Autore Topic: A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi  (Letto 9889 volte)

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Offline Kim Gordon

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #80 : Martedì 7 Giugno 2011, 14:24:48 »
ok. scusa, avevo frainteso.
speranze zero sulla roma Laziale allora.

avere figli progressivi è una gran bella cosa...
....li stai crescendo atei calcisticamente?? o del borussia moncenlabach??  :P

Offline fish_mark

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #81 : Martedì 7 Giugno 2011, 14:28:27 »
no, io parlavo della Roma laziale, caro KG.

sull'Italia ho tante speranze invece. Infatti in maniera progressiva ho deciso di avere dei figli.

Mi dispiace dirtelo ma la tua idea serve solo ad aumentare i costi, non certo i ricavi, a meno che tu non voglia sfidare le leggi che colpiscono il lavoro minorile.
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Offline franz_kappa

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #82 : Martedì 7 Giugno 2011, 14:36:00 »
A mio parere, per quanto possa far storcere la bocca, il realizzare una struttura stadio con annesso un importate complesso commerciale rappresente l'unico modo per generare utili.

Esaminando le presenze e i flussi di presenze dei vari centri ed outlet a Roma e dintorni, si evince come sia, attualmente, l'unica ricetta vincente per generare un sicuro flusso di cassa.

Realizzare uno stadio, da 35.000 o da 55.000 posti, con parcheggi sotterranei o intorno, ben collegato, con un centro commerciale sufficientemente distante da non dare adito ad associazioni mentali, porterebbe a due vantaggi.

Il primo è quello di generare almeno 100 mln l'anno di ricavi lordi; non è una esagerazione, bensì una constatazione. Avete presente una grande struttura, tipo Roma Est? Bene. Le GDO, tipo Auchan, Panorama, Saturn, Mediaworld, Trony, Leroy Marlin, Ikea etc. possono benissimo affittarsi uno spazio medio grande per almeno una 40ina di mln l'anno. Ce ne piazzi un due tre, come ci sono in ogni centro commerciale, tipo un Panorama, un Leroy Merlin e un Mediaworld, come a Porta di Roma, o un Panorama, un Saturn e un Apple Store come a Roma Est, e ti ricavi un bel gruzzoletto. Il restante lo trovi affittando a realtà medio piccole, i vari negozi di abbigliamento tipo Tezenis, Piazza Italia etc. Avresti quindi un bell'introito sul centinaio di mln, tolte le spese di gestione, che saranno al max qualche decina di mln l'anno. Insomma almeno un 70/80 mln netti.

Insomma secondo me l'unico modo per aumentare i ricavi è una struttura di proprietà corredata di un importante centro commerciale.

Che ne pensate? Mi piacerebbe avere qualche parere degli esperti finanziari del forum, FK in testa....
Caro Fabio, non credo di avere molto di sensato da dire sulle tue considerazioni.

Posso però arricchire il dibattito con una testimonianza. Io stesso, per caso, ho seguito parte dei lavori di un recente Convegno nel quale è stato citato (da esperti del settore. Gente ben più qualificata di me e te, insomma) un dato: lo stadio di proprietà incrementa i ricavi lordi di un club del 10% annuo.

La cifra che tu ipotizzi (100 milioni di ricavi in più con lo stadio di proprietà, al netto dei costi di gestione) sarebbe dunque coerente solo nel caso in cui esistessero club che fatturano 1 miliardo di euro l’anno. Esistono tali club, nel mondo? Mi sento di escluderlo.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline cartesio

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #83 : Martedì 7 Giugno 2011, 14:38:44 »

Nelle società tedesche gli incassi derivano:
stadio per il 23%
diritti TV per il 32%
sponsor e merchandising per il 45%

A questo punto potremo dare un’occhiata al mix delle fonti di entrata della SSLazio

       2007-08   2008-09   2009-10
stadio   10,82%   10,48%   10,22%

diritti TV   60,44%   52,27%   46,47%

sponsor
merchandising   17,90%   23,42%   25,19%

calciatori e altri ricavi   10,84%   13,63%   18,12%


E' poco utile confrontare un sistema con una società che vive in un altro sistema.  Pur avendo la Lazio dei margini di manovra, questi sono fortemente condizionati da fatto che opera in Italia, anziché in Germania.
Per fare un paragone, non ha molto senso confrontare la gestione di un'azienda di Amburgo con una sua omologa di Palermo. Operano in contesti molto diversi.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline LaLazioMia

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #84 : Martedì 7 Giugno 2011, 15:00:37 »
Lo stadio polifunxionale di proprieta' porta con se:
Non ricorrenti.
A)Patrimonializzazione immobiliare della Società e quindi CREDITO BANCARIO
Ricorrenti.
A) Incremento biglietteria per ovvi motivi ( questo da solo potrebbe valere il +10% del fatturato
C)Ricavi da gestione diretta o indiretta del complesso commerciale e sportivo ( cinema, Hotel, ristorante, piscine , campi sport vari etc etc).

