Autore Topic: Alberto Costa su Lotito: senza parole  (Letto 36841 volte)

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Offline BobLovati

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #20 : Lunedì 27 Giugno 2011, 11:53:05 »
... adesso siiii; m´era addirittura sembrato che f_m, smessi i panni del  " callarostaro Bangla " di piazza di Spagna, si fosse arruolato fra i difernsori della Società.  Che spavento    :o 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

jumpingjackflash

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #21 : Lunedì 27 Giugno 2011, 11:53:40 »
codesto Signore scrive ogni tanto di noi sulle colonne del Corsera che ospita alcune altre grandi firme come un certo Valdiserri, il Melli antilaziale del 2000 o giù di lì che non perdono mai occasione di parlar male della Lazio.essendo di Milano,  viene il dubbio che questo articolo sia stato "richiesto" da qualcuno che si è ritrovato un Lotito di traverso ad esempio nella trattativa dei diritti tv.

Offline fish_mark

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #22 : Lunedì 27 Giugno 2011, 11:55:03 »
... adesso siiii; m´era addirittura sembrato che f_m, smessi i panni del  " callarostaro Bangla " di piazza di Spagna, si fosse arruolato fra i difernsori della Società.  Che spavento    :o

ma nostro presidente sbaglia nel metodo, non tanto nel merito (dove qualche volta prende belle toppe).
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
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Offline BobLovati

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #23 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:11:01 »
ma nostro presidente sbaglia nel metodo, non tanto nel merito (dove qualche volta prende belle toppe).

certo, ed in caso può chiedere a te COME fare   ::)

" eeesciii da questo coooorpooooo (cit) "     ;D
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Offline MagoMerlino

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #24 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:17:44 »
Sacrilegio crimen est quod maiestatis dicitur
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#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline Matita

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #25 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:26:56 »
alberto.costa@rcs.it


Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
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Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Andre

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #26 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:39:11 »
aiutati dal Fisco ... ::)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Fulcanelli

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #27 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:44:46 »
Se distinguiamo tra metodi e merito delle questioni che il sig. Costa imputa a Lotito, vediamo che nel merito Lotito:
a) tenendo duro sul contratto collettivo cerca di limitare il potere del sindacato calciatori made by Campana, che di fatto ha ricattato a lungo il sistema producendo la possibilità di contratti scandalosi, di ricatti dei procuratori, dei capricci al rialzo, davanti ai quali poi ci si trincerava dicendo: "Ma ai presidenti mica gli hanno puntato la pistola alla tempia...". Il tetto agli ingaggi non si fa per volontà di quei 3-4 che vincono abitualmente sperperando tantissimo denaro e inflazionando il sistema. Costa evidentemente è fautore di tale sistema. Tra parentesi, la riduzione degli ingaggi è (sarebbe) politica anche di Platini.
b) La questione dei diritti TV ha visto anch'essa 3-4 potentati che si spartivano la gran parte della torta, producendo il campionato più monotono e squilibrato del mondo, proprio basandosi sulla presunzione che i soliti noti abbiano milioni di tifosi sparsi nella penisola (ma a che vale se poi non si abbonano alle partite in TV?)? E ciò anche grazie al noto conflitto di interessi impersonificato da Galliani, presidente di lega, presidente del Milan e uomo Mediaset. Perchè i suddetti ricchi scemi (nel senso che più introitano e più spendono a vanvera) si oppongono a un auditel calcistica?
c) La querelle con il CONI è così infondata che, come ho detto altrove, anche Di Benedetto pensa di fare altrettanto. Finché a Roma non ci sarà almeno un altro stadio non Coni, si rischia di stare sotto il ricatto del monopolista.
d) Quanto alla legge che ha permesso la rateizzazione del fisco, sappiamo come è andata: la legge c'era prima e non è stata fatta per la Lazio. Anzi, l'alzata di scudi di sporcaccioni nostrani e padani ha fatto cancellare una norma che molto bene avrebbe fatto alle casse del fisco italiano.
Ciò detto, dov'è la pretesa infondata di Lotito? Se poi discutiamo i metodi "strillati", lo "stile", allora si può eccepire qualcosa.....
Ma non è questo ciò che scrive Costa.

