Autore Topic: E c'è anche il giallo Totti...  (Letto 10447 volte)

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Offline SAV

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #80 : Giovedì 9 Giugno 2011, 16:24:25 »
Un sacrosanto "spillo" sul Giornale di oggi:

Ogni giorno un nome nuovo, calciatori, arbitri, dirigenti, dentisti, camorristi, zingari, squadre, società. Ogni giorno una smentita, un'illazione, un sospetto, i tifosi si dividono, le procure mormorano, anche troppo, gli avvocati minacciano. Atalanta, Siena, Lecce, Bari, Verona, Cesena, Napoli, Inter, Milan,Fiorentina, l'album di figurine dei millantatori o dei pentiti sta riempiendo i faldoni degli inquirenti e le pagine dei giornali, senza particolari conseguenze e reazioni di piazza. Con una sola eccezione: è spuntato, improvvisamente, il cognome di Totti, del capitano, e allora Roma è insorta, nell' Urbe è scoppiato il finimondo: una caciara di politici e politicanti, destra, centro, sinistra, sindaci, governatori, portavoce, portaborse, sottosegretari, insomma Roma, tutti uniti in corteo davanti ai giornalisti: giù le mani dal Pupone, nessuno tocchi non Caino ma Francesco, maledetto sia colui il quale soltanto sfiori, accenni, insinui. Si può criticare Benedetto XVI, si può dubitare di Napolitano, ma sul capitano è severamente proibito dire, fare, baciare. Francesco Totti non ha alcuna colpa. Il patetico circo che gli sta attorno si è messo a posto la coscienza e si è portato avanti con il lavoro, Roma torna città aperta.
Da oggi, si ricomincia. Per il sospetto e l'insulto avanti il prossimo. Uno qualunque.


Grazie, Mark.  Non l'avevo letto.
Ma credo che persino quì pochi avranno da ridire sull'articolo del tanto odiato Giornale...  :D

Offline Rebecca

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #81 : Giovedì 9 Giugno 2011, 16:46:42 »
Io avrei da ridire,visto che CHI sta dietro al pupone,CHI ne accompagna e ne glorifica le gesta,sta sul libro paga della famiglia Berlusconi che,guarda caso,è anche la padrona de Il Giornale ed ha buone aderenze all'interno della Lega Calcio,della FIGC e del CONI...

Cerchiamo di essere meno ipocriti,per cortesia,visto che in prima fila (ma solo perché parliamo del sindaco) in questa vergognosa difesa della Roma c'è Alemanno,referente romano e amico della famiglia di cui sopra.
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Offline SAV

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #82 : Giovedì 9 Giugno 2011, 17:10:35 »
Io avrei da ridire,visto che CHI sta dietro al pupone,CHI ne accompagna e ne glorifica le gesta,sta sul libro paga della famiglia Berlusconi che,guarda caso,è anche la padrona de Il Giornale ed ha buone aderenze all'interno della Lega Calcio,della FIGC e del CONI...

Cerchiamo di essere meno ipocriti,per cortesia,visto che in prima fila (ma solo perché parliamo del sindaco) in questa vergognosa difesa della Roma c'è Alemanno,referente romano e amico della famiglia di cui sopra.

Ma che vuol dire?  Ora Il Giornale, perché è di Berlusconi, non può scrivere un articolo giusto?
O Il Fatto, perché è nemico di Berlusconi, deve scrivere sempre cose giuste?
E, soprattutto, cosa c'entra Costanzo, che scrive su Il Messaggero, con Il Giornale?  Secondo te, visto che i loro stipendi sono alla fine riconducibili a Mr. B, si coordinano quando devono decidere che posizione prendere?

Io dico chiaramente che Alemanno dice un sacco di cavolate quando prende le difese di totty in modo aprioristico arrogandosi il diritto di farlo a nome di tutti i Romani.  Come non avrei problemi a segnalare un articolo vergognoso de Il Giornale, se ce ne fosse uno pessimo quanto quello carico di falsa ipocrisia scritto da Marco Lillo per Il Fatto.

