Autore Topic: Message in a bottle  (Letto 4293 volte)

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Giglic

Message in a bottle
« : Giovedì 22 Aprile 2010, 12:58:57 »
Probabilmente doveva succedere, prima o poi. In effetti segnali in tal senso si erano avuti sin da febbraio, ma io, inguaribile ottimista, li avevo sempre interpretati come eventi negativi di un contesto comunque positivo. Fatto sta che ieri, dopo un colloquio non propriamente sereno con il mio capo e le HR, sono stato "spintaneamente" costretto a dare le dimissioni. Tutto tranquillo dal punto di vista della negoziazione (il package ottenuto, inclusivo di servizio di outplacement, è il ragionevole massimo al quale potevo aspirare), ma fatto sta che devo dare addio ad un posto di lavoro nel quale avevo fortemente creduto.
L'arrivo del nuovo CEO ha trasformato radicalmente la strategia IT della mia azienda, da un nearshoring ragionevole, ad una rapida (nonché violenta) esternalizzazione. Il problema è tutto qui. Non è di performance (sono stato per due anni consecutivi la persona che ha avuto i maggiori riconoscimenti, economici e non), né di strategia (personalmente l'outsourcing non lo condivido, ma non è stata neanche richiesta la mia opinione né sono stato coinvolto nel progetto), è politico, nel senso di area di potere da conquistare all'interno dell'azienda. Non appena è cambiata la nazionalità del capo (da Svizzero e Tedesco) questa è stata la direzione. Io, che non guarirò mai dalla mia ingenuità (ed è in senso negativo che interpreto questa parola) ho pensato a fare il mio mestiere (che poi è quello dell'executive manager) in termini di cosa sarebbe meglio per l'azienda, e non cosa sarebbe stato meglio per il nuovo capo. nella presentazione del Business Plan pluriennale avevo sottolineato come l'outsourcing, opzione percorribile e con i suoi punti di forza, comunque, non fosse raccomandabile per alcune ragioni che io, al moment, ritenevo valide. Fossi stato furbo, avrei evitato l'argomento o sarei rimasto più neutro. Del resto, il crucco non si è neanche degnato di rispondermi. l'unica cosa che ha detto è che comunque lui non avrebbe mai avuto una "hidden agenda" (io da buon italiano ho interpretato questo come la PRESENZA di una hidden agenda molto forte, non so se gli Svizzeri gli hanno creduto. Pare di si, visto che i miei colleghi stanno "dimettendosi" con arie più stupite della mia.
Bene: ufficialmente, dal 1 di luglio sono senza lavoro. Sensazione strana, in quanto la depressione di "non essere utile" è al momento il sentimento principale, seguito a ruota dalla preoccupazione economica (fortunatamente esiste un cuscinetto). La rabbia la sto contenendo, riuscendoci anche abbastanza bene. Voglio focalizzarmi sulla ricerca di lavoro in questi due mesi. Insomma, se conoscete qualcuno che necessita di un executive manager nel campo IT, ditemelo…

Ma vorrei anche parlare di momenti del genere, e condividere con voi questi momenti. Scrivo soprattutto per questo, non per avere solidarietà o segnalazioni.


jumpingjackflash

Re:Message in a bottle
« Risposta #1 : Giovedì 22 Aprile 2010, 13:33:43 »
un abbraccio caro Giglic conosco molto da vicino le sensazioni che stai provando.

ti auguro la fortuna che ho avuto io, ricominciare a costruire qualcosa anche se completamente diverso da quello che facevo prima.

Magari la mia domanda sembrerà stupida ma che cos'è un executive manager?

Offline Holly

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Re:Message in a bottle
« Risposta #2 : Giovedì 22 Aprile 2010, 17:47:40 »
ahia caro Giglic :-[

io non so fare altro che ascoltare il tuo amaro sfogo, e starti vicina col pensiero

appena posso ti "privatizzo"

