Autore Topic: Referendum  (Letto 35591 volte)

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Aquilotta del Nord

Re:Referendum
« Risposta #320 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:51:03 »
Ma anche sti cazzi della maniera costituzionalmente legittima.

Se non puoi dire la tua quando vai a votare, mi spieghi quando la puoi dire?
Non sei d'accordo? Vai a dire NO, ma non startene col culo al caldo quando devi dire quello che pensi. Ci vuole senso civico, altro che.

Offline franz_kappa

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Re:Referendum
« Risposta #321 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:51:56 »
Eh già. Non vogliono dire la loro, pensa.
Ma per fortuna alcuni stanno smettendo di usare il cloroformio e iniziano a svegliarsi dal coma. Non tutti, ma tanti.
Se ne deduce che chi si è astenuto o ha votato no è un soggetto in stato 'comatoso'.
Una larva politica, che assume e ha assunto decisioni [come votare la maggioranza che esprime l'attuale Esecutivo] pur essendo manifestamente incapace di esprimere un consenso ragionato.

Faccio solo notare che un conto sono i referendum, altro conto sono le politiche.
Parte di quei 'comatosi' andranno convinti, tra pochi mesi o due anni (chissà quanto dura ancora questo malmesso Esecutivo) che S.B. (se avrà l'ardire di ripresentarsi) o il centro-destra non sono la soluzione ai problemi dell'Italia.

Partire così non mi pare un buon inizio, sinceramente.
Buon viaggio, caro Piero.

bak

Re:Referendum
« Risposta #322 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:52:01 »
Mi sento di sposare la tesi di Aquilotta.
Senza la rete, senza una ripresa della coscienza civile (che, detto per inciso, non deve per forza collimare col pensiero delle opposizioni), senza che la Cassazione desse il via libera al referendum sul nucleare, questo fottutissimo quorum non si sarebbe raggiunto.
L'edonismo berlusconiano (grazie a Dio) sta svanendo, che ci siano problemi lo sanno anche le famiglie di idee di centrodestra, la disinformatija dei tg è sotto gli occhi di tutti, era ora che ci fosse una ripresa delle coscienze. Sperando che con l'uscita di scena di mister b. si torni a parlare seriamente di politica sia da destra che da sinistra: Troppo tempo questo Paese è rimasto ingessato per i comodi di un singolo individuo.

Offline Skorpius

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Re:Referendum
« Risposta #323 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:52:11 »
Ma anche sti cazzi della maniera costituzionalmente legittima.

Se non puoi dire la tua quando vai a votare, mi spieghi quando la puoi dire?
Non sei d'accordo? Vai a dire NO, ma non startene col culo al caldo quando devi dire quello che pensi. Ci vuole senso civico, altro che.

Ma si facciamo un calderone mettendo sullo stesso pian o referendum ed elezioni politiche.
Non l'hanno fatto i costituenti ma lo facciamo noi.. fico
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

leo

Re:Referendum
« Risposta #324 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:52:30 »
hanno perso, succede in democrazia non in dittatura

e che c'entra la dittatura adesso?
io ho sempre parlato di democrazia imperfetta.

Offline Skorpius

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Re:Referendum
« Risposta #325 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:53:06 »
e che c'entra la dittatura adesso?
io ho sempre parlato di democrazia imperfetta.

mi devo essere distratto
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Aquilotta del Nord

Re:Referendum
« Risposta #326 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:54:42 »
F_K, non mi mettere in bocca parole che non ho detto, per favore  :)
Mi riferivo a chi non ha votato, non a chi è andato e ha detto no, dunque esprimendo la sua opinione.

Sul fatto di possedere o meno senso civico sì, in questo senso per me elezioni politiche e referendum pari sono. Posso pensarlo?

Offline carpelo

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Re:Referendum
« Risposta #327 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:55:08 »
Tu usi la parala grattacapi che sminuiesce e ridicolizza.
In realtà il voto è politico.. hanno rinunciato per dare una indicazione politica, nel caso di specie un avvallo alla condotta di governo, non una condotta qualsiasi ma a quella di autoprotezione dal potere giudiziario
Si vabbè sostituite il termine grattacapi se non piace, il senso è chiaro, senza ridicolizzare nessuno.
Io personalmente non ho mai rinunciato ad esprimere la mia opinione e credo che i cittadini che si lamentano di come i politici ci governano, dovrebbero sfruttare queste occasioni per esprimere il loro parere.
Anche Maroni, che del governo fa parte, è andato a votare (Si, tra l'altro) per i temi che riteneva importanti.

