Autore Topic: L'analisi di una stagione finita  (Letto 12356 volte)

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BobCouto

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #80 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:23:59 »
punto di partenza erroneo, che ci condurrebbe, il prossimo anno, a lottare nuovamente per la salvezza.
vogliamo fare finta che non significhi nulla che nelle ultime 27 giornate abbiamo fatto 38 punti?
forse significa che nelle prime 9 abbiamo avuto un exploit anomalo, ma la regola è la media di 1,4 punti a partita.
non troppo dissimile da quella dei due campionati precedenti (1,2 campionato 2008-2009, 1,31 campionato 2009-2010).
potremmo come minimo dedicarci un pensiero, invece di liquidare il tutto con "la palla è rotonda".

Hai perfettamente ragione, borgo.

Io mi riferivo al discorso di cartesio sui punti mancanti, a suo parere, per colpe di Reja. Ma se Reja non fa i punti, non li vale, questo dicevo io: la squadra e Reja valgono la classifica che hanno. Certo, anche della tendenza - ormai prolungata - va tenuto conto. In merito a questo, direi che è abbastanza facile dimostrare come le assenze dei titolari - specialmente in difesa - abbiano causato sempre drastici cali di rendimento. C'è da rifare tutta la squadra dal dodicesimo in poi e sostituire un paio di titolari ormai anzianotti: altrimenti si riparte con un altro campionato da nono-tredicesimo posto.

Offline pizzeman

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #81 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:31:03 »
la lazio ha 9 giocatori di buon livello
hernanes
zarate
radu
ledesma
lichtsteiner
dias
mauri
muslera
kozak

questo ci ha lasciato questa stagione, più due vecchietti che hanno retto la baracca: biava e brocchi.
11 giocatori. se avessero giocato sempre questi undici saremmo arrivati in CL.
mancano sei-sette giocatori del livello dei nostri titolari di quest'anno.
cominciamo a prenderne tre quest'estate.
e giochiamo sui nostri punti di forza. che non sono le fasce, ma il possesso di palla.

Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Boks XV

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #82 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:32:06 »
In realtà forgia una squadra che [..] raramente riesce a recuperare.

statisticamente mai.
solo tre volte quest'anno. a Firenze, da 1-0 a 1-2, contro la risibile viola di inizio stagione, e col Catania da 0-1 a 1-1 grazie a una immediata prodezza di Hernanes. soprattutto col Milan all'andata, nell'unica prova di volitività da recupero fornita dalla squadra.
altrimenti tutte le volte che siamo passati in svantaggio abbiamo perso.

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #83 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:39:18 »
 C'è da rifare tutta la squadra dal dodicesimo in poi e sostituire un paio di titolari ormai anzianotti: altrimenti si riparte con un altro campionato da nono-tredicesimo posto.

Ecco, sono questioni già note ed evidenti dall'agosto scorso.
Aver indovinato Biava e Dias con una spesa minima è motivo di grande soddisfazione, ma la loro non tenera età ti ricorda che molto presto dovrai tornarci sopra.
Avere in panca gente come Stendardo (che pure ogni tanto gioca), Garrido (...) e Diakitè (siamo al terzo allenatore ma non sfonda: come mai? Evidentemente non è all'altezza) implica che il tasso tecnico è modesto e che lo paghi quando devi sostituire i titolari.
A centrocampo se esce Brocchi sono dolori, ma il Gonzales si è rivelato all'altezza. Qui Reja ha sbaglaito nel non dargli lo spazio adeguato.

Altro dato su cui riflettere è che il nostro attacco è di gran lunga il peggiore delle prime 7. C'è mancato ROcchi, ci sono mancati i gol di FLoccari, troppo impegnato a far altro, abbiamo impiegato pochissimo Kozak, lasciamo stare Zarate.