Il yutto ben oltre il 10% dei ricavi( vedi esempi Barcellona, Real, Arsenal, Chelsea etc etc etc).
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline robylele

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #85 : Martedì 7 Giugno 2011, 15:06:08 »
Mi dispiace dirtelo ma la tua idea serve solo ad aumentare i costi, non certo i ricavi

i costi si dilatano ma rimangono risorse..  8)
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

IB

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #86 : Martedì 7 Giugno 2011, 15:09:48 »
Lo stadio polifunxionale di proprieta' porta con se:
Non ricorrenti.
A)Patrimonializzazione immobiliare della Società e quindi CREDITO BANCARIO
Ricorrenti.
A) Incremento biglietteria per ovvi motivi ( questo da solo potrebbe valere il +10% del fatturato
C)Ricavi da gestione diretta o indiretta del complesso commerciale e sportivo ( cinema, Hotel, ristorante, piscine , campi sport vari etc etc).

Il yutto ben oltre il 10% dei ricavi( vedi esempi Barcellona, Real, Arsenal, Chelsea etc etc etc).

Io me metto nella pelle di uno che non ha studiato. Ad esempio Kim Gordon.
Che la prima cosa che gli viene in mente é :
Si, tutto bello, ma prima di fare il 10% di ricavi da queste strutture bisognerebbe che qualcuno pagasse il 100% (o anche meno con comode rate, tanto a rate la Lazio é "fortissima") della fattura di costruzione di queste bazzeccole tipo Stadio, palazzi, cinema, supermercati, parcheggi, torri, piramidi, mausolei, cattedrali, battisteri, arene per corride e per Corradi, ecc...

Poi mi metto nella pella di uno che ha studiato.
E me metto a lavorà che é meglio...
 ;)

Offline fish_mark

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #87 : Martedì 7 Giugno 2011, 15:10:20 »

E' poco utile confrontare un sistema con una società che vive in un altro sistema.  Pur avendo la Lazio dei margini di manovra, questi sono fortemente condizionati da fatto che opera in Italia, anziché in Germania.
Per fare un paragone, non ha molto senso confrontare la gestione di un'azienda di Amburgo con una sua omologa di Palermo. Operano in contesti molto diversi.

Il contesto dove si opera è un dato importante, anzi strutturale. Guardare però a esperienze diverse significa anzitutto vedere che tipo di idee sono state praticate e con quale successo, come motivo di ispirazione.
Noi abbiamo bisogno di idee, non tanto di soldi.
A Lotito non chiedo un euro in più di quello che ha già dato (30 milioni di euro).

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Mazzola

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #88 : Martedì 7 Giugno 2011, 22:49:28 »

E' poco utile confrontare un sistema con una società che vive in un altro sistema.  Pur avendo la Lazio dei margini di manovra, questi sono fortemente condizionati da fatto che opera in Italia, anziché in Germania.
Per fare un paragone, non ha molto senso confrontare la gestione di un'azienda di Amburgo con una sua omologa di Palermo. Operano in contesti molto diversi.

Da mo' che lo dico (e glielo dico...).

Offline Fabio70rm

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #89 : Sabato 11 Giugno 2011, 10:41:00 »
Ringrazio tutti per l'apporto alla discussione, e mi scuso con alcuni, IB nella fattispecie, se sono sembrato monotematico.

Vorrei dire, a chiosa, che per me non è che sia vitale il discorso stadio, anzi.

Sia chiaro, auspicherei uno stadio moderno dove guardare il calcio e tutto nostro, ma non è che mi farebbe schifo una finale di Champions vinta dalla nostra amata e celebrata nell'attuale Olimpico, anche se non è il massimo.....

