi e Berlusconi ha bloccato?

Vedi, secondo me non è importante CHI presenzia, ma IL RUOLO che ricopre. Se le istituzioni centrali non presenziano ad una commemorazione del genre, manca lo stato, non B. o Napolitano o Maroni etc etc.


bak

Re:Per non dimenticare
« Risposta #4 : Martedì 2 Agosto 2011, 10:25:24 »
Concordo. Ma trattandosi di strage compiuta da alcuni pezzi dello Stato, qualunque presenza sarebbe una presa per il q.
Illuminante in merito, questo libro. Narra della morte di Borsellino, ma si può trasporre tranquillamente ad ogni strage, dal 1969 ad oggi


leo

Re:Per non dimenticare
« Risposta #5 : Martedì 2 Agosto 2011, 10:35:49 »

Per il secondo anno consecutivo nessun esponente del governo alle commemorazioni.

il ricordo è andato in prescrizione.

BobCouto

Re:Per non dimenticare
« Risposta #6 : Martedì 2 Agosto 2011, 14:06:03 »
Quello che m'ha sempre colpito è il fatto che la storiella della "caldaia" resse parecchie ore, prima che si capisse chiaramente cosa fosse accaduto. Eppure, ci sono testimonianze immediate, che confutano da subito quello che era già il primo, vero depistaggio. E non fu il solo.

