Autore Topic: Bye bye Annozero sulla Rai  (Letto 9747 volte)

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IB

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #80 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 15:09:23 »
Per un positivista (positivismo giuridico non è sinonimo di positivismo fisolofico o simili) i diritti umani non esistono se non codificati
La frase simbolo è "quello che è giusto in una sponda del fiume può essere reato sull'altra sponda" e sta a significare che nulla è immutabile o comune.

Dibattito interessante.
E' indubbio che il positivismo giuridico e quello filosofico si intreccino.
Anche perché in genere il filosofo e il giurista coincidevano nella stessa persona. (Montaigne lo si trova sia nei libri di storia della filosofia che in quelli di storia del diritto).
La frase simbolo che citi pero' merita una risposta diretta, non é una provocazione, é una mezza citazione che lessi qualche anno fa a proposito delle stesse problematiche. E che trovo importante.

La frase quello che è giusto in una sponda del fiume può essere reato sull'altra sponda é morta di fronte al cancello di Auschwitz.
Di fronte all'Arbeit macht frei é morta l'infallibilità del positivismo. Giuridico e filosofico.

ps. E' un dibattito d'idee, fortemente OT, ma interessante dal mio punto di vista.
scusami per il paradosso forte.

Offline Skorpius

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #81 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 15:18:37 »
La frase quello che è giusto in una sponda del fiume può essere reato sull'altra sponda é morta di fronte al cancello di Auschwitz.
Di fronte all'Arbeit macht frei é morta l'infallibilità del positivismo. Giuridico e filosofico.

ps. E' un dibattito d'idee, fortemente OT, ma interessante dal mio punto di vista.
scusami per il paradosso forte.

La frase citata è figlia della sensibilità moderna.. non la condivido per nulla.
Pensa soltanto all'evento "uccisione"
Quello che è giusto da una parte dell'oceano (USA con la pena di morte ma anche con il concetto esteso di difesa personale) è reato dll'altra parte (europa) eppure sono tutte e due democrazie popolari

E' anche vero però che l'esistenza del diritto internazionale ampia tutto il discorso perchè entrano (formalmente e di diritto) norme e concetti validi per massima parte del mondo
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline franz_kappa

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #82 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 15:22:13 »
Ma se non vuoi discutere ritenendolo inutile, perchè lo fai?
Se il tuo unico scopo, discutendo, è quello di convincere, è proselitismo, ossia rifiuto preconcetto di quanto dice l'altro.
Mi riferivo nello specifico al tema del conflitto di interessi. Anche perché, fammi capire..., tu che opinione hai di uno che ritiene legittima e pienamente conforme alle leggi e alla Costituzione la condizione di S.B., politico e imprenditore con interessi intrecciati tra il primo e il secondo ambito? Non rifiuti a priori tale posizione?

Se è palese e oggettivo che la commistione di interessi pubblici e privati che investe S.B. è tale da renderlo inadeguato a rivestire cariche pubbliche (come alcuni intervenuti in questo topic ci hanno ricordato, scandalizzati anzi che non si mettesse subito a fuoco che la ragione per cui Santoro viene allontanato dalla rai è proprio il conflitto di interessi), hai voglia a discutere con uno che la pensa in modo opposto.
O lo si convince che ha torto (difficile, secondo me. Ma non impossibile) oppure si cerca di spostare la sua attenzione su altre priorità. E se il centro della sua [e di quella di altri milioni di italiani] attenzione finisse per spostarsi su altri obiettivi (facendo scivolare il tema del conflitto di interessi in secondo piano, visto che si ridurrebbe la generale attenzione verso il tema stesso), magari, chissà, sarebbe probabile mettere mano per via parlamentare alla questione e risolverla definitivamente.

In fondo, la politica avvertirebbe che la maggioranza del Paese non è molto interessata al mantenimento dello status quo, ovvero la difesa dlela condizione conflittuale che vive S.B.. E potrebbe dunque operare senza timori di ricadute in termini di consensi, visto che la soluzione del conflitto di interessi oppure la negazione della necessità di una soluzione per via legislativa finirebbero per essere entrambi temi poco 'sensibili' per l'elettorato.

Detto ciò, sulla questione in sé del conflitto di interessi c'è poco da discutere con chi osteggia un intervento legislativo che lo risolva.

