Chi non ritiene Lotito il miglior presidente della serie A...peggio per lui, qui si assegna il secondo posto!
Allora:
Maurizio Percassi, Atalanta, imprenditore edile ed ex giocatore dell'Atalanta. E' tornato al comando della squadra nel 2010, dopo l'era Ruggieri. Era stato già presidente dal 1990 al 1994 (lasciò dopo una disastrosa retrocessione).
Gianni Morandi, Bologna, cantante!
In realtà il presidente è
Albano Guaraldi, imprenditore edile, che ha contribuito ad evitare il fallimento del Bologna nel 2010 e che poi ne è divenuto presidente.
Massimo Cellino, Cagliari, imprenditore "alimentare", in carica dal 1991. Buoni risultati per il suo Cagliari, che sotto la sua presidenza vive uno dei periodi migliori della sua storia (solo 4-5 campionati di B in 20 anni) pur non raggiungendo mai posizioni di vertice (escluso un 6° posto negli anni novanta). E' anche lui un mangiallenatori.
Nel 2007 ha fondato (negli USA) il Cagliari Strike Force, presunta fucina di talenti statunitensi.
Dolenti note da wikipedia:
Cellino entrò nella cronaca giudiziaria nel 1996 quando venne arrestato insieme alla sorella Lucina, per truffa alla UE relativa alla denuncia di acquisto di scorte di grano inferiori a quelle esistenti. Il procedimento penale si concluderà solo nel 2000, quando Cellino patteggia una pena minima, rispetto a quella originaria.Cellino è stato condannato a 1 anno e 3 mesi di reclusione nel 2001 per falso in bilancio, all'interno di un procedimento derivante da quello inerente alle pretese truffe all'AIMA.
Antonino Pulvirenti, Catania, imprenditore varie ed eventuali (distribuzione alimentare, Wind Jet, alberghi, supermercati). Presidente dal 2004, ha portato il Catania in A e lì ce l'ha lasciata. 7 stagioni consecutive, record. Bravissimo.
In precedenza è stato presidente dell'Acireale, anche qui con ottimi risultati (dalla C2 alla B).
Igor Campedelli, Cesena, imprenditore settore edile e turistico, 37 anni!
Rileva il Cesena in serie C nel 2008 e lo porta con una doppia promozione in A (dove si salva). Mitico!
Luca Campedelli, Chievo, maggior azionista Paluani. In carica dal 1992, ma in realtà la famiglia era già proprietaria del Chievo dal 1990 e lo era stata anche in precedenza. Porta per la prima volta i gialloblu in B e poi in A, dove si assestano dal 2000 (con una pausa di un solo anno). Arrivano anche due qualificazioni Uefa ed una ai preliminari Champions.
Onestamente è inimmaginabile qualcosa di meglio per il Chievo.
Mario Cognigni, Fiorentina, ma in realtà parliamo della famiglia Della Valle, anzi di
Diego Della Valle (ma pure del fratello Andrea). Presidente e amministratore esecutivo di Tod's, siede nel consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali Spa, RCS MediaGroup, Compagnia Immobiliare Azionaria - CIA Spa, Marcolin Spa, Ferrari S.p.A., LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton e Le Monde Europe S.A.; possiede anche quote di Mediobanca, Piaggio e Bialetti. Recentemente ha versato 25 milioni per il restauro del Colosseo. Ne abbiamo parlato più volte, in sintesi dirò che ha creato la Florentia Viola nel 2002 partendo dalla C2 e si è ritrovato dopo soli 2 campionati in serie A. Una crescita costante ha portato i viola nelle prime posizioni (4° posto ripetuto più volte) per poi ritornare nei ranghi. Vuole (voleva?) a tutti i costi la cittadella viola, ma le continue opposizioni l'hanno portato ad un progressivo disinteresse verso la competitività della Fiorentina. Coinvolto in calciopoli.
Enrico Preziosi, Genoa, imprenditore del giocattolo (Giochi Preziosi). Un personaggio molto ambiguo ed ambizioso. Il suo Genoa è un supermarket più che una squadra, tuttavia i risultati sono egregi.
E' stato presidente del Saronno, che con lui è arrivato dalla D a sfiorare la B per poi fallire una volta che Preziosi ha lasciato.
E' stato presidente del Como, portandolo dalla C1 alla A, ed anche qui un fallimento dopo che Preziosi ha lasciato la squadra. Ma per il fallimento del Como ha patteggiato una condanna di 23 mesi di reclusione (pena indultata) per il reato di bancarotta fraudolenta.
