Autore Topic: Io Delio ce l'ho ancora qua'....  (Letto 5375 volte)

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Offline Kim Gordon

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #40 : Lunedì 2 Maggio 2011, 09:33:25 »
io lo stimo molto.
dopodichè credo che dal punto di vista genstionale abbia da imparare molto, e non mi sembra, è una illazione questa, che sia un pochetto rigido, de coccio, e per migliorare nella proprie capacità di gestire le relazioni umane bisogna mettersi in discussione quindi è necessaria una certa morbidezza.

dal punto di vista calcistico invece che je voi dì?!?

penso niente.

contestualizzato nel calcio Italiano è un allenatore spettaccolare.

sa far crescere i giovani, sa fare le nozze con i fichi secchi, e le sue squadre segnano....

ed infine, je volemo pure bene.

fischiarlo un giorno sarebbe davvero da laziali della peggio specie.

Offline cuchillo

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #41 : Lunedì 2 Maggio 2011, 11:36:42 »
Beh, però Meghni e Makinwa li ha voluti lui. Sbagliando. Ci sta, nel calcio.
Non possiamo lamentarci col destino cinico e baro se con quei 2 sei andato ad affrontare una CL, visto che in 2 sono costati 12 milioni di euro, se non ho fatto male i calcoli.
Ma è stato anche lo stesso che ha voluto fortemente Ledesma, costato meno di quanto il Bologna ha pagato Mudingayi e la Fiorentina ha pagato De Silvestri.

Non giudicherei un allenatore per gli acquisti azzeccati e quelli toppati.
Guardate Quaresma nell'Inter. Non credo basti per considerare un incapace Mourinho.
Errori che capitano.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline AlenBoksic

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #42 : Lunedì 2 Maggio 2011, 11:42:18 »
Guardate Quaresma nell'Inter. Non credo basti per considerare un incapace Mourinho.

No di certo,
tanto più che il procuratore era il medesimo
 8)
Voglio 11 Scaloni

Offline Fulcanelli

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #43 : Lunedì 2 Maggio 2011, 13:33:02 »
Scusa ma Mourinho non ha fatto comprare Quaresma per 30 milioni !?!?!?
Ok la partita con L'Olimpiakos l'ha sbagliata,ma nessuno sbaglia una partita importante?!?!?!

Veramente troppo poco,in confronto alle cose positive.
Con Makinwa ciò che mi ha stupito non è che il giocatore si sia rivelato un flop, succede. Muscoli fragili, ginocchio rovinato, tendenza all'appesantimento, ci sta tutto. Ma come può un tecnico navigato dire al presidente che il nigeriano è forte di testa, se di testa non ne ha mai presa una? Mi sembra una toppa tecnica clamorosa. Forse ricordo troppo bene il Maestrelli che dopo un solo allenamento, nella Lazio disastrata del dopo Corsini, individuò in Lopez (fino ad allora mezza punta) un regista e in Giordano (fino ad allora concorrente di D'amico) un centravanti di razza.
Tornando a Rossi, nel mucchio metto anche altro. Ad esempio, come detto già da qualcuno, non essere riuscito a tenere in pugno lo spogliatoio.
O ancora, aver sbagliato la preparazione l'anno della Champions: partenza a razzo e finale di campionato inquietante. O ancora, una difesa schierata in un modo per cui prendeva gol su corner sempre allo stesso modo...
poi, si sa, è questione di opinioni.....

Offline Dija

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #44 : Lunedì 2 Maggio 2011, 13:46:06 »
Con Makinwa ciò che mi ha stupito non è che il giocatore si sia rivelato un flop, succede. Muscoli fragili, ginocchio rovinato, tendenza all'appesantimento, ci sta tutto. Ma come può un tecnico navigato dire al presidente che il nigeriano è forte di testa, se di testa non ne ha mai presa una? Mi sembra una toppa tecnica clamorosa. Forse ricordo troppo bene il Maestrelli che dopo un solo allenamento, nella Lazio disastrata del dopo Corsini, individuò in Lopez (fino ad allora mezza punta) un regista e in Giordano (fino ad allora concorrente di D'amico) un centravanti di razza.
Tornando a Rossi, nel mucchio metto anche altro. Ad esempio, come detto già da qualcuno, non essere riuscito a tenere in pugno lo spogliatoio.
O ancora, aver sbagliato la preparazione l'anno della Champions: partenza a razzo e finale di campionato inquietante. O ancora, una difesa schierata in un modo per cui prendeva gol su corner sempre allo stesso modo...
poi, si sa, è questione di opinioni.....

