Aridateme Batistoni....

[Trilux]

Ebbene si, lo ammetto: sono un nostalgico del calcio di una volta, anche dell’Asr di una volta, del “Ciccio Cordova, Amarildo, Del Sol”.  Da laziale li detesto da sempre, ma, se dovessi scrivere una storia dell’odio nei confronti della squadra giallorossa,  ne verrebbe fuori una strana evoluzione. Negli anni 70/80/90, la mia gioventù,  l’Asr era una squadra di calcio un po’ come tutte le altre:  vi era avversione, ma tutto restava su un piano sportivo e di sfottò con gli amici. Altri tempi, vero, ci si occupava di cose serie, di politica, direte voi, è vero: i sindaci ed i politici non intervenivano nelle vicende pallonare, anzi, il calcio era vissuto da noi impegnati in politica (!) con una perfida schizofrenia: oppio dei popoli da un lato, fenomeno genuinamente popolare dall’altro. Io comunque allo stadio andavo e chissene… Ricordo gli strali del quotidiano “Lotta continua” contro l’inno romanista di 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)', persona che, secondo LC,  confondeva “la rivoluzione con un calcio ad un pallone”.  La roma, insomma, la vivevo come un vicino di casa chiassoso e rompiscatole, ma dal quale andavi a farti due risate,  magari nel dopocena, dopo una giornataccia di lavoro. Da più di dieci anni non è più così: non so voi, ma io non li sopporto più. Hanno perduto quell’aria popolare e, perché no, anche squisitamente romana, per assumere l’arroganza tronfia  del macellaio arricchito   fino a divenire  una squadra che puzza  di stanze chiuse, di intrigo, di potere, di pianificazioni mediatiche. Non v’è stato scandalo negli ultimi decenni nella quale la Asr è stata prima “sfiorata”  da chiacchiere per poi misteriosamente sparire nel nulla mediatico: calcio scommesse; rolex; passaporti falsi, roma-dundee, fidejussioni false,  calcio poli, etc etc . Non v’è stato accadimento che toccava i nervi dell’Asr che non abbia visto muoversi i  cingolati di politici di ogni razza e partito per difendere i colori da “a maggica” e della città, facendo mediaticamente (e furbescamente) coincidere Roma con   la roma   (roba che nemmeno in Burundi…). Un crescendo rossiniano, germogliato forse nel corso della famosa riunione del 2000, post scudetto Lazio,  nella quale la “cupola” pianificò l’acquisto di batistuta e l’annientamento mediatico della Lazio. Oggi leggo di Bisignani che si occupava anche dell’ASr, ma non mi meraviglia. Letta riceveva a piè sospinto Rosella a  Palazzo Chigi. Leggo di Roma club Parlamento e di stanze dello stesso dedicate a spese della collettività. Leggo di Alemanno che, come faceva ancor più sfacciatamente 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', sembra il sindaco della roma più che di i roma, nella confusione ormai generata tra le due entità che si confondono e si frappongono.   Leggo, soprattutto, di banche che mantengono in vita, che decidono, che cercando di influenzare il governo del calcio; le stesse banche che sono proprietarie di una squadra di calcio. Mi fermo qua. Questo per dire che non li considero più avversari di calcio, ma qualcosa di altro. La roma non è più una squadra di calcio, è un ammortizzatore sociale,  un golem, un mostro che  vive  al di sopra di tutto e di tutti, delle regole e degli scandali.  Tutto questo mi da ormai un fastidio fisico e me li relega lontano dal mondo del calcio, mondo del quale loro non fanno più parte. Per me, almeno… Aridateme Batistoni

[WombyZoof]

siamo in tanti, soprattutto delle "vecchie" generazioni ad avere questa nostalgia.

proprio qualche giorno fa scrivevo:

spero che totti si levi presto dal cazzo perchè il marcio e il veleno che ha asfissiato sta città da una 15ina di anni si è coagulato intorno a sto burattino.

poi spero che gli americani spezzino i legami con i papponi locali delle radio e dei giornaletti locali e possano avviare un'opera di risanamento dei conti che al confronto lotito è al-mansour , fino a levare la banca di torno.  un decennio di austerity con piazzamenti per loro tra il 10  e il 20 posto.

dopo di che, ripulito l'ambiente, si potrà forse finalmente tornare a una rivalità cittadina "normale", con gli sfottò come ci sono sempre stati fino agli anni 90 ma senza sta follia collettiva che  è  diventata  veramente pesante.

c'era anche un bel  topic di fulcanelli circa un anno fa, in cui si sviscerarono  le causa di questa, mi ripeto,  oscena follia collettiva.

