Autore Topic: Protezione Testimoni.  (Letto 49576 volte)

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jumpingjackflash

Protezione Testimoni.
« : Venerdì 23 Aprile 2010, 14:50:14 »
apro questo topic allo scopo di segnalare quei pochi, eroici, integerrimi che osano parlare dei problemi e delle malefatte  dell'as a mezzo stampa.

questi eroi vanno protetti contro la mafia giallorosica per questo, perché ogni fratello Laziale li possa in ogni dove aiutare nella loro lotta, voglio pubblicarli qui.

attualmente non me ne viene in mente nessuno.. ma spero che questo topic diventi presto lungo e prolifico.


Fino all'estinzione di questo schifo.


romammerda a tutti voi.

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #1 : Lunedì 26 Aprile 2010, 14:58:24 »
partiamo con il  primo.

gianni dragoni

Un progresso di quasi il 20% dall'inizio dell'anno e del 30% nell'ultimo mese. La Magica vola in Borsa, grazie alla rincorsa scudetto che, a quattro giornate dal termine, la vede in testa al campionato con un punto di vantaggio sull'Inter.
Dopo la vittoria con la Lazio le azioni dell'As Roma sono schizzate ieri mattina dell'1,36% a 1,04 euro, nonostante la seduta negativa. Nel finale hanno ripiegato, con prezzo di riferimento di 1,027 (-0,19%), confermando il progresso di circa il 20% dall'inizio dell'anno e del 30% nell'ultimo mese. La capitalizzazione di Borsa, cioè il valore del 100% della società di calcio, è di circa 135 milioni.
La possibilità che la Roma vinca lo scudetto sospinge le quotazioni, tuttavia questo traguardo non darebbe nell'immediato un beneficio ai conti, anzi. La vittoria obbligherebbe la società a pagare un premio ad allenatore e calciatori, per un valore stimabile in 15-20 milioni. E la Roma è in stato di tensione finanziaria da alcuni anni, con un arretrato nel pagamento degli stipendi. A fine dicembre 2009, secondo la relazione sui conti del primo semestre, i debiti verso dipendenti e tesserati erano 21,8 milioni (20,79 al 30 giugno). Poiché il costo del personale nel semestre è stato di 46,89 milioni, questo debito indica che, oltre a quello fisiologico per le buste paga del mese corrente, c'è un arretrato di due mesi negli stipendi.Quindi l'eventuale premio scudetto farebbe aumentare i debiti della società, che appartiene a un gruppo, Compagnia Italpetroli, già piuttosto indebitato con le banche, in particolare con Unicredit, oltre 320 milioni. Unicredit preme perché Rosella Sensi venda il 67% della Roma e rientri dai debiti, ma i successi della Magica rendono più solida l'attuale proprietà, almeno politicamente, in una piazza in cui la proprietà della squadra di calcio non è mai stata solo un affare economico.
L'eventuale scudetto farebbe guadagnare alla Roma i premi degli sponsor come Wind e dei diritti televisivi, gli aumenti però sarebbero graduali e spalmati nei prossimi anni. È invece una realtà l'incremento del fatturato di almeno 25 milioni nel prossimo anno, grazie al ritorno in Champions League già conquistato dalla Roma. La società dovrà però potenziare la rosa e quindi spendere di più.
Il fatturato è diminuito del 15% a 161 milioni nel bilancio al 30 giugno 2009. Nel primo semestre di quest'esercizio i ricavi consolidati sono ulteriormente diminuiti del 19,5% a 61,35 milioni e c'è una perdita netta di 2,93 milioni, rispetto a un utile di 9,78 nel 2008, nonostante plusvalenze nette per cessioni di calciatori di 22,5 milioni (16,5 milioni nel 2008).20 Aprile 2010


Offline Tarallo

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #2 : Lunedì 26 Aprile 2010, 15:03:19 »
Apri pure il topic complementare: I nuovi Minzolini.

Su repubblica c'e'

10 scelte che agitano Roma / Clicca
Le confessioni dell'arbitro Damato

Domenica Lazio-Inter, ricordando i pollici versi di Totti, ma anche quello scudetto perso. Ecco perché il cuore vince sui calcoli. E da Bari torna in prima pagina un ritratto "privato" del direttore di gara di Roma-Sampdoria: tifa Inter ed è amico di Cassano

di M.Mazzitelli

Offline mazzok

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #3 : Lunedì 26 Aprile 2010, 15:22:52 »
da repubblica.it

La polemica
Le confessioni di Damato
"Stravedo per Inter e Cassano"
L'arbitro ieri contestato dalla Sensi e dai tifosi romanisti per i rigori non dati alla Roma. Otto anni confessava a "Repubblica" le sue passioni calcistiche

Le confessioni di Damato "Stravedo per Inter e Cassano"

    * "Stravedo per Inter e Cassano"
    * Rosella Sensi: "Arbitro inadeguato"

