Lettera d'amore

[Giglic]

Se amare vuol dire essere in pena per le sorti dell’amata, rimanere fedele qualunque cosa accada, e trascorrere la vita con Lei, sia la parte bella sia quella brutta, ebbene: il mio più grande amore, in termini di tempo, è stata la Lazio.
Nel maggio 1974 avevo ancora 5 anni, e nella consapevolezza tipica di quell’età ero innamorato di quei colori vincenti, e non capivo perché a casa tifassero tutti dellà. Il rigore di Chinaglia contro il Foggia, visto a 90° minuto o come diavolo si chiamava allora (mi ricordo Barendson a Valenti in bianco e nero) è uno dei miri primi, nitidi, ricordi. Così come all’inizio del campionato dopo, ricordo la felicità nell’essere primo in classifica per le prime tre giornate, ed il mio rimo pianto per Lei, l’amata, alla sconfitta per 1 a 0 in casa con l’Inter, due giornate dopo.
Poi arrivarono tempi meno felici, la salvezza all’ultima giornata nel 1976, l’uccisione di Cecco, la morte di Maestrelli, inframmezzati da pochi, ma intensi, momenti di felicità, come la prima partita vista allo stadio, Lazio Juve 3 a 0 del 2 ottobre 1977. Eppure l’amata era lì, sempre con me e sempre con quegli splendidi colori, a ricordare a me – ed a far rodere i miei familiari – che il pallone era quello li, e non la squadra dai colori orrendi che faceva un rumore inversamente proporzionale alle sue vittorie.
Giordano e Manfredonia, due idoli, per un ragazzo di 10-11 anni. Ricordo le interviste che rilasciarono al Giornalino (quello che si vendeva in chiesa, un poco il Corriere dei Ragazzi di Famiglia Cristiana, per capirci) e come divoravo quelle parole, che sembravano scritte apposta per me.
All’improvviso, poi, il dramma vero: una macchina della polizia sotto la pioggia in uno stadio, e la convinzione di essere entrati in un tunnel. Di quegli anni ricordo poco, se non l’umiliazione costante subita da parenti e cugini vari, e la mia goduria nel vedere che continuavano a non vincere nulla. Ricominciai ad andare allo stadio solo nel 1982, un Lazio Perugia 2 a 0 che fu la prima delle sette vittorie consecutive di quell’anno bellissimo e maledetto. Vidi sette partite, in quel campionato, 5 vittorie e due pareggi: un Lazio Samb 1 a 1 a dir poco “rocambolesco”, ed un Lazio Reggiana 3 a 3 che costò l’esonero a Clagluna. Ma la vittoria con il Catania, con il gol di Podavini (NON ERA AUTORETE) è stato tornare a quei momenti di felicità intensi di quando avevo 5 anni. Di quell’anno ricordo anche che andai con i miei cugini a vedere il Derby primavera al Flaminio (e loro, che stavano vincendo lo scudetto di Liedholm, forse il loro unico meritato erano pieni di prosopopea). Sul 4 a 0 per noi mio zio ci portò via incazzatissimo adducendo scuse mal poste sul traffico. Peggio per loro, del resto: il derby fini 4 a 2 e si persero gli unici due gol loro ☺
Di tutto questo cominciai a dire grazie al mio amore in biancoceleste.
E poi… la speranza con il presidente americano, il fallimenti totale di quel progetto, e lo sprofondare di nuovo in una spirale dalla quale si è rischiato fortemente di non uscirne più. Elemosinare notizie dalla radiolina durante i pranzi fuori, e leggere trafiletti di quello che rimaneva l’unica vera costante della mia vita, adesso che avevo 18 anni, faceva veramente male. Ci pensavano sempre i miei cugini, fortunatamente, a tenermi in forma, con i vari Roma Lecce…
Il gol di Fiorini, sentito sulla Giulia Diesel di mio zio (vecchia, mamma quant’era vecchia!) fu il primo dei miei urli in faccia a loro: ne sarebbero seguiti altri. Eppure la sconfitta con il Taranto (o era il Campobasso? Quel periodo “sportivo” della mia vita l’ha rimosso, l’angoscia era veramente forte, forse perché la stavo vivendo da solo) rischiava – di nuovo! – di farci vedere l’abisso, e stavolta per sempre. Poli è il vero salvatore del mio amore eterno.
E poi la serie A, le prime soddisfazioni, la coppa UEFA, Cragnotti, le prime vittorie il silenzio (finalmente!) degli insopportabili e le godurie silenziose, convinto intimamente che tutto ciò fosse solo per me, ed un’eccezione alla quale non ci si poteva, ma soprattutto non ci si doveva, abituare. Il 14 maggio del 2000 mia moglie uscì alla fine di Perugia Juve, lasciandomi – e la ringrazio ancora – solo a godermi il momento. L’anno dopo fu brutto (anche se condito dal mio solito urlo in faccia ai buzzurri al gol di Castroman), ma andava bene lo stesso. Io non mi aspettavo di vincere sempre, e vedere che loro hanno dovuto imbrogliare per “pareggiare” andava bene uguale. Di fronte a tutto questo, gli eventi del 2003 – 2004, Lotito, Rossi, Lo stadio, i -33 punti “imposti”, etc. sono dettagli. Lei, solo Lei, rimane la mia passione, uguale a quando avevo 5 anni, e diversa perché sono io ad avere 38 anni di più.
Scoprire questo forum è stato trovarmi al cospetto di persone che vivevano l’amore come me, anche questo è un regalo che la mia amata mi ha fatto.