Si evidenzia la necessità di un cambio di direzione tecnica, ma anche di filosofia di una società che quando le cose vanno bene pensa che di meglio non si possa fare e quindi rinvia al momento successivo gli interventi opportuni quando non necessari.
Questa è prova di scarsa capacità di analisi, di grande superficialità, di assenza di programmazione.
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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #84 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:42:10 »
statisticamente mai.
solo tre volte quest'anno. a Firenze, da 1-0 a 1-2, contro la risibile viola di inizio stagione, e col Catania da 0-1 a 1-1 grazie a una immediata prodezza di Hernanes. soprattutto col Milan all'andata, nell'unica prova di volitività da recupero fornita dalla squadra.
altrimenti tutte le volte che siamo passati in svantaggio abbiamo perso.

ho detto quasi mai proprio perché ricordavo di Firenze e Milan in casa. Prove che mi fecero pensare a una grande capacità di reazione, in partite messe male e con avversari di grandissimo valore.
poi non è accaduto più. Quando abbiamo subito il gol di svantaggio nei derby, la mia reazione è stata di grande sconforto: non credevo che avremmo ripreso.
Non ho mai visto una reazione poderosa, di squadra di carattere. Forse ieri, dove siamo pure stati sfortunati: ci sono state quattro azioni da rete; potevamo pure finire in goleada, ma non è successo.
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Offline cartesio

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #85 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:51:35 »
punto di partenza erroneo, che ci condurrebbe, il prossimo anno, a lottare nuovamente per la salvezza.
vogliamo fare finta che non significhi nulla che nelle ultime 27 giornate abbiamo fatto 38 punti?
forse significa che nelle prime 9 abbiamo avuto un exploit anomalo, ma la regola è la media di 1,4 punti a partita.

La salvezza mi sembra un po' troppo. Anche ipotizzando 1,4 punti a partita, sarebbero 53 punti, non esattamente da salvezza. Ma io penso che questa Lazio, senza alcun cambiamento, né di giocatori né di allenatore, valga di più.
Spero in qualche cambiamento, ma già vedo voli pindarici del tutto irrealisti da parte di molti.
Qualche cambiamento è una prospettiva realistica.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

TD

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #86 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:53:05 »
Questa squadra non sa attaccare, è un fatto testimoniato dai pochissimi gol che segna. Quasi uno a partita.
E' normale che se va sotto non si senta in grado di recuperare.

Offline MagoMerlino

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #87 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:53:47 »
punto di partenza erroneo, che ci condurrebbe, il prossimo anno, a lottare nuovamente per la salvezza.
vogliamo fare finta che non significhi nulla che nelle ultime 27 giornate abbiamo fatto 38 punti?
forse significa che nelle prime 9 abbiamo avuto un exploit anomalo, ma la regola è la media di 1,4 punti a partita.
non troppo dissimile da quella dei due campionati precedenti (1,2 campionato 2008-2009, 1,31 campionato 2009-2010).
potremmo come minimo dedicarci un pensiero, invece di liquidare il tutto con "la palla è rotonda".
La considerazione è da approfondire, doverosamente.
Senza ripetere l'errore fatto l'anno scorso dove a fine campionato ottenuta la salvezza molti facevano notare che la Lazio era a un punto dall Fiorentina per cui il campionato non era stato così disastroso. Mentre per approfondire le risultanze di quella stagione sarebbe stato interessante isolare i risultati di 34 giornate consecutive, togliendo le prime 2 e le ultime due.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

paoletto

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #88 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:05:24 »
Questa squadra non sa attaccare, è un fatto testimoniato dai pochissimi gol che segna. Quasi uno a partita.
E' normale che se va sotto non si senta in grado di recuperare.
sacrosanto
condivido
aggiungo
questa squadra ha dipeso e dipende da Stefano Mauri

Questa è secondo me la vera ed unica colpa di Reja

non essere riuscito a trovare un alternativa al lunatico nostro numero 6

borgorosso

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #89 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:13:29 »
La considerazione è da approfondire, doverosamente.

