Autore Topic: A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi  (Letto 9843 volte)

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #20 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:09:35 »
Sicuramente ha funzionato con Nakata o Nagatomo o con Park.
Quello che mi chiedo, in questi casi, e' perché non lo fanno ?
Perché non lo fa il Napoli il Palermo chiunque ?



Francamente non ne ho idea. Ma mi chiedo: quanto può costare un giocatore della nazionale cinese o giapponese? Il rischio mi pare basso, le potenzialità alte.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #21 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:18:47 »
Calma calma...
Cana e Lulic non li abbiamo mai visti.
Marchetti ha un anno di inattività, potrebbe fare come Peruzzi o come Moscatelli.
E Klose...ha 33 anni e nelle ultime stagioni ha segnato molto meno rispetto ai suoi standards.
Potrebbe essere in modalità Di Vaio oppure in modalità Cruz.
Non possiamo saperlo.


A parte che ancora non sono arrivati... però un po' di ottimismo proprio no eh?  :)







Sicuramente ha funzionato con Nakata o Nagatomo o con Park.
Quello che mi chiedo, in questi casi, e' perché non lo fanno ?
Perché non lo fa il Napoli il Palermo chiunque ?
Perché se il modello Udinese funziona non lo fa uguale il Taranto ?
Mi sembra strano che abbiamo l'idea geniale ma lo sappiamo solo noi.
I Roma store stanno dovunque, uno pure a Casalbertone che non e' esattamente il centro di Roma.
Ma qualsiasi prodotto con il marchio ufficiale Lazio, dovunque lo compri, se lo compri i soldi vanno al merchandising della Lazio.
Non facciamo che...io comprerei pure qualcosa, ma a Roma non si trova niente e non posso arrivare a Valmontone...perché non e' così...
Non compriamo bruchi per l'auto, tute da mettere il sabato al centro commerciale, tappetini per il mouse da mettere in ufficio ecc
NOI non facciamo queste cose.



Perchè non potremmo essere i primi invece?
L'idea geniale avvolte non viene presa in considerazione per: mancanza di coraggio, incapacità, pigrizia. Tutte e tre sono delle brutte bestie!





Cento milioni investiti in una squadra di calcio, dal punto di vista economico, sono soldi buttati.

Ed è vero per un semplice motivo: se fosse il contrario, tutti investirebbero. Invece non lo fa nessuno.

Una squadra come il Milan, dopo 25 anni di successi strepitosi e ineguagliabili, continua a generare perdite.

Anche lo stadio col centro commerciale non funzionerebbe. Chi venderebbe un prodotto - televisori o mozzarelle che siano - sapendo che in un contesto normale i potenziale clienti sono il 100% della popolazione, mentre nel centro commerciale della Lazio due terzi della possibile clientela manco ci metterebbe piede? Suvvìa: andreste a far la spesa nel Mart daaaaroma, anche se ce l'aveste sotto casa?

L'unica strada per aumentare i ricavi è quella di invogliare il tifoso affezionato a spendere. Per fare l'abbonamento non devo prendere due giorni di ferie e fare diciassette ore di coda a via Calderini con la callaccia: me lo porti a casa già compilato, io devo solo scegliere se rifiutare o convalidarlo con una firma, pagherò con comodo. E così via. I biscotti Gentilini della Lazio me li compro, se costano 5 Euro il chilo invece di 4: se costano 7, no. Noi con la tuta daaaalazio ai matrimoni non c'andiamo, non c'è niente da fare: vogliamo esprimere il nostro essere laziali in altro modo: è questo modo che va incoraggiato e coccolato. Centomila tifosi a cento Euro cadauno l'anno fanno 10 milioni: sono tantissimi soldi, è più del 10% dei ricavi attuali. Prima si incrementano i ricavi, poi con quelli si incrementa il valore tecnico della squadra, cercando di innescare un circolo virtuoso.



D'accordissimo però c'è da dire che come tifosi ci dobbiamo dare una svegliata. Conosco Laziali che non si muovono neanche quando la squadra stravince e convince.