[Boks XV]

Trilux stavolta non sono d'accordo con te (si lo so, sticazzi  ).
quanto meno con la prima parte del tuo intervento.
siamo, credo, più o meno coetanei e quelli sempre merde erano.
più naif dici? ma so' naif anche oggi. la "puzza" de Molise (non mi fraintendano gli eventuali molisani del forum) e de macellaro che ha studiato guizza fuori anche da quei loro completini stazzonati fumo di Londra a buon mercato e dai nodi, sempre troppo grossi, delle loro cravatte da outlet.
no no, Trilux. nessuna nostalgia.
merda Totti e merda Scaratti.
quello so', quello so' sempre stati.

[jumpingjackflash]

secondo me da Giannini in poi sono peggiorati e pure tanto.

[Giulio]

Negli anni '80 con quelli dellà ci si poteva ancora "parlare". Non ho mai avuto particolari problemi con loro in quegli anni. Dagli anni '90, invece, la situazione è precipitata.

Penso che l'origine di tutti i mali sia da retrodatare non tanto dalle gesta del "principe de frattocchie", ma dall'avvento del pallone boro del G.R.A. sulla scena calcistica romana. Sarebbe pertanto interessante scoprire cosa e quanto ci guadagna la camicia con i baffi che, da quanto ho sempre letto, l'ha imboccato sin dall'origine della carriera.

Un'altra causa di tanti problemi, per me, è stata il proliferarsi delle aradio de carcio e di tanti assurdi personaggi che vi parlano.

[bak]

Ripeto, la mia prima partita fu terzocimiterodiRoma-Torino nel 1972, andai con mio padre e mio zio.
In nord, ci arrivò addosso di tutto, comprese bottiglie di coca cola in vetro.
La nostalgia forse, deriva dal fatto che non contavano nulla nel panorama calcistico italiano: che io ricordi in quegli anni decisero e decidemmo lo scudetto alla Juve contro il Toro 52 a 51 puti [loro vinsero gol di Musiello e mio zio fece tremare casa per il bestemmione che mollò, noi facemmo 0-0 con i granata]. Certo, non c'erano le grancasse mediatiche che li sospingevano, ma se non c'era t. e l'affossatore dell'Hellas Verona, c'erano Ginulfi e Cordova. Tra l'altro proprio in quegli anni decisi di essere Laziale.
merda Totti e merda Scaratti.
quello so', quello so' sempre stati.

[Mazzola]

E' cominciato tutto da Adino Viola.
Deve essere successo qualcosa in quel momento.
Non so cosa.
E' finita la Rometta (quella appunto di Batistoni e non solo).
E ha avuto inizio qualcosa di "nuovo".

Resta sempre da capire come sia possibile che, dal 1952 ad oggi è successo di tutto a tutti.
Comprese Milan e Juventus.
E loro niente.
Non è (obiettivamente) possibile.

[fish_mark]

Io ho fede anzi  ...

I have a dream that one day even the city of Tiberim, sweltering with the heat of injustice, sweltering with the heat of oppression, will be transformed into an oasis of freedom and justice.

I have a dream today.

[WombyZoof]

E' cominciato tutto da Adino Viola.
Deve essere successo qualcosa in quel momento.
Non so cosa.
E' finita la Rometta (quella appunto di Batistoni e non solo).
E ha avuto inizio qualcosa di "nuovo".