Sono discussioni di accademia, come ho già scritto in precedenza.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #83 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 15:45:53 »
In tema di parzialità dell'informazione stamattina, ascoltavo alla radio il programma di su Oskar Giannino su Radio24 il quale sulle storiche polemiche su Santoro osservava che in tutti questi anni il centrodestra non è stato capace di elaborare anche culturalmente una propria informazione, libera dal controllo politico di riferimento.

Insisteva molto sul concetto di libertà accostato peraltro allo sviluppo (insano) di una classe di giornalisti-camerieri dell'informazione che alla lunga non sono riusciti a scalzare un Santoro, ma anche un Floris o addirittura una Dandini dal Pantheon delle star informazione (tanto de sinistra).

Lui stesso raccontava che in un recente passato di esperienza in RAI quando si è messo a polemizzare con il Governo di centrodestra sulla mancata promessa di abbassaento delle tasse si è visto osservare, da dirigenti e da politici di riferimento, che non era ammissibile una linea del genere e da allora il suo programma ha chiuso.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline satanasso

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #84 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 16:09:07 »
Il caso Santoro nasce da un problema strutturale che ci portiamo dietro da lungo tempo. Questo problema, in realtà un vero e proprio cancro che ci sta divorando, si chiama lottizzazione, e purtroppo non riguarda soltanto la Rai.
Dal momento che le nomine del Cda Rai sono nomine politiche (comitato di viglianza parlamentare + ministero dell'economia e delle finanze) e che il Cda nomina direttore generale e direttori di rete, non c'è molto da stupirsi se un giornalista non gradito a B. viene "indotto" ad andarsene. Soprattutto se si considera che B. è impegnato in una poderosa campagna di delegittimazione delle principali istanze del pluralismo democratico, stampa e magistratura.
Date queste premesse, ragionare sul fatto che Santoro conduca un programma di successo o meno, oppure che abbia messo in piedi un servizio di qualità o meno non ha molto senso. Perchè nè lo share, nè la valutazione qualitativa sono i parametri di giudizio sull'opportunità o meno di tenere in piedi un programma.
Il criterio è politico e risponde a una logica biecamente politica.
Il problema, dicevo prima, è strutturale e non credo possa essere risolto mettendo capo al conflitto di interesse (questione scottante che a mio avviso dovrebbe comunque essere risolta) senza prima affrontare il nodo cruciale della colonizzazione della politica - e dei partiti - nello spazio pubblico.
Qui c'è un errore di fondo molto grave. Si è confuso e si continua a confondere, per ignoranza, per convenienza, per consuetudine, ciò che è pubblico con ciò che è statale e ciò che è statale con ciò che è politico-partitico. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: un esercito di politici privi di competenze specifiche ad affollare - godendo di ricche prebende - i Cda e le dirigenze delle migliaia di agenzie e società pubbliche e miste sparse per il paese.
Sulla questione se sia legittimo l'allontamento di Santoro in quanto legato all'espressione del volere di una maggioranza parlamentare, ritorniamo al punto di partenza. E' certo che il problema non è destinato a risolversi finchè le nomine delle alte cariche Rai saranno politiche e risponderanno del loro operato in base a criteri di convenienza e di profitto politico.
Ma è anche vero che il pensiero liberale ci ha insegnato che la tirannia della maggioranza è il male assoluto di una democrazia. Pluralismo sociale (riconoscimento delle istanze e delle organizzazioni economiche, sociali e culturali che contribuiscono al benessere della collettività), divisione e bilanciamento dei poteri, carte costituzionali a protezione dei diritti individuali (e delle minoranza), elezioni libere, segrete e frequenti, libertà del mandato parlamentare, decentramento amministrativo: sono i principali anticorpi che un regime democratico rappresentativo si dà per difendere se stessa da una possibile degenerazione tirannica.
La democrazia contemporanea non è esclusivamente principio di maggioranza, è molto molto altro.
Finchè resteremo legati all'idea che la maggioranza parlamentare possa imporre la propria volontà in modo incondizionato, non avremo compreso la ricchezza e la complessità di un regime democratico. Soprattutto se il principio di maggioranza viene dissociato dalla sua sede di espressione naturale (il dibattito e le deliberazioni parlamentari) e associato alle pratiche spartitorie e colonizzatrici delle lottizzazioni.
In tutto ciò, l'affare Santoro-Rai è assolutamente emblematico della tendenza a dare in pasto ai partiti - che oggi, da partiti di massa, sono diventati partiti cartello (cartel parties) - tutto ciò che è pubblico. 
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

Offline franz_kappa

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #85 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 16:38:00 »
Finchè resteremo legati all'idea che la maggioranza parlamentare possa imporre la propria volontà in modo incondizionato, non avremo compreso la ricchezza e la complessità di un regime democratico. 
A dire il vero, almeno da parte mia nessun ancoraggio all'idea che illustri al termine del tuo ottimo (come sempre) post.

