Autore Topic: Sontuoso  (Letto 1584 volte)

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Offline Matita

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Sontuoso
« : Lunedì 18 Luglio 2011, 21:26:44 »
Se i bambini fanno gol

Lunedì 18 Luglio 2011 08:56

DALL’INVIATO A RISCONE
TONINO CAGNUCCI

Il primo giorno li ha fatti giocare a acchiapparella e a girotondo, ieri mattina a palla avvelenata. Ogni tanto, soprattutto se non fanno i bravi, gli fa vedere la televisione, poi in serata li fa giocare a pallone. Solo una cosa però: i bambini che fanno gol hanno un obbligo e quello non possono proprio permettersi di disattenderlo: si devono divertire. Devono cercare di essere felici.
È il primo emendamento di Luis Enrique, una nuova dichiarazione di indipendenza dei diritti e dei doveri dell’uomo e del calciatore quella firmato a Riscone da questo allenatore filosofo suo malgrado (come ogni filosofo). Dopo la partita di ieri ha detto: «La vita è per essere felici e questo è un gioco. Questo è il mio lavoro». Ci sarebbe da commuoversi. Vale Benigni quando dice che “la tristezza è l’unico peccato mortale perché è l’unico che offende la vita”. La Roma è bella. Chi dice che questa è retorica 1) non ha capito niente 2) è un mentecatto 3) la fa lui, la retorica.     Luis Enrique è così fico proprio perché non ne abbraccia nessuna, nemmeno quella che tutti santamente gli chiedono del Trabajo y Sudor, lavoro e sudore, come c’era scritto su uno striscione. «Da quando sono qui tutti i tifosi mi dicono: falli lavorare. Io aggiungo: e giocare a calcio». Altro che sintesi hegeliana. Neanche Carmelo Bene è arrivato a tanto. È la resurrezione senza portarsi il peso della croce. È una rivoluzione di semplicità. È il compito della ricerca della felicità. Di un compagno libero. Di un uomo da smarcare. Di una palla da tenere tra i piedi come quando si era ragazzini. La sconfitta di ogni potere. Dategli una bandana ai giocatori della Roma oltre che la paletta e il secchiello buoni per fare i muratori ma anche le buche al mare.
L’oro è l’acqua dopo due ore di lavoro. A questa Roma che fa enghé senza piangere ma ricominciando a ridere. È come un bambino, aveva detto DiBenedetto nella conferenza da presa della Bastiglia del 14 luglio. Ieri la metafora l’ha fatta Luis Enrique. La stessa: «Siamo come un bambino che beve dal biberon prima della pappetta». E allora fatela giocare questa Roma perché il gioco del calcio è il suo lavoro.
Ecco perché i musi lunghi di Menez o di Vucinic della scorsa stagione non vanno bene. Non vanno bene per loro. Però ieri Menez, che aveva giocato male, ha segnato all’ultimo minuto e qualcosa vorrà dire, e Vucinic in questi giorni la postura sofferente e lo sguardo slavato non ce l’ha. E’ uno di quelli che ride di più. Attenti a buttare il bambino con l’acqua sporca. Attenti a certe pressioni che potrebbero essere messe sulla Roma per costringerlo a cederlo. Girano voci che è contestato, ma ieri ha preso un fischio e il primo giorno una battuta contata di un tifoso. Casomai ci sarebbe da sorprendersi del contrario. Oppure di niente se hai un allenatore che dice «bisogna prendersi tutti insieme con la mano». Oggi pomeriggio non li fa allenare: li deve far giocare a nascondino.




luis noo sa' che tra poco con lui giocano a ncularella....
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline superdelio

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Re:Sontuoso
« Risposta #1 : Lunedì 18 Luglio 2011, 21:50:09 »
Se i bambini fanno gol