Offline Andre

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #7 : Martedì 2 Agosto 2011, 14:09:05 »
Il bar della stazione della città di B. ronzava di gente.
Erano i giorni di punta dell'esodo vacanziero. Truppe valigiate e zainate riempivano e svuotavano i treni, attendevano stremate dal caldo, si accampavano nelle combinazioni più teatrali, dal presepe al bivacco militare.
E soprattutto si accalcavano alle casse del bar, inseguendo glaciali lattine e rugiadose bottiglie che, una volta conquistate, reggevano alte sulla testa come ostensori, o cullavano maternamente tra le braccia. Soldati in divisa guatavano nordiche rosee, chitarre di alternativi sfioravano teleobiettivi di samurai, mamme monumentali controllavano diserzioni di prole, babbi carichi come somari tentavano, con l'ultimo dito libero, di tenere al guinzaglio un botolo scatenato dagli afrori. Pazienti ferrovieri fornivano indicazioni a suorsergentesse di brigate rosariate mentre branchi di giovanetti si spostavano compatti, e le sponsorizzazioni delle magliette si confondevano con quelle degli zaini, tanto da farli sembrare un enorme polipoide pronto a scivolare dentro al treno da un unico finestrino.
Quattro africani, ognuno con la boutique al seguito, cercavano di piazzare mercanzia con alterna fortuna, un quinto riposava sdraiato tra collane, giraffe e occhiali neri, come il sultano di una reggia in liquidazione.
Due vecchie vestite di nero, in transito dalle isole, tagliavano fette di provola per una nidiata di marmocchi in mutande.
Un uomo obeso, sudato, beveva birra a collo e mostrava coraggiosamente al mondo due cosciotti da tirannosauro sboccianti da shorts fucsia con la scritta "SportLine". Un barbone camminava reggendo nella mano destra una busta con la casa e nella sinistra il guardaroba.
Un'antilope bionda, bellissima, ambrata, avanzò tra i tavoli accendendo i sogni di tutti i militari presenti, ma ahimè, poco dopo la affiancò un Thor in canottiera traforata a riccioli biondi che educatamente si mise in fila troneggiando sopra brevilinei calabresi e sbarbine romagnole già rombanti in pole position per la discoteca.
Si attendeva il 9,06 in ritardo, il 9,42 speciale, il 10,00 seconda classe settori B e C. Tutti erano partenzapèr o arrivodà.
Solo due clienti del bar sembravano indifferenti alla generale eccitazione, come separati dalla folla da un velo invisibile.
Uno era un occhiceruleo, con un vetusto completo kaki, bastoncino di canna e sandali con calzini di lana.
L'altro un uomo tozzo coi capelli corti, occhiali a specchio, e un completo blu di una certa eleganza. Erano seduti vicino all'entrata del bar. Il vecchio, che chiameremo il Parlante, sorseggiava una birra. L'uomo con gli occhiali neri, che chiameremo il Silenzioso, beveva svogliatamente un caffè freddo.
Chiaramente il Parlante aveva voglia di attaccare discorso e il Silenzioso no: ma in queste situazioni un Parlante è sempre in nettissimo vantaggio. Basta che parli. E cosi' fu.
- Certo, ce n'è di gente oggi - esordi'.
- Abbastanza - grugni' il Silenzioso.
- A me non dispiace, - prosegui' il Parlante, per niente scoraggiato dal preventivo mugugno - voglio dire, una stazione strapiena può dare ai nervi, ma una stazione vuota è triste. E poi, non so come spiegarle, questa gente che parte per le vacnze mi sembra più allegra, frenetica, ma piena di buonumore, non trova?
- Se lo dice lei - rispose il Silenzioso dietro la cortina degli occhiali.
- Io non parto - disse il Parlante, ormai lanciato. - Quest'estate resto in città, mia moglie ha dei problemi di cuore, e i medici ci hanno sconsigliato di muoverci, allora mi piace venire qua perchè nel mio quartiere c'è un gran mortorio, sembra tornato il coprifuoco. Qua ci sono tante facce, dei bei giovani, delle belle giovanotte abbronzate. E la gente sembra migliore, ride di più, si chiama a alta voce, scherza. Forse perchè stanno partendo, e sperano di trovare qualcosa di buono là dove vanno. Si parte per questo, no?
- C'è anche qualcuno che sta già tornando - disse il Silenzioso.
- Si', ritornano e allora osservo quelle belle scene che mi piacciono tanto, uno scende dal vagone e guarda in fondo al binario, affretta il passo e poi riconosce la persona che lo aspetta, e le corre incontro. Si vedono degli abbracci che non si vedono tutti i giorni. E certi baci appassionati! E' un momento che ci si vuole bene, magari un'ora dopo si litiga ed è già tornato tutto normale. E si hanno tante cose da raccontare; magari in vacanza non ti è successo granchè, ma raccontandolo tutto si colora, si trasfigura. Anche senza volere, la vacanza diventa più bella di come è stata: le cose brutte diventano quasi comiche, le cose belle diventano uniche. Non trova?
- Non lo so. Non racconto mai quello che mi succede in viaggio...
- Ce n'è anche quelli come lei, che si tengono tutto dentro, come un bel segreto, da coltivare durante l'inverno, come una pianta che si compra in vacanza e si mette sul balcone. E magari tornando si accorgono che gli mancava la loro vecchia città, che sentivano un pò di nostalgia. Il loro quartiere sembra meno noioso del solito. Fanno progetti, si dicono: "no, questo inverno non andrà come l'anno scorso". Magari questi progetti si spengono in fretta, ma che importa? E quelli che partono? Si stancano più a organizzare la partenza che a lavorare una settimana, ma sembrano contenti. Perchè sperano che là, nel posto dove arriveranno, ci sarà qualcosa di nuovo, che cambierà il loro destino. O magari gli basta qualche foto da guardare nelle sere d'inverno. Che ne pensa?
- Penso, - disse il Silenzioso con un sorriso sarcastico - che lei dovrebbe andarci piano con la birra.
- Parla come mia moglie, - sospirò il vecchio - ma vede, dal momento che non parto, non mi va di stare chiuso in casa a mugugnare da solo, o guardare alla televisione gli ingorghi sulle autostrade, o invidiare quelli che sono partiti. Vengo qui e faccio anch'io parte della festa, immagino dei posti al mare o in montagna, o in un'altra città, dove ci potrebbe essere qualcosa di speciale per me. Ecco, guardi quella ragazza: c'ha scritto sulla schiena "Ocean Beach". Se la guardo, già sento aria di mare, e vedo le palme.