Resta sempre da capire come sia possibile che, dal 1952 ad oggi è successo di tutto a tutti.
Comprese Milan e Juventus.
E loro niente.
Non è (obiettivamente) possibile.

vero.
 da Viola in poi, simpatico come una cartella di equitalia, la situazione,  già grave, è precipitata. hanno cominciato a credere davvero di essere una grande squadra, poi a pretenderlo ossessivamente. la nostra ascesa con cragnotti li ha fatti impazzire. le radio hanno amplificato tutto.  sul tottismo neanche mi esprimo

[NoSurrender]

vero.
 da Viola in poi, simpatico come una cartella di equitalia, la situazione,  già grave, è precipitata. hanno cominciato a credere davvero di essere una grande squadra, poi a pretenderlo ossessivamente. la nostra ascesa con cragnotti li ha fatti impazzire. le radio hanno amplificato tutto.  sul tottismo neanche mi esprimo

Sono riusciti ad amplificare l'orrore.

Ora siamo proprio oltre ogni immaginazione di schifo,mafia,protezioni politiche,propaganda mediatica,intoccabilità giudiziaria e inciuci,il tutto condito da fantasiosi deliri megalomanici e rivisitazione fantastica della loro (misera) storia.

Ci sarà fine al peggio?

[BobLovati]

insieme all´ing.Viola ( di cui non ho mai saputo la professione ... ) non dimenticate i vari Gaucci & Co. che giravano intorno al loro (im)mondo.
Credo di averlo già detto, ma repetita juventus: ero arrivato ad avare una frequentazione personale con Paulo Roberto Falcâo, a casa del quale ( via Andrea Fusco, se non ricordo male, alla Balduina ) andavo ogni tanto con i miei figli.
Non sono riuscito mai ad invitarlo a cena fuori, perchè l´avevano terrorizzato colla storiella di " non farsi vedere in giro coi Laziali "   

Questo erano, questo sono e questo resteranno 

[fish_mark]

vero.
 da Viola in poi, simpatico come una cartella di equitalia, la situazione,  già grave, è precipitata. hanno cominciato a credere davvero di essere una grande squadra, poi a pretenderlo ossessivamente. la nostra ascesa con cragnotti li ha fatti impazzire. le radio hanno amplificato tutto.  sul tottismo neanche mi esprimo

Per la verità, vado a memoria le premesse per la ri-nascita, anzi il decollo industriale degli escrementi parte con il tardo Anzalone, all'epoca dell'acquisto di Pruzzo, 1978, che all'epoca era considerato un giovane di sicuro avvenire. Si cambiò il marchio (il lupetto) e si provarono nuove maglie insomma c'era aria di novità, poi arriva Viola e costruisce l'epopea di Farzao.

Per tornare a noi devo fare un'osservazione ispirata dalla "nostra ascesa" cragnottiana che li fa impazzire con le radio che amplificano il tutto.
Bene, una mia personale convinzione è che il cragna fa un errore storico in quel periodo, impegnatissimo nel costruire la squadra dei sogni (fa bene) si distrae sul fronte dei media che mostra di non saper e o voler curare con attenzione. Ricordo che su certe radio, regional-popolari ad esempio, non si parlava altro che di Atac, mente noi acquistavamo i migliori del mondo su piazza e giocavamo e vincevamo in terra nazionale e all'estero.
Insomma, noi conquistavamo sul campo i nostri successi, ma intanto c'era chi stava seminando per il futuro, con la copertura mediatica h24 che tanto produceva in profondità effetti sulle coscienze degli sportivi romani.
Il tottismo è un capolavoro da questo punto di vista: costruire un personaggio sul nulla. Geniale!

Oggi la situazione da questo punto di vista è ancora peggiore, con la nostra dirigenza che mostra di non tenere assolutamente in considerazione il problema.
Ma è materia di innumerevoli altri topic. Quindi, la chiudo qui.

[bak]

insieme all´ing.Viola ( di cui non ho mai saputo la professione ... )

Mercante d'armi, nel senso che aveva una fabbrica che esportava armi nel mondo.
Il vero discrimine tra quell'epoca e questa fu er go de Turone; addirittura in una puntata del brogiesso di Bisgardi dovetti sentirmi Gianni Elsner prendere le loro difese ed accusare violentemente la Fiat. Fu li che la Juve per qualche anno decise di non mandare gente alla succitata trasmissione.
Poi arrivarono le radio, ma tenete presente che dall'85 ad oggi, sono rientrato a Roma solo per tre anni, quindi non ho un quadro molto chiaro della storia.

