Autore Topic: Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale  (Letto 8858 volte)

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TD

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #20 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 23:35:37 »
Libro dei sogni?
Acquisizione di una società;
Campagna rafforzamento (a suon di miliardi);
Acquisto del centro di Formello (alla faccia della finanza, patrimonio reale);
Struttura privata per gestire i diritti TV, in sinergia con rioma, Fiorentina e Parma, poi finita male, ma funzionante per anni in un regime a concorrenza zero;
Pianificazione della quotazione in borsa, durata tre anni;
Salto di qualità tecnico seguito alla quotazione. Un progetto partito velocissimo, che ha subito un rallentamento tecnico e uno finanziario per poi arrivare al boom del 97/98, che ha prodotto tre anni di stradominio assoluto non certificato, purtroppo, dalla giusta quantità di vittorie, manca almeno uno scudetto.
Ma certo non s'è trattato della plusvalenza di Vieri: quella è arrivata alla fine.
Era ciccia, concretezza, capacità imprenditoriale. Creare soldi dove non ce ne sono facendo i giusti investimenti. Fino a commettere degli errori fatali, ma dopo anni e anni.
Non era un bluff. Non era fuffa virtuale. Non era solo debiti.

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #21 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 23:47:15 »
Mo' è spuntato Plastino che parla di scommesse. No, dico: Plastino che parla di scommesse.

Il prossimo chi è? Pacciani che conduce "Chi l'ha visto?"

Io ricomincerei col Dottore domattina, l'ho detto dieci milioni di volte. Ma che il Sergione spieghi quale debba essere la politica industriale del calcio, beh...

In verità ha fatto un discorso sul gioco, lui che è un giocatore, molto intelligente e ragionato.
Poi se vogliamo sempre riproporre i vecchi clichet dell'olio canforato facciamo pure.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline benvolio

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #22 : Giovedì 2 Giugno 2011, 00:28:17 »
TD, Io credo che fino al collocamento in Borsa, sono d'accordissimo con te, Cragnotti non abbia sbagliato una mossa e abbia davvero innovato il mondo del calcio. Resta però da discutere, ed io non ne ho lo competenza , se ciò che è venuto dopo era l'inevitabile rovescio della medaglia (una conseguenza ineluttabile) o invece un incidente di percorso - dovuto magari a vicende come quella dei diritti televisivi o dello stadio. Se era il rovescio della medaglia, dico un po' grossolanamente, il progetto industriale si riassumerebbe in un progetto finanziario, e la cosa non è detta in senso dispregiativo ma solo per far notare la forte difficoltà a far maturare un progetto industriale in ambito calcistico.
D'altro canto, lo abbiamo detto più volte un po' tutti, da tifosi era un rischio da correre e...da ri-correre...

BobCouto

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #23 : Giovedì 2 Giugno 2011, 01:04:16 »
Libro dei sogni?
Acquisizione di una società;
Campagna rafforzamento (a suon di miliardi);
Acquisto del centro di Formello (alla faccia della finanza, patrimonio reale);
Struttura privata per gestire i diritti TV, in sinergia con rioma, Fiorentina e Parma, poi finita male, ma funzionante per anni in un regime a concorrenza zero;
Pianificazione della quotazione in borsa, durata tre anni;
Salto di qualità tecnico seguito alla quotazione. Un progetto partito velocissimo, che ha subito un rallentamento tecnico e uno finanziario per poi arrivare al boom del 97/98, che ha prodotto tre anni di stradominio assoluto non certificato, purtroppo, dalla giusta quantità di vittorie, manca almeno uno scudetto.
Ma certo non s'è trattato della plusvalenza di Vieri: quella è arrivata alla fine.
Era ciccia, concretezza, capacità imprenditoriale. Creare soldi dove non ce ne sono facendo i giusti investimenti. Fino a commettere degli errori fatali, ma dopo anni e anni.
Non era un bluff. Non era fuffa virtuale. Non era solo debiti.

No, assolutamente. Anzi, l'errore fatale è stato proprio quello di smetterla di pensare in maniera "industriale" e farsi coinvolgere emotivamente.

Cragnotti non ha creato una struttura in grado di sopravvivergli, soprattutto. 