Nel 2003 acquista il Genoa in serie B, lo porta in A ma viene retrocesso in C1 per via del tentativo di combine contro il Venezia. Viene condannato a 4 mesi di reclusione. Poi il Genoa risale in B e subito dopo in A. Qualche soddisfazione per i tifosi, ma anche tanto rammarico.
E' proprietario anche del Lugano. Vade retro Satana.
Massimo Moratti, Inter, figlio di miliardari. Il cacio pulito e i passaporti falsi. La correttezza morale e le intercettazioni. Calciopoli e lo scudetto di cartone. Sinceramente innamorato della sua squadra, ha comprato per anni sperperando un sacco di soldi. Poi ha capito che non doveva comprare soltanto giocatori ed allenatori e da allora ha iniziato a vincere.
Andrea Agnelli, Juventus, figlio di miliardari, è in carica da poco più di un anno. Partito malino insieme a Marotta, ma partiva da una situazione complicata. Non giudicabile per ora.
Isabella Liguori, commercialista, Lecce. Appena nominata dopo le dimissioni della famiglia Semeraro. Auguri.
Silvio Berlusconi, Milan, prenditore. Anche se la carica dovrebbe essere ufficialmente vacante, è lui che da 25 anni guida la società e mette i soldi per una serie di successi enorme. Sarebbe il miglior presidente possibile immaginabile, se non fosse che è Berlusconi. Rappresenta il male, gli inciuci, il conflitto di interessi e i diritti tv (presidente del consiglio, capo di mediaset, Galliani a lungo presidente della Lega, se la volta e gira come gli pare e piace), il dualismo con la Juve e le zappate mortifere agli altri, gli scippi di Nesta e Crespo e le parole d'amore per il politico Tonti, il campionato europeo di club, i soldi in nero per Lentini, la spettacolarizzazione oltre limite.... Insomma, dal mio punto di vista, grande presidente stronzo per i milanisti (che pure son riusciti a contestatarlo), ma il nemico del calcio per gli altri.
Aurelio De Laurentis, Napoli, produttore cinematografico. Vedi Della Valle, trafila molto simile (con un paio d'anni di ritardo) adesso siamo nel momento di massimo splendore. Riuscirà a confermarsi?
Carlo Accornero, Novara, commercialista, presidente dal 2006. Doppia promozione per lui e forti interessi sullo stadio (vorrebbe averlo in gestione).
Maurizio Zamparini, Palermo, imprenditore che compra, rivaluta e rivende, molto attivo nel settore supermercati. Presidente dal 2002, ha il grandissimo merito di riportare i siciliani in A dopo una trentina d'anni e di assestarli su posizioni di prestigio (mai oltre il 5° posto, ma quasi sempre in Uefa, una finale di Coppa Italia). Non si sa se riuscirà ad andare oltre, ma fossi un tifoso del Palermo sarei contentissimo dei suoi risultati. Anche se è un mangia allenatori tremendo.
Inibito anche lui per le plusvalenze fittizie, ma in realtà il reato era dei Sensi da cui comprò il Palermo. La sua colpa fu quella di approvare il bilancio. In passato ha resuscitato il Venezia portandolo fino alla serie A, mollandolo infine perchè non riusciva a costruire lo stradio con annesso centro commerciale! Anche a Palermo sono anni che tenta di costruire uno stadio di proprietà.
Tommaso Ghirardi, Parma, imprenditore. Prende un Parma allo sbando, si salva, poi cade in B (dopo quasi venti anni) e ritorna in A. Spende molto, mi pare un po' a caso. Forse ha bisogno di farsi meglio le ossa e capirci qualcosina di più, per ora non mi convince.
Roberto Cappelli, Aesse, in attesa di
Thomas Di Benedetto, imprenditore/investitore/altro. Boh?
Massimo Mezzaroma, Siena, imprenditore edile. Ha preso il Siena nel 2010, alle soglie della retrocessione. L'ha riportato in A. Presto per giudicare.
Gianpaolo Pozzo, Udinese, imprenditore legato alla lavorazione del legno, presidente/proprietario con più anzianità in serie A (insieme a Berlusconi): è in sella dal 1986. Dopo un inizio non brillante (con tanto di inibizione e 4 punti di penalizzazione), conferma l'Udinese tra le squadre in A da più tempo (più di 15 anni) cogliendo anche qualche piazzamento di prestigio (un terzo e due quarti posti) e la vittoria della Coppa Intertoto. Bilancio sano, tanti giocatori scovati in tutto il mondo, non vincerà scudetti, ma garantisce al pubblico udinese attenzione ai colori bianconeri e qualche soddisfazione. Di fatto controlla anche il Granada