Non si vuole, almeno da parte mia, teorizzare che la maggioranza può imporre la propria volontà in modo incondizionato. Ci si limita, almeno nell'ambito di questa discussione, a CONSTATARE cosa avviene. Nessuna filosofia, dunque, ma fredda cronaca.
Il caso di Santoro è emblematico: al di fuori di ogni logica economica e non solo, prescindendo dalle dinamiche che dovrebbero orientare la gestione della tv pubblica, la maggioranza parlamentare rimuove un conduttore televisivo sgradito al Capo del Governo.

C'è poco da discutere di quanto inopportuno sia il conflitto di interessi che produce questo stato di cose oggettivo (direi che tutti noi si possa convenire che un tale stato di cose non è accettabile in una democrazia moderna).
Io mi interrogherei, piuttosto, sul perché la maggioranza degli aventi diritto al voto ha delegato l'attuale maggioranza a fare ciò. E, al massimo, inizierei a ragionare se e come si potrà modificare tale propensione in occasione delle prossime consultazioni elettorali.

Altrimenti, torno a ribadire per l'ennesima volta, discutiamo per il piacere di discutere, senza possibilità alcuna di incidere sulla società di cui siamo parte.
Buon viaggio, caro Piero.

bak

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #86 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 18:28:42 »
In tema di parzialità dell'informazione stamattina, ascoltavo alla radio il programma di su Oskar Giannino su Radio24 il quale sulle storiche polemiche su Santoro osservava che in tutti questi anni il centrodestra non è stato capace di elaborare anche culturalmente una propria informazione, libera dal controllo politico di riferimento.

Giannino deve essersi rincoglionito.
Ci ha provato in ordine:
1] Giovanni Masotti, ora inviato in Russia
2] Antonio Socci
3] Luigi Paragone
4] Giuliano Ferrara [l'unico che ha saputo coniugare ascolti e sostanza del programma, infatti è uscito da Frattocchie  :P]
5] Vittorio Sgarbi.


IB

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #87 : Mercoledì 8 Giugno 2011, 19:20:28 »
4] Giuliano Ferrara [l'unico che ha saputo coniugare ascolti e sostanza del programma, infatti è uscito da Frattocchie  :P]

Cronoilogicamente era anche precedente a Santoro.
Ferrara in fondo ha inventato in Italia il giornalismo fazioso ma intelligente.
Con Radio Londra alla fine degli anni 80

Offline satanasso

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #88 : Venerdì 10 Giugno 2011, 10:25:12 »
Il caso Santoro nasce da un problema strutturale che ci portiamo dietro da lungo tempo. Questo problema, in realtà un vero e proprio cancro che ci sta divorando, si chiama lottizzazione, e purtroppo non riguarda soltanto la Rai. Dal momento che le nomine del Cda Rai sono nomine politiche (comitato di viglianza parlamentare + ministero dell'economia e delle finanze) e che il Cda nomina direttore generale e direttori di rete, non c'è molto da stupirsi se un giornalista non gradito a B. viene "indotto" ad andarsene. Soprattutto se si considera che B. è impegnato in una poderosa campagna di delegittimazione delle principali istanze del pluralismo democratico, stampa e magistratura.
Date queste premesse, ragionare sul fatto che Santoro conduca un programma di successo o meno, oppure che abbia messo in piedi un servizio di qualità o meno non ha molto senso. Perchè nè lo share, nè la valutazione qualitativa sono i parametri di giudizio sull'opportunità o meno di tenere in piedi un programma. Il criterio è politico e risponde a una logica biecamente politica.
[...]