non esistono regole, quindi tutto è opinabile.
la lazio quest'anno, ad oggi, ha fatto 10 punti in più dell'anno scorso. e mancano ancora 2 giornate abbordabili. eppure abbiamo venduto kola e comprato hernanes, non c'è stata rivoluzione.
io non vedo enormi differenze con gli anni passati.
l'inizio, quello si, è stato folgorante.
poi ci siamo persi.
una squadra composta da buoni giocatori, ma non eccezionali. composta da brave persone, ma senza alcuna personalità.
nella mente ho due immagini: il rigore di floccari contro la roma, quello di zarate contro l'udinese.
sono calci di rigore battuti da conigli bagnati, gente senza nerbo, con la tremarella alla gambe.
il problema non è l'errore. ma il come.

sono anni che inseguiamo (noi tifosi) il salto di qualità.
sono oramai convinto che lo inseguiamo solo noi.

per quanto mi riguarda, se verrà confermato edy reja, io allo stadio non vado più.
oramai lo odio, come odio un romanista.

Iker

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #90 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:19:12 »
punto di partenza erroneo, che ci condurrebbe, il prossimo anno, a lottare nuovamente per la salvezza.
vogliamo fare finta che non significhi nulla che nelle ultime 27 giornate abbiamo fatto 38 punti?
forse significa che nelle prime 9 abbiamo avuto un exploit anomalo, ma la regola è la media di 1,4 punti a partita.
non troppo dissimile da quella dei due campionati precedenti (1,2 campionato 2008-2009, 1,31 campionato 2009-2010).
potremmo come minimo dedicarci un pensiero, invece di liquidare il tutto con "la palla è rotonda".

Oppure il rendimento anomale c'è stato nelle ultime 9, che abbassano decisamente la media. Io questa cosa delle "strisce" non la capirò mai. I campionati si giocano su 38 gare, non su meno e per giunta a scelta.
Nel corso di una stagione le squadre vivono di alti e bassi. Nelle considerazioni finali vanno considerati sia gli alti che i bassi; la cui somma è quella che determina i punti finali in classifica.
Con la tecnica della gallina (becco un po' qua e un po' là a piacimento) chiunque è in grado di dimostrare che il Cesena avrebbe potuto competere per un piazzamento in Champion.

Offline MagoMerlino

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #91 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:31:49 »
non esistono regole, quindi tutto è opinabile.
la lazio quest'anno, ad oggi, ha fatto 10 punti in più dell'anno scorso. e mancano ancora 2 giornate abbordabili. eppure abbiamo venduto kola e comprato hernanes, non c'è stata rivoluzione.
io non vedo enormi differenze con gli anni passati.
l'inizio, quello si, è stato folgorante.
poi ci siamo persi.
una squadra composta da buoni giocatori, ma non eccezionali. composta da brave persone, ma senza alcuna personalità.
nella mente ho due immagini: il rigore di floccari contro la roma, quello di zarate contro l'udinese.
sono calci di rigore battuti da conigli bagnati, gente senza nerbo, con la tremarella alla gambe.
il problema non è l'errore. ma il come.

sono anni che inseguiamo (noi tifosi) il salto di qualità.
sono oramai convinto che lo inseguiamo solo noi.

per quanto mi riguarda, se verrà confermato edy reja, io allo stadio non vado più.
oramai lo odio, come odio un romanista.

Infatti.
Quanti, verso la fine dello scorso campionato sostenevano, riferiti a quel gruppo, salvateci ma poi andatevene tutti... Posizione forse anche esagerata, i valori assoluti non erano di squadra da retrocessione, ma che avrebbe dovuto suggerire ai timonieri che necessitava una rivoluzione.
Quello che molti chiedono oggi, l'acquisto dei titolari capaci di mandare in panchina i titolari odierni ed in tribuna le relative riserve, era stato già chiesto dopo la vittoria della coppa Italia, alla fine di Lazio Reggina di campionato (ed era la richiesta esplicita di Delio Rossi). Bisognava consegnare al successore di Delio Rossi una squadra nuova. E' stato scelto, insieme ad altre scelleratezze, di consegnare ad un allenatore nuovo la squadra vecchia. Ed è il rischio che si corre oggi se venisse sostituito Reja.
Dovevamo fare il salto di qualità e non lo abbiamo fatto, anche perchè c'è chi si ostina a confondere il salto di qualità, con il mero miglioramento di classifica.
In 40 partite giocate in 7 campionati contro Inter, Milan e Juventus, abbiamo vinto 1 partita.... nel nostro periodo d'oro di questo campionato, contro l'Inter che schierava Natalino.... Quando sbagli regolarmente tutte le partite decisive,  significa che per il salto di qualità, quello vero, quello che ti consente di posizionarti stabilmente tra le squadre migliori, devi ancora lavorare molto.
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Offline Centurio

