Ancora Malgioglio

[porgasm]

competente, sensibile e stella sono tre parole che non legano

[masti càzzi]

questo e' quello che scrive arcadio spinozzi, testimone oculare, nel suo libro "una vita da lazio"

Qualcosa di grande e di terribile colpì Astutillo Malgioglio prima di una delicatissima sfida all’Olimpico con il Vicenza, che per la Lazio rappresentava l’ultima spiaggia per tornare in corsa per la promozione in serie A: la scomparsa del papà. La drammatica notizia, arrivata all’improvviso, procurò al ragazzo un profondo dolore, che si andava ad unire ad una situazione personale già difficile.
La domenica, Malgioglio scese lo stesso in campo, ma si vedeva lontano un miglio che non era più lo stesso. La squadra, contestatissima, disputò una brutta partita e perse 4-3, gettando così al vento l’ultima chance per salvare la stagione. E Malgioglio prese un paio di gol che forse erano evitabili. Al triplice fischio del direttore di gara, esplose violenta la rabbia dei tifosi. E la contestazione fu feroce. Turbato dalle vicende personali e dagli insulti ricevuti dai tifosi, Malgioglio si tolse la maglia, ci sputò sopra e la scaraventò a terra. Un gesto bruttissimo, condannabile e meritevole di una dura punizione da parte della società, anche se Astutillo aveva molte attenuanti. Quel giorno non c’era con la testa, era in uno stato psichico particolare e per quel motivo, ad un certo punto aveva perso la testa, facendo un gesto che, in altre condizioni psicologiche, non avrebbe sicuramente mai fatto.

[porgasm]

un, due, tre stella
 

[andersen]

Quando si festeggia San Malgioglio Martire (delle radioline)  

[franz_kappa]

questo e' quello che scrive arcadio spinozzi, testimone oculare, nel suo libro "una vita da lazio"

Qualcosa di grande e di terribile colpì Astutillo Malgioglio prima di una delicatissima sfida all’Olimpico con il Vicenza, che per la Lazio rappresentava l’ultima spiaggia per tornare in corsa per la promozione in serie A: la scomparsa del papà. La drammatica notizia, arrivata all’improvviso, procurò al ragazzo un profondo dolore, che si andava ad unire ad una situazione personale già difficile.
La domenica, Malgioglio scese lo stesso in campo, ma si vedeva lontano un miglio che non era più lo stesso. La squadra, contestatissima, disputò una brutta partita e perse 4-3, gettando così al vento l’ultima chance per salvare la stagione. E Malgioglio prese un paio di gol che forse erano evitabili. Al triplice fischio del direttore di gara, esplose violenta la rabbia dei tifosi. E la contestazione fu feroce. Turbato dalle vicende personali e dagli insulti ricevuti dai tifosi, Malgioglio si tolse la maglia, ci sputò sopra e la scaraventò a terra. Un gesto bruttissimo, condannabile e meritevole di una dura punizione da parte della società, anche se Astutillo aveva molte attenuanti. Quel giorno non c’era con la testa, era in uno stato psichico particolare e per quel motivo, ad un certo punto aveva perso la testa, facendo un gesto che, in altre condizioni psicologiche, non avrebbe sicuramente mai fatto.

Interessante ricostruzione delle condizioni psicologiche ed emotive nelle quali il giocatore arrivò a quella partita.

Nel racconto, mi sembra, non c'è alcun riferimento a striscioni su cui sarebbe comparsa la scritta "Tornatene dai tuoi mostri".
Un'omissione di Spinozzi?
O c'è dell'altro?

[Reflexblue]

questo e' quello che scrive arcadio spinozzi, testimone oculare, nel suo libro "una vita da lazio"

Qualcosa di grande e di terribile colpì Astutillo Malgioglio prima di una delicatissima sfida all’Olimpico con il Vicenza, che per la Lazio rappresentava l’ultima spiaggia per tornare in corsa per la promozione in serie A: la scomparsa del papà. La drammatica notizia, arrivata all’improvviso, procurò al ragazzo un profondo dolore, che si andava ad unire ad una situazione personale già difficile.
La domenica, Malgioglio scese lo stesso in campo, ma si vedeva lontano un miglio che non era più lo stesso. La squadra, contestatissima, disputò una brutta partita e perse 4-3, gettando così al vento l’ultima chance per salvare la stagione. E Malgioglio prese un paio di gol che forse erano evitabili. Al triplice fischio del direttore di gara, esplose violenta la rabbia dei tifosi. E la contestazione fu feroce. Turbato dalle vicende personali e dagli insulti ricevuti dai tifosi, Malgioglio si tolse la maglia, ci sputò sopra e la scaraventò a terra. Un gesto bruttissimo, condannabile e meritevole di una dura punizione da parte della società, anche se Astutillo aveva molte attenuanti. Quel giorno non c’era con la testa, era in uno stato psichico particolare e per quel motivo, ad un certo punto aveva perso la testa, facendo un gesto che, in altre condizioni psicologiche, non avrebbe sicuramente mai fatto.