Lunedì 18 Luglio 2011 08:56

DALL’INVIATO A RISCONE
TONINO CAGNUCCI

Il primo giorno li ha fatti giocare a acchiapparella e a girotondo, ieri mattina a palla avvelenata. Ogni tanto, soprattutto se non fanno i bravi, gli fa vedere la televisione, poi in serata li fa giocare a pallone. Solo una cosa però: i bambini che fanno gol hanno un obbligo e quello non possono proprio permettersi di disattenderlo: si devono divertire. Devono cercare di essere felici.
È il primo emendamento di Luis Enrique, una nuova dichiarazione di indipendenza dei diritti e dei doveri dell’uomo e del calciatore quella firmato a Riscone da questo allenatore filosofo suo malgrado (come ogni filosofo). Dopo la partita di ieri ha detto: «La vita è per essere felici e questo è un gioco. Questo è il mio lavoro». Ci sarebbe da commuoversi. Vale Benigni quando dice che “la tristezza è l’unico peccato mortale perché è l’unico che offende la vita”. La Roma è bella. Chi dice che questa è retorica 1) non ha capito niente 2) è un mentecatto 3) la fa lui, la retorica.     Luis Enrique è così fico proprio perché non ne abbraccia nessuna, nemmeno quella che tutti santamente gli chiedono del Trabajo y Sudor, lavoro e sudore, come c’era scritto su uno striscione. «Da quando sono qui tutti i tifosi mi dicono: falli lavorare. Io aggiungo: e giocare a calcio». Altro che sintesi hegeliana. Neanche Carmelo Bene è arrivato a tanto. È la resurrezione senza portarsi il peso della croce. È una rivoluzione di semplicità. È il compito della ricerca della felicità. Di un compagno libero. Di un uomo da smarcare. Di una palla da tenere tra i piedi come quando si era ragazzini. La sconfitta di ogni potere. Dategli una bandana ai giocatori della Roma oltre che la paletta e il secchiello buoni per fare i muratori ma anche le buche al mare.
L’oro è l’acqua dopo due ore di lavoro. A questa Roma che fa enghé senza piangere ma ricominciando a ridere. È come un bambino, aveva detto DiBenedetto nella conferenza da presa della Bastiglia del 14 luglio. Ieri la metafora l’ha fatta Luis Enrique. La stessa: «Siamo come un bambino che beve dal biberon prima della pappetta». E allora fatela giocare questa Roma perché il gioco del calcio è il suo lavoro.
Ecco perché i musi lunghi di Menez o di Vucinic della scorsa stagione non vanno bene. Non vanno bene per loro. Però ieri Menez, che aveva giocato male, ha segnato all’ultimo minuto e qualcosa vorrà dire, e Vucinic in questi giorni la postura sofferente e lo sguardo slavato non ce l’ha. E’ uno di quelli che ride di più. Attenti a buttare il bambino con l’acqua sporca. Attenti a certe pressioni che potrebbero essere messe sulla Roma per costringerlo a cederlo. Girano voci che è contestato, ma ieri ha preso un fischio e il primo giorno una battuta contata di un tifoso. Casomai ci sarebbe da sorprendersi del contrario. Oppure di niente se hai un allenatore che dice «bisogna prendersi tutti insieme con la mano». Oggi pomeriggio non li fa allenare: li deve far giocare a nascondino.




luis noo sa' che tra poco con lui giocano a ncularella....

ma è solo per prepararlo al rito della grande enculada(cit. pikkio alias masti càzzi) finale.

Offline aquilafelyx

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Re:Sontuoso
« Risposta #2 : Lunedì 18 Luglio 2011, 21:59:19 »
prima dell'ncularella faranno pure lo schiaffo del soldato
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Matita

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Re:Sontuoso
« Risposta #3 : Lunedì 18 Luglio 2011, 22:08:45 »
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POMATA

Re:Sontuoso
« Risposta #4 : Lunedì 18 Luglio 2011, 22:22:02 »
Torno ora da Barcellona, tutti mi dicono che Luis Enrique non sarà all'altezza ;D ;D ;D


sfumatura

Re:Sontuoso
« Risposta #5 : Lunedì 18 Luglio 2011, 22:34:25 »
Torno ora da Barcellona, tutti mi dicono che Luis Enrique non sarà all'altezza ;D ;D ;D
ok..ma non diciamolo in giro ;D

Offline robylele

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Re:Sontuoso
« Risposta #6 : Lunedì 18 Luglio 2011, 22:37:17 »
penso che il gioco finirà alla fine di Settembre, poi partirà la volata fino a Natale, che vedrà l'esonero dell'asturiano.

De La Pena verrà inseguito per essere linciato ma riuscirà a farla franca, come già da noi quando ci denunciò in tribunale.
Llorrente entrerà in terapia di gruppo, prevedo bellissimi articoli di Cagnucci.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Matita

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Re:Sontuoso
« Risposta #7 : Lunedì 18 Luglio 2011, 22:48:50 »
spero solo che delio sia gia' impegnato per novembre..
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Offline Stev00

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Re:Sontuoso
« Risposta #8 : Mercoledì 20 Luglio 2011, 14:27:02 »
spero solo che delio sia gia' impegnato per novembre..

Don't worry... oggi a rosicone era presente Serse Cosmi  ;D

Offline mazzok

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Re:Sontuoso
« Risposta #9 : Mercoledì 20 Luglio 2011, 14:39:53 »
Don't worry... oggi a rosicone era presente Serse Cosmi  ;D

per farsi fare l'autografo da lucho ?