Offline Andre

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Re:Referendum
« Risposta #328 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:55:17 »
ITALIA ... 5.014 su 8.092 ... 56,95%

REGGIO NELL'EMILIA    21 su 45    70,06
FIRENZE    32 su 44    69,41
BOLZANO    86 su 116    68,4
SIENA    32 su 36    67,65
BOLOGNA    51 su 60    67,19
LIVORNO    18 su 20    66,31
RAVENNA    17 su 18    65,74
GORIZIA    20 su 25    64,5
ANCONA    39 su 49    64,33
MEDIO CAMPIDANO    27 su 28    64,17
.
.
.
 ROMA    49 su 121    59,9
.
.
.
FOGGIA    27 su 61    51,04
PALERMO    71 su 82    50,42
NAPOLI    20 su 92    49,77
BENEVENTO    63 su 78    49,58
CASERTA    81 su 104    49,33
REGGIO CALABRIA    87 su 97    49,11
SONDRIO    75 su 78    48,79
BARLETTA-ANDRIA-TRANI    6 su 10    48,68
CROTONE    24 su 27    46,5
VIBO VALENTIA    35 su 50    44,55
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

leo

Re:Referendum
« Risposta #329 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:55:41 »
mi devo essere distratto

lo penso anche io.

sfumatura

Re:Referendum
« Risposta #330 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:56:39 »
Io consiglierei a tutti di comprarsi un buon manuale di Istituzioni di diritto pubblico e darci una letta, perchè mi sembra, da alcuni interventi, che si faccia un po' di confusione sulla questione di legittimità, di votazioni politiche, referndum, voto :D


Offline Skorpius

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Re:Referendum
« Risposta #331 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:57:01 »
F_K, non mi mettere in bocca parole che non ho detto, per favore  :)
Mi riferivo a chi non ha votato, non a chi è andato e ha detto no, dunque esprimendo la sua opinione.

Sul fatto di possedere o meno senso civico sì, in questo senso per me elezioni politiche e referendum pari sono. Posso pensarlo?

Perchè è da persona che non conosce o non capisce la costituzione.
I costituenti stessi hanno pensato che fosse perfettamente legittimo e degno del miglior senso civico non votare ad un referendum (cosa invece che non hanno pensato per ogni altro voto).
Il fatto che siano pari per te conta pochissimo, uno dei tanti modi per dare addosso a chi non la pensa come te (non voti=larva.. o scorretto.. o altro)
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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Re:Referendum
« Risposta #332 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:00:07 »
Come al solito si trasforma l'analisi politica in una sociologica/antropologica.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline franz_kappa

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Re:Referendum
« Risposta #333 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:01:20 »
F_K, non mi mettere in bocca parole che non ho detto, per favore  :)
Mi riferivo a chi non ha votato, non a chi è andato e ha detto no, dunque esprimendo la sua opinione.

Sul fatto di possedere o meno senso civico sì, in questo senso per me elezioni politiche e referendum pari sono. Posso pensarlo?
Hai ragione: avevo volutamente esagerato la portata delle tue affermazioni. Pardon per la 'scorrettezza'.  ;)

Quanto all'equiparazione tra politiche e referendum liberissima di pensare quello che vuoi.

Solo che io mi sto soffermando sulle intrinseche caratteristiche di ciascuna votazione (con le politiche gli elettori sono chiamati a indicare il Parlamento che nomina il Governo del Paese, con i referendum gli elettori esprimono il proprio parere su alcuni, individuati, temi) e non tanto sulla valenza civica dell'una o dell'altra.

P.s.= chi non ha votato, converrai con me, non è un pigro disinteressato (non in assoluto, perlomeno) ma un elettore consapevole che ha ragionato a priori sulla valenza politica delle proprie azioni (votare sì, votare no, annullare la scheda o non recarsi al seggio) e ha agito di conseguenza.
Buon viaggio, caro Piero.

leo

Re:Referendum
« Risposta #334 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:02:14 »
lo scrivevo nei giorni scorsi.
l'astensione è un atto legittimo, se consapevole.
ma quando si viene indotti ad astenersi, non solo perché invitati espressamente ad astenersi, ma perché le informazioni veicolate dai media sono state o carenti o addirittura fuorvianti (reiterato errore nell'indicazione dei giorni referendari), allora l'astensione non è più accettabile.
D'altronde l'ha scritto sfumatura stessa che non è andata a votare perché non informata, no?

Offline Skorpius

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Re:Referendum
« Risposta #335 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:02:57 »

P.s.= chi non ha votato, converrai con me, non è un pigro disinteressato (non in assoluto, perlomeno) ma un elettore consapevole che ha ragionato a priori sulla valenza politica delle proprie azioni (votare sì, votare no, annullare la scheda o non recarsi al seggio) e ha agito di conseguenza.