- Guardi che "Ocean Beach" è la marca dello zaino. E non sente che qua dentro manca l'aria per la ressa?
- Ha ragione - disse il Parlante. - Si', anche a me spesso la folla dà fastidio. Divento nervoso nelle file, soffoco quando sono circondato dal traffico, mi viene da dar di matto, vorrei roteare il bastone e gridare via, via, lasciatemi un pò di spazio, due metri, tre metri almeno. E poi ci sono i rumori che ti svegliano la notte, i motorini, le facce ostili alla finestra, il nervosismo di quelli che credono di essere gli unici a patire il caldo. Si', qualche volta mi arrabbio, ma poi mi chiedo: vivere insieme in fondo non è questo? Difendere il proprio diritto ad avere un pò di spazio, aria, silenzio, rispetto, speranza, ma senza aver paura di ciò che ci circonda, non vedere nemici dappertutto, invasori, gente che ti passa davanti. Lei, se per strada qualcuno la urta, cosa pensa? Che l'ha fatto apposta?
- Ma che razza di domande, - si spazienti' il Silenzioso - e poi di che rispetto parla, non vede quanti barboni, quante persone inutili, miserabili, disperate, ci sono qua dentro?
- Forse ha ragione. Ma non li guardi nel momento in cui sono feriti, chini a terra, vinti. Li guardi nel momento che si tirano su, che sono allegri, che cercano di respirare. Guardi quel nero: carico come una bestia, va a vendere chissà cosa in chissà quale spiaggia, e canta. E guardi come si gode la sigaretta quella vecchiaccia. E quella coppia di ragazzi, beh, non sono proprio dei modelli di eleganza, ma vede come sono abbarbicati insieme a dormire, li' per terra...
- Si', capisco cosa pensa - prosegui' il vecchio. - Che lei è diverso, che non è affar suo occuparsene. Eppure sono sicuro che anche lei, almeno un giorno della sua vita, era ridotto da far pena. Ma negli ultimi tempi, in questo paese, si fa più in fretta a buttare via la gente. Si è accorciata la data di scadenza come gli yogurt. Vecchio, alè, scaduto. Drogato, alè, non dura un mese. Disoccupato, alè, tanto finisce male. Per carità non vorrei buttarla in politica. Ma di questo passo facciamo cittadini solo quelli che tengono il ritmo del gruppo, non so se lei si intende di ciclismo, o anche peggio, quelli che marciano tutti al passo, o quelli che c'hanno i soldi da farsi portare a spalla.
- Calma, calma, - disse il Silenzioso - altrochè politica, lei mi sta facendo un comizio!
- Ha ragione, sono un chiacchierone. Ma ogni giorno vedo gente diventare cattiva per niente, odiare quella che non conosce, ripetere i tormentoni della televisione invece di dire quello che c'ha dentro. Allora mi arrabbio. E a me, glielo dico subito, se la borsa sale o scende non me ne frega niente. Io vedo se sale o scende l'avidità e la cattiveria. E sa cosa le dico? Ma che miseria, che crisi! Noi siamo un paese che potrebbe esportarla l'allegria, come le arance, aiutare gli altri paesi, potremmo essere gente che regala la speranza, invece di aver paura di tutto e montare le fotoelettriche intorno alla casa.
- Ma che discorsi sconnessi. Ci vorrà pure un pò di ordine - sbuffò il Silenzioso.
- Ha ragione ha ragione, sto esagerando. Volevo solo spiegarle perchè passo il mio tempo qui. Perchè penso che bisognerebbe sempre sentirsi come se si partisse il giorno dopo, o come se si fosse appena tornati. Tutto diventa più prezioso; quello che si lascia e quello che si trova. Il dolore è facile da ascoltare, quello che arriva addosso, urla una voce terribile, è sempre lui a raggiungerti. La speranza è una vocina sottile, bisogna andarla a cercare da dove viene, guardare sotto il letto per poterla ascoltere. O venire in una stazione.
- I suoi sono discorsi da pomeriggio estivo, - disse il Silenzioso consultando l'orologio, - ma mandare avanti un paese è molto più difficile.
- Ne convengo - disse il vecchio sorridendo. - Mi scusi se le ho attaccato un bottone, vedo che lei sta partendo. Beh, spero che vada in un bel posto e che passi una bella vacanza.
- Grazie - disse l'uomo, e si allontanò, fendendo deciso la calca.
- E' difficile parlare con un uomo che ha gli occhiali neri, - pensò il vecchio - non si vede mai cosa pensa davvero. Forse l'ho annoiato. O forse il mio discorso lo ha toccato. Sembra che a certuni perlar di speranza metta paura. Eppure a me questa gente che parte e torna mette allegria. Si' , saran avidi, nervosi, pigri, disordinati, cialtroni, si spingono e si rubano il posto ma hanno diritto di provarci un'altra volta, han diritto di cercarsi un posto migliore, o di tornare a casa e ricominciare. Si, ricominciare almeno una volta prima di rassegnarsi. Non è molto, ma è qualcosa.
Una famiglia gli passò davanti di corsa, il treno stava arrivando. Un bambino correva goffo, trascinando un triciclo rumoroso. La bimba teneva la mano sul cappello di paglia per non perderlo. Il padre aveva un gilè da pescatore a trenta tacshe e naturalmente non trovava più il biglietto. La madre lo perquisiva rimproverandolo. Il barbone, guardando la scena; rise. Il nero addormentato si svegliò sbadigliando come un leone.
Il vecchio aveva finito la birra, si asciugò la fronte e usci', un pò barcollante, sulla pensilina del primo binario. Venendo dall'aria condizionata del bar, fu come tuffarsi nel brodo. Vide il Silenzioso che si avviava verso l'uscita. Gli sembrò che non avesse più la valigia, ma non ci fece troppo caso. Era troppo incantato a guardare la gente. Gli sembrava di aver scoperto qualcosa, qualcosa di importante che gli sarebbe servito per quello che gli restava da vivere.
"Se avessi con me un quaderno ce lo scriverei sopra" pensò.
"Oggi, stazione di Bologna, due agosto di un anno vicino al duemila, ore dieci e venti del mattino, tutti sono allegri perchè partono, e faccio finta di partire anch'io".