ROMA - Rossella Sensi ha parlato di arbitraggio "inadeguato". E lo stesso Claudio Ranieri ha storto il naso sulla conduzione della partita. La mattina dopo Roma-Samp, la partita che ha rilanciato l'Inter verso lo scudetto, l'arbitro internazionale Antonio Damato, 37 anni, si trova nel mezzo di una bufera. A sollevarla la dirigenza ma soprattutto i tifosi giallorossi che lo accusano di aver provocato la sconfitta della Roma (non concedendo un rigore ai padroni di casa sull'1-0) perché di fede interista.
La questione è stata tirata fuori per prima, questa mattina, dal sito romanews. eu che ha ritrovato negli archivi di Repubblica un pezzo sull'arbitro Damato pubblicato sull'edizione di Bari più di otto anni fa, il 5 gennaio del 2002. Allora la giacchetta nera della sezione di Barletta faceva il suo esordio nell'allora C1. Il titolo dell'articolo era "L'arbitro interista che stravede per Cassano" e si raccontava delle passioni del giovane arbitro. Prima tra tutte quella per l'Inter che però non aveva mai influenzato la sua attività in campo. Nell'articolo si spiegava, per esempio, come "durante la finale scudetto del campionato allievi tra la "sua" Inter e la Lazio, Damato non ci avesse pensato due volte a fischiare un rigore a favore della squadra romana". Repubblica raccontava anche del rapporto tra il giovane Damato e il giovanissimo Antonio Cassano, nato a pochi chilometri di distanza. Com'era da ragazzino? "Praticamente com' è oggi. Dribblomane, sfrontato con i compagni, ma educato e disciplinato con il direttore di gara. Un signore" raccontava Damato. Che ora, otto anni dopo, ha ritrovato sulla sua strada Cassano, l'Inter. E per sfortuna giallorossa, anche la Roma.
(26 aprile 2010)


-------------------

repubblica. it è diventato l'organo ufficiale dei tifosi giallozzozzi, quest'articolo fa il paio con quello di fiorentina-inter, propongo una fusione col riomanista, www.repubblicariomanista.eu ....



porgasm

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #4 : Lunedì 26 Aprile 2010, 16:10:03 »
repubblica. it è diventato l'organo ufficiale dei tifosi giallozzozzi

io lo raccontai su LN almeno 5 anni fa
mi aggirai, per lavoro, nelle sedi de La Repubblica e del CorSport (entrambi allora a p.za Indipendenza)

al CorSport: qualche Laziale, molti rometti, svariati napolitaners, juventini e pochi altri strisciati
a La Repubblica: un'unica onda giallorosica con santini, icone, dezebao, lingam e totem dedicati al povero deficiente

molti (troppi) mi dissero: ma che stai a di'...ma come: La Repubblica mica é 'na succursale d'aaa rioma!!!

no?!
sicuri?!

ah, allora sto tranquillo
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jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #5 : Lunedì 26 Aprile 2010, 17:50:03 »
io lo raccontai su LN almeno 5 anni fa
mi aggirai, per lavoro, nelle sedi de La Repubblica e del CorSport (entrambi allora a p.za Indipendenza)

al CorSport: qualche Laziale, molti rometti, svariati napolitaners, juventini e pochi altri strisciati
a La Repubblica: un'unica onda giallorosica con santini, icone, dezebao, lingam e totem dedicati al povero deficiente

molti (troppi) mi dissero: ma che stai a di'...ma come: La Repubblica mica é 'na succursale d'aaa rioma!!!

no?!
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io ti credo

Offline Whistle

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #6 : Lunedì 26 Aprile 2010, 19:15:54 »
io lo raccontai su LN almeno 5 anni fa
mi aggirai, per lavoro, nelle sedi de La Repubblica e del CorSport (entrambi allora a p.za Indipendenza)

al CorSport: qualche Laziale, molti rometti, svariati napolitaners, juventini e pochi altri strisciati
a La Repubblica: un'unica onda giallorosica con santini, icone, dezebao, lingam e totem dedicati al povero deficiente

molti (troppi) mi dissero: ma che stai a di'...ma come: La Repubblica mica é 'na succursale d'aaa rioma!!!

no?!
sicuri?!

ah, allora sto tranquillo
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Anch'io ti credo!
Tu hai visto la luce, o meglio, il buio delle loro fogne!

Offline disabitato

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #7 : Lunedì 26 Aprile 2010, 19:33:28 »
da uno che nelle fogne ogni tanto ci lavora (rilievi archeologici) vi assicuro che c'è molto più lerciume in qualche redazione di giornale o nelle segrete stanze del trigoria..

roma club rai
roma club palazzo chigi
roma club quirinale
ce manca solo il roma club vaticano e poi abbiamo fatto..
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Centurio

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #8 : Lunedì 26 Aprile 2010, 22:22:24 »
da uno che nelle fogne ogni tanto ci lavora (rilievi archeologici) vi assicuro che c'è molto più lerciume in qualche redazione di giornale o nelle segrete stanze del trigoria..

roma club rai
roma club palazzo chigi
roma club quirinale
ce manca solo il roma club vaticano e poi abbiamo fatto..

Da quelle parti il Male lo combattono, non credo potrá accadere.
sine pennis volare haud facile est

Offline borges

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #9 : Lunedì 26 Aprile 2010, 22:29:56 »
Anche in Vaticano si informano sulla Roma   
Domenica 18 Aprile 2010 23:05 
Un applauso dal settore del seguito papale ha salutato la notizia della vittoria della Roma per 2-1 sulla Lazio, sul volo che ha ricondotto Benedetto XVI a Roma dopo il viaggio a Malta.