Da La Repubblica online
Santoro, sfida alla Rai la sera dell'addio
ROMA - "Io sono artefice del mio destino, ma chi è il vero artefice del destino della Rai?". Con questo interrogativo, e con un ricordo dei suoi inizi in Rai, Michele Santoro ha aperto l'ultima puntata di Annozero. E' la sera dei saluti, ultima puntata del programma, ultima della stagione ma anche ultima per Santoro su RaiDue. E nell'anteprima del programma, il giornalista parla del divorzio dall'azienda 1, separazione consensuale - così è stato detto da viale Mazzini - della quale si è avuta notizia pochi giorni fa, il 6 giugno. Il giorno dopo Santoro avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa in via Teulada ma la Rai gli ha negato l'uso dei locali e allora quale occasione migliore di quest'ultimo appuntamento per dire come è andata e come mai.
"Se la mia andata via serve ad evitare il bombardamento di ciò che rende grande il servizio pubblico, come Fazio, Gabanelli, Dandini, Iacona, preferisco andare via" premette Santoro nella "anteprima" di Annozero . "Caro Garimberti - dice il conduttore, rivolgendosi al presidente della Rai - se io fossi in lei non mi preoccuperei di ciò che sto per dire ma di quello che lei sta per fare".
"Chi è l'artefice che impedisce ad Adriano Celentano, da più di cinque anni, di fare un programma per la Rai? Io sono della Rai, ma il Consiglio d'amministrazione della Rai, è della Rai?" si chiede ancora Santoro. "All'annuncio del mio possibile passaggio a La7 - continua il conduttore -, il titolo di Telecom Italia Media è volato in Borsa. Seppellite così tutte le polemiche sul mio stipendio. Per mesi sono stati diffusi tutti i dettagli, onde alimentare la macchina del fango. Io sono della Rai ma sono anche figlio di un dpendente delle Ferrovie, che ha cresciuto cinque figli con il frutto del suo lavoro. Voi avete una visione della vita per cui esistono i ricchi e i poveri, e i ricchi devono fare la carità ai poveri, mentre nella mia visione della vita c'è la dignità del lavoro. La dignità del lavoro è la prima condizione della libertà. Quando si attaccano quelli come me, che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di macchinisti delle Ferrovie, si attacca il diritto di gente come mio padre ad avere un sogno".
"Voi dicevate che io ero in onda solo perché i giudici lo volevano - prosegue Santoro - contro di me sono partiti provvedimenti disciplinari, minacce, discliplinate con l'Agcom. Siamo l'unico paese in cui l'arbitro della comunicazione è espresso dai partiti, uno scandalo mondiale. Si può resistere all'Agcom, si può sopportare. Ma non si può sempre resistere, anche quando la Resistenza è finita. Ebbene, l'Annozero è finito, a Milano come a Napoli, perché la gente ha deciso di prendere la sua strada. E lo farà anche domenica, alle urne. Bene - continua ancora Santoto - io non voglio essere più in onda solo perché lo hanno deciso i giudici. Se in tribunale avessi vinto, per me sarebbe stata comunque una sconfitta. Perché ero lì, graziato da una sentenza delle toghe rosse".
A questo punto, lancia un messaggio che sa di sfida. "Ho firmato un accordo che metteva fine alla vicenda giudiziaria. Ma in questo accordo c'è scritto, a caratteri cubitali: 'Santoro può continuare a collaborare con la Rai'. Continuare a collaborare... anche da domani - ripete Santoro, scandendo bene ogni parola - allora, caro presidente Garimberti, la faccia questa discussione nel cda. E vorrei capire: una trasmissione come questa, la volete o no? Vorrei che questa posizione - insiste, rivolgendosi a Garimberti - la prendesse pubblicamente. Io non ho ancora firmato con nessun altro editore. Da domani, teoricamente, potrei essere disponibile a riprendere questo programma al costo di un euro a puntata nella prossima stagione".
L'addio di Santoro al pubblico di Annozero giunge al termine di una giornata particolarmente critica per la Rai. Che, a poche ore dal commiato di un anchorman dai grandi numeri, non riesce a dare il via libera in Cda ai nuovi palinsesti autunnali, malgrado il direttore generale Lorenza Lei avesse completato il lavoro di preparazione. I cinque consiglieri di maggioranza disertano la riunione, perché contrari alle garanzie su rinnovi e contratti per i programmi di punta di Raitre, poste dall'opposizione come condizione indispensabile per il voto a favore dei palinsesti. Inutile un tentativo di mediazione del Presidente della Rai, Paolo Garimberti, prima della riunione del Cda, poi saltata, con rinvio a lunedi.
Sulla mancata approvazione dei palinsesti, l'associazione dei dirigenti Rai esprime "profondo sconcerto e viva preoccupazione". L'Adrai aveva già invitato nei giorni scorsi i vertici aziendali ad adottare "rapidamente" tutte le necessarie decisioni utili ad approvare i palinsesti autunnali, sottoscrivere i relativi contratti e consentire la pianificazione operativa della nuova stagione produttiva, "anche sopperendo alla pesantissima perdita del programma Annozero e del suo conduttore Michele Santoro". L'Adrai fa "appello alla residua dignità di tutti i componenti del Consiglio di amministrazione" affinché assicurino "il futuro alla Rai e ai suoi dipendenti". I dirigenti della Rai "confidano in un urgente intervento delle più alte istituzioni dello Stato". Richiesto da Adrai un incontro urgente con il presidente Garimberti e il direttore generale Lei ed inoltre si rivolgerà ai presidenti dei due rami del Parlamento e al presidente della commissione di Vigilanza Sergio Zavoli "per sollecitare il loro autorevole intervento e ripristinare la funzionalità aziendale".
In una nota, l'Usigrai considera "gravissima la mancata approvazione dei palinsesti con l'assenza ingiustificata dei cinque consiglieri di maggioranza". Il sindacato dei giornalisti Rai, attraverso il segretario Carlo Verna, sottolinea come "solo per un segnale di attenzione al ruolo che stanno svolgendo il presidente Garimberti e il dg Lei non apriamo oggi con urgenza la procedura di sciopero. Il tema della protesta massima è però fin d'ora inserito all'ordine del giorno dell'esecutivo Usigrai di martedì prossimo, all'indomani della riunione auspicabilmente 'riparatoria' del cda".
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