La mia posizione politica è sempre stata molto chiara e la conoscono in molti quì come sulla vecchia Lazio.net.  Io sono un garantista e il mio garantismo prevale sulle nozioni di Destra o Sinistra.  Per questo detesto la giustizia spettacolo, con pubblicazione di centinaia di intercettazioni, che tanto piace a Il Fatto. 
Sui miei post non troverai mai un attacco a Pisapia, Vendola, Bersani, Fassino e tanti altri politici di sinistra.  Ne potrai invece trovare a profusione in cui attacco gente come De Magistris, Di Pietro e, ultimo, l'a noi tristemente noto Narducci, tutte persone che hanno approfittato della propria importante funzione di magistrato per costruirsi una carriera politica.  Considero loro e quelli che gli fanno da cassa di risonanza quanto di peggio c'è nel nostro Paese e non mi stancherò di ripeterlo. 
Scusate l'OT, ma non credo di poter essere accusato d'ipocrisia.

Offline Rebecca

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #83 : Giovedì 9 Giugno 2011, 17:24:25 »
SAV non ce l'ho con te! Io ti stimo tantissimo e ti leggo sempre molto volentieri dai tempi di Lazio.net e non mi permetterei mai!
Mi riferisco al Giornale e al fatto che si stia tentando di dare l'impressione di voler criticare un certo modo di fare dei romani e dei romanisti.Articolo buono per il milanese medio,per chi detesta Roma a prescindere.
Io invece,dalla vicenda di Borrello,e dei tanti favori arbitrali a cui abbiamo assistito,credo di aver imparato abbastanza in quanto ad accordi trasversali tra un certo modo di fare politica,un certo modo di fare opposizione, di fare giornalismo,di amministrare la cosa pubblica.
Mi scuso ancora con te se non sono stata chiara.
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Offline SAV

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #84 : Giovedì 9 Giugno 2011, 17:28:59 »
Nessun problema, Rebecca. :D
Scusami tu per lo sfogo.

Offline Rebecca

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #85 : Giovedì 9 Giugno 2011, 17:30:41 »
Scusami tu!
 ;)
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Offline NoSurrender

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #86 : Giovedì 9 Giugno 2011, 19:09:15 »
Un sacrosanto "spillo" sul Giornale di oggi:

Ogni giorno un nome nuovo, calciatori, arbitri, dirigenti, dentisti, camorristi, zingari, squadre, società. Ogni giorno una smentita, un'illazione, un sospetto, i tifosi si dividono, le procure mormorano, anche troppo, gli avvocati minacciano. Atalanta, Siena, Lecce, Bari, Verona, Cesena, Napoli, Inter, Milan,Fiorentina, l'album di figurine dei millantatori o dei pentiti sta riempiendo i faldoni degli inquirenti e le pagine dei giornali, senza particolari conseguenze e reazioni di piazza. Con una sola eccezione: è spuntato, improvvisamente, il cognome di Totti, del capitano, e allora Roma è insorta, nell' Urbe è scoppiato il finimondo: una caciara di politici e politicanti, destra, centro, sinistra, sindaci, governatori, portavoce, portaborse, sottosegretari, insomma Roma, tutti uniti in corteo davanti ai giornalisti: giù le mani dal Pupone, nessuno tocchi non Caino ma Francesco, maledetto sia colui il quale soltanto sfiori, accenni, insinui. Si può criticare Benedetto XVI, si può dubitare di Napolitano, ma sul capitano è severamente proibito dire, fare, baciare. Francesco Totti non ha alcuna colpa. Il patetico circo che gli sta attorno si è messo a posto la coscienza e si è portato avanti con il lavoro, Roma torna città aperta.
Da oggi, si ricomincia. Per il sospetto e l'insulto avanti il prossimo. Uno qualunque.


Chiunque l'abbia scritto è un eroe.