Offline Matita

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #28 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:50:06 »
Sacrilegio crimen est quod maiestatis dicitur

 
Condividi l'articolo di Costa ?
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IB

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #29 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:53:12 »
Nel pezzo di Costa si fa un riassunto dei fronti politici nei quali è attualmente impegnato il nostro.
-   la querelle sul contratto collettivo calciatori dove prosegue la sua linea oltranzista che ora ostacola di fatto la conclusione di un accordo che Lega e AIC sembrano aver raggiunto
-   la posizione sui diritti TV sui quali si è posto a capo di 15 squadre di serie A le minori
-   la querelle con il CONI che è roba di questi giorni


Io tutto sto riassunto non lo vedo.
Leggo, testuale, di "palla al piede del calcio italiano".
leggo testualmente di Lotito come "elemento di turbativa del calcio italiano che inquina l'aria"
leggo testualmente di Lotito che "tiene in ostaggio il calcio italiano."
leggo di Lotito che "vuole considerare come sostenitore anche la colf di casa sua"
leggo testualmente di Lotito "despota".
leggo testualmente di Petrucci che é "molto più sostenitore della Lazio di quanto non sia Lotito"
leggo testualmente di un Lotito che risposta italiana a "Beckembauer, Platini e altri".

Tutto sto riassunto non lo leggo. Leggo frasi piuttosto pesanti indirizzate a Lotito.
Non capisco, e Costa non lo spiega, perché se i presidenti che non sopportano più Lotito sono la maggioranza,  la questione del contratto con l'AIC non si risolva. Cioé con quale potere Lotito s'impone alla volontà degli altri 40 presidenti ? Forse, e dico forse, qui c'é un piccolo equivoco da chiarire, qualche passaggio logico che manca, e Alberto Costa non lo fa. Perché é già passato oltre.
E' passato alla questione dei diritti televisivi, anche qui non si capisce su quale base giuridica Lotito blocchi l'intera questione. Non si capisce,e Costa non lo spiega, perché se la legge é dalla parte dei "poteri forti" sti famosi "poteri forti" non riescono a sconfiggere il drago Lotito. O sti poteri tanto forti non sono oppure la legge non é esattamente dalla parte dei poteri forti. Tertium non datur mi suggerisce di scrivere una vocina.
E questo Costa non lo spiega, non spiega ad esempio perché la legge gentiloni Melandri dia ragione al club delle 15 guidato da Lotito e invece la sola entità che darebbe ragione é il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio, parere non vincolante. Inutile sottolineare chi sia il presidente del consiglio dei ministri e di quale squadra sia proprietario.
Costa, peraltro, non spiega perché la Colf di casa Lotito non debba essere contata tra i sostenitori di una squadra. Vale la pena soffermarsi sul valore ignobile e piuttosto classista da due soldi contenuto nella frase ? No, quindi andiamo oltre.
Peraltro anche semanticamente il buon Alberto Costa dimostra di aver scritto più con i piedi che con le mani. E certamente senza conoscere i termini della questione. Quando parla della Colf di casa Lotito come "sostenitrice" il buon Costa non sa di dar ragione implicitamente al presidente della Lazio. Proprio perché la questione in ballo é determinare la differenza tra "sostenitore" (come sostengono Lotito e le piccole) e "tifoso" come sostenuto dai "poteri forti". Costa passa oltre, non credo voglia dare un riassunto della questione. A lui interessa solo concludere il ritratto di Lotito secondo le direttrici che si é predefinito.
Quindi passa a considerare Petrucci, ex dirigente dell'asroma, come più tifoso della Lazio di Lotito. Non saprei rispondere a questa affermazione, mi manca la parola, d'altronde mi chiedo che riassunto e quale concetto sensato possa voler veicolare. Nulla, a lume di naso, se non un certo astio piuttosto maldestro.
L'articolo finisce con la dimostrazione di saper scrivere senza errori sia il nome "Beckenbauer", sia conoscere l'esatta disposizione della lettera "h" in "Bierhoff". Perché francamente il resto della frase nulla porta alla discussione.

Riassunto dicevamo, dove ?

BobCouto

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #30 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:54:08 »
Sacrilegio crimen est quod maiestatis dicitur

Per alcuni, secondo me, anche Ripepi sarebbe degno di fede, purché parli male di Lotito.

Ormai non si può più nemmeno "smontare" un articolo denigratorio nei confronti della Lazio: ciò può equivalere a una difesa di Lotito, in alcuni casi, e quindi scatta la modalità "toffolo" (attore veneziano).