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #92 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:40:46 »


sono anni che inseguiamo (noi tifosi) il salto di qualità.
sono oramai convinto che lo inseguiamo solo noi.



vero.
sine pennis volare haud facile est

TD

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #93 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:40:59 »
Iker, è sacrosanto. E' giusto anche valutare una fase della stagione per stabilire se il rendimento di una squadra è cambiato oppure no? Sarà rientrata nei ranghi, la Lazio, dopo l'exploit iniziale? Lo dicono i numeri. Se alla fine di questa stagione siamo quinti, vorrà dire che abbiamo sparato tutto all'inizio e siamo andati di conserva fino alla fine. Il che è quanto si tenta di dimostrare, un pezzo qua e uno là. Non certo che il Cesena sia da Champions, quanto che non lo sia la Lazio e che l'esclusione, purtroppo, non è bugiarda. L'Udinese merita. Sarebbe una beffa se ci andasse la rioma, che merita meno della Lazio.

Offline dukenduke

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #94 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:43:54 »
Non è vero.
Dopo la doppia sconfitta derby+Cesena, arriva il Napoli e viene sovrastato.
Poi arriva l'Inter e, pur senza essere annichilita come il Napoli, perde.
Poi arriva la lanciatissima Udinese e perde anche lei.
Alcune partite importanti sono state vinte, altre perse per interventi asportivi.
Altre perse con responsabilità nostra.
E' vero

Il derby di andata perso in maniera becera

A Torino stai 1 a 1 e becchi il gol all'ultimo secondo

A Napoli stai vincendo 2 a 0 e ti fanno 2 gol in due minuti (discorso arbitri a parte)

A milano con l'inter vinci 1 a 0 con superiorità numerica e perdi 2 a 1

In casa con la juve perdi 1 a 0

In trasferta a udine ti prendono a pallonate e perdi giustamente

Questo solo per citare le più eclatanti, perché ci sono anche tutti i punti persi per stada con squadre a noi molto inferiori che però sei stato incapace di battere.

Chesso dopo aver perso il derby d'andata vai a cesena e ti gonfiano, oppure vai a bologna e ne prendi 3.

Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

Offline fish_mark

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #95 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:48:12 »
Oppure il rendimento anomale c'è stato nelle ultime 9, che abbassano decisamente la media. Io questa cosa delle "strisce" non la capirò mai. I campionati si giocano su 38 gare, non su meno e per giunta a scelta.
Nel corso di una stagione le squadre vivono di alti e bassi. Nelle considerazioni finali vanno considerati sia gli alti che i bassi; la cui somma è quella che determina i punti finali in classifica.
Con la tecnica della gallina (becco un po' qua e un po' là a piacimento) chiunque è in grado di dimostrare che il Cesena avrebbe potuto competere per un piazzamento in Champion.

Un campionato di 38 partite è un campionato lungo, molto lungo. E' la vecchia serie B.
Devi avere risorse a sufficienza per i momenti difficili.
La tecnica della gallina non serve, ma è la stessa che ha consentito ad alcuni di stabilire che lo scorso anno, con l'avvento di Reja, la squadra aveva preso a fare un ritmo di punti da Europa league. Ed è vero, sono numeri docuemntabili.
Il fatto è che vedere una tendenza, suddividere il campoinato in varie fasi, serve a capire lo stato di forma del momento. Utile anche perché il campionato è anche una prova di regolarità e con quella vai infondo e fai risultati, mentre gli exploit non servono a molto.