Applausi a scena aperta.
"No retreat, baby, no surrender"


Offline aquilafelyx

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #87 : Giovedì 9 Giugno 2011, 20:10:00 »
Lo stile è quello di Damascelli , uno che durante calciopoli è stato massacrato dai colleghi ,


per il boro nessuno ancora ha messo in evidenza quanta pubblicità muove sui media e quanti contratti salterebbero .
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline WombyZoof

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #88 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:17:29 »
eccolo, posto anche qui un cagnucci strabiliante che mette finalmente le cose a posto.


C’è un limite alla calunnia, all’infamia, alla meschinità, anche per chi non ha coscienza, appartenenza, ideali, sogni o valori. Anche se si volesse fare una guerra. Forse, come si dice c’è un limite a tutto. Sicuramente è stato oltrepassato quello che si traccia quando si (s)parla di Totti. Va bene, cioè no, ma va bene dargli del romano con quell’accezione negativa che mettono gli stronzi e gli ignoranti che la danno.
Va bene, cioè no, per niente, ma va bene dargli dell’ignorante, che poi sarebbe sempre per quegli idioti un corollario del primo postulato: romano, ignorante, cafone, analfabeta, Roma Ladrona la Lega Nord e pure quella Calcio non perdona (e vai con le cinque giornate di squalifica che arrivano ogni tanto da Milano). Va bene, e non va bene per niente, metterlo in croce quando fa i pollici, quando si ciuccia i pollici, quando indica la luna, quando fa la mano a Tudor, la manita alla Lazio, i gol col laser di Goldrake, il battimuro a Radu, le magliette ai laziali che so’ provinciali (vabbè te credo) però no perché pure il telecronista di Al Jazeera le fabbrica (“the king of Rome is not dead”: do you remember?). Va bene pure che quando lui dà un calcio interviene il Presidente della Repubblica, ma se un giocatore della squadra del presidente del consiglio prende a capocciate un signore (si chiama Joe Jordan, lavora nel Tottenham Hotspurs) davanti a tutta Europa nessuno dice niente, così come troppo pochi stanno dicendo niente adesso.
Avrebbero dovuto aprirci. I telegiornali ieri sera e stamattina, e quei giornali da Repubblica delle banane com’è quest’Italia alla frutta, senza dolce e tanto amaro da buttare giù come olio di ricino. Aprire con “Scusate” oppure “Abbiamo dato una lezione di come non si fa giornalismo” anzi “Esattamente è così che si frega la democrazia”. Perché come diceva il Marchese al buon Aronne Piperno “se tu me freghi qui, me freghi dappertutto”. Se tu me freghi con le Tessere del Tifoso, coi titoli su De Rossi e Totti me freghi sulla Finanziaria, sulla politica, sulla guerra.
Ma tutto questo conta meno di niente. Perché c’è un limite a tutto e cioè c’è un limite anche al commento, alla critica, all’editoriale, allo sdegno. Certo sono i grandi della nostra storia umana che ci hanno insegnato a verbalizzare ciò che non ha verbo, a dire persino il silenzio (fate risuonare il “nothing sir” di Cordelia nel Lear di Shakespeare) dialettizare persino l’urlo (guardate il quadro di Munch). C’è Tahar Ben Jellou che ha scritto un piccolo grande capolavoro: “Il razzismo spiegato a mia figlia”, perché davanti a cose insostenibili, clamorosamente ottuse, false, offensive, mistificatorie, brutte, fuori quadro, contro qualsiasi sensibilità appensa sensibile, è difficilissimo dire “A” dire il contrario, dire la verità. Forse qualcuno di veramente umano un giorno avrà l’arte di spiegare ai lestofanti di oggi e di ieri, alle puttane di regime e dell’informazione, che Totti non si può vendere se stesso. E’ l’opera più difficile spiegare la verità quando il sole è la verità. Ci sono le religioni apposta.. Hanno detto che spunta il nome di Totti nella vicenda scommesse, l’hanno detto in tv, l’hanno fotografato sui siti, l’hanno messo in prima pagina che Totti si vendeva le partite della Roma. Diteglielo voi come non può essere vero! Dite al mare che è pieno d’acqua, cercate di capire il cielo al volo. Aiutatemi.
