Autore Topic: Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista  (Letto 4922 volte)

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Offline chinaglia

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Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:01:16 »
Il riommanista aveva iniziato pesantemente lo scorso settembre con un pezzo di questo misconosciuto Massimo izzi, che mi dicono topo di biblioteca. Ecco alcuni passaggi:

Così Foschi escluse la Lazio - http://www.laroma24.it/archivio/28138/cosi-foschi-escluse-la-lazio.html
Foschi [...] Non era intervenuto perché conosceva perfettamente quella che era la posizione della Lazio, che non avrebbe mai aderito alla proposta. L’idea, poi, che il nuovo club potesse nascere non prendendo il nome di Roma, era semplicemente ridicola. La riunione del 6 giugno era una sorta di messa in scena pirandelliana in cui tutti recitavano un ruolo funzionale a dimostrare ai vertici del partito che tutti i tentativi per mantenere la “concordia fascista” erano stati espletati.
 
Giorgio Vaccaro, astutamente non aveva rifiutato la fusione, atto di cui avrebbe dovuto rispondere ai vertici del PNF, aveva semplicemente proposto che questa si realizzasse sotto il nome di Lazio-Fortitudo. [...]

La lotta contro il tempo è frenetica, prima che il Partito imponga l’accettazione della controproposta di fusione bianco-celeste si deve annunciare la nascita dell’Associazione Sportiva Roma [...] Nel primo pomeriggio del 7 giugno i principali quotidiani di Roma ricevono la notizia dell’avvenuta fusione, nasce dunque la Roma, di cui vengono resi noti colori sociali, campo di gioco e d’allenamento e presidente. Vaccaro, colto in contropiede muove le sue pedine e già il 9 giugno Il Tevere pubblica un articolo in cui Italo Foschi viene sostanzialmente accusato di aver fatto fallire la trattativa con la Lazio che lui stesso aveva inizialmente promosso. [...] Ne nacque una polemica furiosa, con Giorgio Vaccaro impegnato a recitare la parte della vittima in buona fede, Foschi, però poteva mettere in cassaforte il primo grande risultato: la Roma era nata e il potere politico aveva accettato il fatto compiuto. Rimanevano però sul piatto alcuni problemi. Il Roman, la Fortitudo e l’Alba erano tutte reduci da un campionato che le aveva viste retrocedere, la Roma rischiava di non vedere riconosciuta la propria richiesta di essere ammessa alla massima serie. [...] Affrontando queste spinose questioni Foschi realizzerà il suo secondo capolavoro.

Oggi però si è raggiunto il massimo della vergogna negazionista, con due pagine (inviatemi da un "amico") che mirano a screditare in maniera totale la Lazio quale prima squadra romana, facendo intendere dal rritrovamento di una lettera di Scialoja del Roman che la sua squadra risalisse addirittura al 1895, anno in cui risulta la prima esibizione di football a Roma.

Chiedo aiuto agli amici di LazioWiki e ai nostri storici per costruire un'azione atat a contrastare questo zozzume. Fra poco posterò l'articolo di oggi, anche più falso di questo.

TD

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #1 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:03:11 »
che vadano in qulo, incartatece l'ova co sta robaccia

Offline chinaglia

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #2 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:06:39 »
che vadano in qulo, incartatece l'ova co sta robaccia

Non sono daccordo. Questi vanno sfondati a colpi di documenti e prove. La calunnia purtroppo è un venticello, e a forza di scrivere il rischio è che qualcosa rimanga.

Offline DinoRaggio

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #3 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:13:22 »
Tutto il revisionismo storico delle merde è stato magistralemnete smontato pezzo per pezzo da un memorabile topic di BobCouto sulla storia del calcio a Roma nei suoi primi passi.

Poi, se loro, nella loro dimensione parallela, credono di essere coetanei dell'anomalocaris e antecedenti al gorgonops, ca**i loro. Non possiamo stare appresso alle loro minchiate.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

POMATA

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #4 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:16:45 »
Chiná, sono nati 84 anni orsono con lo scopo di combattere il giá famosissimo "vento del nord"...ancora nun ce so riusciti ;D ;D ;D

AS ROMA MERDA
SINCE 1927 ;)

Offline syrinx

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #5 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:18:04 »
patetici cazzari

Offline MagoMerlino

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #6 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:51:22 »
 la xxxx era nata e il potere politico aveva accettato il fatto compiuto.
mlnmdlmjmrtccvstr e del potere politico! bstrd!
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline BobLovati

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #7 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:53:21 »
che dio li benedica; cianno sempre quarche str..zata pe´fatte fa´ du´risate     :D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Centurio

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #8 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:54:55 »
abusivi dal 1927.