Never change the way you are...

TD

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #22 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:23:15 »
abbiate pazienza
credo che sia già abbastanza difficile fare il proprio mestiere, non capisco come dovrebbe fare uno a finanziare una squadra di calcio gestendo centri commerciali.
S'è detto che l'ultima champions valeva, per i vincitori, almeno 120 milioni.
L'unica maniera di incrementare i ricavi, per una squadra di calcio, è vincere. Il che non vuol dire buttare 100 milioni una tantum, vincere, e tornare nel limbo. Gli investimenti servono a salire di livello, per diventare attraenti per sponsor e mercati legati al calcio. Diventare Man Utd. Allora guadagno, sono competente, mantengo la squadra ad alti livelli, continuo a guadagnare. A maggior ragione in tem pi di fair play finanziario. Gli Abramovich dovrebbero smettere di esistere. Ma se per fare i soldi servono i supermercati, un imprenditore che la compra a fare una squadra di calcio? Fa i supermercati e ciao.
Di stadio non voglio manco parlare, secondo me aumenta ancora di più la necessità di vincere, altrimenti diventa un'onerosissima palla al piede e basta.

Mazzola

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #23 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:26:05 »

Francamente non ne ho idea. Ma mi chiedo: quanto può costare un giocatore della nazionale cinese o giapponese? Il rischio mi pare basso, le potenzialità alte.

Guarda io sono uno di quelli che si toglierebbe di dosso tutta quella paccottiglia quinquennale far posto ai Primavera...
Oltretutto parliamo di Giappone o Corea, il cui livello di nazionale, non mi sembra neanche basso per cui si possono trovare giocatori di buon livello.

Il quesito pero' rimane sempre.
Perché visto che e' l'uovo di Colombo ?

OT
Nagatomo e' un ottimo giocatore.
Mi sembra che spesso i compagni durante la partita gli si avvicinano per spiegargli delle cose.
Fossi in lui il già mi sarei fatto rodere...
Sempre per il solito motivo.
So' giapponese mica scemo.
EOT

Offline Fabio70rm

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #24 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:34:06 »
Cento milioni investiti in una squadra di calcio, dal punto di vista economico, sono soldi buttati.

Ed è vero per un semplice motivo: se fosse il contrario, tutti investirebbero. Invece non lo fa nessuno.

Una squadra come il Milan, dopo 25 anni di successi strepitosi e ineguagliabili, continua a generare perdite.

Anche lo stadio col centro commerciale non funzionerebbe. Chi venderebbe un prodotto - televisori o mozzarelle che siano - sapendo che in un contesto normale i potenziale clienti sono il 100% della popolazione, mentre nel centro commerciale della Lazio due terzi della possibile clientela manco ci metterebbe piede? Suvvìa: andreste a far la spesa nel Mart daaaaroma, anche se ce l'aveste sotto casa?

L'unica strada per aumentare i ricavi è quella di invogliare il tifoso affezionato a spendere. Per fare l'abbonamento non devo prendere due giorni di ferie e fare diciassette ore di coda a via Calderini con la callaccia: me lo porti a casa già compilato, io devo solo scegliere se rifiutare o convalidarlo con una firma, pagherò con comodo. E così via. I biscotti Gentilini della Lazio me li compro, se costano 5 Euro il chilo invece di 4: se costano 7, no. Noi con la tuta daaaalazio ai matrimoni non c'andiamo, non c'è niente da fare: vogliamo esprimere il nostro essere laziali in altro modo: è questo modo che va incoraggiato e coccolato. Centomila tifosi a cento Euro cadauno l'anno fanno 10 milioni: sono tantissimi soldi, è più del 10% dei ricavi attuali. Prima si incrementano i ricavi, poi con quelli si incrementa il valore tecnico della squadra, cercando di innescare un circolo virtuoso.

Bob scusa ma non sono per nulla d'accordo.

