Altro fango addosso alla nostra Lazio

[MagoMerlino]

mah, non so che pensare. Certo, al perbenismo e alla mitezza dei ns uomini-immagine (diciamo così) può far da contraltare solo la spregiudicatezza di qualche fine maneggiatore di clava, uno che sollevi solforiche ma ragionate polemiche ad ogni passo, non facendo passare manco l'acqua paola. Uno che abbia la mente e la memoria dello storico pé contaje tutti i peli der culo ogni qualvolta il "male asssoluto" o chiunque altro alzi al cresta contro la Lazio; uno che sia dotato di fioretto ma anche di maglio, ed abbia l'appoggio incondizionato di tifosi e società.
Prima di tutto questo una tifoseria che abbandoni per sempre alcune sventurate metodologie di comunicazione elevandosi una volta per tutte al rango che sovente alcune riuscite scenografie hanno lasciato intendere le appartenesse... senza condividere nulla con le altre tifoserie, in particolare una..., manco la tipografia. 

Esatto, per andare in punta di fioretto, Diaconale è tra i migliori a costo zero, però serve uno pratico con l'ascia bipenne e non abbia remore ad usarla.
D'accordo anche sulla necessità che quella parte di tifoseria cambi atteggiamento, soprattutto niente più ricatti.

[Arch]

Diaconale usa la mazzafionda contro i carri armati. E neanche ha troppa mira. Del Responsabile della Comunicazione, con una Lazio sotto botta, ha solo la signorilità esteriore.

[Panzabianca]

Sipperò, in sede di pronostico (devo ancora vedé i bioritmi), mi sento di dire che quelli co la mazzafionda non partono battuti

[franz_kappa]

Diaconale usa la mazzafionda contro i carri armati. E neanche ha troppa mira. Del Responsabile della Comunicazione, con una Lazio sotto botta, ha solo la signorilità esteriore.

Diaconale occupa una funzione importante ma è incardinato all'interno di una struttura gerarchica.
Ergo, agisce secondo il mandato a lui affidato dalla Società. La strategia di comunicazione NON la decide lui: può consigliare, può correggere le direttive societarie. Ma sono i vertici che decidono contenuti, tempi e modalità della comunicazione del Club.

Per dire... Fosse per me imporrei a ogni tesserato, in ogni intervista postpartita da qui a un mese, di eludere sistematicamente le domande dei giornalisti in studio e mostrare un cartellone con le immagini di Anna Frank elaborate per deridere i laziali. Non una risposta nel merito ma solo la reiterata denuncia di quanto viene scandalosamente ignorato da tutti i media, contrapposto alla grottesca emergenza mediatica che tutti abbiamo vissuto in relazione all'affaire degli adesivi di Lazio-cagliari.
Io farei così ma non è affatto detto che questa sarebbe la giusta strategia.

[MagoMerlino]

Diaconale occupa una funzione importante ma è incardinato all'interno di una struttura gerarchica.
Ergo, agisce secondo il mandato a lui affidato dalla Società. La strategia di comunicazione NON la decide lui: può consigliare, può correggere le direttive societarie. Ma sono i vertici che decidono contenuti, tempi e modalità della comunicazione del Club.

Giusto.

Per dire... Fosse per me imporrei a ogni tesserato, in ogni intervista postpartita da qui a un mese, di eludere sistematicamente le domande dei giornalisti in studio e mostrare un cartellone con le immagini di Anna Frank elaborate per deridere i laziali. Non una risposta nel merito ma solo la reiterata denuncia di quanto viene scandalosamente ignorato da tutti i media, contrapposto alla grottesca emergenza mediatica che tutti abbiamo vissuto in relazione all'affaire degli adesivi di Lazio-cagliari.
Io farei così ma non è affatto detto che questa sarebbe la giusta strategia.

Sbagliato, forse la prima volta potrebbero mandare in onda una cosa del genere trattandola come una novità in quanto a civile protesta, alla seconda dimostrazione in tal senso, nessuno manderebbe più nulla in onda, anzi rischieresti che nessuno ti chiederebbe più interviste e otterresti il più completo isolamento, maggiore dell'attuale che è già abbastanza dannoso.

Nella comunicazione bisogna saper dare per poter ricevere e non mi riferisco assolutamente al denaro.