TI AMO, LAZIO MIA!!!!

[Aquilotta del Nord]

Che bello! 

[fiDelio]

Bravo Giglic, veramente bello.

[Trippanera]

In realtà 2-1 per l'Inter... mortacci loro.
Il declino della grande lazio olandese cominciò da quella partita.

[bak]

In realtà 2-1 per l'Inter... mortacci loro.
Il declino della grande lazio olandese cominciò da quella partita.

Beh diciamo che l'arbitro dell'epoca ce ne mise del suo, annullando il gol del 2-0 e, nel giro di dieci minuti, se ricvrdo bene i bauscia rovesciarono il risultato.
Poi quel cazzo di Adriano Fedele segnava ogni volta contro di noi  .

[giamma]

 
           
 
           
 
           
 
           
 
           
 

[Eagles71]

Da pelle d'oca.
Grazie Giglic.

[NoSurrender]

Bellissimo,Giglic,grazie.

 

[Rupert]

Applausi!

[Holly]

TI AMO, LAZIO MIA!!!!

follemente, aggiungo

bello bello bello caro Gi'

[Trippanera]

Beh diciamo che l'arbitro dell'epoca ce ne mise del suo, annullando il gol del 2-0 e, nel giro di dieci minuti, se ricvrdo bene i bauscia rovesciarono il risultato.
Poi quel cazzo di Adriano Fedele segnava ogni volta contro di noi  .

Proprio così Rocco, ancora adesso rosico per quella partita.  :-)

[salasso]

stu :fans:pendo giglic

[bak]

La ricordo bene perchè fu una delle poche partite che vidi quell'anno, insieme allo 0-0 contro la Ternana, che forse ci fece dire addio allo scudetto.
In assoluto credo, sia stata la quinta o sesta partita cui ho assistito.

[aquilafelyx]

i Laziali nati negli anni '60 non hanno paura di niente

[DinoRaggio]

'Ste cose mi emozionano, veramente.

Grande Giglic.

[Eagles71]

i Laziali nati negli anni '60 non hanno paura di niente

ti assicuro che sono più forti quelli nati negli anni '70, alle elementari e medie stavamo in serie B, e generalmente a quell' età si sceglie chi vince, figurati chi sta in b!
Io non avrei mai immaginato di poter vincere uno scudetto e una coppa europea ad esempio, erano fuori dai miei schemi di tifoso adolescente, ma i brividi che avevo a vedere quelle maglie 30 secondi alla domenica sprint o a sentire il boato dell' Olimpico quando segnavamo alla radio non me li dimenticherò mai!
Così come le emozioni che le 2 promozioni in serie A e gli spareggi dell' 86 sono e saranno sempre nel mio cuore!

Forza Lazio

[POMATA]

A un vero Laziale, battiamo le mani!

Brividi

[Rupert]

ti assicuro che sono più forti quelli nati negli anni '70, alle elementari e medie stavamo in serie B, e generalmente a quell' età si sceglie chi vince, figurati chi sta in b!
Io non avrei mai immaginato di poter vincere uno scudetto e una coppa europea ad esempio, erano fuori dai miei schemi di tifoso adolescente, ma i brividi che avevo a vedere quelle maglie 30 secondi alla domenica sprint o a sentire il boato dell' Olimpico quando segnavamo alla radio non me li dimenticherò mai!
Così come le emozioni che le 2 promozioni in serie A e gli spareggi dell' 86 sono e saranno sempre nel mio cuore!

Forza Lazio

Paro paro!
Siamo degli stessi anni! 

[lollapalooza]

Fantastico.

 

[mrmoto]

Sono questi i post che rendono prezioso questo forum. Grazie Giglic