Intanto non sarebbe investire, ma reinvestire: l'affitto della zona commerciale ti rende 70/80 mln al netto delle spese, tu reinvesti nel potenziare la squadra. Oppure ne investi una parte in calcio mercato e il restante in altre iniziative: dalla costruzione di nuovi impianti sportivi alla gestione dei negozi in franchising/merchandising, passando per campus scuola per i ragazzi, iniziative benefiche, creazione e manutenzione di eventuali musei, canali radio/tv e produzioni multimediali (internet ma non solo, cd, dvd, canali dedicati su youtube). Non solo giocatori quindi, ma tutta una pletora di attività che se ben studiate aumentano il bacino d'utenza.

Quanto all'abbinamento del negozio "daalazie" il problema non sussisterebbe se tu fai un centro anonimo, senza loghi o marchi, sufficientemente distante dallo stadio ma non troppo, magari separato da un po' di strada, tipo la distanza che c'è tra Flaminio ed Olimpico per dire. E magari in mezzo, a mo' di separè, ci metti case e negozi.

E magari inauguri prima la zona commerciale, lasci che si faccia un nome e poi dopo fai l'abbinamento con lo stadio.

Quanto al discorso del "seguito" che si avrebbe in Asia faccio alcune considerazioni.

Due anni fa abbiamo giocato e vinto a Pechino; la cosa ci ha creato sicuramente discreto seguito, e di questo sono contentissimo. Ma l'Inter la "fama" in Giappone se l'è creata perchè l'anno scorso ci è andata a disputare il Mondiale per Club.

Un conto è fare un'apparizione sporadica o comprare un giocatore, altro è partecipare regolarmente a competizioni internazionali vincendole e avendo visibilità. Sotto questo punto di vista non mi pare che gli asfalliti, da quando comprarono Nakata, abbiano sfondato a livello di tifo nel Sol Levante e dintorni.

Insomma prima l'indotto, rafforzamento a casa nostra e poi si spiegano le vele all'estero.

E se non sbaglio è lo stesso tipo di passaggio che hanno fatto le realtà inglesi e spagnole.

Giusto?


abbiate pazienza
credo che sia già abbastanza difficile fare il proprio mestiere, non capisco come dovrebbe fare uno a finanziare una squadra di calcio gestendo centri commerciali.
S'è detto che l'ultima champions valeva, per i vincitori, almeno 120 milioni.
L'unica maniera di incrementare i ricavi, per una squadra di calcio, è vincere. Il che non vuol dire buttare 100 milioni una tantum, vincere, e tornare nel limbo. Gli investimenti servono a salire di livello, per diventare attraenti per sponsor e mercati legati al calcio. Diventare Man Utd. Allora guadagno, sono competente, mantengo la squadra ad alti livelli, continuo a guadagnare. A maggior ragione in tem pi di fair play finanziario. Gli Abramovich dovrebbero smettere di esistere. Ma se per fare i soldi servono i supermercati, un imprenditore che la compra a fare una squadra di calcio? Fa i supermercati e ciao.
Di stadio non voglio manco parlare, secondo me aumenta ancora di più la necessità di vincere, altrimenti diventa un'onerosissima palla al piede e basta.


Caro TD ma stiamo sempre lì però...sembra una ruota di preghiera buddista, gira gira stai sempre in tondo a rimuginare sulle stesse cose.

Il centro commerciale ti deve servire come una solida base patrimoniale e una sicura fonte di guadagni. Non serve secondo me un cambio di scopo nella Lazio, serve solo un'acquisizione immobiliare e una gestione dell'affitto.

Ma perchè altrove lo si fa o lo si tenta e noi no? Sempre duri e puri? Ma ci fa davvero schifo tutto questo?

Certo se dovessimo scalare le posizioni, ossia arrivare ad alti livelli e non finire solamente sopra a quellidellà strabattendoli ai derby, basandoci sull'apporto delle presenze allo stadio, abbonamenti tv e incassi da merchandising dovremmo essere immortali....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

TD

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #25 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:37:05 »
ma siamo sicuri? Ci sono esempi di club d'eccellenza che hanno costruito e poggiano la propria grandezza sugli introiti delle attività collaterali?

