L'ennesima mistificazione della realtà

[Holly]

Non so se valeva la pena aprirci un topic, ma certe volte il disgusto è tale da doverlo condividere.

E' arrivato da poco nelle librerie un altro titolo, edito dalla Newton&Compton, della serie “101 cose”, “101 luoghi”, “101 storie”, “101 itinerari”, etc etc. E' una collana senza grandi pretese, molto divulgativa, assai accessibile ai più (sia per il prezzo che per la difficoltà media di lettura), e per questo molto venduta.
Ebbene, fresco di stampa due giorni fa mi trovo a dover collocare “101 personaggi che hanno fatto grande Roma”, autrice (?) Sabrina Ramacci.
 Naturalmente il mio naso sente immediatamente odore di bruciato. Guardo la copertina, dove fanno bella mostra di sé 8 ritratti di uomini e donne famosi: Giulio Cesare, Sordi, Bernini, Gassman, Gabriella Ferri, Trilussa, un non meglio identificato pontefice, e Beatrice Cenci. Bene, e com'è che Lui non c'è? mi chiedo.... c'è, c'è, nel sottotitolo, che recita: “da Cesare a Costantino, da Messalina a Baetrice Cenci, da Alberto Sordi a F.T., uomini e donne che hanno fatto la storia della Capitale”.
Aaaaah, me pareva.
Decido di farmi del male e guardo l'indice; sotto la voce Sport – Calciatori le mie pupille incredule leggono: Fulvio Bernardini, per i romani (?) è “Fuffo nostro!”; Amadeo Amadei, Er fornaretto, goleador del primo scudetto; P.R. Falcao, l'Ottavo Re di Roma; F.T. Il Gabbedano (questa l'ho scritta io...).
Punto. Basta.
Laziali? Maddeché, aho, mica ci vorrai mettere Piola, no? Ma che scherzi.... Maestrelli? Non diciamo scemenze.... E Nesta? Un romano di Roma che ha vinto più di lui non esiste. Ma figurati, offuscherebbe il capitone....

Tacci vostri, m'è uscito dal profondo del cuore.

Ma mica è finita qua. Il mio masochismo prettamente laziale mi spinge a leggere la scheda di Fulvio Bernardini. L'autrice (?) ci deve nominare per forza, mi dico.
E infatti. Oltre a informarci che la Aesse è nata il 22 luglio del 1927 (honore a lei che ne è tanto sicura), ci dice che il Fuffo optò, giovanissimo, per i colori biancoazzurri perché “non trovò nessuno a cui proporsi” nella Fortitudo. Grazie alle sue doti si fa presto onore (ci racconta pure il passaggio da portiere a centrocampista) e porta la sua squadra (che non viene MAI nominata) nel 1923 a un passo dallo scudetto. “La sua classe – cito – lo porterà poi all'Inter e finalmente del 1928 nell'amata Aessebbrioma”.
Altre righe che parlano dell'inaugurazione di campo testaccio, la coppia Bernardini/Ferraris, un coro (trascritto per intero) che i tifosi cantavano al nostro, “l'anima combattiva testaccina (ma non era nato a Monti? NdH) è nei piedi e nella testa di Fulvio” e altre piacevolezze.
E in ultimo il capolavoro: “L'ammirazione per Bernardini non viene mai meno tra i tifosi xxxxnisti, anche quando lascia la capitale per giocare e allenare altre squadre e infine per dedicarsi alla carriera di giornalista e dirigente”.
Ari-punto. The End.
Passi per lo scudetto del 1956 con la Fiorentina, ma non citare la Coppa Italia vinta con la Lazio, PRIMO E VERO TROFEO CONQUISTATO DALLA CITTA' DI ROMA (sempre che si consideri il Campionato di Guerra 1941 – 42 come competizione vera......oltretutto vinto appena il Fuffo se ne era andato via, ma è troppo brutto da scrivere, ve'?), è revisionismo storico che continua imperterrito in ogni luogo preposto, sia in quel giornalucolo da quattro soldi che è l'Onanista, sia in queste pubblicazioni che, come già detto, fanno danni ancora maggiori, perché vòlte al grande pubblico, che legge e non sa fare la tara.
Non c'è da fare gli spocchiosi, non basta dire “è monnezza” perché simili libri li comprano non solo i xxxxnisti, li compra la gente ad ogni latitudine italica e di ogni credo calcistico, e passa il messaggio che qui a Roma, la Lazio, non se la fila nessuno.

