Referendum

[zorba]

(repubblica.it)

13:15 Berlusconi: "Dovremo dire addio al nucleare" - Silvio Berlusconi, mentre si sta ancora votando per i referendum, coglie l'occasione della conferenza stampa a Villa Madama con il premier israeliano per dare praticamente per acquisito il no degli italiani al nucleare, oggetto di uno dei 4 quesiti: "Dovremo dire addio al nucleare, ora forte impegno su energie rinnovabili", ha detto il premier


Oh noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!! 

[Andre]

(sgrat sgrat)

(leggasi: finchè non arriveranno i dati certi non mi sbilancio)

[disabitato]

perchè uno stato deve essere in grado di scegliere in che modo produrre energia senza doverlo chiedere ai cittdini.
come deve essere in grado di stabilire se fare centrale di teleriscaldamento, termovalorizzatori, scuole, ospedali, acquedotti.
oggi non vanno fatte centrali nucleari in italia, ma il governo e il parlamento devono stabilirlo indipendentemente dal pubblico sentire.
il mio no al "no al nucleare" è un si alla politica.

motivazioni molto interessanti.

[Andre]

più che un sì alla politica è un no ai referendum, e quindi un no alla politica 

[pizzeman]

il referendum è uno strumento eccezionale in un paese democratico.
utilizzandolo in questo modo si svilisce il senso sia della democrazia che del referendum.
capisco che oggi in italia ci stiamo abituando ad un livello basso di politici, ma non dobbiamo accettarlo come normalità.

[freddy]

(sgrat sgrat)

(leggasi: finchè non arriveranno i dati certi non mi sbilancio)

infatti!

[Andre]

questa è bellissima di faccina!

[Andre]

il referendum è uno strumento eccezionale in un paese democratico.
utilizzandolo in questo modo si svilisce il senso sia della democrazia che del referendum.
capisco che oggi in italia ci stiamo abituando ad un livello basso di politici, ma non dobbiamo accettarlo come normalità.

non ho capito
cosa c'è di diverso in questo referendum rispetto ai precedenti ?
è la massima espressione per un cittadino, il referendum, più del voto politico ... e non mi sembra che se ne abusi o se ne voglia abusare, tanto più che gli ultimi referendum sono andati deserti ...

se ti riferisci alla natura politica di questo referendum, bhè, direi che solo uno lo è per davvero, ed al momento è quello meno votato ...

[pizzeman]

io infatti ho premesso che per me il voto a questi referendum è un voto politico, per eliminare una legge fatta ad uso e consumo del re silvio I.
detto questo il referendum è sì un mezzo nobile per dare ai cittadini la possibilità di decidere, ma in situazioni eccezionali.
queste però possono essere due o tre a decennio, non quattro o conque ogni due anni.

Oggi ci troviamo periodicamente a votare la richiesta di abrogazione di leggi fatte da una o dall'altra maggioranza, comunque eletta dai cittadini: se questa maggioranza fa quattro leggi l'anno non accettate dal sentire comune, oltre a quelle respinte dalla corte costituzionale, vuol dire che il nostro sistema democratico è malato.
e non saranno venti referendum a guarirlo.

[pizzeman]

1974 12/13 maggio Divorzio                                                              87.7 %
1978 11/12 giugno Ordine Pubblico                                                   81.2
1978 11/12 giugno Finanziamento pubblico dei partiti                       81.2
1981 17/18 maggio Aborto                                                                79.4
1985 9/10 giugno Indennità di contingenza                                       77.9
1989 18 giugno Conferimento del mandato costit al Parlamento UE  80.7
1990 3/4 giugno Caccia                                                                       43.4
2003 15/16 giugno Abrogazione Articolo 18                                        25.9
2005 12/13 giugno Procreazione assistita                                          26.0
2006 25/26 giugno Approv. legge di modif. parte II Costituzione       53.8
2009 21/22 giugno Premio di maggioranza                                         23.7
2011 12/13 giugno Acqua - Nucleare - Legittimo impedimento 

[sfumatura]

io infatti ho premesso che per me il voto a questi referendum è un voto politico, per eliminare una legge fatta ad uso e consumo del re silvio I.
detto questo il referendum è sì un mezzo nobile per dare ai cittadini la possibilità di decidere, ma in situazioni eccezionali.
queste però possono essere due o tre a decennio, non quattro o conque ogni due anni.