I giornalisti hanno chiesto al portavoce Vaticano, padre Federico Lombardi, se il Pontefice ne fosse stato informato. «Il Papa no - ha risposto - ma Bertone (segretario di Stato Vaticano, ndr) sì, perchè aveva chiesto informazioni sull'esito della partita». Il segretario di Stato Vaticano è un noto appassionato di calcio e tifoso della Juventus.

 
 
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #10 : Lunedì 26 Aprile 2010, 22:32:40 »
ma oggi i servizi fotocopia "le lacrime dei campioni" su  TG1 e TG5 sulle lagrime del bel mexes ve li siete persi? stesso titolo..... stessi contenuti...

Offline DinoRaggio

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #11 : Lunedì 26 Aprile 2010, 22:47:51 »
a La Repubblica: un'unica onda giallorosica con santini, icone, dezebao, lingam e totem dedicati al povero deficiente
Io me l'immaginavo cosi' anche senza esserci stato, ma grazie per la conferma  :)

Un altro che ha tirato lo sciacquone:

ROBERTO BECCANTINI

Arrivederci, Roma. L’impresa della Sampdoria riconsegna il primo posto all’Inter. Succede spesso, a Ranieri, di forare sul più bello. Lui, il domatore che nel derby aveva avuto il coraggio leonino di togliere Totti e De Rossi. Gol del capitano, doppietta di Pazzini, complice l’arte balistica di Cassano, fischiatissimo. La Roma si giocava il titolo; Del Neri, la zona Champions. I portieri e gli déi, questa volta, si sono astenuti e così, dopo 24 risultati utili, la Roma ha raccolto meno di quanto avesse seminato; in altre occasioni, viceversa, aveva raccolto di più. Molto di più.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline rash

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #12 : Martedì 27 Aprile 2010, 01:15:53 »
Io me l'immaginavo cosi' anche senza esserci stato, ma grazie per la conferma  :)

Un altro che ha tirato lo sciacquone:

ROBERTO BECCANTINI

Arrivederci, Roma. L’impresa della Sampdoria riconsegna il primo posto all’Inter. Succede spesso, a Ranieri, di forare sul più bello. Lui, il domatore che nel derby aveva avuto il coraggio leonino di togliere Totti e De Rossi. Gol del capitano, doppietta di Pazzini, complice l’arte balistica di Cassano, fischiatissimo. La Roma si giocava il titolo; Del Neri, la zona Champions. I portieri e gli déi, questa volta, si sono astenuti e così, dopo 24 risultati utili, la Roma ha raccolto meno di quanto avesse seminato; in altre occasioni, viceversa, aveva raccolto di più. Molto di più.


questo me lo cancellate dall'albo dei giornalisti per cortesia !!!!!
'ste cose oltre a non dover essere dette, non devono neanche essere lontanamente pensate .
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline Andre

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #13 : Martedì 27 Aprile 2010, 08:05:16 »
ricordo un intervento esemplare di Beccantini dalla Turco, in occasione dell'ultimo Pallo d'Oro, quando ridimensionò adeguatamente il fenomeno totti a buon giocatore locale ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #14 : Martedì 27 Aprile 2010, 12:27:29 »
le caviglie di questo ragazzo verranno ricercate da numerosi tacchetti ostili, la sua carriera minata in ogni sede.

proteggiamolo!!
Dalla Gazzetta dello Sport  di oggi, martedì 27 apprile  (articolo a firma Francesco Oddi)


L’unico romano felice, tra i 60mila dell’Olimpico di domenica, ha festeggiato senza esagerare. «Il mister ha detto che mi devo allenare — dice Emanuele Testardi da Centocelle, punta della Sampdoria — Alle 8 ho preso il treno per Genova. Il mister della Primavera, Aglietti, non Delneri. La squadra è ripartita subito dopo la gara, io ho chiesto un permesso, ero nella mia città, ma ho avuto giusto il tempo di cenare con la mia famiglia».

A 19 anni, non è da tutti prendere il posto di Cassano e fare a spallate con Burdisso e Juan. «Una spettacolo. Era la quinta presenza in A: finora il ricordo più bello era con la Juve, quando stavo per segnare, ma non avevo mai giocato davanti a tanta gente. E poi io sono della Lazio, sono felice due volte. Ero abbonato in Curva Nord, Zauri era il mio capitano, ora ci gioco insieme. Laziale come erano mio padre e mio nonno, ma in un quartiere romanista. I miei amici me ne hanno dette di parolacce...».

Romano, mai profeta in patria. «Ho fatto provini con Cisco e Roma, con la Lazio mai. Con la Roma più di una volta, quando ero al San Lorenzo. Poi sono passato alla Libertas Centocelle, da lì al Pescara, 7 gare in C1, e ora alla Samp». Che gli ha affidato il posto che lo scorso anno era di Fabio Zamblera, rispedito al mittente (il Newcastle) e riportato in Italia dalla Roma. Di Zamblera si sono perse le tracce nell’infermeria di Trigoria, Testardi gioca in A. «Mio padre sarebbe stato fiero di me. Il 30 luglio saranno due anni che se n’è andato, io provo a realizzare il suo sogno».