Mazzola

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #26 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:38:03 »

A parte che ancora non sono arrivati... però un po' di ottimismo proprio no eh?  :

Perchè non potremmo essere i primi invece?
L'idea geniale avvolte non viene presa in considerazione per: mancanza di coraggio, incapacità, pigrizia. Tutte e tre sono delle brutte bestie.

D'accordissimo però c'è da dire che come tifosi ci dobbiamo dare una svegliata. Conosco Laziali che non si muovono neanche quando la squadra stravince e convince.

Non e' questione di essere ottimista.
Ho semplicemente fatto il quadro della situazione così come e'.
Due giocatori che non conosciamo, uno inattivo da un anno e uno che sembra sul viale del tramonto.
Quando torno' Di Vaio dall'estero, pensai...che lo prendono a fare ? Ormai e' finito.
Risultato 24 12 19 goals.
Meglio di quando aveva 25 anni e magari ad avercelo noi.
Klose non possiamo sapere se sara' Di Vaio o Cruz.
E' semplicemente la realtà.

Per il giapponese non saremmo i primi.
Vedi Nakata.
Perché non l'hanno ripetuto ?

POMATA

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #27 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:39:23 »
Sicuramente ha funzionato con Nakata o Nagatomo o con Park.
Quello che mi chiedo, in questi casi, e' perché non lo fanno ?
Perché non lo fa il Napoli il Palermo chiunque ?
Perché se il modello Udinese funziona non lo fa uguale il Taranto ?
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I Roma store stanno dovunque, uno pure a Casalbertone che non e' esattamente il centro di Roma.
Ma qualsiasi prodotto con il marchio ufficiale Lazio, dovunque lo compri, se lo compri i soldi vanno al merchandising della Lazio.
Non facciamo che...io comprerei pure qualcosa, ma a Roma non si trova niente e non posso arrivare a Valmontone...perché non e' così...
Non compriamo bruchi per l'auto, tute da mettere il sabato al centro commerciale, tappetini per il mouse da mettere in ufficio ecc
NOI non facciamo queste cose.

Mazzó, peró un nazionale cinesino o giapponese al posto di Bonetto, del nero, quadri... :D :D :D

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #28 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:41:06 »
Il topic nasce da una esigenza che si sta ormai affermando nella discussione sul futuro della Lazio.
Ormai l'emergenza è superata e il debito è sotto controllo. La gestione con il freno a mano tirato, se si porta appresso qualche polemica (non sempre infondata), il più delle volte ribadisce l'esigenza di tenere ben saldo il controllo dei conti.
In ogni caso, il dato inoppugnabile che emerge è il fatto che la riduzione dei costi, necessaria in una fase emergenziale, rappresenta un limite nel momento in cui si deve crescere. Pertanto, l'obiettivo si sposta sull'aumento dei ricavi piuttosto che sulla diminuzione dei costi.

L'idea di fondo del promotore del topic è di trasformare la SSLazio, meglio diremmo il Gruppo Lazio, in una sorta di kombinat che si occupa di tutto e di più, una holding che come una idrovora attinge risorse finanziarie da accumulare per poi essere investite nel settore più propriamente calcistico.
Una visione molto ottimista e di avanguardia ma che forse ci farebbe perdere definitivamente la ragione sociale per cui è nata la SSLazio, vale a dire organizzare squadre per parteciapre a tornei di calcio nazioanli e internazionali. Inoltre, la storia economica ci insegna che quando aziende si espandono troppo, nel senso che acquisiscono attività molto lontane dal proprio core business vanno irrimediabialmente a fallire.

IN tal senso, direi di tornare a numeri della SSLazio.
Quelli seguenti sono i ricavi delle ultimi quattro bilanci, ma non riportano i dati dell'ultima relazoine finanziaria consolidata al 31 marzo 2010.

