Che poi oggi addirittura Ruggero Palombo (!) attacca Abete e Palazzi nel suo fondo
Lo strano caso
Corvia&Quadrini
Denunce provvidenziali, coincidenze
bizzarre, il sonno della Procura Figc
Prorogato di un altro anno da Giancarlo
Abete, il superprocuratore federale Stefano
Palazzi dovrà comunque cambiare marcia e,
dia retta, anche organizzazione del lavoro.
Giovedì ha archiviato i casi di nove partite
del campionato 2009-2010, cioè della
stagione precedente. Tardi. E lo ha fatto
proprio nel giorno della figuraccia federale
sui casi dell’indagato Quadrini e del non
indagato Corvia. Se arrivano le denunce di
due giocatori prof (Sassuolo e Lecce) l’11 e il
16 maggio, non è possibile che una
superprocura che dispone oltre a Palazzi di
un vicario, 5 vice, 85 sostituti e oltre 200
collaboratori, non trovi per settimane il
tempo di ascoltarli, limitandosi a una
presunta convocazione per il primo giugno
(proprio il giorno del blitz della Procura di
Cremona) della quale l’avvocato dei due non
accusa ricevuta.
Dato alla Federazione e a Palazzi quel che si
meritano, le coincidenze dello strano caso
«Corvia&Quadrini» non si esauriscono con
quella fatidica data del primo giugno. C&Q
conoscono tutti e due Paoloni, hanno lo
stesso procuratore (Marronaro) e lo stesso
avvocato (Ciardullo) e già questa è una
discreta serie di coincidenze. Tutti e due l’11 e
16 maggio, 21 e 16 giorni prima che Cremona
scenda in campo, denunciano alla Procura
della Repubblica di Roma e a quella Federale
di avere ricevuto nei giorni immediatamente
precedenti più o meno anonime e inspiegabili
telefonate in cui si parla di scommesse. E
questa è una coincidenza davvero
straordinaria.
Stando agli atti della Procura di Cremona non
proprio qualche giorno prima di questi fatti,
ma andando indietro di quasi due mesi, tra il
19 e il 24 marzo, Corvia viene a vario titolo
citato in 22 telefonate che intercorrono tra gli
intercettati Erodiani, Giannone, Bellavista,
Daledo, Bruni, tale Gigi e il celebre portiere
del Benevento Paoloni. E tra il 24 e il 29
marzo, in mezzo c’è Siena-Sassuolo 4-0 del 27
marzo, Quadrini viene nominato in 28
telefonate tra i soliti noti tra i quali spiccano
Erodiani e Bellavista. Il 23 marzo c’è pure
una (innocente) telefonata tra Paoloni e
Quadrini che si conclude con Paoloni che
dice a Quadrini «Poi ti chiamo col computer»
e quello risponde «Va bene, dai». La cronaca
di una storia bizzarra, piena di circostanze
curiose, forse solo sfortunate, forse no,
finisce qui. Chissà se la Procura di Cremona
sarà capace di spiegarcela. Se possibile,
facendo a meno di parlare di «sensazioni».
caro Baruch due osservazioni.
1) i Giornalisti trattano Lotito come "quello stronzo di Lotito" dal giorno del suo insediamento anche se va detto, non sempre senza motivo.
2) la dichiarazione sub iudice è stata resa in un colloquio informale con due tifosi (per quanto eminentissimi netter facenti parte del gotha dei fora Laziali).
Beh, caro JJF, anche Lotito non è che ci è arrivato gradualmente al personaggio che è. Anche il contesto della dichiarazione ha un valore relativo, visto che Lotito quando parla coi giornalisti li tratta più o meno con lo stesso spirito (perché poi qui parliamo di una frase detta magari col sorriso sulle labbra, che certamente non fa testo né farà storia)