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #15 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:26:48 »
Caro Alessandro, quando scapperai inseguito dai segugi, quando L'Inquisitore busserà alla tua porta, sappi che da me troverai rifugio.



Il compito di un giornalista dovrebbe essere tipo cosí:


http://www.italiainformazioni.com/giornale/sport/88586/lazio-inter-scandalo-scandalizza.htm

Lazio-Inter, lo scandalo di chi si scandalizza
di Alessandro Bisconti



Stagione 1992-93. Ultima giornata. Roma-Udinese, scenario maledettamente simile a Lazio-Inter di ieri sera. Pubblico giallorosso che tifa contro, e sprona gli “avversari” friulani, con tanto di striscioni  "datece retta: mannate la viola in serie cadetta". Sì, perché un pareggio avrebbe fatto retrocedere la Fiorentina, mandando l'Udinese, semigemellata con la Roma, allo spareggio salvezza. Scene surreali. La partita finisce 1-1, il giallorosso Carnevale sbaglia un gol a porta vuota sull'1-0, e sull'azione dopo i compagni si distraggono. Va in gol Desideri, romano di Roma, ex Roma. E bye bye Fiorentina.

Scandalizzarsi per un Lazio-Inter 0-2, con i tifosi biancocelesti che esultano al gol degli avversari, e con i giocatori di Reja forse troppo “groggy”: succede anche questo nel 2010, dopo quasi 120 anni di calcio. "Un calcio da vergogna", è stato detto urbe et orbi. Ma siamo sicuri? Chi grida allo scandalo? Romanisti, obviously. Ma anche juventini e milanisti, terrorizzati dall'eventualità che un altro tricolore possa prendere la strada di Appiano Gentile. E allora si parla di “fine del calcio”, “vergogna senza fine”. E fioccano le urla isteriche di indignazione, qualcuna passa anche in diretta tv, e il grido di rabbia di chi si augura perfino una "marcificazione" della Lazio in B.

Scandalosamente Lazio? La gente propone e la squadra dispone? Un bell'alibi, ma la tanto sbandierata professionalità dove la mettiamo? Il fatto è che i giocatori, fino alla smaccata non belligeranza a equilibrio ritrovato, avevano saputo interpretare con una qualche decenza il proprio ruolo, fino alla frustata di Samuel, al crepuscolo del primo tempo. Piu' di tutti Nando Muslera, il portierino uruguayano. Ma dove si nasconderebbe lo scandalo? Nello scarso impegno dei biancocelesti, scesi in campo al termine di una giornata che sanciva la loro permanenza in A? Oppure nell'ambigua connivenza dei tifosi laziali? Sì, ok e' stato a lungo tutto un battersi senza farsi male e di episodi solforosi. Ma perché invocare la partita della vita dei laziali? In nome di quale legge? Dove sta scritto? Perché forse qualcuno disse qualcosa quando la Roma, poche settimane fa, passeggiò allegramente a Bari. Julio Sergio ebbe bisogno di far la doccia quel pomeriggio?

Supporters laziali poco sportivi, si dirà. Ma si sa, i tifosi non scendono in campo. E ben ricordano i pollici beffardi, solo quindici giorni fa, di un tronfio Totti, post derby. Già, i tifosi. Chi si stupisce adesso, dove ha vissuto finora? Su Marte? Ma in che mondo hanno vissuto tutti i benpensanti che ieri sera parlavano di non sportività? Si sa, il calcio è materiale di bar. E spesso l'amor di bandiera ottenebra la mente, fino a renderla incapace di intendere e di volere. Se andiamo a svuotare un po' di armadi ci rendiamo conto che la palla ha sempre rotolato in mezzo ai veleni, e ai sospetti. E ai favori. Tre anni fa, ad esempio, la Roma inciampò in casa col Torino, a due giornate dalla fine, con un contropiede di Muzzi, da “Oggi le comiche”, che valse di fatto la retrocessione del Chievo. Senza contare che, all'ultima giornata, nel '73 una troppo lasciva Roma si fece crivellare all'Olimpico dalla Juventus. Odiata sì, ma non tanto quanto la Lazio, appaiata ai bianconeri fino alle fine. Già, i tifosi. E dire che il 16 maggio del 1976 la Roma fece 1-1 in casa con l'Ascoli, dopo essere stata in svantaggio. Grazie a quel pareggio la Lazio (che pareggiò 2 a 2 a Como) si salvò. Il pubblico romanista fischiò i propri giocatori per aver evitato la serie B agli odiati cugini...


fatelo girá e leggetelo prima che lo fanno sparí a questo

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #16 : Martedì 4 Maggio 2010, 14:36:30 »
un altro bersaglio, un altro che passerà la vita al centro non di uno ma di cento mirini.

coraggio!!

Rubo per un attimo il lavoro al nostro amico oizaL e vi posto un articolo scritto da Luigi Salomone per Il Tempo, articolo che secondo me merita qualche riflessione.
Con calma e pacatezza, evitando slogan, parliamone.




