Altro fango addosso alla nostra Lazio

[franz_kappa]

Non è materiale per un articolo. Nessun giornalista vero pubblicherebbe un articolo riportando testimonianze de relato di anonimi.

Purtroppo è invece materiale per un articolo.
Un ex Ministro della Repubblica, che definì l'assassinato Marco Biagi un "rompicoglioni", ha perso il Dicastero che guidava per le indiscrezioni di terzi, che hanno riferito ai due giornalisti cosa il Ministro aveva confidato - sfogandosi in un contesto informale - ad alcune persone. E quelli lo hanno scritto su due diversi quotidiani.
Lo stesso dicasi per il caso di Lotito: nel caso di specie quello che Lotito afferma (e siamo certi che lo abbia detto, visto che siamo tutti consapevoli che la deposizione dei fiori - di fatto imposta dalle circostanze - era un gesto di facciata) rileva enormemente. Ed è notiziabile.

Le cose sono due, semplicemente: o Lotito ha detto quella cosa o non l'ha detta. Se l'ha detta e un giornalista - in qualche modo - l'ha appresa (fosse anche da un anonimo passeggero del volo Alitalia) quel fatto può essere raccontato. Quella circostanza diventa notiziabile.
Chiaramente in mille altri casi ciò non accade, visto che si tratta - nel caso di specie come in mille altre analoghe circostanze - di fonti davvero anomale. Questo è il tipico caso in cui la stampa dimostra il suo terribile potere: decide se distruggerti o salvarti. E lo fa, putroppo, non in ossequio al principio della neutra rappresentazione della realtà. La stampa 'seleziona' cosa raccontare.

Attendiamo se vi sarà smentita o querela. E, se mai lo sapremo, attendiamo l'esito dell'eventuale azione di autotutela promossa dalla Lazio.

[franz_kappa]

Mi correggo: ho scritto una cosa sbagliata, non suffragata da alcun elemento.

Lo stesso dicasi per il caso di Lotito: nel caso di specie quello che Lotito avrebbe affermato (e siamo certi è verosimile che lo abbia detto, visto che siamo tutti consapevoli che la deposizione dei fiori - di fatto imposta dalle circostanze - era un gesto di facciata) rileva enormemente. Ed è notiziabile.

[Panzabianca]

"....Per dirla con Kant, non hanno una cultura noumenica"

A Cla, ma parlà più facile no? Poi a inizio intervista...cazzarola!

[franz_kappa]

"....Per dirla con Kant, non hanno una cultura noumenica"

A Cla, ma parlà più facile no? Poi a inizio intervista...cazzarola!

Dico la mia.
Non lo ha detto. Non a inizio intervista. Può aver fatto quell'accenno nel corso del colloquio. A distanza di qualche ora (o di qualche minuto, dipende dall'orario in cui Lotito ha rilasciato l'intervista), quando il giornalista ha rivisto gli appunti, ha deciso di collocare più in alto quell'espressione.
Che ci stava bene. Che ben connotava, in linea con lo stereotipo di Lotito ormai consolidato, il personaggio.

Ci sono tutti gli ingredienti della narrazione pre-confezionata. Non mi fido di nulla.

[Matita]

Lo posso dire che il rabbino capo ha fatto un'uscita alquanto infelice e del tutto fuori luogo senza passare per antisemita?

"Andrebbe raccontata la sua storia a chi fa cori razzisti negli stadi. Non va demonizzato il calcio in se stesso. Io sono romanista. La squadra tifata dalla comunità ebraica di Roma, il Roman, fu una delle tre società che fondendosi diedero vita alla A.S. Roma. E i colori della maglia della A.S. Roma sono quelli del Roman". Lo rivela il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in una intervista a Vatican Insider. "Va combattuto il razzismo negli stadi. Prima l'odio xenofobo prende di mira la differenza più evidente (il colore della pelle), poi passa alle diversità di ogni tipo che nella aberrazione vengono classificate anche come di razza e invece l'unica razza, come diceva Einstein è quella umana, anche se non dà grandi prove di "superiorità", spiega il leader spirituale della più antica comunità ebraica europea: "Sono segnali da non sottovalutare".


nel 2013



Grazziarcazzo che non se fa trova. Questo è piu' romanista che altro.E prende la palla al balzo.

[Zapruder]

Ricordavo che Scajola pronunciò la frase al cospetto di giornalisti, Franz, ma forse mi sbaglio.