(Stefano Benni)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Giglic

Re:Per non dimenticare
« Risposta #8 : Martedì 2 Agosto 2011, 14:28:01 »
Il bar della stazione della città di B. ronzava di gente.
Erano i giorni di punta dell'esodo vacanziero. Truppe valigiate e zainate riempivano e svuotavano i treni, attendevano stremate dal caldo, si accampavano nelle combinazioni più teatrali, dal presepe al bivacco militare.
E soprattutto si accalcavano alle casse del bar, inseguendo glaciali lattine e rugiadose bottiglie che, una volta conquistate, reggevano alte sulla testa come ostensori, o cullavano maternamente tra le braccia. Soldati in divisa guatavano nordiche rosee, chitarre di alternativi sfioravano teleobiettivi di samurai, mamme monumentali controllavano diserzioni di prole, babbi carichi come somari tentavano, con l'ultimo dito libero, di tenere al guinzaglio un botolo scatenato dagli afrori. Pazienti ferrovieri fornivano indicazioni a suorsergentesse di brigate rosariate mentre branchi di giovanetti si spostavano compatti, e le sponsorizzazioni delle magliette si confondevano con quelle degli zaini, tanto da farli sembrare un enorme polipoide pronto a scivolare dentro al treno da un unico finestrino.
Quattro africani, ognuno con la boutique al seguito, cercavano di piazzare mercanzia con alterna fortuna, un quinto riposava sdraiato tra collane, giraffe e occhiali neri, come il sultano di una reggia in liquidazione.
Due vecchie vestite di nero, in transito dalle isole, tagliavano fette di provola per una nidiata di marmocchi in mutande.
Un uomo obeso, sudato, beveva birra a collo e mostrava coraggiosamente al mondo due cosciotti da tirannosauro sboccianti da shorts fucsia con la scritta "SportLine". Un barbone camminava reggendo nella mano destra una busta con la casa e nella sinistra il guardaroba.
Un'antilope bionda, bellissima, ambrata, avanzò tra i tavoli accendendo i sogni di tutti i militari presenti, ma ahimè, poco dopo la affiancò un Thor in canottiera traforata a riccioli biondi che educatamente si mise in fila troneggiando sopra brevilinei calabresi e sbarbine romagnole già rombanti in pole position per la discoteca.
Si attendeva il 9,06 in ritardo, il 9,42 speciale, il 10,00 seconda classe settori B e C. Tutti erano partenzapèr o arrivodà.
Solo due clienti del bar sembravano indifferenti alla generale eccitazione, come separati dalla folla da un velo invisibile.
Uno era un occhiceruleo, con un vetusto completo kaki, bastoncino di canna e sandali con calzini di lana.
L'altro un uomo tozzo coi capelli corti, occhiali a specchio, e un completo blu di una certa eleganza. Erano seduti vicino all'entrata del bar. Il vecchio, che chiameremo il Parlante, sorseggiava una birra. L'uomo con gli occhiali neri, che chiameremo il Silenzioso, beveva svogliatamente un caffè freddo.
Chiaramente il Parlante aveva voglia di attaccare discorso e il Silenzioso no: ma in queste situazioni un Parlante è sempre in nettissimo vantaggio. Basta che parli. E cosi' fu.
- Certo, ce n'è di gente oggi - esordi'.
- Abbastanza - grugni' il Silenzioso.
- A me non dispiace, - prosegui' il Parlante, per niente scoraggiato dal preventivo mugugno - voglio dire, una stazione strapiena può dare ai nervi, ma una stazione vuota è triste. E poi, non so come spiegarle, questa gente che parte per le vacnze mi sembra più allegra, frenetica, ma piena di buonumore, non trova?
- Se lo dice lei - rispose il Silenzioso dietro la cortina degli occhiali.
- Io non parto - disse il Parlante, ormai lanciato. - Quest'estate resto in città, mia moglie ha dei problemi di cuore, e i medici ci hanno sconsigliato di muoverci, allora mi piace venire qua perchè nel mio quartiere c'è un gran mortorio, sembra tornato il coprifuoco. Qua ci sono tante facce, dei bei giovani, delle belle giovanotte abbronzate. E la gente sembra migliore, ride di più, si chiama a alta voce, scherza. Forse perchè stanno partendo, e sperano di trovare qualcosa di buono là dove vanno. Si parte per questo, no?
- C'è anche qualcuno che sta già tornando - disse il Silenzioso.
- Si', ritornano e allora osservo quelle belle scene che mi piacciono tanto, uno scende dal vagone e guarda in fondo al binario, affretta il passo e poi riconosce la persona che lo aspetta, e le corre incontro. Si vedono degli abbracci che non si vedono tutti i giorni. E certi baci appassionati! E' un momento che ci si vuole bene, magari un'ora dopo si litiga ed è già tornato tutto normale. E si hanno tante cose da raccontare; magari in vacanza non ti è successo granchè, ma raccontandolo tutto si colora, si trasfigura. Anche senza volere, la vacanza diventa più bella di come è stata: le cose brutte diventano quasi comiche, le cose belle diventano uniche. Non trova?
- Non lo so. Non racconto mai quello che mi succede in viaggio...
- Ce n'è anche quelli come lei, che si tengono tutto dentro, come un bel segreto, da coltivare durante l'inverno, come una pianta che si compra in vacanza e si mette sul balcone. E magari tornando si accorgono che gli mancava la loro vecchia città, che sentivano un pò di nostalgia. Il loro quartiere sembra meno noioso del solito. Fanno progetti, si dicono: "no, questo inverno non andrà come l'anno scorso". Magari questi progetti si spengono in fretta, ma che importa? E quelli che partono? Si stancano più a organizzare la partenza che a lavorare una settimana, ma sembrano contenti. Perchè sperano che là, nel posto dove arriveranno, ci sarà qualcosa di nuovo, che cambierà il loro destino. O magari gli basta qualche foto da guardare nelle sere d'inverno. Che ne pensa?
- Penso, - disse il Silenzioso con un sorriso sarcastico - che lei dovrebbe andarci piano con la birra.
- Parla come mia moglie, - sospirò il vecchio - ma vede, dal momento che non parto, non mi va di stare chiuso in casa a mugugnare da solo, o guardare alla televisione gli ingorghi sulle autostrade, o invidiare quelli che sono partiti. Vengo qui e faccio anch'io parte della festa, immagino dei posti al mare o in montagna, o in un'altra città, dove ci potrebbe essere qualcosa di speciale per me. Ecco, guardi quella ragazza: c'ha scritto sulla schiena "Ocean Beach". Se la guardo, già sento aria di mare, e vedo le palme.