Offline Fraplaya

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #24 : Giovedì 2 Giugno 2011, 01:21:43 »
Non so voi cosa intendete per progetto industriale, se c'è stato qualcuno che ne ha pensato e programmato uno c alcistico negli ultimi vent'anni in Italia è Sergio Cragnotti. Altro che le fraccate di miliardi morattiane. Uno che ha dato una pista persino alla cupola juventina, che aveva la vittoria garantita a prescindere. C'è poco da fare dell'ironia, la Lazio è finita nei casini dopo un decennio, mica dopo due-tre anni Borsano Style.
Che ariva un buffarolo e la Siemens je mette in mano lo stesso contratto che fa al Real Madrid... Ma per favore, Cragnotti ha guidato colossi veri partendo dal niente, avrà fatto quello che ha fatto ma delle capacità imprenditoriali non è dato dubitare.

Concordo.

Nel pieno del suo progetto, di cui la finanza doveva essere parte integrale, e' stato abbandonato dalle banche (e`probabilmente dalla politica), probabilmente ha fatto il passo piu' lungo della gamba o non piu' saputo trovare le alleanze giuste, e colpevolmente ha esposto tante tante persone per non aver piu' avuto copertura finanziaria, oltre ad aver seriamente inguiato la SS Lazio.

Pero' i piani industriali si fanno in quella maniera: se hai un'idea ma i soldi non ce li hai, te li fai prestare. Ovviamente devi trovare il modo di non essere alla merce' del finanziatore, cosa in cui lui e' stato fallace, al contrario per dirne uno della famiglia Sensi, riuscita a oggi a non pagare un cent del debito bancario contratto, magari in virtu' dell'esperienza vissuta dallo stesso Cragnotti.
Imho
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CiPpi

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #25 : Giovedì 2 Giugno 2011, 08:38:42 »
come altri prima di me sono in parte d'accordo con TD.

il problema e' che:

a) o il piano di Cragnotti era sballato dall'inizio, e fu solo grazie all'intuizione della entrata in borsa che la Lazio comincio' a vincere. intuizione che non mi pare fosse sua.

b) oppure Cragnotti ha avuto un idea giusta che pero' non ha saputo gestire, e certe decisioni economiche del dopo-scudetto mi pare ne siano una dimostrazione.

c) oppure tutt'e due le cose sopra.

rimane pero' anche la piu' semplice delle ipotesi, ossia che Cragnotti da buon finanziere d'assalto abbia visto nell'acquisizione di una societa' di calcio certi vantaggi, economici personali e non abbia avuto alcun scrupolo ad usarli.

in ogni caso pur ringranziandolo per quanto ricevuto da tifoso stringendogli virtualmente la mano, non credo sia la persona piu' adatta per dare consigli sui mali del calcio italiano.

o dell'economia in generale.

oppure tutt'e due le cose sopra.  :)

Offline BobLovati

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #26 : Giovedì 2 Giugno 2011, 09:09:45 »
stai parlando di un errore giudiziario, peraltro.

... celiavo evidentemente; se parliamo seriamente, più che errore, egregio professore, si trattò di un vero e proprio insabbiamento alla calciopoli.
Si salvò qualcuno importante, sacrificando un poveraccio.

Ma la mia era solo una battuta   ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

bak

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #27 : Giovedì 2 Giugno 2011, 10:10:21 »
I problemi di Cragnotti sono iniziati con il suo allargamento verso il mercato brasiliano, Bombril mi pare, e il trovare un posto di comando a quegli incapaci dei figli. Mettiamoci pure investimenti errati nel mercato, Mendieta, ed il quadro è completo
Comunque è e resterà il mio Presidente.
Tornando all'intervista faccio mie le perplessità sui Sensi espresse da molti forumisti

Offline robylele

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #28 : Giovedì 2 Giugno 2011, 10:41:42 »
Bobbe, io avevo pensato a Girolimoni come preside di un istituto per educande; che te ne pare   8)

No, Girolimoni era innocente e se ricostruisce bene la vicenda il film che lo riguarda (con Manfredi grande protagonista, l'ho visto tante volte) fu mandato in galera per volere del duce.

