Autore Topic: L'analisi di una stagione finita  (Letto 12176 volte)

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bak

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #60 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:03:31 »
si ma deve essere anche forte tecnicamente.
sennò annavano bene pure i leoni Filippini.
servono i Lichtsteiner con i piedi di Oddo.

Oddo. E pensare che questa estate vedevo tanti nasini arricciati al pensiero di un suo ritorno ::)

Offline cartesio

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #61 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:04:22 »
TD sei spietato, la realtà dei fatti è spietata. Sono daccordo con la tua analisi, quando siamo arrivati lassu ci siamo impauriti e quando ci si prospettava un partita importante si toppava sempre.

Non è vero.
Dopo la doppia sconfitta derby+Cesena, arriva il Napoli e viene sovrastato.
Poi arriva l'Inter e, pur senza essere annichilita come il Napoli, perde.
Poi arriva la lanciatissima Udinese e perde anche lei.
Alcune partite importanti sono state vinte, altre perse per interventi asportivi.
Altre perse con responsabilità nostra.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline MagoMerlino

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #62 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:07:16 »
Cosa mancava alla Lazio?
Un terzino, un centrocampista, una punta. Tre giocatori da acquistare a gennaio che servivano da agosto.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

BobCouto

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #63 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:08:25 »
. In compenso nascevano topic sugli acquisti da fare a gennaio o sull'uomo che stava buttando al cesso una stagione.
Stagione che poteva benissimo essere "salvata", cioè conservata ad alti livelli, con un atteggiamento diverso in campo. Non c'era bisogno di altri giocatori, quelli che c'erano e ci sono bastavano, c'era bisogno (secondo me) di un altro approccio alle partite.

La squadra e Reja valgono 60 punti alla 36esima: questi i fatti. Il resto sono congetture. Con due acquisti a gennaio, le possibilità di fare qualche altro punto aumentavano, e si poteva fare visto che sono stati trattati Matri e Pazzini, finiti in altre squadre.

Da dopo Bari-Lazio, con la Lazio in testa, si ravvisava la NECESSITA' di prendere almeno un laterale sinistro e uno sgobbone di centrocampo. Ieri abbiamo presentato Garrido, che dovremo riproporre col Genoa perché Scaloni dovrà fare coppia al centro con Biava mezzo rotto.

La stagione è stata cannata a dicembre, quando invece di insistere, almeno sul piano della CONVINZIONE, per l'obiettivo MASSIMO, si è ripiegato - mentalmente e nei fatti - sull'arrivo nei primi quattro: col risultato di non centrare manco questo.

Il Napoli ha sempre mirato al titolo, pur sapendo che fosse difficilissimo, e va in Champions in carrozza.

Raja ha fatto il possibile e anche qualcosa di più, per me.

Mark Lenders

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #64 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:11:21 »
La squadra e Reja valgono 60 punti alla 36esima: il resto sono congetture. Con due acquisti a gennaio, le possibilità di fare qualche altro punto aumentavano, e si poteva fare visto che sono stati trattati Matri e Pazzini, finiti in altre squadre.

Da dopo Bari-Lazio, con la Lazio in testa, si ravvisava la NECESSITA' di prendere almeno un laterale sinistro e uno sgobbone di centrocampo. Ieri abbiamo presentato Garrido, che dovremo riproporre col Genoa perché Scaloni dovrà fare coppia al centro con Biava mezzo rotto.

Non sono un esperto di bilanci.
Mi limito a osservare che a gennaio si sono spese due lenticchie per Sculli e che adesso ci si è impuntati per un pagamento di un milione e sette al Coni. Pare che il problema sia il congelamento degli introiti dei diritti tv.
Ciò detto mi chiedo: siamo sicuri che non si sia voluto rinforzare la squadra?

BobCouto

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #65 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:19:45 »
Ciò detto mi chiedo: siamo sicuri che non si sia voluto rinforzare la squadra?

Ma dai, le solite ipotesi da fantascienza.

