Francesco Cecchin

[bak]

Un ragazzo di diciotto, ripeto diciotto anni, la cui vita fu stroncata dall'odio politico che imperava 32 anni fà. Solo perchè era di destra.
Una drammatica contingenza che mi spinse allora, da giovane militante di L.C., ad una seria riflessione sul senso della vita e della sua inviolabilità per mano assassina e, ad approdare a lidi politici sicuramente più pacifici, meno pregni di odio.
Il colpevole dell'assassinio, tanto per cambiare, per lui come per tanti altri di ambo i settori politici, non è in galera bensì libero.
Una preghiera per lui e per tutte le giovani vittime spezzate dal piombo assassino.

[Boks XV]

grazie.

[Andre]

D'accordissimo

[Bill Kelso]

Il problema è che andrebbe affrontata una seria riflessione sugli anni di piombo e sulle pistolettate (e le sprangate) che ci si tirava all'epoca. Non serve la cronaca né continuare a pensare che chi morì era un martire.

Cecchin fu uno degli ultimi a cadere a Roma. Dopo di lui, ma soprattutto prima di lui, furono troppe le vittime. Troppe giovani vite stroncate per niente, per la follia collettiva che si era impadronita della ragione.

Per niente.

[Matita]

la cui vita fu stroncata dall'odio politico che imperava 32 anni fà.

Non impera piu' ?

[jumpingjackflash]

riposi in pace 

[MCM]

Non comeun tempo Zaradò. Suvvia...

Cecchin, ma come lui Ramelli ed altri sono vittime di odio umano.
Sono assassinii che di politico hanno ben poco. L' assassinio politico è quello che ha causato la prima guerra mondiale.
Non quello di un ragazzino senza alcuna influenza politica...
Se poi vieni ucciso da un branco  c' è di mezzo pure la viltà.

Detto questo, grazie a Dio non siamo negli anni 70.

Una preghiera per loro

[benvolio]

Ringrazio profondamente rocco. Vedo con piacere che molti di noi comprendono l'importanza profonda di ricordare quei ragazzi vittime davvero innocenti e, in questo mi assumo la responsabilita', per troppo tempo rimossi dalla sinistra e dal dibattito politico. Cecchin, come il povero Ramelli, come Paolo Di Nella scontarono due volte il fatto di essere di destra. Lo scontarono in vita pagando con la morte le proprie idee; lo scontarono in morte pagando con l'oblio delle contestualizzazioni, dei distinguo ecc ecc... Volevano a loro modo un Italia migliore, un mondo piu' giusto, una vita piu' bella per tutti. Non erano picchiatori, assassini, razzisti o criminali. Morirono ingiustamente per mano di vigliacchi assassini, per mano di un odio che si voleva piu' giusto. Furono rimossi da morti e non onorati da chi invece doveva prenderli quali esempio per gridare "mai piu' ".
Tardivamente, da uomo di sinistra ed ex militante, vorrei chiedere scusa ed onorare la loro memoria. Anche a nome di chi continua rimuovere e dimenticare.
Grazie rocco, grazie!

[BobCouto]

Non comeun tempo Zaradò. Suvvia...

Cecchin, ma come lui Ramelli ed altri sono vittime di odio umano.
Sono assassinii che di politico hanno ben poco.

Io credo che sarebbe facile e comodo rigettare la responsabilità politica, che invece bisogna riconoscere e, se del caso, farsene carico. Per me - che non ho vissuto quella stagione ma ne ho percepito il clima - l'idea di prendere freddamente a sprangate in testa una persona è semplicemente orribile, così come l'idea dei "processi" tutti-contro-uno nelle scuole o dovunque si riconoscesse qualcuno come "fascista" (magari solo perché ascoltava canzoni poco impegnate). Ma c'è stato chi, indossando lo stesso vestito che portavo anche io, ha pensato che tutto questo fosse legittimo. D'altra parte, ancora oggi molti "compagni" chiamano "compagni" - che sbagliano, o no - quelli che al gioco democratico preferirono spranghe e mitragliette, e se ne criticano l'operato, non vogliono tuttavia togliergli il nome di comunista. Cosa che io farei volentieri, invece, assieme a tanti altri compagni, ma come detto sarebbe troppo facile.

[Rupert]

PRESENTE !

[Giglic]

PRESENTE !

Spero sia ironica.

[Bill Kelso]

Complimenti a Rupert che ha capito in pieno lo spirito del topic.

Considerando tutte le vittime degli anni di piombo, a questo punto io comincerei dall'omicidio di Paolo Rossi per finire con quello di Aldovrandi; ergo cominciamo a postare le foto dei compagni e dei camerati ammazzati.
 
Però poi ci mettiamo anche chi morì a Battipaglia, a Reggio Emilia e a Catania, a Gela, a Piazza Fontana, nella galleria di San Benedetto Val di Sambro, a Bologna etc etc etc.

[Boks XV]

grazie a Rocco e a Benvolio e a BobCouto.
il vento pulito della vostra onesta franchezza e di altri come voi prima o poi spazzerà via, definitivamente, il ronzio molesto delle mosche carnarie che ancora svolazzano sulla memoria dei morti.
del resto non avevo dubbi, la vita ti insegna a distinguere gli uomini dagli sciacalli.
 

