Ultim'ora: La Lazio e le altre 14 vincono alla Corte Federale

[dukenduke]

Questo parla e senza saperlo confessa, la prima volta dice sostanzialmente che le piccole stanno "fregando" soldi alle grandi, ma quando mai.
E' da una vita che hanno la maggior parte dei soldi lasciando agli altri le briciole, avendo poi dei bilanci da tribunale.
Sanno vincere solo ed esclusivamente partendo avvantaggiatissimi, avendo a disposizioni una quantità di soldi enorme rispeto a squadre di metà classifica come il cagliari ad esempio.
Nonostante questo hanno dei debiti enormi, segno che i dirigenti delle suddette "grandi" non sanno fare il proprio lavoro.

Bisognerebbe cacciarli a calci e fare spazio a che sa lavorare, che poi non ce lo vedo un ragioniere a fare il dirigente ma neanche poco poco.

che progetti ponti e strade, se lo sa fare, altrimenti vada a pulire cessi.

[Eaglebirdiepar]

Stappo 'na boccia di Bollinger RD 1988.

[aaronwinter]

(oh, stanno a sbroccà.
Io me metto comodo)

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Agnelli e Galliani contro Beretta
"Porto la Juve all'estero"
Grazie al voto del presidente, il Consiglio della Lega di Serie A si è schierato con le 15 'piccole'. Il presidente bianconero: "Valutiamo ogni ipotesi, anche di uscire dalla Lega". L'ad rossonero: "Se ne assumerà le responsabilità, anche patrimoniali"
di TIMOTHY ORMEZZANO

MILANO - Dopo il voto decisivo di Maurizio Beretta, che ha dato via libera all'attuazione della delibera delle 15 cosiddette 'piccole' sui diritti tv, arriva l'attacco frontale di Agnelli contro Federcalcio e Lega: "E' una giornata difficile per la ripartizione del bacino d'utenza - ha detto il presidente bianconero - La federazione è stata poco lungimirante: ha perso due volte gli Europei, la legge sugli stadi non decolla, e poi la regola sugli extracomunitari. In Lega invece la situazione è paradossale: c'è un presidente dimissionario che decide con una maggioranza precostituita. Ci sono cinque grandi squadre (Juve, Inter, Milan, Roma e Napoli, ndr) che hanno il 75% dei tifosi dalla loro parte ma subisocno le decisioni delle altre squadre. Noi abbiamo 3 milioni di audience contro 300 mila delle altre 15. Purtroppo chi non investe grandi cifre, in questo momnento decide: ci appelleremo al Coni che tutela lo sviluppo dello sport. Siamo compatti con le altre 4, valutiamo anche l'ipotesi di un'uscita dalla lega". E poi ripete, rispondendo alla domanda se "uscire dalla lega" potrebbe voler dire andare a giocare all'estero, in Premier o nella Ligue 1 francese: "Stiamo valutando qualsiasi ipotesi. Aspettiamo la decisione della Giustizia federale".

CONSIGLIO DI LEGA CON LE PICCOLE - Il Consiglio della Lega di serie A si schiera con le 'piccole' sulla questione dei bacini d'utenza per definire i diritti tv. Con il voto decisivo del presidente Maurizio Beretta, il Consiglio ha dato infatti
attuazione alla delibera dell'assemblea per l'assegnazione a tre agenzie demoscopiche delle indagini per definire i bacini. Beretta ha quindi scelto di sostenere la posizione delle cosiddette 15 "piccole", dopo che ieri invece l'Alta Corte di Giustizia del Coni aveva accolto il ricorso delle cinque 'grandi' (Juve, Inter, Milan, Napoli e Roma) contro la delibera del 15 aprile scorso dell'Assemblea di Lega.