Volevo capire se, come credo, esista un metodo diverso dai soli diritti tv, attuabile in maniera tale da incrementare i ricavi e darci uno spiraglio per inserirci nello spicchio che conta; che per adesso mi accontenterebbe vedere la nostra squadra fissa in Champions dove passa, sempre, almeno il girone iniziale. Come fanno in tante realtà anche medie, non solo i mostri sacri del calcio europeo.

Da quello che ho capito molti di voi puntano sul merchandising; ho diversi dubbi al riguardo.

Sul discorso immobiliare, che in Italia è l'unica fonte certa di reddito, almeno apparentemente, avevo delle certezze che però alcuni interventi hanno pesantemente incrinato.

In specie:

Io me metto nella pelle di uno che non ha studiato. Ad esempio Kim Gordon.
Che la prima cosa che gli viene in mente é :
Si, tutto bello, ma prima di fare il 10% di ricavi da queste strutture bisognerebbe che qualcuno pagasse il 100% (o anche meno con comode rate, tanto a rate la Lazio é "fortissima") della fattura di costruzione di queste bazzeccole tipo Stadio, palazzi, cinema, supermercati, parcheggi, torri, piramidi, mausolei, cattedrali, battisteri, arene per corride e per Corradi, ecc...

Poi mi metto nella pella di uno che ha studiato.
E me metto a lavorà che é meglio...
 ;)


Che ringrazio.

Da quello che si vede, caro IB, un finanziamento per una struttura commerciale non dev'essere difficilissimo ottenere, visto che sono fonti certe almeno al 90% di ricavi, vedasi i dati di afflusso delle realtà più importanti (Porta di Roma, Roma Est, Parco Leonardo, Valmontone, Euroma etc.). Però, d'altro canto, un conto è che tale finanziamento lo ottenga un forte gruppo immobiliare, un altro è che lo chieda Lotito. Potrebbe rientrarci il suocero Mezzaroma, ma non so in quali rapporti sono rimasti dopo la sua uscita dal pacchetto azionario, e che rapporti ha con il sottobosco dei costruttori romani. L'intuizione di fondo è di un giro da cui rimarrebbe escluso, ma magari mi sbaglio io.

E allora, se tale strada non è percorribile, o almeno di difficile percorrenza, non rimane che sperare nelle altre fonti.

Che però, almeno a me, non danno garanzie altrettanto solide della proposta immobiliare.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #90 : Sabato 11 Giugno 2011, 12:14:04 »
Riprendo questo post da cui è nato un topic che ha realizzato uno dei più invidiabili record della storia dei forums: più di 300 visite senza un post; il primo topic a reti inviolate; il topic tatticamente perfetto per dirla con Gipo Viani.
Forse lo stupore più probabilmente la noia non ha prodotto alcuna reazione.

Lo riporto qui che è forse una sede più naturale (anche il titolo del topic non era proprio trascinante).


Per continuare l’approfondimento del tema proposto nel topic vale la pena di spendere due minuti nella lettura di quanto riporto da un libro, che consiglio agli appassionati, “La ripartenza” del (sempre) ottimo Gianfranco Teotino, scritto nel 2010 assieme a un certo Michele Uva, che in passato (ormai lontano) ebbe una presenza negli organigrammi della Lazio.

Partiamo dal marketing. In Italia il marketing significa vendere cartelloni pubblicitari dentro lo stadio, quelli che il pubblico vede dalle tribune o dalla tv. Niente di più.
In realtà, il problema sfruttare gigantesco bacino di nuovi ricavi esteso in tutto il mondo è molto più complesso e affascinante se si pensa che nel mondo gli appassionati che seguono il calcio sono calcolati in un 1 miliardo e 100 mln di persone.
Questi sono esempi di idee provenienti da paesi come l’Inghilterra che le praticano da anni.
-   sky-box vendute alle aziende che le usano anche durante la settimana per riunioni o convention
-   palchi
-   uso dello stadio come location per eventi pre-partita
-   nell’NBA (USA) i giocatori sono essi stessi un prodotto: tre giocatori che vanno a casa di un tifoso estratto a sorte anche per portare gli auguri a sorpresa di buon compleanno (pensate che emozione una festa di compleanno oppure un addio al nubilato con sorpresa finale di Makinwa, Diakitè e Manfredini!!!) 
-   visita guidata nello stadio con tour anche possibile con un giocatore del passato (Badiani che ti accompagna al bar del tennis …)
-   match program oggetto di collezionismo (specie in Inghilterra, ma perché non da noi con delle ristampe di Lazialità del 1987?)