Stagione 2007-08
Ticket – 11,086
Diritti TV – 61,934
Sponsor/pubblicità – 18,347
Movimenti calciatori – 3,349
Altri ricavi – 7,756
Merchandising – 0
Totale entrate – 102,472

Stagione 2008-09
Ticket – 9,616
Diritti TV – 47,946
Sponsor/pubblicità – 20,491
Movimenti calciatori – 10,262
Altri ricavi – 2,241
Merchandising – 0,989
Totale entrate – 91,725

Stagione 2009-10
Ticket – 9,999
Diritti TV – 45,462
Sponsor/pubblicità – 23,494
Movimenti calciatori – 9,194
Altri ricavi – 8,532
Merchandising – 1,144
Totale entrate – 97,825

Come si vede siamo alla soglia dei 100 milioni di ricavi. Quindi appena un pelo fuori dalla classifica Deloitte dei top 20 europei che riporta l'Aston Villa con 109 milioni di ricavi.
Le mie proposte per aumentare i ricavi sono abbastanaz conosciute:
- attenzione al trading dei calciatori, per cui le linee sui chiodi e martello soon assolutaemnte da evitare: pertanto, nella mia impostazione, vendere e monetizzare subito il contratto Muslera altrimenti si perde una (ennesima) occasione di entrata (è un esempio: prego di astenersi dall'innestare la polemica Muslera-Fonseca-Lotito-Pintos et alia);
- acquisire da SUBITO un main sponsor: la giustificazione per cui il presidente "pretende" una certa cifra non sta in piedi e se è vera è roba da mani ai capelli; non ha alcun senso logico e implica spazi pubblicitari invenduti;
- investire risorse non solo finanziarie sul merchandising ambito non troppo esplorato e arato. In tal senso ho personalmente proposto la mia idea di un "Lazio cafè" in centro sull'esempio di quello che vidi tempo fa a Marsiglia tutto griffato OM a Caneggiani che si è mostrato molto perplesso. La sua risposta è stata che una idea del genere è praticabile in città dove è presente una sola squadra, mentre in una città come Roma questa iniziativa, ovviamente azionabile su licenza, comporterebbe per il commerciante la rinuncia già da subito a metà della clientela e questo è un lusso che nessuno si potrebbe permettere. La risposta è ineccepibile, espressa peraltro da un uomo che è del settore e quindi sa bene i termini della questione: in ogni caso non da una risposta anche sul piano simbolico. A mio modo di vedere la Lazio deve farsi vedere, sui media e nell'ambito commerciale, e per questo un "lazio cafè" in centro, con annesso store ha un impatto simbolico assolutamente irrinunciabile.

In soldoni il nostro obiettivo,  a portata di mano, è quello di aumentare di 10 o anche 20 milioni di euro i nostri ricavi.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #29 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:43:04 »
ma siamo sicuri? Ci sono esempi di club d'eccellenza che hanno costruito e poggiano la propria grandezza sugli introiti delle attività collaterali?

Beh io non ho esperienza della terra albionica, ma credo di aver capito che il Manchester e le squadre londinesi hanno una struttura immobiliare formidabile. I negozi loro ce li hanno dentro lo stadio, idem per i musei/store etc.

In Italia questo discorso non funziona, l'abbiamo capito con la Reggiana e il suo stadio. Troppo legato ad un concetto di partita/evento sportivo.

Ma tu immagina, possiedi Roma Est, e a 300 mt di distanza, fai conto all'altezza del casello della Barriera di Roma Est, ci fai lo stadio. In mezzo ci metti case, parchi, strutture sportive, cazzi e mazzi.

Perchè no?
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

BobCouto

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #30 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:43:58 »
Quanto all'abbinamento del negozio "daalazie" il problema non sussisterebbe se tu fai un centro anonimo, senza loghi o marchi, sufficientemente distante dallo stadio ma non troppo, magari separato da un po' di strada, tipo la distanza che c'è tra Flaminio ed Olimpico per dire. E magari in mezzo, a mo' di separè, ci metti case e negozi.

Insomma, oltre al prodotto "calcio" puoi venderne un altro, non necessariamente ai tuoi tifosi, ma a tutti.