Perbenisti, moralisti e politici, sempre loro. I primi scoprono che il calcio è malato, i secondi che il pallone non è più uno sport, i terzi si mettono la sciarpa di ordinanza al collo e per una manciata di voti accusano il mondo Lazio. D'accordo, la partita di domenica non sarà riproposta nelle scuole giovanili come raro esempio di sportività: ma da qui a creare un caso nazionale ce ne passa. Se le famiglie non arrivano a fine mese chissenefrega, se però accade qualcosa che fermi l'inesorabile campagna mediatica giallorossa, allora scoppia il caos. I tifosi pagano il biglietto e sono liberi di contestare, come hanno fatto per tutta la stagione, di sostenere la squadra, di essere felici se perde perché si evita una vittoria altrui. De Coubertin è morto e sepolto, basta andare a seguire una partita di ragazzini per capire che o si cambia la cultura del calcio oppure sono tutte parole vuote. Dunque, nessuno si azzardi a discutere l'ansia, l'amarezza, la rabbia dei laziali che sono rimasti a casa (lo stadio presentava larghi vuoti) o hanno scelto di andare allo stadio per «vendicare» l'umiliazione del derby. Fa parte del gioco, è già successo in passato vedere illustri tifosi giallorossi con la maglia del Milan addosso quando la Lazio perse uno scudetto all'ultima giornata. Eppure nessuno si era preoccupato dei valori dello sport o di fermare l'ondata nordista che domina l'albo d'oro tricolore della serie A.

Tant'è, se viene fatta da una parte è goliardia, se tocca all'altra è solo una brutta pagina di faziosità. E così da sempre e allora se, per una notte i tifosi dell'Olimpico hanno scelto i colori nerazzurri, non c'è da scandalizzarsi più di tanto. Oltretutto le tifoserie di Lazio e Inter sono gemellate da vent'anni, un'amicizia storica su basi solide che neppure una finale di coppa Uefa persa dai biancocelesti proprio contro i nerazzurri oppure uno scudetto andato in fumo, quello del 5 maggio del 2002, sono riusciti a scalfire. E dire, invece, che tra le due società non corre buon sangue come testimoniano le vicende di Pandev e Ledesma, solo per citare gli ultimi controversi casi di mercato. Se poi vogliamo parlare della squadra, allora di partite come quella di domenica se ne trovano a centinaia negli annali del calcio.

Le motivazioni di taluni che prendono il sopravvento sull'appagamento degli altri: tutto qui, nessun biscotto, nessun illecito. Ce ne sono state anche in questo campionato e pure domenica scorsa di sfide dove ci si accontenta o si lascia campo aperto all'avversario con più voglia di vincere. Eppure sembra che il mondo degli onesti si sia accorto solo ora di tutto quello che accade nel circo dorato del pallone (Danimarca-Svezia costò all'Italia l'eliminazione dagli Europei 2004: eppure nel nord Europa c'è un'ottima cultura sportiva). Poi si può discutere la campagna d'odio che ha portato negli ultimi anni il presidente di una squadra di Roma a sperare nel fallimento economico dell'altro, il capitano dello stesso club a festeggiare la retrocessione dei dirimpettai cittadini, il capitano-futuro della stessa a irridere i tifosi avversari annunciando in televisione che aveva passato un pomeriggio a gioire perché la Lazio era terz'ultima due mesi fa e quindi candidata alla retrocessione. Ecco perché è tutto sbagliato, anche l'odio che si respira ormai in questa città. Ma non solo da una parte. Quindi o si resetta il cervello di tutti, oppure si finirà di perdere l'ennesima buona occasione per non fare prevalere il tifoso che è dentro ognuno di noi.

Luigi Salomone

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #17 : Martedì 4 Maggio 2010, 23:04:46 »
Di lui diremo della sua integrità, del suo sforzo di andare controtendenza se essa è sbagliata.

se vedi un fiocco biancoazzurro bussa, ti sarà dato asilio.

Beh, mi sembra che il commento migliore a questa sfilza di esternazioni rosicone ci stia bene il seguente articolo di Liibero, a firma Mattias Mainero, che condivido da cittadino, prima ancora che da laziale:
:Mattias Mainiero