Che fare, oltre a sbattere la testa al muro come ho fatto io?

Ora mi sono sfogata. Scusate la lunghezza del post, ma ne avevo bisogno.

[fish_mark]

...
Ora mi sono sfogata. Scusate la lunghezza del post, ma ne avevo bisogno.

Capolavoro di disinformazione giallorossa.
Cadono le braccia anche se non c'è alcuna sorpresa.
I miei limitati mezzi espressivi mi permettono soltanto di sposare il tuo sintetico giudizio: TAATCHI VOSTRI!

[BobLovati]

scusa Holly, ma credo che certe " cosacce " vadino inserite in coprologia

( è già la 2ª volta, in pochi minuti      ) 

[CiPpi]

tranquilli che il fiume e' in piena.

anzi io ho preferito allontanarmi un po' dalla riva e scegliere un posto un po' in altura. 

[freddy]

 

Tacci vostri, m'è uscito dal profondo del cuore.

[disabitato]

Laide prostitute..

[bak]

Che fare, oltre a sbattere la testa al muro come ho fatto io?

mandarla a fare in culo. Anche se pare brutale, è l'unica via.

[BobCouto]

Dico tre cose:

1) Un compendio di caxxate da record, anche per uno "storiografo" rommico. Tra l'altro, nessuno tra Gassman, Sordi e Trilussa era romano. Trilussa nacque ad Albano Laziale, anche se su wikimerda c'è scritto "Roma". Provate a dare dei romani agli abitanti di Albano, se siete ancora vivi ne riparliamo;

2) Loro fanno così, da sempre. E' la miglior garanzia che le cose continueranno come sono: non vinceranno mai un caxxo di niente.

3) Cerchiamo di non essere complici. Negozi, trasmissioni, editori, che rompono le scatole vanno boicottati.

[disabitato]

3) Cerchiamo di non essere complici. Negozi, trasmissioni, editori, che rompono le scatole vanno boicottati.

Io non faccio acquisti in negozi ineggianti al fesso o con altarini adesivi e monnezza varia che li riguarda. Dal bar, al banco al mercato.. dal negozio di computer a quello di elettrodomestici.. insomma i miei soldi a loro non li do.

Faccio notare che, prevalentemente i negozi "neutri" sono spesso Laziali.. mentre il topo ostenta SEMPRE i colori della torpedo.
Una nota trattoria in centro (sotto casa di Giamma), ha un perfetto stile neutrale. La Lazialità dei proprietari è evidenziata solo da una foto incorniciata della Lazio tricolore del '74, messa insieme ad altri quadri. Una cosa che solo un occhio attento nota, e di ottimo gusto.
La trattoria in questione è a pochi metri dal murales der cojone a Monti.. Per denotare la differenza. Inoltre in esercizi commerciali biancocelesti, trattato da normale cliente, mi sono trovato spesso meglio.

[mapalla]

Io non faccio acquisti in negozi ineggianti al fesso o con altarini adesivi e monnezza varia che li riguarda. Dal bar, al banco al mercato.. dal negozio di computer a quello di elettrodomestici.. insomma i miei soldi a loro non li do.

Faccio notare che, prevalentemente i negozi "neutri" sono spesso Laziali.. mentre il topo ostenta SEMPRE i colori della torpedo.

Paro paro....