LE ACCUSE DI GALLIANI - "Con il voto decisivo di Beretta, la votazione è finita 6 a 5", ha spiegato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani parlando al termine del Consiglio al fianco dell'omologo interista Ernesto Paolillo. Hanno votato contro l'attuazione della delibera i rappresentanti di Milan, Inter, Roma, Napoli e Juventus. A favore, invece, quelli di Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania, oltre al presidente della Lega di serie A. Secondo Galliani e Paolillo, "il prossimo round sarà in assemblea lunedì, e poi in tribunale". "Beretta - ha detto l'ad rossonero Adriano Galliani - se ne assumerà le responsabilità anche patrimoniali. Smentendo se stesso, dopo essersi astenuto nell'ultimo consiglio, ora si è schierato con una delle parti. E' un presidente - ha continuato - che da tempo lavora a Unicredit da mattina a sera e in Lega non c'è mai. Ognuno nella vita fa ciò che vuole ma si assume le responsabilità".

LA REPLICA DI BERETTA - "Oggi l'unica condizione vincolante era dare attuazione alla delibera - ha detto Beretta - Non ho preso le parti degli uni o degli altri, ho fatto fino all'ultimo ogni tentativo per fare una composizione che vedesse il Consiglio di Lega unito nell'attuazione della delibera". Beretta ha poi aggiunto che  "a differenza dell'ultimo Consiglio di Lega dove era pendente il ricorso alla Corte di Giustizia Federale, oggi quel ricorso è stato respinto e di fatto la delibera è nella sua piena operatività. C'è una delibera dell'assemblea votata con una maggioranza di tre quarti contestata da un ricorso alla Corte che lo ha respinto. E quindi la delibera è nella sua esecutività e tenendo conto di questo ho ritenuto che così il Consiglio si dovesse posizionare".

"HO CHIESTO DI ESSERE SOSTITUITO" - "Dicono che sono assenteista? Certo questa non è una fase facile che dà soddisfazione - la risposta di Beretta - Peraltro io avevo chiesto di essere avvicendato ormai quasi due mesi fa. Resto qui per non pregiudicare completamente l'operatività della Lega e mi auguro si trovi presto un accordo per un nuovo presidente che possa magari fare da pacificatore". Galliani e Paolillo affermano che la storia finirà in tribunale e che le sue responsabilità sono anche patrimoniali: "Non voglio fare polemiche. Non si può neanche correre il rischio di non attuare le delibere lasciando i lavori a metà. Anche quando le situazioni non sono simpatiche credo che le si debbano gestire".

CELLINO: "15 PEONES CONTRO CINQUE DI SANGUE BLU" - Questa mattina, prima ancora della riunione del Consiglio, il presidente della Lazio Lotito aveva definito "abnorme" il provvedimento dell'Alta Corte. Il numero uno biancoceleste aveva precisato: "La delibera è valida a tutti gli effetti e il Consiglio di Lega di oggi deve darle esecuzione". Sulla stessa linea anche Massimo Cellino: I consiglieri delle cinque grandi "si stanno rifiutando di dare esecuzione alla delibera. Ci contestano - ha aggiunto il presidente del Cagliari - che 15 peones votano contro cinque di sangue blu. Si può discutere di tutto ma vanno riconosciuti i principi democratici".

[Fulcanelli]

Finché non diventa effettiva la firma tra Unicredit e Di Benedetto, la banca è la proprietaria effettiva della monnezza. Rozy è solo una stipendiata indebitata, che non può muovere una paglia che la banca non voglia.
Se la linea di Unicredit è quella espressa da Beretta (non credo che Beretta avrebbe votato contro il volere della banca), e se nemmeno gli americani avevano espresso l'indicazione pro Galliani,  a che titolo Rozzellina ha votato in quel modo?..
L'interrogativo è intrigante, poiché da un paio di mesi (guarda caso da quando Beretta, secondo il medesimo, aveva preannunciato le dimissioni) girava la voce che la sensy appoggiando Galliani si era assicurata la promessa di essere il futuro manager presidente di Lega nel dopo Beretta.
Non ci avevo creduto. Anzitutto Sua Bassezza non è una manager (o meglio è una finta manager che ha fatto andare in kakka Italpetroli), poi non è kakkio indipendente essendo targata trigoria.
Ci fosse del vero nella voce che girava? In fondo la ragazza, finiti gli stipendi come A.D. del riomma, resterebbe disoccupata...
Ammazza, come sono maligno! 