Ci sono state mille variabili che hanno fatto pendere la classifica come pende oggi, a sfavore (la più parte) e a favore (penso alla vittoria rocambolesca all'andata proprio con l'Udinese, alla partita di Palermo): due rimbalzi differenti ed eri quarto in tranquillità, altro che "volontà" negative: senz'altro, invece, si è pensato che la qualità media fosse bastante per centrare uno dei primi quattro posti, e questo denota scarsa capacità di analisi. Dopo le prime 9 partite, mi ero fatto due conti e alla media - nemmeno da EL - di un punto e mezzo a partita, che ritenevo praticabilissima vista la partenza a razzo, la Lazio avrebbe finito a 67 punti, che l'avrebbero collocata tra il quarto e il quinto posto: e oggi sappiamo che bastano per il quarto. Ma verso la fine del girone d'andata il trend - inferiore pure a quel punto e mezzo a partita - evidenziato da TD era già in atto, e lì bisognava intervenire.

Offline boksic70

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #66 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:21:27 »
Non ne ho particolari titoli ma devo fare i complimenti a TD che ha rivisto le sue posizioni, differenti dalle mie, dopo Inter Lazio sull'allenatore.
A cui, all'inizio dell'anno nessuno chiedeva nulla di particolare ma che s'è messo a festeggiare i 40 punti a febbraio, ha detto che dovevamo ringraziare Dio se fossimo arrivati in EL, si è offeso perchè qualcuno si è permesso di criticarlo e, come da CV, si è dimostrato mediocre per una piazza che non fosse Vicenza, napoli in B o Hajduk Spalato.
COmunque vada io mi auguro ardentemente di non rivederlo più.
Questo mediocre campionato che potrebbe permettere al trigoria di arrivare quarto era una splendida occasione.
Probabilmente sprecata per ingiustificata paura, scarsissima attitudine e, parere mio, mediocrità tecnica (dell'allenatore). E' una squadra imperfetta ma io farei un sondaggio e mi farei dire quanti allenatori vorrebbero allenare questa rosa. Secondo me non pochi.
Non avremmo mai pensato di avere 60 punti e essere così delusi. Ma ci sarà pure un motivo!

Mark Lenders

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #67 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:22:52 »
Ma dai, le solite ipotesi da fantascienza.

Punti di vista.
Io dico che la vera fantascienza è pensare che in cassa ci fossero 10 milioni da investire sul mercato di riparazione.
Ribadisco: il pagamento di Sculli, anche se risibile, è stato posticipato a giugno. Col Coni sta succedendo quel che sta succedendo. A me non sembra propio fantascienza.

Offline MCM

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #68 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:23:14 »
a gennaio due lenticchie...
a luglio 4 milioni  per sculli!!!
4 milioni!!!

Shinji Kagawa, che è un fenomeno 21enne, 350mila euro.
Josip Ilicic, 22 anni, 2,2 milioni...fenomeno
Amin Bacinovic, 800mila euro

Questi 3 costano meno di Sculli, 30 anni...

Boks XV

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #69 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:24:08 »
invece, si è pensato che la qualità media fosse bastante per centrare uno dei primi quattro posti, e questo denota scarsa capacità di analisi

reiterata peraltro.
dopo il delirio di onnipotenza successivo a Pechino.

Offline Reflexblue

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #70 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:24:34 »
A me più che la stagione finita mi preoccupa quella che inizierà.

BobCouto

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #71 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:25:20 »
Punti di vista.
Io dico che la vera fantascienza è pensare che in cassa ci fossero 10 milioni da investire sul mercato di riparazione.
Ribadisco: il pagamento di Sculli, anche se risibile, è stato posticipato a giugno. Col Coni sta succedendo quel che sta succedendo. A me non sembra propio fantascienza.

Ah, ma tu parli di mancanza di soldi. Beh, questo è possibile. Ma le trattative per Matri e Pazzini? mica se l'è inventate nessuno, ne ha parlato lo stesso Tare.