E cazzari da na vita.
sine pennis volare haud facile est

Mazzola

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #9 : Venerdì 20 Maggio 2011, 20:58:29 »
...
la Roma era nata e il potere politico aveva accettato il fatto compiuto.
...

C'è qualcosa che non torna...
Dove è l'errore ?

Offline disabitato

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #10 : Venerdì 20 Maggio 2011, 21:02:01 »
Il riommanista aveva iniziato pesantemente lo scorso settembre con un pezzo di questo misconosciuto Massimo izzi, che mi dicono topo di biblioteca. Ecco alcuni passaggi:

Così Foschi escluse la Lazio - http://www.laroma24.it/archivio/28138/cosi-foschi-escluse-la-lazio.html
Foschi [...] Non era intervenuto perché conosceva perfettamente quella che era la posizione della Lazio, che non avrebbe mai aderito alla proposta. L’idea, poi, che il nuovo club potesse nascere non prendendo il nome di Roma, era semplicemente ridicola. La riunione del 6 giugno era una sorta di messa in scena pirandelliana in cui tutti recitavano un ruolo funzionale a dimostrare ai vertici del partito che tutti i tentativi per mantenere la “concordia fascista” erano stati espletati.
 
Giorgio Vaccaro, astutamente non aveva rifiutato la fusione, atto di cui avrebbe dovuto rispondere ai vertici del PNF, aveva semplicemente proposto che questa si realizzasse sotto il nome di Lazio-Fortitudo. [...]

La lotta contro il tempo è frenetica, prima che il Partito imponga l’accettazione della controproposta di fusione bianco-celeste si deve annunciare la nascita dell’Associazione Sportiva Roma [...] Nel primo pomeriggio del 7 giugno i principali quotidiani di Roma ricevono la notizia dell’avvenuta fusione, nasce dunque la Roma, di cui vengono resi noti colori sociali, campo di gioco e d’allenamento e presidente. Vaccaro, colto in contropiede muove le sue pedine e già il 9 giugno Il Tevere pubblica un articolo in cui Italo Foschi viene sostanzialmente accusato di aver fatto fallire la trattativa con la Lazio che lui stesso aveva inizialmente promosso. [...] Ne nacque una polemica furiosa, con Giorgio Vaccaro impegnato a recitare la parte della vittima in buona fede, Foschi, però poteva mettere in cassaforte il primo grande risultato: la Roma era nata e il potere politico aveva accettato il fatto compiuto. Rimanevano però sul piatto alcuni problemi. Il Roman, la Fortitudo e l’Alba erano tutte reduci da un campionato che le aveva viste retrocedere, la Roma rischiava di non vedere riconosciuta la propria richiesta di essere ammessa alla massima serie. [...] Affrontando queste spinose questioni Foschi realizzerà il suo secondo capolavoro.

Oggi però si è raggiunto il massimo della vergogna negazionista, con due pagine (inviatemi da un "amico") che mirano a screditare in maniera totale la Lazio quale prima squadra romana, facendo intendere dal rritrovamento di una lettera di Scialoja del Roman che la sua squadra risalisse addirittura al 1895, anno in cui risulta la prima esibizione di football a Roma.

Chiedo aiuto agli amici di LazioWiki e ai nostri storici per costruire un'azione atat a contrastare questo zozzume. Fra poco posterò l'articolo di oggi, anche più falso di questo.

1) manco erano nati, e già erano parte lesa

2) hanno fatto le cose talmente in fretta e furia che si sono scordati di redigere l'atto di costituzione.. (personalmente non credo nemmeno che esista..)

3) nati da tre squadre retrocesse, fregandonese come al solito dei regolamenti si iscrivono ad un campionato che non gli compete.

Sono passati una ottantina di anni, ma non è cambiato nulla.

L'onaista è carta da culo..
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline BobLovati

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #11 : Venerdì 20 Maggio 2011, 21:05:28 »
1) manco erano nati, e già erano parte lesa

2) hanno fatto le cose talmente in fretta e furia che si sono scordati di redigere l'atto di costituzione.. (personalmente non credo nemmeno che esista..)