A me dello spogliatoio non me ne po' fraga de meno se poi arrivo in posizioni o conquisto trofei  :).
Su quattro anni solol l'anno della champion ha sbagliato,gli altri no'.
Mi sembra ancora un po' poco.
Per quanto riguarda Makinwa d'accordissimo,ma 7 mil e' una toppa 1/4 minore rispetto a quello dello speciale one.
Ci puo' stare na toppa.
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Offline Arkham

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #45 : Lunedì 2 Maggio 2011, 14:18:58 »
Io sono fra quelli che l'avrebbero mandato via per inadeguatezza dopo la conquista della qualificazione in CL: tecnico preparato e magnifica persona, ma non ha i nervi a certi livelli.
In mano a lui, la Lazio di oggi sarebbe come quella di Reja: mediocre nella testa. E non so quanto giocherebbe meglio, perché sul piano della prevedibilità offensiva anche il buon Delio ha dato parecchio.
Sempre nel cuore e nella Hall of Fame, ma l'inesorabilità del nulla in tante partite del suo secondo biennio non me la dimentico.

Tutto giusto.
Affetto, ma anche riconoscimento di indubbi limiti. Uno spogliatoio peggiore di quello attuale, la nascita di clan che Reja ha ereditato, un numero enorme di sconfitte nell'ultima penosa stagione.
Bravo, ma a Roma aveva fatto il suo tempo.
-Che confusione!
-Sarà perchè ti amo!

paoletto

Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #46 : Lunedì 2 Maggio 2011, 14:58:57 »
A me dello spogliatoio non me ne po' fraga de meno se poi arrivo in posizioni o conquisto trofei  :).
Su quattro anni solol l'anno della champion ha sbagliato,gli altri no'.
Mi sembra ancora un po' poco.
Per quanto riguarda Makinwa d'accordissimo,ma 7 mil e' una toppa 1/4 minore rispetto a quello dello speciale one.
Ci puo' stare na toppa.
Lo spogliatoio quando una squadra vince si regge da solo; il saperlo gestire significa appunto riuscire a far coesistere i giocatori quando si naviga in vari tipi di acque
In effetti, secondo me, anche l'ultimo anno ha fatto notare qualche toppa, perché al di là degli indubbi meriti in Coppa, la squadra in Campionato, era diventata una inguardabile fotocopia di quella dell'anno precedente

e proprio visto l'esito della Coppa Italia, la scarsa resa in Campionato era proprio il riscontro che lo spogliatoio tutto lo aveva esonerato lui ed il progetto

ecco perché in un paio di post fa dicevo che avrei voluto sapere le sue reali condizioni per il rinnovo, perché dando per scontata la sua bravura come tecnico e come uomo di calcio, non posso pensare che lui non se ne fosse accorto

Offline Dija

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #47 : Lunedì 2 Maggio 2011, 15:05:19 »
Lo spogliatoio quando una squadra vince si regge da solo; il saperlo gestire significa appunto riuscire a far coesistere i giocatori quando si naviga in vari tipi di acque
In effetti, secondo me, anche l'ultimo anno ha fatto notare qualche toppa, perché al di là degli indubbi meriti in Coppa, la squadra in Campionato, era diventata una inguardabile fotocopia di quella dell'anno precedente

e proprio visto l'esito della Coppa Italia, la scarsa resa in Campionato era proprio il riscontro che lo spogliatoio tutto lo aveva esonerato lui ed il progetto

ecco perché in un paio di post fa dicevo che avrei voluto sapere le sue reali condizioni per il rinnovo, perché dando per scontata la sua bravura come tecnico e come uomo di calcio, non posso pensare che lui non se ne fosse accorto

Fagli un quinquennale,poi voglio vede lo spogliatoio se non si mette in riga.....
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Offline Baruch

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #48 : Lunedì 2 Maggio 2011, 15:24:38 »
Un quinquiennale è di difficile realizzazione. Ma Lotito per me avrebbe dovuto dargli carta bianca per tutta la parte tecnica, affidarsi a lui che conosceva l'ambiente ormai alla perfezione, e renderlo per noi ciò che Ferguson è per lo United. Delio era il più Laziale di tutti, una mossa di questo genere avrebbe reso più nobile tutto il nostro ambiente.