- Guardi che "Ocean Beach" è la marca dello zaino. E non sente che qua dentro manca l'aria per la ressa?
- Ha ragione - disse il Parlante. - Si', anche a me spesso la folla dà fastidio. Divento nervoso nelle file, soffoco quando sono circondato dal traffico, mi viene da dar di matto, vorrei roteare il bastone e gridare via, via, lasciatemi un pò di spazio, due metri, tre metri almeno. E poi ci sono i rumori che ti svegliano la notte, i motorini, le facce ostili alla finestra, il nervosismo di quelli che credono di essere gli unici a patire il caldo. Si', qualche volta mi arrabbio, ma poi mi chiedo: vivere insieme in fondo non è questo? Difendere il proprio diritto ad avere un pò di spazio, aria, silenzio, rispetto, speranza, ma senza aver paura di ciò che ci circonda, non vedere nemici dappertutto, invasori, gente che ti passa davanti. Lei, se per strada qualcuno la urta, cosa pensa? Che l'ha fatto apposta?
- Ma che razza di domande, - si spazienti' il Silenzioso - e poi di che rispetto parla, non vede quanti barboni, quante persone inutili, miserabili, disperate, ci sono qua dentro?
- Forse ha ragione. Ma non li guardi nel momento in cui sono feriti, chini a terra, vinti. Li guardi nel momento che si tirano su, che sono allegri, che cercano di respirare. Guardi quel nero: carico come una bestia, va a vendere chissà cosa in chissà quale spiaggia, e canta. E guardi come si gode la sigaretta quella vecchiaccia. E quella coppia di ragazzi, beh, non sono proprio dei modelli di eleganza, ma vede come sono abbarbicati insieme a dormire, li' per terra...
- Si', capisco cosa pensa - prosegui' il vecchio. - Che lei è diverso, che non è affar suo occuparsene. Eppure sono sicuro che anche lei, almeno un giorno della sua vita, era ridotto da far pena. Ma negli ultimi tempi, in questo paese, si fa più in fretta a buttare via la gente. Si è accorciata la data di scadenza come gli yogurt. Vecchio, alè, scaduto. Drogato, alè, non dura un mese. Disoccupato, alè, tanto finisce male. Per carità non vorrei buttarla in politica. Ma di questo passo facciamo cittadini solo quelli che tengono il ritmo del gruppo, non so se lei si intende di ciclismo, o anche peggio, quelli che marciano tutti al passo, o quelli che c'hanno i soldi da farsi portare a spalla.
- Calma, calma, - disse il Silenzioso - altrochè politica, lei mi sta facendo un comizio!
- Ha ragione, sono un chiacchierone. Ma ogni giorno vedo gente diventare cattiva per niente, odiare quella che non conosce, ripetere i tormentoni della televisione invece di dire quello che c'ha dentro. Allora mi arrabbio. E a me, glielo dico subito, se la borsa sale o scende non me ne frega niente. Io vedo se sale o scende l'avidità e la cattiveria. E sa cosa le dico? Ma che miseria, che crisi! Noi siamo un paese che potrebbe esportarla l'allegria, come le arance, aiutare gli altri paesi, potremmo essere gente che regala la speranza, invece di aver paura di tutto e montare le fotoelettriche intorno alla casa.
- Ma che discorsi sconnessi. Ci vorrà pure un pò di ordine - sbuffò il Silenzioso.
- Ha ragione ha ragione, sto esagerando. Volevo solo spiegarle perchè passo il mio tempo qui. Perchè penso che bisognerebbe sempre sentirsi come se si partisse il giorno dopo, o come se si fosse appena tornati. Tutto diventa più prezioso; quello che si lascia e quello che si trova. Il dolore è facile da ascoltare, quello che arriva addosso, urla una voce terribile, è sempre lui a raggiungerti. La speranza è una vocina sottile, bisogna andarla a cercare da dove viene, guardare sotto il letto per poterla ascoltere. O venire in una stazione.
- I suoi sono discorsi da pomeriggio estivo, - disse il Silenzioso consultando l'orologio, - ma mandare avanti un paese è molto più difficile.
- Ne convengo - disse il vecchio sorridendo. - Mi scusi se le ho attaccato un bottone, vedo che lei sta partendo. Beh, spero che vada in un bel posto e che passi una bella vacanza.
- Grazie - disse l'uomo, e si allontanò, fendendo deciso la calca.
- E' difficile parlare con un uomo che ha gli occhiali neri, - pensò il vecchio - non si vede mai cosa pensa davvero. Forse l'ho annoiato. O forse il mio discorso lo ha toccato. Sembra che a certuni perlar di speranza metta paura. Eppure a me questa gente che parte e torna mette allegria. Si' , saran avidi, nervosi, pigri, disordinati, cialtroni, si spingono e si rubano il posto ma hanno diritto di provarci un'altra volta, han diritto di cercarsi un posto migliore, o di tornare a casa e ricominciare. Si, ricominciare almeno una volta prima di rassegnarsi. Non è molto, ma è qualcosa.
Una famiglia gli passò davanti di corsa, il treno stava arrivando. Un bambino correva goffo, trascinando un triciclo rumoroso. La bimba teneva la mano sul cappello di paglia per non perderlo. Il padre aveva un gilè da pescatore a trenta tacshe e naturalmente non trovava più il biglietto. La madre lo perquisiva rimproverandolo. Il barbone, guardando la scena; rise. Il nero addormentato si svegliò sbadigliando come un leone.
Il vecchio aveva finito la birra, si asciugò la fronte e usci', un pò barcollante, sulla pensilina del primo binario. Venendo dall'aria condizionata del bar, fu come tuffarsi nel brodo. Vide il Silenzioso che si avviava verso l'uscita. Gli sembrò che non avesse più la valigia, ma non ci fece troppo caso. Era troppo incantato a guardare la gente. Gli sembrava di aver scoperto qualcosa, qualcosa di importante che gli sarebbe servito per quello che gli restava da vivere.
"Se avessi con me un quaderno ce lo scriverei sopra" pensò.
"Oggi, stazione di Bologna, due agosto di un anno vicino al duemila, ore dieci e venti del mattino, tutti sono allegri perchè partono, e faccio finta di partire anch'io".