[bak]

Però poi ci mettiamo anche chi morì a Battipaglia, a Reggio Emilia e a Catania, a Gela, a Piazza Fontana, nella galleria di San Benedetto Val di Sambro, a Bologna etc etc etc.

cosa c'entrano con la morte di un povero ragazzo di diciotto anni ?

[Bill Kelso]

Mi sono spiegato male, evidentemente.
La chiosa, anzi la provocazione, era/è rivolta a chi non capisce lo spirito del topic, non ovviamente alla vicenda di Cecchin.
Perché forzando (ma non troppo), anche le vittime delle stragi, le vittime della reazione, sono vittime innocenti, figlie del clima d'odio, figlie degli anni di piombo.
Come Cecchin, appunto.

[carpelo]

Io quegli anni non li ho vissuti ed ammetto di esserne affascinato: invidio il clima di partecipazione (ma non avendolo vissuto, non so quanto questo clima potesse essere pesante).
Mi piacerebbe che ne parlaste a tuttotondo.
E' stata solo violenza?

Purtroppo credo che la maggior parte degli assassini (e dei "mandanti") sia rimasta impunita, mentre molti ragazzi (magari innocenti o ingenui) ne hanno pagato care conseguenze. Forse questo ha portato ad un distacco troppo radicale dalla partecipazione politica.
Perlomeno una tragica lezione è stata impartita: mai più ergersi a giudici di chi ha il diritto di vivere e chi no.

[Bill Kelso]

E' stata solo violenza?

No, assolutamente.
E' stata creatività, musica, passione, amore.
Radio libere, arte, partecipazione.

Ma la violenza, i morti ammazzati, i segni addosso e nella testa, alla fine hanno avuto il sopravvento.
E questo è imperdonabile perché non doveva accadere e invece è accaduto.

[giamma]

No, assolutamente.
E' stata creatività, musica, passione, amore.
Radio libere, arte, partecipazione.

Ma la violenza, i morti ammazzati, i segni addosso e nella testa, alla fine hanno avuto il sopravvento.
E questo è imperdonabile perché non doveva accadere e invece è accaduto.

E' stata soprattutto sopraffazione intellettuale che ha prodotto reazione e controreazione.

[bak]

Io quegli anni non li ho vissuti ed ammetto di esserne affascinato: invidio il clima di partecipazione (ma non avendolo vissuto, non so quanto questo clima potesse essere pesante).
Mi piacerebbe che ne parlaste a tuttotondo.
E' stata solo violenza?

Purtroppo credo che la maggior parte degli assassini (e dei "mandanti") sia rimasta impunita, mentre molti ragazzi (magari innocenti o ingenui) ne hanno pagato care conseguenze. Forse questo ha portato ad un distacco troppo radicale dalla partecipazione politica.
Perlomeno una tragica lezione è stata impartita: mai più ergersi a giudici di chi ha il diritto di vivere e chi no.

come al solito i cattivi maestri di destra e di sinistra hanno abusato dell'ingenuità e dell'impeto rivoluzionario di tanti giovani. Non è stata solo violenza, anche se si respirava a pieni polmoni ed ammorbava l'aria (solo vicino a scuola mia ci sono stati i morti di Acca Larentia ed Ivo Zini, colpevole solo di essersi fermato a leggere i cinema presso una locandina della sezione del PCI dell'Alberone (tanto per farsi un'idea di quanto valesse quella vita). Da lì si è ri-innestata la spirale delle stragi di Stato Bologna e San Benedetto Val di Sambro, Ustica e qualcos'altro che sicuramente dimentico.
Volevo solo rendere la giusta visibilità ed il giusto omaggio a tanti compagni e tanti camerati morti. Un applausone a benvolio che ha saputo scavare nel più profondo del mio animo.

Mi sono spiegato male, evidentemente.
La chiosa, anzi la provocazione, era/è rivolta a chi non capisce lo spirito del topic, non ovviamente alla vicenda di Cecchin.
Perché forzando (ma non troppo), anche le vittime delle stragi, le vittime della reazione, sono vittime innocenti, figlie del clima d'odio, figlie degli anni di piombo.
Come Cecchin, appunto.

 

[Aquilotta del Nord]

Ricordiamo pure questo, allora.



5 marzo 1982. Roma. Quartiere Aurelio. I desperados della banda Fioravanti rapinano un’agenzia della BNL.  Intercettati da una volante della Polizia, i terroristi si mettono a sparare tra i passanti. Muore lo studente Alessandro Caravillani, 17 anni, ucciso mentre andava a scuola.
Nella sparatoria rimane ferita anche la Mambro che verrà finalmente arrestata e nel Febbraio del 1985 sposerà in carcere Giusva Fioravanti. Dall’unione è nata una bambina.

Sottolineo solo che 10 minuti dopo la sparatoria sono passata proprio per quella via, dovevo andare a comprarmi un quaderno. Avevo 11 anni, avevo sentito gli spari, ma non capivo, il tutto non era alla mia portata, ero uscita senza pensare al pericolo perché non lo avvertivo, poi ho visto la gente correre, urlare, mi dicevano di mettermi al riparo, di fuggire. Potevo esserci io al posto di Alessandro, perché no?