Mi pare la ricostruzione più sensata e vicina alla realtà.
Se Malgioglio, invece di inventarsi striscioni e radioline lanciate sulla testa, avesse semplicemente chiesto scusa, motivando la sua reazione con l'emotività di un periodo difficile, penso che molti laziali avrebbero capito e gli avrebbero stretto virtualmente la mano, pur rimanendo ferma la condanna per un gesto sconsiderato.

[Kebab]

Ancora con lo striscione, non ce se crede... che scandalo...

[franz_kappa]

Ancora con lo striscione, non ce se crede... che scandalo...

Lungo articolo che parte dalla prima pagina sul Corriere della sera e 'gira' all'interno.
Su una testata la cui diffusione si attesta sulle 600mila copie (cito il dato a memoria).

Ne deriva un danno di immagine elevato per la Lazio (passa l'immagine dei suoi tifosi odiosamente contro chi aiuta i disabili), a una sommaria stima.

[lollapalooza]

Ancora con lo striscione, non ce se crede... che scandalo...

Infatti è assurdo che ricicci ancora 'sta storia.
Possibile che Quito, Giacobbo o chi per loro non abbiano chiarito la cosa pubblicamente?

[bak]

La ricostruzione fatta da Arcadio mi sembra la più rispondente.
Ricordo la storia che Malgioglio perse il padre poche ore prima della partita, che volle giocare per forza, che dopo il gol del 3-4 fu subissato di insulti rivolti al padre stesso.
Questo striscione, se esiste e non è una fregnaccia metropolitana come le maglie game over di domenica scorsa, ci fu in un Lazio Inter di qualche anno più tardi.

[lollapalooza]

Bak, se quello che dici è vero allora Malgioglio oltre ad essere in malafede è pure un gran catzaro; in rete gira una sua intervista datata 2007, non mi riesce di risalire ad una fonte certa ed affidabile, però alcuni passi sono interessanti:

(...)
“Quello che mi ferì di più, non furono le cattiverie nei miei confronti ma la totale mancanza di rispetto, di solidarietà, di pietà per quei bambini sfortunati che non c’entravano niente. “Mostri”, così li hanno chiamati. Il giorno dopo a Piacenza ho visto i genitori di quei bambini, che mi guardavano negli occhi. Non sapevo cosa dire. Mi sono vergognato per quei tifosi. Molti di quei bambini oggi non ci sono più”.
(...)
Il destino volle che molti anni dopo, il 4 marzo del 1990 giorno di Lazio-Inter, Zenga, il titolare, fosse squalificato: “Giocavamo al Flaminio, perché l’Olimpico era in ristrutturazione in vista dei Mondiali. Trapattoni non ebbe alcun dubbio: vai in campo – mi disse – non sentire i fischi che arriveranno, dimostra che uomo e che portiere sei. Il clima era teso, il presidente Pellegrini mi chiese di portare dei fiori alla curva laziale per non far scatenare i tifosi, c’era il rischio di incidenti. Io gli risposi che non sarebbe servito a niente, ma a malincuore portai quei fiori”. Risultato? “La partita iniziò con 15 minuti di ritardo per lancio di oggetti contro la mia porta. Mi dissero di tutto. Perdemmo 2 a 1 ma fui il migliore in campo. Fummo bloccati negli spogliatoi per parecchio tempo. I tifosi volevano assalirmi”.

una delle tante fonti incerte

Bufala?

[Sick Boy]

Il particolare delizioso è che comunque giornalisti d'importanza nazionale come Stella scrivono articoli semplicemente utilizzando il passaparola e facendo ricerche sul web come farebbero studenti delle medie alle prese con la ricerca da buttar giù da wikipedia.
Se volessero davvero informarsi (come peraltro sarebbe loro dovere per scrivere articoli il più possibile attendibili) dovrebbero consultare gli archivi dei loro giornali, e voi non avete idea della moltitudine d'informazioni che c'è da quelle parti... ma così è più comodo, no?