abbraccio

Offline carpelo

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Re:Message in a bottle
« Risposta #3 : Giovedì 22 Aprile 2010, 18:06:37 »
Avevo un contratto a proggetto di tre mesi per una ditta con 12 dipendenti che mi affittava ad un'altra ditta più grossa che mi affittava al supercliente finale. Il contratto mi fu rinnovato per altri 3 mesi, poi per altri 6 ed infine per altri 12. Ad ogni rinnovo chiedevo o un aumento o un contratto più "sicuro", visto che il mio lavoro era apprezzato. Dopo 2 anni a progetto ottenni un anno di contratto a tempo determinato, scaduto il quale mi fu offerto un altro anno a tempo determinato, ma tramite un'altra società (cosa che scoprii solo al momento della firma).
Nel frattempo la specificità del mio lavoro si andava esaurendo presso il supercliente finale, con miei continui solleciti verso la mia ditta. Chiedevo che mi facessero partecipare ai corsi organizzati dalla ditta superiore o che si informassero sui miei sviluppi lavorativi futuri, ottenendo promesse su promesse.
Un giovedi pomeriggio ricevetti una telefonata: "lo sai che da lunedi vai a lavorare a 150 km da dove vivi?". Si col cazzo!
Il venerdi mi presentai in sede per discutere la faccenda, forte anche del fatto che avevo fatto scrivere espressamente sul contratto la sede (la città) del mio lavoro.
Terminati i fastidiosissimi convenevoli su quanto erano contenti del mio lavoro e dispiaciuti per la situazione, mi dissero chiaramente: da lunedi vai a lavorare li, non ti diamo una lira di più, nessun rimborso spese. Provai a far notare che la sede di lavoro scritta sul mio contratto non era quella, ma loro mi fecero notare che i tre mesi di prova del mio NUOVO contratto (il primo per quella società fantasma che s'erano andati a scovare, pur lavorando per loro ormai da più di tre anni) scadevano proprio il lunedi a venire. Quindi: o ti licenziamo o vai a lavorare li. Si, col cazzo che rimango con voi.
Ero a spasso, un po' inquieto perchè da poco ero andato a convivere, moltissimo incazzato.
Dopo neanche due settimane ero a lavorare dove sono tuttora, in un ambiente molto più sereno, in un luogo più vicino a dove vivo, con una paga praticamente raddoppiata....

Offline lollapalooza

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Re:Message in a bottle
« Risposta #4 : Giovedì 22 Aprile 2010, 21:35:11 »
My own 2 cents:
Due anni fa, quando entrai nel settore automobilistico, l'azienda era già in parabola discendente, "sa, la crisi del settore" e vaccate simili; si era appena passati da 110 dipendenti a una quarantina, causa scellerate politiche aziendali; ciò nonostante i pagamenti erano regolari, la clientela in calo moderato, insomma, la situazione era ancora decente.
Al momento siamo poco meno di venti (i contratti regolari al momento sono 4), sono l'unico che viene pagato regolarmente (dato che sono nell'unica branca che produce denaro 'fresco'), e dei 6 settori aziendali ne sono sopravvissuti soltanto 3, di cui uno ha i giorni contati.
Lunedì hanno staccato 8 linee telefoniche, è rimasta attiva soltanto la mia, non collegata al centralino e assolutamente vitale per il mio lavoro.
La mia fortuna è stata quella di aver adottato da subito una forte politica di riduzione di sprechi; questo mi ha da un lato fatto emergere a causa di un considerevole aumento dei ricavi, dall'altro ha reso possibile il mio galleggiamento nella melma fino ad oggi; ma potrebbe non bastare, anzi probabilmente non basterà.

Spiace davvero la tua situazione Giglic, la tua mannaia ha colpito, la mia la sento ondeggiare sulla testa, tipo il pendolo di Poe.

Fino a qui tutto bene.
Fino a qui tutto bene.
Fino a qui tutto bene.

Daje.




Offline Daniela

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Re:Message in a bottle
« Risposta #5 : Giovedì 22 Aprile 2010, 22:11:55 »

anche se questo è un momento duro, sii ottimista per il tuo futuro
un abbraccio
ARZARVI LA COPPA IN FACCIA? NON HA PREZZO!!!!!!

Offline chemist

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Re:Message in a bottle
« Risposta #6 : Giovedì 22 Aprile 2010, 22:33:43 »
Come ti capisco Giglic!

Fra l'altro le redundancies delle aziende in Europa e l'outsourcing di servizi di ricerca verso Cina e India nel mio campo e' all'ordine del giorno. Insomma sono costantemente legato ad un filo.

In bocca al lupo per tutto.