La tua conclusione è troppo politica, dai troppo credito ai comatosi di destrra. meglio quella sociologica
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline satanasso

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Re:Referendum
« Risposta #336 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:06:11 »
1974 12/13 maggio Divorzio                                                              87.7 %
1978 11/12 giugno Ordine Pubblico                                                   81.2
1978 11/12 giugno Finanziamento pubblico dei partiti                       81.2
1981 17/18 maggio Aborto                                                                79.4
1985 9/10 giugno Indennità di contingenza                                       77.9
1989 18 giugno Conferimento del mandato costit al Parlamento UE  80.7
1990 3/4 giugno Caccia                                                                       43.4
2003 15/16 giugno Abrogazione Articolo 18                                        25.9
2005 12/13 giugno Procreazione assistita                                          26.0
2006
25/26 giugno Approv. legge di modif. parte II Costituzione       53.8
2009 21/22 giugno Premio di maggioranza                                         23.7
2011 12/13 giugno Acqua - Nucleare - Legittimo impedimento

Questi dati sono impressionanti.
A me pare che il punto di partenza debba essere rintracciato proprio nella cesura nettissima che si è venuta a creare tra 1989 e 1990.
Non mi sembra a tal proposito casuale il fatto che proprio nel novembre del 1989 sia avvenuta la famosa "svolta" della Bolognina che ha decretato la fine del Pci.
Prima di allora l'alta affluenza alle urne in occasione dei referendum (ma non solo, anche nelle elezioni sia politiche sia amministrative) stava a significare che la grande maggioranza degli italiani considerava ancora la partecipazione politica lo strumento decisivo della vita democratica, il mezzo attraverso cui far sentire la propria voce, legittimando al contempo – è questo il punto centrale – l’ordine istituzionale.
In altre parole, le istituzioni venivano rispettate e “onorate” attraverso la partecipazione e il voto. 
Dall'inizio degli anni '90 si è verificata una drammatica inversione di tendenza, ben testimoniata dai dati sopra riportati: l'affluenza alle urne è progressivamente calata sia nei referendum sia nelle varie tornate elettorali.
Qualcosa da allora si è rotto.
C'è stato un reflusso civico che ha portato ad un allontanamento dalle istituzioni: segnali di disaffezione e di sfiducia si sono decuplicati, ciò che ha condotto a una forte perdita di credibilità del sistema partitico e istituzionale nel suo complesso. Tangentopoli ha assestato alla metà degli anni ’90 il vero e proprio colpo di grazia su questo quadro in disfacimento, da cui non ci è più ripresi.
Non sono bastate le leggi sulla modifica del sistema elettorale, sul finanziamento dei partiti, sul numero e la retribuzione dei parlamentari.
Non sono bastate le parole d’ordine della governabilità e della stabilità politica.
Non sono bastate le parole d’ordine della politica vicina ai cittadini (che avevano animato la breve stagione dei sindaci del centro-sinistra sul finire degli anni ‘90).
Non sono bastate le fusioni, le scissioni, gli sganassoni, gli aggiustamenti, gli spostamenti, le piccole e le grandi conte, le finte rivoluzioni liberali, le finte rivoluzioni democratiche.
Non è bastato Kennedy, non è bastato Erasmo da Rotterdam.
Venti anni di crisi, durante i quali abbiamo stampato il certificato di morte di questa politica.
Venti lunghi anni, in cui il conto l’hanno pagato i poveri, che sono diventati ancora più poveri; l’hanno pagato i giovani, che sono diventati vecchi ma vivono ancora con mamma e papà; l’hanno pagato i disoccupati, che il lavoro non ce l’avevano e non ce l’hanno; l’hanno pagato le donne, sempre più malpagate e costrette ad accollarsi il peso delle cure familiari, grazie ai tagli allo stato sociale; l’hanno pagato gli anziani, che nel frattempo sono morti oppure si godono la loro scintillante social card; l’hanno pagato i laureati, i dottorati, i ricercatori che se ne sono dovuti andare.
Oggi, la nostra la classe dirigente, la spina dorsale del paese, è occupata in forze da un esercito di raccomandati e di lottizzati, di leccaculo e di portaborse, di arrivisti e di analfabeti.
Eppure oggi, trenta milioni di italiani sono andati a votare.
Hanno detto molto chiaramente no al nucleare, no al legittimo impedimento, no alla privatizzazione dell’acqua.
Ieri, Milano. E Napoli. E le piazze di nuovo piene.
Ci siamo stancati di patire.
Ci siamo ripresi quel poco che basta per farci sopravvivere. E per farci sperare che non tutto è andato perso.
Qualcosa sta cambiando, qualcosa deve cambiare.
Oggi voglio essere felice.
Mi bevo un prosecco, per festeggiare.
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

sfumatura

Re:Referendum
« Risposta #337 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:08:32 »
D'altronde l'ha scritto sfumatura stessa che non è andata a votare perché non informata, no?