[rash]

io a quella partita c'ero e non avendo trovato biglietti per la nord ero andato in sud , ora a meno che questo striscione non fosse minuscolo non lo ricordo, tra l'altro cazzo faceva malgioglio ??se girava a controlla' quello che appariva in curva?? glielo dicevano ??
no perchè nel secondo tempo, quando fece la fregnaccia finale, se non ricordo male lui era nella porta sotto la nord !!!

[kalle]

Nessuno che voglia mandare una mail esaustiva e scritta in maniera civile al sig. Stella?

[franz_kappa]

Nessuno che voglia mandare una mail esaustiva e scritta in maniera civile al sig. Stella?

Tempo sprecato, secondo me.
Se però c'è qualcuno che non ha proprio nulla da fare e si vuole cimentare nell'impresa potrebbe essere un'opzione comunque praticabile. Il tuo suggerimento in sé è rispettabile, mica lo denigro.

Ciò detto, secondo me ci sono 7.259 cose più interessanti e produttive da fare, prima di scrivere una lettera di protesta a Stella.

[Ataru]

certo che se per girarsi a guardare lo striscione in curva ha preso 4 gol, qualche fischio se l'è pure meritato...

fammece mette na faccetta va'

[Er Matador]

Malgioglio ha confermato solo una cosa: che come persona uno striscione orrendo, per fortuna MAI ESISTITO e su cui anche lui ha speso parole calunniose, se lo sarebbe meritato.
Quanto a Stella, la diversità di giudizi che ho letto in questo topic si spiega anche come sovrapposizione cronologica tra diverse fasi, la cui successione viene resa quasi obbligata da un sistema marcio.
I valori correnti nella professione consentono infatti di scrivere qualcosa di coraggioso, originale e serio tanto per farsi un nome, ma mettono rapidamente di fronte a un bivio: o monetizzi tornando all'interno dell'oscena normalità imperante, usando la nomea di giustiziere della notizia come asset aziendale e se capita come ombrello per qualche tesi di comodo, oppure ti accorgerai presto che la carriera di grillo parlante dura poco.
Magari perché il tuo ruolo viene assorbito dal muro di gomma inflazionandolo e facendone un'innocua maschera, che va ad ingrossare lo squallido teatrino contro cui vorresti combattere. Oppure per semplice stanchezza del pubblico.
Se il sistema disincentiva rapidamente serietà e voglia di documentarsi, il resto lo fa il vergognoso modo di produzione industriale verso il quale scivolano gli scrittori di un qualche successo: fino a trasformarsi in stilisti della parola, che si limitano a firmare quanto vergato frettolosamente - e senza verifiche - da loro stessi o dai membri del loro staff.
Devo ammettere un palese conflitto d'interessi, poiché una maggiore valorizzazione economica dei correttori di bozze risponderebbe anche ai miei interessi professionali: ma non posso fare a meno di precisare che, mi fosse capitato di rileggere certi articoli con firme "importanti", avrei evitato parecchie imprecisioni e qualche sproposito palesemente dovuti alla fretta di concludere.
Nel caso di Stella incidono un paio di aggravanti, per primo il taglio dei pezzi da Savonarola del quartierino che trasforma facilmente un errore o un'informazione sbagliata nella spada di Damocle sulla testa di una persona.
L'altro - e più infido - aspetto è la scelta di bersagli preventivamente screditati, in modo da trasformare un loro tentativo di replica in una bavosa menzogna a difesa dell'indifendibile, e quindi in un'aggravante.
Ammettiamo che il fustigatore di via Solferino punti penna e dovizia di particolari contro le malefatte di un qualche politicante locale, categoria sputtanata in partenza: leggendo la replica dell'interessato e i toni non sempre pacati, chiunque fra noi sarebbe portato ad indignarsi ancora di più nei suoi confronti, vedendovi un ulteriore sfoggio di spudoratezza.
E se il tipo fosse DAVVERO innocente, almeno rispetto alle accuse "documentate" da Stella? Beh, sarebbe materialmente impossibilitato a dimostrarlo, poiché le sue ragioni resterebbero invisibili agli occhi di chi legge.
Non so - e spero di no, anche perché di solito lo leggo - se tutti gli articoli di Stella siano viscidi e menzogneri come quello di cui ci stiamo occupando.
Mi auguro però che questo signore non ecceda nell'inveire contro il "potere". Perché un potere, pure grosso, ce l'ha anche lui. E di quelli che fanno davvero paura.