Qui ci sono dei presunti passeggeri di un aereo che ascoltano delle presunte frasi e avvertono di corsa il loro amichetto che lavora alla pagina web del Messaggero.

Se io vado da un giornalista a raccontare che ho visto Pallotta seviziare un gatto, secondo me non esce alcun articolo da nessuna parte.

[franz_kappa]

Grazziarcazzo che non se fa trova. Questo è piu' romanista che altro.E prende la palla al balzo.

A ognuno la sua opinione.
Per me il Di Segni rabbino capo non si è fatto trovare per reazione all'azione antisemita. La fede sportiva c'entra solo relativamente. In questo caso, ribadisco.

Mi direte: "Ma gli adesivi ci sono da anni, ne hanno anche scritto i giornali già nel 2013". Vero. Ma il clamore suscitato stavolta non poteva non produrre reazioni. Che si sono sostanziate, da parte della Comunità ebraica romana (sui cui rappresentanti mi astengo dal commentare per rispetto verso chi ha creato questa comunità), nel rifiuto a presenziare all'iniziativa di Claudio Lotito e gli altri rappresentanti della Lazio.

[geddy]

Direi che sia chiaro il contrario: l'estensore dell'articolo non saprebbe neanche indicare la città dove risiedeva la ragazza e, in caso contrario, sicuramente ignorava tale città fino a ieri mattina.

Ho sbagliato io inverse. E' state an he ad Aushwitz.

[zeno]

. Se su quegli adesivi fosse stata riprodotta l'immagine di Anna Frank con la maglietta biancoceleste il caso sarebbe scoppiato lo stesso

questa è la più grossa stronzata  che è stata scritta su un forum

[Matita]

A ognuno la sua opinione.
Per me il Di Segni rabbino capo non si è fatto trovare per reazione all'azione antisemita. La fede sportiva c'entra solo relativamente. In questo caso, ribadisco.

Si, ma chi è andato , non era il colpevole del gesto. Capisco il non aver "prenotato" , ma quanto meno per non lasciare "dubbi" , qualche vice poteva adempiere.
Ecco perché ho linkato quel testo.

Io, non mi sento colpevole.

[franz_kappa]

Ricordavo che Scajola pronunciò la frase al cospetto di giornalisti, Franz, ma forse mi sbaglio.

Hai, come sempre, buona memoria. Avevo volutamente scritto un'imprecisione, l'esempio era funzionale a constualizzare la circostanza. Diciamo che non tutti quelli che riferirono l'infelice frase su Biagi l'avevano ascoltata.

Se io vado da un giornalista a raccontare che ho visto Pallotta seviziare un gatto, secondo me non esce alcun articolo da nessuna parte.

Certamente. La stampa fa due pesi e due misure. E non è neutrale, buon Dio. Se Lotito ha purtroppo fatto quell'affermazione in aereo (dico la mia: l'ha fatta) un mezzo di informazione ha titolo per riportarla.

Cmq, non ci avvitiamo troppo sul caso di specie: è l'ennesima manifestazione che il circo mediatico suscitato dall'oltraggio di una vittima dell'Olocausto si sta trasformando in campagna (politica, non a caso Repubblica è tra i quotidiani più mobilitati: oggi la vicenda occupa le prime tre pagine del quotidiano) per colpire la Lazio, nella persona del suo massimo Dirigente.

[Zapruder]

A ognuno la sua opinione.
Per me il Di Segni rabbino capo non si è fatto trovare per reazione all'azione antisemita. La fede sportiva c'entra solo relativamente. In questo caso, ribadisco.

Forse si è ricordato di quando in un'intervista disse che "purtroppo esistono ancora ebrei laziali".

[disabitato]

Imparare da Diabolik come si chiagne e fotte.
Intervista a Repubblica eccellente sotto questo punto di vista.

[franz_kappa]

 questa è la più grossa stronzata  che è stata scritta su un forum

Se citi il mio pensiero citalo compiutamente, non estrapolare singole frasi per confermare il tuo punto di vista differente. Grazie.