Per i critici, solo una nota: mi fa sorridere l'impuntarsi su un acquisto sbagliato. Tanto più che l'acquisto alla fine non lo fa l'allenatore. Se è per questo Rossi aveva chiesto anche Amauri quando era al Chievo e nessuno gli dava due lire. Avesse fatto da noi il campionato che ha fatto poi a Palermo... Per di più nelle intercettazioni venne fuori anche questa frase: "Qui ci vogliono giocatori che accendano la fantasia dei tifosi, gente tipo Makinwa e Di Vaio". Ma Lotito Di Vaio non lo voleva per la sua romanità...

Offline Dija

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #49 : Lunedì 2 Maggio 2011, 15:31:38 »
Un quinquiennale è di difficile realizzazione. Ma Lotito per me avrebbe dovuto dargli carta bianca per tutta la parte tecnica, affidarsi a lui che conosceva l'ambiente ormai alla perfezione, e renderlo per noi ciò che Ferguson è per lo United. Delio era il più Laziale di tutti, una mossa di questo genere avrebbe reso più nobile tutto il nostro ambiente.

Per i critici, solo una nota: mi fa sorridere l'impuntarsi su un acquisto sbagliato. Tanto più che l'acquisto alla fine non lo fa l'allenatore. Se è per questo Rossi aveva chiesto anche Amauri quando era al Chievo e nessuno gli dava due lire. Avesse fatto da noi il campionato che ha fatto poi a Palermo... Per di più nelle intercettazioni venne fuori anche questa frase: "Qui ci vogliono giocatori che accendano la fantasia dei tifosi, gente tipo Makinwa e Di Vaio". Ma Lotito Di Vaio non lo voleva per la sua romanità...

Appunto Ferguson per lo United, e' piu di un quinquennale.
Comunque Baruch questo discorso mi sta facendo molto male al cuore,sarebbe stato troppo bello.....
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Offline carpelo

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #50 : Lunedì 2 Maggio 2011, 16:13:28 »
Semivedova, in quanto ritenevo che Delio avesse perso il controllo dello spogliatoio.
Anche se la suggestione di Baruch mette in evidenza anche una possibile via d'uscita. Ma l'impressione è che qualcosa si fosse rotto anche con Lotito.

Delio Rossi è un grandissimo allenatore, sicuramente tra i migliori in Italia, con probabilmente anche alcune lacune.
Alla Lazio ha fatto benissimo, perchè ci ha portati dal quasi-ridicolo al bel gioco, alla temibilità nei derby, alle qualificazioni Champions ed alla Coppa Italia. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti, non era facile confermarsi ai livelli dei primi due anni di Rossi e comunque il successivo biennio ci ha dato una bellissima Coppa Italia.

Comunque sia, lo si può discutere come allenatore.
Ma il nostro Delio aveva qualcosa in più. Una carica umana e Laziale enormi. Anche mio padre, che di calcio non capisce niente e neanche ne è interessato, diceva che si vedeva che Delio era una persona di un altro livello.
Sicuramente è l'allenatore della Lazio a cui sono più legato.

paoletto

Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #51 : Lunedì 2 Maggio 2011, 17:12:04 »
Fagli un quinquennale,poi voglio vede lo spogliatoio se non si mette in riga.....
come no... certi angioletti sono questi professionisti  O:-) ;
chi con l'unghia incarnita, chi problemi con i colpi di sole che tanto ha girato e poco giocato, per tornare poi viola
chi addirittura se non giocava quella famosa partita di Champions si sarebbe, chissà, indignato forse
o chi ancora come Zauri e Mutarelli che alla fine sono arrivati ad essere considerati indesiderabili ed impresentabili

penso sia difficile considerare tutto questo colpa di un mancato rinnovo all'epoca al Mister
ed a costoro chi più chi meno, un allenatore con contratto in corso (pur se con poco polso) non li avrebbe certo decisi ad impegnarsi di più o a sposarsi per un periodo più lungo con la società

