Altro fango addosso alla nostra Lazio

[MCM]

Sulla gazzetta c'è la storia della curva nord. Puntualizzano che i laziali sono sempre stati di destra. Pure quando c'erano gli Eagles.

Come se poi essere di destra significhi necessariamente fare gli sticker con la faccia di Anna Frank.

[AlenBoksic]

Querelare.

Mi pare il minimo.
Gli estremi della calunnia/diffamazione ci sono tutti

[surg]

io continuo a chiedermi se strumentalizzare la anna frank di turno per esternare il proprio antisemitismo sia peggio che incitare un omicidio volontario facendo passare per normale la minaccia di sparare razzi nella curva opposta.
mi spiego: non voglio in nessun modo sminuire la gravità e ancor prima l'idiozia del gesto di questi imbecilli, voglio solo capire il perché di un teatrino che si crea sempre nei casi di razzismo/intolleranza e mai nei casi di incitamento alla violenza che, a mio modo di vedere, sono più gravi e possono comportare conseguenze molto peggiori.

Personalmente la penso in modo diverso: Anna Frank è il simbolo dello sterminio di 5 milioni di ebrei nelle camere a gas. Nessun paragone può essere fatto con singoli atti di violenza, per  quanto esecrabili

[geddy]

Come se poi essere di destra significhi necessariamente fare gli sticker con la faccia di Anna Frank.

vero, infatti specificano estrema.
Stavo per scrivere che forse i fiori dovevamo portarli giallorossi. Riferendomi all' intervento del Mago di qualche pagina dietro. Poi ho pensato che potevo essere frainteso e non fosse il caso. Ma questi che parlano in TV  e scrivono sui giornali ragionamenti del genere non ne fanno mai?

[geddy]

Intervista sempre sulla Gazzetta ad Alberto Sed. Anche luibad Aushwitz con Anne. Che non ci e' mai stata. Chiaro che l'estensore dell'articolo ha letto solo il Diario e non le premesse e gli epiloghi che lo corredano.Anna non è mai stata ad Aushwitz.Lo stesso stigmatizza Sinisa che dichiara di non conoscere le vicende della ragazza e non può quindi esprimere un parere.

[Eagles71]

Querelare.

chi lo ha scritto è un fan del rioma.

[disabitato]

chi lo ha scritto è un fan del rioma.

Chi lo ha scritto è un figlio di troia.

[Panzabianca]

Lo posso dire che il rabbino capo ha fatto un'uscita alquanto infelice e del tutto fuori luogo senza passare per antisemita?
Oltretutto la frase "servono iniziative concrete" è tipica del politicante di quart'ordine: dica quali sono tali iniziative questo eminente signore, e già che c'è ci faccia sapere quali squadre di calcio le attuano, altrimenti taccia.
Quanto alla lavatrice mi pare che anni addietro la comunità sia sfilata senza troppi problemi assieme avari esponenti postfascisti, quindi...

Hanno creato una pagliacciata su un atto raccapricciante, arrivando ad aprire i TG su degli adesivi attaccati da un bimbetto scemo di 13 anni, e hanno pure accostato il nome di milioni di persone ad atti ignobili, il vero razzismo è questo

Lobby. Una delle più potenti a Roma come nel mondo. Or vado a spegnere il fuoco sotto l'acqua.

Concordo pienamente con te.

Quanto alle frasi rubate sull'aereo, si, querelare.
(ma di sceneggiata si è trattato)

[franz_kappa]

Qualcuno può recuperare il testo dell'editoriale "I fiori sbagliati in sinagoga" comparso stamane sul quotidiano fondato da Scalfari? Grazie.

L'ho letto ma non sono in grado di recuperarlo.
Tutto sommato pensavo peggio. Lotito ne esce assai male - l'autore, Francesco Merlo, non risparmia battute derisorie e in più passaggi indulge al registro del dileggio - ma questi sono, come dire, danni collaterali. Lotito in questi contesti è una figura purtroppo inadeguata (non tanto per quello che è ma per come viene rappresentato).
Dall'articolo emerge tuttavia che l'antisemitismo è una corrente, chiamiamola così, comune alle due curve romane e, in generale, all'estremismo di destra presente nella Capitale.
D'altronde da Repubblica non potevamo attenderci un plauso all'iniziativa dei fiori alla sinagoga.
La Lazio ha fatto bene ad andare in sinagoga o ha fatto male?
Non ho una risposta ma registro che sulla terza pagina di Repubblica, la più importante del giornale, se ne parla diffusamente in due diversi articoli.