[benvolio]

Ma non e' che davvero si vuole sfasciare la Lega per andarsene in Europa? Le piccole tireranno pure la corda ma la protervia dei dirigenti delle grandi fa veramente pena: milioni, miliardi buttati a destra e manca per ingagggi a vanvera e poi vampirismo sui buoni giocatori delle piccole. Sarebbe quasi da far saltare il banco...

[Fulcanelli]

In Europa possono andare a giocare solo a tressette. Chi organizza e decide ammissioni in Champions e in EL è l'Uefa, le cui regole di ammissione si basano sui piazzamenti ottenuti dai club nei campionati nazionali. No Martini (campionati nazionali), no party (Coppe europee). Anzi rischiano squalifiche in Italia e in Europa.
Ridicolo l'agnellino, con il dogma dei 3 milioni di "utenti" delle 5 signore contro i 300.000 degli altri 15 club. Già noi da soli ne abbiamo il doppio, secondo stime di 3-4 anni fa. E nel momento in cui le 15 chiedono di andare a testare il dogma, affidandosi a indagini di professionisti, ecco che si inkazza e cerca di buttare il tavolo da gioco per aria.
Ridicolo il pensionato inps galliani, che non mi pare quando era presidente di Lega si astenesse quando era il caso di far girare quattrini al Milan.

[benvolio]

Corretto Fulcanelli. Ma questo "as is". Siamo sicuri che non siano iniziate grandi manovre proprio in ambito UEFA? I miliardari s'annoiano a gioca' sempre col Brescia e la curva (dei diritti) flette...

[aquilafelyx]

Corretto Fulcanelli. Ma questo "as is". Siamo sicuri che non siano iniziate grandi manovre proprio in ambito UEFA? I miliardari s'annoiano a gioca' sempre col Brescia e la curva (dei diritti) flette...

A parte le complicazioni a livello di organismi internazionali CIO FÌFA e UEFA , l'organizzazione di un campionato europeo lascerebbe fuori troppe squadre e paesi , prova a prenderne 20 e guarda chi rimane fuori ,

un NBA del calcio europeo per la storia specifica delle federazioni nazionali è irrealizzabile ,

mica si possono fare la superlega con giocatori inelegibili per le competizioni internazionali come Europei , Mondiale , Coppa d'Africa etc.

[carpelo]

da a ?

[fish_mark]

A parte le complicazioni a livello di organismi internazionali CIO FÌFA e UEFA , l'organizzazione di un campionato europeo lascerebbe fuori troppe squadre e paesi , prova a prenderne 20 e guarda chi rimane fuori ,

un NBA del calcio europeo per la storia specifica delle federazioni nazionali è irrealizzabile ,

mica si possono fare la superlega con giocatori inelegibili per le competizioni internazionali come Europei , Mondiale , Coppa d'Africa etc.

In realtà sono 20 anni che ci provano.
E' da quando a fine anni 80 si riunirono squadre come PSV, Real, anche il Milan per dire che la Coppa Campioni per come era strutturata non era sostenibile. Spendevi soldi per una squadra che magari poteva uscire al primo turno.
Il problema è che c'è un sistema di federazioni e confederazioni che costituiscono le istituzioni del calcio. FIFA, UEFA, signole federazioni. Finora la Champions league è stata la sintesi tra due opposte spinte: lo showbiz delle grandi del calcio, le istituzioni che organizzano campionati riconosciuti.
Platinì finora ha sposato la causa delle minori, in termini di riduzione degli sprechi e aumento della competitività.
Una linea condivisibile perché il calcio non è soltanto Real, Barca o Milan. Il calcio è anche vedere un Chievo che ti vince lo scudetto.
Su questo Lotito si è imbarcato in una operazione che non so se sia alla sua portata, politica e culturale.Il problema è di vedere se gli altri continueranno a seguirlo e qui ho i maggiori dubbi.
Ma la sfida è affascinante e l'obiettivo è condivisible.

[gondrano]

Ahahah Agnellino andasse pure all'estero iscrivesse la Juve in germani a, in Francia, in svizzera o in belgio, dove sicuramente hanno regole e contrappesi migliori delle nostre dove comanda la mafia...
Lo voglio proprio vedere....

[aaronwinter]

da a ?