Offline Er Matador

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #52 : Martedì 3 Maggio 2011, 08:23:13 »
Primo anno : sesto posto,con una squadra che era praticamente in serie b l'anno prima.
Secondo anno: terzo posto.
Terzo anno : fallimentare,ma in champions se non fai acquisti.......... La stanchezza prevale anche sul campionato. Mi sembra dodicesimi siamo arrivati.
Quarto anno: Coppa Italia

Ma di quale ineguatezza parli? Ma che se ci va' Capello con Meghni e Del Nero e' adeguato?

Con Il massimo rispetto Matador,ma se ci mettiamo a fare gli allenatori allora la discussione non sussiste,sono le posizioni e i trofei che devono parlare.
E dicono che l'unica stagione che e' andata male e' stata per un non-mercato fatto per le tre competizioni che dovevamo fronteggiare.
Il quarto anno siamo andati in campionato,ma l'abbiamo lasciato anche stare per concentrarsi sulla coppa,ma che non ce lo ricordiamo Siviglia a terzino destro con l'inter?

Quest'anno gli hanno dato una squadra primavera sei vai a vedere l'eta media del palermo,e' normale un sale e scendi.
Un 7-0 e' palesemente colpa dei giocatori,la formazione l'avrei potuta fare anche  mia nonna e non avrebbe perso 7-0 in un altra domenica.
Poi lui da gran allenatore e per difendere i suoi giocatori psicologicamente e' andato a dire al mondo intero: "E' totalemte colpa mia....".
In primo luogo, ho evidenziato gli aspetti negativi della sua gestione più di quelli positivi in funzione della domanda implicita nel topic: siete vedove di Delio? E se non lo siete qual è il motivo?
Lungi da me qualunque sottovalutazione, in particolare del suo primo biennio in cui ha portato un valore aggiunto che forse nessun fuoriclasse in campo avrebbe saputo garantire: e i risultati parlano per lui. Ma dopo?
Tu citi la Coppa Italia come testimonianza inoppugnabile di una stagione positiva: e su questo mi permetto di dissentire, pur riconoscendo la fondamentale importanza di aver aggiunto un trofeo in bacheca e la consistenza tecnica di quella vittoria.
Noi battemmo Milan e Juventus più una Samp che giocò alla morte, mentre squadre minori raccattavano elemosine dai loro complici di Calciopoli in partite da radiazione immediata di entrambe le squadre.
Ma basta questo a compensare l'andamento, fra il mediocre e il penoso, in un campionato nel quale era impensabile avere una decina di squadre davanti sul piano dell'organico e della qualità? Secondo me non del tutto.
E poi, più dei risultati conta un altro metro di giudizio un po' più attendibile: i risultati in rapporto all'organico.
Vincere col Brasile del '70 o perdere con la Pistoiese dell'80 dipende in maniera così netta dai valori in campo da rendere non quantificabile - proprio per la materiale impossibilità di incidere realmente - l'apporto di chi guida dalla panchina.
Con una squadra di livello medio (in Europa) o medio-alto (in Italia) il tecnico ha ben altri margini di manovra: come se l'è cavata Delio alla luce di queste considerazioni?
Il giudizio è netto, tagliato con l'accetta: nel primo biennio è stato l'uomo in più aggiungendo parecchio alla somma algebrica dei valori individuali; nel secondo ha operato una rovinosa sottrazione.
E qui arriviamo all'inadeguatezza: come definiresti altrimenti la sommatoria di devastanti proclami del tipo "la Coppa la gioca chi l'ha conquistata", formazioni sbagliate, gestione approssimativa dei vari impegni, atteggiamenti isterici in panchina, regresso (anziché crescita) della capacità di affrontare partite importanti?
A questo aggiungiamo la sopraggiunta prevedibilità tattica, dovuta al fatto che una squadra di alta classifica viene studiata dall'avversario con maggiore attenzione rispetto a una rivale di piccolo calibro, facendo invecchiare più rapidamente schemi e trucchi assortiti.
È questo il motivo per cui un Lecce può giocare due stagioni di fila quasi allo stesso modo senza diventare un film già visto per i difensori avversari, mentre chi affronta il calcio ad alti livelli deve ripartire ogni anno con un assetto almeno in parte diverso.
Purtroppo non l'ha capito, trascinandosi trame d'attacco ormai arcinote e inoffensive come se allenasse il Lecce e non la Lazio: e questo cosa sarebbe, se non inadeguatezza a un calcio più competitivo e condizionato dalle attese rispetto a quello di provincia?
Mediocrità, questa la palla al piede che ha condizionato lui e la Lazio nel suo secondo biennio: una sorta di palude viscosa e molesta che ha lentamente, ma inesorabilmente riassorbito (pensa al primo Zarate) ogni guizzo verso un possibile salto di qualità.
E altrettanto ha dimostrato al Palermo molto prima di un crollo che non può dipendere solo dall'età media dei suoi.
Pensa all'anno precedente, condotto in posizioni di eccellenza: in quale gara la squadra si inceppò innanzitutto mentalmente, andando in campo contratta e incapace di esprimersi ai propri livelli?
In quella con la Samp alla penultima giornata, quando serviva una vittoria per il colpo di reni verso il 4° posto e arrivò invece un grigio pareggio che consegnò il piazzamento ai doriani.
Squadra da costruire, ottimo lavoro, ascesa verso vette ambiziose e, al momento del salto di qualità, l'immancabile contraccolpo all'indietro dettato dalla paura e dalla tensione: questo il suo percorso alla luce dei fatti.
Per la valutazione della sua adeguatezza al calcio che conta, mi sembra poco meno di una sentenza.

