Il posto lo conoscevo appena.
Da San Giovanni andare allo stadio e passare per quei palazzi di Prati mi faceva un certa impressione, come quella di entrare in un luogo importante con un accesso enorme. Quel viale Angelico pulito, ampio, con i palazzi cesellati.
Ma quel luogo era per me ancora non riconoscibile e mai avrei creduto che sarebbe stato un nido.
Di quanto accadde dentro ricordo poco. Forse la cosa più importante però.
Alla mia destra, quasi sotto dove sedevo io con mio padre al mio fianco.. o forse ero in piedi, mah... qualcuno prese la palla con un braccio.
Tutti strillarono nervosamente, come se fossero stati tutti insieme punti da centomila vespe.. per poi iniziare a gridare felici.
Era rigore.
Quegli attimi non li vissi come vivo ora certi momenti, molto molto meno importanti di allora.
Ero tranquillo, credo. Insomma.. non ricordo tremore, ansia, paura. A sette anni non si ha paura.
Del 'dopo' ricordo solo dei palloncini colorati alla mia sinistra, che portavano in alto un meraviglioso scudetto.
Però.. ora.. ripensandoci.. sento ancora tutti quei brividi che da allora si impadronirono lentamente di me.
FORZA LAZIO