Tornando in topic e parlando in generale, ho notato che tutti quelli che per un motivo o per l'altro non fanno più parte del carrozzone calcio diventano dispensatori di Verità assolute e precursori a volte incompresi.
Mi viene in mente Arrigo Sacchi ad esempio.

e' come quella cosa secondo la quale chi muore era tanto bravo e se ne vanno sempre i migliori.

tra le varie banalità che il pur grande Sergio Cragnotti dice ce n'é una che mi ha incuriosito: per lui gli americani...eccetera...

ma li conosce?
io per dire ho due grandi amici di Napoli che non sanno cucinare la pizza e uno di loro é pure stonato..
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
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Offline robylele

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #29 : Giovedì 2 Giugno 2011, 10:53:30 »
In verità ha fatto un discorso sul gioco, lui che è un giocatore, molto intelligente e ragionato.
Poi se vogliamo sempre riproporre i vecchi clichet dell'olio canforato facciamo pure.

stavolta quoto.
ho sentito il discorso sul gioco e lo condivido in pieno, così come il parallelo con il vino e l'utilizzo degli spot per incentivare l'uso dell'alcool.

ma caro f_M, non posso esimermi dal polemizzare con te.. quello che dice Plastino assomiglia molto all'immagine del padre di famiglia che compra le pastarelle la domenica, immagine da te proposta parlando di Lotito, amante poco focoso a appassionato.
l'azzardo, il brivido, é altro.

lui non é un vero giocatore, buon per lui. E' un bravo gestore delle sue buone ma limitate possibilità economiche e riesce così ad evitare prestiti e buffi.

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Offline Fabio70rm

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #30 : Giovedì 2 Giugno 2011, 11:57:48 »
No, assolutamente. Anzi, l'errore fatale è stato proprio quello di smetterla di pensare in maniera "industriale" e farsi coinvolgere emotivamente.

Cragnotti non ha creato una struttura in grado di sopravvivergli, soprattutto.

Non solo.

Da "visionario" non ha previsto l'utilizzo di determinate armi che i club vincenti usano: il merchandising, il settore giovanile, l'utilizzo di internet etc.

Ma forse non era nei suoi obiettivi, chissà?
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline LaLazioMia

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #31 : Giovedì 2 Giugno 2011, 12:10:41 »
Il dottore ci ha fatto vincere( molto meno di quanto meritassimo e molto meno se invece di personaggi inetti si fosse circondato di gente preparata) , ma poi ci ha lasciati pieni di buffi e senza cassa futura. Del resto il calcio business degli amerikani , lo stadio polifunzionale di proprietà etc li ha esposti prima di lui qualcuno che ha ricevuto dai suoi pseudotifosi pernacchie ed accuse di speculazione.

Ci manca Fede che esalta chi non gioca al Casino' ;D
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline fish_mark

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #32 : Giovedì 2 Giugno 2011, 17:38:14 »
stavolta quoto.
ho sentito il discorso sul gioco e lo condivido in pieno, così come il parallelo con il vino e l'utilizzo degli spot per incentivare l'uso dell'alcool.

ma caro f_M, non posso esimermi dal polemizzare con te.. quello che dice Plastino assomiglia molto all'immagine del padre di famiglia che compra le pastarelle la domenica, immagine da te proposta parlando di Lotito, amante poco focoso a appassionato.
l'azzardo, il brivido, é altro.

lui non é un vero giocatore, buon per lui. E' un bravo gestore delle sue buone ma limitate possibilità economiche e riesce così ad evitare prestiti e buffi.

Che tipo di giocatore è lo sa solo lui, ma ha fatto un discorso molto serio. Ha detto che si può giocare ma con metodo e misura, evitando di trasformarsi in giocatori compulsivi, che è un bruttissimo vizio, simile a quello dell'alcolismo e della droga.
Ragionamento assolutamente condivisibile.

Quanto alla polemica su Lotito, sarà anche il buon padre di famiglia che non ti fa mai mancare le pastarelle la domenica, ma il rischio per lui è soltanto giocare al superenalotto, mentre una bella serata al casinò, con oculatezza e raziocinio, è un'esperienza che può e deve essere provata.
Anche questa è mediocrità senza futuro.
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Offline robylele

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #33 : Giovedì 2 Giugno 2011, 18:23:13 »
Che tipo di giocatore è lo sa solo lui, ma ha fatto un discorso molto serio. Ha detto che si può giocare ma con metodo e misura, evitando di trasformarsi in giocatori compulsivi, che è un bruttissimo vizio, simile a quello dell'alcolismo e della droga.
Ragionamento assolutamente condivisibile.