[Whistle]

Una nota trattoria in centro (sotto casa di Giamma), ha un perfetto stile neutrale. La Lazialità dei proprietari è evidenziata solo da una foto incorniciata della Lazio tricolore del '74, messa insieme ad altri quadri. Una cosa che solo un occhio attento nota, e di ottimo gusto.
La trattoria in questione è a pochi metri dal murales der cojone a Monti.. Per denotare la differenza. Inoltre in esercizi commerciali biancocelesti, trattato da normale cliente, mi sono trovato spesso meglio.

E' vero e si mangia pure bene.
Peró devo correggerti, la foto é della Lazio del '76 (c'é Giordano).
Me l'ha confermato il proprietario.

[Eaglebirdiepar]

E' vero e si mangia pure bene.
Peró devo correggerti, la foto é della Lazio del '76 (c'é Giordano).
Me l'ha confermato il proprietario.

Anche perché c'è Luis Vinicio nella foto con la squadra.

[BobCouto]

Peraltro, anche l'Amadei non è romano, ma di Frascati. Il "frascatano", ai tempi dei tempi, scendeva a valle coi suoi prodotti, dopo l'estate e quindi tale discesa coincideva spesso con l'arrivo dei primi freddi: ancora oggi, si può sentire qualche anziano lamentarsi della tramontana borbottando "so' arivati i frascatani".

Amadei, siccome non veniva convocato in Nazionale perché giocava naaaaroma, chiese e ottenne di andarsene: legittimo, ma non certo elevabile a simbolo di romanità e attaccamento ai colori.

La verità è una sola: i "romani" non esistono, salvo rarissime eccezioni. Gli abitanti di Roma sono quelli che dal 1870 in poi (e anche prima, in parte) popolarono, proveniendo per lo più da quelle regioni che una volta erano dello stato Pontificio, una città che era sostanzialmente un grosso (manco tanto) paese.

Dell'Impero, i gladiatori e tutte 'ste cazzate non gliene poteva frega' di meno a nessuno, di moltissime vestigia dell'antica Roma si ignorava pure l'esistenza e lo stesso Colosseo, fino al 1800, era usato come cava di travertino (!).

E' solo in epoca fascista che avviene, per motivi propagandistici, il rilancio posticcio della retorica imperiale e del caput mundi. L'as è una perfetta espressione di tutto questo. Ma nel 1900, giocare ai gladiatori e ai "veri romani" avrebbe fatto ridere i polli. Pure la faccenda dell'aquila "imperiale" è un nonsenso, è chiaro che i laziali (NON i fondatori a mio parere) scelsero quel simbolo per altri motivi.

[POMATA]

E comunque Albano era Albalonga, madre di roma.

I romani sono il risultato di Latini e Sabini mischiati, su qualche libro lessi che dopo il Ratto delle Sabine da parte dei Latini, i primi volevano vendicarsi ma poi si unirono per non lasciare vedove o orfane le donne.

Poi Latini e Sabini uniti (Romani) hanno sterminato gli Etruschi che era un popolo che commerciava sulle coste Italiche e la Lupa etrusca fu presa come trofeo di guerra e messa come simbolo di roma.

[giamma]

Per chi volesse comunicare con la mistificatrice (Sabrina Ramacci):
sabrina@sinnberlins.eu

[Mazzola]

Vi è sfuggita la mostra dei quadri su totti...

[Bill Kelso]

Comunque 'sta storia ha dell'incredibile.

[BobLovati]

Per chi volesse comunicare con la mistificatrice (Sabrina Ramacci):
sabrina@sinnberlins.eu

fatto   

Che poi, già che ce stava, poteva modifica´il cognome in " R O macci ", noo ??

[aquilafelyx]

Vi è sfuggita la mostra dei quadri su totti...

seee ! lallero , " la storia della aessemmerde27 , dalla fondazione allla conquista dell'America "   

[dukenduke]

Venghino signori, venghino: Aggregazione di cazzate vendesi.