Totti non si può vendere Totti. Se uno studiasse filosofia arriverebbe a una zona limite di quasi tutto che è il paradosso (un cortocircuito logico camuffato da mistero) la contraddizione che è la sorgente più inesauribile di pensiero, di vita, di scienza, di arte. Ma se uno studiasse appena il buon senso che il paradosso, la boutade, il gioco di parole, la contraddizione sono una cosa, le stronzate un’altra. Uno scarabocchio non è un Kandisky. Chi dice “non sono d’accordo con le mie idee” dice una cretinata non dà nessuno spunto, non disvela nessuna verità. Totti non si può vendere Totti. Totti non si può vendere le partite della Roma. Totti non si può vendere. Non si può proprio dire. Non si può. No. Totti è la Roma. E la Roma da quando è ragazzino che diventava rosso perché non credeva che un giorno lui potesse far parte di quel sogno palleggiato sul balcone di casa sua sopra al garage di un amico che lo portava per la prima volta allo stadio.
Ci dormiva col pallone. Totti alla Roma ha dato una carriera e il suo nome. Gli ha dato un ginocchio quando non aveva ancora 14 anni, e pochi lo sanno, e pochi le immaginano le paure di quel ragazzino fenomeno che si ritrova all’improvviso sul lettino. Totti gli ha dato un altro ginocchio, caviglia e tibia, lividi e gonfiori sulle gambe, nell’anima e nel cuore. Totti gli ha dato persino i soldi: tra quello che ha guadagnato qui alla Roma e quello che alla Roma ha fatto guadagnare in 18 anni di diritti d’immagine, di marketing, merchandising e di tutte quelle parolacce capitalistiche, ci rimette. Totti è la maglietta di Totti in Africa. Totti sono i ragazzini libanesi che dicono Totti ai nostri militari (perché Totti in Libano significa amico). Totti è la parola magica che in Medio Oriente apre ancora le porte, anche quelle della prigionia di Giuliana Sgrena. E’ una favola moderna. Una favola utile. Una bella realtà. Totti è una generazione di tifosi. Ci sono essere umani che hanno 18 anni e che giustamente considerano Totti un essere pre-esistente, più antico dei dinosauri proprio perché ancora non è stato estinto.
Come le cose, gli animali, le città. Gli arcobaleni. La neve. Ci sono tifosi che non hanno mai visto niente senza Totti. Totti è il chiacchiericcio sui ballatoi di San Lorenzo e resterà sempre quel brusio. Totti è la fettina panata che ti portavi allo stadio con la frittata. Una volta era così, e Totti viene da quella volta lì. Non è mai cambiato. Non s’è mai venduto. Non se n’è mai andato. Totti a 12 anni ha detto di no alla Lazio quando ancora non aveva una squadra grande, e a 13 anni al Milan: la famiglia non era ricca, era ed è una bellissima famiglia di Roma, e rifiutare centinaia di milioni di lire quando tuo figlio è ancora un ragazzino non è da tutti, anzi è esattamente questa che fa la differenza fra tutti e Totti. E non basta comprare una vocale. Non serve comprare niente. Totti non si vende. Non s’è mai venduto. E’ rimasto sempre qua. E’ l’unico della nostra storia ad averlo fatto.
Una volta, sempre quella volta lì anche se era il 2004, il Real Madrid gli fece arrivare a casa una maglietta tutta bianca come l’assegno che l’accompagnava. Totti ha detto no. Ha detto no ai soldi e alle vittorie, ha detto no a tanti soldi e a tante vittorie, scegliendo la strada (fra le due quella più impervia del bosco...) di restare in mezzo alle malelingue, agli invidiosi, a quelli che si credono alternativi e che in fila ripetono “voo dico io ’a rovina daaa Roma è proprio Totti” e tutti i soloni e i saloni longobardi, dagli snob intellettuali ai cafoni agguerritti delle valli pronti a imbracciare il forcone contro Roma. Totti a turno ha avuto contro tutti. E tutto questo va bene, anche se no. Però stavolta – ed è forse il regalo più grande che Totti ci fa – hanno esagerato, hanno varcato il limite l’unico che non si poteva varcare. Totti per la Roma ha pianto, Totti è quella camminata di notte da una notte di coppa campioni alla curva Sud, Totti è il nostro ragazzino che è diventato grande senza perdersi. Totti sta sempre qui. Basta guardarlo. Ora speriamo che gli tolga tutto con le querele, miliardi di miliardi di euro anche perché lui li girerebbe tutti in beneficenza, senza dire una parola. Non parla tanto Totti. Sorride. Fa arte coi piedi.
Fa ridere negli spot. Rassicura noi suoi contemporanei con la sua presenza. In fondo questa brutta e penosa storia (di chi si difende dicendo “beh comunque Totti è un nome” e grazie al ca’, proprio quello è il punto) ha una grande morale, una felicissima conclusione: appena ieri è uscita questa porcheria, subito tutti immediatamente hanno capito che non poteva essere vero, perché Totti non si può vendere Totti, perché Totti non si può vendere la Roma, perché di mezzo c’è qualcosa di infinitamente più grande che raramente si riesce a dire con immagini e parole. Insomma che c’è un limite all’infamia, alla calunnia e alla meschinità. Quel limite è l’amore.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline aaronwinter