Quanto alla polemica su Lotito, sarà anche il buon padre di famiglia che non ti fa mai mancare le pastarelle la domenica, ma il rischio per lui è soltanto giocare al superenalotto, mentre una bella serata al casinò, con oculatezza e raziocinio, è un'esperienza che può e deve essere provata.
Anche questa è mediocrità senza futuro.

Appunto. Come dicevo il discorso é più che condivisibile.
E come gioca lo so già, lo dimostra quel che dice da anni. E quel che dice sul gioco io lo predico da anni.

Di belle serate al casinò ne ho provate a decine e sempre con quel metodo, vale a dire fissare un tot che che puoi perdere, alzarti quando sei in vincita.
Il tutto senza portarti dietro assegni, carte di credito o bancomat.

La mediocrità senza futuro la puoi sconfiggere con tanta bravura, fortuna e con tifosi che remano nella tua stessa direzione e ti sostengono, senza che necessariamente abbiano la tua simpatia, altrimenti ci vuole il magnate, che a sua volta non é detto che riesca nell'intento.

p.s.: potrei sapere quali e quante sono le squadre di serie A italiane che, al contrario, possono ben dire di non essere in questa situazione? Eccetto Inter e Milan ovviamente. Grazie.
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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #34 : Giovedì 2 Giugno 2011, 22:30:31 »
Appunto. Come dicevo il discorso é più che condivisibile.
E come gioca lo so già, lo dimostra quel che dice da anni. E quel che dice sul gioco io lo predico da anni.

Di belle serate al casinò ne ho provate a decine e sempre con quel metodo, vale a dire fissare un tot che che puoi perdere, alzarti quando sei in vincita.
Il tutto senza portarti dietro assegni, carte di credito o bancomat.

La mediocrità senza futuro la puoi sconfiggere con tanta bravura, fortuna e con tifosi che remano nella tua stessa direzione e ti sostengono, senza che necessariamente abbiano la tua simpatia, altrimenti ci vuole il magnate, che a sua volta non é detto che riesca nell'intento.

p.s.: potrei sapere quali e quante sono le squadre di serie A italiane che, al contrario, possono ben dire di non essere in questa situazione? Eccetto Inter e Milan ovviamente. Grazie.

Bene, potremmo riuscire a trovare un canale di dialogo ma c'è sempre una interferenza: questa ossessione dei "tifosi che remano nella tua stessa direzione e ti sostengono". Ma che specie animale è? Dove pensate mai di averla vista? In quale documentario della National geografic ne parlano?

Nel grande calderone dei tifosi - attenzione: questo discorso vale per tutti, Inter e Milan compresi - c'è di tutto, quelli con i palati fini e quelli di lana grossa, gli incontentabili e gli amanti incondizionati, quelli organizzati (sparuta minoranza) e la grande massa indistinta. Quando una squadra va bene e vince l'80 % dei tifosi sta con te senza problemi: è accaduto anche con le vittorie in Coppa Italia e Supercoppa di un paio di anni fa. L'altro 20% sono i cani sciolti incontentabili e gli "organizzati" gruppi di gente molto autoreferenziale. Quelli non li conquisterai mai, se non con argomenti validi e tangibili (ci siamo capiti).
Quindi, non ci vuole la simpatia - che comunque aiuta (Cragnotti non faceva il cabarettista mi pare) - ma il lavoro e la fortuna di riuscire in un progetto. Quest'anno la stagione è soddisfacente e le contestazioni sono a livello zero.

Bene, ora siamo fermi e tra poco si riparte con una nuova stagione dove si sarà chiamati a - sperabilmente - confermare la stagione passata. Per fare questo ci vuole fortuna, lavoro e ... coraggio: è il momento di osare, senza strafare, ma cercando di superare i propri limiti. 
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POMATA

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #35 : Giovedì 2 Giugno 2011, 22:34:24 »
Fish se fai un giro in altri luoghi giá é partita la campagna per boicottare la Lazio sull'abbonamenti...e parte a prescindere...

TD

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #36 : Venerdì 3 Giugno 2011, 00:16:20 »
1) nessuno compra una squadra di calcio per ottenere qualcosa di diverso dai molti vantaggi che si possono ottenere, si tratta di un business
2) un bravo imprenditore deve saper rischiare, anche molto, senza essere un "giocatore". Nella vita di un'azienda l'evento negativo non capita per sfiga, capita di sicuro. E spesso. Chi rischia troppo salta al 100%
3) Cragnotti è stato eccezionale nel far crescere la Lazio, anche se per attuare il piano gli ci è voluto parecchio; è saltato quando è andato troppo oltre il limite di rischio consentito. Il rilancio continuo poteva avere senso solo continuando a vincere. Per quello s'era attrezzata meglio la Juventus.