3) nati da tre squadre retrocesse, fregandonese come al solito dei regolamenti si iscrivono ad un campionato che non gli compete.

Sono passati una ottantina di anni, ma non è cambiato nulla.

L'onaista è carta da culo..



meglio di no, non maltrattate il vostro c..o    ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Mazzola

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #12 : Venerdì 20 Maggio 2011, 21:06:11 »
LAZIO. Il Roman, la Fortitudo e l’Alba.

Quattro squadre e neanche una che avesse il nome della Capitale ?
Nessuna squadra erede di un Impero ?
Dove è l'errore ?

Offline nestorburma

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #13 : Venerdì 20 Maggio 2011, 21:22:12 »
Non sono daccordo. Questi vanno sfondati a colpi di documenti e prove. La calunnia purtroppo è un venticello, e a forza di scrivere il rischio è che qualcosa rimanga.

Hai ragione, infatti sta manica de cazzari non è MAI riuscita a presentare un caxxo di documento a sostegno dei propri deliri.
Tanto pe di', non conoscono neanche la data di fusione del frankenstein che tifano, ancora li consideriamo?

E la Storia? La Lazio ha 111 anni, nelle ultime stagioni ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Le altre non mi pare. E si è sempre chiamata Lazio, non Napoli Soccer. Facile ripartire dalla C e non sanare i debiti pregressi come ho fatto io. Però la storia, almeno quella, la perdi.

en_rui

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #14 : Venerdì 20 Maggio 2011, 21:28:41 »

http://youtu.be/S0fVQVO7EYY


tu mandagli questo che vale molto ma mooooolto di piu' di quella cartastraccia loro mandano a te

POMATA

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #15 : Venerdì 20 Maggio 2011, 22:16:43 »

http://youtu.be/S0fVQVO7EYY


tu mandagli questo che vale molto ma mooooolto di piu' di quella cartastraccia loro mandano a te

E abbiamo detto tutto (cit) ;D ;D ;D

BobCouto

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #16 : Sabato 21 Maggio 2011, 01:05:58 »
----

Puoi replicare dicendo che:

- E' sostanzialmente vero che Foschi aveva un pre-accordo con Alba e Fortitudo: dopo la riunione fallita nella sede della Lazio - 6 giugno - l'as "nasce" il 7 giugno: cioè appena il giorno dopo (e la riunione del 6 giugno finì a tarda notte);

- La Lazio era convinta di addivenire alla fusione, tanto da aver rinunciato al mercato estivo credendo di acquisire i giocatori della Fortitudo, e rimanendo fregata (articolo de "Il Tifone" nei giorni immediatamente successivi la fusione);

- Le fusioni abbisognavano dell'autorizzazione del Coni, che Foschi non richiese mai. Il Coni si limitò a manifestare il suo disappunto, niente sanzioni;

- NON ESISTE atto costitutivo dell'asroma, che fu redatto solo nel dopoguerra per mano di Sacerdoti;

- le fusioni comportavano lo svincolo automatico dei giocatori delle squadre che vi aderivano. Alcuni giocatori della Fortitudo furono contattati da club del nord, ma Foschi li "invitò" con articoli pubblicati su giornali compiacenti ad astenersi;

- l'as non ha una vera data di nascita: non il 7 giugno, perché non esiste documentazione di quella riunione; non il 22 luglio perché si tratta di un verbale d'assemblea (di una società NON LEGALMENTE COSTITUITA);

- la Fortitudo e l'Alba continuarono a giocare partite DOPO il 7 giugno: l'asroma giocò almeno una partita PRIMA del 22 luglio;

- nel 1895, ammesso si sia giocato a "football" a Roma, si parla di rugby o di un "misto calcio-rugby" (come asserito dallo stesso "storico" Impiglia): in ogni caso col "regolamento" del Maestro di Ginnastica Gabrielli, che mutuava regole dal calcio fiorentino, prevedeva astrusità come l'assegnazione di un gol ogni due falli laterali, lo schieramento dei calciatori (si fa per dire) su tre linee ciascuna agli ordini di un caposquadra (!). Soprattutto, le regole di Gabrielli furono rigettate nelle occasioni di incontri con squadre VERE da arbitri INGLESI: in particolare, Gabrielli ammetteva "la spinta e il taglio di strada" (tipici del calcio fiorentino), cosa naturalmente vietatissima nell'Association Football (il rugby si chiamava all'epoca "Rugby Football" ed è facile giocare sull'equivoco). NON ERA CALCIO, che arrivò a Roma per mano di Seghettini e del maestro Cesare Tifi, che compare nelle cronache "ginnastiche" prima del 1904, ma solo in questa data egli adotta integralmente il regolamento dell'Association, e dopo questa data il maestro TIFI non compare nelle cronache di Roman o simili, ma come ARBITRO DI GARE DELLA LAZIO.