Oggi ci troviamo periodicamente a votare la richiesta di abrogazione di leggi fatte da una o dall'altra maggioranza, comunque eletta dai cittadini: se questa maggioranza fa quattro leggi l'anno non accettate dal sentire comune, oltre a quelle respinte dalla corte costituzionale, vuol dire che il nostro sistema democratico è malato.
e non saranno venti referendum a guarirlo.

Sono d'accordo con te, è ciò che tento di dire da ieri sera
Dovremmo non andare mai a votare questi referendum inutili, se volessimo bene alla democrazia....

[pizzeman]

Sono d'accordo con te, è ciò che tento di dire da ieri sera
Dovremmo non andare mai a votare questi referendum inutili, se volessimo bene alla democrazia....

ma prima se volessimo bene alla democrazia dovremmo dire no al re silvio.

[leo]

io infatti ho premesso che per me il voto a questi referendum è un voto politico, per eliminare una legge fatta ad uso e consumo del re silvio I.
detto questo il referendum è sì un mezzo nobile per dare ai cittadini la possibilità di decidere, ma in situazioni eccezionali.
queste però possono essere due o tre a decennio, non quattro o conque ogni due anni.

Oggi ci troviamo periodicamente a votare la richiesta di abrogazione di leggi fatte da una o dall'altra maggioranza, comunque eletta dai cittadini: se questa maggioranza fa quattro leggi l'anno non accettate dal sentire comune, oltre a quelle respinte dalla corte costituzionale, vuol dire che il nostro sistema democratico è malato.
e non saranno venti referendum a guarirlo.

In linea di principio sono d'accordo con te.
Il referendum dovrebbe essere utilizzato solo in casi eccezionali, su temi generali e non per abrogare questa o quella legge. Il divorzio, l'aborto, ma anche il nucleare sono temi troppo importanti per essere decisi da una contingente maggioranza parlamentare.
Tuttavia, e mi riferisco alla legge sul legittimo impedimento, tenendo conto del costante susseguirsi di interventi legislativi che mirano a garantire al presidente del consiglio uno status giuridico che contrasta col principio fissato dall'at. 3 della Costituzione, non credi che siamo di fronte ad un tema "eccezionale" sul quale, una volta per tutte, la volontà popolare debba essere chiamata a pronunciarsi mettendo una pietra tombale sull'argomento?

[franz_kappa]

Sono d'accordo con te, è ciò che tento di dire da ieri sera
Dovremmo non andare mai a votare questi referendum inutili, se volessimo bene alla democrazia....

Ma questi referendum sono 'utili', anzi 'utilissimi'.
Nel caso in cui si raggiungesse il quorum il fronte del 'sì' otterrebbe non solo l'abrogazione delle 4 norme, ma - soprattutto - colpirebbe con una spallata forse decisiva una maggioranza traballante [a maggior ragione dopo le recenti amministrative], inducendo la forza che puntella il Governo (la Lega) a ritirare il proprio appoggio e tentare la sorte in una tornata elettorale anticipata (magari spuntando le condizioni migliori dall'uno o dall'altro schieramento).

Lo ha ben scritto Giglic alcuni interventi fa: di per sé l'esito della consultazione referendaria non è rilevante in maniera definitiva, nel senso che nessuno può impedire a un futuro governo di ridiscutere ad esempio la questione dell'energia (magari tra una decina d'anni, quando le tariffe saranno balzate in avanti per effetto dei rialzi del prezzo internazionale del petrolio) o quella dell'acqua.