Aquilotta del Nord

Re:Message in a bottle
« Risposta #7 : Giovedì 22 Aprile 2010, 22:51:06 »
Coraggio Giglic  :(
Hai comunque maturato grande esperienza, mi par di capire: vedrai che non tarderai a trovare un altro posto, magari anche migliore, te lo auguro di cuore. In becco all'aquila per tutto.

Offline Andre

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Re:Message in a bottle
« Risposta #8 : Giovedì 22 Aprile 2010, 23:31:24 »
l'IT non è più un'oasi privilegiata ... molta concorrenza, ricavi ridotti all'osso nel privato, figuriamoci nella pubblica amministrazione, dove spesso l'outsourcing viene prestato a contratto scaduto (interruzione di pubblico servizio è decisamente una buona scusa/motivazione) o con pagamenti rimandati per ogni piccola scemenza ... e non si vede luce ...

purtroppo non posso aiutarti Giglic, da noi non si assume più, anzi dopo la mobilità si inizia a parlare di cassa integrazione ...

in becco all'aquila a tutti (e anche a me stesso) ... spero che in Svizzera sia più facile trovare lavoro che non qui in Italia
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline NV

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Re:Message in a bottle
« Risposta #9 : Venerdì 23 Aprile 2010, 08:50:20 »
l'IT non è più un'oasi privilegiata ... molta concorrenza, ricavi ridotti all'osso nel privato, figuriamoci nella pubblica amministrazione, dove spesso l'outsourcing viene prestato a contratto scaduto (interruzione di pubblico servizio è decisamente una buona scusa/motivazione) o con pagamenti rimandati per ogni piccola scemenza ... e non si vede luce ...

purtroppo non posso aiutarti Giglic, da noi non si assume più, anzi dopo la mobilità si inizia a parlare di cassa integrazione ...

in becco all'aquila a tutti (e anche a me stesso) ... spero che in Svizzera sia più facile trovare lavoro che non qui in Italia
confermo tutto, in particolare l'ultima riga.
psichedelicatessen

Offline Monteverde74

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Re:Message in a bottle
« Risposta #10 : Venerdì 23 Aprile 2010, 10:19:31 »
l'IT non è più un'oasi privilegiata ... molta concorrenza, ricavi ridotti all'osso nel privato, figuriamoci nella pubblica amministrazione, dove spesso l'outsourcing viene prestato a contratto scaduto (interruzione di pubblico servizio è decisamente una buona scusa/motivazione) o con pagamenti rimandati per ogni piccola scemenza ... e non si vede luce ...

purtroppo non posso aiutarti Giglic, da noi non si assume più, anzi dopo la mobilità si inizia a parlare di cassa integrazione ...

in becco all'aquila a tutti (e anche a me stesso) ... spero che in Svizzera sia più facile trovare lavoro che non qui in Italia
se le aziende continueranno a pensare all' "off-shore" come soluzione a tutti i mali, la professionalità e soprattutto la qualità del lavoro, nonchè la vita del dipendente saranno messi alla berlina.
se da un lato mi auguro l'inizio di una nuova epoca di new economy, da un lato mi incazzo come una biscia e spero che sti "fenomeni" a capo della aziende un giornom si sveglino e capiscano che invece di pretendere il 30% di guadagni, con un bel sano 23% si salverebbero molte famiglie e soprattutto si aiuterebbe l'economia in generale

Offline carpelo

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Re:Message in a bottle
« Risposta #11 : Venerdì 23 Aprile 2010, 10:33:04 »
Chiarisco il mio post. Non conosco Giclic, ma intuisco (spero non a torto) che in lui il sentimento di sconforto e delusione per il lavoro che va a terminare sono di gran lunga superiori alla preoccupazione di non riuscire a trovarne uno nuovo.
Tenendo per buona questa mia ottimistica ipotesi, ritengo che tali situazioni possano portare anche degli effetti benefici, in un primo momento impensabili.
E' l'occasione per fare il punto della situazione, per riorganizzare parte della propria vita. Chissà se Giglic, dopo un primo periodo di "sofferenze", non ne esca con una situazione ancora migliore?
Good Luck!


porgasm

Re:Message in a bottle
« Risposta #12 : Venerdì 23 Aprile 2010, 10:42:40 »
già sai, Ce'
 ::)

speriamo in qualcosa o qualcuno
so' che stai muovendoti, e bene, ma la cosa più importante (e te lo dice uno che c'é passato) è non perdere MAI la fiducia in se stessi, nei propri mezzi che, nel tuo caso, sono quanto di meglio un'Azienda potrebbe attendersi

daje
(poi, ti faccio sapere)
 ;)

Offline FirUds

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Re:Message in a bottle
« Risposta #13 : Venerdì 23 Aprile 2010, 11:33:36 »
Io ti dico di stare tranquillo.