Puoi sfidare chiunque a dimostrare che prima del 1905 (anche sul famoso Lazio-Virtus del 1904 ho parecchi dubbi sul regolamento effettivo) e/o prima della Lazio qualcuno a Roma abbia praticato il calcio con le regole VERE dell'Association, e non ibridando i l regolamento a suo piacere.  Anzi, facciamo così: metto in palio 5.000 Euro per chi riuscirà a dimostrarlo.

Naturalmente, tutto quanto sopra è perfettamente documentabile. 

BobCouto

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #17 : Sabato 21 Maggio 2011, 01:22:41 »
Aggiungo che:

- Foschi voleva la Lazio nella fusione, eccome. L'as fu costretta a costruire uno stadio precario in legno a Testaccio, che dopo soli otto anni fu praticamente abbandonato perché pericolante: e i primi due anni fu costretta a giocare al Motovelodromo Appio al Quarto Miglio, allora in aperta campagna (la città finiva alle mura di S. Giovanni): una pista intorno a un campaccio in terra battuta, sul quale il camion innaffiatoio sprofondò nella fanga, la prima volta;

- "l'entusiasmo degli sportivi romani" è una balla della propaganda, perché per far sparire l'Alba fu necessario approfittare dell'assenza del suo socio più carismatico, Farneti, contrarissimo alla fusione (la prese così male da diventare acerrimo nemico della nuova entità e tifosissimo della Lazio);

- non c'è nulla di "romano" nella nascita dell'asroma: fa parte di un piano a carattere nazionale che vide operazioni analoghe effettuate un po' ovunque. Anche l'adozione del nome cittadino fu solo l'applicazione di una direttiva: tanto è vero che prima del 1927 a NESSUNO era venuto in mente di chiamare "Roma" una squadra di calcio.

Offline giangoverni

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Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #18 : Sabato 21 Maggio 2011, 01:32:15 »
Da "Lazialità" di aprile 2011

Quelli della AS Roma sono da un pezzo alla ricerca delle origini. Non so se l’arrivo dello zio Tom abbia fatto passare in secondo piano le memorie del passato: gli americani, si sa, sono un popolo giovane, come diceva Alberto Sordi. Ma è naturale che, americani o non, sentano la necessità di conoscere il passato soprattutto in una città dove vive da molti anni prima di loro una società antica e gloriosa come la Lazio.  Per questo, per generosità personale, vorrei dare loro una mano, soprattutto nella ricerca del luogo dove mettere una bella lapide-ricordo, come è stato fatto per la Lazio, a Piazza della Libertà. Una lapide in cui si ricorda che il 9 gennaio del 1900, all’alba del secolo scorso, 9 giovanotti, guidati dal bersagliere podista Luigi Bigiarelli, decisero di fondare una società sportiva aperta a tutti gli sport (il calcio arrivò l’anno dopo), proprio su una panchina di quella piazza. La società fu chiamata Lazio, perché si volle trovare un nome che fosse più antico di quello di Roma e che la comprendesse. Ed ebbe i colori (il bianco e il celeste) della Grecia, patria delle Olimpiadi, in omaggio allo spirito olimpico universale.

Bigiarelli lasciò la Lazio e l’Italia un anno dopo quando la società era diventata grande e aveva bisogno di darsi degli organi sociali. Lui rifiutò la carica di presidente. “Io ho fondato una società di eguali e tale deve rimanere”, disse e si recò a lavorare in Belgio (faceva l’orafo, un mestiere… d’oro a quell’epoca) portandosi dietro una maglietta della Lazio. Ogni tanto dava sue notizie con ritagli di giornali stranieri che parlavano delle sue vittorie. Morì giovane, a poco più di trenta anni, in Belgio.

Quando la Lazio cominciò a giocare al calcio, a Roma non trovò avversari, tanto che la prima partita fu giocata contro i frati irlandesi, al Parco dei Daini a Villa Borghese. Poi venne la Virtus, da una scissione laziale, proprio per avere un avversario vero con il quale giocare il primo derby, e via via tante altre (Alba, Roman, Audace, Juventus, Pro Roma, Romana…) tra cui la Fortitudo che è quella che, dopo la Lazio, incise di più nella storia del calcio romano con calciatori  di grande prestigio, come Attilio Ferraris.