Offline cartesio

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #72 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:36:34 »
La squadra e Reja valgono 60 punti alla 36esima: questi i fatti. Il resto sono congetture. Con due acquisti a gennaio, le possibilità di fare qualche altro punto aumentavano, e si poteva fare visto che sono stati trattati Matri e Pazzini, finiti in altre squadre.

Da dopo Bari-Lazio, con la Lazio in testa, si ravvisava la NECESSITA' di prendere almeno un laterale sinistro e uno sgobbone di centrocampo. Ieri abbiamo presentato Garrido, che dovremo riproporre col Genoa perché Scaloni dovrà fare coppia al centro con Biava mezzo rotto.

In difesa avevamo Dias, Biava, Radu, Garrido, Lichtsteiner, Stendardo, Diakité, Scaloni. Più la possibilità di mettere Brocchi in un ruolo che aveva già ricoperto in passato.

Otto giocatori, con una difesa a quattro, per un allenatore che dall'inizio sta dicendo che vuole due giocatori per ruolo.

Lo sgobbone di centrocampo si chiama Gonzalez. Corre come un cavallo ed è matto come un cavallo.

E' stato preso Sculli perché Foggia era rotto e Mauri ed Hernanes erano in via di estinzione. Col 4-2-3-1 ti servono tre trequartisti, e non c'erano abbastanza, cioè i sei che Reja in linea di principio vorrebbe, vedi sopra.


Citazione
La stagione è stata cannata a dicembre, quando invece di insistere, almeno sul piano della CONVINZIONE, per l'obiettivo MASSIMO, si è ripiegato - mentalmente e nei fatti - sull'arrivo nei primi quattro: col risultato di non centrare manco questo.

Il Napoli ha sempre mirato al titolo, pur sapendo che fosse difficilissimo, e va in Champions in carrozza.

Sì.

Citazione
Raja ha fatto il possibile e anche qualcosa di più, per me.

Non lo so.
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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #73 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:37:31 »
A me più che la stagione finita mi preoccupa quella che inizierà.

Tu me fai paura. Perché spesso ci prendi.  ???
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #74 : Lunedì 9 Maggio 2011, 10:48:27 »
Dunque stiamo qui a cercare le ragioni di una situazione assurda.
Un campionato dove siamo stati protagonisti, a livelli assoluti, ma che oggi ci vede molto delusi, pur dopo aver fatto 60 punti in 35 partite e non serve a niente riproporre il confronto con la stagione scorsa, perché non ha senso. In termini sportivi, non si può essere soddisfatti se dopo una corsa in testa ti ritrovi nelle retrovie al traguardo.
Le responsabilità sono ovviamente ripartite in vari ambiti.
La squadra fatta di buoni giocatori, qualche individualità di grandissimo rilievo, ma scarsa personalità in campo e un livello tecnico che scende di colpo quando si volge lo sguardo alla panchina.
La società. Aveva lavorato bene in estate allestendo una squadra che si era posizionata nei piani alti della classifica. Il lavoro non poteva dirsi completo, per le mancanze a centrocampo ma anche in difesa, non tanto in attacco. Qualche trattativa a gennaio c’è stata ma senza esito. Le colpe non possono essere tutte attribuite al presidente, ma in ogni caso è stata mancata l’opera di rinforzamento necessaria per sostenere le ambizioni che a metà campionato erano totalmente cambiate rispetto all’inizio e in meglio.
C’è da dire che l’azione della società riesce a portarsi a termine ed essere efficace soltanto nelle situazioni di emergenza, non quando si deve dar seguito a un miglioramento. Si tratta della terza occasione mancata della presidenza lotitiana. Tre indizi fanno una prova di scarsa capacità di analisi, di ambizioni a scartamento ridotto, di superficialità di chi considera una squadra che è nei primi posti come non bisognosa di miglioramenti.
Allenatore. I punti conquistati da quando è alla guida della squadra parlano per lui e sembrerebbero chiudere ogni discussione. In realtà forgia una squadra che gioca al trotto, che domina senza però uccidere l’avversario: quasi mai risultati schiaccianti, spesso si fa sfuggire il controllo di una partita che ha in pugno, raramente riesce a recuperare.
Altro capitolo importante è la gestione della rosa, dove si registra un difficile rapporto con Zarate, l’ostracismo verso alcuni (Gonzales e Kozak) che meritano ben altra considerazione, l’impiego tattico di altri (lo sfinimento fisico, psichico e tattico di un Floccari, completamente sfigurato rispetto all’inizio).
Un lavoro a metà, dove gli errori rischiano di sopravanzare i meriti e questo è un peccato. Ha la grave colpa di non essersi reso conto, se non con grande ritardo, di avere l’occasione unica per la sua carriera di fare il grande salto di qualità, nelle ambizioni come nella filosofia di gioco.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Iker