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Grazie Andre. Bar Sport 2000, giusto? O era l'Ultima Lacrima?

Offline Andre

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Per non dimenticare
« Risposta #9 : Martedì 2 Agosto 2011, 14:40:45 »
Figurati, ogni volta che la pubblico mi vengono i brividi

(bar sport 2000)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline aquilafelyx

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #10 : Martedì 2 Agosto 2011, 19:36:28 »
non dimentico :(

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Eagles71

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #11 : Mercoledì 3 Agosto 2011, 14:35:29 »
Mai dimenticata.
Ho studiato all' ITIS di Ravenna dove c'era l' aula di informatica commemorativa ad una studentessa morta nella strage.

Strage di stato e non fu l' unica.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

bak

Re:Per non dimenticare
« Risposta #12 : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:23:07 »
Il Pdl denuncia Bolognesi

Il coordinare bolognese del Partito, Fabio Garagnani, ha presentato un esposto in Procura sul discorso pronunciato il 2 agosto dal presidente dell'Associazione famigliari delle vittime: "Delegittima le istituzioni, non può dire che lo Stato fu il mandante delle stragi"
Paolo Bolognesi durante le celebrazioni del 31° anniversario della strage della stazione
Il parlamentare bolognese (e coordinatore cittadino) del Pdl Fabio Garagnani ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica sulle parole pronunciate dal presidente dell'associazione delle vittime del 2 agosto Paolo Bolognesi, durante l'ultima commemorazione della strage alla stazione.

"Le sue gravi affermazioni non possono essere lasciate sotto silenzio, non tanto perché contenenti critiche di natura politica, quanto perché delegittimano in modo inconfutabile lo Stato e le istituzioni democratiche", ha scritto Garagnani. Secondo il parlamentare nelle parole pronunciate da Bolognesi si ravviserebbe la violazione dell'articolo 290 del Codice Penale: "Vilipendio della Repubblica, delle assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte Costituzionale o l'Ordine Giudiziario".