Nel 1927, in previsione dell’introduzione di un girone unico nazionale, il federale fascista di Roma, abruzzese, Italo Foschi, decise che a Roma doveva esserci una sola squadra, che doveva chiamarsi Roma e portare i colori della città (porpora e oro, per l’esattezza). La Lazio, doveva riunciare ai suoi 27 anni di vita, alla sua tradizione, alla sua storia e … al suo stadio (la Rondinella). Il Generale Alessandro Vaccaro si fece nominare in quattro e quattrotto vice presidente della Lazio e si recò da Foschi a Palazzo Braschi. Lo mise sull’attenti e gli disse che lui sarebbe stato d’accordo sulla fusione soltanto se l’unica squadra della Capitale si fosse chiamata Lazio e avesse portato i colori bianco e celeste. La Lazio poi non poteva fondersi con nessuno in quanto dichiarata Ente Morale dal re, avendo rinunciato ai suoi campi da gioco e di allenamento durante la prima guerra mondiale convertiti in campi arati per sfamare il popolo romano. Ma poi aggiunse: “personalmente sono contrario alla fusione, perché due squadre creano una forte emulazione e l’emulazione è la base dello sport”. Per fortuna prevalse il buonsenso di Vaccaro e all’anziana Lazio si aggiunse la neonata Roma.

Ora dove vogliamo situare la nascita della Roma? La logica vorrebbe che venisse situata a Palazzo Braschi, allora sede della federazione romana del partito fascista. Ma non sarebbe bello perché ricorderebbe l’origine politica e burocratica. E poi a Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, non la farebbero mettere mai.

Io un’idea ce l’avrei (però per favore non andate a dire ai miei amici laziali che l’ho data io…): la lapide si potrebbe mettere a Piazza Pia, presso i fratelli di Nostra Signora della Misericordia, dove nacque la Fortitudo, la più antica e gloriosa delle società di calcio che entrarono nella fusione. Però penso che anche qui non sia possibile, perché lo stabile oggi è passato ai Carabinieri. Mi dispiace per loro, ma dovranno rimanere nell’anonimato in cui li ha relegati la burocrazia. Spero che se ne facciano una ragione… A meno che non si accontentino della targa che è stata messa in onore di Italo Foschi “fondatore della AS Roma”… in Abruzzo.

 

Giancarlo Governi

 

 

BobCouto

Re:Il calcio a Roma e il negazionismo de Il riomanista
« Risposta #19 : Sabato 21 Maggio 2011, 01:49:06 »
(bentornato a Giancarlo Governi, innanzitutto)

Non c'é "luogo" di nascita, perché l'as non ha un atto di nascita. Manco la storia dei colori cittadini è vera: furono adottati i colori del Roman, cioè la società che cacciava i soldi. Sparivano il bel bianco-verde dell'Alba (rinata nel 1944) e il rosso-blù della Fortitudo (rifondata a brevissimo termine dopo il 1927, ma questo nessuno lo ricorda mai): chissà perché del giallo-rosso tutte le società nate SPONTANEAMENTE non vollero mai saperne, a parte proprio quel Roman che infatti nel dopoguerra era praticamente inattivo. Forse perché si tratta di due colori che mal si accostano, e infatti lo stemma di Roma è di color PORPORA con SCRITTE in oro, che è una cosa ben differente. I "colori cittadini" non piacquero nemmeno al neonato (sempre a forza) Napoli, che invece del giallo-rosso cittadino adottò l'azzurro, i colori del Golfo secondo una versione romantica, molto più probabilmente in realtà un omaggio ai Savoia.

L'asroma molto raramente ha sfoggiato l'abbinamento giallo e rosso, preferendo il rosso e bianco (strano, per chi fa così vanto dei colori sociali). Il rosso "porpora" è una rivisitazione degli ultimi anni, basti guardare immagini come questa



in cui al lupo dell'Avellino fa da sfondo un rosso palliduccio assai.

Manco la Lupa hanno potuto usare, per un lungo periodo, finché Rotella non ha ceduto il marchio cittadino a uno sponsor, nel 1997, e questo a sua volta ne ha permesso l'uso pro-tempore alla Dinamo.