Aquilotta del Nord


Offline franz_kappa

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #90 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:12:21 »
http://tv.repubblica.it/copertina/santoro-si-infuria-con-castelli-dovete-liberare-la-rai/70442?video
Visto lo sbotto in diretta. Santoro ha davvero perso le staffe.
Ma aveva ragione da vendere, secondo me. "Quindici milioni di pubblicità ho portato alla Rai in un anno! Quindici milioni", strillava alterato nei confronti di Castelli.

Santoro ha spegato che la pubblicità raccolta dalla Rai per i suoi programmi finanzia anche trasmissioni in perdita (come, presumo, quella di Paragone citata dallo stesso Santoro. Io non dispongo di elementi oggettivi per confutare o assentire sul fatto che Paragone costa più di quanto incassa dalla pubblicità, ma è plausibile).

In effetti è proprio così. Ma, come ha scritto satanasso, la valutazione - nella vicenda di specie - non è stata economica né strategica né editoriale.
Buon viaggio, caro Piero.

Aquilotta del Nord

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #91 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:14:37 »
Tra l'altro a me risulta che Travaglio non fosse manco pagato per le sue comparsate ad Annozero... non so se nel frattempo gli avessero fatto un contratto, ad inizio stagione Santoro aveva detto che non l'avevano né lui né Vauro.

Offline franz_kappa

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #92 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:18:53 »
Tra l'altro a me risulta che Travaglio non fosse manco pagato per le sue comparsate ad Annozero... non so se nel frattempo gli avessero fatto un contratto, ad inizio stagione Santoro aveva detto che non l'avevano né lui né Vauro.
Santoro ha però riferito in diretta, a fine trasmissione (c'era confusione ma si è sentito distintamente) che alla fine sono stati pagati sia Travaglio che Vauro.

Immagino che in sede di trattativa per la definizione di una consensuale separazione Santoro abbia spuntato, oltre alla sua personale buonuscita, il giusto riconoscimento economico per l'attività professionale prestata da Travaglio e Vauro in questa stagione televisiva.
Buon viaggio, caro Piero.

Aquilotta del Nord

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #93 : Venerdì 10 Giugno 2011, 12:25:27 »
Anch'io lo trovo giusto  :)

Boks XV

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #94 : Venerdì 10 Giugno 2011, 15:18:11 »
Si fecero rodere il chicchero solo quando gli tirarono le bombe sulla testa: allora divennero tutti antifascisti.

col cazzo.
aspettarono che gli americani gli togliessero dal tavolo fascisti e tedeschi.
allora si che, in un empito di eroismo smodato, diedero rutilanti e virilissime prove dell'antifascismo più sincero.
piazzale Loreto e linciaggio-Carretta docet.