[disabitato]

I giornalisti o si comprano o si minacciano.
Ancora che provate a ragionare con tali persone?

[Jim Bowie]

I giornalisti o si comprano o si minacciano.
Ancora che provate a ragionare con tali persone?

La seconda che hai detto. La democrazia va difesa e tolta a chi non sa(vuole) gestirla.
Dici diventi violento, ma perche non e' violento colui che distorce sapendo di distoercere la verita? oppure consideriamo la violenza solo quella corporale?
Ho chiesto ai giornalisti qui dentro, in un mio post precedende, come si sentissero a condividere la professione con gente che lusa il potere mediatico in questo modo, e se veramente le opportunita' fossero piu importanti dei principi, perche' se cosi fosse allora io DEVO privileggiare le mie opportunita' in qualsiasi modo anche differente dall'uso della penna qualora n on fossi capace o non potessi usarla.

[Matita]

Chi ha visto il video?

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[aaronwinter]

Ancora una volta, Mentana sensibilmente sopra la media.

[geddy]

Mica tanto Aaron. Anzi nella media,se non sopra. Poteva farle prima le considerazioni di cui sopra. Già l'uso del termine irriducibili tradisce la voglia di dare addosso a qualcuno in particolare. Noi.

[giamma]

Prima ti tiro il fango addosso e davanti a milioni di spettatori, poi chiedo scusa a pochi intimi.
Più merda di così non si può.
NB: per un quarto di secolo mi sono occupato di spettacolo e anche di molti servizi giornalistici, a me no che non siano in diretta il giornalista li vede e rivede prima e partecipa al loro montaggio. Excusatio non petita, ribadisco una merda.

[Jim Bowie]

John 3:16
Punisci uno per educarne 100.

[AlenBoksic]

Giusto.Sbagliato, forse la prima volta potrebbero mandare in onda una cosa del genere trattandola come una novità in quanto a civile protesta, alla seconda dimostrazione in tal senso, nessuno manderebbe più nulla in onda, anzi rischieresti che nessuno ti chiederebbe più interviste e otterresti il più completo isolamento, maggiore dell'attuale che è già abbastanza dannoso.

tentar non nuoce,
dice un antico adagio.
intanto proviamo a mettere in atto quanto dice FK - magari per un lasso di tempo più circoscritto, basterebbe il post gara di domenica con la viola - poi vediamo che succede.
Quello che è certo che la reazione di Diaconale - cerbottana o mazzafionda che sia - ha avuto una risonanza pari a zero

[Panzabianca]

Chi ha visto il video?

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Giornalista mediocre che eccelle in un mare di mediocrità con un editore che vuol essere Berlusconi.

[Pomata]

Un servizio per ogni cosa nefasta...quando ricorre la Shoa?

Osteeee du' capricciose.

[aaronwinter]

Gli errori, le stronzate e le aggressioni (a seconda dei casi) li fanno le redazioni.
Almeno qui c'è un Direttore che chiede scusa. Altri, se ne fottono.
E forse vi è sfuggito, ma non è la prima volta che lo fa con la Lazio.

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[Matita]

Oggi intervista alla Duraghello sullo "sfotto" a tema Anna Frank post derby.


Nuovo caso Anna Frank. Dureghello: “Lasciatela in pace, basta odio su Internet”

  “Lasciate riposare in pace Anna Frank”. È l’appello di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma. Dopo la vergognosa iniziativa degli ultras della Lazio, che il 22 ottobre scorso hanno tappezzato la Curva Sud dello Stadio Olimpico di adesivi raffiguranti la ragazzina simbolo dell’olocausto con lamaglia della Roma nell’intento di denigrare i rivali, la stessa immagine è stata utilizzata sul Web dai tifosi giallorossi all’indomani del derby vinto sabato scorso. Stavolta naturalmente quel volto non era un insulto ma quasi un tentativo di appropriarsene per prendere in giro i rivali. Anna con la cresta come Nainggolan (marcatore nel derby); Anna con la maglia di Osvaldo che segna nella sfida (poi persa) del 2011; Anna con la maglia della Roma che esulta e dà delle “pippe” ai laziali, nella vignetta di Mauro Biani pubblicata sul suo sito personale il 24 ottobre scorso, dunque ben prima della stracittadina. Basta a giustificare chi ha trasformato la celebre vittima della Shoah in un volgare meme? “È ora di finirla – ripete Dureghello – il suo sacrificio non deve essere utilizzato né per offendere, né per sfottere, né per deridere. Il messaggio che porta la sua memoria è ben più alto. Tutto ciò significa ucciderla di nuovo”.