 

[paoletto]

In Europa possono andare a giocare solo a tressette. Chi organizza e decide ammissioni in Champions e in EL è l'Uefa, le cui regole di ammissione si basano sui piazzamenti ottenuti dai club nei campionati nazionali. No Martini (campionati nazionali), no party (Coppe europee). Anzi rischiano squalifiche in Italia e in Europa.
Ridicolo l'agnellino, con il dogma dei 3 milioni di "utenti" delle 5 signore contro i 300.000 degli altri 15 club. Già noi da soli ne abbiamo il doppio, secondo stime di 3-4 anni fa. E nel momento in cui le 15 chiedono di andare a testare il dogma, affidandosi a indagini di professionisti, ecco che si inkazza e cerca di buttare il tavolo da gioco per aria.
Ridicolo il pensionato inps galliani, che non mi pare quando era presidente di Lega si astenesse quando era il caso di far girare quattrini al Milan.

perfetto

[LaLazioMia]

Finché non diventa effettiva la firma tra Unicredit e Di Benedetto, la banca è la proprietaria effettiva della monnezza. Rozy è solo una stipendiata indebitata, che non può muovere una paglia che la banca non voglia.
Se la linea di Unicredit è quella espressa da Beretta (non credo che Beretta avrebbe votato contro il volere della banca), e se nemmeno gli americani avevano espresso l'indicazione pro Galliani,  a che titolo Rozzellina ha votato in quel modo?..
L'interrogativo è intrigante, poiché da un paio di mesi (guarda caso da quando Beretta, secondo il medesimo, aveva preannunciato le dimissioni) girava la voce che la sensy appoggiando Galliani si era assicurata la promessa di essere il futuro manager presidente di Lega nel dopo Beretta.
Non ci avevo creduto. Anzitutto Sua Bassezza non è una manager (o meglio è una finta manager che ha fatto andare in kakka Italpetroli), poi non è kakkio indipendente essendo targata trigoria.
Ci fosse del vero nella voce che girava? In fondo la ragazza, finiti gli stipendi come A.D. del riomma, resterebbe disoccupata...
Ammazza, come sono maligno!

Perfetto su Beretta/Unicredit e su rozzella detta la cita del bruco.
Capisco perchè le cosidette grandi temono cosi' tanto l'auditel e i multitifosi , ma questa è una realtà incontrovertibile su cui si basa l'incasso delle pay tv e quindi la torta da spartire.

[CiPpi]

...

sull'effettiva situazione dell'aesse a livello gestionale e di decisioni ci andrei molto cauto, perche' materia estremamente complessa.

basti pensare che il 29 aprile, ben dopo la firma del passaggio ai fantastici 4 del delaware, e' Roma2000 dei sensi a firmare il rinnovo di contratto con il CONI, provocando la recente incaxxatura dello stesso DiBenedetto, attendiamo rivelazioni sulle risposte della sensi inc. 

incaxxatura che inoltre riguardava l'attuale posizione dell'aesse in questa diatriba, con l'ammericani che consideravano piu' utile essere dalla parte dei 15 e non delle 5.

qualche giorno dopo questa incaxxatura Beretta vota

[SAV]

