Autore Topic: Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla  (Letto 3055 volte)

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Offline fish_mark

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All’ombra di Chelsea, Arsenal e Tottenham il flusso vitale del calcio lo si ritrova nelle piccole squadre che vivono nel ricordo di un’antica gloria o nel sogno di un radioso futuro.

Nell’East End londinese il calcio è fondamento costituente della comunità dove Millwall e West Ham sono l’unica via di fuga da una delle aree più ostili e depresse della città e del paese.

West Ham: retrocesso, anche grazie alla pessima conduzione del re del porno Gold e Sullivan che nel 2010 rilevarono il club dalla bancarotta puntando quindi al bando governativo per utilizzare dal 2014 lo Stadio Olimpico di nuova costruzione, in vista dei futuri giochi del 2012.
Trattasi di un miraggio speculativo che si è tradotto in una pessima gestione del club. Dopo aver vinto il bando si sono indebitati per 80 milioni di sterline (più di 90 milioni di euro) e la retrocessione produrrà mancati introiti quantificabili in altrettante decine di milioni: ora il trasferimento nel nuovo stadio è a rischio.

Millwall: gioca nell’inferno del “The Den”, per il derby più caldo della seri B inglese, la Championship. Tra le due squadre rivalità ultracentenaria che dagli anni 70 si è trasformata in valvola di sfogo di una comunità alienata prima e dimenticata poi dal declino dell’impero britannico con scontri razziali, risse, coltellate, vetrine infrante e cassonetti bruciati tra le firm (i gruppi organizzati) che nell’est londinese diedero vita al fenomeno hooligan, raccontato anche nel film Green street dal nome della via che conduce allo stadio del West Ham.

Dall’altra parte della città, l’opulento ovest, con il Queens’ Park Rangers dei nuovi ricchi. I tifosi delle case popolari di Hammersmith, quei bianchi che i Clash chiamavano all’integrazione razziale e alla rivolta (White riot) da qualche anno vivono nel paradosso. Una squadra priva di grandi nnomi (il marocchino Taarabt). Uno stadio tra i più brutti della capitale, dove si può ancora fumare dentro e con la visuale impedita da numerosi piloni, mentre i prezzi della tribuna più alti di Inghilterra.
I padroni Britatore ed Ecclestone sono interessati a offrire a pochi che se lo possono permettere un’esperienza più vicina alla Formua 1 che non al calcio. Aragoste e champagne servite tra un calcio d’angolo e una rimessa alterale.

Fulham: di Moahammed Al Fayed, ex proprietario di Harrods. Anche lui, preferisce concedersi stravaganze personali, come la statua di Michael Jackson eretta di fronte allo stadio. A chi si lamentava ha risposto “ s e non vi piace, trovatevi un’altra squadra”.

AFC Wimbledon: i proprietari sono gli stessi tifosi. Una volta il Wimbledon FC storica squadra del sudovest londinese, assurta a mito negli anni 80, brutta sporta e cattiva, la crazy gang di Wimbledon che arrivò a vincere una finale di FA cup, guidata dal carisma di Vinni Jones (ma non si dimentichi l’immenso Fashanu).
All’inizio del millennio il Wimbledone FC è stato trasferito nella città dormitorio di Milton Keynes, fuori Londra, cambiando nome. Ma un manipolo di tifosi ha rifondato la squadra come AFC Wimbledon e dopo averla fatta partire dalle leghe amatoriali la sta riportando tra i professionisti. E il sogno di quel football londinese figlio di un dio minore continua grazie all’autogestione.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

POMATA

All’ombra di Chelsea, Arsenal e Tottenham il flusso vitale del calcio lo si ritrova nelle piccole squadre che vivono nel ricordo di un’antica gloria o nel sogno di un radioso futuro.

Nell’East End londinese il calcio è fondamento costituente della comunità dove Millwall e West Ham sono l’unica via di fuga da una delle aree più ostili e depresse della città e del paese.

West Ham: retrocesso, anche grazie alla pessima conduzione del re del porno Gold e Sullivan che nel 2010 rilevarono il club dalla bancarotta puntando quindi al bando governativo per utilizzare dal 2014 lo Stadio Olimpico di nuova costruzione, in vista dei futuri giochi del 2012.
Trattasi di un miraggio speculativo che si è tradotto in una pessima gestione del club. Dopo aver vinto il bando si sono indebitati per 80 milioni di sterline (più di 90 milioni di euro) e la retrocessione produrrà mancati introiti quantificabili in altrettante decine di milioni: ora il trasferimento nel nuovo stadio è a rischio.