«Certe volte viene sul serio la voglia di mandarli a quel Paese. E per favore nessuno parli di qualunquismo o cose del genere. Prima leggere ciò che avviene nel mondo della politica. Poi commentare.
I fatti, in sintesi: quella di ieri, a Montecitorio e dintorni, è stata una giornata frenetica. Deputati e senatori in fibrillazione, decine e decine di dichiarazioni alle agenzie di stampa, critiche, accuse, l’ombra cupa dello scandalo che si allunga e si impossessa del Palazzo, richiesta di indagini, persino un’interrogazione parlamentare.
Il caso Scajola? La Grecia spendacciona che sfila all’Italia (cioè a noi cittadini italiani) 5,5 miliardi di euro? Il debito pubblico, le tasse, Fini e Bocchino? Ingenui. Questa, con le debite eccezioni, è la nostra classe politica, servitori dello Stato e ultrà, fini legislatori e intransigenti tifosi: Lazio-Inter, partita di calcio. È finita 2 a 0 per i nerazzurri, oggi più vicini allo scudetto: gol di testa di Walter Samuel e raddoppio sempre di testa di Thiago Motta. Per alcuni, la Lazio avrebbe fatto un favore all’Inter, a tutto svantaggio della Roma. E il Palazzo si scuote dalle fondamenta. Insorgono i deputati e i senatori, prendono la parola i capigruppo, si indignano i portavoce ufficiali di questo o quel partito.
Sapete chi è Elio Lannutti? Mica uno così: senatore dell’Italia dei Valori, cioè Di Pietro, già leader dell’associazione dei consumatori Adusbef. Un tipo tosto, gran difensore dei cittadini oppressi. Ha detto Lannutti, che si è preso pure la briga di comunicarlo alle agenzie di stampa: «Gli italiani hanno bisogno di un calcio pulito degno di un Paese civile». Memorabile. Impareggiabile. Lannutti, ma ieri lei non aveva nulla di più importante da fare e da comunicare alle agenzie? E lei si è fatto eleggere per romperci i cosiddetti con la Lazio e l’Inter?
Lannutti, come gli altri deputati, guadagna grosso modo quindicimila euro al mese. Netti. Cinquecento euro al giorno. Per dirci la sua sulla fondamentale, indispensabile, epocale partita Lazio-Inter. E cosa è più grave, Lannutti, che la Lazio abbia giocato male o che due vigili urbani siano stati aggrediti dagli ultrà e spediti in ospedale (piccolo particolare che manca nella dichiarazione dell’esponente dell’Idv)? Ovviamente, Lannutti Elio non è stato un caso isolato.
Ha parlato lui. Poi: Armando Dionisi (Udc), Stefano De Lillo (Pdl, senatore), Roberto Zaccaria (Pd). Ancora: Mario Landolfi, Daniele Capezzone, Paola Frassinetti, Maurizio Gasparri, Roberto Della Seta, Raffaele Ranucci, Giancarlo Lehner, Marco Martinelli, Fabrizio Cicchitto, Manuela Palermi, Alessio Butti, Claudio Barbaro, Maurizio Paniz, Fabio Granata (che chiede sanzioni per la Lazio) e decine di altri. Alcuni di questi meritano un discorso a parte.
Daniele Capezzone è il portavoce del Pdl. Il Pdl è il partito di maggioranza. Non c’è da aggiungere altro. La sua dichiarazione: «Dirigenti, tecnici e giocatori della Lazio dovrebbero dare spiegazioni convincenti di quello che è accaduto. E addolora anche il comportamento del pubblico». Ancora: «È interesse di tutti coloro che hanno a cuore il gioco del calcio che episodi come quello di ieri siano analizzati a fondo».
Uè, Capezzo’, ma tu veramente fai? Trattasi, se non fosse ben chiaro, di Lazio-Inter. Calzoncini, Capezzone, hai presente? Scarpette chiodate, magliette e una sfera di cuoio.
E veniamo a loro, il duo delle meraviglie Della Seta-Ranucci, senatori del Pd che preannunciano un’interrogazione parlamentare nientemeno che al presidente del Consiglio. E non nella sua qualità di presidente onorario del Milan. No, il presidente del Consiglio vero e proprio che dovrebbe rispondere su questo delicatissimo tema internazionale: perché le ultime partite del campionato italiano di calcio non si volgono «tassativamente in orari contemporanei» per evitare che una squadra, già a conoscenza di un certo risultato, possa ricavare un vantaggio? E già, Cavaliere, perché? Ma no, non risponda: gli interroganti, a quanto pare, già sanno o pensano di sapere o comunque ipotizzano con buone probabilità di cogliere nel segno (secondo loro): tutto ciò, questo incredibile inghippo, avviene per salvaguardare gli interessi dei network televisivi. Lazio-Inter vittima del conflitto di interessi. Ci mancava. E visto che il clima politico è davvero idilliaco ci voleva pure questa per rassererarlo meglio. Però prima trasferiamo Montecitorio e Palazzo Madama in curva Sud o Nord. Questione di coerenza.
Dimenticavamo di aggiungere: venerdì 30 aprile, a Roma, dove ha sede anche lo stadio Olimpico che ha ospitato Lazio-Inter, una studentessa è finita in ospedale. Trauma cranico. La ragazza era in gita scolastica. Un amico l’ha spinta, lei ha urtato un compagno di classe e il compagno a sua volta ha urtato un passante. L’uomo è caduto a terra, la studentessa si è subito scusata. L’uomo si è alzato, le ha dato uno schiaffo, l’ha stesa al suolo e l’ha riempita di pugni in testa. Corsa in ospedale con la diagnosi che già conoscete.
Gentili deputati e senatori, sarebbe possibile fare un’interrogazione parlamentare al riguardo chiedendo maggiore sicurezza? Oppure prima di interrogare e dichiarare alle agenzie di stampa dobbiamo stabilire se la studentessa era laziale o romanista o interista?
E poi dicono che uno non deve mandarli a quel paese. Ma annatevene a magnà er sapone. Traduzione. No, meglio non tradurre».