Preziosi, Zamparini, Berlusconi, Moratti, lo stesso Lotito, che cosa fanno attualmente?

Il "centro commerciale" in sinergia con la squadra di calcio esiste già, da decenni.

La gestione col "freno a mano tirato" esiste, perché non può esisterne altra che abbia senso, ma qualcuno la puzzetta in un topic che veleggiava tranquillo la doveva mollare per forza.

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #31 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:47:39 »
Mazzó, peró un nazionale cinesino o giapponese al posto di Bonetto, del nero, quadri... :D :D :D

Mazola parte dalla sua battaglia contro la paccottiglia in rosa e in panchina, dove sono schierato con lui.
Di certo rispetto al Del Nero italiano, un suo omologo cinese se non altro ti porta una fracca di maglie, sponsor, abbonamenti TV, presenze allo stadio e anche soldini via tournée.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #32 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:50:21 »
Il topic nasce da una esigenza che si sta ormai affermando nella discussione sul futuro della Lazio.
Ormai l'emergenza è superata e il debito è sotto controllo. La gestione con il freno a mano tirato, se si porta appresso qualche polemica (non sempre infondata), il più delle volte ribadisce l'esigenza di tenere ben saldo il controllo dei conti.
In ogni caso, il dato inoppugnabile che emerge è il fatto che la riduzione dei costi, necessaria in una fase emergenziale, rappresenta un limite nel momento in cui si deve crescere. Pertanto, l'obiettivo si sposta sull'aumento dei ricavi piuttosto che sulla diminuzione dei costi.

L'idea di fondo del promotore del topic è di trasformare la SSLazio, meglio diremmo il Gruppo Lazio, in una sorta di kombinat che si occupa di tutto e di più, una holding che come una idrovora attinge risorse finanziarie da accumulare per poi essere investite nel settore più propriamente calcistico.
Una visione molto ottimista e di avanguardia ma che forse ci farebbe perdere definitivamente la ragione sociale per cui è nata la SSLazio, vale a dire organizzare squadre per parteciapre a tornei di calcio nazioanli e internazionali. Inoltre, la storia economica ci insegna che quando aziende si espandono troppo, nel senso che acquisiscono attività molto lontane dal proprio core business vanno irrimediabialmente a fallire.

IN tal senso, direi di tornare a numeri della SSLazio.
Quelli seguenti sono i ricavi delle ultimi quattro bilanci, ma non riportano i dati dell'ultima relazoine finanziaria consolidata al 31 marzo 2010.

Stagione 2007-08
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Stagione 2008-09
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Merchandising – 0,989
Totale entrate – 91,725

Stagione 2009-10
Ticket – 9,999
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Movimenti calciatori – 9,194
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Come si vede siamo alla soglia dei 100 milioni di ricavi. Quindi appena un pelo fuori dalla classifica Deloitte dei top 20 europei che riporta l'Aston Villa con 109 milioni di ricavi.
Le mie proposte per aumentare i ricavi sono abbastanaz conosciute:
- attenzione al trading dei calciatori, per cui le linee sui chiodi e martello soon assolutaemnte da evitare: pertanto, nella mia impostazione, vendere e monetizzare subito il contratto Muslera altrimenti si perde una (ennesima) occasione di entrata (è un esempio: prego di astenersi dall'innestare la polemica Muslera-Fonseca-Lotito-Pintos et alia);
- acquisire da SUBITO un main sponsor: la giustificazione per cui il presidente "pretende" una certa cifra non sta in piedi e se è vera è roba da mani ai capelli; non ha alcun senso logico e implica spazi pubblicitari invenduti;
- investire risorse non solo finanziarie sul merchandising ambito non troppo esplorato e arato. In tal senso ho personalmente proposto la mia idea di un "Lazio cafè" in centro sull'esempio di quello che vidi tempo fa a Marsiglia tutto griffato OM a Caneggiani che si è mostrato molto perplesso. La sua risposta è stata che una idea del genere è praticabile in città dove è presente una sola squadra, mentre in una città come Roma questa iniziativa, ovviamente azionabile su licenza, comporterebbe per il commerciante la rinuncia già da subito a metà della clientela e questo è un lusso che nessuno si potrebbe permettere. La risposta è ineccepibile, espressa peraltro da un uomo che è del settore e quindi sa bene i termini della questione: in ogni caso non da una risposta anche sul piano simbolico. A mio modo di vedere la Lazio deve farsi vedere, sui media e nell'ambito commerciale, e per questo un "lazio cafè" in centro, con annesso store ha un impatto simbolico assolutamente irrinunciabile.