Millwall: gioca nell’inferno del “The Den”, per il derby più caldo della seri B inglese, la Championship. Tra le due squadre rivalità ultracentenaria che dagli anni 70 si è trasformata in valvola di sfogo di una comunità alienata prima e dimenticata poi dal declino dell’impero britannico con scontri razziali, risse, coltellate, vetrine infrante e cassonetti bruciati tra le firm (i gruppi organizzati) che nell’est londinese diedero vita al fenomeno hooligan, raccontato anche nel film Green street dal nome della via che conduce allo stadio del West Ham.

Dall’altra parte della città, l’opulento ovest, con il Queens’ Park Rangers dei nuovi ricchi. I tifosi delle case popolari di Hammersmith, quei bianchi che i Clash chiamavano all’integrazione razziale e alla rivolta (White riot) da qualche anno vivono nel paradosso. Una squadra priva di grandi nnomi (il marocchino Taarabt). Uno stadio tra i più brutti della capitale, dove si può ancora fumare dentro e con la visuale impedita da numerosi piloni, mentre i prezzi della tribuna più alti di Inghilterra.
I padroni Britatore ed Ecclestone sono interessati a offrire a pochi che se lo possono permettere un’esperienza più vicina alla Formua 1 che non al calcio. Aragoste e champagne servite tra un calcio d’angolo e una rimessa alterale.

Fulham: di Moahammed Al Fayed, ex proprietario di Harrods. Anche lui, preferisce concedersi stravaganze personali, come la statua di Michael Jackson eretta di fronte allo stadio. A chi si lamentava ha risposto “ s e non vi piace, trovatevi un’altra squadra”.

AFC Wimbledon: i proprietari sono gli stessi tifosi. Una volta il Wimbledon FC storica squadra del sudovest londinese, assurta a mito negli anni 80, brutta sporta e cattiva, la crazy gang di Wimbledon che arrivò a vincere una finale di FA cup, guidata dal carisma di Vinni Jones (ma non si dimentichi l’immenso Fashanu).
All’inizio del millennio il Wimbledone FC è stato trasferito nella città dormitorio di Milton Keynes, fuori Londra, cambiando nome. Ma un manipolo di tifosi ha rifondato la squadra come AFC Wimbledon e dopo averla fatta partire dalle leghe amatoriali la sta riportando tra i professionisti. E il sogno di quel football londinese figlio di un dio minore continua grazie all’autogestione.

Hai sempre sto pallino dell'autogestione...:):):)

Offline fish_mark

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Hai sempre sto pallino dell'autogestione...:):):)

Ti volevo ringraziare.
Dopo 214 visite, sei stato l'unico che ha avuto la sensibilità di postare un commento.
Grazie di cuore ;D
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Mazzola

Ti volevo ringraziare.
Dopo 214 visite, sei stato l'unico che ha avuto la sensibilità di postare un commento.
Grazie di cuore ;D

Ci sarà un motivo ?  ;D

Ringrazia che, probabilmente, il Grande Capo Indiano (quello di Greg per intederci) aveva da fare...

Stai "perdendo colpi"...
Lascia perdere l'East End, le West End Girls, The Den, Milton Keynes...
"Perdi" tempo ed energie. 

Offline carpelo

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Bhe io invece ringrazio fish_mark perchè ha riportato alcune cose interessanti che non sapevo.
Però non ho molto da aggiungere.
Vabbè va, una foto ed un video:






Offline fish_mark

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Ci sarà un motivo ?  ;D

Ringrazia che, probabilmente, il Grande Capo Indiano (quello di Greg per intederci) aveva da fare...

Stai "perdendo colpi"...
Lascia perdere l'East End, le West End Girls, The Den, Milton Keynes...
"Perdi" tempo ed energie.

Dobbiamo tornare a pane e cipolla? Magari con il cicorione?
Tu nun c'hai da di niente? ;D

Bhe io invece ringrazio fish_mark perchè ha riportato alcune cose interessanti che non sapevo.
Però non ho molto da aggiungere.
Vabbè va, una foto ed un video:


Il mio topic è liberamente tratto da un articolo apparso su un quotidiano nazionale lo scorso sabato.

Mi piace la storia dell'AFC Wimbledon, mentre vedo molti pericoli nelle storie di QPR E Fulham.

Interessante anche la storia del West Ham, che accede al bando bando governativo per lo Stadio Olimpico di nuova costruzione, ma poi va sotto di 90 milioni di euro: lo stadio può essere un problema a tutte le latitudini.
Dall'altra parte, incuriosisce la proprietà del re del porno. Chissà la risposta dei tifosi laziali alla notizia che il controllo della società sia acquisito da un imprenditore di quel particolare settore. Immaginabile l'aumento di fatturato del gruppo industriale di controllo, prodotto sicuramente dalla premura del tifoso laziale, intento ad aumentare le possibilità di investimento della propria società ...