[porgasm]

Non so - e spero di no, anche perché di solito lo leggo - se tutti gli articoli di Stella siano viscidi e menzogneri come quello di cui ci stiamo occupando.
Mi auguro però che questo signore non ecceda nell'inveire contro il "potere". Perché un potere, pure grosso, ce l'ha anche lui. E di quelli che fanno davvero paura.

applausi a scena aperta

[carpelo]

Bello l'intervento d'Er Matador, però mi nasce un'osservazione. Non per difendere Stella, di cui mi frega poco.
Prendendo l'esempio del politicante locale sputtanato, calunniato ingiustamente, in quel caso interverrebbe una bella querela verso il giornalista, o no?
In questo caso invece, Stella non calunnia nessuno in particolare (nel senso che non c'è un nome e cognome accusato di qualcosa) e per di più riprone una menzogna che con il passare degli anni e degli articoli (inesatti) è diventata verità. Se lo stesso Malgioglio dice il falso, il giornalista può pure difendersi dicendo che lui ha solo riportato un'intervista. Ma non c'è una controparte precisamente interpellabile per poter avere la controprova di quello che Malgioglio (e giornalisti compiacenti, probabilmente) ha fatto passare per vero.

A meno che qualcuno che ne sia in grado, non decida di prendere le difese dei tifosi della Lazio (o semplicemente della verità) agendo per vie legali o sputtanando giornalisticamente la falsità.

[Er Matador]

Bello l'intervento d'Er Matador, però mi nasce un'osservazione. Non per difendere Stella, di cui mi frega poco.
Prendendo l'esempio del politicante locale sputtanato, calunniato ingiustamente, in quel caso interverrebbe una bella querela verso il giornalista, o no?
In questo caso invece, Stella non calunnia nessuno in particolare (nel senso che non c'è un nome e cognome accusato di qualcosa) e per di più riprone una menzogna che con il passare degli anni e degli articoli (inesatti) è diventata verità. Se lo stesso Malgioglio dice il falso, il giornalista può pure difendersi dicendo che lui ha solo riportato un'intervista. Ma non c'è una controparte precisamente interpellabile per poter avere la controprova di quello che Malgioglio (e giornalisti compiacenti, probabilmente) ha fatto passare per vero.

A meno che qualcuno che ne sia in grado, non decida di prendere le difese dei tifosi della Lazio (o semplicemente della verità) agendo per vie legali o sputtanando giornalisticamente la falsità.

Dunque:

1) il politicante locale sarebbe in grado di querelare e magari di ottenere ragione, d'accordo.
Ma da una parte ci sarebbe la sentenza del giornalista giustiziere (quindi eroe senza macchia, agli occhi dei lettori) in prima pagina.
Dall'altra la sentenza di un giudice (forse motivata da pignolerie formali se non qualcosa di peggio, sempre agli occhi dei lettori) in un trafiletto mimetizzato fra la programmazione del cinema d'essai.
Per la legge tutto a posto e torto riparato. Per la reputazione dell'interessato un po' meno...

2) Stella riporta solo un'intervista, è vero. Ma, a parte la verifica delle fonti e il suo ruolo nella deontologia professionale, scrivere su un mezzo di comunicazione presuppone responsabilità e conseguenze molto diverse rispetto ad un'espressione "privata" del proprio pensiero: farlo con leggerezza e in maniera lesiva della reputazione di chicchessia, anche se non ci si assume la paternità della tesi in prima battuta, non mi sembra penalmente irrilevante.

3) Controparte da interpellare? Giusto, ma qui siamo alla voce "prove". Il citato Spinozzi sarebbe già un possibile teste, altri giocatori potrebbero essere interpellati al riguardo, e le immagini televisive - non so fino a che punto acquisibili agli atti - andrebbero analizzate con maggiore attenzione.
Fermo restando che l'onere della prova, almeno riguardo allo striscione, non toccherebbe a noi.

4) Nel caso della Lazio la calunnia c'è eccome, carpelo: casomai, e qui hai ragione, è meno immediatamente definibile il soggetto giuridico che ne sarebbe vittima. Le ipotesi sono due.
La prima prevede che il capo o alcuni rappresentanti degli allora ES, presunti responsabili dello striscione, avvii iniziative legali verso Stella e altri.
La seconda che la SS Lazio intervenga in quanto società quotata in Borsa. Per dire, se accuso ingiustamente una società di aver commesso una truffa una ventina d'anni fa, questo non avrà niente a che fare con l'attuale gestione.
Però può condizionare negativamente chi si trovasse in rapporti economici con essa, configurando quindi un danno: o sbaglio?
La terza ipotesi, a pensarci, consisterebbe in un'azione congiunta dei due soggetti citati in precedenza. Servirebbe anche per precisare ad alta voce che la tifoseria e la curva laziale non sono sempre state quelle ormai radicate nell'immaginario collettivo.