[Trilux]

Il vero inghippo sta proprio in questo: interpretiamo il "fenomeno" rioma utilizzando ancora metodologie di ragionamento legate più o meno al mondo del pallone che, secondo me, non c'entra più nulla da anni. Ben altri strumenti di analisi andrebbero utilizzati per spiegare un fenomeno che ha ramificazioni nel delirio di massa, nella politica, nell'economia, e (senza esagerare) nel connubio media-poteri forti. Un fenomeno squisitamente romano, segno di una malattia dello spirito di una città che fatica a ritrovare una identità culturale e che s'attacca a falsi idoli, utilizzando iperboli ("totti luce sui tetti di roma", per esempio) che in altri luoghi portebbero chi le pronunzia dritto ad un istituto di cura di malettie mentali. A Roma no: anzi. Il dramma vero è questo: intorno ad una squadra di pallone si è tentato, riuscendoci,  di riempire un angoscioso vuoto di una città allo sbando, costruendo intorno ad essa una coltre spessa di protezione che non ha eguali al mondo.

[bak]

A Roma no: anzi. Il dramma vero è questo: intorno ad una squadra di pallone si è tentato, riuscendoci,  di riempire un angoscioso vuoto di una città allo sbando, costruendo intorno ad essa una coltre spessa di protezione che non ha eguali al mondo.

Andreotti, basta la parola. Poi buonacamiciaatutti, che decide da anni il Sindaco della Città ed ha riempito le redazioni dei giornali di tifosi suini militanti.
Ottimo ed abbondante come spiegazione del fenomeno

[mapalla]

Ebbene si, lo ammetto: sono un nostalgico del calcio di una volta, anche dell’Asr di una volta, del “Ciccio Cordova, Amarildo, Del Sol”.  Da laziale li detesto da sempre, ma, se dovessi scrivere una storia dell’odio nei confronti della squadra giallorossa,  ne verrebbe fuori una strana evoluzione. Negli anni 70/80/90, la mia gioventù,  l’Asr era una squadra di calcio un po’ come tutte le altre:  vi era avversione, ma tutto restava su un piano sportivo e di sfottò con gli amici. Altri tempi, vero, ci si occupava di cose serie, di politica, direte voi, è vero: i sindaci ed i politici non intervenivano nelle vicende pallonare, anzi, il calcio era vissuto da noi impegnati in politica (!) con una perfida schizofrenia: oppio dei popoli da un lato, fenomeno genuinamente popolare dall’altro. Io comunque allo stadio andavo e chissene… Ricordo gli strali del quotidiano “Lotta continua” contro l’inno romanista di 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)', persona che, secondo LC,  confondeva “la rivoluzione con un calcio ad un pallone”.  La roma, insomma, la vivevo come un vicino di casa chiassoso e rompiscatole, ma dal quale andavi a farti due risate,  magari nel dopocena, dopo una giornataccia di lavoro. Da più di dieci anni non è più così: non so voi, ma io non li sopporto più. Hanno perduto quell’aria popolare e, perché no, anche squisitamente romana, per assumere l’arroganza tronfia  del macellaio arricchito   fino a divenire  una squadra che puzza  di stanze chiuse, di intrigo, di potere, di pianificazioni mediatiche. Non v’è stato scandalo negli ultimi decenni nella quale la Asr è stata prima “sfiorata”  da chiacchiere per poi misteriosamente sparire nel nulla mediatico: calcio scommesse; rolex; passaporti falsi, roma-dundee, fidejussioni false,  calcio poli, etc etc . Non v’è stato accadimento che toccava i nervi dell’Asr che non abbia visto muoversi i  cingolati di politici di ogni razza e partito per difendere i colori da “a maggica” e della città, facendo mediaticamente (e furbescamente) coincidere Roma con   la roma   (roba che nemmeno in Burundi…). Un crescendo rossiniano, germogliato forse nel corso della famosa riunione del 2000, post scudetto Lazio,  nella quale la “cupola” pianificò l’acquisto di batistuta e l’annientamento mediatico della Lazio. Oggi leggo di Bisignani che si occupava anche dell’ASr, ma non mi meraviglia. Letta riceveva a piè sospinto Rosella a  Palazzo Chigi. Leggo di Roma club Parlamento e di stanze dello stesso dedicate a spese della collettività. Leggo di Alemanno che, come faceva ancor più sfacciatamente 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', sembra il sindaco della roma più che di i roma, nella confusione ormai generata tra le due entità che si confondono e si frappongono.   Leggo, soprattutto, di banche che mantengono in vita, che decidono, che cercando di influenzare il governo del calcio; le stesse banche che sono proprietarie di una squadra di calcio. Mi fermo qua. Questo per dire che non li considero più avversari di calcio, ma qualcosa di altro. La roma non è più una squadra di calcio, è un ammortizzatore sociale,  un golem, un mostro che  vive  al di sopra di tutto e di tutti, delle regole e degli scandali.  Tutto questo mi da ormai un fastidio fisico e me li relega lontano dal mondo del calcio, mondo del quale loro non fanno più parte. Per me, almeno… Aridateme Batistoni