[Panzabianca]

Io ricordo bene, ahimé per inevitabili motivi anagrafici, il derby Paparelli.
Il giorno dopo oltre la riprovazione per lo "assassinio alla stadio" (un quotidiano titolò così) ricordo bene la polemica romanista sul numero di palloni utilizzati (!) e sugli striscioni contro Rocca, che si potevano configurare come "provocazione". Avevo 13 anni e per me i giornali godevano di grande autorevolezza: oggi mi rendo conto bene di come il senso più chiaro di quella giornata, "romanista uccide laziale", venisse disinnescato il nome de "l'omicidio da stadio". Prova a immaginare a parti invertite... Chi è grande come me può testimoniarti di come VERAMENTE in quegli anni fossimo "lo zimbello del calcio italiano", un autentico ridicolo cancro in un organismo sano (sì, come no). Avessimo sparato noi quel razzo probabilmente oggi non esisteremmo più, e non credo di esagerare.
Benjamin Franklin diceva "la democrazia sono due lupi e un agnello che votano su cosa si mangia a cena, la libertà è un agnello ben armato che contesta la decisione." Oggi, partendo da un episodio sinceramente schifoso e riprovevole, i lupi hanno deciso cosa mangiare per cena. E tu hai scritto una cosa che mi ha colpito molto:" Pacifici e Di Segni non sono i genitori di Anna Frank". E io quando qualcuno mi mostra qualcosa che non ho saputo vedere gli dico "grazie".

In questo post c'è tutto.
Grazie

[Russotto]

Lotito ha fatto tutto ciò che poteva fare. Pagliacciate (come ho detto ieri) comprese.

Non ha responsabilità per 4 adesivi attaccati ed è CRIMINOSO affibbiarne a lui o alla S.S. Lazio.

L'immagine di Anna Frank con quella maglietta è orribile. Anche quando si fa una bravata si deve dare un peso alle cose. Non è stato ucciso nessuno ma l'immagine, come diceva Franz ieri, è dirompente.

Detto ciò: MO BASTA! Non aspettavano altro che demolire una squadra favolosa e una società che stava facendo finalmente tutte le mosse azzeccate.

Ve ne dovete annà affanculo! Mettiamo la squadra in silenzio stampa. E' inutile parlarci con queste merde!

[franz_kappa]

[...]
Quanto alle frasi rubate sull'aereo, si, querelare.
(ma di sceneggiata si è trattato)

Attenzione. Le frasi non vengono rubate. Le frasi vengono pronunciate oppure no. Se sono un personaggio pubblico ed esclamo ad alta voce qualcosa accanto a testimoni può accadere che qualcuno riferisca a terzi. Che volo era quello su cui sarebbero state pronunciate quelle affermazioni? Magari un Roma-Milano o Milano-Roma: voli frequentati, soprattutto a metà giornata, da un'utenza 'professionale'. Chissà chi ha sentito quel che ha detto Lotito (che, se volete sapere la mia, è probabile che quell'affermazione l'abbia davvero fatta), chissà chi ha riferito a chi.
La Lazio e Lotito potrebbero querelare o, perlomeno, chiedere una adeguata rettifica. Non sono certo che ciò avverrà.

[Ataru]

Personalmente la penso in modo diverso: Anna Frank è il simbolo dello sterminio di 5 milioni di ebrei nelle camere a gas. Nessun paragone può essere fatto con singoli atti di violenza, per  quanto esecrabili

a maggior ragione non deve essere strumentalizzata. tutto questo can can nasce e cresce per il ricordo dell'olocausto? e quante altre volte si è glissato sugli stessi riferimenti? parliamo di adesivi risalenti a 4 anni fa, con i quali (e con le controparti, è giusto ricordare) è stata già tappezzata roma. non ricordo le stesse levate di scudi

[geddy]

In un contesto civile e pensante la Lazio andando in Sinagoga a deporre fiori fa la cosa giusta.
L'unica consona alla sua essenza. Senza cedere a sensi di colpa e autoflagellazione. La Lazio ripara, per quanto può nell'immediatezza, a un offesa grave.
Comunque screditare Lotito sembra l'obbiettivo primario di questi pezzi di merda.

[Panzabianca]

Attenzione. Le frasi non vengono rubate. Le frasi vengono pronunciate oppure no. Se sono un personaggio pubblico ed esclamo ad alta voce qualcosa accanto a testimoni può accadere che qualcuno riferisca a terzi. Che volo era quello su cui sarebbero state pronunciate quelle affermazioni? Magari un Roma-Milano o Milano-Roma: voli frequentati, soprattutto a metà giornata, da un'utenza 'professionale'. Chissà chi ha sentito quel che ha detto Lotito (che, se volete sapere la mia, è probabile che quell'affermazione l'abbia davvero fatta), chissà chi ha riferito a chi.
La Lazio e Lotito potrebbero querelare o, perlomeno, chiedere una adeguata rettifica. Non sono certo che ciò avverrà.

si, chiaro.
Io credo che Lotito abbia proferito quelle parole. Credo che abbia anche ragione. Ciò detto, un velo pietoso su un giornalismo da rotocalco. Ora si nutre di virgolettati de relata.
E' chiaro che si è persa la misura, la rioma non vince da molto, troppo tempo. I suoi accoliti vanno nutriti con carne viva.