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #75 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:13:04 »
Oddo. E pensare che questa estate vedevo tanti nasini arricciati al pensiero di un suo ritorno ::)

E giustamente, direi.

La squadra e Reja valgono 60 punti alla 36esima: questi i fatti. Il resto sono congetture. Con due acquisti a gennaio, le possibilità di fare qualche altro punto aumentavano, e si poteva fare visto che sono stati trattati Matri e Pazzini, finiti in altre squadre.


Due , e dico due punti in più, in questo momento della stagione, sposterebbero totalmente la prospettiva. Ed avrei l'imbarazzo della scelta su dove andarli a cercare quei due punti che mancano.
Ritengo illogico che qualcuno pensi che una squadra che ottiene 60 punti, non abbia la qualità sufficiente per ottenerne 62.
Senza la pretesa di voler convincere nessuno perchè io sò io.
 

Offline Brunogiordano

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #76 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:14:43 »
L’analisi della stagione è perfettamente riassunta nel post seguente:
sì. Ma una striscia di 27 partite è più che significativa. La stessa analisi feci, a  suo tempo, a vantaggio di Reja, al culmine di quella fase aurea, mettendo insieme i risultati dell'anno scorso e quelli di quest'anno. I numeri dicono che dalla fine di ottobre a oggi (sette mesi, quasi) questa squadra ha fatto due punti meno della Fiorentina, grande delusione della stagione per il gioco e i risultati ottenuti, che ha dovuto sopperire alla mancanza di elementi come Frey, Jovetic, Mutu e compagnia, schierando spesso in attacco e in difesa ragazzini di belle speranze. Questo è, e meno male che ci sono quelle 9 partite a cambiare, in parte, il senso di una stagione. Quando c'era da giocarsi tutto la Lazio è crollata: ha perso il derby, come sempre, ha perso a Napoli, a Milano, in casa con la Juve, a Udine. Un verdetto spietato, che si mangia tutte le attenuanti e cancella, come sempre accade nel calcio, quella serie iniziale che sbiadisce nel ricordo, lasciando il posto all'immagine di una squadra che sa solo perdere, in tutti i modi immaginabili.
e in quello iniziale di TD.

Mi spiace per chi vorrebbe evitare la caccia alle streghe, ma volendo, a partire dall’analisi di quanto avvenuto, ipotizzare l’impostazione della prossima stagione, non si può non fare il punto su chi si sia reso responsabile del risultato finale (in positivo e negativo):