Nella prima parte la squadra ha tenuto una media scudetto, poi dalla X è scesa su livelli comunque alti ma inferiori alla media strepitosa. Quindi la scia è stata tenuta, a fatica, ma è stata tenuta. I problemi di rendimento cominciano a Napoli, quando abbiamo numerosi match point che a ripetizione manchiamo, anche con la collaborazioen delle giacchette nere.
Sono dati su cui riflettere e il campo è il giudice inappellabile. I problemi erano tutti sul tappeto e richiedevano interventi, approccio, visione. E' mancato tutto questo, con un allenatore che non ha avuto la capacità di cambiare orizzonte (caro Reja eravamo salvi già a novembre), una società che non sa bene cosa vuol fare da grande (presìdente, a gennaio ci si muove sempre e comunque: il Milan è primo eppure ne prende tre e manda via uno come Ronaldinho, senza spendere i fantastiliardi).
Paghiamo errori nostri.
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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #96 : Lunedì 9 Maggio 2011, 12:54:18 »
Il derby di andata perso in maniera becera
.....
Chesso dopo aver perso il derby d'andata vai a cesena e ti gonfiano, oppure vai a bologna e ne prendi 3.

Duke x 2, rispondevo all'affermazione  quando ci si prospettava un partita importante si toppava sempre.
Semplicemente, non è vero. Alcune partite importanti sono state vinte, altre pareggiate, come le due col Milan.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

borgorosso

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #97 : Lunedì 9 Maggio 2011, 13:06:31 »
Con la tecnica della gallina (becco un po' qua e un po' là a piacimento) chiunque è in grado di dimostrare che il Cesena avrebbe potuto competere per un piazzamento in Champion.

è il contrario.
la questione è molto semplice: pensando alla nuova stagione, su cosa basiamo la nostra valutazione (come, dove e quanto migliorare)?
qual è la lazio? quella delle prime 9 giornate?

il cesena parte sparato e chiude sparato, anche grazie alle solite partite di fine campionato.
la valutazione di campedelli qual è? caccia ficcadenti perché il cesena delle prime giornate ha un ritmo champions? oppure sa bene che la dimensione della squadra allestita è un'altra?

quello che serve a noi è un metro di giudizio.
capire se quelle 9 giornate fanno parte del nostro campionato, o sono solo una splendida eccezione.
27 giornate, poi, non sono una striscia.
sono un campionato.

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #98 : Lunedì 9 Maggio 2011, 13:10:37 »
quoto borgorosso nel suo incedere razionale mi sembra faccia valutazioni appropriate.
un solo appunto.
quando afferma che non esistono regole.
una regola esiste in realtà.
quella secondo la quale ogni volta che la partita è decisiva noi, la toppamo.

ai poster l'ardua sentenza.

Iker

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #99 : Lunedì 9 Maggio 2011, 13:30:59 »
Devi avere risorse a sufficienza per i momenti difficili.
La tecnica della gallina non serve, ma è la stessa che ha consentito ad alcuni di stabilire che lo scorso anno, con l'avvento di Reja, la squadra aveva preso a fare un ritmo di punti da Europa league. Ed è vero, sono numeri docuemntabili.

Hai ragione,  io non ero tra quelli. Tanto è vero che auspicavo un esonero di Reja a fine campionato.
Ma con la tecnica della gallina qualcuno cercava pure di dimostrare che la Lazio sarebbe dovuta rientrare nel lotto delle squadre retrocesse. Mi ricordo le tabelle in cui si chiedeva di non tenere in conto le prime due partite. Ed in seguito pure le ultime due - così, per poter togliere 12 punti senza un motivo apparente-
Io penso che una squadra che viaggia quarta, pure in difficoltà di risorse, non possa buttare tutto al cesso toppando tre partite consecutive e collezionando zero punti. Quindi, se un'anomalia nel campionato della Lazio c'è stata , questa è rappresentata da quest'ultima striscia.
E non è neanche vero che la Lazio è andata a picco nella seconda parte di stagione, perchè fino a tre domeniche fa, avevamo ancora sufficienti gare a disposizione per migliorare la media punti del girone d'andata (34). Ciò che avrebbe determinato un campionato, con alti e bassi , come tutte, ma a conti fatti dal rendimento regolare.