Offline BobLovati

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Re:Sontuoso
« Risposta #10 : Mercoledì 20 Luglio 2011, 16:38:14 »
Torno ora da Barcellona, tutti mi dicono che Luis Enrique non sarà all'altezza ;D ;D ;D

se lo chiedevi a me t' arisparambiavi i soldi del viaggio    8)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

POMATA

Re:Sontuoso
« Risposta #11 : Mercoledì 20 Luglio 2011, 21:00:08 »
se lo chiedevi a me t' arisparambiavi i soldi del viaggio    8)

A bello io viaggio spesato e che stamo a smacchià i leopardi qui? (cit) :D :D

Offline JeanLouisRossini

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Re:Sontuoso
« Risposta #12 : Mercoledì 20 Luglio 2011, 21:16:55 »
Se i bambini fanno gol

Lunedì 18 Luglio 2011 08:56

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TONINO CAGNUCCI

Il primo giorno li ha fatti giocare a acchiapparella e a girotondo, ieri mattina a palla avvelenata. Ogni tanto, soprattutto se non fanno i bravi, gli fa vedere la televisione, poi in serata li fa giocare a pallone. Solo una cosa però: i bambini che fanno gol hanno un obbligo e quello non possono proprio permettersi di disattenderlo: si devono divertire. Devono cercare di essere felici.
È il primo emendamento di Luis Enrique, una nuova dichiarazione di indipendenza dei diritti e dei doveri dell’uomo e del calciatore quella firmato a Riscone da questo allenatore filosofo suo malgrado (come ogni filosofo). Dopo la partita di ieri ha detto: «La vita è per essere felici e questo è un gioco. Questo è il mio lavoro». Ci sarebbe da commuoversi. Vale Benigni quando dice che “la tristezza è l’unico peccato mortale perché è l’unico che offende la vita”. La Roma è bella. Chi dice che questa è retorica 1) non ha capito niente 2) è un mentecatto 3) la fa lui, la retorica.     Luis Enrique è così fico proprio perché non ne abbraccia nessuna, nemmeno quella che tutti santamente gli chiedono del Trabajo y Sudor, lavoro e sudore, come c’era scritto su uno striscione. «Da quando sono qui tutti i tifosi mi dicono: falli lavorare. Io aggiungo: e giocare a calcio». Altro che sintesi hegeliana. Neanche Carmelo Bene è arrivato a tanto. È la resurrezione senza portarsi il peso della croce. È una rivoluzione di semplicità. È il compito della ricerca della felicità. Di un compagno libero. Di un uomo da smarcare. Di una palla da tenere tra i piedi come quando si era ragazzini. La sconfitta di ogni potere. Dategli una bandana ai giocatori della Roma oltre che la paletta e il secchiello buoni per fare i muratori ma anche le buche al mare.
L’oro è l’acqua dopo due ore di lavoro. A questa Roma che fa enghé senza piangere ma ricominciando a ridere. È come un bambino, aveva detto DiBenedetto nella conferenza da presa della Bastiglia del 14 luglio. Ieri la metafora l’ha fatta Luis Enrique. La stessa: «Siamo come un bambino che beve dal biberon prima della pappetta». E allora fatela giocare questa Roma perché il gioco del calcio è il suo lavoro.
Ecco perché i musi lunghi di Menez o di Vucinic della scorsa stagione non vanno bene. Non vanno bene per loro. Però ieri Menez, che aveva giocato male, ha segnato all’ultimo minuto e qualcosa vorrà dire, e Vucinic in questi giorni la postura sofferente e lo sguardo slavato non ce l’ha. E’ uno di quelli che ride di più. Attenti a buttare il bambino con l’acqua sporca. Attenti a certe pressioni che potrebbero essere messe sulla Roma per costringerlo a cederlo. Girano voci che è contestato, ma ieri ha preso un fischio e il primo giorno una battuta contata di un tifoso. Casomai ci sarebbe da sorprendersi del contrario. Oppure di niente se hai un allenatore che dice «bisogna prendersi tutti insieme con la mano». Oggi pomeriggio non li fa allenare: li deve far giocare a nascondino.




luis noo sa' che tra poco con lui giocano a ncularella....

oh ma che problemi c'ha questo? (oltre ad esse daa rioma)
- insomma come si spiega questa faccenda?
- eh nun se po spiegà, nun se po spiegà...ma che nelle corse dei cavalli c'è sta qualcosa che se po spiegà...e vabbè allora spiegaglielo un po' te...uno se crede de potè spiegà, ma nun se spiega...vajelo un po' a spiegà