Autore Topic: Lirica: Interpretazioni divine.  (Letto 2543 volte)

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Offline giamma

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Lirica: Interpretazioni divine.
« : Venerdì 10 Giugno 2011, 20:06:03 »
Comincerei con la splendida Carmen interpreta da Julia Migenes nel film capolavoro di Francesco Rosi (consiglio di vederlo anche a chi non ama l'opera).



Secondo molti la più perfetta Carmen di tutti i tempi (sublime fusione di presenza scenica, bellezza e qualità vocale).
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Chuncho

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #1 : Sabato 11 Giugno 2011, 00:09:58 »
l'opera lirica ha insegnato a me l'italiano, l'amo molto! Poi indirettamente per colpa sua sono arrivato a questo forum.

Comunque la Carmen fatta l'anno scorso al Met mi e' piaciuta parecchio, poi la Garanca e' una bella gno... signorina  ;D


Offline Holly

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #2 : Sabato 11 Giugno 2011, 00:44:49 »
divina non lo so, ma sono sicura che questa interpretazione mi ha schiantato il cuore

l'originale cui ho assistito in deferente silenzio è datata 1997, teatro San Carlo di Napoli, regia di Mario Monicelli (che curò anche Il castello di Barbablu di Bartok messo in scena nella stessa sera)







l'opera lirica ha insegnato a me l'italiano, l'amo molto! Poi indirettamente per colpa sua sono arrivato a questo forum.

 :notworthy:

Offline Clazia

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #3 : Sabato 11 Giugno 2011, 01:08:29 »
si', vabbè...

ma uno, anzi, una, tipo io, ha da scoprì' sto topic a notte tarda, e dopo una faticosissima settimana...

ok, assai velocemente,  ma tanto domani e nei giorni a seguire mi rifaccio...

giuro che non è 'na cosa tipo "ti piace vincere facile"... gli è che pur essendo poco rossisiniana (e più che altro verdiana) qui la Grande Maria è una cosa che fa impazzire (tra l'altro il suo acuto finale lo azzardano in poche altre)

Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Offline Clazia

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #4 : Sabato 11 Giugno 2011, 01:21:25 »

oltre che assai verdiana sono pure poco "pucciniana"

ma Tosca è questa, è Lei:




(Chunco caro :-*, vai a chiamare Sassoper, che in questo topico ci serve come il pane  ;))
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

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Offline sassoxsasso

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #5 : Sabato 11 Giugno 2011, 06:25:40 »
Comincerei con la splendida Carmen interpreta da Julia Migenes nel film capolavoro di Francesco Rosi (consiglio di vederlo anche a chi non ama l'opera).



Secondo molti la più perfetta Carmen di tutti i tempi (sublime fusione di presenza scenica, bellezza e qualità vocale).

ciao a tutti i laziali! cioè tutti.

bel topic.
una cosa sulla Carmen di Rosi. ottimo lavoro con grnadissimi artisti, lei però non era un mezzosoprano ma un soprano e non credo abbia mai cantato il ruolo in teatro.

io non sono un vociomane.
non mi metto ad ascoltarli così per passare il tempo.
quando voglio un paragone allora ricerco tra i miei favoriti:



inarrivabile!
gli applausi saranno durati 10 minuti (in teatro sono una enormità)
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Aquilotta del Nord

Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #6 : Sabato 11 Giugno 2011, 09:29:23 »
Non so se è un'interpretazione divina, ma amo quest'aria:




Offline Il lodolaio

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #7 : Sabato 11 Giugno 2011, 09:39:56 »
Troppo facile  8) citare Maria Callas per Norma, Tosca e Traviata.

Quindi propongo la romena Ileana Cotrubas, l'unica, IMHO, a competere con la Divina per il ruolo di Violetta nella Traviata.



Vi consiglio caldamente il CD, registrato in studio, con lei e Domingo, direttore Carlos Kleiber, Imperdibile.
Oh vivacchiare...

Offline lollapalooza

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #8 : Sabato 11 Giugno 2011, 10:16:14 »
Tuva Semmingsen, inarrivabile interprete del Rinaldo di Händel, alle prese con "Lascia ch'io pianga", da brividi.