Offline ralphmalph

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Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #18 : Martedì 4 Maggio 2010, 23:59:16 »
Articolo di Giovanni Tarantino
Dal Secolo d'Italia di martedì 4 maggio 2010

ELOGIO DEI LAZIALI
Non sparate sui laziali: è vilipendio alla goliardia. Diciamolo francamente: il vero scandalo è vedere così tanta gente disposta a scandalizzarsi. Di cosa? Del fatto che i tifosi della Lazio, domenica sera, nella gara casalinga contro l’Inter abbiano perso e siano stati contenti. Troppo netto il divario in campo tra le due compagini, con quella biancoceleste che di sicuro non ha fatto la partita della vita. Al primo gol nerazzurro, segnato da Samuel, dalla Curva Nord si leva uno striscione ironico che recita: «Oh Nooo». Se ne avvistano altri che sottolineano l’amicizia con la tifoseria interista: «Fieri del nostro gemellaggio»; altri ancora, più palesemente, invitano i giocatori della Lazio a non dare proprio il massimo, con un emblematico «Scansamose!».
Inutile dire del putiferio che si sia scatenato: la Lazio e i suoi tifosi non avrebbero onorato lo sport per alcuni, sempre pronti a gridare allo scandalo e alla vergogna. Per altri pareri autorevoli, come quello di Giampiero Mughini, commentatore domenicale di Controcampo, da sempre sostenitore di Luciano Moggi e delle sue vicissitudini, che afferma: «Non è un’iperbole se dico che auguro alla Lazio di andare in serie B e di restarci a vita». Parole pesanti, che andrebbero misurate, se poi ci si indigna facilmente degli episodi di violenza fuori dagli stadi. La memoria corta di qualcuno, tuttavia, suggerirebbe la recita degli elenchi di episodi in cui anche la Roma ha favorito gli avversari, più o meno direttamente. Grava sulle responsabilità giallorosse, ad esempio, la retrocessione della Fiorentina del 1993, dopo uno “scandaloso” pareggio casalingo della Roma con l’Udinese. Ma il caso menzionato non spiega l’episodio di Lazio-Inter. Sono in pochissimi coloro che piuttosto che vergognarsi provano a capire le ragioni dei laziali: tra gli addetti ai lavori encomiabile la misura di Emiliano Mondonico, tecnico dell’Albinoleffe: «Non vedo nessuno scandalo. Sono dinamiche che nelle rivalità cittadine ci stanno tutte. Come Totti ha fatto i pollici in giù, è logico che i laziali non vogliano che la Roma vinca lo scudetto. Dov’è la vergogna?». Una dichiarazione, quella di Mondonico, che coglie perfettamente il senso dell’ironia “surreale”, tale solo per chi non conosce la realtà calcistica capitolina. Secondo lo scrittore interista Rudi Ghedini: «Semplicemente, la tifoseria della Lazio trovava insopportabile che la propria squadra potesse spianare la strada dello scudetto a chi gli aveva mostrato il pollice verso. Lo stato d’animo dei calciatori laziali - o almeno di quelli non inclini all'autolesionismo - ha prodotto una partita a senso unico, dove l’Inter è riuscita a sprecare 6-7 gol facili, prima di risolvere la pratica grazie a Samuel, sul finire del primo tempo. Al ritorno delle squadre in campo, è stato subito chiaro che sarebbe finita 0-2: tacito accordo fra le parti, mettere al sicuro il risultato e non esagerare con i gol, per non umiliare avversari mai così predisposti alla sconfitta». A poco è valsa la presunta stima nei confronti dei cugini espressa proprio alla vigilia di Lazio-Inter da Totti e De Rossi, che sembravano lontani parenti degli stessi giocatori che al derby dello scorso 18 aprile cantavano allegramente «Ve mannamo in serie B». A tale proposito, spiega Fabrizio Ghilardi, fondatore del «laboratorio d’utopie» Action Now-Play Old Style, tifoso della Lazio: «A Milano c’è una rivalità forte, alimentata tra i tifosi e poco tra i giocatori. Nessuno lì si permette di fare l’ultras in campo. Se però a Roma lo fai ti devi aspettare che tutto ciò ti si possa ritorcere contro, prima o poi. Totti ha fatto il gesto dei pollici in giù, prima ancora aveva esultato beffardamente con una maglietta emblematica «Vi ho purgato ancora», un’altra volta ha puntato la telecamera sulla Curva Sud per vedere come esultavano contro la Lazio. Il vero scandalo, dinnanzi a tutto ciò, sarebbe stato vedere i nostri giocatori battersi per chi ci aveva deriso. Poi non vedo il problema: è naturale perdere contro l’Inter, dopo che si è perso il derby e contro le prime sei squadre della classifica. La Lazio, quest’anno, è infinitamente più scarsa dell’Internazionale. Quello che sfugge, ai più, è che tifando Inter i laziali hanno tifato Lazio: è stato un atto di amore per la tradizione, per la squadra, per la città. Abbiamo evitato tre mesi di feste giallorosse in piazza». Come rispondere allora a chi parla di campionato falsato dal gemellaggio tra laziali e interisti? «Semplicemente ricordando che nel’99 – conclude Ghilardi – un noto tifoso romanista (Claudio Amendola, ndr) andò in televisione con la maglia del Milan, quando la Lazio perse lo scudetto all’ultima giornata. E dire che tra loro non c’era alcun gemellaggio, anzi, in seguito a scontri tra le due fazioni il giovane tifoso Antonio De Falchi, perse la vita. Tra laziali e interisti, a maggior ragione, c’è una condivisione di affetti e intenti. Cosa ne sa di tutto questo uno come Mughini?». Chissà che invece l’episodio non faccia riflettere in Lega: magari se tutte le partite si fossero giocate allo stesso orario i soliti “scaldaletti” in salsa italiana non avrebbero avuto modo di esistere.
"E’ vero, tifo rioma, ma penso solo al Livorno" (A. Candreva 10.11.2009)
"Non ho mai detto di essere tifoso della rioma" (A. Candreva 08.02.20012)