Presidente Dureghello, è un problema del calcio o va ben oltre?
Con questi atti calpestano e strumentalizzano la cultura che abbiamo costruito negli ultimi 70 anni, un percorso un percorso di memoria e di memorie condivise. E questo non è accettabile in nessun contesto, ancor di più sportivo.

Non è forse un modo sbagliato per esorcizzare le tragedie del passato?
Siamo di fronte a un problema culturale importante e non posso pensare sia quello di esorcizzare qualcosa o mettere da parte le cose brutte del nostro passato. Ho timore che vi sia una generalizzata ignoranza e superficialità. Ed è quest’ultima, più di tutti, che mi preoccupa, perché questo è un mondo di apparenze, molto veloce, in cui la società corre sui messaggi e non riguarda solo una tifoseria o l’altra, ma diventa un problema di tutti.

Non c’è dunque alcuna differenza fra l’episodio in cui l’immagine è usata come un insulto e i successivi?
No. L’unica differenza è che alcuni fatti sono avvenuti all’interno di uno stadio, con una curva chiusa per razzismo, dove non dovrebbero entrare nemmeno i tappi delle bottiglie e gli altri in un contesto ben più incontrollabile come il web. Ma occorre anche riflettere sui possibili controlli per impedire che internet diventi veicolo di razzismo e antisemitismo. È noto il dato della diffusione di un post antisemita sul web ogni 83 secondi a livello mondiale.

A Marzabotto (Bologna), teatro della strage nazifascista in cui furono uccise 770 persone nel 1944, un calciatore dilettante ha esultato con una maglia che inneggiava alla Repubblica di Salò. Le reazioni non sono mancate. Siete allarmati per la mancanza di memoria dei giovani?
Sì. Scompaiono i testimoni diretti e una riflessione comune va aperta. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei giovani e per questo mi ostino a denunciare il tema. Possiamo continuare a parlare degli ebrei morti e dobbiamo farlo con grande rispetto, ma non dimentichiamo che ci sono anche gli ebrei vivi, che sono cittadini come gli altri, e che dagli ebrei si parte per offendere anche gli altri, come insegna la storia.

Vede movimenti capaci di cavalcare questa “ignoranza”?
Sì, e sono anche numerosi, in una società in cui l’unico elemento che unisce è l’odio contro il diverso, questi hanno gioco facile. Per questo ribadisco che in contesti come lo sport, modello della società del Paese, tutto ciò va combattuto con la forza e la sinergia di tutti.

La Figc da una parte e le istituzioni dall’altra, stanno facendo la loro parte? O potrebbero fare di più?
Tutti possiamo sempre fare molto di più, come la Federazione, ma sono fiduciosa. Il governo, per quanto riguarda la diffusione dell’antisemitismo, deve continuare ad impegnarsi come ha fatto finora, alzando ancora l’attenzione.

A proposito: con il presidente della Lazio, Claudio Lotito, vi siete chiariti?
Io non ho questioni da chiarire, sono chiara e trasparente, il presidente Lotito se vuole sa dove trovarci.

(Il Fatto Quotidiano, V. Bisbiglia)



La faccia come il Q

[disabitato]

Gli ebrei vivi, come dice la signora, dovrebbero iniziare essi stessi a considerarsi cittadini come gli altri, e non cittadini a status speciale.

Il chiagn e fotti, già è proprietà dei napoletani.

[Jim Bowie]

Oggi intervista alla Duraghello sullo "sfotto" a tema Anna Frank post derby.