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #89 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:19:53 »
:lol:  >:(  ::) :aleoo:  :D

Sono ancora indeciso.
Ma forse ci stanno bene tutte.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Giulio

Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #90 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:27:02 »
Amici, dobbiamo capirli...

Se a questi gli crolla il "mito" di quello che ci "dormiva con il pallone" ( :D) il tristemente famoso ponte di Ariccia non basterà più. In tal caso prevedo migrazioni in massa all'altrettanto purtroppo famoso ponte di Spoleto.

jumpingjackflash

Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #91 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:40:36 »
c'ha raggione, totti non si può vedere, è regalato, lo sanno tutti  :-X

Offline SAV

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #92 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:53:17 »
eccolo, posto anche qui un cagnucci strabiliante che mette finalmente le cose a posto.

Un capolavoro!   ;D

Bill Kelso

Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #93 : Venerdì 10 Giugno 2011, 13:10:52 »
Stampatelo e attaccatelo ovunque, inondateci anche i cateterari.


BobCouto

Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #94 : Venerdì 10 Giugno 2011, 13:19:58 »
Un sacrosanto "spillo" sul Giornale di oggi:

Ogni giorno un nome nuovo, calciatori, arbitri, dirigenti, dentisti, camorristi, zingari, squadre, società. Ogni giorno una smentita, un'illazione, un sospetto, i tifosi si dividono, le procure mormorano, anche troppo, gli avvocati minacciano. Atalanta, Siena, Lecce, Bari, Verona, Cesena, Napoli, Inter, Milan,Fiorentina, l'album di figurine dei millantatori o dei pentiti sta riempiendo i faldoni degli inquirenti e le pagine dei giornali, senza particolari conseguenze e reazioni di piazza. Con una sola eccezione: è spuntato, improvvisamente, il cognome di Totti, del capitano, e allora Roma è insorta, nell' Urbe è scoppiato il finimondo: una caciara di politici e politicanti, destra, centro, sinistra, sindaci, governatori, portavoce, portaborse, sottosegretari, insomma Roma, tutti uniti in corteo davanti ai giornalisti: giù le mani dal Pupone, nessuno tocchi non Caino ma Francesco, maledetto sia colui il quale soltanto sfiori, accenni, insinui. Si può criticare Benedetto XVI, si può dubitare di Napolitano, ma sul capitano è severamente proibito dire, fare, baciare. Francesco Totti non ha alcuna colpa. Il patetico circo che gli sta attorno si è messo a posto la coscienza e si è portato avanti con il lavoro, Roma torna città aperta.