Ho scritto:

Olocausto, Anna Frank: ingredienti sufficienti - stavolta - a creare un caso di portata nazionale. Il fatto che ci fosse di mezzo la Lazio, non lo nego. Ha favorito. Se su quegli adesivi fosse stata riprodotta l'immagine di Anna Frank con la maglietta biancoceleste il caso sarebbe scoppiato lo stesso ma, senza dubbio, sarebbe stato trattato con minore enfasi. Il motivo è semplice: se i laziali, per antonomasia fascisti e razzisti, attuano condotte antisemite è automatico parlarne: si tratta di riempire di contenuti nuovi una narrazione giùà esistente; se fossero stati i xxxxnisti a fare lo stesso - al di là di ogni considerazione sulla maggior indulgenza dei media nei confronti della xxxx - ci sarebbe stata meno facilità, per il semplice fatto che la stampa avrebbe dovuto costruire una narrazione ad hoc (i xxxxnisti antisemiti e razzisti) e poi riempirla di contenuti.

[Russotto]

Ma quindi? Sti 20 responsabili? Oltre ad averli convocati per un rimbrotto in questura? Quali sono sti provvedimenti?

[franz_kappa]

Si, ma chi è andato , non era il colpevole del gesto. Capisco il non aver "prenotato" , ma quanto meno per non lasciare "dubbi" , qualche vice poteva adempiere.
Ecco perché ho linkato quel testo.

Forse si è ricordato di quando in un'intervista disse che "purtroppo esistono ancora ebrei laziali".

Rispondo a entrambi. Grazie per i vostri punti di vista e in particolare a Zapruder che rammenta l'imbarazzante dichiarazione di anni fa del rabbino capo.

A mio avviso, però, l'ostilità di Di Segni nei confronti della Lazio intesa come Dirigenza e come tifoseria non è guidata da ragioni di tifo (attacco la Lazio perché sono della xxxx) ma dall'associazione tra tifoseria della Lazio e antisemitismo.
Una doppia morale invero curiosa per non dire ipocrita, quella del rabbino capo e della Comunità ebraica romana: stigmatizzano la Lazio ma chiudono gli occhi e girano la testa nei confronti delle manifestazioni di antisemitismo xxxxniste indirizzate verso tifosi della Lazio.

Matita scrive: "ma Lotito non era colpevole del gesto, perché non presenziare?".
Corretto, mica ha attaccato Lotito gli adesivi. Ma Di Segni può ritenere che la Società e dunque Lotito comunque non facciano abbastanza per contrastare le tendenze razziste e antisemite della Curva laziale (come potrebbe, dico io? E' materia per le Istituzioni dello Stato, semmai...). E, soprattutto, Di Segni oppure altri rappresentanti della Comunità ebraica non hanno voluto legittimare l'iniziativa della Lazio con la propria presenza. Se di sceneggiata ad uso dei media si trattava (purtroppo io credo sia stato nulla più di questo) diciamo che si è deciso che nessun esponente della Comunità ebraica romana dovesse fare da comparsa.

[AlenBoksic]

Presidente Claudio Lotito, la «sua» Lazio ha riacceso i riflettori dell’indignazione. 
«La Lazio non appartiene a chi, senza alcuna logica, decide di attaccare un adesivo che offende l’umanità. La Lazio è civiltà, rispetto, senso di libertà».
 
Eppure qualcuno l’ha fatto... 
«Quel qualcuno va preso e condannato. E se c’è un adesivo, ci sarà anche chi lo ha stampato: fermiamolo».
 
Come si ferma, invece, la giusta ribellione alla follia di domenica scorsa? 
«Con i fatti. E con la storia: c’è un filo conduttore che lega la comunità ebraica al nostro club». 
 
Storia di tifo e passione? 
«Negli Anni 50, ad esempio, gli ebrei che fuggivano dall’Ungheria si sentivano rappresentati da una società con gli stessi colori bianco e celesti di Israele. Giovanni Di Veroli giocò per cinque stagioni nella Lazio e, facendo un salto in avanti, ecco il giovanissimo Giorgio Spizzichino, al debutto in A lo scorso maggio».
 
Dalla storia ai fatti. 
«Già, i molti fatti. Sono stato io a chiedere l’introduzione dei biglietti nominativi e, il sottoscritto, ha chiuso ogni rapporto con certi elementi della curva: ora che sono tornati c’è chi dice che Lotito è sceso a patti. La verità è che questa gente ha capito che io non mi muovo dalle mie posizioni».
 
Posizioni che non impediscono, però, pericolose derive. 
«Derive di pochi, per fortuna. Quei pochi che seguono la logica del branco e che, nel branco, si annullano».
 
La comunità ebraica di Roma ha fatto sapere come la sua visita di ieri non fosse concordata. 
«E non doveva esserlo. L’ho fatta perché così mi ha detto la mia anima, il mio cuore. Non sono andato in sinagoga per discolparmi da qualcosa, ma perché lo sentivo, era un atto, per me, dovuto».
 