[franz_kappa]

a maggior ragione non deve essere strumentalizzata. tutto questo can can nasce e cresce per il ricordo dell'olocausto? e quante altre volte si è glissato sugli stessi riferimenti? parliamo di adesivi risalenti a 4 anni fa, con i quali (e con le controparti, è giusto ricordare) è stata già tappezzata roma. non ricordo le stesse levate di scudi

E' il meccanismo dell'informazione.
L'informazione decide cosa è notiziabile e cosa no, Ataru. Decide cosa e decide quando, soprattutto. Non lo decidi tu, non lo decido io: le leve del comando le manovrano gli operatori dell'informazione, che hanno proprie regole, priorità e codici.

Anni fa la notizia degli adesivi (lunedì ho fatto una ricerca su Internet e sono spuntati fuori articoli del 2013) non era stata ritenuta rilevante. Non era stata certo ignorata ma era comparsa sulle cronache senza lasciare profonda traccia. La solita manifestazione di antisemitismo delle tifoserie di calcio. Evidentemente allora c'erano altre emergenze informative.
Stavolta si è invece avviato un terribile loop autoalimentante e l'affaire è velocemente assurto a livello di vera e propria emergenza mediatica.
Dopo poche ore sulla vicenda ha preso posizione, con sconvolgente irritualità, il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: la suprema carica della Repubblica Italiana. A quel punto nessuno poteva più fare un passo indietro e nessuna forma di compensazione, contestualizzazione, discussione, ridimensionamento poteva trovare spazio.

Olocausto, Anna Frank: ingredienti sufficienti - stavolta - a creare un caso di portata nazionale. Il fatto che ci fosse di mezzo la Lazio, non lo nego. Ha favorito. Se su quegli adesivi fosse stata riprodotta l'immagine di Anna Frank con la maglietta biancoceleste il caso sarebbe scoppiato lo stesso ma, senza dubbio, sarebbe stato trattato con minore enfasi. Il motivo è semplice: se i laziali, per antonomasia fascisti e razzisti, attuano condotte antisemite è automatico parlarne: si tratta di riempire di contenuti nuovi una narrazione giùà esistente; se fossero stati i xxxxnisti a fare lo stesso - al di là di ogni considerazione sulla maggior indulgenza dei media nei confronti della xxxx - ci sarebbe stata meno facilità, per il semplice fatto che la stampa avrebbe dovuto costruire una narrazione ad hoc (i xxxxnisti antisemiti e razzisti) e poi riempirla di contenuti.

[AlenBoksic]

In un contesto civile e pensante la Lazio andando in Sinagoga a deporre fiori fa la cosa giusta.
L'unica consona alla sua essenza. Senza cedere a sensi di colpa e autoflagellazione. La Lazio ripara, per quanto può nell'immediatezza, a un offesa grave.
Comunque screditare Lotito sembra l'obbiettivo primario di questi pezzi di merda.

Lotito in quanto rappresentante della S.S.LAZIO

E' chiaro che si è persa la misura, la rioma non vince da molto, troppo tempo. I suoi accoliti vanno nutriti con carne viva.

[Zapruder]

Attenzione. Le frasi non vengono rubate. Le frasi vengono pronunciate oppure no. Se sono un personaggio pubblico ed esclamo ad alta voce qualcosa accanto a testimoni può accadere che qualcuno riferisca a terzi. Che volo era quello su cui sarebbero state pronunciate quelle affermazioni? Magari un Roma-Milano o Milano-Roma: voli frequentati, soprattutto a metà giornata, da un'utenza 'professionale'. Chissà chi ha sentito quel che ha detto Lotito (che, se volete sapere la mia, è probabile che quell'affermazione l'abbia davvero fatta), chissà chi ha riferito a chi.
La Lazio e Lotito potrebbero querelare o, perlomeno, chiedere una adeguata rettifica. Non sono certo che ciò avverrà.

Non è materiale per un articolo. Nessun giornalista vero pubblicherebbe un articolo riportando testimonianze de relato di anonimi.

[AlenBoksic]

Intervista sempre sulla Gazzetta ad Alberto Sed. Anche luibad Aushwitz con Anne. Che non ci e' mai stata. Chiaro che l'estensore dell'articolo ha letto solo il Diario e non le premesse e gli epiloghi che lo corredano.Anna non è mai stata ad Aushwitz. Lo stesso stigmatizza Sinisa che dichiara di non conoscere le vicende della ragazza e non può quindi esprimere un parere.