Progetti di marketing locale gestiti direttamente  dalle società.
Secondo Flavia Coccia direttore operativo di Isnart, a Roma esiste un sistema di radio capace di creare un meccanismo di marketing che ruota principalmente intorno ai tifosi, ascoltatori fedeli. Moltissimi negozi e ristoranti pagano alla radio la loro pubblicità e offrono sconti a chi ascolta quella radio e frequenta poi i l negozio o il ristorante.
Stessa cosa potrebbe essere fatta direttamente dalla società di calcio sul suo territorio. 
I canali tematici delle varie società (tipo merde chanel) non fanno questo e non sono riusciti a dare vere utilità al sistema che li genera, quando invece potrebbero essere contenitori in grado di distribuire vere notizie e fare marketing.   
Sito Internet
Il nostro sito ufficiale non sembra molto sviluppato e in grado di dare servizi agli utenti. Si fa presente che il Manchester United raccoglie su internet il 20% delle sue entrate (biglietti, abbonamenti, pubblicità ed altro), vale a dire 70 milioni di euro l’anno.

Diritti commerciali
In Italia entrate da main sponsor sono passati dai 405 ln della stagione 2007-08 ai 395 della 2009-10. I primi cinque club in Europa incassano cifre che vanno dai 12 mln dello Schalke 04 o del Milan ai 20 del Bayern.
Secondo i dati di Sport-Markt il valore medio della maglia del club italiano è inferiore a quello dei tedeschi ma alla pari con gli inglesi e superiore a quello francese e spagnolo.
Alcune squadre hanno scelto la doppia sponsorizzazione  ma l’”effetto marmellata” è criticato per il suo impatto negativo con un valore totale della maglia che decresce.


Merchandising - Rapporto con i tifosi
Importante, anzi decisivo è, comunque, un approccio del tutto diverso con i tifosi-clienti (si, si può usare questo termine). il calcio fa parte dell’industria dell’entertainment dove la qualità di quanto viene offerto sta soprattutto nella cura e nella verifica continua della soddisfazione di chi sta dall’altra parte, il pubblico, l’azienda che investe, l’istituzione  pubblica, le famiglie e le scuole.
Esistono queste figure nella società?
un addetto ai rapporti con il pubblico

E inoltre:
esiste un servizio di customer service che dà risposte sui servizi resi dalla società;
possibilità di ritirare abbonamenti o biglietti prepagati senza fare code lunghissime ai botteghini?
esiste una istituzione sportiva che sviluppa iniziative rivolte al pubblico oppure organizzi meccanismi di diffusione e circolazione di idee che funzionano (io ne conosco una: è il forum)?

Nel libro si sottolinea che la difficoltà di relazionarsi con il pubblico e la sua clientela non aiuta nella ricerca degli sponsor.

Le entrate medie per club sono in Italia di 3,2 mln di euro.
L’esigenza di massima cura della soddisfazione del tifoso-cliente ha spinto in Inghilterra la Commissione interparlamentare sul calcio a chiedere alle società la carta del tifoso utile a dar conto delle iniziative volte a migliorare il rapporto con i tifosi. Tra le varie iniziative, si segnala:
quella di riservare un certo numero di biglietti a prezzo speciale,
quella di rimettere in vendita l’abbonamento di chi non lo usa
quella di non cambiare linea delle maglie ufficiali per più di una volta a stagione.

Sarà vero che tifoso italiano non compra i prodotti perché non abituato, perché c’è un tradizione diversa, perché non usa andare allo stadio vestendo la maglietta della squadra e così via. Ma è anche vero che il più delle volte non compra i prodotti perché non ci sono o non si possono comperare allo stadio e comunque quelli ufficiali costano tre volte di più di quelli che si trovano sulle bancarelle.

In sostanza, la tesi sostenuta è che lo sviluppo di una cultura d’impresa capace di formulare idee per valorizzare il brand-prodotto calcio alla lunga aiuterebbe anche lo sviluppo di una cultura sportiva con la propria tifoseria, che si accosterebbe al calcio con altro spirito e maggiore rispetto, a svantaggio della minoranza di tifoseria primordiale incontrollabile e che verrebbe isolata ed emarginata.