Vai con la colonna sonora




Offline Matita

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #31 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:56:52 »
Io tutto sto riassunto non lo vedo.
Leggo, testuale, di "palla al piede del calcio italiano".
leggo testualmente di Lotito come "elemento di turbativa del calcio italiano che inquina l'aria"
leggo testualmente di Lotito che "tiene in ostaggio il calcio italiano."
leggo di Lotito che "vuole considerare come sostenitore anche la colf di casa sua"
leggo testualmente di Lotito "despota".
leggo testualmente di Petrucci che é "molto più sostenitore della Lazio di quanto non sia Lotito"
leggo testualmente di un Lotito che risposta italiana a "Beckembauer, Platini e altri".

Tutto sto riassunto non lo leggo. Riassunto dicevamo, dove ?

IB, qualche pesce che abbocca lo si trova sempre..

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

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Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Mazzola

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #32 : Lunedì 27 Giugno 2011, 12:58:33 »
Ma il termine poteri forti usato dallo stesso Costa, di per sè, non vuole già dire "qualcosa" ?

IB

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #33 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:00:58 »
Ma il termine poteri forti usato dallo stesso Costa, di per sè, non vuole già dire "qualcosa" ?

Nun ce pensà, pensa alla salute, quando ce sta la salute c'é tutto....
Daje de tacco, daje de punta, é arrivata la sora assunta.


Se ha scritto poteri forti una ragione ce deve da esse e nun sta sempre a criticà....

CiPpi

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #34 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:18:26 »
se non fu lo stesso Costa, (tifoso laziale, no?) a telefonare, credo che abbia comunque usato l'episodio come spunto per il 'lettore' tipo del suo articolo.

oggi il povero Colantoni era alle prese con una bella telefonata di un 44enne.

quest'ultimo ha chiamato per dire che la trasmissione Quelli che hanno portato il calcio a Roma non gli sembra una trasmissione laziale perché non stanno tutti i giorni a parlare male della dirigenza.

che i tifosi della Lazio sono diminuiti del 50% per colpa della suddetta dirigenza.

che prima avevamo 44.000 abbonati, ora 11.000, corretto da Colantoni in 17.000.

che l'acquisto di Klose e il rinnovo di Radu sono uno specchietto per le allodole, un trabocchetto per suscitare un entusiasmo che sarebbe opportuno non avere.

il tono era di chi pensa di saperla lunga.. avesse ragione lui?   ;D

magari e' convinto che tutti i tifosi laziali siano come quelli che lui (tifoso laziale, no?) frequenta.

TD

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #35 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:19:00 »
grana grossa, Lotito querelerà e otterrà ragione.

TD

Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #36 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:20:10 »
P.S. Ma noi ce l'abbiamo un addetto stampa capace di rispondere per le rime a certa gente?

basta un avvocato.

Offline Matita

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #37 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:23:12 »
e dacce pure questo a Gentile allora :



Se c'è qualcuno che ama veramente la Lazio, esca allo scoperto e la liberi da Lotito
di Stefano Greco