Lì dentro i GIORNALISTI ci sono, e quando possono lo dimostrano.
Da oggi, si ricomincia. Per il sospetto e l'insulto avanti il prossimo. Uno qualunque.

Offline lollapalooza

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #95 : Venerdì 10 Giugno 2011, 13:23:49 »
...cagnucci...
...
Quel limite è l’amore.

Assolutamente, lisergicamente toccante.



Offline MagoMerlino

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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #96 : Venerdì 10 Giugno 2011, 13:40:49 »
C’è un limite alla calunnia, all’infamia, alla meschinità, anche per chi non ha coscienza, appartenenza, ideali, sogni o valori. Anche se si volesse fare una guerra. Forse, come si dice c’è un limite a tutto. Sicuramente è stato oltrepassato quello che si traccia quando si (s)parla di Totti. Va bene, cioè no, ma va bene dargli del romano con quell’accezione negativa che mettono gli stronzi e gli ignoranti che la danno.
Va bene, cioè no, per niente, ma va bene dargli dell’ignorante, che poi sarebbe sempre per quegli idioti un corollario del primo postulato: romano, ignorante, cafone, analfabeta, Roma Ladrona la Lega Nord e pure quella Calcio non perdona (e vai con le cinque giornate di squalifica che arrivano ogni tanto da Milano). Va bene, e non va bene per niente, metterlo in croce quando fa i pollici, quando si ciuccia i pollici, quando indica la luna, quando fa la mano a Tudor, la manita alla Lazio, i gol col laser di Goldrake, il battimuro a Radu, le magliette ai laziali che so’ provinciali (vabbè te credo) però no perché pure il telecronista di Al Jazeera le fabbrica (“the king of Rome is not dead”: do you remember?). Va bene pure che quando lui dà un calcio interviene il Presidente della Repubblica, ma se un giocatore della squadra del presidente del consiglio prende a capocciate un signore (si chiama Joe Jordan, lavora nel Tottenham Hotspurs) davanti a tutta Europa nessuno dice niente, così come troppo pochi stanno dicendo niente adesso.
Avrebbero dovuto aprirci. I telegiornali ieri sera e stamattina, e quei giornali da Repubblica delle banane com’è quest’Italia alla frutta, senza dolce e tanto amaro da buttare giù come olio di ricino. Aprire con “Scusate” oppure “Abbiamo dato una lezione di come non si fa giornalismo” anzi “Esattamente è così che si frega la democrazia”. Perché come diceva il Marchese al buon Aronne Piperno “se tu me freghi qui, me freghi dappertutto”. Se tu me freghi con le Tessere del Tifoso, coi titoli su De Rossi e Totti me freghi sulla Finanziaria, sulla politica, sulla guerra.
Ma tutto questo conta meno di niente. Perché c’è un limite a tutto e cioè c’è un limite anche al commento, alla critica, all’editoriale, allo sdegno. Certo sono i grandi della nostra storia umana che ci hanno insegnato a verbalizzare ciò che non ha verbo, a dire persino il silenzio (fate risuonare il “nothing sir” di Cordelia nel Lear di Shakespeare) dialettizare persino l’urlo (guardate il quadro di Munch). C’è Tahar Ben Jellou che ha scritto un piccolo grande capolavoro: “Il razzismo spiegato a mia figlia”, perché davanti a cose insostenibili, clamorosamente ottuse, false, offensive, mistificatorie, brutte, fuori quadro, contro qualsiasi sensibilità appensa sensibile, è difficilissimo dire “A” dire il contrario, dire la verità. Forse qualcuno di veramente umano un giorno avrà l’arte di spiegare ai lestofanti di oggi e di ieri, alle puttane di regime e dell’informazione, che Totti non si può vendere se stesso. E’ l’opera più difficile spiegare la verità quando il sole è la verità. Ci sono le religioni apposta.. Hanno detto che spunta il nome di Totti nella vicenda scommesse, l’hanno detto in tv, l’hanno fotografato sui siti, l’hanno messo in prima pagina che Totti si vendeva le partite della Roma. Diteglielo voi come non può essere vero! Dite al mare che è pieno d’acqua, cercate di capire il cielo al volo. Aiutatemi.
Totti non si può vendere Totti. Se uno studiasse filosofia arriverebbe a una zona limite di quasi tutto che è il paradosso (un cortocircuito logico camuffato da mistero) la contraddizione che è la sorgente più inesauribile di pensiero, di vita, di scienza, di arte. Ma se uno studiasse appena il buon senso che il paradosso, la boutade, il gioco di parole, la contraddizione sono una cosa, le stronzate un’altra. Uno scarabocchio non è un Kandisky. Chi dice “non sono d’accordo con le mie idee” dice una cretinata non dà nessuno spunto, non disvela nessuna verità. Totti non si può vendere Totti. Totti non si può vendere le partite della Roma. Totti non si può vendere. Non si può proprio dire. Non si può. No. Totti è la Roma. E la Roma da quando è ragazzino che diventava rosso perché non credeva che un giorno lui potesse far parte di quel sogno palleggiato sul balcone di casa sua sopra al garage di un amico che lo portava per la prima volta allo stadio.