MilanoFianza di oggi

Per molti è una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio. Il consiglio della Lega di Serie A ha deciso di attuare la delibera dell'assemblea per l'assegnazione a tre agenzie demoscopiche della definizione dei bacini d'utenza delle squadre. Si tratta di un passaggio cruciale per la suddivisione di parte dei diritti televisivi tra le squadre del massimo campionato italiano.
Dall'anno scorso, con l'entrata in vigore della legge Melandri, i proventi vengono assegnati con nuovi criteri: il 40% va in parti uguali a ogni club, il 30% in base al palmarès dei risultati ottenuti dal 1946 e il restante 30% in base al bacino d'utenza. L'ultima fetta è, appunto, quella della discordia e, a sua volta, è così suddivisa in due: il 5% viene calcolato in base alla popolazione del Comune al quale appartiene la squadra e il 25% in base al numero di sostenitori attribuiti al club. La fetta corrisponde a circa 200 milioni. Tale ridistribuzione dei diritti televisivi ha portato le grandi società a mettere a bilancio minori ricavi. Per la quotata Lazio, in base alla semestrale chiusa lo scorso dicembre, il saldo è risultato invece positivo per circa 1 milione.
Il caso era scoppiato a metà aprile, quando la Lega aveva bloccato una delibera che era stata votata a maggioranza dall'assemblea e aveva gettato la Serie A nel caos. Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma si erano opposte alla decisione, appoggiata in assemblea dagli altri 15 club, di affidare a Doxa, Sport+Markt e Full Six le rilevazioni demoscopiche. Per Adriano Galliani, rappresentante del Milan e capofila delle grandi squadre, l'inserimento delle rilevazioni Auditel nella definizione del numero di sostenitori giocava a vantaggio delle piccole, che potevano vantare numeri maggiori grazie agli spettatori dei club più prestigiosi. In quell'occasione la votazione in consiglio era terminata in parità cinque a cinque. Martedì le cinque big sembravano aver portato dalla loro parte l'ago della bilancia sull'esito finale, incassando l'ok al loro ricorso da parte dell'Alta Corte di Giustizia del Coni, che congelava di fatto la partita.
Ieri c'è stata però la svolta. Di fronte all'ennesimo pareggio per cinque voti a cinque, il presidente della Lega Maurizio Beretta ha votato insieme con Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania. «Un comportamento di cui si assumerà le responsabilità, anche in tribunale», ha tuonato Galliani a margine del consiglio, definendo la decisione un «sistema per rubare i soldi» ai club più rinomati. Fortissima la reazione del presidente della Juventus Andrea Agnelli. Il numero uno bianconero ha gelato tutti dicendo «che la Juve potrebbe valutare l'ipotesi dell'uscita dalla Lega» per portare «le cinque squadre principali» a giocare in un nuovo campionato. Contattato telefonicamente, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha giudicato la decisione del consiglio «un atto dovuto, un evento ordinario in seguito a una delibera a stragrande maggioranza per la quale non si dovrebbe generare alcun caso». Lotito ha aggiunto che lo stesso ricorso dei cinque club «all'Alta Corte non è stato corretto», perché l'unico organismo responsabile «dovrebbe essere la Corte federale». Più conciliante il presidente del Cagliari Massimo Cellino, secondo il quale la decisione «va nella direzione della legge Melandri, che comunque non è perfetta». Cellino ha sottolineato che «si sta andando verso un riequilibrio dei poteri nel calcio» e ora la priorità «è fare le indagini demoscopiche, dopodiché si potranno trarre le conclusioni».

[BobCouto]

La Lega-fantoccio che tanto piaceva a Milan Inter e Juventus, e alla quale Napoli 2004 e Dinamo Corleone si sono adeguate per raccattare qualche briciola da miserabili, per una volta ha agito da assemblea in cui conta la maggioranza: e questo sta facendo impazzire i capibanda. La minaccia di portare Beretta "in tribunale" (per cosa?!?) è da mafiosi, nient'altro.

[CeiZanettiGarbuglia]

sull'effettiva situazione dell'aesse a livello gestionale e di decisioni ci andrei molto cauto, perche' materia estremamente complessa.

basti pensare che il 29 aprile, ben dopo la firma del passaggio ai fantastici 4 del delaware, e' Roma2000 dei sensi a firmare il rinnovo di contratto con il CONI, provocando la recente incaxxatura dello stesso DiBenedetto, attendiamo rivelazioni sulle risposte della sensi inc. 

incaxxatura che inoltre riguardava l'attuale posizione dell'aesse in questa diatriba, con l'ammericani che consideravano piu' utile essere dalla parte dei 15 e non delle 5.

qualche giorno dopo questa incaxxatura Beretta vota

Praticamente la roma è presente nei due gruppi, con le grandi è presente Unicredit/Sensi, con le piccole Unicredit/Beretta.
Comunque vada, loro usciranno vincenti.

[aquilafelyx]

- BobCouto , Don Vito


- che minkia dici , adesso si fa chiamare così , prima io voglio sapere ...

[LaLazioMia]

Praticamente la roma è presente nei due gruppi, con le grandi è presente Unicredit/Sensi, con le piccole Unicredit/Beretta.
Comunque vada, loro usciranno vincenti.

Rubare ai riommers è come rubare a casa dei ladri