In soldoni il nostro obiettivo,  a portata di mano, è quello di aumentare di 10 o anche 20 milioni di euro i nostri ricavi.

Aspetta aspetta caro fish, non intendo trasformare la Lazio in una multinazionale omnitutto.

Il mio discorso è: la Lazio rimane una Polisportiva, fa sport, calcio, tennis, pallacanestro, pallavolo, etc.

Solo che diventa proprietaria di una struttura immobiliare.

Una struttura immobiliare che è composta da un centro commerciale e da aree varie, musei, campi sportivi, quello che vuoi.

E questa struttura immobiliare viene affittata. Dall'affitto hai delle entrate, che investi nel mercato, nel merchandising, nell'organizzazione di eventi sportivi.

L'idea del cafè Lazio è una versione molto ridotta ma simile di quello che ho in mente io.

Ricordiamoci però che in Italia, ora come ora, tira il centro commerciale. Non il caffè o il ristorante, non tirano quelli dei vips, perchè dovrebbe tirare il nostro?

Diverso è invece il caso se tu entri in un centro commerciale dove non vedi il nome ed il logo Lazio da nessuna parte; vedi invece la rassicurante visione di Ikea, Panorama, Mediaworld etc. e vai la e compri. Compri tu tifoso della Lazio, compra il tifoso daamaggica perchè magari è attratto dallo store gigante e fico - secondo me siamo un po' tutti bambinoni, visto che ci attirano posti del genere ma tant'è... - o perchè a rimorchio della consorte e/o dei pargoli, ci compra il non tifoso a cui non frega nulla di Lazio e asfalliti ma è invogliato perchè c'è la sua catena di abbigliamento o elettronica preferita.

Il tutto, ripeto, senza nomi e loghi della Lazio. Che tu sai di chi è il centro commerciale di Roma Est o di Parco Leonardo? Lo si sa ad intuito, ma non lo si vede palesemente.

Egualmente dev'essere fatto. Nel senso che lo si saprà ma non dev'essere così evidente.
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« Risposta #33 : Domenica 5 Giugno 2011, 16:51:56 »
Insomma, oltre al prodotto "calcio" puoi venderne un altro, non necessariamente ai tuoi tifosi, ma a tutti.

Preziosi, Zamparini, Berlusconi, Moratti, lo stesso Lotito, che cosa fanno attualmente?

Il "centro commerciale" in sinergia con la squadra di calcio esiste già, da decenni.

Sicuro? Non mi sembra che ci siano centri commerciali di proprietà di una squadra di calcio....

Quello che vorrei è una struttura che, una volta che non c'è più Lotito, rimanga della SS Lazio.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

BobCouto

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #34 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:06:47 »
Per "centro commerciale" intendo un'attività commerciale e/o finanziaria, o financo politica, svolta dai proprietari di club, che vive in sinergia con le vicende calcistiche. Immagina il negozio di Giochi Preziosi, insomma: solo che gli incassi non vanno al Genoa.

Mazzola

Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #35 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:09:33 »
f_m...
No Caneggiani.
No Cannegiani.
CANIGIANI.

E se ti ha detto che il café nun se po' fa... nun se po' fa...
D'accordo sull'eventuale CC neutro...se costruisci un quartiere, gli abitanti volenti o nolenti devono fare la spesa li'

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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #36 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:13:49 »
Aspetta aspetta caro fish, non intendo trasformare la Lazio in una multinazionale omnitutto.