Sostiene Garagnani nel suo esposto: "Certe affermazioni non possono essere tollerate, pena il venir meno della credibilità delle istituzioni medesime. Non è in questione il diritto di critica a qualunque livello e da chiunque espresso, che io pure ho esercitato in varie occasione e che non nego a nessuno, bensì atteggiamenti potenzialmente eversivi dell'ordine democratico che mirano a delegittimare i principi fondamentali dello Stato e della democrazia rappresentativa".

Per Garagnani, insomma, "non si può dire che sostanzialmente lo Stato è mandante o spettatore passivo di stragi".

Immediata la replica di Bolognesi: "Potrebbero mandare l'esercito all'Associazione, militarizzarla. Oltre a fare la guerra in Afghanistan, facciamo la guerra anche ai familiari delle vittime, così smettono di chiedere giustizia". "Mi mancava di essere considerato un eversore - commenta, quasi più stupito che arrabbiato -. Ho chiesto solo giustizia e verità. Per questo vengo considerato un eversore?"

La verità - concluide Bolognesi - è che a dare fastidio sono i riferimenti al ruolo della P2 fatti durante la commemorazione di martedì scorso: "Lì sta il bandolo della matassa. Tutta la vicenda è lì, basta leggere il libro di Tina Anselmi".
(05 agosto 2011) fonte

Offline Rebecca

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #13 : Martedì 9 Agosto 2011, 21:08:59 »
Avevo dieci anni e ricordo bene la rabbia di mio padre quando ascoltammo l'edizione straordinaria del GR1.
L'attentato più grave che colpì l'Italia Repubblicana dopo il colpo di stato,perché di quello si trattò,seguito al rapimento di Aldo Moro.
E pensare che ancora oggi c'è che mi mette in dubbio le condanne che ebbero i tre neofascisti.

La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

bak

Re:Per non dimenticare
« Risposta #14 : Venerdì 19 Agosto 2011, 13:01:31 »
Svolta sulla strage del Due Agosto
Indagati due terroristi tedeschi. Fascicolo bis, prende corpo la pista che vorrebbe l'esplosione alla stazione di Bologna come vendetta del Fronte popolare per la liberazione della Palestina contro l'Italia, che aveva arrestato un suo dirigente. Raisi (Fli), che fu membro della commissione Mitrokhin: "Ci avviciniamo alla verità"

A trentun anni esatti dallo strazio che si è consumato in stazione, a pochi giorni dal trentunesimo anniversario del Due Agosto, la Procura di Bologna scrive una nuova pagina della storia giudiziaria della strage del 1980 che costò la vita a 85 persone (200 furono i feriti): sono stati indagati due terroristi tedeschi, Thomas Kram e Margot Frohlich, entrambi a Bologna quel giorno, e legati al gruppo del terrorista Carlos. Prende così corpo la pista palestinese, mai accettata dal presidente dell'Associazione famigliari vittime Paolo Bolognesi e invece ripetutamente riproposta da Francesco Cossiga.

Una direzione opposta a quella verità giudiziaria che ha indicato come esecutori Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, condannati all'ergastolo, mentre Luigi Ciavardini ha ottenuto una pena di trent'anni. La Procura di Bologna sceglie di non commentare la notizia. Il procuratore aggiunto Massimiliano Serpi, che in questi giorni regge l'ufficio, dopo essersi sentito via telefono con il Procuratore, Roberto Alfonso, ha detto ai cronisti che la Procura non ha niente da dire.

La pista palestinese vedremme l'esplosione alla stazione come una vendetta del Fronte popolare per la liberazione della Palestina contro l'Italia, che aveva arrestato un suo dirigente. Kram il 2 agosto era a Bologna, e alloggiò all'hotel Centrale. La Frohlich, secondo alcuni testimoni, in quei giorni alloggiava all'hotel Jolly. La loro presenza in città, assieme ad altri elementi raccolti dalla Digos, ha convinto gli inquirenti a indagarli.

Raisi: "Ci avviciniamo alla verità". "Una notizia che attendevo da anni", commenta il parlamentare bolognese Enzo Raisi, Fli, membro della commissione Mitrokhin. "Ci avviciniamo alla verità", commenta su Facebook. Kram e Frohlich sono oggi indagati "grazie alle carte che ho depositato in procura che avevo trovato in commissione mitrokhin".
(19 agosto 2011)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/08/19/news/svolta_sulla_strage_del_due_agosto_indagati_due_terroristi_tedeschi-20611896/?ref=HREC1-6

BobCouto

Re:Per non dimenticare
« Risposta #15 : Venerdì 19 Agosto 2011, 13:27:08 »
Svolta sulla strage del Due Agosto
Indagati due terroristi tedeschi. Fascicolo bis, prende corpo la pista che vorrebbe l'esplosione alla stazione di Bologna come vendetta del Fronte popolare per la liberazione della Palestina contro l'Italia, che aveva arrestato un suo dirigente. Raisi (Fli), che fu membro della commissione Mitrokhin: "Ci avviciniamo alla verità"