Cercare casa quando ce l’hai già
Nel libro si dà conto anche dell’esperienza della CONI servizi che, tempo addietro aveva un debito rilevante da abbattere e portare a break-even gli impianti sportivi a cominciare dallo Stadio Olimpico che perdeva 15 milioni di euro.
Prima idea: costituire una società mista per la gestione dello stadio idea proposta a Roma e Lazio da creare insieme al CONI servizi  dove ripartire i costi della manutenzione ordinaria e quelli su investimenti e ristrutturazioni necessarie.
La Lazio ha declinato subito l’offerta perché intenzionata a fare il suo stadio, mentre la Roma si è mostrata disponibile ma una società con soltanto uno dei due affittuari avrebbe creato problematiche gestionali.
A quel punto si tenta di nuovo di convincere la Lazio con il seguente ragionamento: “anche se domani si parte con lo stadio si dovrà rimanere all’Olimpico per almeno altri sette anni. Approfittiamone per creare valore in questo stadio”.
Niente da fare progetto abortito.
Peccato perché si poteva aumentare indice di penetrazione dell’Olimpico: Coefficiente di riempimento per la Lazio è sotto al 40% per la orma pari al 43-44%.
Inoltre, è da sottolineare come la CONI servizi oggi controlla gli ingressi e studia i flussi dello Stadio e con questo ottiene la “profilazione” del cliente del tifoso che entra allo stadio: si analizzano i diversi generi, le diverse età, quanto tempo arrivano prima settore per settore e così via.
Sulla base dei dati si ricostruiscono le nuove royalties, legate al merchandising e alla ristorazione.
Questo database è stato avviato da CONI servizi e non da Roma e Lazio (il che è curioso e paradossale: dovrebbe avvenire il contrario, semmai), con dati considerati molto interessanti dalle multinazionali in un impianto che oggi produce 80 eventi l’anno, comprese le partite.
In questo senso, si sottolinea come il management delle società di calcio è concentrato soltanto all’interno del campo non altrettanto per studiare per arrivare a quei ricavi che ruotano attorno all’impianto.

Dopo la ristrutturazione dell’Olimpico l’incidenza del canone delle due squadre è del 54% (in precedenza l’80%). Dalla ristorazione arriva il 14% mentre prima era il 9%.
Si potrebbe creare un mininetwork all’interno dello stadio legato a iniziative esclusivamente merceologiche.

Mia opinione: Potrebbe farlo la Lazio stessa in attesa di un (dopo)domani che non arriverà (forse) mai.

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Mazzola

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #91 : Sabato 11 Giugno 2011, 12:20:05 »
C'è sempre un motivo.

CiPpi

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #92 : Domenica 12 Giugno 2011, 09:02:49 »
Credo che le finanze del più famoso dei club costruttori di stadi possa aiutare la discussione.

http://www.arsenal.com/assets/_files/documents/sep_10/gun__1285660177_Arsenal_Holdings_plc_Annual_Re.pdf

Lascio agli esperti il piacere della disanima, limitandomi a puntare l'attenzione ai grafici di pagina 5 e ricordando che l'Arsenal ha cominciato ad utilizzare a pieno il nuovostadio nel 2007.

IB

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #93 : Domenica 12 Giugno 2011, 09:30:30 »
Io non sono un esperto di finanze.
I grafici dell'Arsenal sono interessanti.
Fossi tifoso dell'Arsenal sarei, comunque più interessato al fatto che l'Arsenal non é mai stato in corsa per il titolo quest'anno, che Wenger sia quasi sfiduciato dalla proprietà, che Fabregas voglia andarsene, che Chamack abbia deluso le attese e che in fondo i gunners non alzano un trofeo dal 2005.
Stadio o non stadio.
Malgrado tutto per un tifoso é questo che conta.

CiPpi

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #94 : Domenica 12 Giugno 2011, 09:42:43 »
Ci sarebbero mille considerazioni da fare in quello che scrivi IB, dal commentare se sia mancato il materiale buono in campo o se davvero l'Arsene d'oltralpe sia poi tutto sto mago, più varie ed eventuali.

Credo però che inerente al tema del topic, e soprattutto al discorso stadio, c'e ne sia uno fondamentale.

Che nonostante tutto la gente ci va, senza neanche chiedere sconti, riduzioni o facilitazioni di sorta.

Malgrado tutto per un incremento di ricavo da stadio è questo che conta :)