Lars von Trier l'ha usata per l'intro di Antichrist, a mio parere l'introduzione più bella, profonda e artistica che sia mai stata girata per un film; il tema è piuttosto toccante e potrebbe colpire i più sensibili, per cui metto solo il link:

Codice: [Seleziona]
http://youtu.be/_n-EzB3_Pcc


Offline sassoxsasso

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #9 : Sabato 11 Giugno 2011, 13:24:11 »
una delle voci più importanti nel panorama internazionale. quasi un baritono.....
ormai in pensione.

ha avuto una grande carriera ma essendo una persona schiva, timida, non è mai stato glamour come altri tenori.

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Offline giamma

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #10 : Sabato 11 Giugno 2011, 13:27:22 »
A mio parere Lolla ha interpretato correttamente lo scopo del topic, cioè farci conoscere reciprocamente cose straordinarie dove musica, voce e immagini si fondano in un unicum difficilmente ripetibile.
Per chi non è aduso al copia ed incolla questo è il link di Lolla, vederlo è un must basta cliccarci sopra:
&feature=youtu.be

Per quanto attiene alla Migenes (Carmen) è vero non l'ha mai recitata in teatro, lei è una soprano leggera che ha lavorato soprattutto nei musical, proprio per questo la sua interpretazione nel film di Rosi la rende unica (imho)
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Chuncho

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #11 : Domenica 12 Giugno 2011, 05:01:20 »
io invece si sono un vociomane. Metto alcuni pochissimi di miei pezzi preferiti di tutti i tempim tranne la Tosca della Callas che ha gia' inserito la cara Clazia.




Offline giamma

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #12 : Sabato 25 Giugno 2011, 14:32:53 »
Dal Metropolitan di New York questa autentica meraviglia:



Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Clazia

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #13 : Martedì 28 Giugno 2011, 18:07:20 »
Amo Dolores, sarà che da piccola volevo fa il mezzosoprano...

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Offline Clazia

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #14 : Martedì 28 Giugno 2011, 18:27:00 »
Ho sempre negli occhi e nelle orecchie sta cosa stupendissima, due "divini" in un colpo solo, Domingo, ma soprattutto la mia amata Dolores-Amneris (Metropolitan, regia Zeffirelli, 1988)

se avete la pazienza di arrivare fino al finale "anatema su voi" arriverete anche alle lacrime, o quantomeno alla pelle d'oca.

(che, poi, Amneris, in confronto a quella piagnucolosa di Aida, era molto meglio, secondo me, e Radames era bono solo a fa la guera, ma questa è un'altra storia).









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Offline Clazia

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #15 : Mercoledì 29 Giugno 2011, 00:58:54 »
ok.

mo' potrebbe sembrare che so' fissata con Verdi e che ce l'ho con Puccini.

un po' è così, lo ammetto.

però ammetto pure che quando che a Puccini je girava de fa' un po' meno er melaconico sentimental standardizzato  (vedi Boheme, du' palle o giù di lì) e si ricordava di tentare di sfruculiare ormoni, sentimenti, epidermidi e così via, beh...

dicevo... è stato capace pure di tirare fuori cose del genere...

qui, a seguire, una versione di "In questa reggia" (Turandot) di Ghena Dimitrova del 1983.

ma sono bellissime anche quelle di Birgit Nilsson e di Eva Marton.

Uno potrebbe chiedersi "e perchè non la Callas"?

perchè Turandot non poteva essere la Callas. E viceversa.

In questa reggia Maria l'ha cantata, eccome, ma Turandot era una cosa, un personaggio diverso da Lei.

Servivano polmoni perfino più ampi, più forti. Forse meno raffinati, ma più forti.

Gli acuti più forti e più belli di un soprano lirico del melodramma italiano.

"Gli enigmi sono tre, la morte è una"




"no, no, gli enigmi sono tre, una è la vita", replica il buon Kalaf,   inguaribile ottimista, e, diciamolo, anche un bel po' fortunello, datosi che medio tempore Turandot s'era pure stufata di far ammazzare tutti sti principini scemarelli incapaci di risolvere indovinelli alquanto banali. Era pure belloccio, poi, in effetti.

