www.ilmessaggero.itdi Daniele Magliocchetti
ROMA - Edy Reja pensa già alla Lazio del futuro. L’amarezza di non poter essere più arbitro della qualificazione in Champions è tanta, ma il tecnico resta comunque soddisfatto aver in tasca l’Europa League. «Considerato il nostro percorso dall’inizio della stagione ci si aspettava qualcosa in più, ma anche con la quinta posizione il nostro campionato resta straordinario», le parole dell’allenatore di Gorizia. Che tra due giorni incontrerà il presidente Claudio Lotito e il ds Igli Tare per fare il punto della situazione. Nella riunione fissata per giovedì si parlerà del rinnovo di contratto, del mercato e del ritiro estivo. Ma sono i primi due i nodi più importanti. L’uno legato strettamente all’altro. Reja vuole restare alla Lazio e proseguire il progetto avviato a febbraio del 2010, ma la sensazione è che stavolta il tecnico friulano chieda garanzie tecniche. Vorrebbe una Lazio ancora più forte, con la possibilità di giocare senza problemi d’organico e soprattutto ad alti livelli sui tre fronti: campionato, competizione europea e coppa Italia. Ed è lui stesso a sottolinearlo tramite la radio ufficiale del club: «Il futuro? Beh, ora arriva il difficile, anche perché ripetersi a questi livelli non sarà affatto facile, ma la società ha il compito e la voglia di migliorare. Penso che il presidente voglia fare delle operazioni per rendere la squadra ancora più competitiva. Tra il nostro campionato e quello del Napoli non c’è stata una grande differenza, basta davvero poco per rendere più forte un organico già importante come è quello della Lazio, ma si devono trovare dei calciatori che possano fare la differenza».
Il reparto da rinforzare maggiormente è l’attacco. La Lazio vuole accontentare Reja e acquistare un bomber che garantisca 15-20 gol a stagione. Tra i nomi che tanto piacciono a Reja c’è Maxi Lopez del Catania. Le alternative al momento si chiamano Gilardino e Klose. La società è intenzionata a fare qualcosa pure per la difesa e il centrocampo. I nomi più caldi sono quelli di Senad Lulic dello Young Boys, Lorik Cana del Galatasaray ed Etienne Capoue del Tolosa. La certezza è che Lotito farà di tutto per venire incontro alle richieste del tecnico di Gorizia. Probabilmente Reja si è reso conto che la Champions, a parte gli errori arbitrali e i demeriti personali, sta sfuggendo anche a causa dei problemi legati ai tanti infortuni e alle squalifiche. Nelle ultime gare decisive l’allenatore ha dovuto schierare una formazione diversa a partita. E con più di qualche giocatore che non ha reso in modo adeguato. «Alcune situazioni nell’arco della stagione ci hanno penalizzato. Soprattutto in fase difensiva avevamo trovato degli equilibri spezzati da assenze importanti. Come quella di Radu, ad esempio. Garrido ha fatto bene, ma il romeno è diverso: è più abile nel contenere e poi con Dias ormai si trovava alla grande». E adesso come adesso le speranze di approdare in Champions League sono ridotte a un lumicino e questo Reja, nonostante la gioia per l’obiettivo stagionale centrato, lo sa bene: «Bisogna essere sinceri, serve un miracolo. Il Milan festeggia già da due settimane e ci credo poco che andrà a Udine a fare la partita della vita. Non è detta l’ultima parola, anche se alla squadra di Guidolin manca solo un punto». Un grande rammarico per l’allenatore: «Un vero peccato perché la vera differenza tra noi e l’Udinese non l’hanno fatta le reti segnate e subite, ma lo scontro diretto del Friuli. Ci bastava realizzare 5-6 gol in più nelle gare che abbiamo vinto con un risultato striminzito ed ora saremmo nettamente i favoriti per il quarto posto. Invece siamo costretti a sperare in un colpo di scena».
Martedì 17 Maggio 2011 - 15:31
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