MA c'è una conseguenza, immediata, che è unicamente POLITICA (e non mi riferisco solo al referendum sul legittimo impedimento, che è il più squisitamente 'politico' dei 4 quesiti).

E' questo, per come la vedo io, il senso principale di questa consultazione referendaria.

[franz_kappa]

ma prima se volessimo bene alla democrazia dovremmo dire no al re silvio.

Perfetto. Ma poiché a suo tempo la maggioranza degli elettori lo ha incoronato, dando PIENA LEGITTIMITA' al suo Governo, ecco che i referendum - che vengono a cadere in una fase cruciale per la sopravvivenza dell'attuale Esecutivo - possono svolgere un'utilissima funzione di autotutela del corpo elettorale medesimo.

Che ha, nello specifico, la facoltà di 'tornare sui suoi passi', per giunta esprimendosi ufficialmente su questioni che riguardano la vita di tutti (come l'acqua o il nucleare) e non certo il governo degli italiani.

[Andre]

pizzeman,
hai ragione, e gli italiani lo sanno, tanto che i referendum tecnici sono sempre andati deserti ...
ma questi referendum (mettiamo da parte per un attimo b.) toccano acqua e nucleare, e non mi sembrano argomento da poco ...

quanto al sistema democratico malato, purtroppo non è una novità ... è il risultato dell'incapacità di guardare avanti, di essere un Paese, e non un coacervo di gente senza ideali impegnata più a intralciare che non a proporre ... l'Italia è un paese senza educazione civica

[Aquilotta del Nord]

Ce l'ho fatta, sono tornata da Roma in tempo per votare! Alle 13.30, ci stavo anche larga 

[leo]

Ce l'ho fatta, sono tornata da Roma in tempo per votare! Alle 13.30, ci stavo anche larga 

[freddy]

Ce l'ho fatta, sono tornata da Roma in tempo per votare! Alle 13.30, ci stavo anche larga 

[satanasso]

Ma questi referendum sono 'utili', anzi 'utilissimi'.
Nel caso in cui si raggiungesse il quorum il fronte del 'sì' otterrebbe non solo l'abrogazione delle 4 norme, ma - soprattutto - colpirebbe con una spallata forse decisiva una maggioranza traballante [a maggior ragione dopo le recenti amministrative], inducendo la forza che puntella il Governo (la Lega) a ritirare il proprio appoggio e tentare la sorte in una tornata elettorale anticipata (magari spuntando le condizioni migliori dall'uno o dall'altro schieramento).
Lo ha ben scritto Giglic alcuni interventi fa: di per sé l'esito della consultazione referendaria non è rilevante in maniera definitiva, nel senso che nessuno può impedire a un futuro governo di ridiscutere ad esempio la questione dell'energia (magari tra una decina d'anni, quando le tariffe saranno balzate in avanti per effetto dei rialzi del prezzo internazionale del petrolio) o quella dell'acqua.
MA c'è una conseguenza, immediata, che è unicamente POLITICA (e non mi riferisco solo al referendum sul legittimo impedimento, che è il più squisitamente 'politico' dei 4 quesiti).
E' questo, per come la vedo io, il senso principale di questa consultazione referendaria.

Perfetto. Ma poiché a suo tempo la maggioranza degli elettori lo ha incoronato, dando PIENA LEGITTIMITA' al suo Governo, ecco che i referendum - che vengono a cadere in una fase cruciale per la sopravvivenza dell'attuale Esecutivo - possono svolgere un'utilissima funzione di autotutela del corpo elettorale medesimo.
Che ha, nello specifico, la facoltà di 'tornare sui suoi passi', per giunta esprimendosi ufficialmente su questioni che riguardano la vita di tutti (come l'acqua o il nucleare) e non certo il governo degli italiani.

Franz, la perfetta curvatura liberal-democratica dei tuoi interventi me piace assai. Applausoni.