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Mazzola

Visto che "indirettamente" ha "richiesto" delle risposte al topic...

A quando un'inchiesta sul flusso vitale del calcio che si ritrova nelle piccole squadre [romane] che vivono nel ricordo di un’antica gloria o nel sogno di un radioso futuro ?

Romulea (1921), Almas [C],  Lodigiani [C1], Banco di Roma [C2] (altro che Unicredit), Casalotti [C2] (altro che Chievo)...

PS non mi piacciono la cipolla (e l'aglio), la cicoria ed la ciriola...  ;D

Boks XV

il Crystal Palace che t'ha fatto?

CiPpi

il Crystal Palace che t'ha fatto?

fosse solo quello il problema  ::)

del topic non certo del Palace, o del Charlton

Offline fish_mark

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PS non mi piacciono la cipolla (e l'aglio), la cicoria ed la ciriola...  ;D

Guarda, passi per la cipolla, ma la cicoria che t'ha fatto?
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POMATA

E comunque il topic mi é piaciuto, neanche io conoscevo queste realtà.

Offline fish_mark

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #11 : Martedì 24 Maggio 2011, 12:30:00 »
E comunque il topic mi é piaciuto, neanche io conoscevo queste realtà.

Non conoscevi il West Ham? Il Wimbledon della personcina Fashanu? Il Millwall (che peraltro viene citato anche in "hooligans" un bel film che vi segnalo)? IL fulham?

Non soo realtà proprio paragoniabili e assimilabili alla Romulea, Almas,  Lodigiani, Banco di Roma, Casalotti, Stefer, Urbetevere, Stamira, Fortitudo, Artiglio, Vis Aurelia, Libertas Centocelle, Torbellamonaca, Ostiamare, che tanto lustro hanno dato e danno al calcio romano, ma che non hanno mai visto le luci della ribalta della serie A.

E poi il topic, per come l'ho voluto proporre, si interroga anche sui destini del calcio e non solo londinese, strattonato da destra e sinstra, tra ricchi e capricciosi imprenditori e tifosi appassionati e delusi.
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Mazzola

Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #12 : Martedì 24 Maggio 2011, 12:49:48 »
Diciamo allora che dei destini del "calcio strattonato" sembra non interessare molto...

Offline fish_mark

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #13 : Martedì 24 Maggio 2011, 14:43:21 »
Diciamo allora che dei destini del "calcio strattonato" sembra non interessare molto...

Dai tuoi post non traspare un interesse travolgente per l'argomento, ma lasciamo il forum libero di esprimersi.
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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #14 : Martedì 24 Maggio 2011, 16:52:47 »
Ho torvato un contributo, non so se puà interessare.
Mi perdonerà Robokris ma l'articolo viene da Wikipedia, riguarda il Milwall

Il quartiere di appartenenza del Millwall (Bermondsey, Cold Blow lane, Isle of Dogs) era una delle zone più povere e problematiche di Londra: zona di portuali, manovali, working class. Questo clima sociale fece sì che i tifosi del Millwall F.C. fossero (e ancora lo sono) tra i più violenti di Inghilterra: il loro gruppo hooligan, i Millwall Bushwackers, è uno dei gruppi più famosi di tutta la storia hooligan inglese ed europea: questo è il motivo della fama del Millwall in Italia, che non può essere chiaramente causata da meriti calcistici, essendosi il Millwall sempre barcamenato tra la seconda e terza divisione. Il motto dei tifosi del Millwall, che è anche una delle loro canzoni più note, è No One Likes Us, We Don't Care (non piacciamo a nessuno ma non ci importa niente). È degli hooligans del Millwall l'invenzione del Millwall brick, un'arma fatta con un giornale arrotolato. La più forte rivalità dei tifosi del Millwall è con il West Ham, squadra anch'essa di Londra, situata sulla sponda opposta del Tamigi: la rivalità calcistica si è sovrapposta alla preesistente rivalità territoriale data la vicinanza delle due zone. Nell'agosto del 2009 si verificano violenti scontri prima, durante e dopo il match valido per la Coppa d'Inghilterra tra Millwall e West Ham che terminano con il tragico bilancio di un tifoso morto in seguito a ferite da arma da taglio ed altri feriti anche tra le forze di polizia. Altre accese rivalità si riscontrano con il Crystal Palace, il Chelsea F.C. e con il Charlton Athletic F.C..