Sottoscrivo fino all'ultima virgola. Quando ero ragazzino, mi portavano alle 3 fontane a vedere l'allenamento della primavera, con i Quintini, Peccenini, Rocca, Ingrassia, ecc. e non mi dava fastidio, anche se qualcuno (un classico) mi diceva: a regà, ma come fai a esse daaaaaaaaaa Lazzzzio?
Adesso non li sopporto più e mi infastidisce ancor di più quell'aria da vittime (e falsi antagonisti) del sistema che ognuno di loro manifesta un giorno sì e l'altro pure.
  

[aquilafelyx]

cos'è che lì fa sentire importanti anche se non contano niente ?

questo e l'origine del male !

[Mazzola]

Non credo dipenda da Andreotti letta o costanzo.
Forse Andreotti...

Quello che è successo nel calcio italiano dal 1952 ad oggi ha dell'incredibile, specie negli ultimi 20 anni.
Juventus scudetti revocati e serie B.
Milan due volte in B.
Bologna Fiorentina Napoli Palermo Verona fallite e addirittura in C (i viola in C2), Genoa idem in C, Torino fisso in B, la Sampdoria pure spesso.
Noi non c'è bisogno di ripeterlo.
La roma ? Negli ultimi 30 anni al massimo è arrivata una volta dodicesima ma non ha mai rischiato seriamente di retrocedere.
Non è possibile. Umanamente.
Ci deve essere qualcosa sotto. Di più "profondo".

[POMATA]

Da stampare e mandare alle redazioni dei giornali, ci sará qualcuno che lo pubblichi no?

OT
Per Fish
La Lazio dell'era Lotito sta facendo molto di piú a livello di immagine e di marketing che nessuna dirigenza nella nostra storia, che poi a te sembra insufficente o pensi che abbia un tempismo inadatto se ne puó parlare in altro topic.
EOT

[bak]

La roma ? Negli ultimi 30 anni al massimo è arrivata una volta dodicesima ma non ha mai rischiato seriamente di retrocedere.

su questo non concordo. L'anno che arrivarono dodicesimi sfangarono la permanenza in A con una vittoria a San Siro più che sospetta, come al solito la loro ciambella di salvataggio fu l'Inter [ma che strano  ]. La domenica dopo fino a cinque minuti dalla fine beccavano in casa dall'Atalanta, siamo alla penultima di campionato, il che avrebbe ribaltato le posizioni in classifica delle due squadre ; i bergamaschi retrocessero per due punti sotto proprio dalla malagrottese.
Li salvò il solito Struzzo che segnò diversi gol. Pensandoci bene fu quel giorno che si ribaltò la storia, forse quel gol fu più importante del lisergico gò de turone