"all'alba vincerò" canta Kalaf, che è una cosa che, diciamocelo,  ci sfruculia dentro a tutti noi mica poco; peraltro sto Kalaf, come dicevo, pare ottimista quasi quanto un riomista, pur sapendo che, appunto all'alba, a Turandot potrebbe sì e no rispondere "laife is nau... vedo... vedo che..."... e quella, se fosse una tipo io, je potrebbe pure arisponne... "a more'... avviate, che er boja sta pronto"

Ma Turandot è 'na principessa, pe' davvero, e pure meno tifosa di me.

ma intanto, Liù, stellina (soprano lirico pure lei, ma meno potente, insomma serve che fa meno acuti, tipo la Ricciarelli per capirci) preferisce farsi uccidere pur di.

sul "pur di" mi riservo di dare eventuali chiarimenti in prosieguo, all'occorrenza, che è 'na cosa complicata.

fatto sta che co' sto vincerò Kalaf prende Turandot (e pure tutti noi, va detto) per stanchezza. E vince, cioè non muore. Anzi, pare che convòla.

Vabbè, magari, quando sto meno stanca ve la racconto  meglio.

Forse è meglio che per il momento mi fermo quine.

Chunchoooooooooooo... Aiuto..........................




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Offline Chuncho

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Re:Lirica: Interpretazioni divine.
« Risposta #16 : Mercoledì 29 Giugno 2011, 04:35:57 »
però ammetto pure che quando che a Puccini je girava de fa' un po' meno er melaconico sentimental standardizzato  (vedi Boheme, du' palle o giù di lì) e si ricordava di tentare di sfruculiare ormoni, sentimenti, epidermidi e così via, beh...
ahaha! Come hai ragione, mi sono un po' rotto con la Bohéme, ma ci sono altre opere molto belle, o che almeno a me piaciono come la Fanciulla del West, un'opera con cowboys, uno spaghetti western.

Uno potrebbe chiedersi "e perchè non la Callas"?
perchè Turandot non poteva essere la Callas. E viceversa.
In questa reggia Maria l'ha cantata, eccome, ma Turandot era una cosa, un personaggio diverso da Lei.

Servivano polmoni perfino più ampi, più forti. Forse meno raffinati, ma più forti.

la Callas aveva una grande voce ed ha cantato Turandot, una volta qui vicino, a Buenos Aires con il buon Mario del Monaco. Ma hai ragione, lei non poteva essere Turandot. Secondo Maria la greca Puccini fa male alla voce e soprattutto la Turandot e quando ha potuto l'ha lasciata.... Male alle voce! Mmm insommmmmmma, secondo come la canti. Ma che azzardo, come faccio a discuttere con la Maria?

"no, no, gli enigmi sono tre, una è la vita", replica il buon Kalaf,   inguaribile ottimista, e, diciamolo, anche un bel po' fortunello, datosi che medio tempore Turandot s'era pure stufata di far ammazzare tutti sti principini scemarelli incapaci di risolvere indovinelli alquanto banali. Era pure belloccio, poi, in effetti.

"all'alba vincerò" canta Kalaf, che è una cosa che, diciamocelo,  ci sfruculia dentro a tutti noi mica poco; peraltro sto Kalaf, come dicevo, pare ottimista quasi quanto un riomista, pur sapendo che, appunto all'alba, a Turandot potrebbe sì e no rispondere "laife is nau... vedo... vedo che..."... e quella, se fosse una tipo io, je potrebbe pure arisponne... "a more'... avviate, che er boja sta pronto"
Non ci avevo mai pensato, ma certo 'e un riommanista (o colocolino) netto. Come cacchio fai a scegliere la Turandot, sempre grassa, spesso bruttino e diciamola tutta pure un po' frigida e non scappare con Liu' che sebbene non era una principessa era piu' boooonnna e leale.


ma intanto, Liù, stellina (soprano lirico pure lei, ma meno potente, insomma serve che fa meno acuti, tipo la Ricciarelli per capirci)
Secondo me tu sai piu' di canto di von Karajan. Il tedesco di occhi azzurri ma sempre chiusi ha fatto cantare la Turandot alla Katia nazionale e non la Liu'. Vabbe', almeno era un Turandot bellina.

'Na bella coppia di Turandot e Kalaf la facevano, negli anni 60, il buon Franco Corelli e Birgit Nilsson, che vocione!! Li conosci cara Clazietta?





p.s.che spasso parlare di opera con una come te e che poi piace il calcio. Siamo pochi cosi', in genere gli apaasionati di opera lirica sono noiosi e preoccupati del do di Boheme, del fa di Puritani, del si bemol dell'aida uffff. A dire il vero pure io un po' (spero di non essere palloso), ma l'arte un'altra cosa.