Ci dormiva col pallone. Totti alla Roma ha dato una carriera e il suo nome. Gli ha dato un ginocchio quando non aveva ancora 14 anni, e pochi lo sanno, e pochi le immaginano le paure di quel ragazzino fenomeno che si ritrova all’improvviso sul lettino. Totti gli ha dato un altro ginocchio, caviglia e tibia, lividi e gonfiori sulle gambe, nell’anima e nel cuore. Totti gli ha dato persino i soldi: tra quello che ha guadagnato qui alla Roma e quello che alla Roma ha fatto guadagnare in 18 anni di diritti d’immagine, di marketing, merchandising e di tutte quelle parolacce capitalistiche, ci rimette. Totti è la maglietta di Totti in Africa. Totti sono i ragazzini libanesi che dicono Totti ai nostri militari (perché Totti in Libano significa amico). Totti è la parola magica che in Medio Oriente apre ancora le porte, anche quelle della prigionia di Giuliana Sgrena. E’ una favola moderna. Una favola utile. Una bella realtà. Totti è una generazione di tifosi. Ci sono essere umani che hanno 18 anni e che giustamente considerano Totti un essere pre-esistente, più antico dei dinosauri proprio perché ancora non è stato estinto.
Come le cose, gli animali, le città. Gli arcobaleni. La neve. Ci sono tifosi che non hanno mai visto niente senza Totti. Totti è il chiacchiericcio sui ballatoi di San Lorenzo e resterà sempre quel brusio. Totti è la fettina panata che ti portavi allo stadio con la frittata. Una volta era così, e Totti viene da quella volta lì. Non è mai cambiato. Non s’è mai venduto. Non se n’è mai andato. Totti a 12 anni ha detto di no alla Lazio quando ancora non aveva una squadra grande, e a 13 anni al Milan: la famiglia non era ricca, era ed è una bellissima famiglia di Roma, e rifiutare centinaia di milioni di lire quando tuo figlio è ancora un ragazzino non è da tutti, anzi è esattamente questa che fa la differenza fra tutti e Totti. E non basta comprare una vocale. Non serve comprare niente. Totti non si vende. Non s’è mai venduto. E’ rimasto sempre qua. E’ l’unico della nostra storia ad averlo fatto.
Una volta, sempre quella volta lì anche se era il 2004, il Real Madrid gli fece arrivare a casa una maglietta tutta bianca come l’assegno che l’accompagnava. Totti ha detto no. Ha detto no ai soldi e alle vittorie, ha detto no a tanti soldi e a tante vittorie, scegliendo la strada (fra le due quella più impervia del bosco...) di restare in mezzo alle malelingue, agli invidiosi, a quelli che si credono alternativi e che in fila ripetono “voo dico io ’a rovina daaa Roma è proprio Totti” e tutti i soloni e i saloni longobardi, dagli snob intellettuali ai cafoni agguerritti delle valli pronti a imbracciare il forcone contro Roma. Totti a turno ha avuto contro tutti. E tutto questo va bene, anche se no. Però stavolta – ed è forse il regalo più grande che Totti ci fa – hanno esagerato, hanno varcato il limite l’unico che non si poteva varcare. Totti per la Roma ha pianto, Totti è quella camminata di notte da una notte di coppa campioni alla curva Sud, Totti è il nostro ragazzino che è diventato grande senza perdersi. Totti sta sempre qui. Basta guardarlo. Ora speriamo che gli tolga tutto con le querele, miliardi di miliardi di euro anche perché lui li girerebbe tutti in beneficenza, senza dire una parola. Non parla tanto Totti. Sorride. Fa arte coi piedi.
Fa ridere negli spot. Rassicura noi suoi contemporanei con la sua presenza. In fondo questa brutta e penosa storia (di chi si difende dicendo “beh comunque Totti è un nome” e grazie al ca’, proprio quello è il punto) ha una grande morale, una felicissima conclusione: appena ieri è uscita questa porcheria, subito tutti immediatamente hanno capito che non poteva essere vero, perché Totti non si può vendere Totti, perché Totti non si può vendere la Roma, perché di mezzo c’è qualcosa di infinitamente più grande che raramente si riesce a dire con immagini e parole. Insomma che c’è un limite all’infamia, alla calunnia e alla meschinità. Quel limite è l’amore.