Il mio discorso è: la Lazio rimane una Polisportiva, fa sport, calcio, tennis, pallacanestro, pallavolo, etc.

Solo che diventa proprietaria di una struttura immobiliare.

Una struttura immobiliare che è composta da un centro commerciale e da aree varie, musei, campi sportivi, quello che vuoi.

E questa struttura immobiliare viene affittata. Dall'affitto hai delle entrate, che investi nel mercato, nel merchandising, nell'organizzazione di eventi sportivi.

L'idea del cafè Lazio è una versione molto ridotta ma simile di quello che ho in mente io.

Ricordiamoci però che in Italia, ora come ora, tira il centro commerciale. Non il caffè o il ristorante, non tirano quelli dei vips, perchè dovrebbe tirare il nostro?

Diverso è invece il caso se tu entri in un centro commerciale dove non vedi il nome ed il logo Lazio da nessuna parte; vedi invece la rassicurante visione di Ikea, Panorama, Mediaworld etc. e vai la e compri. Compri tu tifoso della Lazio, compra il tifoso daamaggica perchè magari è attratto dallo store gigante e fico - secondo me siamo un po' tutti bambinoni, visto che ci attirano posti del genere ma tant'è... - o perchè a rimorchio della consorte e/o dei pargoli, ci compra il non tifoso a cui non frega nulla di Lazio e asfalliti ma è invogliato perchè c'è la sua catena di abbigliamento o elettronica preferita.

Il tutto, ripeto, senza nomi e loghi della Lazio. Che tu sai di chi è il centro commerciale di Roma Est o di Parco Leonardo? Lo si sa ad intuito, ma non lo si vede palesemente.

Egualmente dev'essere fatto. Nel senso che lo si saprà ma non dev'essere così evidente.


Sarebbe un progetto importante, sono favorevole allo sviluppo di una struttura commerciale di questo tipo. Un patrimonio che la Lazio si ritroverebbe negli anni a venire.
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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #37 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:14:52 »
f_m...
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CANIGIANI.

E se ti ha detto che il café nun se po' fa... nun se po' fa...
D'accordo sull'eventuale CC neutro...se costruisci un quartiere, gli abitanti volenti o nolenti devono fare la spesa li'

Ma io ne ho preso atto con grande serenità.
Il problema rimane, la soluzione non deve essere per forza quello che dico io, e la lazio deve farsi vedere di più in giro e deve contendere spazio sui giornali, i media e anceh le strade di Roma, a parere di chi scrive.
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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #38 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:27:17 »
Ma io ne ho preso atto con grande serenità.
Il problema rimane, la soluzione non deve essere per forza quello che dico io, e la lazio deve farsi vedere di più in giro e deve contendere spazio sui giornali, i media e anceh le strade di Roma, a parere di chi scrive.


Se, come propone Fabio70rm, la Lazio diventasse proprietaria di una grande struttura immobiliare in cui si sviluppa un centro commerciale, i ricavi aumenterebbero. Questo significa che la squadra diventerebbe più competitiva e, di conseguenza, aumenterebbe la nostra visibilià. Certo, non è un progetto di semplice realizzazione :D
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Re:A proposito di piani industriali parliamo di possibili incrementi di ricavi
« Risposta #39 : Domenica 5 Giugno 2011, 17:30:54 »

Se, come propone Fabio70rm, la Lazio diventasse proprietaria di una grande struttura immobiliare in cui si sviluppa un centro commerciale, i ricavi aumenterebbero. Questo significa che la squadra diventerebbe più competitiva e, di conseguenza, aumenterebbe la nostra visibilià. Certo, non è un progetto di semplice realizzazione :D

Si tratta di un progetto di immediata realizzazione.
Domani mattina il presidente vara la LAZIO RE dedita all'acquisizione di immobili commerciali. Lo può fare da subito. Bisogna tenere conto anche dei costi che non sarebbero proprio trascurabili e richiederebbe un certo finanziamento da parte delle banche.
Alla fine della fiera si correrebbe il rischio che la spesa valga più dell'impresa.
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