Autore Topic: La Destra e la Sinistra  (Letto 3595 volte)

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CiPpi

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #20 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 13:50:33 »
a dir la verita' non capisco dove vogliate andare a parare.

ovvio che i cambiamenti sono anche indirizzati dagli atteggiamenti sempre presenti della soddisfazione del proprio interesse, cio' non toglie che la retorica dai tempi di Aristotele, e dopo di essa la propaganda vera e propria, sia stata usata sempre per tentare, con un certo grado di successo, di indirizzare questi atteggiamenti.

e sono cambiamenti che rispondono a certe esigenze storiche, the times they are a-changing (all and always) :)

il tutto in continuo feedback, dove le due facce del discorso si influenzano a vicenda e continuamente.

sta a decidersi quale sistema, idea, modello (ma inteso in senso estremamente largo rispetto al discorso fatto in altro topic), puo' permettere un concreto sviluppo che soddisfi al meglio sia la natura comunitaria che quella individualistica della societa' che vorremmo vedere realizzata.

sapendo benissimo ed accettando che ad ogni diritto deve corrispondere un dovere, ed ad ogni conquista deve corrispondere un concessione.

Mazzola

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #21 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 13:54:32 »
La Destra e' moderata, la Sinistra e' estremista.

Offline satanasso

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Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #22 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 14:03:49 »
Molto interessante questa discussione. Provo a dire la mia, rapidamente.
Direi che l'interpretare oggi, con le lenti attuali, cosa siano "destra" e "sinistra" vada senza dubbio incontro alle difficoltà che sono state ben evidenziate da Giglic, TD e CiPpi: si tratta di due termini che sono stati riempiti di significati diversi a seconda dei diversi contesti storici, socio-culturali, economici e politici in cui sono stati impiegati.
Tuttavia, mi pare che in un epoca come la nostra che sembra aver smarrito la bussola dell'orientamento politico e ideologico, un tentativo di definire a grandi linee cosa si celi dietro questi due termini così sfuggenti non solo sia utile, ma necessario.
Per fare questo, date le difficoltà sopra evidenziate, occorre innanzitutto fare un lavoro di astrazione concettuale, riportando la discussione sul terreno della storia delle idee politiche.
Direi in prima battuta che assegnare alla destra il territorio della comunità e alla sinistra quello dell'individuo non è soddisfacente. Esiste una destra comunitarista così come una sinistra comunitarista, ed esiste al contempo una sinistra "individualista" - penso alle correnti anarchiche e a quelle socialiste-libertarie e liberal-socialiste che hanno avuto un forte impatto tra fine Ottocento e prima metà del Novecento in Europa - e una destra "individualista" - penso alla destra liberale dei conservatori inglesi, ad esempio.
Il concetto di "comunitarismo" è obiettivamente alquanto ambiguo e quindi, a mio modo di vedere, inservibile per uscire dal nostro dilemma: negli Stati Uniti, là dove ha più attecchito il dibattito su questo tema, i principali teorici del comunitarismo non sono affatto di destra, tutt'altro.
A questo punto, mi sembra attualissimo il contributo di Norberto Bobbio, il quale ponendosi il nostro stesso problema (vabbè, ponendoci noi il suo stesso problema...), ha sostenuto che, sul piano della storia delle idee, alla sinistra spetta il campo concettuale dell'uguaglianza e alla destra quello della libertà.
Non c'è dubbio che l'uguaglianza sia stata il motore che ha guidato le aspirazioni, le lotte sociali e le rivoluzioni che hanno segnato la storia dell'Occidente dalla Rivoluzione francese in poi.
E non c'è dubbio che all'ideale di uguaglianza sia stata contrapposto quello della libertà dell'individuo: da Locke a Burke a Constant, da Madison e Tocqueville fino a Berlin e...Berlusconi 8).
E' necessario però notare come i due termini non siano mai stati usati l'uno contro l'altro, ma come precondizione l'uno dell'altro: non c'è vera libertà senza che sia garantito un ordine sociale egualitario (libertà nell'uguaglianza), non possiamo dirci davvero uguali senza essere innanzitutto liberi (uguaglianza nella libertà).
A tutto ciò occorre aggiungere, solo come nota a margine, che la libertà è stata intesa in due possibili accezioni: come libertà positiva ("libertà degli antichi", libertà "di") e come libertà negativa ("libertà dei moderni", libertà "da"). Ma qui entriamo in un'altra complicata questione.
Detto questo, la mia posizione è che, destra e sinistra, oggi, hanno ancora un senso se assegniamo innanzitutto al primo termine il campo della libertà, e alla sinistra quello dell'uguaglianza. Uguaglianza e libertà sono del resto gli ideali che hanno segnato la storia della modernità e le grandi tradizioni politiche della sinistra e della destra se ne sono fatte interpreti, più o meno degnamente.
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

TD

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #23 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 14:12:47 »
Che poi, vivere qua nel 2011 crea enormi problemi a cercare di essere coerenti con un modello o con un semplice coagulo di valori. Problemi senza soluzione. Di destra o di sinistra, nessuno di noi può evitare certe contraddizioni.
Mi viene in mente quello che critica l'Ikea vibratamente, al punto di metterci le bombe, tutto vestito da Decathlon.