Ho scritto molto di più....devi esserti perso qualcosa

Offline Andre

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Re:Referendum
« Risposta #338 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:11:44 »
Questi dati sono impressionanti.
A me pare che il punto di partenza debba essere rintracciato proprio nella cesura nettissima che si è venuta a creare tra 1989 e 1990.
Non mi sembra a tal proposito casuale il fatto che proprio nel novembre del 1989 sia avvenuta la famosa "svolta" della Bolognina che ha decretato la fine del Pci.
Prima di allora l'alta affluenza alle urne in occasione dei referendum (ma non solo, anche nelle elezioni sia politiche sia amministrative) stava a significare che la grande maggioranza degli italiani considerava ancora la partecipazione politica lo strumento decisivo della vita democratica, il mezzo attraverso cui far sentire la propria voce, legittimando al contempo – è questo il punto centrale – l’ordine istituzionale.
In altre parole, le istituzioni venivano rispettate e “onorate” attraverso la partecipazione e il voto. 
Dall'inizio degli anni '90 si è verificata una drammatica inversione di tendenza, ben testimoniata dai dati sopra riportati: l'affluenza alle urne è progressivamente calata sia nei referendum sia nelle varie tornate elettorali.
Qualcosa da allora si è rotto.
C'è stato un reflusso civico che ha portato ad un allontanamento dalle istituzioni: segnali di disaffezione e di sfiducia si sono decuplicati, ciò che ha condotto a una forte perdita di credibilità del sistema partitico e istituzionale nel suo complesso. Tangentopoli ha assestato alla metà degli anni ’90 il vero e proprio colpo di grazia su questo quadro in disfacimento, da cui non ci è più ripresi.
Non sono bastate le leggi sulla modifica del sistema elettorale, sul finanziamento dei partiti, sul numero e la retribuzione dei parlamentari.
Non sono bastate le parole d’ordine della governabilità e della stabilità politica.
Non sono bastate le parole d’ordine della politica vicina ai cittadini (che avevano animato la breve stagione dei sindaci del centro-sinistra sul finire degli anni ‘90).
Non sono bastate le fusioni, le scissioni, gli sganassoni, gli aggiustamenti, gli spostamenti, le piccole e le grandi conte, le finte rivoluzioni liberali, le finte rivoluzioni democratiche.
Non è bastato Kennedy, non è bastato Erasmo da Rotterdam.
Venti anni di crisi, durante i quali abbiamo stampato il certificato di morte di questa politica.
Venti lunghi anni, in cui il conto l’hanno pagato i poveri, che sono diventati ancora più poveri; l’hanno pagato i giovani, che sono diventati vecchi ma vivono ancora con mamma e papà; l’hanno pagato i disoccupati, che il lavoro non ce l’avevano e non ce l’hanno; l’hanno pagato le donne, sempre più malpagate e costrette ad accollarsi il peso delle cure familiari, grazie ai tagli allo stato sociale; l’hanno pagato gli anziani, che nel frattempo sono morti oppure si godono la loro scintillante social card; l’hanno pagato i laureati, i dottorati, i ricercatori che se ne sono dovuti andare.
Oggi, la nostra la classe dirigente, la spina dorsale del paese, è occupata in forze da un esercito di raccomandati e di lottizzati, di leccaculo e di portaborse, di arrivisti e di analfabeti.
Eppure oggi, trenta milioni di italiani sono andati a votare.
Hanno detto molto chiaramente no al nucleare, no al legittimo impedimento, no alla privatizzazione dell’acqua.
Ieri, Milano. E Napoli. E le piazze di nuovo piene.
Ci siamo stancati di patire.
Ci siamo ripresi quel poco che basta per farci sopravvivere. E per farci sperare che non tutto è andato perso.
Qualcosa sta cambiando, qualcosa deve cambiare.
Oggi voglio essere felice.
Mi bevo un prosecco, per festeggiare.

profondamente d'accordo, ed applaudo
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

leo

Re:Referendum
« Risposta #339 : Lunedì 13 Giugno 2011, 16:13:56 »
Ho scritto molto di più....devi esserti perso qualcosa

tra le altre cose hai scritto anche quello che ho riportato sopra.
dove sta il problema?