Direi che sia chiaro il contrario: l'estensore dell'articolo non saprebbe neanche indicare la città dove risiedeva la ragazza e, in caso contrario, sicuramente ignorava tale città fino a ieri mattina.

[Russotto]

Presidente Lotito, ha letto il Diario di Anna Frank?
«Certo che l’ho letto: alle scuole medie, quando ancora ai ragazzi venivano trasmessi valori e principi».
Adesso non è più così?
«Direi proprio di no. Noi andavamo a scuola e i genitori seguivano la nostra crescita con il maestro: costruivano assieme il futuro dei figli. Poi c’era l’oratorio, che ci formava non solo spiritualmente. E, quando si era più grandi, si cominciava l’attività politica: al di là delle ideologie, venivano trasmessi altri valori».
Come sono i ragazzi di oggi?
«Non hanno più punti di riferimento positivi: vivono sui computer e pensano solo ad apparire. Per dirla con Kant, non hanno una cultura noumenica. Si rifugiano nella logica del branco e allora, per dimostrare che esistono, lanciano sassi dai cavalcavia».
E attaccano adesivi con Anna Frank.
«Non hanno letto il Diario, non sanno nemmeno chi sia Anna Frank. Se avessero coscienza di ciò che è successo agli ebrei, non potrebbero commettere atti del genere. Atti che non possono avere giustificazioni, di nessuna natura. Il valore umano è al di sopra di tutto».
C’è un modo per risolvere un problema così grave e radicato?
«Repressione e prevenzione, ecco le strade. Occorrono pene severissime, anche il Daspo a vita: dura lex, sed lex. E poi bisogna insegnare ai giovani, ai bambini. Perché chi ha determinati comportamenti non è maleducato, è ineducato: nessuno gli ha mai spiegato nulla».
Ha annunciato che porterà ogni anno un gruppo di ragazzi in un campo di concentramento: lei ci è mai stato?
«Ad Auschwitz. Là si riflette sull’ottusità umana: l’uomo è capace di barbarie inammissibili. Lo chiamerò viaggio della memoria, perché certe cose devono essere cancellate ma mai dimenticate. Non a caso ho ispirato la mia vita sui principi cristiani del rispetto e della solidarietà. Il razzismo è un obbrobrio».
Eppure continua a far parte della nostra vita quotidiana.
«Quando leggo di extracomunitari che lavorano 15 o 16 ore al giorno e guadagnano quasi niente, dico: questi sfruttatori vadano in galera e si butti la chiave».
È andato in visita alla Sinagoga il giorno dopo gli episodi dell’Olimpico: perché?
«Certo non per lavarmi la coscienza, né per giustificarmi. È stato un atto sentito e voluto, un gesto che ho avvertito di dover fare a livello interiore. Per me, per la società che rappresento, per i tifosi della Lazio. Tantissimi di loro mi hanno ringraziato».
Però i tifosi della Lazio sono spesso accusati di razzismo e puniti per questo.
«Dicerie, falsità: non sono peggiori degli altri. Anche nella nostra curva hanno trovato delle immagini di Anna Frank con la maglia della Lazio, ho le foto. E ci sono stati striscioni con su scritto: laziale ebreo. È un problema di tutti e nessuno ha fatto quanto me per combatterlo, nel calcio».
A cosa si riferisce?
«A Bologna scenderemo in campo con la maglia contro l’antisemitismo, ma ne abbiamo fatte per il Giubileo, contro la camorra, con scritto «Je suis Charlie» e «No racism». Il nostro impegno è sotto gli occhi di tutti, come il mio personale contro certi tifosi. Dal 2004, da quando ho preso la Lazio, ho cambiato tutto».
Com’era la situazione tredici anni fa?
«In curva c’erano cori razzisti, svastiche, di tutto. Li ho combattuti: sono stati arrestati, hanno subito misure cautelari e sequestro di beni. Se la sono presa anche con me e la mia famiglia: mio figlio non è voluto entrare allo stadio per tanto tempo. Non è un caso se vivo ancora sotto scorta».
Ora però anche quei tifosi che ha combattuto sono tornati dalla sua parte.
«Ma io non mi sono riconciliato con nessuno, sia chiaro: non accetto illazioni. Ho tracciato una strada maestra e hanno deciso di seguirla».
Però in curva il razzismo non è stato debellato, evidentemente.
«La Lazio non ha responsabilità, questo è certo. Per fortuna hanno preso i responsabili, voglio capire chi sono, perché potrebbe anche esserci dietro qualcosa di strano, di diverso. Non tutti sono contenti che i tifosi più estremi siano venuti dalla mia parte».
Teme che la Lazio possa essere vittima di un complotto?
«Dico solo che mi aspetto che tra qualche tempo venga fuori qualcosa contro di me».