Mazzola

Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #15 : Martedì 24 Maggio 2011, 17:15:05 »
Dai tuoi post non traspare un interesse travolgente per l'argomento, ma lasciamo il forum libero di esprimersi.

Mi sembra si sia già espresso.
Ringrazia i miei posts che gli hanno dato un po' di vita.
Sennò stavi fermo al commento di Pomata.

Offline WombyZoof

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #16 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 04:07:21 »
oltre al palace c'è anche il brentford a londra, e poi il luton, e anche il barnet.  ma non ho capito la tesi di fondo qual'è. che i club ricchi vanno male e quelli autogestiti bene? beh, finche sei nelle serie inferiori è più facile salire per una realtà metropolitana.

ma sai quanti piccoli club autogestiti dai tifosi  sono andati a puttane?

per quanto riguarda il qpr, le aragoste e lo champagne non riguardano i tifosi ma i boss e i vip, e questo accade in tutti gli stadi inglesi. 

perchè swinging london? che c'entrano gli anni 60? e la socialdemocrazia?
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #17 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 16:06:15 »
oltre al palace c'è anche il brentford a londra, e poi il luton, e anche il barnet.  ma non ho capito la tesi di fondo qual'è. che i club ricchi vanno male e quelli autogestiti bene? beh, finche sei nelle serie inferiori è più facile salire per una realtà metropolitana.

ma sai quanti piccoli club autogestiti dai tifosi  sono andati a puttane?

per quanto riguarda il qpr, le aragoste e lo champagne non riguardano i tifosi ma i boss e i vip, e questo accade in tutti gli stadi inglesi. 

perchè swinging london? che c'entrano gli anni 60? e la socialdemocrazia?

Swingin london indica genericamente le tendenze culturali, calcistiche, nello specifico.
Gli anni 60 quindi non c'entrano niente.
Dall'articolo che avevo letto e che ho riportato sinteticamente avevo notato una contrapposizione, nell'ambito delle società londinesi di seconda fascia (vale a dire dietro le corazzate Chelsea, Arsenal e Tottenham) che i modelli erano variegati tra:
- quelle fortemente indebitate (West Ham), proprio per la qeustione stadio, che qui in Italia viene spacciato per un pozzo di san patrizio che moltiplica i pani e i pesci (ma questo è altro discorso);
- quelle elitarie (Fulham e QPR) con un modello di utenza non proprio popolare, prezzi dei biglietti alti e un calcio sempre più esclusivo (modello che si minaccia di introdurre anche qui in Italia)
- l'esperienza dell'AFC Wimbledon, ossia una società che rinasce con l'iniziativa dei suoi tifosi.

Qui in Italia ci sono tentativi di sposare uno o l'altro modello ma senza convinzione, senza retroterra culturale.
1 - Non ci possiamo permettere le pruderie elitarie, ma abbiamo militarizzato e burocratizzato l'accesso agli stadi che sono ormai diventati delle lande desoalte.
2 - Non rinnoviamo gli stadi, i più moderni dei quali risalenti a 20 anni fa (con progetti non certo avanzati per l'epoca), ma ci rimettiamo a una legge in discussione la salvezza delle nostre anime, senza pensare all'aspetto finanziario della faccenda: chi mette i soldi? Quanti soldi servono?
3 - Non si afferma il modello dell'azionariato diffuso e di massa per motivi innanzitutto culturali (da noi si aspetta il magnate di turno che spende e spande), ma ben tre società sono quotate in borsa e hanno chiesto soldi ai loro tifosi, ma soltanto in parte per alimentare il flusso degli investimenti.

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Offline Eaglebirdiepar

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #18 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 18:49:47 »
E nessuno che parli del Leyton Orient... :(

Offline WombyZoof

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Re:Swinging London, ovvero la plutocrazia e la socialdemocrazia nel calcio (e alla
« Risposta #19 : Mercoledì 25 Maggio 2011, 20:15:13 »
E nessuno che parli del Leyton Orient... :(

è vero, c'è anche l'orient. 

 
Swingin london indica genericamente le tendenze culturali, calcistiche, nello specifico.
Gli anni 60 quindi non c'entrano niente.


no scusa non capisco,  per swinging london si intende la londra degli anni 60, ricca di novità e libertà nella musica, nella moda nel cinema, un insieme di cose che tendeva al piacere per il piacere, delle mode estreme 

non capisco il collegamento con " le tendenze culturali, calcistiche, nello specifico".

qual'è l'articolo che hai sintetizzato?

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