POMATA

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #24 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 14:23:17 »
Io sapevo che deriva dalla posizione in parlamento, puó essere vero?

CiPpi

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #25 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 14:41:38 »
la terminologia destra/sinistra si, deriva dal lato in cui si sedevano i vari rappresentanti all'assemblea francese dopo rivoluzione.

POMATA

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #26 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 14:47:07 »
la terminologia destra/sinistra si, deriva dal lato in cui si sedevano i vari rappresentanti all'assemblea francese dopo rivoluzione.

O vedi che significa studià... ;D ;D ;D

CiPpi

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #27 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 15:15:37 »
si, come si usa google  :P

Offline Skorpius

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Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #28 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 16:51:27 »
"essere di destra vuol dire innanzi tutto amare l'Italia, avere fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, lavorare onestamente e pensare al futuro dei figli, essere solidali e generosi"
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

POMATA

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #29 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 18:23:12 »
"essere di destra vuol dire innanzi tutto amare l'Italia, avere fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, lavorare onestamente e pensare al futuro dei figli, essere solidali e generosi"

Dimentichi, avere la moglie in casa andare a puttane e nel frattempo lottare contro la prostituzione. :D

TD

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #30 : Mercoledì 1 Giugno 2011, 18:25:28 »
"essere di destra vuol dire innanzi tutto amare l'Italia, avere fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, lavorare onestamente e pensare al futuro dei figli, essere solidali e generosi"

certo, il ritratto del Governo nazionale attuale. Forse nun sò de destra?

CiPpi

Re:La Destra e la Sinistra
« Risposta #31 : Giovedì 2 Giugno 2011, 08:20:39 »
... non c'è vera libertà senza che sia garantito un ordine sociale egualitario (libertà nell'uguaglianza), non possiamo dirci davvero uguali senza essere innanzitutto liberi (uguaglianza nella libertà)...

pur rimanendo d'accordo in linea di principio con il discorso, rimane a mio avviso questo uno dei nodi cardini da sciogliere per risolvere l'impasse in cui ci si trova oggi.

TD dice che finche' un modello dura non e' un fallimento, ma a me sembra chiaro che il processo 'progressista' che ha cambiato enormemente l'assetto sociale soprattutto nel cosiddetto mondo occidentale, sia su un pericoloso sunset boulevard.

e lo e' ha mio avviso proprio perche' il nodo del reale rapporto tra uguaglianza e liberta' non e' preso in considerazione nei suoi dettagli.

e' vero che quanto scrive satanasso fosse giusto diverso tempo fa, ma oggi considerato il tipo di societa' in cui viviamo e' ancora possibile dire che liberta' ed uguaglianza non si scontrino spesso e volentieri?

non e' forse il limitare la liberta' di chi detiene il potere una fonte di uguaglianza per chi quel potere non ce l'ha?

e considerato che molti oggi nascono ereditando quel potere, non piu' monarchico ma economico, non e' forse ancor piu' importante far si che questo potere, e se vogliamo questa nuova 'aristocrazia' sia limitata nelle sue liberta'.

cosi come la liberta' di ognuno finisce dove comincia la liberta' di chiunque altro ed il ruolo dello stato 'dovrebbe' essere quello anche di garantire che le liberta' di un individuo non prevarichino quelle di un altro.

e di esempi di come si applichi questa limitazione di liberta' proprio per mantenere un eguaglianza, cosi come di esempi dove la mancanza di questa limitazione risulti in una disuguaglianza, sono innumerevoli.

piu' importante pero' rimane a mio avviso una precisazione, che feci in un'altra discussione su questo argomento tempo fa in un altro forum.

siamo tutti uguali in quanto persone, ma tutti diversi in quanto individui.

e' giusto si avere gli stessi diritti, e con essi gli stessi doveri, di fronte alla societa' di cui facciamo parte, ma come uomini abbiamo il diritto di vivere la propria vita un po' come cax ci pare, cosi come il dovere di ricordare che non siamo soli su questo pianeta.

uguaglianza vorrebbe quindi anche dire che se pure tutta l'umanita' intera tranne me fa una cosa, cio' non vuol dire che mi debba adeguare se cio' non comporta un qualche svantaggio agli altri.

e se vogliamo ecco dove le ideologie falliscono.

proprio perche' tra retorica e propaganda e volersi sentire parte del branco o del villaggio globale, spesso si sceglie poco come individui e troppo come persone.