27 Giugno 2011 - Domenica, leggendo il durissimo fondo di Alberto Costa sulle colonne de “Il Corriere della Sera”, ho provato un profondo senso di rabbia. Il più grande quotidiano italiano, una di quelle testate che raramente prende posizione nelle beghe calcistiche, che all’improvviso scopre chi è Claudio Lotito e che il suo modus agendi lo porta ad essere “La palla al piede del calcio italiano”.
Rabbia, dicevo, perché questo fondo pesantissimo è un segnale preoccupante per la Lazio. Lotito continua a far guerra a chiunque trovi sul suo cammino, ad nemici di sempre o ex amici non fa differenza, e la Lazio continua a pagare il prezzo di queste sue battaglie per il potere. Il suo. Rabbia, perché c’è gente che ci ha messo sette anni a capire chi è e come è fatto Claudio Lotito, a comprendere che oggi questo personaggio non è diverso da quello di sette anni fa, quando ha messo piede per la prima volta sul palcoscenico calcistico nostrano. Mentre chi come il sottoscritto si batteva in una guerra contro i mulini a vento nel tentativo di mostrare il vero volto di Lotito, si ritrovava a combattere contro gli stessi che oggi lo attaccano, ma che fino a poco tempo fa lo elogiavano e lo additavano addirittura come esempio, come modello da seguire. E probabilmente sarebbero pronti a rifarlo davanti a nuovi successi sportivi o ad un cambio di vento. Fino a due mesi fa, Gianni Petrucci elogiava Lotito senza che nessuno avesse neanche pronunciato il suo nome, mentre oggi lo considera il peggio del peggio. Il presidente della Federcalcio, che lo ha accolto in Consiglio Federale a braccia aperte e che lo ha protetto quando i piccoli azionisti della Lazio chiedevano che gli venisse revocato il tesseramento dopo la condanna a Milano (per “aggiotaggio, aggiramento delle regole di mercato e ostacolo all’attività della Consob”), ora lo denuncia all’Ufficio Inchieste e non lo vuole più veder entrare in via Allegri. Il presidente della Lega Beretta, ed il suo grande ex elettore Galliani, si sono pentiti di averlo investito di così tanti e importanti ruoli di potere, consentendogli di poter porre il veto in rappresentanza di tutta la Lega di Serie A al testo sulla “Legge degli stadi”, oppure al testo del nuovo contratto collettivo dei calciatori, per finire con la vicenda dei diritti tv. Tutti oggi si rendono conto che Lotito è un problema. Se ne sono accorti anche i sottosegretari Crimi e Giro, che venerdì oltre ad essersi schierati al fianco di Petrucci e contro Lotito, lo hanno neanche troppo velatamente accusato di essere uno dei principali responsabili dell’impantanamento della “Legge sugli stadi”, puntando l’indice accusatorio e ripetendo che “per voler eliminare certi vincoli, pretendendo troppo per se stesso ha finito per non far ottenere nulla a tutti gli altri”.
Ora tutti si stanno rendendo conto con chi hanno a che fare, della megalomania e della pericolosità del personaggio. I tifosi della Lazio, se ne sono accorti da anni, ma le loro grida non solo sono rimaste inascoltate sia dalla politica che dal mondo sportivo, ma sono state spesso e volentieri sommerse da valanghe di critiche e i tifosi tacciati di “irriconoscenza verso chi aveva salvato la Lazio e che stava facendo un  gran bel lavoro”.
In realtà, i tifosi della Lazio chiedevano solo un po’ di NORMALITA’. Non chiedevano scudetti o coppe da alzare al cielo, non pretendevano i campioni o il ritorno ai fasti cragnottiani, ma solo di poter tornare a fare solo ed esclusivamente i tifosi, di vedere la Lazio in prima pagina sulle cronache sportive per i risultati in campo e per quelle della cronaca giudiziaria, con la società impegnata più nelle aule dei tribunali a far causa ai propri tesserati che sul mercato per rinforzare la squadra. I tifosi chiedevano di poter ritrovare quell’unità persa da tempo immemorabile e impossibile da ritrovare a causa di un ambiente lacerato da mille polemiche e diviso in mille fazioni a causa di chi, da novello Giulio Cesare, ha fondato il suo impero e il suo successo sul “divide et impera”. L'impossibilità di poter ricompattare l'ambiente intorno a questo personaggio, si è vista in modo lampante in occasione dell'ultima battaglia contro gli arbitri o il palazzo. Mai i tifosi laziali si schiereranno compatti al suo fianco, neanche in occasione della più giusta delle battaglie, perché troppe e troppo dolorose sono le lacerazioni prodotte da questi sette anni di gestione. E oramai è chiaro a tutti che finché ci sarà Lotito alla guida di questa società, sarà impossibile ricomporre tutti i pezzi. Non è una questione di acquisti o di successi, perché la stragrande maggioranza dei tifosi della Lazio che in questi anni si sono allontanati da una squadra che amavano da sempre e in modo viscerale, baratterebbero l’arrivo di un Klose o di un Cissé con il ritorno a quella “pax familiae” persa con l’arrivo di Lotito. Per poter tornare in uno stadio che tifa solo Lazio e non un po’ per la squadra e un po’ contro chi guida la società. E anche quelli che non contestano e a volte fischiano i contestatori, accoglierebbero l’uscita di scena di Lotito come una sorta di liberazione da quella “palla al piede” di cui parlava ieri Alberto Costa nel suo editoriale.
Già, ma se per il calcio italiano può essere relativamente facile liberarsi di Claudio Lotito, togliendogli i mandati che lo rendono così potente con la stessa rapidità con cui gleli hanno concessi, il tifoso laziale non ha modo per potersi liberare da questa “palla al piede”. Ci ha provato con scioperi e manifestazioni, con raccolte di firme e boicottando la campagna abbonamenti, con vittorie parziali ma senza ottenere il vero risultato che si era prefisso: l’uscita di scena di Lotito. Continuando a confidare nella Giustizia Divina, il tifoso laziale ha una sola speranza: che in qualche angolo di Roma, d’Italia o del Mondo, ci sia qualcuno che vuole veramente bene alla Lazio, al punto da manifestare il suo amore scendendo in campo e liberando l’ambiente laziale dalla presenza di Claudio Lotito. Non uno sceicco o un Bill Gates, basterebbe uno “normale”. Perché come in tutte le guerre, fino a quando non sarà abbattuto il dittatore non ci sarà veramente nessuna possibilità di avere la pace, di poter tornare alla normalità, di poter cominciare a ricostruire, mattone dopo mattone, tutto quello che è stato distrutto in questi interminabili sette anni. Ma esiste veramente questo qualcuno o c’è un acquirente per tutti meno che per la Lazio e quei terremoti in Borsa intorno al titolo altro non sono che allucinazioni collettive? Se esiste, quale momento migliore di questo per entrare in scena, ora che il “re è nudo” e che anche chi lo ha difeso e spalleggiato fino ad oggi vede il suo vero volto e lo scaccia? Magari senza dover fare battaglie, entrando inizialmente in punta dei piedi per dare una mano. Basterebbe questo per poter sperare di avere un futuro, per sentirci liberati dal peso di questa “palla al piede”.       