Giglic

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #95 : Venerdì 10 Giugno 2011, 15:22:50 »
col cazzo.
aspettarono che gli americani gli togliessero dal tavolo fascisti e tedeschi.
allora si che, in un empito di eroismo smodato, diedero rutilanti e virilissime prove dell'antifascismo più sincero.
piazzale Loreto e linciaggio-Carretta docet.

Grazie anche a nome dei torturati a Via Tasso.

zorba

Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #96 : Venerdì 10 Giugno 2011, 17:35:55 »
(ilfattoquotidiano.it)

Santoro, record di ascolti nella puntata d’addio

“Non dialogo con chi imita Ponzio Pilato”

E' la risposta del conduttore al presidente della Rai Paolo Garimberti che aveva bollato come "demagogica" la proposta di far proseguire Annozero al costo di un euro a puntata. Ieri la trasmissione è stata seguita da oltre 8 milioni di spettatori (32,29% di share)

Nell’ultima puntata Annozero ha fatto il record. Il programma di Michele Santoro è stato visto da una media di 8 milioni 389 mila telespettatori pari al 32.29% di share. E in 6 milioni 174 mila (22.82%) hanno seguito, durante l’anteprima del programma, il conduttore lanciare la sfida a Paolo Garimberti: ”Io non ho ancora firmato con nessun altro editore – ha detto il conduttore rivolto al presidente Rai -. Da domani, teoricamente, potrei essere disponibile a riprendere questo programma al costo di un euro a puntata nella prossima stagione”. Ma il commento di Garimberti oggi è stato secco: “Questo uso delle telecamere del servizio pubblico per parlare dei suoi contratti non lo condivido, è fuori regola. Ora ho capito perché ha annullato la conferenza stampa, lì avrebbe avuto un manipolo dei giornalisti, ieri ha parlato ad otto milioni di persone”. Il presidente Rai risponde anche sulla proposta di compenso: ”Santoro è una star e non può essere retribuito con 1 euro. Il suo contratto va valutato secondo il mercato. Non scherziamo sul lavoro, tutto il resto è demagogia”. E ancora: ”Non facciamo giochini come l’anno scorso, queste sono cose serie. Santoro è uomo Rai e conosce le procedure: faccia un progetto e lo presenti al direttore generale, è lei che decide”.

La replica di Santoro non si fa attendere: ”Visto che non ha nemmeno il coraggio di sottoporre al voto del Consiglio la mia proposta di continuare la collaborazione con la Rai, lo rassicuro sulla mia volontà di finire qua la polemica. E’ inutile continuare il dialogo con chi cerca di imitare Ponzio Pilato senza averne la statura”.

Il botta e risposta tra Garimberti e Santoro arriva dopo che ieri sera il conduttore di Rai2 ha messo alle strette viale Mazzini: “Vorrei che lei, presidente Garimberti, scegliesse in libertà se in questa azienda una trasmissione così la volete o no”. Il conduttore ha scelto il prologo dell’ultima puntata di Annozero per il suo affondo, forse non finale. “Caro presidente Garimberti, se fossi in lei non mi preoccuperei di quello che sto per dire, ma di quello che lei sta per fare – ha iniziato il conduttore -. Chi è il vero artefice del destino della Rai? Io sono un giornalista della Rai. Anche Celentano è della Rai. Chi è che gli impedisce da anni di fare un programma sulla tv pubblica?”. E proprio durante una telefonata in diretta del Molleggiato scoppia la polemica.


Offline Rebecca

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #97 : Venerdì 10 Giugno 2011, 20:26:15 »
Grazie anche a nome dei torturati a Via Tasso.

Grazie anche a nome degli eroi di Porta San Paolo,degli ottocentomila italiani deportati in Germania "a lavorare",di chi morì a Cefalonia, etc.
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Offline hidalgo

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Re:Bye bye Annozero sulla Rai
« Risposta #98 : Venerdì 10 Giugno 2011, 22:55:03 »
Mai piaciuto.
Personalmente saranno almeno vent'anni che non vedo trasmissioni condotte da lui.
Gli riconosco intelligenza, capacita', grande furbizia.
Fazioso quasi come Emilio Fede, nella polemica ci sguazza: e' il suo terreno prediletto.
Adora passare da vittima, anche se ti ha appena detto vaffa...nbicchiere.
Ieri ha persino scoperto che la Rai e' lottizzata.