E lo dico nel momento in cui sto pensando seriamente di licenziarmi da un cosiddetto posto fisso per fare non so neanche cosa.
Sicuramente puoi trasformare, ma d'altrone lo è di suo, questo momento in un'opportunità anche se può sembrare banale o superficiale.
Non metterti a testa bassa a cercare un altro posto, pensa bene a ciò che vuoi e soprattutto a ciò che non vuoi, resta sereno e considera che -oltre all'ammortizzatore della buonuscita- hai tantissime cose superflue sulle quali agire, qualora tu decidessi di prolungare il periodo sabbatico.

Non cadere nel tranello del job description=self description.

Mettilo in culo al crucco, fottitene. :pottytrain1:

Un abbraccio.
Soy un perdedor, I'm a loser baby
so why don't you kill me ?

Giglic

Re:Message in a bottle
« Risposta #14 : Venerdì 23 Aprile 2010, 12:03:27 »
Grazie a tutti, davvero.

In questo momento non so quale sarà il futuro, sto ovviamente muovendomi per vedere che possibilità ci sono. Ma il senso del mio post l'ha colto molto bene il mio compagno teal Carpelo. In effetti sono due notti che non dormo (o dormo molto male) proprio perchè quello che si sente come negativo è la frase "sei inutile". Che, ovviamente, non è vera in assoluto, ma solo nel caso specifico. Però fa male uguale. Durante il giorno sono focalizzato sulla ricerca del lavoro, e tempo di arrabbiature o commiserazioni non ce l'ho (ne lo voglio avere). La notte, soprattutto senza la famiglia (scendo a Roma stasera, chissà quando vedo mia moglie ed i bimbi dal vero cosa proverò...) è un po' meno facile controllarsi.

MV74, sai che adesso le aziende stanno facendo marcia indietro? hanno scoperto che non basta un ingegnere indiano a basso costo, se si perdono tutte quelle dinamiche lavorative fatte di esperienza, flessibilità e conoscenza della cultura nella quale si muove il business. Le perdite sono state molto maggiori dei risparmi...
la mia azienda va in direzione opposta (outsourcing totale) per una serie di ragioni coerenti con l'attuale proprietà, questo lo devo riconoscere.

Ma c'è una cosa che mi rimprovero e che dovrò cambiare di sicuro (e porga lo sa, ne abbiamo parlato in pvt ieri): il manager di una grande azienda deve lavorare prevalentemente per se, o la fine che si fa è questa. nel mio precedente lavoro, per la stessa ragione (spingere per fare quello che si crede essere il meglio per l'azienda) ho avuto due anni di mobbing. Qui se avessi detto: facciamo un bell'outsourcing, vi aiuto a sviluppare il piano (fottendomene delle mie idee e delle persone sotto di me) probabilmente sarei in quel gruppo di "eletti" che stanno lavorando ufficiosamente a questa cosa (la ragione ufficiale è un'altra ma non ci crede nessuno, of course). Io penso ancora in termini della "mia azienda" e non di "azienda per la quale lavoro". A livello manageriale, a meno di non essere nelle piccole imprese familiari, questo errore è imperdonabile.

Grazie di nuovo a tutti. Mi piacerebbe che questo topic diventasse materia di discussione sul fenomeno lavorativo, più che un topic di solidarietà (che ovviamente apprezzo tantissimo, ma tutto sommato ci sono realtà ben peggiori della mia)
(ma quanto siamo belli, noi laziali?)