Lei parla di branco. E, spesso, di ignoranza. 
«Ignoranza figlia dell’assenza di punti di riferimento. Prima lo erano i maestri e, poi, l’oratorio. Oggi, purtroppo, lo sono diventati i social».
 
Come se ne può uscire? 
«Porterò ogni anno almeno 200 ragazzi o bambini ad Auschwitz: la percezione visiva di cosa è accaduto è il miglior antidoto alla già citata ignoranza».
 
E, poi? 
«Girare per le scuole. Lo stiamo già facendo, lo faremo con maggiore forza: avevo pensato anche alla possibilità di regalare il libro di Anna Frank ad ogni tifoso allo stadio, ma non è realizzabile. Dove trovo migliaia di copie in un attimo?».
 
A chi l’accusa di aver aggirato la squalifica della curva Nord, chiusa per cori razzisti, aprendo la Sud dello stadio cosa risponde? 
«Nessuna intenzione di aggirare niente, non scherziamo. Abbiamo colto l’occasione per promuovere una giornata contro ogni discriminazione mettendo i biglietti ad un euro: tutto qua».
 
Si sarebbe mai immaginato di ritrovarsi al centro di un corto circuito? 
«No, assolutamente. La curva, pochi giorni fa, aveva detto in modo perentorio basta ai buu razzisti. E la stessa curva, a Nizza giovedì scorso prima della sfida di Europa League, aveva portato i fiori sul luogo della strage dei terroristi islamici. Per questo dico che ad attaccare quei vili adesivi è stata una minoranza della minoranza».
 
Cosa accadrà adesso? 
«Innanzitutto ringrazio chi come Andrea Agnelli mi ha testimoniato vicinanza. E, poi, la nostra aquila continuerà a volare dentro allo stadio prima delle gare. Sa perché lo fa? Perché significa libertà...».
 
GUGLIELMO BUCCHERI
http://www.lastampa.it/2017/10/25/italia/cronache/lotito-il-nostro-club-non-di-questi-incivili-vicino-alla-comunit-ebraica-dagli-anni-YoQt46anyvT0vTvPvKtVZN/premium.html#acquistaregistraaccedi

[Wasicu]

In un contesto civile e pensante la Lazio andando in Sinagoga a deporre fiori fa la cosa giusta.
L'unica consona alla sua essenza. Senza cedere a sensi di colpa e autoflagellazione. La Lazio ripara, per quanto può nell'immediatezza, a un offesa grave.
Comunque screditare Lotito sembra l'obbiettivo primario di questi pezzi di merda.

certo geddy e anche non lontano da qui ....

[Russotto]

Sono orgoglioso di Lotito dopo questa vicenda.

Si è sbattuto in ogni modo per riparare ad un danno di cui lui non è neanche vagamente corresponsabile. Ora usi il pugno duro contro queste bestie e faccia tornare all'ovile gli agnellini seguaci di Diabolik.

Sulle pagine FB gestite da gentaglia ultras sono spariti tutti i post di vanto per gli adesivi ed incalzati da me sulla loro vigliaccheria nel non prendersi le responsabilità mi chiamano spia o infame, ma non una parola di difesa verso questi atti di merda. Nessun fascista da tastiera che rivendica le sue azioni.
Sono solo dei vigliacchi.

[Panzabianca]

"Andrebbe raccontata la sua storia a chi fa cori razzisti negli stadi. Non va demonizzato il calcio in se stesso. Io sono romanista. La squadra tifata dalla comunità ebraica di Roma, il Roman, fu una delle tre società che fondendosi diedero vita alla A.S. Roma. E i colori della maglia della A.S. Roma sono quelli del Roman". Lo rivela il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in una intervista a Vatican Insider. "Va combattuto il razzismo negli stadi. Prima l'odio xenofobo prende di mira la differenza più evidente (il colore della pelle), poi passa alle diversità di ogni tipo che nella aberrazione vengono classificate anche come di razza e invece l'unica razza, come diceva Einstein è quella umana, anche se non dà grandi prove di "superiorità", spiega il leader spirituale della più antica comunità ebraica europea: "Sono segnali da non sottovalutare".


nel 2013



Grazziarcazzo che non se fa trova. Questo è piu' romanista che altro.E prende la palla al balzo.

ah ah ah ah ah tutti targati... Prima riomanista poi rabbino