A trentun anni esatti dallo strazio che si è consumato in stazione, a pochi giorni dal trentunesimo anniversario del Due Agosto, la Procura di Bologna scrive una nuova pagina della storia giudiziaria della strage del 1980 che costò la vita a 85 persone (200 furono i feriti): sono stati indagati due terroristi tedeschi, Thomas Kram e Margot Frohlich, entrambi a Bologna quel giorno, e legati al gruppo del terrorista Carlos. Prende così corpo la pista palestinese, mai accettata dal presidente dell'Associazione famigliari vittime Paolo Bolognesi e invece ripetutamente riproposta da Francesco Cossiga.

Una direzione opposta a quella verità giudiziaria che ha indicato come esecutori Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, condannati all'ergastolo, mentre Luigi Ciavardini ha ottenuto una pena di trent'anni. La Procura di Bologna sceglie di non commentare la notizia. Il procuratore aggiunto Massimiliano Serpi, che in questi giorni regge l'ufficio, dopo essersi sentito via telefono con il Procuratore, Roberto Alfonso, ha detto ai cronisti che la Procura non ha niente da dire.

La pista palestinese vedremme l'esplosione alla stazione come una vendetta del Fronte popolare per la liberazione della Palestina contro l'Italia, che aveva arrestato un suo dirigente. Kram il 2 agosto era a Bologna, e alloggiò all'hotel Centrale. La Frohlich, secondo alcuni testimoni, in quei giorni alloggiava all'hotel Jolly. La loro presenza in città, assieme ad altri elementi raccolti dalla Digos, ha convinto gli inquirenti a indagarli.

Raisi: "Ci avviciniamo alla verità". "Una notizia che attendevo da anni", commenta il parlamentare bolognese Enzo Raisi, Fli, membro della commissione Mitrokhin. "Ci avviciniamo alla verità", commenta su Facebook. Kram e Frohlich sono oggi indagati "grazie alle carte che ho depositato in procura che avevo trovato in commissione mitrokhin".
(19 agosto 2011)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/08/19/news/svolta_sulla_strage_del_due_agosto_indagati_due_terroristi_tedeschi-20611896/?ref=HREC1-6

Il depistaggio continua...

Offline Sanfatucchio

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #16 : Sabato 20 Agosto 2011, 10:46:55 »
http://www.corriere.it/cronache/11_agosto_19/sciacallo-strage-bologna_24754f46-ca56-11e0-9ddb-a6b1d988da8e.shtml


Leggetevi questo articolo. In alcuni ambienti di questa cosa se ne parla da trent'anni. Ne parlo' il nostro Presidente Cossiga ma nessun solerte magistrato ha mai pensato di approfondire.
 

BobCouto

Re:Per non dimenticare
« Risposta #17 : Sabato 20 Agosto 2011, 10:54:01 »
http://www.corriere.it/cronache/11_agosto_19/sciacallo-strage-bologna_24754f46-ca56-11e0-9ddb-a6b1d988da8e.shtml


Leggetevi questo articolo. In alcuni ambienti di questa cosa se ne parla da trent'anni. Ne parlo' il nostro Presidente Cossiga ma nessun solerte magistrato ha mai pensato di approfondire.

Meno male, vuol dire che non perdono tempo con le fesserie.

Offline Il lodolaio

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #18 : Sabato 20 Agosto 2011, 13:01:57 »
http://www.corriere.it/cronache/11_agosto_19/sciacallo-strage-bologna_24754f46-ca56-11e0-9ddb-a6b1d988da8e.shtml


Leggetevi questo articolo. In alcuni ambienti di questa cosa se ne parla da trent'anni. Ne parlo' il nostro Presidente Cossiga ma nessun solerte magistrato ha mai pensato di approfondire.
 
Cossiga, una garanzia.
Oh vivacchiare...

Offline Sanfatucchio

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Re:Per non dimenticare
« Risposta #19 : Domenica 21 Agosto 2011, 00:30:05 »
Meno male, vuol dire che non perdono tempo con le fesserie.

Sono così sorpreso di questa tua ironia. In Italia purtroppo non esiste certezza di nulla e di casi simili si possono riempire migliaia di pagine. Chi mi conosce sa quale sono le mie idee politiche. Spero che la giustizia trionfi e i colpevoli duramente condannati. Ma la mia affermazione deriva dalle conoscenze che ho avuto in alcuni ambienti, d'altra parte ho i miei quasi 54 anni e di gente ne ho conosciuta di tutte le risme e idee politiche. Nella Parrocchia di san Bellarmino a Piazza Ungheria non hai idea di quanta gente passava di li e veniva a dare qualche calcio al pallone, fasci e compagni e spesso erano anche amici.