Offline Dija

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #53 : Martedì 3 Maggio 2011, 15:30:23 »
In primo luogo, ho evidenziato gli aspetti negativi della sua gestione più di quelli positivi in funzione della domanda implicita nel topic: siete vedove di Delio? E se non lo siete qual è il motivo?
Lungi da me qualunque sottovalutazione, in particolare del suo primo biennio in cui ha portato un valore aggiunto che forse nessun fuoriclasse in campo avrebbe saputo garantire: e i risultati parlano per lui. Ma dopo?
Tu citi la Coppa Italia come testimonianza inoppugnabile di una stagione positiva: e su questo mi permetto di dissentire, pur riconoscendo la fondamentale importanza di aver aggiunto un trofeo in bacheca e la consistenza tecnica di quella vittoria.
Noi battemmo Milan e Juventus più una Samp che giocò alla morte, mentre squadre minori raccattavano elemosine dai loro complici di Calciopoli in partite da radiazione immediata di entrambe le squadre.
Ma basta questo a compensare l'andamento, fra il mediocre e il penoso, in un campionato nel quale era impensabile avere una decina di squadre davanti sul piano dell'organico e della qualità? Secondo me non del tutto.
E poi, più dei risultati conta un altro metro di giudizio un po' più attendibile: i risultati in rapporto all'organico.
Vincere col Brasile del '70 o perdere con la Pistoiese dell'80 dipende in maniera così netta dai valori in campo da rendere non quantificabile - proprio per la materiale impossibilità di incidere realmente - l'apporto di chi guida dalla panchina.
Con una squadra di livello medio (in Europa) o medio-alto (in Italia) il tecnico ha ben altri margini di manovra: come se l'è cavata Delio alla luce di queste considerazioni?
Il giudizio è netto, tagliato con l'accetta: nel primo biennio è stato l'uomo in più aggiungendo parecchio alla somma algebrica dei valori individuali; nel secondo ha operato una rovinosa sottrazione.
E qui arriviamo all'inadeguatezza: come definiresti altrimenti la sommatoria di devastanti proclami del tipo "la Coppa la gioca chi l'ha conquistata", formazioni sbagliate, gestione approssimativa dei vari impegni, atteggiamenti isterici in panchina, regresso (anziché crescita) della capacità di affrontare partite importanti?
A questo aggiungiamo la sopraggiunta prevedibilità tattica, dovuta al fatto che una squadra di alta classifica viene studiata dall'avversario con maggiore attenzione rispetto a una rivale di piccolo calibro, facendo invecchiare più rapidamente schemi e trucchi assortiti.
È questo il motivo per cui un Lecce può giocare due stagioni di fila quasi allo stesso modo senza diventare un film già visto per i difensori avversari, mentre chi affronta il calcio ad alti livelli deve ripartire ogni anno con un assetto almeno in parte diverso.
Purtroppo non l'ha capito, trascinandosi trame d'attacco ormai arcinote e inoffensive come se allenasse il Lecce e non la Lazio: e questo cosa sarebbe, se non inadeguatezza a un calcio più competitivo e condizionato dalle attese rispetto a quello di provincia?
Mediocrità, questa la palla al piede che ha condizionato lui e la Lazio nel suo secondo biennio: una sorta di palude viscosa e molesta che ha lentamente, ma inesorabilmente riassorbito (pensa al primo Zarate) ogni guizzo verso un possibile salto di qualità.
E altrettanto ha dimostrato al Palermo molto prima di un crollo che non può dipendere solo dall'età media dei suoi.
Pensa all'anno precedente, condotto in posizioni di eccellenza: in quale gara la squadra si inceppò innanzitutto mentalmente, andando in campo contratta e incapace di esprimersi ai propri livelli?
In quella con la Samp alla penultima giornata, quando serviva una vittoria per il colpo di reni verso il 4° posto e arrivò invece un grigio pareggio che consegnò il piazzamento ai doriani.
Squadra da costruire, ottimo lavoro, ascesa verso vette ambiziose e, al momento del salto di qualità, l'immancabile contraccolpo all'indietro dettato dalla paura e dalla tensione: questo il suo percorso alla luce dei fatti.
Per la valutazione della sua adeguatezza al calcio che conta, mi sembra poco meno di una sentenza.