Lotito: concordo con chi sostiene che doveva intervenire nel mercato di gennaio puntando all’obiettivo grosso.
Reja: all’inizio ha dato l’impressione di cavare il sangue dalle rape, poi ha sbagliato la preparazione di tutte quelle partite che rappresentavano un match point per la Lazio (i derby, Napoli, Inter, Juve e Udinese)
Zarate: deve stare in campo in una Lazio così perché è uno dei pochi che da la sensazione di potersi inventare qualcosa, ma un rigore così, dopo quello del Meazza è da farsi prendere a schiaffi.
Hernanes: è quello che ci porta lassù con i suoi assist e le sue reti, capocannoniere da centrocampista, ma in trasferta non c’è mai e toppa le partite che contano.
Floccari: spiace perché è dotato di tecnica sopraffina, sa giocare per la squadra, ha l’attenuante delle scelte del tecnico sulla sua posizione in campo e sul lavoro che deve svolgere, MA sembra mancare di carattere. Un altro che sparisce nelle partite decisive.
Mauri: gioca alla grande lui e la Lazio sta lassù. 2 o 3 mesi infatti. Per non parlare della coglionata su Nagatomo che compromette le partite decisive. Secondo me, la prossima rischia di essere l’ultima sessione di mercato per venderlo bene.
Garrido: inadeguato.
Muslera: non da sicurezza.
Matuzalem: non da valore aggiunto e compromette la fase clou con atteggiamenti da checca isterica che lo fanno fuori dai giochi per 4 partite.
Sono sempre stato fan, sostenitore, poi difensore di Zarate, continuerò ad esserlo di Hernanes…e mal sopportavo Ledesma, che quando non è in giornata diventa un uomo in più per gli avversari, ma ho imparato ad apprezzare il suo impegno che a differenza di altri compagni non fa mai mancare. André Dias è il vero leader della squadra (e sta sempre a litigà con Zarate…). Licht e Radu sono buoni, stessero solo più attenti ai comportamenti in campo, pericolosamente simili a quelli di Matu. Biava ha fatto una stagione da applausi, ma ha dimostrato nel finale di campionato di non poter essere il titolare il prossimo anno.

Oggi me rode proprio. Sabato farò, more solito, il tifo per tutti i sopra citati. Dal 23 maggio, a mio parere, la società dovrà lavorare molto su questa lista.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #77 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:15:48 »
La squadra e Reja valgono 60 punti alla 36esima: questi i fatti.

punto di partenza erroneo, che ci condurrebbe, il prossimo anno, a lottare nuovamente per la salvezza.
vogliamo fare finta che non significhi nulla che nelle ultime 27 giornate abbiamo fatto 38 punti?
forse significa che nelle prime 9 abbiamo avuto un exploit anomalo, ma la regola è la media di 1,4 punti a partita.
non troppo dissimile da quella dei due campionati precedenti (1,2 campionato 2008-2009, 1,31 campionato 2009-2010).
potremmo come minimo dedicarci un pensiero, invece di liquidare il tutto con "la palla è rotonda".

TD

Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #78 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:18:31 »
E giustamente, direi.

Due , e dico due punti in più, in questo momento della stagione, sposterebbero totalmente la prospettiva. Ed avrei l'imbarazzo della scelta su dove andarli a cercare quei due punti che mancano.
Ritengo illogico che qualcuno pensi che una squadra che ottiene 60 punti, non abbia la qualità sufficiente per ottenerne 62.
Senza la pretesa di voler convincere nessuno perchè io sò io.

quattro settimane fa eravamo a 60. Bastava un punto a partita. Un punto a partita. Un punto a partita. Le abbiamo perse tutte. Non possiamo discutere di quello che poteva essere. Le abbiamo perse tutte e tre in modo allucinante. Quando c'era da tirare fuori tutto, non avevamo un accidente da mettere sul tavolo.

Offline Il lodolaio

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Re:L'analisi di una stagione finita
« Risposta #79 : Lunedì 9 Maggio 2011, 11:23:13 »
Abbiamo un allenatore che non ha dato un gioco e degli schemi offensivi alla squadra.

La rosa è composta da dodici veri titolari.
Finché ci sono stati loro è più o meno andata.
Nel finale di stagione le squalifiche (Mauri), infortuni (Radu) e calo di condizione (Biava) si sono fatti sentire.
Ed errori vari: non capire che Kozak era meglio di Floccari, con questo sistema di gioco, ad esempio.


Floccari è la prima vittima di Reja: ricordiamoci che l'anno scorso veniva da Gasperini.

"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"