Nuovo caso Anna Frank. Dureghello: “Lasciatela in pace, basta odio su Internet”

  “Lasciate riposare in pace Anna Frank”. È l’appello di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma. Dopo la vergognosa iniziativa degli ultras della Lazio, che il 22 ottobre scorso hanno tappezzato la Curva Sud dello Stadio Olimpico di adesivi raffiguranti la ragazzina simbolo dell’olocausto con lamaglia della Roma nell’intento di denigrare i rivali, la stessa immagine è stata utilizzata sul Web dai tifosi giallorossi all’indomani del derby vinto sabato scorso. Stavolta naturalmente quel volto non era un insulto ma quasi un tentativo di appropriarsene per prendere in giro i rivali. Anna con la cresta come Nainggolan (marcatore nel derby); Anna con la maglia di Osvaldo che segna nella sfida (poi persa) del 2011; Anna con la maglia della Roma che esulta e dà delle “pippe” ai laziali, nella vignetta di Mauro Biani pubblicata sul suo sito personale il 24 ottobre scorso, dunque ben prima della stracittadina. Basta a giustificare chi ha trasformato la celebre vittima della Shoah in un volgare meme? “È ora di finirla – ripete Dureghello – il suo sacrificio non deve essere utilizzato né per offendere, né per sfottere, né per deridere. Il messaggio che porta la sua memoria è ben più alto. Tutto ciò significa ucciderla di nuovo”.

Presidente Dureghello, è un problema del calcio o va ben oltre?
Con questi atti calpestano e strumentalizzano la cultura che abbiamo costruito negli ultimi 70 anni, un percorso un percorso di memoria e di memorie condivise. E questo non è accettabile in nessun contesto, ancor di più sportivo.

Non è forse un modo sbagliato per esorcizzare le tragedie del passato?
Siamo di fronte a un problema culturale importante e non posso pensare sia quello di esorcizzare qualcosa o mettere da parte le cose brutte del nostro passato. Ho timore che vi sia una generalizzata ignoranza e superficialità. Ed è quest’ultima, più di tutti, che mi preoccupa, perché questo è un mondo di apparenze, molto veloce, in cui la società corre sui messaggi e non riguarda solo una tifoseria o l’altra, ma diventa un problema di tutti.

Non c’è dunque alcuna differenza fra l’episodio in cui l’immagine è usata come un insulto e i successivi?
No. L’unica differenza è che alcuni fatti sono avvenuti all’interno di uno stadio, con una curva chiusa per razzismo, dove non dovrebbero entrare nemmeno i tappi delle bottiglie e gli altri in un contesto ben più incontrollabile come il web. Ma occorre anche riflettere sui possibili controlli per impedire che internet diventi veicolo di razzismo e antisemitismo. È noto il dato della diffusione di un post antisemita sul web ogni 83 secondi a livello mondiale.

A Marzabotto (Bologna), teatro della strage nazifascista in cui furono uccise 770 persone nel 1944, un calciatore dilettante ha esultato con una maglia che inneggiava alla Repubblica di Salò. Le reazioni non sono mancate. Siete allarmati per la mancanza di memoria dei giovani?
Sì. Scompaiono i testimoni diretti e una riflessione comune va aperta. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei giovani e per questo mi ostino a denunciare il tema. Possiamo continuare a parlare degli ebrei morti e dobbiamo farlo con grande rispetto, ma non dimentichiamo che ci sono anche gli ebrei vivi, che sono cittadini come gli altri, e che dagli ebrei si parte per offendere anche gli altri, come insegna la storia.

Vede movimenti capaci di cavalcare questa “ignoranza”?
Sì, e sono anche numerosi, in una società in cui l’unico elemento che unisce è l’odio contro il diverso, questi hanno gioco facile. Per questo ribadisco che in contesti come lo sport, modello della società del Paese, tutto ciò va combattuto con la forza e la sinergia di tutti.

La Figc da una parte e le istituzioni dall’altra, stanno facendo la loro parte? O potrebbero fare di più?
Tutti possiamo sempre fare molto di più, come la Federazione, ma sono fiduciosa. Il governo, per quanto riguarda la diffusione dell’antisemitismo, deve continuare ad impegnarsi come ha fatto finora, alzando ancora l’attenzione.

A proposito: con il presidente della Lazio, Claudio Lotito, vi siete chiariti?
Io non ho questioni da chiarire, sono chiara e trasparente, il presidente Lotito se vuole sa dove trovarci.

(Il Fatto Quotidiano, V. Bisbiglia)



La faccia come il Q

Limortacci sua e de sta zoccola! lo fanno i riommici va bene, abbassare i toni, fate riposare la poverella olandese!

[Pomata]

La cosa bella è che lo sappiamo tutti e si continua imperterriti per dimostrare che lo abbiamo lungo e duro...

Osteeeee du' capriccioseeee...