Candreva vattene

jumpingjackflash

Re:Protezione Testimoni.
« Risposta #19 : Mercoledì 5 Maggio 2010, 15:14:38 »
Anche tu mio caro, mi piacerebbe dirti che questo tuo gesto eroico verrà ricordato, purtroppo sappiamo che non sarà così, verrai cancellato come è accaduto a tanti altri.

scappa finché puoi!!

da il riformista e dalle news di Biancocelesti.org

Eccoli qua, puntuali come l'allergia di primavera. Guidati dal moggiano Giampiero Mughini, l'esercito dei moralisti un tanto al chilo ci ha ammorbato rifilandoci l'ennesima spiega della nostra vita, la lezioncina da imparare a memoria e magari tramandare a figli e nipotini. Non ce l'hanno fatta a stare zitti dopo Lazio-Inter. No, sono saliti sul pulpito e hanno predicato. Il Paese, secondo loro, ne aveva bisogno.
«Pagina di vergogna», ha detto Maurizio Gasparri. «Uno spot contro il calcio», si è indignato Daniele Capezzone che secondo noi nemmeno conosce la regola del fuorigioco. «Campionato falsato», si è adirato Fabrizio Cicchitto. «Sconfitta dello sport», ha aggiunto tal Marco Martinelli, sempre del Pdl (a proposito, ma i laziali non erano di destra?). «Incommentabile» ha dichiarato Paolo Cento, detto “er piotta”, presidente del Club Roma Montecitorio pur non essendo più parlamentare. E, ancora, il senatore del Pd Raffaele Ranucci, che ha chiesto l'intervento della Federcalcio; il deputato del Pd Roberto Giachetti che ha brillato per originalità citando lo slogan pubblicitario “Ti piace vincere facile?”. E, dulcis in fundo, Antonio Borghesi (Idv) che ha chiesto la ripetizione della partita a porte chiuse. Roba da oggi le comiche.

Peccato che stavolta ai moralisti sia venuto a mancare uno dei loro pezzi forti: il paragone con l'estero, il classico sermoncino sullo stile anglosassone. E già, perché domenica pomeriggio, poche ore prima di Lazio-Inter, uno spettacolo simile è andato in scena ad Anfield Road, tempio del Liverpool, dove il Chelsea di Ancelotti ha passeggiato conquistando i tre punti probabilmente decisivi per vincere lo scudetto ai danni del Manchester United, odiatissimo da quelle parti. Il Chelsea ha vinto addirittura grazie a un retropassaggio di Gerrard, i tifosi del Liverpool sono tornati a casa contenti e Ferguson, allenatore del Manchester, è andato su tutte le furie.


Qualcuno dovrebbe spiegare ai moralisti che il calcio è anche questo. Per fortuna. Campanilismo, passioni, piccole o grandi antisportività. Roma è una città folle e le minacce di morte da parte dei romanisti denunciate da Lotito lo confermerebbero. Per carità, lo spettacolo offerto dalla Lazio sarà stato anche indecente, ma come si sarebbe comportata la Roma a ruoli invertiti? Ve lo diciamo noi. Come si comportò nel 1973, quando fece segnare due gol alla Juventus per non far cucire lo scudetto sulle maglie della Lazio che stava vincendo a Napoli mentre il Milan si scioglieva nella fatal Verona. Così è stato e così sempre sarà. Vivaddio.

Non siamo anti-romanisti, quindici giorni fa abbiamo difeso i pollici all'ingiù di Totti dop il derby. Ma chiediamoci come sarebbe la vita dei laziali se la Roma dovesse vincere lo scudetto. Ve lo diciamo noi, un inferno. Dal primo caffè al bar fino a notte inoltrata con in sottofondo “siamo noi, siamo noi, i campioni dell'Italia siamo noi”. I laziali, domenica sera, hanno agito per legittima difesa. E chi fatica a comprendere, venga a trascorrere una settimana a Roma, ascoltando le radio locali e stando un po' per strada. Cambierebbe subito idea. Domenica è stata una bella serata di calcio di popolo, che almeno per una volta ha battuto il calcio di Sky con quell'insopportabile moralismo di Massimo Mauro che sembrava un chierichetto, come se non avesse giocato a calcio per vent'anni in Italia.

Comunque i moralisti stiano tranquilli, lo scudetto non è ancora assegnato. L'ultima giornata l'Inter andrà a giocare a Siena. E Totti, in maniera sibillina, lo ha già detto: «Confidiamo nella sportività del Siena». Dove per sportività si intende Massimo Mezzaroma, proprietario della società toscana, giallorosso sfegatato nonché figlio di Pietro, ex presidente della Roma. Non a caso, ieri Mezzaroma ha annunciato il premio salvezza per i suoi giocatori nel caso in cui il Siena (già retrocesso) dovesse arrivare terz'ultimo. Pronto, moralisti, ci siete ancora?

di Massimiliano Gallo