Offline NV

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Re:Message in a bottle
« Risposta #15 : Venerdì 23 Aprile 2010, 15:50:11 »
analista funzionale senior nell'IT ormai da anni, sono cresciuto dentro uno dei carrozzoni della P.A., dove si fa di conto però...
il lato negativo sono la retribuzione non adeguata e la dimensione della mia società, non tanto numerica (in fondo siamo quasi 200 persone), quanto a livello di prospettiva: le persone che si sono fatte valere non vengono ricompensate, anzi se lo fai presente ti dicono "beh, è entrato tizio, laureato, a 1000 euro al mese, quindi..."
cambiato obiettivo perciò (tanto a quel livello sono tutte uguali)  sono in predicato di fare il grande salto verso un'azienda parastatale del settore IT, anzi era "tutto fatto", parole del mio capo (7 anni di gomito a gomito). sono passati due anni, due anni di prese per il culo. lo sterco di cui sopra, anche con i miei sacrifici, ci si sta costruendo la carriera. a me non solo mi ha preso per il culo, mi ha impedito di fatto, anche la possibilità di giocarmi le mie carte al tavolo che conta, visto che dovevo passare attraverso di lui. adesso ho cambiato strategia, come sa bene Porga (scusame ancora Robbè per quello sfogo quella sera in macchina), ricorro ad "arma fine di mondo". mi ci hanno costretto.
psichedelicatessen

Offline Monteverde74

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Re:Message in a bottle
« Risposta #16 : Venerdì 23 Aprile 2010, 16:02:48 »
Purtroppo dalla mia posizione lavorativa certi "incastri" economici non riesco proprio a capirli.....ad esempio annualmente le gare sono al ribasso...come è pensabile che un servizio si possa garantire al "ribasso" secondo standard ITIL condivisi?
E' una domanda che mi piacerebbe fare ai miei responsabili europei, come pensano di poter raggiungere una quota di utile, per il lavoro di supporto al cliente, pari a quella della vendita di un pezzo di ferro?
Chi è il vostro mentore?
Chi vi da queste certezze?
siamo un paese che va allo sbando perchè non c'è responsabilità verso i propri dipendenti.

rudy

Re:Message in a bottle
« Risposta #17 : Sabato 24 Aprile 2010, 10:44:55 »
Anche nella mia azienda va di moda l'outsourcing con conseguente perdita di posti di lavoro. Personalmente non capisco quale è il vantaggio di spostare in zone a noi lontanissime interi settori, ci sarà pure un abbassamenetto dei costi, ma si perde in qualità e flessibiltà nell'erogazione del servizio. Come si fà a standardizzare a livello mondiale, quando le realtà locali sono così diverse con legislazioni a volte all'opposto. Nel mio caso una spiegazione me la sono data. Nel consiglio d'amministrazione della mia società ci sono i proprietari delle aziende che prendono in mano le commesse. Ecco, forse, il vantaggio che hanno LORO.

Cerchiamo di resistere al meglio.

(soliderietà giclic, teniamo le orecchie aperte casomai partisse qualche treno)

Offline gazzaladra

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Re:Message in a bottle
« Risposta #18 : Domenica 25 Aprile 2010, 10:44:18 »

anche nel mio piccolo mondo,quello degli alberghi, la terziarizzazione ormai ha raggiunto livelli estremi.....

uno schifo immane dal quale chiaramente sono esente però mi piacerebbe tanto domandare a queste facce di culo:


-terziarizzare conviene ad una Azienda?

oppure a lungo  termine è una fregatura?

Io opto per la seconda ma certe cose nun se ponno dì.... >:D
Non chi comincia...ma colui che persevera.

paoletto

Re:Message in a bottle
« Risposta #19 : Domenica 25 Aprile 2010, 11:35:21 »
Hai tutta la mia solidarietà Giglic;
Sarà tosta in alcuni momenti, ma da alcuni passaggi tra i tuoi interventi e soprattutto la tua onestà professionale che ti ha portare nell'interpretazione del Business Plann ad assumere magari posizioni "diversamente comode", ti verranno riconosciute. Sicuramente altrove e ti ci vorrà pazienza e forza, ma il tuo salto non sarà mai nel buio

-terziarizzare conviene ad una Azienda?

oppure a lungo  termine è una fregatura?

Sicuramente esternalizzare all'azienda conviene!
Ma di quale convenienza parliamo? a breve termine o a più lungo termine?
parliamo in termini di convenienze finanziarie o di convenienze politiche, o ancora strategiche?

ognuna di questa "convenienze" ha un suo risultato finale, anche se a volte la somma degli addendi comporta sempre, purtroppo logicamente, la riduzione del personale, anche qualificato, in tempi di recessioni mondiali, come quello attuale