Nessuna delle tesi contro Delio Rossi mi avevano convinto e quindi accettavo.
Questa l'accetto ma non la condivido,quanto per me gli obbiettvi contano piu di qualunque cosa.
Comunque veramente complimenti per la tua argomentazione.
Grazie  :D
Sono i sogni a fare la realtà

Offline Dija

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Re:Io Delio ce l'ho ancora qua'....
« Risposta #54 : Mercoledì 11 Maggio 2011, 05:40:12 »
In primo luogo, ho evidenziato gli aspetti negativi della sua gestione più di quelli positivi in funzione della domanda implicita nel topic: siete vedove di Delio? E se non lo siete qual è il motivo?
Lungi da me qualunque sottovalutazione, in particolare del suo primo biennio in cui ha portato un valore aggiunto che forse nessun fuoriclasse in campo avrebbe saputo garantire: e i risultati parlano per lui. Ma dopo?
Tu citi la Coppa Italia come testimonianza inoppugnabile di una stagione positiva: e su questo mi permetto di dissentire, pur riconoscendo la fondamentale importanza di aver aggiunto un trofeo in bacheca e la consistenza tecnica di quella vittoria.
Noi battemmo Milan e Juventus più una Samp che giocò alla morte, mentre squadre minori raccattavano elemosine dai loro complici di Calciopoli in partite da radiazione immediata di entrambe le squadre.
Ma basta questo a compensare l'andamento, fra il mediocre e il penoso, in un campionato nel quale era impensabile avere una decina di squadre davanti sul piano dell'organico e della qualità? Secondo me non del tutto.
E poi, più dei risultati conta un altro metro di giudizio un po' più attendibile: i risultati in rapporto all'organico.
Vincere col Brasile del '70 o perdere con la Pistoiese dell'80 dipende in maniera così netta dai valori in campo da rendere non quantificabile - proprio per la materiale impossibilità di incidere realmente - l'apporto di chi guida dalla panchina.
Con una squadra di livello medio (in Europa) o medio-alto (in Italia) il tecnico ha ben altri margini di manovra: come se l'è cavata Delio alla luce di queste considerazioni?
Il giudizio è netto, tagliato con l'accetta: nel primo biennio è stato l'uomo in più aggiungendo parecchio alla somma algebrica dei valori individuali; nel secondo ha operato una rovinosa sottrazione.
E qui arriviamo all'inadeguatezza: come definiresti altrimenti la sommatoria di devastanti proclami del tipo "la Coppa la gioca chi l'ha conquistata", formazioni sbagliate, gestione approssimativa dei vari impegni, atteggiamenti isterici in panchina, regresso (anziché crescita) della capacità di affrontare partite importanti?
A questo aggiungiamo la sopraggiunta prevedibilità tattica, dovuta al fatto che una squadra di alta classifica viene studiata dall'avversario con maggiore attenzione rispetto a una rivale di piccolo calibro, facendo invecchiare più rapidamente schemi e trucchi assortiti.
È questo il motivo per cui un Lecce può giocare due stagioni di fila quasi allo stesso modo senza diventare un film già visto per i difensori avversari, mentre chi affronta il calcio ad alti livelli deve ripartire ogni anno con un assetto almeno in parte diverso.
Purtroppo non l'ha capito, trascinandosi trame d'attacco ormai arcinote e inoffensive come se allenasse il Lecce e non la Lazio: e questo cosa sarebbe, se non inadeguatezza a un calcio più competitivo e condizionato dalle attese rispetto a quello di provincia?
Mediocrità, questa la palla al piede che ha condizionato lui e la Lazio nel suo secondo biennio: una sorta di palude viscosa e molesta che ha lentamente, ma inesorabilmente riassorbito (pensa al primo Zarate) ogni guizzo verso un possibile salto di qualità.
E altrettanto ha dimostrato al Palermo molto prima di un crollo che non può dipendere solo dall'età media dei suoi.
Pensa all'anno precedente, condotto in posizioni di eccellenza: in quale gara la squadra si inceppò innanzitutto mentalmente, andando in campo contratta e incapace di esprimersi ai propri livelli?
In quella con la Samp alla penultima giornata, quando serviva una vittoria per il colpo di reni verso il 4° posto e arrivò invece un grigio pareggio che consegnò il piazzamento ai doriani.
Squadra da costruire, ottimo lavoro, ascesa verso vette ambiziose e, al momento del salto di qualità, l'immancabile contraccolpo all'indietro dettato dalla paura e dalla tensione: questo il suo percorso alla luce dei fatti.
Per la valutazione della sua adeguatezza al calcio che conta, mi sembra poco meno di una sentenza.