:director:


 :laughing4:



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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #38 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:26:54 »
stefano greco??  :o

Offline borges

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Re:Alberto Costa su Lotito: senza parole
« Risposta #39 : Lunedì 27 Giugno 2011, 13:28:28 »
e dacce pure questo a Gentile allora :



Se c'è qualcuno che ama veramente la Lazio, esca allo scoperto e la liberi da Lotito
di Stefano Greco

27 Giugno 2011 - Domenica, leggendo il durissimo fondo di Alberto Costa sulle colonne de “Il Corriere della Sera”, ho provato un profondo senso di rabbia. Il più grande quotidiano italiano, una di quelle testate che raramente prende posizione nelle beghe calcistiche, che all’improvviso scopre chi è Claudio Lotito e che il suo modus agendi lo porta ad essere “La palla al piede del calcio italiano”.
Rabbia, dicevo, perché questo fondo pesantissimo è un segnale preoccupante per la Lazio. Lotito continua a far guerra a chiunque trovi sul suo cammino, ad nemici di sempre o ex amici non fa differenza, e la Lazio continua a pagare il prezzo di queste sue battaglie per il potere. Il suo. Rabbia, perché c’è gente che ci ha messo sette anni a capire chi è e come è fatto Claudio Lotito, a comprendere che oggi questo personaggio non è diverso da quello di sette anni fa, quando ha messo piede per la prima volta sul palcoscenico calcistico nostrano. Mentre chi come il sottoscritto si batteva in una guerra contro i mulini a vento nel tentativo di mostrare il vero volto di Lotito, si ritrovava a combattere contro gli stessi che oggi lo attaccano, ma che fino a poco tempo fa lo elogiavano e lo additavano addirittura come esempio, come modello da seguire. E probabilmente sarebbero pronti a rifarlo davanti a nuovi successi sportivi o ad un cambio di vento. Fino a due mesi fa, Gianni Petrucci elogiava Lotito senza che nessuno avesse neanche pronunciato il suo nome, mentre oggi lo considera il peggio del peggio. Il presidente della Federcalcio, che lo ha accolto in Consiglio Federale a braccia aperte e che lo ha protetto quando i piccoli azionisti della Lazio chiedevano che gli venisse revocato il tesseramento dopo la condanna a Milano (per “aggiotaggio, aggiramento delle regole di mercato e ostacolo all’attività della Consob”), ora lo denuncia all’Ufficio Inchieste e non lo vuole più veder entrare in via Allegri. Il presidente della Lega Beretta, ed il suo grande ex elettore Galliani, si sono pentiti di averlo investito di così tanti e importanti ruoli di potere, consentendogli di poter porre il veto in rappresentanza di tutta la Lega di Serie A al testo sulla “Legge degli stadi”, oppure al testo del nuovo contratto collettivo dei calciatori, per finire con la vicenda dei diritti tv. Tutti oggi si rendono conto che Lotito è un problema. Se ne sono accorti anche i sottosegretari Crimi e Giro, che venerdì oltre ad essersi schierati al fianco di Petrucci e contro Lotito, lo hanno neanche troppo velatamente accusato di essere uno dei principali responsabili dell’impantanamento della “Legge sugli stadi”, puntando l’indice accusatorio e ripetendo che “per voler eliminare certi vincoli, pretendendo troppo per se stesso ha finito per non far ottenere nulla a tutti gli altri”.
Ora tutti si stanno rendendo conto con chi hanno a che fare, della megalomania e della pericolosità del personaggio. I tifosi della Lazio, se ne sono accorti da anni, ma le loro grida non solo sono rimaste inascoltate sia dalla politica che dal mondo sportivo, ma sono state spesso e volentieri sommerse da valanghe di critiche e i tifosi tacciati di “irriconoscenza verso chi aveva salvato la Lazio e che stava facendo un  gran bel lavoro”.