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #37 : Venerdì 3 Giugno 2011, 00:28:21 »
1) nessuno compra una squadra di calcio per ottenere qualcosa di diverso dai molti vantaggi che si possono ottenere, si tratta di un business
2) un bravo imprenditore deve saper rischiare, anche molto, senza essere un "giocatore". Nella vita di un'azienda l'evento negativo non capita per sfiga, capita di sicuro. E spesso. Chi rischia troppo salta al 100%
3) Cragnotti è stato eccezionale nel far crescere la Lazio, anche se per attuare il piano gli ci è voluto parecchio; è saltato quando è andato troppo oltre il limite di rischio consentito. Il rilancio continuo poteva avere senso solo continuando a vincere. Per quello s'era attrezzata meglio la Juventus.

Sub 3 va sempre osservato e ricordato che i problemi della Lazio cragnottiana provengono dall'esterno della società di Formello.
Sì, va bene, le spese pazze per Crespo (2000) e la costosissima sola di Mendieta (2001) ma tutto inizia quando il 7 novembre 2002 quando il Trustee inglese Law Debenture dichiara il default di una obbligazione della società olandese Cirio Finance Luxemburg, facente parte del Gruppo Cirio, per la incapacità al rimborso del prestito obbligazionario emesso in data 3 novembre 2000 per euro 150 milioni con scadenza prevista per la data del 3 novembre 2002.
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Offline aquilafelyx

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Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #38 : Venerdì 3 Giugno 2011, 00:45:04 »
Quando i tuoi competitors siedono nei cda di chi ti deve fornire l'ossigeno per sopravvivere la tua fine è segnata da prima che cominci a giocare ,

il rilancio continuo ha portato la Lazio sull'orlo del baratro .

ad un certo punto non c'è stata più programmazione , solo improvvisazione nel costruire la squadra facendo esplodere gli ingaggi ,

chiusi i rubinetti stavamo soffocando .
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

CiPpi

Re:Cragnotti: Al calcio italiano manca progetto industriale
« Risposta #39 : Venerdì 3 Giugno 2011, 06:42:09 »
1) nessuno compra una squadra di calcio per ottenere qualcosa di diverso dai molti vantaggi che si possono ottenere, si tratta di un business
2) un bravo imprenditore deve saper rischiare, anche molto, senza essere un "giocatore". Nella vita di un'azienda l'evento negativo non capita per sfiga, capita di sicuro. E spesso. Chi rischia troppo salta al 100%
3) Cragnotti è stato eccezionale nel far crescere la Lazio, anche se per attuare il piano gli ci è voluto parecchio; è saltato quando è andato troppo oltre il limite di rischio consentito. Il rilancio continuo poteva avere senso solo continuando a vincere. Per quello s'era attrezzata meglio la Juventus.

permettimi TD ma

1) dimostra che anche lui fu parte dell'attuale problema, visto che non si interesso' a creare nessun piano per il calcio italiano, ma solo i suoi affari. il che mi fa pensare che il piano non ce l'aveva neanche per la Lazio.

2) un imprenditore non deve saper rischiare per il semplice gusto di ritrovarsi come le star al Roxy Bar, ma piuttosto deve saper calcolare il rischio. non si sta giocando con i soldi di monopoli ed i rischi, se sei persona intelligente e capace, li calcoli prima ed esci sempre vincitore.
e visto al punto 1) non vedo perche' dubitare che Cragnotti non l'abbia fatto. in fondo la Lazio era solo un mezzo, non un fine, e non mi pare che lui ne il suo parentame ed affini sia con le pezze al q.

3) indubbiamente la Lazio sotto Cragnotti e' cresciuta, ma rimaniamo nel campo di una crescita senza un piano e frutto di scelte esteemporanee, e una certa quantita' di lilla, prima sua, con cui si e' combinato poco, e poi quella di altri con cui si e' combinato deccisamente molto di piu'.

ma una volta finita quella, ed era finita molto prima che gli chiudessero i rubinetti, ciao core.

come detto stretta di mano, sentiti ringraziamenti, ma anche addio.

ma possibilmente nei secoli dei secoli, no che poi si ripropone.  :)