www.cittaceleste.itChe nessuno si riempisse più la bocca con la storia del famoso “OH NOOO!”La replica di quello che fu additato come il “fattaccio” è andato in scena questa sera, allo stadio Friuli di Udine. Sono cambiati i protagonisti, è cambiato lo scenario, ma il copione è il medesimo. Come ci si poteva aspettare il Milan ha sciorinato una prestazione a dir poco rinunciataria. Già dai primi minuti a Udine si respirava aria di Champions. Ventidue protagonisti a disputare una partita dal finale già scritto. L’unico obiettivo del Milan di Allegri era di mantenere la porta di Amelia inviolata. Un Milan senza mordente, si è occupato di limitare gli attacchi dei bianconeri. Anche un Cassano poco impiegato in stagione, è sembrato demotivato. Quando c’era la possibilità di affondare e di attaccare, la compagine rossonera si preoccupava di tenere il possesso palla. Difficile scagionare Boateng, tu per tu con il portiere, in una chiarissima occasione da gol, ha tentato di rinviare il pallone,invece di scoccare la zampata vincente. Stessa cosa Robinho, invitato al tap-in da un suo compagno, frena in anticipo, facilitando l’uscita di Handanovic.Eloquente anche l’immagine di Di Natale che quasi rimprovera Amelia di avergli deviato il rigore sul palo: “Ahò.. ma che ti butti?” Sicuramente i tifosi laziali non si aspettavano nessun regalo. È vero, le occasioni per suggellare la stagione nel migliore dei modi, alla Lazio non sono mancate. È vero che è stata la Lazio a perdere terreno e punti sulle avversarie, ed è vero che è stata la Lazio a scrivere il proprio destino. Ma dopo stasera nessuno potrà più guardare al 2 maggio 2010 e gridare allo scandalo!!
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Ramona Marconi
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