A parte che dovrebbe spiegare chi è che ha scritto che totty si vendeva le partite, perchè è stato solo nominato. Va bene che come accaduto in precedenza per derozzi sono innominabili per definizione e appena avviene si muove tutto l'arco costituzionale per la difesa d'ufficio.
Però 'sto cagnucci sta raggiungendo altissimi vertici di stupidaggini scritte, con le quali può tranquillamente contendere il gradino più alto del podio del trigoriota award a robertino"rigorepaaroma"renga e mimmo"decarciocecapiscosoloioenartridueunoèzeman"ferretti.
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E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #97 : Venerdì 10 Giugno 2011, 19:41:22 »
Che poi detto fra noi.. Visto il personaggio tozzi creato ad arte dal baffo.. Che si crede il padrone del trigoria, ce lo vedo tranquillamente ad acchittasse qualche partita per dimostrare che a lui nulla è impossibile..
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Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #98 : Venerdì 10 Giugno 2011, 20:52:45 »
Che poi detto fra noi.. Visto il personaggio tozzi creato ad arte dal baffo.. Che si crede il padrone del trigoria, ce lo vedo tranquillamente ad acchittasse qualche partita per dimostrare che a lui nulla è impossibile..

Quando se tratta di contattare buffon e altri giocatori per convincerli a venire a trigoria lui e derossi so fondamentali...
Ma con Mutu non c'era un'amicizia speciale.. tanto che in una estate di 3 anni fa se sentivano quotidianamente..
e montolivo non è suo compagno di nazionale....
e gamberini che trova sempre il modo de fasse buttà fori o de procurare qualche rigoretto (magnifica la prestazione post bastonata al liverpool in coppa)
E ultima: ma qualcuno se ricorda come ha vinto la scarpa d'oro.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Trippanera

Re:E c'è anche il giallo Totti...
« Risposta #99 : Venerdì 10 Giugno 2011, 21:07:09 »
Che poi il fesso nazionale le partite non le vende, le compra.
Magari più di qualcuno avrà fatto caso della incredibilie sincronicità tra certe sue mirabolanti doppiette fatte in un deserto di niente e l'avvio di qualche sua campagna pubblicitaria...