In realtà, i tifosi della Lazio chiedevano solo un po’ di NORMALITA’. Non chiedevano scudetti o coppe da alzare al cielo, non pretendevano i campioni o il ritorno ai fasti cragnottiani, ma solo di poter tornare a fare solo ed esclusivamente i tifosi, di vedere la Lazio in prima pagina sulle cronache sportive per i risultati in campo e per quelle della cronaca giudiziaria, con la società impegnata più nelle aule dei tribunali a far causa ai propri tesserati che sul mercato per rinforzare la squadra. I tifosi chiedevano di poter ritrovare quell’unità persa da tempo immemorabile e impossibile da ritrovare a causa di un ambiente lacerato da mille polemiche e diviso in mille fazioni a causa di chi, da novello Giulio Cesare, ha fondato il suo impero e il suo successo sul “divide et impera”. L'impossibilità di poter ricompattare l'ambiente intorno a questo personaggio, si è vista in modo lampante in occasione dell'ultima battaglia contro gli arbitri o il palazzo. Mai i tifosi laziali si schiereranno compatti al suo fianco, neanche in occasione della più giusta delle battaglie, perché troppe e troppo dolorose sono le lacerazioni prodotte da questi sette anni di gestione. E oramai è chiaro a tutti che finché ci sarà Lotito alla guida di questa società, sarà impossibile ricomporre tutti i pezzi. Non è una questione di acquisti o di successi, perché la stragrande maggioranza dei tifosi della Lazio che in questi anni si sono allontanati da una squadra che amavano da sempre e in modo viscerale, baratterebbero l’arrivo di un Klose o di un Cissé con il ritorno a quella “pax familiae” persa con l’arrivo di Lotito. Per poter tornare in uno stadio che tifa solo Lazio e non un po’ per la squadra e un po’ contro chi guida la società. E anche quelli che non contestano e a volte fischiano i contestatori, accoglierebbero l’uscita di scena di Lotito come una sorta di liberazione da quella “palla al piede” di cui parlava ieri Alberto Costa nel suo editoriale.
Già, ma se per il calcio italiano può essere relativamente facile liberarsi di Claudio Lotito, togliendogli i mandati che lo rendono così potente con la stessa rapidità con cui gleli hanno concessi, il tifoso laziale non ha modo per potersi liberare da questa “palla al piede”. Ci ha provato con scioperi e manifestazioni, con raccolte di firme e boicottando la campagna abbonamenti, con vittorie parziali ma senza ottenere il vero risultato che si era prefisso: l’uscita di scena di Lotito. Continuando a confidare nella Giustizia Divina, il tifoso laziale ha una sola speranza: che in qualche angolo di Roma, d’Italia o del Mondo, ci sia qualcuno che vuole veramente bene alla Lazio, al punto da manifestare il suo amore scendendo in campo e liberando l’ambiente laziale dalla presenza di Claudio Lotito. Non uno sceicco o un Bill Gates, basterebbe uno “normale”. Perché come in tutte le guerre, fino a quando non sarà abbattuto il dittatore non ci sarà veramente nessuna possibilità di avere la pace, di poter tornare alla normalità, di poter cominciare a ricostruire, mattone dopo mattone, tutto quello che è stato distrutto in questi interminabili sette anni. Ma esiste veramente questo qualcuno o c’è un acquirente per tutti meno che per la Lazio e quei terremoti in Borsa intorno al titolo altro non sono che allucinazioni collettive? Se esiste, quale momento migliore di questo per entrare in scena, ora che il “re è nudo” e che anche chi lo ha difeso e spalleggiato fino ad oggi vede il suo vero volto e lo scaccia? Magari senza dover fare battaglie, entrando inizialmente in punta dei piedi per dare una mano. Basterebbe questo per poter sperare di avere un futuro, per sentirci liberati dal peso di questa “palla al piede”.       


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Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)