Dal mio punto di vista il contesto della gestione Rossi e quello di Reja sono Molto differenti.
Non ci possiamo dimenticare che tutto il periodo Rossi è immediatamente successivo ai nostri peggiori incubi.
Che stiamo parlando di squadre create pressochè dal nulla. Io non mi scorderò mai la perfetta organizzazione del trio Mauri-Rocchi-Pandev , e il notevole aumento di valore di questi e del resto dei giocatori. Costante , una valorizzazione assicurata dei calciatori.
Se ci vendevano i cavoli delio rossi li impiantava e ti ci faceva le rose.
Mauri dall'avversario di bonanni era diventato il calciatore tra i più forti della serie a nel gioco aereo.E in ogni caso era un punto di riferimento. E l'organizzazione offensiva altro che prevedibile , mi è sembrata formidabile. Prevedibile dopo un anno , sei mesi. Forse.
Ma tutto è prevedibile se non cambi , se non hai i soldi per cambiare , se non hai la fiducia per migliorare.
E secondo me Rossi non l'ha mai avuta.
Ed è sicuramente un personaggio segnato da questa caratteristica , si , dal mio punto di vista, molto molto sfortunato.
Alla lazio non solo ha vinto , ma in vinto in un momento di fogna. Se ci fosse ora , vivrebbe di certezze che prima si sognava!
Ma stiamo scherzando?
Zarate 22 mln , Floccari 8.5mln, Hernanes 13.5mln.
E' un'altra dimensione.
Riguardo il Palermo credo che anche lì non sia una situazione sufficientemente stabile per fare "il salto di qualità" che gli vedete impossibile.
Poi ,tra l'altro, cos'è questo salto di qualità?
Arrivare tra le prime 3?
Non mi sembra poco.
Se non mi ricordo male ci sono squadre con stipendi molto più larghi del nostro.
Ad ogni modo già l'attuale livello economico e societario , parlando di certezze anche in rosa, secondo me gli avrebbe permesso un risultato molto interessante. Non so fino a che punto. Ma credo che ,ad esempio, con questa difesa , cresciuta e decisamente migliore, e in generale queste grandi conferme in tutti i reparti avrebbe fatto meglio di prima.

(dija e fratello)
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